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Riassunto libro "La Rivoluzione Americana" di Guido Abbattista, Sintesi del corso di Storia Moderna

Schema dei capitoli del libro "la rivoluzione americana"

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 17/06/2020

valentinaberlanda
valentinaberlanda 🇮🇹

4.7

(7)

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Scarica Riassunto libro "La Rivoluzione Americana" di Guido Abbattista e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! LIBRO: La Rivoluzione Americana, Guido Abbattista Questo libro tratta di fattori economici e sociali e delle condizioni politiche e costituzionali che • portano alla nascita delle nazioni americane. Guido Abbattista nasce a Lucca nel 1953, professore ordinario di storia moderna all'università • di Trieste. IL NORDAMERICA BRITANNICO DOPO LA GUERRA ANGLO - FRANCESE PER L'IMPERO. • I capitolo INTRODUZIONE: nel 1763 le tredici colonie appartenenti alla Gran Bretagna si trasformarono in uno Stato indipendente repubblicano e federale, fondato sulla sovranità popolare e sull'idea rivoluzionaria dei diritti dell'uomo. Il mondo coloniale inglese nell'America settentrionale si trova in una condizione nuove e ricche di opportunità. La Pace di Parigi aveva permesso la supremazia britannica sul continente americano. Eliminando i francesi, gli inglesi si ritrovano a essere la prima potenza coloniale, navale e commerciale d'Europa. Economia e società coloniali a metà settecento 1. nel 700 le colonie britanniche si articolavano in una sezione del nord, nelle cosiddette "middle colonies", e in una sezione meridionale; nonostante la guerra contro i francesi le colonie si erano sviluppate in popolazione e ricchezza. Alla crescita demografica contribuirono l'immigrazione e la crescita naturale. Crescono i grossi centri urbani, questo innescò processi di stratificazione sociale, sviluppo politico e di intensificata conflittualità: tutti processi che resero possibile la rivoluzione. Le colonie erano utili perché contribuivano alla ricchezza e allo sviluppo della madrepatria: dovevano offrire materie prime, prodotti tropicali ma sopratutto sbocchi per manufatti nazionali. Alcuni regolamenti: determinati prodotti coloniali strategici dovevano essere importati esclusivamente in Gran Bretagna, per mezzo di avi inglesi, mentre il mercato inglese doveva importare solo manufatti britannici. Nonostante tutte queste restrizioni, l'economia coloniale si era sviluppata molto nel 700, per due motivi principali: 1. agli svantaggi del mercato interno si contrapponeva lo sviluppo del mercato interno, basato sull'incremento demografico e l'avanzamento della colonizzazione; 2. l'appartenenza all'impero britannico, aveva portato alle colonie alcuni benefici, come la copertura da parte della madrepatria dei costi del governo, la protezione, garanzia di sbocchi di mercato. 2. I valori civili e religiosi: tradizione e affermazione di un'identità americana nonostante la circolazione delle proprietà e delle ricchezza, maggiori mobilità sociali, la vecchia società coloniale presentava lo stesso forti squilibri in campo economico. C'era distinzione tra rango e ricchezza, che si traducevano in prestigio, influenza e capacità di controllo delle istituzioni locali, da parte dei proprietari bianchi. Si trattava prevalentemente di "elites"urbane, nel Nord, legate al commercio; nel Sud c'erano gruppi più stabili e chiusi di aristocrazia, legati alle proprietà terriere. II capitolo "A noble China base" istituzioni e politica in una comunità imperiale Il "primo impero britannico" e l'America 1. l'impero britannico era una struttura di autorità organizzata e omogenea con la funzione id tenere legati alla madre patria territori provinciali, per mezzo dell'esercito. Il primo caso di disegno politico coerente in materia coloniale, fu quello con Giacomo II, ovvero trasformare in colonie regie, amministrate da funzionari e giudici della corona. Questo però portò alla creazione di opposizione unita di "things" e "tories". In teoria la supervisione sulle colonie continuò ad appartenere alle prerogative del re, in pratica la supervisione degli affari coloniali fu condivisa da diverse istituzioni con poteri e compiti contrastanti. L'amministrazione imperiale conti a mostrarsi inefficiente e impreparata; questo causò la dispersione dell'impero. 2. Governo e cultura politica in epoca prerivoluzionaria le caratteristiche delle colonie era il possesso di istituzioni locali, consigli cittadini e la camera bassa (assemblea) che era formata dai deputati eletti dagli abitanti. L'assemblea si affiancava al governatore e ai consigli provinciali. Intese come organi titolari, le assemblee finirono per espandere le proprie competenze. I governatori, nominati dal re, agivano da rappresentati a tutti gli effetti, incarnavano l'autorità imperiale della madrepatria, sopratutto controllavano l'amministrazione doganale, la nomina dei funzionari di ogni grado, la riscossione delle tasse locali. III capitolo Un "unhappy new sistem of politics" 1763 - 1765 I primi tentativi di riforma, 1748 - 1756 1. un primo tentativo di ripetere ordine si era avuto nel 1748, che però aprì la strada per un controllo in materia delicatissimo, come la nomina dei governatori, dei membri dei consigli provinciali, dei segretari e dei procuratori. 2. La politica imperiale nei primi anni sessanta febbraio 1764 Sugar Act fu motivato dall'ampia evasione degli elevatissimi dazi sulle melasse • straniere. Il governo britannico decise di ridurre le tariffe ma aumentare i controlli, ritenendo che dazi inferiori ma riscossi con puntualità avrebbero potuto produrre un reddito superiore rispetto al passato. aprile 1764 Currency Act questione dell'emissione della cartamoneta coloniale, motivo di forte • controversia tra assemblee e governatori. Il governo inglese proibì future emissioni di cartamoneta. marzo 1765 Stamp Act introdusse nelle colonie il diritto di bollo sui vari documenti, atti e carta • stampata. La rappresentanza in america doveva essere "diretta", nessun cittadino poteva essere tassato se non direttamente rappresentato. In Gran Bretagna invece il concetto di rappresentanza era "virtuale": le colonie erano prive di rappresentazione diretta IV capitolo Le prime crisi delle relazioni coloniali 1756 - 1770 Tassazione e legislazione nei dibattiti dei primi anni sessanta 1. la legislazione non poneva solo questioni fiscali, ma anche problemi più profondi: distinzione teorica tra diritto di tassazione e sovranità. economica, religiosa, finanziaria e commerciale. C'era una questione cruciale: CHI NEL NUOVO STATO INDIPENDENTE GODE DI SUPREMAZIA? La risposta è stata data tra il 1784 e 1787 da Thomas Jefferson e dalle ordinanze del Congresso: la sovranità era dell' Unione. VIII capitolo La rivoluzione costituzionale 1786 - 1791 Il problema principale era nel dotare il Congresso di autonomi finanziari nei confronti degli Stati. Molti avevano compreso che c'era una mal gestione dell'Unione, che aveva portato alla spaccatura dell'impero britannico. Ci furono due schieramenti di opinioni: da una parte vi erano i fautori della superiorità degli stati; per loro la rivoluzione non aveva dato • luogo a un'unione, ama tredici entità separate, ciascuna titolare nel proprio ambito dei poteri che in precedenza avevano appartenuto all'impero britannico. Secondo costoro il congresso era una vera assemblea diplomatica, titolare dei soli poteri che gli erano stati delegati dagli Stati Uniti. dall'altra parte ci sono i sostenitori dell'unione, tra i quali Washington: la dichiarazione di • d'indipendenza non lascava alcun dubbio; l'ente collettiva dei tredici Stati era il beneficiario dell'autorità imperiale britannica. Verso la costituzione federale: il consolidamento della repubblica imperiale 1. ci furono gravi condizioni economiche, politiche e sociali negli anni successivi alla conclusione della guerra. La crisi economica e commerciale rafforzò la convinzione della necessità di ristabilire relazioni di scambio con la Gran Bretagna attraverso un'azione diplomatica. 1787 a Philadelphia nel giro di quattro mesi si elaborò il progetto della costituzione federale. La costituzione così redatta conteneva come preambolo il "Bill of rights" ovvero la dichiarazione dei redditi naturali e fondamentali. Le prime elezioni nazionali videro la vittoria federalista, 1789 - 1790 si formò il primo governo degli Stati Uniti, con l'elezione del presidente George Washington. 2. I principi della costituzione e i fondamenti dell'antifederalismo lo strumento principale per dotare l'Unione di un potere parzialmente autonomo e indipendente da quello degli Stati, fu di farlo poggiare non sugli Stati medesimi, ma sul diretto consenso dei cittadini degli Stati Uniti, quindi sovranità popolare. CONCLUSIONE La Rivoluzione Americana, l'Europa e il mondo coloniale La rivoluzione americana fu vista in Europa come un evento di significato rivoluzionario; esercitò ovunque in Europa un'influenza politica, ideologica e costituzionale. In Gran Bretagna l'indipendenza delle ex colonie non portò a disastri economici, come avevano temuto. L'opposizione parlamentare vide nella ribellione americana solo un pretesto per attaccare il governo e la corte in modo disordinato, senza autentici sentimenti di solidarietà per i coloni. L'America stava mostrando positivamente la possibilità di una riforma politica di tipo radicale, tenendo conto dei valori morali e ideali del repubblicanesimo ma sopratutto dei principi della libertà politica e dell'uguaglianza dei diritti. Questa rivoluzione aveva dato spunto a tutta l'Europa. Aveva un significato universale, questo perché offriva lo spettacolo di un popolo dove i diritti dell'uomo erano rispettati.
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