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riassunto libro l'attività delle banche: operazioni e servizi, Appunti di Diritto Bancario

Riassunto completo capitolo per capitolo del libro di prodotti bancari e finanziari

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 04/09/2019

stangherlinb
stangherlinb 🇮🇹

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Scarica riassunto libro l'attività delle banche: operazioni e servizi e più Appunti in PDF di Diritto Bancario solo su Docsity! PRODOTTI BANCARI E FINANZIARI La trasparenza nei rapporti banca-cliente Art. 10 T.U.B. 1. La raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito costituiscono l'attività bancaria. Essa ha carattere d'impresa. 2. L'esercizio dell'attività bancaria è riservato alle banche. 3. Le banche esercitano, oltre all'attività bancaria, ogni altra attività finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività connesse o strumentali. Sono salve le riserve di attività previste dalla legge. La banca svolge: • Attività bancaria che riguarda: • Operazioni di raccolta • Operazioni di finanziamento • Attività finanziarie • Servizi di pagamento • Servizi di investimento • Gestione collettiva del risparmio: attività non volte direttamente dalla banca ma in modo indiretto attraverso il controllo degli intermediari finanziari- Sgr Società di gestione del risparmio Sicav Società di investimento a capitale variabile Sicaf Società di investimento a capitale fisso Trattandosi di tutte attività immateriali è molto importante la TRASPARENZA cioè rendere al cliente tutte le informazioni necessarie per compiere una scelta consapevole. La banca nel rapporto con il cliente si trova in una posizione di forza perché il cliente spesso non ha le competenze necessarie per comprendere il funzionamento dei profili economici e finanziari delle operazioni e servizi offerti. Inoltre, le operazioni bancarie per la maggiore si concludono attraverso la stipulazione di contratti detti contratti per adesione cioè il contenuto è predefinito dalla banca. Per questo il legislatore si trova a tutelare il cliente in quanto contraente debole attraverso una regolamentazione finalizzata a garantire l’adeguata informazione e anche la correttezza nei comportamenti della banca. Sono previste: • Forme di pubblicità sulle condizioni contrattuale e sugli strumenti di tutela dei clienti • Requisiti di forma e contenuto dei contratti • Forme di tutela in caso di modifica di condizioni contrattuali da parte della banca • Obbligo di informazione sull’andamento dei rapporti • Regole specifiche per il calcolo degli interessi • Requisiti organizzativi per il contenuto dei rischi legali e reputazionali della banca e la gestione dei reclami da parte dei clienti Le norme che riguardano la trasparenza sono derogabili solo a favore del cliente e sono soggette al controllo della Banca d’Italia. Per CLIENTE si intende qualsiasi soggetto, persona fisica o giuridica, che ha in essere un rapporto contrattuale o che intenda entrare in relazione con la banca. L’obiettivo della regolamentazione è la sua tutela. Dopo una disciplina generale per garantire un livello minimo sono previsti specifiche disposizioni per i clienti ritenuti deboli. Vengono identificati i clienti al dettaglio cioè le persone fisiche che non agiscono per scopo imprenditoriale, clienti piccoli e generalmente dotati di limitate competenze in materia finanziaria. La banca deve, quindi, prima verificare quale qualifica va attribuita al cliente. La banca poi deve rendere in modo chiaro al cliente tutte le condizioni economiche relative alle operazioni e ai servizi offerti. Sono soggette alle norme di PUBBLICITÀ: • Depositi e certificati di deposito • Finanziamenti • Garanzie ricevute • Conti correnti di corrispondenza • Emissioni e gestione di mezzi di pagamento • Incassi e pagamenti che non configurano servizi di pagamento • Custodia e amministrazione di strumenti finanziari. La pubblicità si attua attraverso alcuni documenti informativi che devono essere messi a disposizione del cliente. (Guide pratiche, foglio informativo, copia del contratto e documento di sintesi) Le guide pratiche sono documenti che riguardano: • Conti correnti offerti ai consumatori e ai servizi associati • Il credito immobiliare ai consumatori • L’accredito all’arbitro bancario finanziario • Il credito ai consumatori Per ogni operazione la banca deve mettere a disposizione del cliente un foglio informativo che deve almeno contenere: • Informazioni rispetto la banca • Le caratteristiche e i rischi tipici dell’operazione o del servizio • L’elenco completo delle condizioni economiche • Le clausole contrattuali riguardanti il diritto di recesso che spetta alle parti. Le condizioni economiche devono essere indicate in misura massima se riguardano la banca, mentre in misura minima se riguardano il cliente. I tassi d’interesse sono riportati su base annuale. Per i servizi di pagamento offerti ai consumatori la banca deve inoltre predisporre un documento informativo sulle spese. Per le operazioni di finanziamento i fogli informativi deve contenere il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM). Nel caso di prodotti composti cioè più contratti collegati che realizzano un’operazione, va predisposto un unico foglio informativo. Prima della conclusione del contratto la banca deve consegnare in tempi congrui al cliente che ne abbia fatto richiesta una copia del contratto idonea per la stipula o il documento di sintesi. La consegna non impegna le parti alla stipula del contratto e il diritto di ottenere copia del contratto o del documento di sintesi non può essere sottoposto a termini e condizioni. Nei contratti di finanziamento poiché le condizioni economiche sono definite dopo un’istruttoria della banca il cliente può scegliere tra: • La consegna della copia idonea per la stipula che può essere subordinata ad un pagamento • La consegna gratuita dello schema di contratto privo di condizioni economiche Al contratto è allegato un documento di sintesi che riporta in maniera personalizzata le condizioni economiche previste da contratto e pubblicizzate nel foglio informativo. Per i conti correnti destinati ai consumatori e per le operazioni di finanziamento la banca oltre a elencare le condizioni economiche deve anche calcolare un indicatore sintetico di costo. ISC Questo indicatore riguarda le spese e commissioni addebitate al cliente al netto degli oneri e interessi fiscali. Vengono quindi distinte tre tipologie di conto correnti: • Conto corrente a pacchetto: sistema a tariffazione forfettaria. • Conto corrente ordinario: sistema a tariffazione a consumo • Conto corrente in convenzione: sistema co tariffazione destinata a particolari categorie di clienti La banca deve calcolare e indicare nel foglio informativo ISC. • Se il reclamo è infondato le ragioni illustrate in modo esauriente del rigetto e le indicazioni circa le possibilità di adire. Il cliente non soddisfatto può entro un anno dalla presentazione del reclamo farlo presenta all’ABF (arbitro bancario finanziario). Le decisioni dell’ABF non sono vincolanti per le parti che possono decidere di ricorrere all’autorità giudiziaria o altro mezzo previsto dall’ordinamento. Il conto corrente come strumento di gestione dei rapporti banca-cliente Il CONTO CORRENTE BANCARIO è il contratto mediante il quale la banca svolge il servizio di tesoreria, cioè gestisce incassi e pagamenti per conto del cliente, utilizzando fondi di proprietà del cliente o messi a disposizione dalla banca. Essendo un servizio di tesoreria sono necessari i fondi quindi: • Fondi del cliente-> è necessario ci sia prima un contratto di deposito • Fondi della banca-> contratto di apertura di credito previa concessione di fido. La regolamentazione del contratto di conto corrente è presente nel codice civile dall’Art. 1852 e i seguenti; Inoltre è soggetto alle norme sulla trasparenza. Il conto corrente può essere esaminato secondo: • Modalità di apertura e chiusura • I documenti che la banca deve inviare periodicamente al cliente; questi documenti sono estratto conto e conto scalare. Estratto conto: riporta i movimenti avvenuti durante un determinato periodo e registrati nella contabilità della banca. Determina il saldo contabile del periodo. Conto scalare: elenca i movimenti con riferimento alle valute allo scopo di determinare i numeri per il computo degli interessi. Il saldo che si ottiene è il saldo liquido. • La procedura che consente di trasferire i servizi di pagamento del conto corrente presso un’altra banca L’apertura del conto corrente è una procedura che prevede: 1. Definizione delle condizioni economiche 2. Consegna del cliente della documentazione necessaria per l’avvio del rapporto con la banca (documenti identificativi) 3. Sottoscrizione dei contratti e di altri moduli 4. Attribuzione del numero di conto corrente che concorre alla definizione del codice IBAN 5. Eventuale consegna del libretto degli assegni In fase di apertura è importante l’intestazione del conto corrente che può essere ad una persona o a due o più persone. Se è intestato ad una sola persona questo è autorizzato a effettuare prelievi e ordini di pagamento. Se è cointestato a firma congiunta è necessaria la firma di tutti gli intestatari per operazioni che addebitano, in caso di firme disgiunte questo non è necessario. Per la chiusura del conto corrente il cliente può recedere dal contratto senza penali e senza spese. Per i consumatori è inoltre prevista la possibilità di trasferire il deposito in un nuovo conto corrente presso un’altra banca. Il profilo economico è composto dalle principali condizioni economiche applicate dalla banca: • Tassi d’interessi: è previsto un tasso passivo in caso di conto scoperto o conto passivo, e un tasso attivo in caso di saldi a credito per il cliente. • Commissioni e spese di gestione del conto: può essere previsto un costo variabile in base al numero e al tipo di servizi e operazioni oppure un canone fisso periodico. • Commissioni collegate al fido accordato o a eventuali sconfinamenti: secondo il T.U.B. la banca può applicare una commissione di affidamento onnicomprensiva e proporzionale non superiore per trimestre allo 0,5% del fido accordato. • Valute: determinano un aumento degli interessi passivi in caso di saldo di conto corrente a debito Strumenti di pagamento Valute Termini di disponibilità Assegni circolati emessi dalla stessa banca e assegni bancari tratti sulla stessa banca presso la quale è effettuato il versamento Giorno del versamento Quattro giorni lavorativi Altri assegni circolari Un giorno lavorativo Altri assegni bancari Tre giorni lavorativi Altri strumenti (es. bonifici) Giorno di accredito Giorno di accredito Il profilo finanziario va analizzato tenendo conto della natura dei flussi che determinano la sua movimentazione: • Entrate e uscite-> flussi monetari • Accrediti e addebiti-> flussi finanziari Queste operazioni derivano dall’attività del cliente e dalle operazioni e servizi bancari utilizzati. Sono valori oggettivi che comportano variazioni di moneta cioè di potere d’acquisto per il cliente. I flussi determinano in via continua la posizione finanziaria del cliente nei confronti della banca. Non indica l’analisi completa della posizione finanziaria del cliente in quanto la posizione non dipende solo dalle attività e operazioni che utilizza ma anche dalle modalità di calcolo delle competenze. Questi (interessi, commissioni, spese) sono sempre flussi finanziari perché solitamente vengono addebitate senza movimentare contante. Questi flussi non sono quantificati oggettivamente ma sono influenzati dal metodo utilizzato dalla banca per il calcolo del saldo su cui applicare gli interessi che dipendono dalle valute. Le valute sono rilevanti per i saldi liquidi. Per misurare le risorse monetario effettivamente spendibili dal cliente è necessario calcolare il saldo disponibile. Per consentire al cliente di conoscere quando le somme versate sono utilizzabili stabilisce i termini di disponibilità soggette a regolamentazione. Calcolo del saldo disponibile. saldo contabile —operazioni non disponibili —operazioni effe�uate ma addebitate sul conto corrente in data successiva + operazioni effettuate ma accreditate sul conto corrente in data successiva + fido accordato = saldo disponibile Somma algebrica di tutte le operazioni registrate nel conto corrente ES. assegni di altre banche per i quali non sono trascorsi i termini di disponibilità Es. acquisti strumenti finanziari contabilizzati alla data di regolamento successiva alla data di effettuazione Es. vendite strumenti finanziari contabilizzate alla data di regolamento successiva alla data di effettuazione Fido per utilizzo conto corrente Importo spendibile dal cleinte Esempio relazione fra saldo contabile e disponibile. Data Saldo contabile Saldo disponibile X 150 100 X+1 150 20 X+2 150 20 X+3 70 70 Saldo contabile 100 Versamento assegni per 50 in data x disponibilità 3 giorni Acquisto di strumenti finanziati per 80 in data X+1 regolamento due giorni L’analisi dell’estratto conto e del conto scalare consente di controllare lo svolgimento del rapporto di conto corrente e di esaminare le modalità di calcolo degli interessi e di verificare la corretta determinazione delle competenze da parte della banca. Interessi a debito= (numeri debitori x tasso d’interesse) / 365 Commissioni di affidamento= 0,1% sul fido concordato Altre spese= (canone mensile x n° mesi) Il costo effettivo del conto corrente è pari al tasso che tiene conto di tutte le condizioni economiche applicate. Le condizioni hanno diversa incidenza: • Il tasso d’interesse produce interessi passivi in rapporto al capitale a debito • Le valute determinano maggiori numeri debitori e quindi un aumento degli interessi passivi • La commissione di affidamento e le altre spese sono costi fissi poiché non dipendono dal capitale a debito o dal numero di operazioni effettuate = interessi passivi N= numeri debitori i= tasso di interesse nominale per passare dal tasso nominale al costo effettivo del conto corrente è necessario: • Al numeratore, considerare tutte le condizioni economiche praticate, riassunte nella voce competenze • Al denominatore, sottrarre ai numeri liquidi indicati nel conto scalare i maggiori numeri debitori dovuti alle valute: la loro applicazione ha determinato un incremento dei numeri debitori che non dipende da un maggiore utilizzo del fido accordato Il costo effettivo può essere calcolato = tasso effettivo CO= competenze N= numeri debitori NV= maggiori numeri dovuti all’applicazione delle valute Il costo effettivo del conto corrente è superiore al tasso di interesse passivo a causa delle altre condizioni economiche applicate dalla banca. L’affidamento della clientela Un FIDO BANCARIO, o affidamento, è l’impegno assunto da una banca a mettere a disposizione del cliente una somma di denaro, o di assumere per suo conto un’obbligazione nei confronti di un terzo. Fido Prestito Il fido è la promessa di credito mentre il prestito è l’operazione con cui la banca eroga il credito concesso. Il fido può essere: • Potenziale cioè l’importo che la banca potrebbe concedere al cliente sulla base delle sue caratteristiche qualitative e quantitative • Accordato cioè l’importo che effettivamente la banca mette a disposizione del cliente • Utilizzato cioè la somma effettivamente utilizzata dal cliente in case ai propri fabbisogni finanziari. Questi possono non coincidere. La banca è solita distingue alcune tipologie di fido sulla base delle caratteristiche che lo contraddistinguono: • Tipologia di credito erogato dalla banca • Fido di cassa-> la banca mette a disposizione del cliente una somma di denaro • Fido di firma-> la banca presta la propria firma di garanzia al cliente • Distinzione diretti/indiretti • Fido diretto-> la banca accorda la linea di credito al cliente che risponde direttamente del rimborso del credito concesso. • Fido indiretto-> il cliente si vedrà anticipare dalla banca un credito vantato nei confronti di terzi e non ancora scaduto, la cessione implica la responsabilità del cliente solo in caso di regresso cioè se il creditore ceduto non onora i propri impegni verso la banca. gestione fiscale e la gestione straordinaria. Per il rendiconto finanziario non è necessario nessun aggiustamento. Si passa quindi all’analisi di bilancio per indici per calcolare: • Reddittività, complessiva e caratteristica • Rischiosità aziendale • Situazione finanziaria • Solidità patrimoniale Gli indicatori andranno poi confrontati con quelli di anni precedenti o con il quoziente medio nel settore di riferimento. ROE Risultato prodotto dell’impresa rispetto al capitale impiegato-> misura della redditività netta della gestione complessiva aziendale. RN-> reddito netto del periodo PN-> patrimonio netto del periodo Per analizzare al meglio la redditività è utile scomporre il ROE ROA-> reddittività dell’attivo= ROD-> onerosità capitale di terzi= CT-> capitale di terzi t-> aliquota d’imposta societaria ROI-> reddittività del capitale investito= PFN-> posizione finanziaria netta ROI-ROD= spread Queste diverse scomposizioni sono utili per far emergere le determinanti della redditività aziendale in particolare: • Redditività operativa • Lo spread tra il rendimento del capitale investito e l’onerosità del debito • Il rapporto di indebitamento o leva finanziaria Le imprese che hanno uno spread positivo hanno convenienza a aumentare il proprio livello di indebitamento, diversamente hanno convenienza a capitalizzarsi. Per la redditività caratteristica si può analizzare il ROI L’analisi della redditività va accompagnata dall’analisi della rischiosità: • Rischiosità operativa Grado di leva operativa che indica la sensibilità del reddito operativo rispetto alla variazione del fatturato. • Rischiosità finanziaria Grado di leva finanziaria che indica la sensibilità del reddito netto al variare del reddito operativo Serve un’ulteriore analisi per ricavare informazioni circa l’equilibrio finanziario del cliente-> analisi dei flussi di cassa. Lo scopo dell’analisi è quella di ricostruire la capacità attuale e prospettica dell’impresa di rimborsare i propri debiti. La logica dell’analisi è quella di evidenziare se la gestione d’impresa è in grado di produrre dei flussi finanziari che possano essere impiegati per imborsare i debiti accesi e le remunerazioni legate ai finanziamenti pregressi. Analisi previsionale Consente di stimare l’evoluzione prevedibile della gestione aziendale. Il documento su cui poggia questa analisi è il business plan. Tale documento descrive in termini qualitativi e quantitativi le intenzioni del management relative alle strategie competitive dell’aziende, le modalità con cui si ritiene di poter raggiungere gli obiettivi strategici e di diffondere la stima dei risultati attesi. Rotazione del capitale investito cioè efficienza dell’impresa nell’utilizzo del proprio capitale OS= redditività delle vendite Capacità dell’impresa di coprire i costi operativi con le v ndite Il piano deve essere credibile per dimostrare la solidità dei numeri e la credibilità del progetto imprenditoriale coerente in primis rispetto agli obiettivi aziendali. Nel processo di valutazione della capacità di rimborso bisogna tener conto dell’eventuale presenza di garanzie di credito, perché queste possono influire molto sul grado di recupero. È necessaria la stima del valore effettivo recuperabile che deve tener conto del valore nominale della garanzia ma anche del tempo di recupero. Le garanzie possono essere: • Garanzie reali: permettono al creditore di porre un vincolo su uno o più beni del debitore assicurandosi una prelazione opponibile ai terzi sul bene oggetto della garanzia. (pegno, ipoteca, privilegio, contratto di garanzia finanziaria) • Garanzie personali: prevedono che sia un terzo a rispondere con il proprio patrimonio alle obbligazioni contratte dal debitore originario (fideiussione, avallo e lettera di patronage) Garanzie reali PEGNO ART. 2784 ss codice civile È costituito a garanzia dell’obbligo del debitore. Si perfeziona con la consegna al creditore del bene oggetto del contratto o di un documento che en attribuisce la disponibilità. Possono essere dati in pegno i beni mobili e le attività finanziarie IPOTECA Art. 2808 ss codice civile Attribuisce al creditore il diritto di espropriare i beni dati a garanzia del credito conferendo un diritto di prelazione. Può avere per oggetto beni del debitore o di un terzo e si costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari. Il grado dell’ipoteca fissa l’ordine di soddisfacimento dei creditori. Per questo si possono avere ipoteche di primo grado o di grado successivo al primo. L’ordine è stabilito dalla successione cronologica delle iscrizioni. PRIVILEGIO Art 2745-2783 codice civile È un diritto di prelazione stabilito dalla legge in considerazione della causa del credito. Rispetto all’ordine di prelazione i creditori privilegiati sui beni mobili sono soddisfatti successivamente a quelli pignoratizi, mentre i creditori privilegiati sui beni immobili sono anteposti a quelli ipotecari. Una fondamentale distinzione è quella tra privilegio generale e privilegio speciale. Il primo riguarda il patrimonio del debitore e non è configurabile come garanzia reale; il secondo si costituisce invece solo su determinati beni mobili o immobili del debitore ed è una garanzia reale a tutti gli effetti. Un particolare privilegio speciale disciplinato dalla legge è quello attribuito al venditore di macchine, per il prezzo non pagato o alla banca che ha finanziato l’acquisto sulle macchine vendute e consegnate. Il privilegio e i documenti che attestano la vendita o il credito vanno trascritti in un apposito registro. Il T.U.B. stabilisce inoltre che può essere pattuito un privilegio anche in relazioni ai finanziamenti a medio e lungo termine che le banche erogano alle imprese. CONTRATTO DI GARANZIA FINANZIARIA d.lgs n 170/2004 d.lgs. n 48/2011 È un contratto di pegno, di cessione del credito o di trasferimento della proprietà di attività finanziarie con funzione di garanzia, compreso il contratto di pronti contro termine, come pure di qualsiasi altro contratto di garanzia reale avente ad oggetto attività finanziarie. Garanzie personali Fideiussione Art. 1936 ss. codice civile È l’impegno, assunto da un fideiussore verso un creditore, di garantire l’adempimento dell’obbligazione di un debitore. in caso di fideiussione senza limiti di importo a garanzia di tutte le obbligazioni, presenti e future, del debitore, si parla di fideiussione omnibus. Secondo la legge, tale fideiussione è consentita, purché sia previsto l’importo massimo garantito. Avallo Art. 35-37 legge sulla cambiale. È una firma di garanzia apposta su una cambiale in case alla quale l’avallante risponde dell’obbligazione nello stesso modo dell’obbligazione principale. Non è un’obbligazione accessoria. Lettera di patronage È la dichiarazione che una società rilascia a favore di un finanziante per facilitare la concessione di credito da essa controllata. Non è prevista una forma giuridica prestabilita La normativa pone l’accento sulla rilevanza delle garanzie che possono avere nell’ambito della valutazione del merito di credito dei clienti e sono viste come ampie tecniche di attenuazione del rischio di credito. Il vantaggio apportato dipende dalle scelte della banca in tema di misurazione del rischio di credito ai fini di vigilanza. Sono previsti alcuni principi che disciplinano la tecnica di attenuazione del rischio, questi di dividono in: • Requisiti generali, cioè validi per tutte le forme di garanzia • Requisiti specifici ossia propri di ogni tipologia di garanzia. Inoltre, ci sono tipologie di garanzie ammesse in base al sistema di rating adottato dalla banca, in via generale la normativa distingue tre categorie di garanzie ammissibili: • Le garanzie reali immobiliari: includono le ipoteche su immobili residenziali e commerciali; gli affidamenti con questa tipologia di garanzia ha alcuni trattamenti di favore in termini di accantonamenti patrimoniali richiesti. Questi strumenti di garanzia sono previsti solo nell’ambito del sistema di valutazione IRB. • Le garanzie reali finanziarie: comprendono i diritti reali di garanzia e gli altri diritti con uguale contenuto, aventi ad oggetto attività con un adeguato grado di liquidita e con valore di mercato sufficientemente stabile nel tempo. • Le garanzie personali: sono ammissibili tutte ad esclusione della lettera di patronage. La mitigazione del rischio può essere semplificata o integrale. La gestione del credito concesso ha l’obiettivo di verificare che le condizioni di solvibilità del cliente perdurino nel tempo. Il gestore della relazione deve svolgere un controllo continuativo del cliente per far emergere in modo tempestivo eventuali deterioramenti della posizione del cliente. Il monitoraggio del cliente avviene grazie all’analisi andamentale del cliente che permette di rintracciare alla banca i sintomi di anomalie che potrebbero minacciare la sua esposizione nei confronti del cliente. La banca monitora l’utilizzo del credito concesso da parte del cliente. All’analisi andamentale interna si unisce quella esterna che si basa su informazioni raccolte principalmente da due fonti informative: i sistemi di informazione creditizia e la centrale dei rischi di banca d’Italia. Quando il controllo del credito fa emergere un disallineamento tra condizioni inizialmente pattuite e evoluzione della posizione del cliente, la banca avvierà il processo di revisione del credito. L’attività di revisione viene svolta periodicamente se iniziativa della banca o del cliente. La centrale dei rischi è un servizio per la centralizzazione dei rischi creditizi, è un servizio di carattere informatico gestito dalla Banca d’Italia. Ogni intermediario partecipante è tenuto a comunicare mensilmente un set di informazioni riguardanti gli affidamenti dell’ultimo mese di riferimento con un’integrazione di informazioni qualitative relative all’andamento del rapporto con la clientela. Gli intermediati ricevono di risposta informazioni che riguardano l’esposizione dei propri clienti rispetto all’intero sistema creditizio. Il sistema di rilevazione delle segnalazioni si articola in 5 sezioni: I. Crediti per cassa II. Crediti di firma III. Garanzie ricevute IV. Derivati finanziari V. Sezione informativa Ciascuna sezione classifica le posizioni di rischio in diverse categorie di censimento. Alcune caratteristiche delle posizioni di rischio sono specificate da delle variabili che aggiungono informazioni qualitative delle operazioni. Le diverse segnalazioni vanno raggruppate in classi di dati che identificano la tipologia di importo segnalato e precisamente: • Accordato • Accordato operativo • Utilizzato fideiussione docum entarie Nonostante nella definizione l’apertura di credito in conto corrente è definita a tempo determinato, nella prassi è generalmente a tempo indeterminato e la causa di estinzione è il recesso. L’esistenza delle garanze non costituisce elemento essenziale per il rapporto. L’apertura di credito in conto corrente è una specifica operazione bancaria nell’ambito di un più ampio complessivo rapporto di affidamento. Questa forma tecnica consente all’impresa di: • adeguare prontamente e in termini di estrema flessibilità il volume del finanziamento utilizzato alla dinamica del fabbisogno • ricostruire il volume di credito utilizzabile attraverso successivi versamenti di ripristino alla disponibilità accordata • rapportare il costo dell’indebitamento al volume di credito effettivamente utilizzato. Le imprese maggiormente interessate a questa forma tecnica sono quelle che non possono determinare in modo certo ampiezza e durata dell’elevato fabbisogno. il livello di rischio è fortemente collegato alle caratteristiche del fabbisogno in termini di rigidità e di dimensione, inoltre dipende dal livello di patrimonializzazione e dall’equilibrio economico attuale e soprattutto prospettico conseguito dall’impresa affidata. Il rischio sopportato dalla banca tende ad aumentare: • a parità di dimensione, in modo proporzionale alla rigidità • a parità di rigidità, quanto più è piccolo il rapporto tra capitale proprio e capitale di terzi tanto più è ridotta la capacità prospettica di incrementare il rischio il rischio economico è quindi legato alle condizioni prospettiche di equilibrio dell’impresa ma non alla forma tecnica di affidamento. L’apertura di credito in conto corrente presenta però profili di rischio del tutto particolari. L’apertura di credito comporta dei costi: Elementi di costo Descrizione Tasso di interesse Tasso nominale sul fido utilizzato Valuta delle operazioni Data dalla quale una operazione matura interessi attivi o passivi Commissioni Commissione omnicomprensiva proporzionale alla somma messa a disposizione e alla durata dell’affidamento; una commissione di istruttoria veloce, fissa ed espressa in valore assoluto Recuperi spese Spese di tenuta conto + spese fisse di chiusura+ recupero imposta di bollo sull’estratto conto. Operazioni di sconto ART. 1858 codice civile Lo sconto è il contratto col quale la banca, previa deduzione dell'interesse, anticipa al cliente l'importo di un credito verso terzi non ancora scaduto, mediante la cessione, salvo buon fine del credito stesso. Art. 1859 codice civile SCONTO DI CAMBIALI Se lo sconto avviene mediante girata di cambiale o di assegno bancario, la banca, nel caso di mancato pagamento, oltre ai diritti derivanti dal titolo, ha anche il diritto alla restituzione della somma anticipata. Sono salve le norme delle leggi speciali relative alla cessione della provvista nello sconto di tratte non accettate o munite di clausole «senza accettazione». La disciplina dello sconto di cambiali prevede che in caso di mancato pagamento la banca ha anche il diritto di ottenere la restituzione della somma anticipata. La banca può quindi agire: • azione di regresso • azione causale (deriva dal rapporto di sconto) l cambiali presentate allo sconto assumono (sempre più spesso) la forma di tratte non accettate di conseguenza la banca non può esercitare le azioni cambiarie verso il trattario in caso di inadempimento. Si ricorre alla cessione della provvista che prevede che il credito di fornitura vantato verso il debitore venga ceduto dal traente alla banca; questo avviene mediante l’apposizione sul titolo di una dicitura che richiama gli estremi fiscali del documento probatorio della transazione commerciale. In questo modo il trattario che non si oppone alla cessione si impegna a effettuare il pagamento direttamente alla banca a favore della quale è stato ceduto il suo debito. Art. 1860 codice civile SCONTO DI TRATTE DOCUMENTATE La banca che ha scontato tratte documentate ha sulla merce lo stesso privilegio del mandatario finché il titolo rappresentativo è in suo possesso. Le tratte documentate sono cambiali accompagnate dai titoli rappresentativi della merce la cui mancata trasmissione al compratore comporta il venir meno dell’obbligo di pagamento. Con l’operazione di sconto cambiario la banca anticipa alla clientela il valore attuale di un credito a scadenza: la somma che viene resa liquida e disponibile è al netto dell’importo degli interessi calcolati in funzione dei tassi concordati e del periodo di durata dell’anticipazione. Il credito concesso viene immobilizzato così che il cliente non utilizza effettivamente le somme. Il ricorso alle operazioni di sconto è di solito dettato da esigenze finanziarie che richiedono l’uso dei fonti solo in caso di liquidazione. Gli ulteriori elementi di prezzo sono: • giorni banca cioè un compenso che rientra nel calcolo degli interessi • minimo di giorni sconto cioè applicazione di un numero di giorni convenzionale quando la durata prevista sia inferiore ad una certa misura • minimo sconto quando gli interessi calcolati sono inferiori ad una certa misura • diritto di brevità riguardo effetti con scadenza ravvicinata Esempio calcolo dello sconto e del tasso effettivo n. effetti Valore nominale unitario Valore totale V Tasso nominale i Scadenza gg Giorni banca gb Commissioni unitarie c 10 1.000 10.000 10% 120gg 5 2.5 Sconto= Tasso effettivo== Le operazioni salvo buon fine su ricevute bancarie e fatture Nelle operazioni sbf il cliente, a fronte della presentazione di crediti documentati da ricevuto bancarie o fatture, chiede di poterne utilizzare in tempi e quantità che dipendono dalle specifiche modalità di negoziazione concordate tramite una anticipazione per smobilizzo concessa. L’importo del fido accordato rappresenta l’ammontare massimo di crediti di cui può essere richiesto lo smobilizzo. La procedura si articola in: • esame formale dei titoli dove si verifica la presenza dei requisiti civili e fiscali • analisi del rischio che prevede: • controllo della capienza del fido con importo pari almeno all’importo dei crediti di cui viene chiesto lo smobilizzo • analisi degli importi e delle scadenze del foglio presentato al fine di evitare un eccessivo immobilizzo della linea di credito • esame di alcuni indicatori statistici relativi all’andamento passato della relazione di portafoglio • controllo dei trassati per il titolo il cui importo sia riguardevole rispetto all’ammontare del fido • gestione contabile, si effettuano le scritture contabili che danno conto dell’accresciuto livello di utilizzo del fido e dell’accredito eseguito direttamente sul conto corrente o su conti transitori • invio ai corrispondenti quindi attribuzione dei titoli presso le banche designate dai ebitori per il pagamento a scadenza. Le operazioni sbf si realizzano in modalità differenti in base alle convenienze economiche e finanziarie: • sbf ordinario consiste nell’accreditare il valore degli effetti su conti fatti apposta detti conti sbf, con valuta successiva alla loro scadenza media. A seconda delle necessità finanziarie espresse dalla clientela, le somme relative verranno rese disponibili sul conto corrente ordinario in via anticipata rispetto alla valuta dell’accredito sul conto sbf. Gli elementi di prezzo che vengono applicati sono il tasso d’interesse, i giorni di valuta (ritardo con cui vengono accreditate le somme allo scopo di aumentare l’arco temporale preso a base di calcolo per la durata dell’anticipazione) e le commissioni di incasso. Il ricorso a questa orma di smobilizzo consente alla clientela di rendere più aderente l’utilizzo dell’ammontare del credito ai propri fabbisogni e nel contempo di limitare gli oneri ai soli importi necessari ed utilizzati. Esempio sbf ordinario Data Valuta Operazione Importo Movimento Conto 1-2 31-3 Presentazione effetti scadenza media 15-3 1.000 Accredito Sbf 10-2 10-2 10-2 10-2 Utilizzo dell’anticipo 300 300 Addebito Accredito Sbf c/c ord Interessi su 300 dal 10-2 al 31-3 • sbf ad anticipo immediato Consiste nell’anticipare totalmente alla data di negoziazione l’importo nominale del foglio presentato. Sul conto sbf il saldo contabile rimane a 0 mentre si forma un saldo liquido negativo per l’intero ammontare e l’intera durata dell’operazione. Esempio sbf ad anticipo immediato Data Valuta Operazione Importo Movimento Conto 1-2 31-3 Presentazione effetti scadenza media 15-3 1.000 Accredito Sbf 1-2 1-2 1-2 1-2 1.000 1.000 Addebito Accredito Sbf c/c ord Interessi su 1.000 dal 1-2 al 31-3 • sbf a maturazione di valuta Non c’è anticipazione di credito, ma il valore del foglio presentato è reso disponibile sul conto corrente ordinario solo dopo che sono trascorsi i giorni di valuta applicati a partire dalla data di scadenza media dei titoli. Questa forma tecnica è conveniente ai clienti perché non ci sono costi derivanti dagli interessi, è consigliato utilizzarla quando non si manifestano nel periodo fabbisogni di fondi. La mancanza di fido non elimina tutti i rischi in capo alla banca perché può verificarsi mancato pagamento da parte dei debitori in una data successiva a quella di accredito alla propria clientela che se ha fruito delle somme e non dispone di fondi non può coprire i titoli non pagati. La banca viene comunque a disporre di fondi a costo nullo derivanti dall’incasso dei titoli per il periodo tra la scadenza e la valuta di liquidazione sul conto dei presentatori degli effetti. Esempio sbf a maturazione di valuta Data Valuta Operazione Importo Movimento Conto 1-2 31-3 Presentazione effetti scadenza media 15-3 1.000 Accredito Sbf 31-3 31-3 31-3 31-3 1.000 1.000 Addebito Accredito Sbf c/c ord Non c’è alcun anticipo Disponibilità per la banca dei fondi a costo zero dal 15-3 al 31-3 • conto unico Lo scoperto di valuta che si crea decorre dalla data di anticipazione delle somme sul conto corrente ordinario alla valuta con la quale il foglio è stato accreditato sul conto sbf. Con il conto unico l’anticipazione può essere estinta, totalmente o in parte, attraverso una qualsiasi operazione di accredito effettuata dal cliente. Questo consente la limitazione del conteggio degli oneri dal giorno dell’anticipo al giorno del versamento, senza dover aspettare la data di valuta. Esempio conto unico Il mutuo prevede l’erogazione al momento iniziale dell’intero importo ed il rimborso secondo un piano di ammortamento predefinito. Gli elementi essenziali sono: • L’importo complessivo del debito • Il tasso d’interesse nominale • La durata del prestito • Tipologia del piano di ammortamento Le rate sono scomponibili in quota capitale e quota interesse. I piani più utilizzati sono l’ammortamento italiano e l’ammortamento francese. Ammortamento italiano Ammortamento francese Quota capitale Costante Crescente Quota interesse Decrescente Decrescente Rata periodale Decrescente Costante Ammortamento italiano Ammortamento francese Quota capitale t-esima Qt Quota interesse t-esima It DR Rata periodale t-esima Rt n¬i K= importo debito complessivo n= numero di rate i=tasso d’interesse periodale DR= debito residuo = valore attuale al tasso i di un euro esigibile dopo n anni n¬i= rata posticipata necessaria per estingue in n annualità il debito di un euro al tasso i Se la rata è ritenuta sostenibile rispetto una percentuale del flusso operativo (EBITDA) si può esprimere: n¬i L’ammontare del mutuo sostenibile è quindi Il costo effettivo dell’operazione mutuo tiene conto non solo del tasso d’interesse nominale ma anche di eventuali commissioni/oneri accessori. K= importo finanziamento erogato = importo della rata t-esima n= numero delle rate =componenti di costo iniziali = componenti di costo successive Le operazioni di leasing La locazione finanziaria è il contratto con il quale la banca o l’intermediario finanziario si obbliga ad acquistare far costruire un bene su scelta e secondo le indicazioni dell’utilizzatore che ne assume tutti i rischi e lo fa mettere a disposizione per un dato tempo verso un determinato corrispettivo che tiene conto del prezzo di acquisto o di costruzione e della durata del contratto. Alla scadenza del contratto l’utilizzatore ha diritto di acquisire la proprietà del bene ad un prezzo prestabilito. Le caratteristiche della locazione finanziaria sono: • L’obbligazione assunta dal concedente di acquistare o far costruire il bene secondo le indicazioni dell’utilizzatore • La causa finanziaria è confermata dal richiamo al requisito soggettivo del concedente che deve essere una banca o un intermediario finanziario • La locazione finanziaria è un contratto a durata • Elemento essenziale del contratto è la previsione dell’opzione finale di acquisto del bene a favore dell’utilizzatore ad un prezzo prestabilito. Tra le cause di risoluzione c’è il grave inadempimento dell’utilizzatore cioè il mancato pagamento di almeno sei canoni mensili o due canoni trimestrali anche non consecutivi. Nell’ambito del leasing c’è la distinzione fra: • Leasing operativo che consente all’impresa locatrice di utilizzare un bene strumentale per periodi temporali inferiori alla relativa vita economica senza sopportare i rischi connessi all’obsolescenza e alla proprietà. Il riscatto del bene rappresenta un’ipotesi piuttosto infrequente rispetto alla restituzione e all’eventuale rinnovo del contratto. Può essere posto in atto da una banca, da un intermediario non finanziario o direttamente dal produttore del bene. • Leasing finanziario. L’impresa individua con i fornitori il profilo tecnico del bene strumentale, presenta poi domanda di finanziamento alla società di leasing specificando il bene e il fornitore. La società di leasing acquista il bene dal fornitore che lo consegna all’impresa che corrisponde i canoni periodici e a fine contratto può riscattare il bene acquisendone la proprietà. Le principali forme di leasing sono: • Il leasing mobiliare che ha per oggetto il finanziamento di un bene per l’attività produttiva • Il leasing immobiliare che ha per oggetto il finanziamento di immobili industriali o commerciali e la successione locazione all’impresa utilizzatrice. Il costo effettivo del leasing è legato alle seguenti variabili: • Importo erogato • Anticipo in percentuale o in numero di canoni • Importo dei canoni periodici • Modalità di pagamento dei canoni • Cadenza canoni • Durata dell’operazione • Percentuale del valore del bene da pagare per il riscatto • Spese contrattuali • Dilazione del pagamento al fornitore e connesso tasso implicito • Periodo di ammortamento ordinario • Aliquote di importa e trattamento fiscale dell’operazione I crediti di firma Con i crediti di firma la banca assume l’impegno di accettare una tratta o di garantire mediante avallo o fideiussione a fronte di una commissione una obbligazione del cliente. • Apertura di credito per fideiussione la banca si obbliga direttamente verso il creditore e garantisce l’adempimento di una obbligazione altrui • Nell’apertura di credito per avallo la banca si impegna ad avallare una tratta spiccata da un terzo sul proprio cliente o una cambiale-pagherò emessa direttamente dal proprio cliente • Nell’apertura di credito per accettazione la banca si obbliga ad accettare per conto del cliente cambiali all’ordine del cliente stesso o di terzi assumendo con ciò la posizione di obbligato cambiario principale e diretto. In questa ultima forma hanno rilevanza le accettazioni bancarie cioè cambiali tratte spiccate da una impresa su una banca con la quale ordina di pagare a beneficio del traente. Il credito ai consumatori Le operazioni di credito al consumo per la posizione di debolezza del cliente-consumatore hanno una disciplina stringente. Per contratto di credito si intende il contratto con cui un finanziatore concede ad un consumatore un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di altra facilitazione finanziaria. Rientrano in questa disciplina: • Prestiti personali->versamento dell’importo direttamente al richiedente per le quali vi è una scadenza fissa ed un numero prestabilito di rate • Prestiti finalizzati-> finanziamenti collegati ad un contratto di acquisto di un bene di consumo o di un servizio • Aperture di credito rotativo si ottiene un fido che viene ricostruito man mano che si effettuano i rimborsi • Operazioni di cessione del quinto dello stipendio-> si tratta di prestiti personali riservati ai dipendenti con delega di pagamento di una quota dello stipendio di massimo un quinto. Quindi le caratteristiche principali dei crediti al consumo sono l’addebito degli interessi e la rateizzazione del rimborso. I contratti di credito sono redatti su supporto cartaceo e contengono in modo chiaro e conciso le informazioni e condizioni stabilite dalla banca d’Italia. Una copia viene consegnata al cliente. Il TAEG cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale indica il costo totale del credito a carico del consumatore espresso in percentuale annua del credito concesso. Indica quindi gli interessi, le commissioni, le imposte e altre spese a eccezione di quelle notarili. Più in particolare, il TAEG è il tasso che rende uguale, su base annua, la somma del valore attuale di tutti gli importi che compongono il finanziamento erogato dal creditore alla somma del valore attuale di tutte le rate del rimborso. La Banca D’Italia ha stabilito le modalità di calcolo del TAEG fondandolo sull’ipotesi che il contratto di credito rimane valido per il periodo di tempo accordato e che il creditore e il consumatore adempiranno ai loro obblighi nei termini ed entro le date accordate nel contratto di credito. Nel TAEG sono escluse: • Penali, compressi interessi di mora • Le spese diverse dal prezzo di acquisto. Il TUB disciplina importanti profili: • Gli annunci pubblicitari-> devono indicare in forma chiara e concisa le informazioni essenziali • Obblighi precontrattuali-> il finanziatore deve fornire al consumatore le informazioni necessaria ad una decisione informata e consapevole. • Recesso del consumatore-> il consumatore può recedere entro 14 giorni dalla conclusione del contratto o dal momento in cui il consumatore riceve tutte le condizioni e informazioni previste dalla norma L’attività di credito al consumatore fa ricorso a fattispecie contrattuali standardizzate che prevedono: • Finanziamento diretto nel caso in cui il cliente-consumatore richiede il credito all’ente erogatore che non si preoccupa di controllare le modalità di destinazione della somma • Finanziamento finalizzato in questo caso il consumatore prende a prestito una somma allo scopo di acquistare un bene specifico, delegando l’ente erogatore a versare quella somma direttamente al venditore. • Finanziamento dietro cessione del quinto dello stipendio viene attribuito la facoltà a chi vanta il credito di cederlo a terzi a titolo oneroso o gratuito senza il consenso del debitore. • Finanziamento mediante utilizzo di carta di credito per cui la modalità di funzionamento prevede che il rimborso del credito utilizzato ricostruisce il plafond concesso che sarà in ogni momento la differenza tra ammontare utilizzato e valore massimo del credito accordato. Il credito immobiliare ai consumatori La disciplina del credito immobiliare si applica quando c’è la concessione da parte di un finanziatore ad un consumatore e: • Il credito è garantito da ipoteca sul diritto di proprietà o su un altro diritto reale su un immobile residenziale. • Il credito è finalizzato all’acquisto del diritto di proprietà su un terreno o fabbricato. È stata introdotta una specifica disciplina riguardo annunci pubblicitari e sistemi di obblighi e presidi precontrattuali che impongono al finanziatore di: • Mettere a disposizione del consumatore un documento contente informazioni generali chiare e comprensibili • Consegnare al consumatore il Prospetto informativo Europeo Standardizzato contenete informazioni personalizzate • Raccolta indiretta cioè le forme di raccolta realizzate attraverso la negoziazione di passività emesse da unità economiche diverse e assume le configurazioni di titoli depositati a custodia e amministrazione o gestioni patrimoniali personali. I valori della raccolta diretta e indiretta sono frequentemente utilizzati come indicatori rappresentativi del livello di intermediazione di una banca perché consentono di dare conto di una parte del processo produttivo bancario. La distinzione assume particolare importanza confrontando i valori nel tempo e fra banche in quanto è possibile evidenziare comportamenti operativi e gestionali diversi in relazione anche ai diversi andamenti del mercato finanziario. Un secondo tipo di distinzione si può basare sulla scadenza originaria del diritto alla restituzione dei fondi depositati: • Raccolta a breve termine quando la scadenza delle passività emesse sia inferiore o uguale a 18 mesi • Raccolta a medio termine quando la scadenza delle passività emesse sia compresa fra i 18 mesi e i 5 anni • Raccolta a lungo termine quando la scadenza delle passività emesse è oltre i 5 anni Una stessa forma tecnica può appartenere a più di una delle classi temporali. Altra distinzione derivante dalla distinzione temporale prevede: • Depositi monetari si caratterizzano per essere accettati come mezzi di pagamento in grado di soddisfare il creditore • Depositi non monetari i quali non sono accettati come mezzi di pagamento in modo sistematico ma vengono trasformati in moneta. Altra distinzione riguarda la natura della controparte: • Raccolta presso clientela ordinaria, vengono qui ricondotte le persone fisiche e giuridiche comprendendo anche stato e Enti pubblici • Raccolta in contropartita con le istituzioni creditizie Ulteriore classificazione si fa in base al prezzo della raccolta: • Raccolta a tasso fisso • Raccolta a tasso variabile La prassi sempre più frequente vede la combinazione di queste due tipologie per consentire potenziali guadagni molto superiori rispetto alle tradizionali forme di deposito. La raccolta del risparmio mediante contratto di deposito e altri negozi. La raccolta del risparmio tra il pubblico prevede tipicamente che a fronte della cessione di circolante ci sia la sottoscrizione da parte del risparmiatore di un contratto di deposito. Art. 1834 codice civile Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi. Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto. Il contratto di deposito ha le caratteristiche di mutuo o di deposito irregolare. Nel caso in cui il contratto di deposito si associato alla fattispecie del mutuo si evidenzia il passaggio di proprietà del denaro ma viene meno la caratteristica basilare della durata che accompagna il mutuo. Diversamente se lo si associa al contratto di deposito irregolare si accentua la funzione di custodia si ha la differenza che il passaggio di proprietà nel deposito avviene ex lege mentre nel deposito irregolare avviene per volontà del depositante. Si arriva quindi a definire il deposito come contratto bancario tipico nel quale è previsto l’intervento della banca come depositaria e si caratterizza nell’obbligazione di quest’ultima di tenere a disposizione del depositante le quantità di circolante versate di cui essa ha acquistato la proprietà. Il contratto di deposito è: • Contratto reale-> si perfeziona con la consegna alla banca del circolante • Unilaterale-> all’obbligazione della banca di restituire la somma depositata non si contrappone alcuna obbligazione a carico del depositante • Di adesione-> perché il depositante accetta le condizioni principali della banca • Di credito-> il diritto di proprietà del depositante si trasforma in un diritto di credito del medesimo • Di ordinaria amministrazione-> non implica rischio o pericolo di diminuzione dell’integrità del patrimonio Se costituito da più persone si parla di deposito congiunto. Questo può essere semplice o solidale. Nel caso di deposito congiunto semplice si ha quando gli intestatari del deposito hanno diritto pari alla propria quota. Gli intestatari del deposito possono congiuntamente ritirare l’intera somma mentre da soli possono esigere solo la propria quota. Il caso, invece, di deposito congiunto solidale prevede che ciascuno degli interessati possa compiere operazioni separatamente e richiedere l’intera somma con effetto che la banca si libera nei confronti di tutti. Con la consegna del circolante c’è il passaggio di proprietà della somma dal depositante alla banca: al diritto di proprietà del depositante si sostituisce un diritto di credito verso la banca. Il credito del depositante verso la banca può formare oggetto di negozi e atti giuridici. Il credito verso la banca si prescrive nel termine di 10 anni. Il contratto di deposito si estingue se il depositante ritira l’intera somma depositata; in questo caso ha l’obbligo di restituire il libretto eventualmente emesso. Depositi a risparmio I depositi a risparmio si distinguono in: • Depositi ordinari liberi-> pagabili a vista. Non c’è alcuna restrizione sulle modalità di gestione in termini di versamenti, prelevamenti, ammontare massimo raggiungibile. • Depositi a risparmio vincolati-> pagabili con preavviso lungo o a termine. Rinviano all’utilizzo delle somme alle scadenze accordate o con un periodo di preavviso. Per i depositi a risparmio la banca lascia al momento della costituzione del rapporto un libretto di deposito a risparmio essenziale per il riconoscimento del titolare del diritto di credito. L’emissione dei libretti di deposito è nominativa, è vietato il trasferimento die libretti e l’apertura di libretti di risparmio in forma anonima o con intestazione fittizia. I libretti di risparmio nominativi comportano l’intestazione alla persona del depositante. Depositi regolati in conto corrente e i conti correnti di corrispondenza dei creditori Sono le forme contrattuali a cui la clientela fa più ricorso per gestire la liquidità. Le somme versate in conto corrente molte volte eccedono i quantitativi sufficienti a garantire un efficiente gestione della tesoreria del depositante con un immediato vantaggio per la banca in termini di minori interessi pagati e di commissioni applicate, ma cresce il rischio che una maggiore consapevolezza del cliente sul costo opportunità gli potrebbe far scegliere forme diverse di finanziamento quali intermediari diversi. La banca ha cercato quindi di innovarsi e ha originato tre tipologie di conto corrente: • Conto corrente convenzionato deriva da accordi bilaterali tra la banca e un soggetto rappresentate di una pluralità di potenziali clienti. La convenzione stipulata consente che tutti i conti ad essa regolati godano dello stesso trattamento. Oggetto della convenzione sono gli elementi essenziali del contratto di deposito quali il tasso di interesse, i giorni valuta, le spese di tenuta del conto, il prezzo di alcuni servizi accessori (bancomat, custodia titoli, addebito utenze, accredito stipendio…). • Conto corrente target sono contratti destinati a particolari categorie di soggetti quali giovani, nuove famiglie, pensionati. • Conto corrente a tetto prestabilito prevede che parte dell’ammontare rimanga depositato nel conto corrente e la quota eccedente sia impiegata in un altro strumento finanziario che consentirà di ottenere una remunerazione potenziale più elevata. Operazione di pronti contro termine L’operazione di pronti contro termine rappresenta una forma tecnica cui le famiglie e le imprese ricorrono spesso per l’impiego temporaneo delle proprie disponibilità finanziarie. Consiste in un acquisto a pronti e una contestuale cessione a termine di un determinato quantitativo di valori mobiliari. Produce rendimento dato dalla differenza fra presso a pronti e prezzo a termine. I vantaggi di questa operazione sono: • L’elevato grado di flessibilità • Certezza della remunerazione • Assenza di rischio di prezzo del valore mobiliare oggetto della transazione • Possibilità di definire la durata dell’operazione in base alla dinamica finanziaria della propria attività. L’operazione si compone di due distinte operazioni di compravendita attraverso le quali si trasferisce all’acquirente a pronti una determinata quantità di titoli che egli si impegna a restituire a termine sulla base di un contratto già stipulato. Le due operazioni comportano due consecutivi trasferimenti di proprietà dei titoli che si perfezionano al momento dell’incontro dei consensi. Per la trascrizione a bilancio dell’operazione, data la regola che predilige la consistenza e non la forma, l’intermediario movimenterà i propri conti di raccolta per un ammontare pari al valore complessivo della cessione a pronti, mentre il cliente iscriverà a bilancio un credito verso il cedente. Per l’imposizione a reddito delle persone fisiche, invece, è previsto che i proventi derivanti dalle cessioni a termine di obbligazioni sono costituiti dalla differenza tra il corrispettivo globale della cessione e quello dell’acquisto, se l’acquisto è contestuale alla stipula del contratto. Se così non fosse, i proventi sono dati dalla differenza tra il corrispettivo globale della cessione e il valore di mercato dei titoli alla data di stipula del contratto a termine. La formula per il calcolo del prezzo secco a termine, cioè il valore che l’investitore riceverà oltre gli interessi sarà: = prezzo secco a termine Psp=prezzo secco a pronti Rp=rateo a pronti Psp+Rp= controvalore a pronti i= tasso di interesse semplice dell’operazione gg=giorni di durata dell’operazione Rt= rateo a termine Se il tasso di interesse concordato tra la banca e il cliente è stabilito al netto dell’imposta sostitutiva anche i ratei a pronti e a termine e lo scarto maturato dovranno essere conteggiati al netto dell’imposta sostitutiva. Esempio operazione pronti contro termine Un risparmiatore stipula presso la propria banca in data 18/01/2018 un contratto di pronti contro termine per un ammontare nominale di €60.000, con durata di 31 giorni a un tasso di interesse netto pari al 2,5%. L’operazione è regolata in data 21/01/2018. I dati dell’operazione sono: Titolo di riferimento CCT 01.09.XX Prezzo di emissione:101,45 Cedola in corso:1.75% Cedola in corso al netto dell’imposta sostitutiva (12,5%): 1,5312 Durata operazione p/t: 31 giorni (21.01.2018/21.02.2018) Corso secco al 18.81.2018: 101,31 Rateo d pronti della cedola in corso al netto dell’imposta sostitutiva (durata 142 giorni): 1,1947 Tasso di interesse concordato: 2,5% Rateo a termine della cedola in corso (durata 173 giorni): 1,4555 =101,26668 Il risparmiatore investirà per tanto una somma a pronti pari a €61502,82 e riceverà a termine una somma, comprensiva degli interessi cedolari, pari a €61633,38. Il rendimento ottenuto sarà pari a: Raccolta del risparmio in titoli In caso di inadempimento della banca emittente, la società cessionaria deve provvedere all’adempimento nei termini e nelle condizioni originariamente convenuti. È previsto che all’emissione delle obbligazioni garantite o alla cessione degli attivi possano ricorrere solo banche di media-grande dimensione, con elevati livelli di patrimonializzazione e solidi requisiti organizzativi al fine di evitare rischi legali e di reputazione e di contribuire al rafforzamento del mercato. I requisiti prevedono che la banca: • disponga di un patrimonio non inferiore a 250 milioni di euro • coefficiente di patrimonializzazione complessivo non inferiore al 9% al fine di tutelare i depositanti e gli altri creditori della banca emittente sono posti dei limiti all’ammontare di attività segregabili. Altri titoli È prevista la possibilità di utilizzare anche altri strumenti dei quali non è stabilita una specifica identificazione cioè per le banche è possibile emettere titoli di credito diversi dalle obbligazioni, dai certificati di deposito e dai buoni fruttiferi. Tali titoli devono contenere le medesime indicazioni previste per i certificati di deposito e i buoni fruttiferi. Il bail-in e la tutela del risparmio bancario Anche la banca può essere assoggettata alla crisi per questo è stato emanato una direttiva per definire regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento. Viene rilevato il bail-in che è uno strumento che consente alle autorità di disporre della riduzione del valore delle azioni o di alcune passività o la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in maniera sufficiente e ripristinare un’adeguata capitalizzazione e mantenere la fiducia nel mercato. Al bail-in si contrappone il bail-out cioè l’intervento pubblico mediante risorse dello stato. L’intervento pubblico è previsto soltanto in circostanze straordinarie per evitare che la crisi di una banca abbia gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema finanziario nel suo complesso. Sono esclusi dall’applicazione del bail-in: • i depositi protetti dalla garanzia di deposito • le passività garantite • le passività derivanti dalla detenzione di beni della clientela • le passività interbancarie • le passività derivanti dalla partecipazione a sistemi di pagamento • i debiti verso i dipendenti la logica del bail-in è gerarchica cioè prevede che chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri eventuali perdite o conversione in azioni. L’ordine di priorità è: 1. azionisti 2. i detentori di altri titoli di capitale 3. gli altri creditori subordinati 4. i creditori chirografari 5. le persone fisiche e le piccole medie imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro 6. il fondo di garanzia dei depositi I servizi di pagamento I MEZZI DI PAGAMENTO sono passività dotate di una capacità di soddisfare il creditore. questa capacità può essere: • Certa e immediata: debiti a vista della banca la cui capacità è nelle banconote e nei conti correnti. Questi regolano gli scambi a contanti. • Moneta legale • Differita: strumenti incorporati nei conti correnti accesi nei confronti dei clienti e connessi alla funzione monetaria della banca. • Assegni circolari • Assegni bancari • Bonifici • Cambiali Ci sono inoltre i mezzi di pagamento postali: • Conto corrente • Assegno • Vaglia • Bollettino di conto corrente Le disposizioni bancarie di pagamento e di incasso: • Ricevute bancarie • Rapporti interbancari diretti • Pagamenti mediante avviso L’attività che trasferisce da un soggetto all’altro il mezzo di pagamento è l’attività di prestazione di servizi di pagamento. I soggetti ai quali è riconosciuta questa attività sono sei categorie: 1. Le banche 2. Gli istituti di moneta elettronica 3. Gli uffici postali, che hanno il diritto di prestare servizi di pagamento a norma del diritto nazionale 4. Gli istituti di pagamento 5. La banca centrale europea 6. Gli stati membri Vengono definiti in un decreto i servizi pagamento: • Servizi che permettono di depositare (prelevare) il contante in (da) un conto di pagamento nonché tutte le operazioni richieste per la gestione di un conto di pagamento • Esecuzione di ordini di pagamento, incluso il trasferimento di fondi, su un conto di pagamento presso il prestatore di servizi di pagamento dell’utilizzatore o presso un altro prestatore di servizi di pagamento • Esecuzioni di operazioni di pagamento quando i fondi rientrano in una linea di credito accordata a un utilizzatore di servizi di pagamento • Emissione e/o acquisizione di strumenti di pagamento • Rimessa di denaro • Esecuzione di operazioni di pagamento dove il consenso del pagatore ad eseguire l’operazione di pagamento sia data mediante un dispositivo di telecomunicazione, digitale o informatico e il pagamento sia effettuato all’operatore del sistema o della rete di telecomunicazioni • Emissioni di moneta elettronica. Si intendono per mezzi di pagamento: • Il denaro contante • Gli assegni bancari e postali • Gli assegni circolari • I vagli postali • Gli ordini di accreditamento o di pagamento • Le carte di credito • Altre carte di pagamento • Le polizze assicurative trasferibili • Le polizze di pegno Ogni altro strumento che permetta di trasferire, movimentare o acquisire, anche per via telematica, fondi valori o disponibilità finanziarie. Agli strumenti di pagamento si applica la disciplina per incrementare la trasparenza e contrastare il riciclaggio. È stata introdotta la portabilità del servizio di pagamento su richiesta del consumatore. Deve essere assicurata in tempi brevi w gratuitamente. I prestatori dei servizi di pagamento devono mettere a disposizione dei consumatori, a titolo gratuito informazioni riguardanti il servizio di trasferimento. Con la direttiva PSD2 sono state introdotte alcune novità che riguardano: • I bonifici eseguiti in Italia • Gli incassi commerciali effettuati in Italia • I pagamenti e i prelievi con carta di pagamento nei paesi Europei • Il versamento di contanti su un conto di pagamento • Il pagamento con bollettino postale, anche se effettuato in banca • Altri servizi di pagamento accessori. Le novità rilevano: • Una disciplina articolata sui diritti e obblighi delle parti riguardante le fasi dell’autorizzazione e dell’esecuzione dell’operazioni di pagamento • Presidi di trasparenza e divieto di applicazione di forme di tariffazione implicita ai servizi • Previsione di una nuova categoria abilitata all’offerta si servizi di pagamento Tra i mezzi di pagamento alternativi alla moneta legale un ruolo importante lo assume la moneta bancaria cioè i debiti a vista delle banche (imprese cui è riservata la facoltà di emettere passività a vista) rappresentate dai conti correnti in contropartita ai depositi. I depositi si formano perché clienti affidati delle banche pagano forniture a soggetti che delegano la custodia di tali averi al settore bancario. L’utilizzo dei prestiti accordati mediante il conto corrente avviene tramite ordini di pagamento a favore di terzi che il cliente invia al settore bancario. Nei servizi di pagamento che circolano tramite conto corrente c’è una distinzione: • Strumenti di pagamento a copertura garantita • Strumenti che richiedono verifica di copertura Assegno circolare. L’assegno circolare è un titolo di credito all’ordine emesso da un ente creditizio autorizzato che assume l’obbligo di pagare a vista una certa somma di denaro ad una determinata persona. Le caratteristiche che lo differenziano dall’assegno bancario sono: • La qualifica dell’emittente-> deve essere una banca • L’autorizzazione della banca d’Italia • Il luogo di pagamento-> pagabile presso qualunque dipendenza della banca emittente • La presenza di fondi di copertura dell’assegno stesso Ordine di incasso di crediti in base al quale la banca del creditore (banca assuntrice) provvede all’invio di un avviso al debitore che può effettuare il pagamento presso qualunque sportello bancario (banca esattrice) o presso uffici postali. La banca esattrice comunica alla banca assuntrice l’avvenuto pagamento attraverso un’apposita procedura interbancaria. È un servizio rivolto a imprese di ogni dimensione. Costituisce una modalità di pagamento utile per regolare incassi programmati e ricorrenti. Ha vantaggi di carattere amministrativo perchè non ha oneri di compilazione e bollatura dei documenti. Ri.Ba. La Ricevuta Bancaria Elettronica è un ordine di incasso elettronico disposto dal creditore alla propria banca (banca assuntrice) e da quest’ultima trasmesso attraverso una procedura interbancaria sulla banca domiciliataria la quale provvede a inviare un avviso di pagamento al debitore. Viene applicata l’imposta di bollo prevista agevolata se la banca è in grado di provare che corrisponde all’emissione di una fattura per la quale è stata pagata l’imposta sul valore aggiunto. La moneta elettronica e i servizi collegati alla telematica La moneta elettronica è uno strumento di pagamento prepagato costituito da un valore monetario che rappresenta un credito nei confronti dell’emittente. Ha le seguenti caratteristiche: • È incorporata in un supporto elettronico • Viene emessa a fronte del versamento di fondi per un importo almeno pari al valore monetario creato • È accettata come strumento di pagamento da soggetti diversi dall’emittente. È quindi un insieme diversificato di strumenti di pagamento la cui caratteristica prevalente a riferimento al fatto che ogni transazione si sostanzia in un flusso informativo in luogo di uno scambio fisico di surrogati monetari. L’emissione di moneta elettronica è riconosciuta agli IMEL (istituti di moneta elettronica) imprese diverse dalle banche che svolgono in via esclusiva questa attività. Gli strumenti di pagamento nella forma di moneta elettronica sono conosciuti come prodotti di “importo caricato” o “prepagato”. In ciascuno viene caricato una quantità di fondi. Il valore elettronico che il consumatore acquista si riduce ogni volta che lo strumento viene impiegato per effettuare acquisti. Ha due schemi di pagamento principali: • Schemi card based nei quali la modalità di pagamento è basata su logiche di funzionamento del sistema carte. • Schemi token based. I token sono certificati che attestano il pagamento e sono identificati da un numero di serie che è unico. Ad ognuno è associato un valore fisso e non modificabile. L’utilizzo della telematica per gli strumenti di pagamento si ha nell’aggregato di “strumenti di accesso al conto corrente” all’interno del quale sono comprese le tradizionali modalità di pagamento basate sul trasferimento di fondi tramite circuito bancario o finanziario. Con i servizi di internet banking la banca si avvale della rete per offrire nuovi servizi e nuove soluzioni avanzate di banca virtuale ai propri clienti. Il vantaggio conseguibile dall’utente finale deriva dalla possibilità di eseguire operazioni bancarie senza doversi recare fisicamente allo sportello. Il servizio collega in tempo reale la banca al cliente attraverso l’uso di un software di collegamento che consente il trattamento del proprio conto corrente. La banca virtuale ha comportato un significativo mutamento del ruolo dello sportello bancario tradizionale. I servizi di investimento Per capire come funziona la prestazione di SERVIZI DI INVESTIMENTO bisogna: • Individuare i criteri economico aziendali e giuridico normativi che devono essere utilizzati per identificare e classificare questi servizi • Definire sotto quali condizioni la prestazione ha un valore economico per i fruitori cioè apporta a loro un beneficio netto • Descrivere le modalità che devono essere eseguire nell’erogazione di tali servizi. La normativa riguarda la direttiva europea 2004/39/CE conosciuta con l’acronimo di MIFID. La direttiva ha cambiato sensibilmente la situazione preesistente. L’aggiornamento, MIFID2, modifica i requisiti specifici riguardanti le prestazioni di servizi di investimento. Gli obiettivi del legislatore sono riassumibili in: • Stabilità: sottoporre i soggetti autorizzati alla prestazione di servizio di investimento a forme di vigilanza • Efficienza: incentivazione alla concorrenza sia tra diverse categorie di intermediari sia tra intermediari di diversi stati • Trasparenza e tutela del risparmiatore: le banche e le imprese di investimento sono obbligate a seguire dettagliate regole di condotta e a fornire un’adeguata informativa ai clienti. Per identificare i servizi di investimento è necessario definire tre variabili: • Le attività finanziarie che sono oggetto o su cui si innestano i servizi di investimento • Il contenuto dei servizi di investimento • I soggetti abilitati a fornire servizi di investimento. Ognuna di queste tre variabili è definita nel T.U.F. Oggetto dei servizi di investimento sono gli strumenti finanziari. i servizi di investimento sono: • Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari • Esecuzione di ordini per conto di clienti • Negoziazione per conto proprio • Gestione di portafogli di investimenti • Consulenza in materia di investimenti • Assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di strumenti finanziari sulla base di un impegno irrevocabile nei confronti dell’emittente • Collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile nei confronti dell’emittente • Gestione di sistemi multilaterali di negoziazione • Gestione di sistemi organizzati di negoziazione Per quanto riguarda il servizio di consulenza vanno fatte alcune precisazioni. Qualsiasi opinione, suggerimento o previsione riguardante un servizio di investimento può essere definita consulenza ma la consulenza è un servizio se: • È personalizzata cioè rivolta ad uno specifico cliente • Deve riguardare un’operazione di acquisto oppure di vendita, sottoscrizione, esercizio di un diritto o relativa a uno specifico strumento finanziario. C’è un ulteriore elenco nel TUF che contiene i servizi accessori. I servizi di investimento sono riservati in esclusiva alle banche. I servizi di investimento e i servizi accessori e i servizi accessori rientrano nell’ambito delle principali funzioni svolte dalla security industry cioè il complesso degli intermediari finanziari che offrono sia servizi di scambio di strumenti finanziari sia servizi propedeutici allo scambio. Le funzioni svolte dalla security industry sono: 1. Organizzare le negoziazioni di strumenti finanziari 2. Offrire servizi di negoziazione in nome proprio sia per conto proprio sia per conto di terzi 3. Migliorare la negoziabilità 4. Svolgere attività di consulenza finanziaria 5. Gestire portafogli di strumenti finanziari. Il vantaggio dei servizi di negoziazione sta nel minor tempo e nei minor costi necessari a trovare una controparte e il fatto che molti investitori non hanno le conoscenze adatte per realizzare effettivamente una negoziazione. Il trading online permette a qualsiasi investitore di interagire con l’intermediario esclusivamente tramite internet. Il beneficio sta nelle riduzioni di commissione e rapidità e facilità con cui operare. Il miglioramento della negoziabilità mira a ridurre il divario informativo tra acquirenti e venditori. L’attività di consulenza finanziaria tende a sfruttare le opportunità offerte dal mercato dal punto di vista dell’investitore. Può essere suddivisa in due momenti logici: • Esplicitazione dei bisogni del cliente e conseguente definizione di una politica d’investimento • Costruzione di un portafoglio che sfrutti al meglio l’informazione disponibile. La gestione portafogli è un’attività che richiede notevoli investimenti organizzativi sia di strutture tecniche sia di competenze professionali. Il quadro normativo Il nuovo sistema di regole ruota attorno a quattro principi di base: • I clienti devono essere opportunamente classificati perché il grado di tutela previsto non deve essere uguale per tutti • I servizi erogati devono essere coerenti con il profilo dei clienti • Il rapporto deve essere trasparente, quindi il cliente deve essere informato su eventuali conflitti d’interesse che l’intermediario incontra nell’erogazione del servizio • La clientela deve essere servita al meglio, eseguendo gli scambi alle migliori condizioni possibili. I clienti sono individuati in tre categorie: clienti professionali. Sono imprese che devono soddisfare almeno due dei seguenti requisiti: • Un totale di bilancio maggiore di €20 mln • Un fatturato netto maggiore di €40 mln • Fondi propri maggiori di 2 milioni di euro Chi non possiede queste caratteristiche può chiedere di essere considerato professionale a condizione che possieda due tra i seguenti requisiti: • Avere effettuato frequentemente operazioni di ammontare elevato • Possedere un portafoglio finanziario di una certa entità • Lavorare o aver lavorato per almeno un anno in posizioni che presuppongano un’ottima conoscenza delle problematiche finanziarie. Controparti qualificate Elencate nella normativa Clienti al dettaglio Sono definiti con un criterio residuale, comprende chi non rientra nelle precedenti due. Prima di erogare i servizi d’investimento gli intermediari sono obbligati a sottoporre ai clienti un questionario che serve a valutare l’appropriatezza e l’adeguatezza del cliente. L’appropriatezza riguarda la conoscenza e l’esperienza in materia d’investimenti finanziari. l’adeguatezza riguarda la valutazione della situazione finanziaria e degli obiettivi di investimento. Nei servizi di negoziazione, collocamento e ricezione ordini l’intermediario è prevalentemente un esecutore della volontà del cliente. In questi casi l’intermediario può limitarsi ad effettuare il test di appropriatezza, a verificare cioè che il cliente sia in grado di comprendere a pieno le caratteristiche e i rischi delle operazioni che vuole effettuare. Nei servizi di consulenza e gestione del portafoglio l’intermediario interpreta la volontà del cliente quindi è richiesto anche il test di adeguatezza perché è necessario che i consigli forniti o la gestione proposta siano coerenti anche con il profilo economico finanziario e gli obiettivi di investimento. Gli intermediari devono quindi dimostrare che hanno adottato tutte le possibili misure per ottenere in modo duraturo il miglior risultato possibile per i clienti nell’esecuzione degli ordini. La prospettiva economica CM= 100 x ½ +90 x ½ Il rendimento money weighted è quindi 3,26%= 3,1/95 Per il rendimento time weighted bisogna suddividere l’intervallo di misurazione in tanti sotto periodi quanti sono i versamenti e prelievi. Poi si misura su ciascun sotto periodo il rendimento: -> valore finale del portafoglio nel periodo -> valore iniziale nello stesso periodo -> versamento o prelievo effettuato nello stesso periodo Nell’esempio i sotto periodi sono due e i rendimenti: 105/100-1= +5% 93,1/(105-10)-1=-2% Per il rendimento complessivo-> (1+0,05) x (1-0,02) -1 =2,9% Il rendimento complessivo permette di sapere quale sarebbe stato il rendimento della gestione se l’investitore non avesse effettuato prelievi o versamenti oltre a quello iniziale. Dopo aver analizzato le performance bisogna valutare l’adeguatezza che viene calcolata con le misure scale-indipendent ottenute tramite un rapporto tra un indicatore di rischio e un indicatore di rendimento. La misura più utilizzata è l’indice di Sharpe misurato come rapporto tra l’axcess return (differenza del rendimento di portafoglio rispetto ad uno privo di rischio) e la sua deviazione standard. La logica di questo rischio è che l’investitore può costruire un portafoglio formato da due posizioni: una sull’attività rischiosa e l’altra sull’attività priva di rischio. Rendimento Deviazione standard Indice di shape Portafoglio A 12% 25% 0.32 Portafoglio B 9% 14% 0.36 Portafoglio C 6% 9% 0.22 Titolo privo di rischio 4% 0% — Si nota come gli investimenti più rischiosi sono quelli che hanno anche un rendimento più elevato. L’indice di shape permette di costruire un ordine di preferenza tra i diversi investimenti, confrontandoli a due a due. Non permette di valutare però il comportamento del gestore rispetto all’andamento del mercato di riferimento. Per questo si ricorre al benchmark. In primo luogo, si misura l’excess return rispetto al benchmark chiamato tracking error. Il tracking error è un indicatore che permette di stimare di quanto il gestore si discosta dal benchmark nella composizione del portafoglio. I servizi assicurativi Il SERVIZIO ASSICURATIVO è la tipica attività delle imprese assicuratrici ma ha preso sempre più piede all’interno delle banche. Ha l’obiettivo di trasferire all’assicuratore i rischi derivanti dall’incertezza circa l’accadimento di veneti futuri, incerti e aleatori. Nel caso di assicurazioni sulla vita l’incertezza non riguarda il verificarsi o meno dell’evento ma il momento in cui si verificherà. Le imprese assicuratrici contro il pagamento di un premio, si impegnano a corrispondere una prestazione nel limite dell’importo contrattualmente pattuito. In alcuni casi il risarcimento non è di carattere monetario ma è la prestazione diretta o indiretta di un servizio. I servizi assicurativi vengono distinti in due categorie: prodotti vita e prodotti danni. VITA- comma 1 Art. 2 codice assicurazioni private Ramo Denominazione I Assicurazioni sulla durata della vita II Assicurazioni di nuzialità e di natalità III Assicurazioni di cui ai rami I e II connesse a fondi d’investimento o indici IV Assicurazioni malatia e di non autosufficienza V Operazioni di capitalizzazione VI Operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l’erogazione di prestazioni in caso di morte, in caso di vita o in caso di cessazione o riduzione dell’attività lavorativa. DANNI- comma 3 Art. 2 codice assicurazioni private Ramo Denominazione 1 Infortuni compresi gli infortuni sul lavoro: • Prestazioni forfettarie • Indennità temporanee • Forme miste • Persone trasportate 2 Malattie: • Prestazioni forfettarie • Indennità temporanee • Forme miste 3 Corpi di veicoli terrestri: • Veicoli terretri automotori • Veicoli terrestri non automotori 4 Corpi di veicoli ferroviari 5 Corpi di veicoli aerei 6 Corpi di veicoli marittimi, lacustri e fluviali 7 Merci trasportate 8 Incendi ed elementi naturali: • Incendio • Esplosione • Tempesta • Elementi naturali diversi dalla tempesta • Energia nucleare • Cedimento di terreno 9 Altri danni ai beni 10 R.C. autoveicoli terresti: ogni responsabilità risultante dall’uso di autoveicoli 11 R.C. aeromobili 12 R.C. veicoli marittimi, lacustri e fluviali 13 R.C. generale 14 Credito 15 Cauzione 16 Perdite pecuniarie di vario genere 17 Tutela legale 18 Assistenza Spesso la banca offre un insieme di prodotti assicurativi e bancari. Ora, alla banca conviene offrire direttamente le coperture assicurative al cliente perché: • Per la banca il vantaggio sta nella certezza della copertura e nella possibilità di ritrattare un aumento del margine di contribuzione dei servizi • Per i clienti il vantaggio sta nella presenza di una sola controparte e inoltre nella possibilità ti acquistare servizi amministrativi a prezzi più favorevoli. I servizi assicurativi incorporati nei pacchetti bancari presentano il vantaggio di essere progettati appositamente per lo scopo che devono raggiungere e quindi perfettamente funzionali a fini della specifica copertura. La banca quando propone al cliente un prodotto assicurativo deve presentare almeno due preventivi di compagnie diverse e non può obbligare il mutuatario a contrarre una polizza per i mutui. La più diffusa copertura che interessa la banca riguarda le coperture che essa pretende dal cliente in relazione ai beni ricevuti in garanzia. In particolare, danni alle cose: • Incendio nel caso di beni immobili oggetto di ipoteca o leasing • Incendio e altri danni ai beni nel caso di macchinari oggetto di privilegio o leasing • Corpo veicoli nel caso di leasing di veicoli • Merci trasportate nel caso di pegno su documenti rappresentativi di merci viaggianti • Altri danni ai beni nel caso di pegno su merci o documenti rappresentativi in deposito. Nella gestione di queste coperture le banche lasciano libertà di scelta alla clientela. Un’altra specie diffusa di prodotti assicurativi incorporati nei processi di erogazione di servizi bancari riguarda l’insieme di garanzie rivolte alla tutela del credito nel caso di decesso del debitore. la problematica può essere risolta in due modi: • Si ricorre a prodotti vita che consentono di estinguere la posizione debitoria attraverso il pagamento del dovuto direttamente alla banca da parte dell’assicuratore • Si ricorre a prodotti danni che consentono al debitore di estinguere il debito nel caso di reddito insufficiente. Nel fornire le garanzie assicurative, le banche possono seguire principalmente tre vie: 1. Acquisire le coperture sul mercato attraverso il ricorso a un broker 2. Definire direttamente le coperture sulla base di apposita convenzione con una compagnia di assicurazione 3. Costruire una struttura interna che produca le coperture ritenute necessarie. Diverso è il caso in cui il prodotto assicurativo sia un prodotto a sé. L’approccio è diverso perché il prodotto assicurativo diventa l’oggetto della negoziazione e non svolge più la funzione di accessorio. Per poter offrire alla clientela prodotti assicurativi la banca può seguire due strade: • Approccio da supermercato cioè proponendo il prodotto senza erogazione di assistenza e consulenza alla clientela • Approccio da boutique cioè con personale specializzato che sia in grado di proporsi alla clientela per assistenza e consulenza I prodotti vita I prodotti vita nel canale bancario hanno ormai una penetrazione del 60%. Questo però ha differenze nelle categorie di prodotti e inoltre ne risente della deducibilità fiscale. La riforma fiscale ha differenziato le polizze vita in tre categorie: • Polizze puro rischio-> deducibilità 19% • Polizze a contenuto finanziario-> non deducibili • Polizze previdenziali-> deducili fino a un massimo di 5164,57 In questo modo risulta meno conveniente la sottoscrizione di polizza del secondo tipo a vantaggio delle altre due tipologie. Le polizze possono offrire vantaggi di altro tipo: • Garanzia di rendimento minimo • Maggiorazioni in caso di morte o infortunio dell’assicurato. Le polizze a puro rischio sono difficilmente negoziabili allo sportello perché richiedono maggiore competenza tecnica mentre le polizze previdenziali si propongono come prodotto previdenziale alternativo ai fondi pensione. I prodotti vita tradizionali. Sono contratti di assicurazione in cui sono predeterminati i premi dovuti al contraente e le prestazioni dell’assicuratore anche se l’ammontare dei premi e delle prestazioni è variabile nel tempo ma comunque legato a parametri prefissati. Il rischio che si fronteggia è rappresentato dall’incertezza sulla durata della vita umana. Si tratta di: • Premorienza-> la morte si verifica prematuramente • Sopravvivenza-> la vita di un individuo è più lunga della speranza media. I prodotti che fronteggiano queste problematiche sono: • Polizze per il caso di morte-> pagamento di un capitale a un beneficiario nel caso in cui l’assicurato muoia nel corso del periodo di validità del contratto
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