Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

riassunto libro LA CHIMERA, Schemi e mappe concettuali di Lingua Italiana

riassunto libro la chimera tabucchi.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 16/03/2022

diana-baldi
diana-baldi 🇮🇹

5

(1)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto libro LA CHIMERA e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! Una notte, delle mani misero sul tornio una bambina, con capelli e occhi, scuri. La bambina sarebbe morta se la balia non avesse aperto la porta e fosse andata a vedere al tornio, chiamando le altre. Due giorni dopo la bambina venne battezzata come Antonia( san’t antonio) Renata (perché rinata) Giuditta ( nome della balia che la aveva trovata) Spagnolini perché sembrava una spagnola magari figlia di un ufficiale. Alla fabbrica degli esposti sopra il tornio di Novara, molti figli erano dei soldati spagnoli. Una volta un comandante portò una dozzina di figli bastardi al Duomo e li fece battezzare come Emmanuele/a. Novara era la città più disgraziata del regno di filippo ll di Spagna, Novara diventò la roccaforte dell’impero contro la francia, una città fortezza, con mura altissime e cannoni. Al gentiluomo Giovan Pietro Cicogna erano arrivati gli ordini di distruggere le altre città vicine per fortificare con le macerie Novara. Il cicogna lo fece, non guardò in faccia nessuno. Arrivato ad un certo punto di accorse che per ricostruire ci impiegava più tempo che per buttare giù e che nel frattempo Novara non era più centro del conflitto. Novara rimase in un mare ci macerie. I suoi abitanti erano andati nel contado o a vivere nella città. gli spagnoli arrivarono con altre tasse. Gli abitanti erano tutti religiosi perché erano esenti dal pagare le tasse, poi trafficanti, puttane.. alcuni alberghi offrivano alloggio a preti per fare le loro cose, poi c’erano case dove fare sesso o giocare d’azzardo. C’erano i quistoni ovvero avventurieri che si vestivano da preti e perlustravano le campagne predicando. Le badesse facevamo vita da dame. Nel frattempo la bambina crebbe. Dalla casa del tornio passò all’ospizio, diretto dalle monache della congregazione di s.orsola. Le rasarono i capelli ed era costretta a vestirsi con un vestito verde. Gli esposti apparivano anche in pubblico, e serviva per ricordare alle persone che se aiutavano andavano in paradiso diretti. Anche se i bambini morivano, venivano sempre sostituiti da altri. All’inizio l’occupazione degli esposti erano i funerali. Quell'evento più importante che clamoroso fu l'arrivo, annunciato e a lungo rinviato, del nuovo vescovo Carlo Bascapè: sul cui conto correvano voci tali, da far rabbrividire preti e monache e da disturbare i sonni di moltissima gente, era in corsa per diventare papa. 40 anni. Arrivato lui, sparì suor Anna. Fu sostituita da Suor Leonarda, tremendi castighi toccavano ai bambini. Alcuni esposti scapparono di notte. Clelia aveva il compito di istruire le ragazze. A volte le ragazze chiedevano di raccontare delle storie, ma quando si accorgevano che la prendevano in giro, lei le metteva in punizione. A volte le ragazze più grandi andavano da Antonia e la toccavano e le sussurravano all’orecchio dicendole di essere la madonna o l’angelo custode. Stava crescendo e diventando bella, era molto taciturna e stava per le sue, a volte girava intorno alla casa pia, andava a vedere i capponi, e la cuccia di Diana che una volta all’anno andava in calore, Antonia non sapeva però cosa fosse il calore. A volte Antonia parlava con Suor Livia ma non si capivano molto perchè lei era di Napoli. Le monache la trattavano da serva. Una volta rispose male a Suor Leonarda, la chiamava chiavica. Una volta costrinsero Antonia a ripetere una poesia di ben venuto al vescovo di Novara che era da loro in visita. La lavarono e la vestirono di bianco con delle ali una parrucca bionda per sembrare un angelo e le fecero bere un uovo crudo. A lei faceva schifo. Arrivarono poi i seminaristi con il vescovo, una uno di esse c’era un seminarista che sarebbe diventato molto celebre Giovan Battista Cavagna da Momo, si dice che pure Dante parlò di lui tre secoli prima. Cavagna sembrava un oca, tutti ridevano di lui. I seminaristi arrivarono con lui, il vescovo spiccava per altezza e secco. Bascapè davanti ai novaresi disse che egli voleva essere sepolto li a Novara. Il cardinale era nobile per nascita, sapeva due lingue, poteva cambiare il mondo. Filippo ll di Spagna lo sconosceva e gli piaceva. Anche i due papi avevano cercato suo consiglio. Si ritirò a Monza appena diventato cardinale. Venne poi mandaro nella provincia milanese perché il papa cambiò e gli tolse tutti gli incarichi che aveva prima. In 5 anni però cambiò tutto: tolse canti, balli, riso, scomunicò un prete. Alcuni provarono a ucciderlo con il veleno, ma non riuscirono. Antonia però non riuscì a dire la poesia. Antonia poi fu ammessa in chiesa per baciare l’anello del vescovo. Lei le toccò lamano, il vescovo poi iniziò a fargli delle domande, come stava, se mangiava etc.. I vescovo la benedì. Da quando c’era il vescovo nuovo, la città era cambiata. Ognuno continuava a fare i propri affari ma con più attenzione nel nasconderli. Un giorno sparì suo Livia, ma non era la prima volta che scappava. La trovarono all’alba del giorno dopo. Suor Livia era impiccata alla corda per suonare le campane. La cosa però non doveva creare scandalo, solo il vescovo sarebbe stato informato. Per Antonia, il funerale di suor Livia fu il primo incontro con la morte. Non aveva ancora 10 anni, ma sapeva tutto del sesso, del piacere. Un giorno mentre si trovava insieme ad una ragazza Carla, a svuotare la ruera, aveva le gambe pensanti per lo sforzo ed an un certo punto sentì un brivido che le percorreva le gambe, lei pensò di sentirsi male e per sbaglio lasciò cadere la ruera sporcando la superiora. Antonia stette nello stanzino del digiuno per 3 gg. In quello stanzino Antonia conobbe Rosalia, una esposta più grande, fu lei che gli raccontò come si ingallava, come non restare incinte. Rosalinda disse che quello era il piacere più grande. Rosalina era un ex prostituta. Prima dell’ nuovo vescovo, le ragazze venivano date in sposa. Rosalina prima era stata 4 anni con una mammana che prendeva i soldi che lei guadagnava andando con gli uomini. Rosalina andava anche con i preti che passavano da lei. Con la venuta del vescovo, tutto questo era sparito. Rosalina poi sarebbe stata costretta a tornare dalle orsoline, e faceva la sguattera. Provò anche a scappare, per questo era finita nello stanzino del digiuno. Secondo Rosalina l’unico futuro era quello di fare le puttane e secondo lei le suore erano tali perché nessuno le voleva. Antonia non ci credeva, non l’ascoltava perché non voleva andare all’inferno. A volte sconosciuti andavano alla Pia Casa a cercare ragazzi per farli, lavorare, li sceglievano come al mercato dei cavalli. Arrivarono poi in paese una coppia di contadini e si presentarono alla casa pia, la moglie era buona, portò dei biscotti per le esposte. La moglie decise di prendere Antonia. Antonia lasciò allora la casa pia piangendo disperata. Antonia cessò di piangere quando la donna le disse che l’avrebbero trattata come figlia loro. Antonia poi si mise a guardarsi in torno, lei aveva vissuto solo nella casa pia. Osservò il borgo. Poi il paesaggi era cambiato, da borgo si era passati alle risaie. Arrivate a casa le comari del posto pensarono che doveva prendere un maschio per farlo lavorare. Le bambine si avvicinarono ad Antonia e iniziarono a fargli le domande. Successivamente arrivò Don Michele che però era vestito come un contadine. Era strano per lei. Era un prete particolare, nella chiesa ci cresceva i bachi da seta, faceva poche messe, usava molte erbe, sapeva rimettere in ordine le fratture delle ossa, era un falso prete. Chiese ad Antonia come si chiamasse. Questi tipi di preti erano Quistoni e si tenevano nascosti, la chiesa l aveva allontanati, erano pochi. Una volta ebbe anche un figlio illegittimo. Arrivò a 60 anni di età finchè un giorno tutto andò a rotoli. Venne convocato a Novara dal cardinale Bascapè. Venne considerato impostore, se non fosse per la sua età sarebbe andato al patibolo. Fu messo a bando in tutte le terre di territorio friulano. Don Michele continuava però a benedire i bambini, rivolgendosi ad Antonia, disse che sarebbe cresciuta bella e sana egli lesse la mano, poi Francesca lo invitò dentro casa a mangiare le frittelle. A Pasqua arrivarono i risaroli. La loro era una condizione molto precaria. Alcuni morivano, venivano trattati come schiavi. Il loro lavoro durò fino a Napoleone. Arrivarono nel paesino di Zardino. Antonia li osservò molto curiosa, loro erano in piazza che cercavano di riscaldarsi al sole perché erano tutti bagnati. Antonia chiese chi fossero, un’ amichetta le disse che loro erano i risaroli, lei li avrebbe fatti scappare ma se loro scappavano i fratelli cristiani li avrebbero massacrati, come già avevano fatto. Le due ragazzine entrarono in chiesa, c’erano fari affreschi, tra cui uno con i fratelli cristiani. Uomini con il cappuccio con i buchi negli occhi. Antonia li aveva visti quando con la casa Pia facevano le processioni. La Teresina le disse inoltre che se le
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved