Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto libro "Cromorama", Sintesi del corso di Comunicazione Grafica

Il file è completo del riassunto del libro e della spiegazione in classe del libro fatta dalla professoressa grasselli. Indicato per la preparazione dell'esame "grafica multimediale e applicata" del secondo anno dell'Università dell'Insubria

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 15/05/2023

giulia-vignati
giulia-vignati 🇮🇹

4.2

(6)

34 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto libro "Cromorama" e più Sintesi del corso in PDF di Comunicazione Grafica solo su Docsity! Grafica multimediale e applicata Figure retoriche 1) Personificazione -> quando si attribuiscono caratteristiche o qualità umane a oggetti inanimati o concetti, tramite un rappresentazione allegorica (pubblicità 2008 della michelin o idea della scarpa che respira della geox, umanizziamo un oggetto che di per se non può respirare) 2) Metafora -> trasferimento di significato tra due termini che hanno un rapporto di affinità o somiglianza tra di loro (fiat idea, nella pubblicità ritroviamo l’haha, un rito tribale, metafora che si riferisce proprio a questo. Oppure la pubblicità delle chiquita che parla della metro giallo attraverso le banane) 3) Ossimoro -> accosta all’interno della stessa espressione termini di senso opposto che sembrano escluderei a vicenda (pubblicità v 4) Similitudine -> pone a confronto due identità simili introducendole attraverso l’uso degli avverbi, usa come, cosi come, simile (pubblicità biochetasi, dove paragona le lasagne ad un mattone, pubblicità di un digestivo) 5) Ironia -> esprimere il contrario di ciò che si vuole significare, il suo scopo è evidenziare l’insostenibilità di ciò che si vuole di sostenere o la validità di ciò che si finge di disapprovare (pubblicità della taffo, impresa funebre usano l’ironia. O pubblicità dell’idea riferita ai mondiali 2017 italia-svezia) 6) Iperbole -> esprimere un concetto o un idea con termini esagerati tanto da sembrare inverosimili o assurdi. Si utilizza per enfatizzare quello che è il benefit del prodotto, portandolo all’eccesso, in chiama ironica o comica e non ha un intento ingannevole. Il tutto senza un cpt in quanto dalla foto si capisce immediatamente il tutto. (Pringels mongolfiera = talmente hot che fa volare nello spazio. Lamette si depila e toglie il pelo alla tigre tatuata) 7) Allegoria -> racconta un’azione che deve essere interpretata in modo diverso dal suo significato apparente. Un concetto astratto viene espresso attraverso immagini simboliche. (Quando tu fumi il tuo bambino fuma, il bambino disegnato con il fumo, compreso il cordono ombelicale) 8) Metonimia -> qui o quella sopra? (liscia, gassata o ferrarelle associata alla monnalisa o a babbo natale) 9) Onomatopea -> il suono della parole riporta al suono naturale (pubblicità biancamenta brrr..=quello che si prova quando si beve) 10) Allitterazione -> presenza di uno o piu fonemi uguali in due o più parole, ripetersi regolare di un elemento. (coca cola) 11) Climax -> disposizione di parole e frasi secondo un gradazione semantica in crescita (altissima purissima bianchissima) Gli autori usano figure retoriche per esprimere un significato in modo creativo e unico Caso Citroen e smart Citroen decide di postare la regola del parcheggio perfetto, battaglia fra macchine piccole si cerca di capire su twitter quale sia il modo migliore per parcheggiare. Nello sviluppo di queste pubblicità Citroen e smart hanno probabilmente avuto un accorto successivamente, magari non da subito ma successivamente si e questo ha creato un botta e risposta a cui poi si sono uniti martini, san carlo e rds, post utilizzati e realizzati in seguito a qualcosa che era già presente. La parte interessante è il fatto che si sia una collaborazione tra i brand, in Italia è vietato fare concorrenza sleale, abbiamo quindi una collaborazione La figura del copy writer e dell’atra director spesso sono in collaborazione tra di loro, un esperto di comunicazione che sappia scrivere è colui che può inventarsi in collaborazione con l’art director è in grado di creare una pubblicità del genere che rimanga, sia divertente e che funzioni L’attenzione L’attenzione riferito al fatto che bisogna stare attenti alla comunicazione a come il nostro cervello lavora quando si è concentrati su qualcosa, quando si chiede di focalizzare l’attenzione su un determinato elemento Per attenzione selettiva si intende la capacita di concentrarsi sullo stimolo target, sull’oggetto di interesse e di elaborare in modo privilegiato le informazioni rilevanti per il raggiungimento di uno specifico scopo. Quando ci concentriamo su qualcosa in particolare tendiamo a lasciare perdere tutte le altre cose che succedono, quando si parla di grafica bisogna pero concentrarsi su tutto, bisogna come cercare di scattare una fotografia, non concentrarsi solo sul soggetto ma guardare l’immagine nel complesso. L’attenzione selettiva è quindi una strategia adottata dal cervello per economizzare le energie mentali e quindi evitare di elaborare informazioni inutili o irrilevanti, fondamentale quando bisogna imparare a fare qualcosa di nuovo come apprendere una nuova abilita o competenza fino a che non diventa facile da compiere Un effetto simile è l’effetto cocktail party, si intende la capacita del cervello in modo di selezionare un solo stimolo in mezzo ad altri, come quando si è in mezzo ad una festa e si sente il proprio nome o un argomento a noi familiare nonostante il frastuono. La percezione soggettiva della realtà Ogni cosa che noi vediamo la interpretiamo sulla base del nostro vissuto, delle nostre conoscenze, della nostra cultura, del momento storico etc. Abbiamo ad esempio degli scritti magari prodotti all’inizio del 900 che se letti ora sono ancora validi 1 interpretiamo le cose in base a come siamo noi. La per sezione visiva è un processo psichico compenso nonostante molti suoi meccanismi siano automatici e si realizzano senza che se ne abbia consapevolezza, un esempio è un bambino appena nato che vede a pochi centimetri di distanza in modo tale che questo gli permetta di vedere il seno della madre e piano piano poi sviluppa il resto. A livello di lettura del linguaggio visivo non ci viene insegnato, come vedere come interpretare a differenza del linguaggio scritto che ci viene insegnato. Infatti il processo di vedere lo realizziamo senza esserne consapevoli, cxi rendiamo conto di quanto è importante vedere quando iniziamo ad avere dei problemi alla vista L’essere umano non è un recettore passivo degli stimoli esterni visivi ma un soggetto attivo della selezione, organizzazione degli stimoli stessi, infatti il nostro cervello è solo un modello del mondo esterno costruito dal nostro meccanismo della visione e rielaborato della soggettività di ciascuno. Ognuno di noi rielabora a seconda delle esperienze personali La comunicazione visiva Gli oggetti e gli eventi che percepiamo non sono la copia perfetta dell’ambiente in cui viviamo ma il risultato di una serie di mediazioni fatta dalla mente e questo viene dimostrato da esprimenti fisici e dalla cosiddette illusioni ottiche Alcune immagini e alcuni fenomeni ingannano l’occhio umano e dimostrano .. (illusione del muro del caffè o griglia di hermann, triangolo di kaniska) Tutte le illusioni ottiche del nostro cervello viene stupidate dall’ psicologia della gestalt Psicologia della gestalt Anni 20, tenta di capire secondo quali processi la mente umana riesce ad unificare i singoli elementi (forme, caratteri, colori e elementi separati) e interpretarli come un unico messaggio. Negli anni seguenti gli psicologi della gestalt individuano una serie di principi della percezione visiva che sono fondamentali per un Visual designer Bisogna guardare le immagini nella loro globalità o totalità, il tutto è maggiore o comunque diverso dalla semplice somma delle aperti che lo costituiscono Organizzazione figure/sfondo e organizzazione e percettiva Il tutto è maggiore o diverso dalla semplice somma della parti che lo costituiscono, grazie ad essi sappiamo differenziare le forme dei soggetti delle superfici su cui si stagliano (lo sfondo) riconosciamo la figura o sfondo grazie a - dimensioni aree - Bordi o contorni - Orientamento spaziale - Figura oggettuale - Colore più pregante - Movimento 
 Dobbiamo dunque andare a fondo e non fermarci all’apparenza ma analizzare e osservare bene, riconoscere tutti gli elementi e guardarle da un’altro punto di vista e questo ce lo insegna la gestalt, ci insegna a soffermarci e anche a capire che quello che vediamo spesso è un illusione e quindi bisogna fermarsi e ragionare e questo si collega ad uno degli assiomi della letteratura quella della punteggiatura che ci dice di guardare le cose da un’altra angolo, da un altro punto di vista come nella punteggiatura anche nelle immagini Leggi della percezione visiva “Le leggi della formazione delle unità fenoliche" sono alla base del; mostro modo di cogliere le cose e organizzare i dati recepiti 1 - Legge della vicinanza Oggetti vicini e appartenenti allo stesso contesto che tendono ad essere visti come gruppo 2- Legge della somiglianza Vengono associati elementi con colori e forme simili 3 - Legge del destino comune La mente percepisce come appartenente allo stesso gruppo quegli elementi che sembrano muoversi nella stessa direzione 4 - Legge della chiusura Il nostro cervello percepisce forme chiuse anche se queste non lo sono, vediamo la figura nel suo insieme anche se non lo è 2 verranno chiamati romani moderni. Nel 700 ci saranno due caratteri molto importanti e innovativi rispetto a quelli transizionali, disegnati da due illustratori Didot e godoni dai quali prendere il nome di uno stile di caratteri romani- moderni detti didoni o bodoniani, prendono spunto dai caratteri romani inventanti fino ad ora adattandoli alla richiesta tipografica del momento. Si tratta di caratteri che hanno delle forme ben definite e utilizzati per le stampe dei periodici di quell’epoca, il carattere romano da quello antico a quello moderno etc, diventa sempre piu semplificato con i vari elementi che diventano piu puliti e semplici quasi con l’assenza di raccordi. Si sviluppano anche una serie di font chiamati egiziani, legati a napoleone siamo nel periodo della campagna d’egizio e sulle casse spediti per le truppe di Napoleone verrano utilizzati dei caratteri che siano ben leggibili, semplici e che permettano immediatamente di carie cio che c’e scritto. Infine abbiamo i neo transizionali che sostituiscono i romani moderni nella tradizioni moderne che hanno una forte tiratura, vanno. Sostituire quello che era stato fatto fino ad ora. È all’inizio del 800 che sono presenti i caratteri primi di grazie, sans serif, utilizzati per gli stampati tradizionali come stampe o giornali in quanto permettono una resa maggiore e la lettura piu semplice. Chiami anche lineari o bastoni Nel 900 compaiono i primi alfabeti completi definiti Dal 1900 al 1930 compaiono i caratteri sans definiti da un alto quelli lineari umanistici (1925 Gill sans) e dall’altra i lineari geometrici (futura 1927) Per la costruzione di un lettera alfabetica dobbiamo tenere presente tre elementi - le astenne elementi costruttivo della lettera, per definire struttura e forma - Le grazie sono elementi aggiunti che consente l’identificazione del simbolo ma vengono posti in funzione decorativa alle estremità di testo o di piede delle lettere - Il raccordo è il punto di congiunzione tra un atto e una grazia Un carattere si definisce “graziato” se dotato di grazie se ne è privo “lineare” Le sei linee di riferimento sono - le mediana inferiore, la linea base su cui poggia la lettera su una riga - La mediana superiore che corrisponde all’altezza della parte centrale di una lettera minuscola, la mediana superiore di carattere minuscolo si puo misurare prendendo l’altezza della letter - Le line degli ascendenti, è l’altezza delle lettere con aste che si protendono oltre la mediana superiore - La linea dei discendenti, la linea su cui si poggiano le pasti discendenti di un carattere minuscolo al di sotto della linea di base - La spalla superiore e la spalla inferiore è una superficie bianca posto sopra e sotto il carattere in grado di garantire una percezione ottica e coerente del disegno - Il corpo di un carattere è lo spazio verticale che si estende tra la spalla inferiore e la spalla superiore L’interlinea Si tratta dello spazio compreso tra la mediana inferiore di una linea di testo e la mediana inferiore della linea di testo successiva. Il rapporto ideale sarebbe 120%. può essere normale, ridotta o superiore Giustezza Per giustezza si intende la lunghezza della linea di composizione. Posiamo avere un testo: - giustificato - A bandiera a destra - A bandiera a sinistra - testo centrato Vedove orfano e righini Mentre si immagina bisogna fare attenzione ad alcune regole che determinano la qualità estetica e l’equilibrio formale della pagina. Orfana è la riga di testo finale di un paragrafo che si viene a trovare ad inizio pagina Vedono riga di testo iniziale di un paragrafo che si trova isolata a fine pagina, da evitare Righino riga di fine paragrafo composta da meno di quattro battute Il punto e il pica sono le unita di misura dei caratteri tipografici. Dieci famiglie della classificazione die font 1956 Aldo Novanese guarda i tratti terminali per distinguerli e decide di creare ua classificazione di 10 famiglie secondo una caratterizzazione estetica e del disegno dei vari font 5 1. lapidali Nati per l’iscrizione sui monumenti, la loro orine è basata sul quadrato e sulla divina proporzione di luca Pacioli, dai suoi studi si arriva alla costruzione di questa famiglia. Realizzati attraverso lo scalpello e infatti solitamente terminano con un angolo di 30 gradi ma con la base completamente piatta. Adatta. Pochi tipi di stampa come opere bibliografiche, edizioni di lusso e lavori di pregio. 2. Medievali Detti anche gotici riprendono le varie scritture utilizzate nel medioevo e nel rinascimento, tendono ad imitare le forme eseguite dalla penna d’oca ad inchiostro. Forma golose ed allungate con garanzie definite a punta di lancia verso il braccio 3. Veneziani derivano dai lapidari e vengono realizzati a Venezia nel secondo 400 dove c’erano tipografi umanistici e gli stampatori erano affiancati da orafi che con l’utilizzo del “bulino” creano nuovi tipi tratti dalle testimonianze classiche 4. Transizionali Detti anche barocchi, caratterizzati d garanzie orizzontali quasi mai inclinate, l’asta ha una base con un andamento lineare come il times, caslom e Baskerville 5. Bodoniani Caratterizzati da un rapporto di spessore tra le aste, hanno grazie che si uniscono con l’asta verticale della lettera, formando un angolo retto, più famosi Bodoni e Didot 6. Egiziani Caratterizzati da grazie molto spesse ed evidenti, i font più conosciuti sono il Clarendon e il Rockwell 7. Ornati Caratteri con delle decorazioni, formati dalle sole lettere maiuscole utilizzate come capolettera 8. Fantasia Tutti quei font senza la famiglia, a volte sembrano appartenere a qualche famiglia ma si distinguono sempre per qualcosa 9. Lineari Chiamati anche bastoni o sans serif comprendono tutti i caratteri privi di grazie e con uno spessore uniforme delle aste, i piu famosi Helvetica e futura Georgia Più adatto al web, se si vuole usare il times non Roman per un testo non stampato meglio trasformalo nel Georgia che è la sua “evoluzione” per il web Co-branding Forma di collaborazione tra dei brand che decidono di collaborare mettendo in comune dei progetti per trarre vantaggio e che possa permettere loro di promuovere un nuovo prodotto, una linea etc. Come i brand che lo utilizzano decidono di comunicare il prodotto considerando che di solito sono brand già conosciuti o uno dei due vuole mettere sul mercato utilizzando la fama dell’altro brand. Ci possono essere dai vantaggi ma anche degli svantaggi quando si decide di operare con il co-branding si possono avere delle ripercussioni negative quando si rischia di minare alla credibilità dei due Brad con delle ripercussioni che possono portare a delle consunzioni sulla comunicazione del brand, sulla sua essenza. Nel momento in cui si condividono i rischi, la stessa strategia sono invece dei vantaggi.
 Le strategie di co-branding possono essere: - lungo termine occasionale -> dura magari anni o per un determinato periodo - Basata sul prodotto o sulla comunicazione -> basta sul singolo oggetto o sulla comunicazione di quel prodotto - Funzionale/simbolica -> tutte e due le marche traggono benefici o vantaggi, simbolica quando il vantaggio è simbolico - Esclusiva/non esclusiva -> non esclusivo quando possono fare co-branding anche con altre aziende - Bundling strategia in cui si popone un nuovo servizio/prodotto e un servizio/prodotto invece ben noto al target (Prada e Adidas) Ci sono vari tipi di co-branding: - Strategico/tattico -> Strategico a lungo termine (go-pro e red bull) e tattico a breve termine (fendi e rummo) - Il product-based co-branding -> basato sul prodotto, coinvolge in modo più intenso i partner dell’alleanza (Philadelphia e milka ) - Comunication-based co-branding -> Basato sula comunicazione (acque della salute o Disney e McDonald’s) - Co-branding funzionale -> ricorre quando l’impresa titolare della marca ospitante si accorda con un partner in quale la linea di principio non presenta alcun legame con lacrima impresa (coca-cola con una linea dietetica) - Co-branding simbolico o affettivo -> accostamento di due marce simboliche di tipo pisco-sociale o esperenziale (panda con kway). - Quando il co branding finisce male-> Lego fece un co-branding con Shell brand contraria a ogni logica dell’ambiente in quanto con le trivellazioni distrugge l’ambiente, vengono quindi realizzate della campagne contro questa 6 collaborazione delle due aziende, Greenpeace si mise quindi contro e lego poi fece sapere che non avrebbe rinnovato il contratto Cromorama Giallo industriale La prima matita dipinta esternamente viene lanciata all’esposizione di Chicago nel 1893 dalla Kon-I-Noor. Il motivo della coloritura va rintracciato nel tentativo di nascondere le imperfezioni del legno, ma c'è anche chi dice che ha una scelta nazionalistica in quanto riprende il colore dell’impero austroungarico Nella società attuale il colore non è solo una sensazione è spesso un’idea o un aspettativa. Le caratteristiche principali dell’industria è normale la produzione innanzitutto per ragioni economiche, infatti anche i prodotti naturali vengono coinvolti in un processo simile, in molti frutti ad esempio come le mele o le arance vengono fatte passare dentro un anello che ne verifica la dimensione e il colore, in questo modo sugli scaffali sembreranno essere tutte tonde e colorate uguali. In questi termini la filiera distributiva è a tutti gli effetti un’operazione di design perché progetta il modo in cui noi guarderemo quei frutti Ma il design ancora prima che oggetti progetta dei discorsi, un insieme di saperi, di convincimenti miti e comportamenti sociali accumulati dalla scala di massa. Un ruolo fondamentale lo hanno i mezzi di comunicazione tramite le invenzioni della grafica, del cinema e della pubblicità che sono ormai un pezzo costudivo della nostra esperienze della realtà e da qui si comincia a intuire come si costruire l’immaginario cromatico. Per capire il colore bisogna capire anche l’idea che gli uomini si sono fatti di esso Rosso unito La frequentazione dei linguaggi industriali comporta che senza neppure rendercene conto del colore oggi predichiamo la tinta, il suo mostrarsi giallo piuttosto che rosso o blu, quando diciamo tinta diamo per scontato che sia unita. La creazione dei pesi unici contraddistinte da tinte non unite non è pero una qualità costante nel passato Le maggiori differenze le troviamo nell’ambito della pittura, se esaminiamo da vicino la finitura di un dipinto classico notiamo che il colore ha una materialità che non si limita alla tinta ma sembra penetrare nella tela come accuse con la superficie organica. Nei quadri rinascimentali c’c'è un distendersi pastoso e articolato che restituisce una tessitura ricca e vibrante ciò è dovuto nella pittura ad olio alla “tecnica delle velature” cioè quando il colore viene steso per strati trasparenti e successivi, l’effetto è come se la bellica pittorica fosse invetriata e ci guardassimo attraverso Il vero cambiamento lo abbiamo con l’impressionismo quando il colore per la prima volta si presenta come un corpo denso che non ha profonditi ma solo rilievo L’industrializzazione ha trasformato la tinta unita da evento eccezionale in fatto quotidiano fino a farne un criterio in base al quale definiamo tutto il resto. Nero articolato Un opera che racconta il conflitto tra complessità cromatica e logica seriale è brillo box di Andy Warhol, si tratta di una ricostruzione delle scuole di cartone con cui vengono distribuite in negozi e supermercati le spugnette insaponate brillo, Warhol le studia e le rifa quasi identiche. Le brillo autentiche sono di cartone da imballaggio bianco su cui è stimata la marca con una serigrafia a due colori, le scatole di Warhol invece sono ricostruite di compensato, appena piu grandi e stampate sempre in serigrafia ma a mano, una ad una, tanto da presentare alcune sbavature. La stampa industriale produce quasi sempre della irregolarità solo che nessuno le nota perché le consideriamo parte della tecnica stessa con cui sono realizzate e non difetti. Per la sua spontanea predisposizione alle tinta la grafica ha cercato vari modi per conquistarsi una ricchezza cromatica di altro tipo. Uno di questo è l’uso delle sovrastampe, ossia quando in tipografia dopo aver stampato un inchiostro se ne ribatte sopra un altro che sia tende su quello che c'è sotto senza annullarlo. Accade qui che mentre le due tinte di partenza dono unite il nuovo colore rivela una superficie variabile e il risultato non è solo un terzo colore ma una miscela pura Ne abbiamo un esempio nella litografia di Kandinskij nel 1922 in cui il verde nasce dalla sovrimpressione del giallo sull’azzurro scoprendosi pastoso, mosso e palpitante L’illustrazione ha trovato a sua volta maniere originali per dare vita a un colore ricco e articolato all’interno delle necessità industriali specie nelle mani di artisti di valore Simone rea un disegnatore contemporaneo ha sviluppato una tecnica personalissima con cui sovrappone strati molteplici di acrilico, spessi e sottili che vengono carteggiati piu volte e spalmati con vernici ad olio cosi che le tinte si mostrino lasciando intravedere il sottostarne. Il risultato è un disegno orchestrato da capigliature definite, simili a tinte piatte ma al cui interno si agita un pulviscolo febbrile e ondeggiante che reintroduce il gioco delle velature 7 giallo. Nell’autore la luce del giallo e l’ombra dell’azzurro, il maschile il ripari il caldo ds una parte e il femminile, il pari e il freddo dall’altra Il colore blu di madame bovary dipende pero anche dai ritratti di Jean auguste Dominique Ingres in cui la principessa è una donna modello sopratutto per Emma e si veste di blu per imitarla, persuadendosi attraverso l’acquatico di un colore di abitare un benessere da cui di fatto è esclusa. Vedere oggi una donna vestita di blu non significa sicuramente quello che significava un tempo, nel 1855 tingere una stoffa di quel blu er Sun procedimento difficile e costoso e in questo modo il colore non si riduce al fatto percettivo ma comincia, giudica e gerarchizza Ma il blu lo troviamo anche nel cartone “la bella e la bestia” dove tiene un valore differente, qui alt era del cartone è la contrapposizione tra amore intellettuale e quello passionale tra mente e corpo Belle entra in scena vestita di blu, ma di un blu che indica diversità di cui si va fieri Quando poi l’amore tra i due protagonisti è sbocciato la bestia invita belle e cenare insieme. Lei si presenta con un abito giallo mentre lui indossa una giacca blu con il panciotto giallo. Il malva Viene scoperto il colore malva che da inizio ai colori sintetici, malva nome che viene dato a livello pubblicitario ottenuto presso la sintesi del chinino, mentre si cercava un medicinale contro la malaria, enorme successo grazie ad eugenia moglie di napoleone III e la regina vittoria. Da loro il successo e successivamente il nome malva. William Henry Perkin che arriva a trovare la sostanza scura immagina che possa essere trasformato in un colorante per tessuti inizialmente la battezza con il nome di “porpora di anilina” In un manuale di tintoria del 1817 troviamo l’elenco dei dieci procedimenti che servono per ottener eun panno di colore rosso: - liberazione del cotone dalla impurità legnose - Bagno di sterco per rendere la foiba trattabile - Oliatura e lisciviazione - Sgrassatura con soda - Tanaglio con alle di quercia - Allunaggio - Mordenzatura - Lavaggio per togliere allume - Fissaggio del mordente - Tintura vera e propria Il primato di Perkin ed quello di aver sintetizzato non solo un pigmento per l’arte ma un colorante per tessuti Nel 1859 viene scoperto il secondo colore sintetico il magenta, il nome da due battaglia, la battaglia di magenta e la battaglia di solferino, il magente viene considerata una tinta extraspettrale o chi lo definisce un colore che non esiste perché se consideriamo la lunghezza d’onda, il prisma e il raggio di luce, se prendiamo il viola e il rosso che teoricamente sono due colori che creano il magenta noi otteniamo il verde, quindi in teoria il magenta non esiste. Dobbiamo pensare che quando vediamo il magenta in realtà dovremmo vedere il verde, ma il nostro cervello non può vederlo Se mettiamo insieme due lunghezze d’onda vediamo che fra il blu e il viola in mezzo c’e il magenta. Ogni anno il pantone color istitute sceglie il colore dell’anno, il viva magenta è il colore del 2023, la moda di conseguenza sceglie molto questo colore Il magenta è un colore che tutti abbiamo in mente ma è soggettivo, c'è chi tende ad associarlo al blu, al viola, al rosa ognuno lo associa a un colore Nel 1841 John Rand un modesto pittore americano decide di commercializzare colori ad olio già impastati e confezionati dentro una lamina di piombo con un tappo, nasce cosi il colore in tubetto Verde illegale Nel 1386 a Norimberga viene arrestato un tintore Hans Tollner in quanto accusato di aver tinto illegalmente delle stoffe, lui era autorizzato a tingere le stoffe con il blu e il nero, stoffe di colore scuso. Una mattina lo arrestano e succede che nella sua bottega aveva della vasche con del giallo e quindi aveva tinto le stoffe prima di blu per poi immergere nel giallo ottenendo il verde. Questo pero era illegale in quanto non poteva tingere di verde, il problema è che non si potevano mischiare i colori in quanto atto impuro, il colore si mischia e ska bibbia diceva che non si poteva mischiare, un atto impuro. Lui aveva scoperto che mettendo insieme due colori si poteva ottenere il verde o altri colori, ma a quei tempi non era una cosa concepibile. Il poter ottenere qualche colore mischiando era considerata un attività diabolica. 10 Fino al 400 la questione della miscela era legata al fatto che tutti i colori erano a base acquosa. Nel 15 secolo avviene un cambiamento arriva una tecnica conosciuta fino dall’antichità ma fino ad ora sconosciuta, questa è la base all’olio, cercare di mischiare uno strato untosi che permettesse di realizzare una pellicola duratura e stabile, dato che era fluido si potevano realizzare delle sfumature e questo permette di diminuire delle reazioni che con l’acqua si ottenevano facilmente, con questo si comincia a perdere l’idea che mischiare i colori sia un attivista diabolica In questo momento nasce la necessità di avere una tavolozza in cui si mettono i colori e viene utilizzata per inserire tutti i colori che ci servono e ci si inizia a chiedere quali siano i colori necessari, inizia a nascere l’idea che ci siano dei colori più importanti di altri, a livello pratico a questi colori vengono proposti dei nomi come semplici, primi etc. E si arriva ad avere che cinque pigmenti sono definiti primari, rosso, giallo, blu, nero .. e si inizia a pensare che da questi poi si possano avere altri colori. Uno dei posti in cui i colori ad olio hanno più successo in Italia è a Venezia, in quanto qui c’era il problema enorme dell’umidità e utilizzare i colori a base d’acqua non aiutava Nel 700 queste teorie hanno una conferma empirica, si riesce ad utilizzare tramite delle matrici e dei colori primitivi si arriva ad avere dei colori che si definiscono rozzi ma che danno la svolta alla teoria dell’uso dei colori primari. Queste matrici erano incise e per ognuna di esse venivano usati dei colori diversi che sono rosso, giallo e blu e tramite queste si hanno dei risultati che danno riscontro a quello che si era fatto fino ad ora Le Blon ideatore delle matrici scrive in un libricino stampato e diffuso nel 1725 la prima ufficiale dichiarazione che: il giallo + il rosso da l’arancio il blu + il giallo diano il verde il rosso + il blu diano il viola. Da qui nasce il concetto dei colori secondari pubblicati proprio in questo libro Mischiare i colori ha sempre dato tantissimi dibattiti sia dal punto di vista chimico, fisico, filosofico questo perché mischiarlo porta all‘idea che ci siano diverse scienze che comunicano tra di loro. inizialmente si pensava che i colori primari erano 7, poi si passa a 5 e successivamente ci si accorge che possono essere 3. Tramite la scienza oggi sappiamo che nell’occhio abbiamo abbiamo la retina e in essa ci sono 3 tipi di recettori, il fatto che possiamo vedere i colori è derivato dal fatto che la nostra retina percepisce questi 3 tipi di ricettori, avere quindi i colori collegati al numero e ad una diversa scelta dei colori utilizzati che mette insieme chimici, fisici etc. Ciano Litografico Nel 1796 alois è il primo a sfruttare l’inimicizia tra l’acqua e l’[inchiostro per stampare con una lastra piana, è lui ad inventare la litografia che da qui a poco permettere l’affermarsi della stampa a colori di cui si gioveranno l’arte, l’editoria, il packaging e la pubblicità. La litografia artistica si rivela un sistema di pittura potenziata dalle copie in cui ripestò ai vecchi metodi di incisione si puo operare con matite e pennarelli direttamente sulla pietra ottenendo una grande varietà di modulazioni espressive Una delle vette del traguardo è nel 1856 quando viene pubblicato dalla gravar of ornamento di Owen Jones il primo atlante di grafica a colori un seicento pagine. Nel 1935 per la prima volta appare il ciano e il rosso smette di essere necessario all’industria e viene sostituito con il magenta, attraverso questa invenzione si arriva a capire che i colori che usiamo nella stampa possono essere sostituiti e si parla di questi due colori nuovi Grigio armonico Itten è uno dei personaggi fondamentali nello studio dei colori, a lui si deve lo studio dei colori considerati modelli isolati, realizza un cerchio in cui mette tutti i colori e vuole cercare di capire cosa succede all’interno di questo cerchio, si concentra sui rapporti che si creano passando da un colore all’altro, cerc a di capire cosa succede passando tra i vari colori e tracciando cosa succede. 
 Riesce a dimostrare come dai colori primari si possa arrivare ai colori secondari, successivamente i colori terziari e riesce a identificare particolari accostamenti che possono essere più armonici rispetto ad altri. Unisce i colori a gruppi di 2/3 attraverso delle triangolazioni e individua delle tinte che le battezza come contrasti cromatici fondamentali che permettono di ottenere ed evocare die registri precisi attraverso questi e da qui si rende conto che il tutto è legato rispetto alla quantità di luce che le tinte trasmettono. Si rende conto che esiste un valore luminoso caratteristico per ogni colore Se la luce riesce ad equilibrarsi si riescono ad avere armonie di colori, nel momento in cui i colori sono in armonia si ha una percezione diversa del colore che permette una sensazione cromatica per il nostro sistema visivo e questa sensazione cromatiche per il nostro sistema visivo permettono di essere viste dal nostro occhio in maniera più armonica 11 quando la risultante di tutti i colori che vengono considerati in un quadrante ci permettono di vedere il grigio, questo è legato all’armonia Questa teoria viene criticata da altri studiosi che dicono sia impossibile ingabbiare i colori in determinati schermi, dicono che il compito dell’artista debba essere quella di equilibrare i tre parametri del colore, tinta, luminosità e saturazione, il fatto di equilibrare questi di qualsiasi colori ci porta la grigio. Prima di Itten Albert Munsell “sistema munsell” parla di armonia, poiché tinte diverse mostrano luminosità differenti sostiene che non si possano ingabbiare i colori dentro uno schema rigido e si sbarazza dei modelli cromatici troppo regolari proponendo una forma tridimensionale simile ad un albero dai rami di lunghezza diverse e composti di tasselli di colore sistemai in progressione. Il fusto indica la luminosità e salendo dal basso verso l’alto si procede dal buio alla luce. Intorno al fusto le tinte sono disposte a cerchio e i rami rappresentano i differenti gradi di saturazione e più si va verso l’esterno più si hanno tinte piene Siamo negli anni successivi alla rivoluzione industriale dove abbiamo una produzione di massa che uniforma i colori, i gusti delle persone. Tutto lo studio del colore che ci ha permesso di stabilire i colori primari, secondari, terziari etc. è fondamentale perché ci permette di capire a livello storico cosa vuol dire utilizzare il colore nella produzione di massa, nel design e quindi in tutti gli oggetti prodotti e realizzati e quale sia il processo che porta noi a scegliere un oggetto rispetto ad un altro facendo conto che lo possiamo scegliere di qualsiasi colore, perché ad oggi ci è permesso. 
 Marrone neuronale A meta degli anni 50 viene fatto un esperimento in cui viene impiantato un elettrodo nel cervello del gatto per capire cosa accade quando il gatto guarda e viene scoperto che esiste un neurone sensibile alle linee verticali in movimento, quello interessante era cercare di capire se nella scena visiva quando il gatto vedeva qualche colore c’;era un eccitazione nel neurone in cui avevano impiantato l’elettrodo e dimostrano che nella corteccia celebrale ci sono delle cellule specializzate sensibili ad esempio alla linee vista in verticale e si rendono conto che il cervello non è interessato alle cose che succedono ma alla discontinuità di quello che succede nella scena visiva, ai punti in cui sono presenti dei contrasti luminosi o cromatici e che quando il nostro cervello vede queste discontinuità elaborale in maniera più precisa le forme all’interno dello spazio. Il funzionamento del cervello e quindi di quello che vediamo viene quando l’energia luminosa arriva sul fondo dell’occhio e arriva sulla retina, quando osserviamo qualcosa nella retina c’e una membrana che trasformano la luce che arriva alle cellule in un sistema nervoso. Questo esperimento arriva a confermare che le cellule che ricoprono la membrana che vengono chiamati coni sono di 3 tipi diversi Il primo sensibile ad una certa lunghezza d'onda, le gradazioni di rosso il primo, il verde per il secondo e il. blu per il terzo Le cellule e i coni non sanno nulla del colore in quanto in loro compito non è di percepire il colore ma il loro scopo è di misurare le quantità luminose della scena e poi di far si che le cellule superiori all’interno del nostro occhio ricostruiscano la precisa lunghezza d’onda in modo che possa operare sui tre coni presenti. Questo ci permette di capire che nella percezione del giallo ognuno ha una percezione diversa perché i colori primari che noi percepiamo non sono tre ma sono quattro perché oltre al rosso, verde e blu si aggiunge il giallo che non è una colore composto ma è un colore elementare int tanto nel momento in cui il nostro occhio cerca di percepire il colore lo vede distante dal punto di vista percettivo e il segnale elaborato quando osserva il giallo lo percepisce come gli altri tre colori Il foglio bianco grossolanamente lo vediamo sempre bianco questo grazie ad un meccanismo chiamato “costanza cromatica” che permetterebbe anche alle scimmie di riconoscere un frutto maturo a prescindere dall’illuminazione. A costruire questa costanza è un area della corteccia celebrale (cellule V4) che elaborando i dati ricevuto dalla retina confronta quello che accede in un punto della scena con quello che c’e accanto facendosi un idea generale. Il foglio visto al tramonto verra visto dalla retina di colore rossastro ma calcolando il fatto che tutto a quel ora sia rosso comprando quindi i punti adiacenti allora il foglio risulterà bianco. I coni sono schiavi della lunghezza d’onda mentre i neuroni V4 sono liberi di costruire quella stabilita del reale che ci permette di usarlo La corteccia visiva fa qualcosa di più, i meccanismi a confronto da punto a punto oltre a garantire la costanza cromatica permettono anche al visione di alcuni colori non contenuti nell’arcobaleno come i marroni o i grigi. Il marrone ad esempio non è altro che il giallo visto accanto a superfici più luminose di lui. Da qui capiamo che le tinte non contino mai come cose in se ma sono relative al contesto Viola spezzato Jonathan I era un uomo che non vedeva i colori e il termine medico per indicare un tale disturbo è acromatopsia, non si sarebbe trattato di un difetto congenito ma della conseguenza di un intossicazione da monossido di carbonio. Avendo conosciuto pero il colore viveva in uno stato di perenne rimpianto e prostazione. 12 Colore e sapore Il collegamento tra colore e sapore è antichissimo, se venisse fatto un test sulle bevande, uno verde, uno marrone e uno con una bevanda rossa, si assocerebbe il verde all’aspro, il marrone all’amaro e il rosso a qualcosa di piu dolce Sono stati fatti diversi esprimenti sopratutto nelle persone che vengono con siderale sintetica, queste se dovessero vedere in una pagina bianca dei numeri scritti in nero, il cinque lo vedrebbero rosso in quanto associano determinati elementi a dei colori e lo vedrebbero. Questo non succederebbe se il numero venisse invece scritto in numero romano verrebbe rotta la sinestesia tra il colore e il numero, questa è una conseguenza di questa percezione tra i sensi nelle persone che hanno questa caratteristica. La motivazione scientifica sembrerebbe la vicinanza a livello celebrare delle aree che elaborano i numeri e le aree che elaborano i colori Abbiamo un associazione tra i vari sensi, le idee che abbiamo, il percettivo che abbiamo e i ricordi che abbiamo delle varie forme, dei colori. Un esempio è se abbiamo ping e pong, associamo gatto a ping e pong all’elefante, questo perché pong lo intendiamo qualcosa di grande e quindi un elefante, mentre pugni qualcosa di più piccolo come il gatto. Se mettiamo vicino I e la U tendiamo a vedere la U più scura della I. Anche chi non ha una sensibilità più accesa, non è un tipo sinestetico, quando mettiamo vicino due colori si crea ugualmente una relazione sinestetica, ad esempio rosso e verde, il rosso viene associato a qualcosa di più dolce e rotondo, il verde invece come acido e pungente, questo viene aumentando dal percezione che noi abbiamo nel mondo. Il colore e la percezione che abbiamo del colore e l’esperienza che abbiamo influisce sul nostro percepito in quanto l’esperienza è fondamentale in quanto incide sulla nostra esperienza gustativa, la percezione non è un atto passivo, il nostro cervello proietta sulle immagini, sulle cose e sugli oggetti immagini psicologiche, e per poter velocizzare la comprensione noi osserviamo e questo ci permette di ricordare delle esperienze già vissute e quindi quello che può essere il nostro percepito. Il cervello sviluppa queste associazioni in maniera rapida, in quanto queste hanno permesso di adattarci e di sopravvivere nella storia, tutte le associazioni che abbiamo degli alimenti e degli oggetti ci hanno permesso di continuare nell’evoluzione. Packaging degli alimenti Tutti i pregiudizi o giudizi che abbiamo a livello gustativo sono utilizzati dall’industria da parte di vista delle confezioni dei cibi e quindi nei packaging, ogni volta che ne vediamo uno dobbiamo pensare che dietro c’e uno studio sinestetico del piano gustative, questo permette che ci possa essere una logica nella scelta Delia packaging racconta qualcosa che è invisibile agli occhi, per una serie di condizioni abbiamo le risposte di qualcosa che non dobbiamo leggere. Bottiglia d’acqua il rosso associato al frizzate e il blu per la naturale, vedendo la bottiglia capiamo quale sia una e quale l’altra senza dover leggere l’etichetta. Cosi come il rosso e il blu sul lavandino. Spesso il colore negli alimenti ci indica anche la fascia di prezzo, i prodotti costosi spesso hanno delle tinte unite, sofisticate e che ci ricorda lusso, calma a differenza dei prodotti più economici per cui vengono uniti più colori, ci evocano il commerciale il dopo e di conseguenza l’economico. Esempio più banale il giallo e il rosso nei fast food, prodotto che ci ricorda l’economico, la maionese e il ketchup ma anche la velocità. Il colore viola viene utilizzato negli alimenti in un modo specifico, il viola non è un colore primario e non viene favorito, ma questo rispetto agli altri colori non passa mai di moda, negli alimenti o viene associato ad un lassativo, prugne, succo di mirtillo o associato a qualcosa di formale il viola ricorda la calma, viene associato alla quaresima, colore formale, questo è anche un fiore quindi viene considerato ad un riferimento religioso, è il colore della maturità, della saggezza ma anche della morte, al male se pensiamo a Ursula, a malefica personaggi adulti, severi e cattivi e viola. Non sempre abbiamo queste associazioni “cattive” si dice che sia associato alle persone anziane e di qualcosa che è malato, in occidente invece il viola viene interpretato nelle sue note più eleganti, Carbury azienda americano utilizza il viola per il suo prodotto, il cioccolato, anche la milza ma questa utilizza una tonalità piu lilla. Quando questi decidono di espandersi in Cina hanno avuto un problema con il colore in quanto il viola viene considerato il colore dei poi eri in quanto opposto al giallo che è il colore dei ricchi, hanno quindi dovuto inserire il giallo sul packaging delle loro confezioni. Il viola era considerato nell’epoca vittoriana il colore del lusso e dell’eleganza e di conseguenza è considerato snob. L’edizione italiana del monopoli parco della vittoria viene colorato di viola, chi lo possiede è ricco chi ci passa sopra perde tutto. Nelle caramelle alla menta vengono utilizzate delle tonalità che partono dal bianco e vanno al verde passando anche per l’azzurro, il verde collegato al verde delle montagne e il bianco alla neve dell’inverno, più la caramella tende al bianco più è forte, intensa nel gusto e rinfresca. 15 Il colore non corrisponde solo all’identifica degli oggetti ma anche all’identifica del pubblico. Quando si acquista una macchina spesso ci si identifica nel colore della macchina. Il fatto che il bianco abbia un sovrapprezzo è semplicemente una scelta commerciale. É stato studiato che c’e una relazione tra le scelte cromatiche del consumatore e le scelte del consumatore, il colore delle cose cambia in base all’oggetto e cambia il rapporto che noi abbiamo con questi oggetti. I primi oggetti realizzati colorati sono state le automobile, abbiamo una Chevrolet colorata introdotta attraverso una nitrocellulosa che permetteva di inglobare più pigmento nella carrozzeria stabile, dopo questa decidono di colorare la carrozzeria delle automobili Beige coloniale I primi beni ad essere esposti in piu colori sono stati gli abiti e le automobili. Nel 1923 la General Motors introduce una Chevrolet colorata grazie alla recente scoperta del duco una nitrocellulosa che riesce ad inglobare piu pigmento sulla carrozzeria in maniera stabile . Nel 1950 è la kenwood la famosa marca di elettrodomestici a mettere in vendita un frullatore bianco che permette di scegliere i colori dei dettagli Dopo la guerra del Pacifico i soldati di ritorno dal fronte si ritrovano in californiano dove è possibile acquistare a buon mercato le vecchie harley-davidson, trattandosi di moto di seconda mano bisogna assemblarle al meglio e cosi si cominciano a personalizzare i serbatoi, Il colore diventa un mezzo di diversificazione, pensiamo gli iPod, prima si svegliava il colore, le tonalità erano tantissime, cosi come lo spazzolino da denti. Oggetti che ci permettono di essere scelti. Il sapone non ha il suo colore, decidere di colorare il sapone è una scelta di design scelta dall’azienda che ha una concezione psicologica, a seconda della fragranza cambia anche il packaging questo perche ha un ruolo invocativo e ci deve ricordare la fragranza. I prodotti per la famiglia e la donna continuano a mantenere un rapporto con il naturale, colori neutri o che tende al rosa mentre per l’uomo si distacca da questa idea e può avere il colore che l’azienda decide. Un esempio è il beige coloniale che viene usato nel packaging del bagnoschiuma per evocare le atmosfere coloniale, paesaggi esotici ed associati agli indumenti in lino. Riferimenti all’africa, all’Indocina, il beige è diventato sinonimo di relax, di pausa, di prendersi cura di se stessi e del frastuono quotidiano. Si racconta il mondo da parte di vista dei consumatori e dei conquistatori. Uno degli aspetti cruciali con cui le aziende pensano i colori non correre solo su cosa piace oggi ma anche cosa andrà di moda in futuro, gli addetti ai lavori le chiamano cole forecast, previsioni coloriche. I colori di moda sono studiati a tavolino, valutando cio che pga funzionato scartando cio che ha stancato, ragionando sulle tendenze in corso e quelle passate La strada riguardo al colore è la differenziazione, quando pensiamo a qualsiasi prodotto ogni colore ha una spiegazione legata all’oggetto. Il bianco viene considerato l’unico che può pulire, sbiancare e di raccontare meglio degli altri il ;pulito, si usa il bianco per una questione di percepito, di idea mentale del consumatore. Se si chiede ad una persona il colore preferito la scelta varia ma questa è influenzata sopratutto dalla cultura del paese, a seconda dei paesi le risposte variano in base al significato dei colori nelle varie culture, un esempio lo abbiamo quando viene scritto il libro “color sella” del 1969, qui vengono messi a confronti i gusti cromatici degli olandesi vs gli stati unti. Per gli olandesi il giallo viene considerato buffo, per gli americani invece moderno. Bianco morale Nel “il mago di OZ” tutte le scene ambientate in Kansas sono in bianco e nero mentre le scese successive quando arriva ad oz sono a colore, dorati indossa le scarpette rosse utilizzate anche in molte altre storie, significato di bambine che effettuano un viaggio, hanno sempre le scarpe rosse o rosa, che le portano in mondi fantastici in cui vivono avventure straordinarie, elemento molto ricorrente anche nei libri, quello che viene richiamato qui richiamo l’asteria del bianco e nere ed preferibile alla frivolezza del colore, tema che borivamo sia nel cinema che nella fotografia. Se si considera il cinema d’autore si considera il cinema in bianco e nero considerato più serio e concreto di quello a colore. Connotazione positiva “mangiare in bianco” connotazione negativa “farne di tutti i colori” riferito ad un comportamento oppure “un pugno nell’occhio” connotazioni di colori un po bizzarro. Nella storia la borghesia del nord nel 1500 vestiva di nero perché era in aperta polemica con i colori sgargianti indossati dai principi nelle corti italiane, l’abbigliamento era considerato uno spreco e in maniera negativa. Il colorato nelle corti 16 italiane nelle corti nordici il nero. Considerato compostezza morale quindi a livello interiore se ho una determinata morale mi devo vestire di nero. Il colore nero viene collegato anche al fatto che per tingere una veste di nero è difficile e molto costoso quindi prediletto dalla classe dominante c he lo prescrive come tinta lussuosa per eccellenza. Prima del rinascimento invece i libri avevano delle illustrazioni coloratissime cosi come le pergamene che si utilizzavano. Dal rinascimento con la stampa e il libro tipografico è il nero che veste il bianco, lo sfondo viene utilizzato bianco e il testo nero, cosa che poi diventerà il libro standard Il colore non è qualcosa di serio o considerato per i bambini, quando si arriva alla modernità il colore viene guardato con sospetto perché il bianco viene considerato come purezza ed è sinonimo di classicità, viene semplicemente utilizzato e l’utilizzo costante lo porta ad affermarsi come modello classico, l’inizio di questo giusto si trova nel convincimento che il candore fosse il linguaggio dell’arte greca e romana, un modello indiscusso per generazioni di artisti Il successo del bianco è stato favorito dal suo opposi al chiasso dell’industrializzazione, ossia piu le immagini commerciali diventano colorate e pervasive piu l’etile gli contrappone la candida rarefazione di un classicismo ideale che non è pero mai esistito realmente Si intende ad imporre il proprio gusto a tutte le classi, le classi più illustre cercano di utilizzare il loro gusto e di imporlo a tutte le altre classi, questa situazione viene rafforzata da parecchi artisti. Dopo la guerra mondiale si afferma un movimento culturale definito neorealismo che ha nel cinema la sua maggiore espressione, viene considerato il bianco e il nero come un impegno morale e il colore come frivolo e qualcosa opposto all’idea della morale. Si pensi alla bandiera LGBT+ arcobaleno, considerato il sottotono degli amori che vengono considerati normali, in contrapposizione con il colore che viene utilizzato per gli amori “tradizionali”, la bandiera variopinta viene considerata progressista, si ribella all’unico modo di inquadrare le relazioni, le considera tutte. Per dimostrare che il naturale in fondo non esiste. I barbapapa I barbapapa nascono e la loro storia risente dei fenomeni del 68, dei movimenti ecologisti e pacifisti, il capo famiglia il papa è rosa, la madre è nera ed hanno 7 figli colorati e diversi, rappresentano le metafore di una famiglia diversa da quella che siamo abituati a vedere, ognuno ha un carattere, una carnagione diversa, tramite loro si raccontano le virtù e i limiti dei singoli affinché diventino una forza per una società più ricca e cooperativa, ogni colore ha un significato: Barbabella viola-> denota l’urgenza di esprimersi Barbabravo blu -> affettività barbaforte rosso> colore dell’energia brablalla verde-> determinazione e perseveranza, crescita intellettuale e relazione conigli altri Barba zoo, giallo -> selettività, capacita di scegliere tra gli elementi che la realtà ci offre Barbruttina arancione -> vivere fino in fondo le proprie scelte nella rivoluzione Rosa -> perfezione Barba mamma e barba nera sono neri-> assenza di luce e di colore, simbolo di inattività, indice di situazioni particolari che vengono vissute. Denota immobilismo e inattività ma anche rinascita, creazione se associati al simbolo della vita Tutti hanno un colore, e il colore evidenzia la scelta visiva, parlano di questioni sociali e a seconda del personaggio che è più legato alla tematica rappresentante abbiamo la correlazione del significato del colore, nulla è a caso La paura del colore evidenzia come le scelte visive parlino sempre di questioni sociali, che ribadiscono come il primo significato di un colore è spesso l’suo che se ne fa Verde vertigine “La donna che visse due volte” Il colore in questo film è importante sia dal punto di vista narrativo sia dal pinto di vista tentino , i colori che vediamo maggiormente sono il rubino e il verde smeraldo che vengono utilizzati per mettere in scena alcune caratteristiche della protagonista La storia di un poliziotto che inseguendo sul lavoro quasi precipita e il collega per aiutarlo cade al suo posto e da quel momento soffre di vertigini. Un marito lo ingaggia per seguire la moglie in quanto ha dei dubbi. Nel mentre la donna muore ma dopo un po di tempo il poliziotto incontra una donna che le somiglia moltissimo e poi scopro che in realtà è la stessa donna e che non è mai morta. I due avevano bisogno che ci fosse un testimone che testimoniasse della morte della donna ma che non mori mai in realtà, i due si innamorano, si sente preso in giro e la riporta sul ruolo dell’incidente ma poi lei precipita e muore Celare le apparenze fenomeniche, tuto quello che si manifesta. Il colore tende a mettersi tra noi e la conoscenza. Nel cinema in articolare nel periodo del registra, l’uso del colore è molto distante da quello che siamo abituati a vedere oggi. Il più delle volte è una faccenda emotiva che si crea con il colore. Il colore è necessario e fondamentale della trama ma bisogna interpretarlo. 17 La luce nell’arredo La luce è diventata un fattore importante per arredare, per lo spazio, motivo per cui i locali di lusso preferiscono i colori caldi, come nelle spa dove si utilizzano i colori caldi per far notare meno i difetti della pelle. A differenza i fast food hanno una luce piu diretta perche ci ricordano che è un luogo in cui dobbiamo consumare in fretta e poi andarcene, scelta ben precisa in quanto il fast food tende ad assomigliare di piu ad un supermercato che ad un ristorante Se consideriamo la luce elettrica è costante, regolare e l’idea è che sia una luce illimitata che non cambia nel tempo. il passaggio dalla luce naturale che esempla stata utilizzata prima della corrente elettrica ha cambiato anche il paradigma e la percezione del colore e quindi l’idea della produzione degli artefatti colorai, è la luce e come percepiamo i colori con la luce a determinare, il tono, Lo stile di cio che ci circonda La luce nella pittura Se pensiamo alla pittura dal 1400 tutti i personaggi biblici sono vestiti con abiti dell’epoca, se oggi vestissimo i personaggi biblici con i vestiti del 1400 avremo un effetto particolare. Per i contemporanei i pittori del 1400 era invece normali perché si considera che il messaggio evangelico sia sempre contemporaneo e non hanno ragione di pensare che i vestiti antecedenti alla loro epoca fossero diversi da quelli dell’epoca che vivevano. Noi che abbiamo la corrente elettrica che ci permette di vedere tutto perfettamente [porta una rottura rispetto al passato e una grande differenza nell’uso del colore e un cambiamento nel uso e nei costumi che sono cambiati I dipinti del passato vengono ammirati nei musei appesi a pareti bianche, dobbiamo considerare ch ei dipinti del 14400/600/500 è illuminato dalle luci perfette che ci permettono di visionare ogni caratteristica del quadro, per realizzarli usano pero la luce naturale o la luce delle candele quindi la percezione del pittore e del quadro che abbiamo noi oggi è differente Il concetto di avere la luce giusta. Fil colore sempre uguale nel contesto dei dipinti realizzati prima della corrente elettrica è priva di senso Brevetto dei colori 1960 l’artista clasin ottiene dall’ufficio brevetti la possibilità di brevettare il suo blu, pigmento oltre mare brillante, questo colore è una sostanza composta da tubi di carbonio che assorbe il 99% della radiazioni e sembra che sia ili nero piu nero mai guardato. Lui brevetta la procedura tecnica e non il colore, brevetta la procedura per ottenere il colore che poi utilizzerà Il colore non si puo brevettare in quanto non si inventa e in quanto è una sensazione il colore, ognuno di noi vede il colore in modo diverso Free magenta Nel 2015 deutsche telekom compagnia telefonica tedesca riesce ad ottenere il brevetto per i magenta, cio significa che se qualcuno in Germania vuole utilizzare nel campo della telefonia il magenta o in qualsiasi altro ambito Telecom può denunciarli. L’unione europea si è messa contro questa decisione e in quanto non si puo brevettare il colore. Nasce un sito in cui si stanno raccogliendo firme per liberare il magenta da telekom Breveto e diritto d’autore Brevetto e diritto d’autore sono due cose diverse. Il brevetto permette di registrare una forma , una procedura e puo essere venduto o ceduto a terzi, funzionano che una persona inventa qualcosa mai esistito e lo brevetta. Deposita tutte le informazioni del brevetto, abbiamo il brevetto di invenzione, il brevetto di design etc. Bisogna fare diverse ricerche per dimostrare che non sia mai stato inventato nulla di simile. Il deposito del brevetto può essere fatto a livello nazionale, europeo o mondiale, a seconda del brevetto variano i costi, si deve decidere anche in quale settore merceologico brevettare l’oggetto. Quando si arriva ad avere il brevetto viene depositato per circa 18 mesi in cui tutti possono visionarlo Nel brevetto di design invece non invento nulla ma invento la forma, e possono brevettarle fino a 100 nuovi modi, non invento come il microfono funziona ma la forma del microfono. Ci sono diversi settori merceologici alimentari, delle bevande, caffè, birra, vernici, materiale elettronico etc. Il diritto d’autore invece non puo essere venduto ma puo essere lasciato in eredita, l’idea è una cosa concreta che si descrive in maniera tecnica, qui il valore è indefinibile Il brevetto e il diritto d’autore hanno due procedure diverse Non si può brevettare il colore ma come creo il colore e non posso avere un diritto d’autore sul colore in quanto si ha il diritto d’autore quando ho inventato un qualcosa, ma il colore non è una cosa ma una sensazione 20 Rosa pesca Come il colore della pelle è stato considerato nel tempo. Il colore dev’incarnata è un concetto che arriva dalla letteratura cortese, si confronta l’amata con il meglio che si trova nel mondo. Il colore cambia a secondo del punto di vista, quando diciamo “color oro” è un paragaone che noi facciamo, i capelli e i metalli sono esempi di tinta varia ed è articolata in quanto non c’e un colore unico, infatti il colore si puo presentare in tre modi diversi - Superficiale, caratteristico di una tinta uniforme e qualsiasi colore opaco - Uniforme ogni oggetto che emana luce - modo volume, quello che ci da la sensazione di poter guardare attraverso come il colore di un bicchiere L’effetto che abbiamo è caratterizzato da continui cambiamenti Quando vediamo un oggetto possiamo guardare la superficie e ili volume ma i due termini si intrecciano continuamente, il concetto degli elementi vivi invece ci viene dato soprattutto dall’idea di profondità e dalla percezione che abbiamo dal colore che li caratterizza L’unica eccezione è la pelle umana in quanto caso limite tra superficie e volume, quando vediamo la pelle vediamo oltre alla pelle anche quello che c'è sotto, il cambio di sfumatura, il colore delle vene, della parte più arrossate etc La pelle cambia molto il colore sia a seconda dell’animale sia per il punto in cui la guardiamo, per dipingere in modo realistico la pelle dobbiamo utilizzare più colori e non amore riusciamo con un colore solo, doppiamo usare più tonalità di diversi colori. Se vogliamo renderla realistica dobbiamo utilizzare strati diversi per poter ottenere l’effetto vero che ha la pelle, con le tempere questo è molto difficile mentre con le tempere ad olio risulta piu facile sopratutto per le sfumature Il rosa nei dipinti I dipinti di Rosalba carriera realizzati a fine 600 inizio 700 sono emblematici, essa allora con i pastelli ed è una ritrattista, riesce ad utilizzare una tecnica ch era molto successo nel 1700, anni in cui il ritratto cominciata. Soffermarsi sullo sguardo dei soggetti e cerca di restituire lo sguardo, considerato il ritratto psicologico. Le donna e in quel periodo utilizzavano pero la cipria e i pittori quando dipingevano le donne che valevano la cipria dovevano colorare a pelle che aveva già un pigmento artificiale che mostrava ala pittore qualcosa di già strutturato, già diverso rispetto alla pelle naturale. Negli anni si sono succeduti vari pigmenti per poter realizzare piu verosimile il colore della pelle e si è dovuto fare i conti con il concetto e l’idea che abbiamo della pelle umana, il colore deve cercare di esser eil più vicino al colore vero, senza appiattire troppo l’espressione. L’unico modo per ottenere un effetto naturale sembra quello di utilizzare piu pigmenti in quando non solo si colora ma si interpreta il viso, si riesce a dare una risposta alla psicologia del colore che permette di avere un viso espressivo e che permette di interpretare gli stati d’animo di chi è ritratto Il rosa nel teatro giapponese Il teatro giapponese utilizza uno sfondo bianco della pelle che gli permette di far interpretare anche agli uomini i ruoli delle donne, inc quanto il viso diventa impersonale e tutte le sfumature che normalmente si hanno rimangono nascoste e i visi sono tutti uguali di conseguenza se sia interpretato da un uomo o d una donna è impercettivo Il rosa nei cartoni e nei giocattoli Il colore della pelle ha imposto una serie di problemi sul punto di vista industriali, sia ad esempio nei giocattoli o nei cartoni animati Il colore della pelle è stato più volte rese da delle tinte unite, utilizzare un colore unico per dare una riposta a un elemento che in realtà prevede una varietà di pigmenti. Per i giocattoli si è deciso di concentrarsi maggiormente sulla finitura piuttosto che sul colore in se. Enzo mari ha realizzato un puzzle in plastica di 16 animali, decise di rendere una superficie che guardandola manifesta delle venature che gli danno l’impressione di essere quasi animata, sono di plastica ma sembrano in legno, finto legno Playmobile, utilizza il rosa chiaro per dipingere la pelle e si utilizza il rosa chiaro in quanto già lo troviamo nella pittura greca romano, nel mondo antico c’era l’idea di avere la pelle rosa chiaro in quanto la donna passava più tempo in casa di conseguenza aveva meno possibilità di abbronzarsi e quindi aveva una carnagione chiara. Il tema viene ripreso dalla letteratura cavalleresca in cui il pallore viene associata alla regalità. Quindi play mobile rende rosa lucida le pelle e opachi gli animali 
 per molti anni le principesse erano pelle chiara come Biancaneve con i capelli scuri o cenerentola bianca con i capelli chiari, labbra rosse, il colore venite utilizzato per definire la regalità e per anni sono gli stereotipi della Disney 21 Barbie e ken, barbie pelle chiarissima e bionda mentre ken ha una carnagione leggermente piu scura del maschio sempre per il concetto del sole. Concetto che risale già al 14 secolo con cennino cennini in cui l’uomo ha la pelle piu scura e la donna è sempre piu chiara, l’uomo bello vuole essere bruno e la donna invece bianca Crayola Iniziamo a porci la questione del colore con le matite e i pastelli, a andiamo a fare una scelta specifica che fin dall’infanzia ci permette di pensare che abbiamo una relazione che sembra libera ma che non lo è. I crayola sono dei pastelli messi in commercio nel 1903 con una scatola di 8 colori diversi, tra questi il rosa non c'è e diventa un problema a di marketing i bambini infatti per anni non sapevano come colorare la pelle delle persone. Dopo 7 anni crayola mette in commercio il colore rosa definendolo “col carne” dal 1962 l’azienda pero si trova costretta a dover cambiare il nome del “col carne” in quanto la pelle ha diversi colori e nessun colore puo avere il diritto di defissi color carne a differenza di altri e quindi lo va a chiamare “color pesca” La mazzetta pantone I nostro occhi possono vedere 200 colori, ogni cultura in ogni momento storico ha bisogno delle parole che corrispondono al mondo tecnico, al concerto psicologico e al concetto sociale del colore. Se consideriamo il salmone e il color salmone possiamo vedere che il salmone già da se ha un colore diverso, cambia da salmone fresco, a affumicato, in scatola o cotto. Non ha una lunghezza d’onda riconosciuta di conseguenza se parliamo di salmone puo venirci in mente un colore diverso rispetto ad un’altra persona in base al salmone che pensiamo. Dobbiamo quindi affidarci ad un campione ed è uno dei motivi per cui l’azienda pantone a metà degli anni 50 decide di realizzare per i colori una classificazione in modo che in tutto il mondo nel momento in cui ci si riferisce al colore salmone si penserà tutti allo stesso “la mazzetta pantone” questa semplifica le aspettative e rende piu facile la comunicazione blé omerico Inizio 1800 Gladstone politico aveva una passione ovvero omero, questa lo mette al centro di polemiche feroci, perché in quegli anni tutta la narrazione dell’epica greca era frutto di fantasia, nel 1858 schiave un capitolo destinato a far discutere “la percezione e l’uso del colore in omero” in questo sosteneva che i greci dell’epoca di queste opere non vedevano alcuni colori per via dell’immaturità che avevano nelle loro facoltà visive, questa sua affermazione viene molto criticata, scrive ed afferma però che nelle letture ci sono riferimenti costanti al bianco-nero, chiaro-scuro e in tutta l’opera il rosso compare solo 13 volte, il blu non viene mai nominato. Quando si trova a descrivere qualcosa di colore blu usare delle perifrasi che disorientano, il mare viene definito color del vino, qualcuno suppone che omero abbia voluto parlare del mare all’alba o che nel mare ci fossero presente delle alghe che lo facessero sembrare scuro come il vino. Questo suo studio del colore sono effettivamente fondate, lui le motiva Luce e colore Il vestito bianco/oro o blu/nero è stato oggetto di studio, ha sicuramente contribuito il fatto che la luce ha dato una risposta diversa in base a chi vede l’immagine. Uno studioso ha detto che la percezione del colore dipende dalla persona, dall’ora in cui la persona vede l’immagine e da da quello che ha guardato nella sua giornata. Il problema base è la luce, in base a come sta si vede completamente un colore differente. Quando si scattano delle foto bisogna ricordarsi si non usare il flash, meglio utilizzare la luce del telefono di un altra persona per illuminare e poi scattare la foto senza flash. Studi astrologici Nel 1969 sono stati fatti degli studi a livello antropologico sulla storia del colore, studio controverso e criticato. Due studiosi hanno intervistato persone di 98 lingue diverse, con 98 varianti e linguaggi diversi, arrivano alla conclusione che nelle popolazioni che usano solo due parole il bianco e il nero sono i colori che tutte le popolazioni definisco, quando e le parole diventano tre il colore è il rosso e successivamente verde e giallo Si cerca quindi un linguaggio dei colori, ma tutte le persone intervistate provengono da una zona unica ovvero la baia di san Francisco, zona urbanizzata e bilingue, la seconda critica è invece l’utilizzo dei campioni di colori tratti da un atlante e costituito da tasselli di tinta isolati e di conseguenza un sistema occidentale. Gli elementi importanti sono il fatto che prima di qualsiasi concetto di tinta abbiamo la valutazione bianco e nero e che la luminosità è la caratteristica che prima di ogni altra viene definita importante nel mondo, come noi vediamo il mondo. Il sansicro termine che a che vedere con la tinta e tipologia piu considerata nella tipologia della parola, consideriamo il rosso come puo essere considerato nella varie popolazioni. Bisogna avere una familiarità con i sistemi dei colori per essere in grado di riconoscerne precisamente uno Quando si parlava di immaturità visiva dei greci è una faccenda psicologia ma in termine culturale, il modo in cui loro vedono culturalmente un colore. 22
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved