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Riassunto libro: Fedro di Platone, Appunti di Filosofia

Appunti contenenti il riassunto del libro Fedro di Platone, utile per la risposta aperta dell'esame di storia della Filosofia I (UNIPG)

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 25/06/2023

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pasquale-pastura 🇮🇹

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4 documenti

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Scarica Riassunto libro: Fedro di Platone e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! RIASSUNTO FEDRO Il Fedro fu scritto da Platone intorno al 370 a.C., quest’opera tratta diversi temi, come il rapporto tra amore e bellezza, l’anima e il viaggio di questa nel mondo dell’iperuranio, inoltre si occupa anche della dialettica che diventa la tecnica di verità. Il racconto inizia con l’incontro tra Socrate e Fedro, quest’ultimo era di ritorno da un precedente incontro con Lisia (oratore), che gli aveva impartito una lezione in onore dell’amore, quando Socrate vide Fedro e seppe della questione dibattuta fu incuriosito nel sentire i messaggi tramandati da Lisia, per questa ragione i due si misero a disquisire sotto un platano. Fedro racconta a Socrate il ragionamento di Lisia, questo descrisse l’amore dividendolo in due categorie: -L’amore per le persone passionali -L’amore per le persone ponderate La domanda che si pone Lisia fu: ‘’è preferibile innamorarsi di chi è quieto (equilibrato) o di chi è passionale?’’ Secondo Lisia, gli innamorati, non appena è venuto meno il desiderio, si pentono dei benefici che hanno arrecato agli amanti, invece, per coloro che non sono innamorati non viene mai il momento di pentirsene. Essi, infatti, arrecano benefici non perché spinti dalla necessità, ma spontaneamente. Perciò per Lisia è ragionevole cedere alle lusinghe di colui che non ami in quanto equilibrato, sereno e prudente piuttosto che finire tra le braccia di un innamorato che è sempre pericolosamente instabile ed egoista. Lisia sostiene sia meglio concedersi ad un rapporto di amicizia piuttosto che di amore e concepisce questo come se fosse una malattia. In seguito alla considerazione del punto di vista di Lisia, prende la parola Socrate, che inizialmente sostiene la tesi di Lisia e fornisce una definizione di cosa sia l'amore e su quale sia la sua potenza, l'amore è un desiderio, sentimento irrazionale e una forma di dismisura (Eros: desiderio eccessivo che ha per oggetto i corpi belli) prosegue Socrate esaminando gli effetti negativi dell'amore e sostenendo che l'amante è dannoso e sgradevole per l'amato sotto tutti gli aspetti. Successivamente Socrate elenca gli effetti collaterali di una relazione con una persona che ama, questa infatti risulterebbe limitante e gelosa nei confronti di una superiorità di intelletto del compagno o di qualsiasi compagnia che questo frequenterebbe, limitando una sua eventuale saggezza. La follia formatasi dall’amore si suddivide in divina (positiva) e umana (negativa). In seguito a queste affermazioni Socrate ha il timore di aver offeso Eros, si scusa di averlo descritto in termini negativi ed esordisce dicendo che se amore è un Dio non può essere esclusivamente un male. La mania allora può recare del bene, può configurarsi come un dono divino; può essere positiva e nociva insieme. A questo punto Socrate dice che non è vero che si deve preferire chi non ama a chi ama, perché il primo sa controllare sé stesso (sophronei), mentre il secondo è pazzo (mainetai). ‘’Questo sarebbe ben detto, se fosse ovvio che la mania (follia) è un male, ma i beni più grandi vengono a noi attraverso la follia, quando è data per un dono divino.’’ Di questa divina follia, prosegue Socrate, la tradizione ha riconosciuto tre tipi:  mania profetica, ispirata da Apollo: stato in cui si trovano profeti e sacerdoti;  mania dionisiaca, che ha una funzione di purificazione;  mania poetica, ispirata dalle Muse. Dopo aver trattato del mito della biga alata, Platone introduce una quarta mania, ovvero:  mania erotica, ispirata da Afrodite e Eros, rappresenta la mania migliore, in questa l’anima risulta turbata per le sensazioni che prova e corre tutto il giorno in cerca di colui che possiede la bellezza, una volta che lo vede prova una sensazione di piacere che le permette di respirare, identifica in questo portatore di bellezza il suo più grande farmaco, senza curarsi delle sue sostanze. Questa mania porta il soggetto a non essere più padrone di sé stesso, questa vicinanza con l’amato è un bene per l’anima poiché contribuisce alla crescita delle sue ali, avvicinando questa al divino. Dal momento che la tradizione riconosce il carattere di "dato" divino di alcune forme di mania, gli argomenti di chi biasima l'eros in quanto follia non ci devono spaventare. Socrate rifiuta di adottare i criteri di giudizio del suo avversario, fondati sul calcolo dell'utilità individuale, e tenta di sostituirli con un sistema di valori totalmente diverso: vuole dimostrare che l'eros è un dono
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