Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto libro Momo di Michael Ende, Sintesi del corso di Letteratura

Riassunto dettagliato di ogni capitolo

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 20/06/2019

FrancescaGiani
FrancescaGiani 🇮🇹

4.3

(57)

10 documenti

1 / 6

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto libro Momo di Michael Ende e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! MOMO – Romanzo di Michael Ende Capitolo 1: Una città grande è una ragazzina piccola Introduzione sui popoli antichi e gli anfiteatri. Un giorno arriva ad abitare tra le rovine di un anfiteatro dimenticato dai più, dietro a un boschetto di pini in periferia-campagna, una bambina di nome MOMO. Aspetto insolito: gonna fatta di pezze colorate e giacca di taglie più grandi con le maniche risvoltate. Lei si stabilisce in due locali diroccati sotto lo spiazzo dell’anfiteatro. La gente prova a capire chi è e da dove viene ma lei non sa neanche quanti anni ha..racconta di un orfanotrofio in cui non vuole tornare. Tutti la aiutano a sistemare i locali e le fanno avere del cibo. Capitolo 2: Una qualità non comune è una lite molto comune MOMO diventa un punto di riferimento per la gente del posto: quando c’è un problema si rivolgono a lei tanto che “va da MOMO che ti passa,” divenne un modo di dire diffuso tra la gente dei dintorni. La qualità di MOMO e che sa ascoltare come nessun altro -> con grande attenzione e vivo interesse, tanto che ai tonti si affacciavano alla mente idee intelligentissime senza che lei avesse dato alcun consiglio. Un giorno vanno da MOMO il muratore Nicola e l’oste Nino che avevano litigato per via di un’immagine tra di Sant’Antonio che Nino aveva ritagliato da un giornale è appeso nella sua osteria. Nicola aveva visto un signore lasciare dei soldi nella cornice e aveva chiesto di poterla avere; Nino gliela aveva data in cambio della radio di Nicola ma quando aveva scoperto che c’erano dei soldi aveva smesso di servire il vino al muratore. Da lì una serie di altri scherzi e litigi si erano susseguiti tra i due. MOMO resta al centro dell’anfiteatro finché i due non si chiariscono. Capitolo 3: Un uragano inventato è un temporale vero I bambini andavano a giocare all’anfiteatro con Momo e con lei i giochi avevano più gusto e inventavano storie appassionanti. Un giorno stava per piovere e i bambini si fermano a giocare con Momo alla nave che va per mari a fare ricerche: ciascuno ha un ruolo, capitano, vice capitano, scienziato e assistenti dello scienziato, piccola indigena Momosan. Inventano di dover scoprire la causa del vortice vagante e di partire con una nave di acciaio speciale. Affrontano l’uragano e le tempesta e si ritrovano nel centro del ciclone: scoprono che la causa è un rarissimo esemplare di gommelasticum oceanicum piroens. Solo una filastrocca indigena riesce ad addormentarlo e placare così il ciclone. Al termine del gioco tutti i bambini sono bagnati: ha piovuto veramente ma loro non se ne sono accorti essendo presi dal gioco (nemmeno la bambina che ha paura del temporale). Capitolo 4: Un vecchio taciturno è un giovane ciarliero Sono due gli amici di MOMO. Il vecchio Beppo Spazzino che sembra gli manchi più di un venerdì e per non dire mai qualcosa di insincero taceva o si prendeva lunghi tempi. Una volta parla con Momo e dice di essersi riconosciuti lui e lei è poi parla dei mattoni a forma di t nel muro della città. L’altro amico è giovane e si chiama Gigi Cicerone perché ha una parlantina pazzesca e riempie i turisti di storie inventate sull’anfiteatro, ricevendo anche compensi da loro a volte. Sogna di diventare ricco e famoso, ma non si sa come visto che la costanza e il duro lavoro non lo avevano mai attratto. Sulla città inizia a diffondersi un’ombra grigia: signori vestiti di grigio cenere che si muovono su macchine grigie aumentano sempre di più in città ma nessuno se ne accorge; vengono visti ma passano inosservati e la gente se li dimentica; entrano in tutte le case e in tutti i ristoranti e annotano cose sui loro taccuini. Una sera vanno persino all’anfiteatro e si consultano: momo sente un gelo dentro quando vanno via ma il giorno dopo tutto ritorna come prima e anche lei si dimentica di averli notati. Capitolo 5: Racconti per molti e racconti per una sola Gigi racconta storie ai turisti e quando c’è anche momo ad ascoltare la sua fantasia galoppa. Una volta racconto di un’imperatrice che aveva preteso una carpa d’oro da un re sconfitto e questi le aveva dato una balena piccola che crescendo si sarebbe trasformata in oro. L’imperatrice non badava più a nulla tanto che i nemici riuscirono a conquistare tutto il suo regno e lei si affogò nell’acquario anfiteatro con la balena. A sua americane racconta che un tiranno voleva fare il modo a modo suo e prende dalla terra per costruire un globo nuovo ma poi della terra non resta nulla e anche gli uomini si trasferiscono nel globo nuovo. L’anfiteatro sarebbero i resti del piedistallo che poggiava sulla terra. Le sue scappano inorridite Gigi racconta anche fiabe solo a Momo e i protagonisti sono Momo e Gigi-> la favola dello specchio magico: momo principessa sola che manda lo specchio in giro di notte a raccogliere immagini. Se si specchia diventa mortale. Un giorno vede l’immagine di Gigi, re delle terre dell’aurora, e decide di guardarsi allo specchio per mandare la sua immagine in giro per il mondo. Ma Gigi aveva scelto in moglie, vittima di un incantesimo, una fata cattiva dal sangue verde che gli aveva fatto promettere di non guardare per un anno lo specchio-luna nel cielo, altrimenti si sarebbe dimenticato di chi era e sarebbe vissuto povero nel mondo. MOMO va a cercarlo re il mondo ma non lo trova è una goccia delle sue lacrime dallo specchio finisce sulla mano diGigi che guarda in alto. Tradisce così il patto e si dimentica di chi è, scappa di notte dal regno e vive poverissimo nelle terre del presente. Li conosce MOMO e i due diventano amici. Poi un giorno guardando lo specchio si riconoscono, MOMO scioglie il nodo al cuore del principe e ritornano nelle terre dell’aurora. Diventano marito e moglie e poi ancora immortali perché lo specchio rendeva mortale chi si specchiava da solo ,a immortale chi lo faceva insieme. Capitolo 6: Conti falsati e risultati giusti Gli uomini grigi hanno piani precisi circa il tempo degli uomini. Un agente della cassa di risparmio del tempo incontra il signor fusi, il barbiere e gli fa il calcolo del tempo perso dalla nascita fino al tempo presente; l’agente afferma che la cosa più importante nella vita è affermarsi, essere qualcuno mentre il barbiere sta perdendo il suo tempo tra shampoo e forbici. L’agente spiega a Fusi come sia necessario risparmiare tempo per vederlo raddoppiato ogni 5 anni e lo invita a non dare spazIo a tutto ciò che durante il giorno gli occupa tempo: lavorare più velocemente, mettere la mamma in un ricovero, non andare a trovare la signora a cui porta i fiori, vendere il pappagallo. Così il signor Fusi inizia a risparmiare il tempo e tantissimi come lui in città fanno la stessa cosa. Anche le abitazioni cambiano: casermoni identici per non perdere tempo ad accontentare i desideri e i gusti della gente. Nessuno si rende conto che risparmiando tempo in realtà la vita diventa sempre più povera, monotona e fredda.tutti tranne i bambini, per cui nessuno aveva più tempo. (Ma il tempo e vita e la vita risiede nel cuore. E quanto più ne risparmiavano tanto meno ne avevano). Capitolo 7: Momo cerca gli amici e trova un nemico Gli amici di Momo non vengono più alla rotonda, ma ogni giorno aumentano i bambini. E questi non riescono a giocare tra loro e ci sono sempre dei guastafeste e poi portano con sé dei giocattoli con cui non riescono a giocare. Un pomeriggio tutti i bambini si siedono intorno a Gigi ma lui non ha voglia di raccontare una storia e chiede a loro perché vanno alla rotonda. Emerge tutta la tristezza dei bambini che si sentono dire dai genitori che non hanno più tempo e che pensano solo a sistemarli per potersi dedicare alle loro faccende. I genitori dicono anche di non andare alla rotonda da quei perditempo. Emerge che tutti parlano di risparmiare tempo e Momo decide di andare a cercare i suoi amici per sentire come stavano e come mai non erano più andati alla rotonda. Prima va dal muratore Nicola che rientra a tarda notte ubriaco e le racconta di lavorare ai palazzi nuovi ma con materiali di scarsa qualità e a ritmi inumani.le dice che tornerà a trovarla alla rotonda ma non ci tornerà mai. Poi Momo va a incontrare l’oste Nino e la moglie che litigano perché lui ha cacciato dall’estero ai quattro vecchietti che sedevano sempre in un angolo e consumavano solo un bicchiere di vino a serata. Lui si giustifica dicendo di voler far decollare la sua attività e la moglie lo rimprovera di non essere umano e di essersi comportato male, minacciandolo di andare via da casa. Il signor Nino qualche giorno dopo va a chiedere scusa ai quattro anziani e le cose tornano quasi come prima. Poco tempo dopo Momo trova sulla gradinata dell’anfiteatro una bambola che parla e ripete sempre le stesse cose (buongiorno io sono bibigirl la bambola perfetta; io ti appartengo tutti ti invidieranno; voglio avere più cose). Momo prova a giocarci ma non ci riesce e prova per la prima volta noia. Si accorge di essere osservata da uno degli uomini grigi che le si avvicina e le propone moltissimi giochi (bubiboy, e tanti vestiti e accessori). L’agente chiede a Momo se vuole tenere questi giochi ma lei non risponde e sembra mettere in crisi l’uomo grigio che si sente incalzato da domande come “a te qualcuno ti vuole bene?”. Come preso da una forza interiore che non riesce a dominare l’uomo grigio rivela a Momo che gli uomini grigi devono rimanere sconosciuti perché solo così possono occuparsi dei loro affari che consistono nel salassare agli uomini il tempo della vita e lo rubano per stare in vita e gliene serve sempre di più. Quando l’agente si rende conto di aver parlato con Momo scappa via in un batter d’occhio e con lui tutti i regali che aveva portato. Momo non si dimentica di questo incontro poiché ha udito la vera voce del signore grigio. Capitolo 8: Molti sogni e qualche cruccio Momo racconta a Beppo e Gigi quello che le è successo e ripete parola per parola la conversazione con il signore Grigio. Gigi inizia a pensare che ora che sanno la verità salveranno il mondo, mentre Beppo è preoccupato che la notizia si sparga troppo e che Momo possa per questo essere in pericolo, mira degli uomini grigi. Momo aveva paura di tornare alla rotonda e di incontrare da sola i signori grigi. Decide di mescolarsi tra la folla, poi stanca si addormenta su un carretto di merci. Al risveglio si accorge che il carretto si è spostato, riprende coraggio per tornare alla rotonda e affrontare gli uomini grigi, ma si ritrova in una piazza deserta. Allo scoccare della mezzanotte tante auto di uomini grigi la circondano. Le chiedono di condurli da mastro Hora perché possano impadronirsi di tutto il tempo degli uomini. Momo rivela di non conoscere la strada e di aver seguito la tartaruga Cassiopea che la conosce. Gli uomini grigi lanciano l’allarme generale per cercare la tartaruga. Capitolo 18: Quando si prevede senza guardarsi dietro All’improvviso Cassiopea ritorna da Momo e le dice che devono tornare da mastro hora che è lì vicino. Gli uomini grigi le seguono a distanza senza farsi notare e riescono ad accerchiare l’intero palazzo di mastro hora. Non possono entrare nel vicolo del mai perché li il tempo scorre all’incontrario e mentre di s9lito il tempo viene dato agli uomini, li viene sottratto ed essendo gli. Uomini grigi fatti tutti di tempo li lo perdono all’istante. Capitolo 19: Un’ora viva contro tempo morto Gli uomini grigi assediando il palazzo di mastro hora intendono avvelenare il tempo degli uomini: le ore priori strappate agli uomini non possono vivere senza di loro e vengono congelate nelle riserve degli uomini grigi che usano i petali essiccati e arrotolati in sigari per poter restare in vita. La cortina di fumo che sta avvolgendo la casa di hora è tempo morto e quando avrà circondato tutto le oreficeria che mastro hora invia agli uomini saranno avvelenate ed essi si ammaleranno di noia mortale. Mastro Hora chiede aiuto a Momo per poter attuare un piano che potrebbe salvare il tempo e gli uomini: lui andrà a dormire per la prima volta così il tempo si fermerà, Momo avendo a disposizione un ora fiore dovrà inseguire gli uomini grigi fino al loro deposito di orefiore, impedire loro di accedere alle provviste è una volta che saranno spariti tutti mettere in libertà tutto il tempo rubato che tornerà così al cuore degli uomini proprietari; a quel punto anche mastro hora si sveglierà. Cassiopea si offre di accompagnare Momo nell’impresa. Capitolo 20: Gli inseguitori inseguiti Il tempo si ferma e gli uomini grigi entrano nella casa di mastro Hora. Poi si accorgono che il tempo si è fermato e battono in ritirata verso il deposito di orefiore. Iniziano una lotta per la sopravvivenza rubandosi tra loro i sigari. Nell’inseguirli Momo rivede Beppo, e lo trova cambiato e trascurato, ma lui è immobile. Momo teme di aver perso le tracce dell’ultimo dei signori grigi ma Cassiopea le dice che li ritroverà perciò Momo continua la sua corsa finché non arriva davanti a una recinzione con un cartello che vieta l’accesso ai non addetti ai lavori. Capitolo 21: Una fine che dà iniziò a cose nuove Davanti agli occhi di Momo si staglia un enorme scavo per fondamenta e al fondo dello scavo vide Il muratore Nicola che con il dito indicava un tubo, come lo avesse fatto per indicare a lei. Entra e ruzzola giù per il tubo finché non si trova in un corridoio dove insegue i passi dell’ultimo uomo grigio. In una sala immensa i signori grigi sopravvissuti si riuniscono e decidono di sacrificare qualcuno facendo la conta perché temono che le scorte non bastino visto che non sanno per quanto tempo dovranno resistere. Alla fine rimangono solo il sei e la porta delle loro scorte di orefiore è aperta e il loro freddo non è sufficiente a tenere congelate le ore. Cassiopea suggerisce. A Momo i chiudere la porta toccandola con l’ora fiore che ha in mano. Riesce a sgattaiolare sotto al tavolo e chiudere la porta. Gli uomini grigi non hanno più accesso alle riserve e l’unica speranza che resta loro è quella di sottrarre l’ora fiore dalle mani di Momo; lottano per sopravvive il più possibile ma nella lotta gli cadono i sigari e svaniscono all’istante. Momo riapre la porta con l’ultimo petalo di orefiore e libera il tempo degli uomini. Tornando a casa rincontra Beppo e vivono in momento felice ed emozionante. Ora la gente ha di nuovo tutto il tempo a disposizione e ciascuno può impiegare il tempo che vuole per ogni attività. L’umanità non ha mai saputo chi ringraziare per quello che accadde, tranne i bambini amici di Momo che già la aspettavano alla rotonda. La sera Momo canta per loro la musica del tempo. Nella casa di nessun luogo mastro hora accoglie Cassiopea che ritorna e le chiede di raccontarle, ma lei è stanca e va a riposare. Commento finale dell’autore: avrete tante domande, ma non posso aggiungere altro alla storia perché a me è stata raccontata così da un signore strano ed enigmatico a cui era difficile dare l’età, incontrato in treno che mi ha detto “le ho raccontato questa storia come se già fosse accaduta, ma avrei potuto anche farlo come se dovesse accadere in futuro. Per me non fa gran differenza”.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved