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Riassunto libro Panofsky, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

riassunti di Panofsky, iconologia

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 02/09/2023

Roberta161990
Roberta161990 🇮🇹

5

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9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto libro Panofsky e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! PANOFSKY, STUDI DI ICONOLOGIA, I temi umanistico nell’arte del Rinascimento introduzione Giovanni Previtali, pt.1 1. Introduzione I. Iconografia: si occupa del soggetto o significato vs forma es. persona che saluta alzandosi il cappello - formale: cambio di configurazione - soggetto o significato: 1- oggetto un signore e evento che si toglie il cappello = significato fatuale caratteristica psicologica, è di cattivo umore = significato espressivo fatuale + espressivo = significato primaro 2- sollevare il cappello è peculiare del mondo occidentale deriva da cavalieri medievali, che in armatura tolgono elmo per palesare situazione pacifica per capire evento devo essere pratico di costumi e tradizioni il mio conoscente non è consapevole del significato quando interpreto togliersi il cappello come saluto = significato secondario o convenzionale significato secondario o convenzionale, intelligibile vs significato primario o naturale, sensibile 3- gesto può rivelare personalità personalità: uomo del 20 sec, nazione, società + modalità individuale di vedere le cose non possiamo ricostruire un ritratto mentale con 1 sola azione, ma con molte azioni caratteristiche si rivedono negli atti, gli atti hanno le caratteristiche = significato intrinseco o contenuto significato intrinseco o contenuto = carattere essenziale primario o naturale, secondario o convenzionale = carattere fenomenico opera d’arte 1) soggetto primario o naturale: fatuale, espressivo - pure forme (linee colori), oggetti, eventi - caratteristiche espressive: carattere luttuoso, atmosfera casalinga ▪ identificazione dei motivi è descrizione preiconografica 2) soggetto secondario o convenzionale figura maschile con coltello = S Bartolomeo persone a cena in precisa posizione = Ultima Cena i motivi che hanno significato secondario o convenzionale sono immagini le combinazioni di immagini sono storie e allegorie ▪ identificazione delle immagini è iconografia nel senso più ristretto forme vs soggetto = soggetto primario o naturale vs soggetto secondario o convenzionale una corretta iconografia nel senso più ristretto presuppone una corretta identificazione dei motivi es. S Bartolomeo con le cesoie non è S Bartolomeo 3) significato intrinseco o contenuto principi di una nazione, epoca, classe, convinzione religiosa i principi di una personalità che condensa in un opera es. Natività con Maria coricata sul letto → 14-15 sec, Vergine in ginocchio davanti al bambino - punto compositivo: da triangolare → a rettangolare - iconografico: tema nuovo formulato dai testi nuovo atteggiamento emotivo peculiare del medioevo il significato intrinseco è visibile anche nella tecnica concepire così le forme, motivi, immagini come manifestazioni di principi più interni, questi elementi li chiamiamo valori simbolici es. affresco di Leonardo - gruppo di uomini rappresenta Cenacolo - documento della personalità di Leonardo, civiltà del Rinascimento opera d’arte come sintomo di altro valori simbolici sconosciuti dallo stesso artista ▪ scoperta e interpretazione di questi valori simbolici è iconografia in senso più profondo per una corretta iconografia in senso più profondo è necessaria una corretta iconografia nel senso più ristretto come si giunge a una corretta pre iconografia, iconografia nel senso più ristretto, iconografia in senso più profondo? 1) descrizione preionografica, oggetti e eventi realizzati con linee e colori si basano sul esperienza prativa chiunque è in grado di riconoscere un comportamento umano, animale e irritato, giovane è possibile che questo non basti es. riconoscimento di utensile antico, in questo caso consultiamo un libro o esperto problema: è impossibile arrivare a un identificazione corretta del soggetto primario solo tramite la nostra esperienza pratica l’esperienza è indispensabile e sufficiente, non ne garantisce l’esattezza 1. Rogier van der Weyden, La visione dei Magi. Berlino, Staatliche Museen. descrizione preiconografica: no bambino Gesù, Magi si apparizione di un bambino in cielo ma come sappiamo che è apparizione? No raggi dorati, ma anche nella Natività si è nel cielo ma come sappiamo che è nel cielo? La sua posa non sarebbe diversa se fosse su un cuscino è raffigurato nello spazio senza sostegno ma ci sono rappresentazioni nello spazio che non sono apparizioni 2. 1000, Resurrezione del giovane di Nain, miniatura. Monaco, Staatsbibliothek. città rappresentata in uno spazio vuoto, le figure a terra la città è in aria per magia? No, la mancanza di sostegno non vuole dire che è un apparizione la città è il luogo dove è avvenuta resurrezione in una miniatura di anni 1000 spazio vuoto non conta come tridimensionale, ma come sfondo astratto in termini realistici, la base dovrebbe rappresentare un terreno collinoso, la città riportata così come era, no la figura di Van der Weyden = apparizione, città miniatura = no miracolosa Van der Weyden ha caratteristiche realistiche, miniatura no rimanesse con lei per sempre, ma l'eroe troiano non poteva perché il Fato gli aveva affidato il compito di fondare una città. Enea e Didone come coppia medievale che gioca a scacchi, no eroe classico dinnanzi alla sua amata 8. 1289, Piramo e Tisbe. Parigi, Bibliothèque Nationale. Due personaggi delle Metamorfosi di Ovidio Tisbe attende Priamo su un sepolcro gotico scritta: hic situs est ninus rex = questo è il sito di un re, preceduta da consueta croce motivi (stile) classici + significato non classico temi classici + figure non classico perché? La risposta è tradizione testuale artisti impiegavano motivo di Ercole per Cristo, Atlante per Evanglisti • 9. 1000, San Giovanni Evangelista. Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana. • 10. 1100, Atlante e Nembrotte. Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana. - 11. 9 sec, Atlante, dal Salterio di Utrecht. - 12. 975, La Terra, particolare del ritratto dell'imperatore Ottone II. Vangeli di Aix-la- Chapelle, Tesoro della Cattedrale. agivano secondo i modelli che avevano davanti agli occhi: copiare monumento, copiare opera più recente derivata da modello classico Medea come principessa medievale, Giove come giudice medievale, traducevano in immagini una fonte letteraria conoscenza di temi classici grazie a tradizione testuale, resiste durante il medioevo importante per chi studia medioevo, ma anche Rinascimento perché nel 400 è da questa tradizione che si traggono nozioni di mitologie e soggetti itinerari della mitologia classica - i filosofi greci più tardi avevano visto dei e semi dei come personificazione di forze naturali, qualità morali, umani divinizzati - Padri Cristiani parlano di dei pagani come illusioni o demoni maligni il mondo pagano era ormai estraniato e per saperne qualcosa bisogna leggere testi scritti antichi in cui personaggi mitologici venivano “moralizzati”, importante commento di Servio a Virgilio durante il medioevo questi scritti e altri sfruttati a fondo e sviluppati, informazione mitografica sopravvisse e si rese accessibile - enciclopedie - commentari medievali a testi classici - trattati speciali di mitologia Mythographi I e III Mythographus /Mitografi/ III forse scritto da Alexander Neckam (morto 1217), epitole (Compendio di un'opera voluminosa, redatto a fini divulgativi o didattici) di tutte le notizie presenti in torno al anno 1200, compendio della mitografia medievale usato da Petrarca per descrizione di dei pagani nel poema Africa tra l’epoca di Mythographus e Petrarca ulteriore passo per la moralizzazione delle divinità classiche non solo le figure della mitologia vengono interpretate in chiame moralistica, ma vennero messe in relazione con fede cristiana: Piramo come Cristo, leone come il mare, Saturno come esempio per buono e cattivo per i chierici es. 1340, Ovidio moralizzato, in latino, Petrus Berchorius o Pierre Bersuire opera preceduta da speciale capitolo su divinità pagane, basato su Mythographus ma arricchito da moralizzazioni cristiane introduzione diventa popolare Boccaccio, Genealogia deorum: passa in rassegna il materiale del 200, ma ritorna alle fonti antiche e le confronta trattato segna l’inizio di un atteggiamento critico e scientifico nei riguardi del antichità classica precursore di trattati rinascimentali scientifici, Historia deorum syntagmat di Gyraldus, che dice che Boccaccio è uno zotico in Irlanda, Francia nord, Inghilterra c’erano studi mitografici ("scrittura dei miti", è la sistematizzazione erudita e filologico-razionalizzante, non poetica, dei miti) medievali, lontano da mondo mediterraneo anche ciclo troiano, tema epico più importante Roman de Troie, riassunto e tradotto in altre lingue volgari, dovuto a Benoit de Sainte- More, nato in Bretagna regioni nord, movimento protoumanistico: interesse per i temi classici, ma indifferente ai motivi Provenza e Italia, protorinascimentale: interesse per i motivi classici, ma indifferente al temi - Petrarca per per descrivere divinità consulta un compendio inglese - 14 sec, miniatursiti italiani per illustrare l’Eneide di Virgilio ricorrono a manoscritti di Roman de Troie questi manoscritti, essendo apprezzati da nobili laici, erano stati illustrati gran tempo prima del originale Eneide di Virgilio fine 11 sec, artisti che traducevano in immagini questi testi non dipingevano in modo classico 13. 1100, Le divinità pagane, scuola di Ravenburg . Monaco, Staatsbibliothek. ritraeva divinità classiche secondo il la descrizione del Commento a Marziano Cappella di Remigio Apollo con carro da contadini, mazzo di fiori con busti delle 3 grazie Saturno come cariate romana, più che padre degli dei l’aquila di Giove con un lieve alone, simile al aquila di S Giovanni Evangelista o colomba di S Gregorio il contrasto fra tradizione figurativa e testuale, da solo non può spiegare della dicotomia tra motivi classici e temi classici, caratteristica del medioevo nella galleria figurativa classica c’era tradizione rappresentativa, abbandonata in favore di caratteri figurativi non classici questo si vede nella rappresentazione di immagini non classiche nelle rappresentazioni di temi cristiani: come idoli pagani, scene del martirio, il sole e la luna nella Crocifissione gli avori carolingi presentano ancora tipi classici non tipi classici nella rappresentazioni romaniche e gotiche anche gli idoli perdono carattere classico, anche se sono il simbolo del paganesimo gli idoli già presenti nelle illustrazioni di testi tardo antichi, così che i modelli figurativi erano un modello per i testi carolingi commedie terenziane, De Universo di Rabano Maruro, Psycomachia di Prudenzo, trattati di astronomia nei quali le immagini mitologiche appaiono nelle costellazioni e pianeti in tutti questi esempi si nota che le immagini classiche venivano copiate fedelmente, ma rozzamente ma vengono abbandonate e sostituite nel 13-14 sec nel 9 sec, le illustrazioni di testo astronomico contenevano figure mitologiche rese in maniera classica, come anche le divinità pagane nel enciclopedia di Rabano Mauro sono rozze, ma non sono combinate in base a descrizioni testuali, ma si connettono alla tradizione rappresentativa qualche secolo dopo queste immagini cadono nel oblio e vengono sostituite, in parte inventate in parte guardate dal oriente nessun osservatore moderno le riconoscerebbe 14. 14 sec, Saturno, Giove, Venere, Marte e Mercurio. Monaco, Staatsbibliothek. Venere giovane signorina che suona il liuto o annusa una rosa Giove come giudice con guanti in mano Mercurio come vecchio sapiente o come vescovo questo dimostra che la disgiunzione tra temi e motivi ebbe luogo non solo per mancanza di tradizione, ma malgrado la presenza per una lieve eccezione del periodo carolingio, l’immagine classica venne abbandonata fino al 400 italiano, il Rinascimento reintegra i temi e i motivi classici per la mentalità medievale era troppo remota e presenta allo stesso tempo - continuità: imperatore germanico considerato il successore di Cesare Augusto linguisti guardano a Cicerone e Donato, i matematici a Euclide - abisso incolmabile: civiltà pagana e cristiana queste due tendenze non portano a un distacco storico - mondo classico come remoto, come oriente es. Alessandro Magno e Virgilio negromanti orientali - fonte di conoscenza apprezzata e di istituzioni gloriose ma nessun uomo del medioevo vedeva nella civiltà antica un fenomeno compiuto, appartenete al passato, disgiunto dal contemporaneo i filosofi scolatici potevano guardare idee di Aritotele i poeti medievali attingere da autori classici ma non si poteva pensare alla filologia classica artista poteva impiegare i motivi degli altorilievi e statue classiche, ma non si poteva pensare a archeologia classica come è impossibile pensare la prospettiva nel medioevo, ovvero un sistema basato sulla coscienza di una distanza tra l’occhio e l’oggetto capace di creare immagini coerenti così è impossibile pensare a una concezione moderna della storia, fondata sulla coscienza di una distanza intellettuale tra presente e passato epoca che non poteva e voleva avere connessione tra motivi e temi classici, evitasse di preservare l’unione una volta fissato il proprio metodo di civiltà e trovate espressione artistica diventa impossibile comprendere qualsiasi fenomeno che non era in comune con il contemporaneo lo storico poteva apprezzare una bella figura classica quando questa era Maria Vergine o una Tisbe (personaggio delle Metamorfosi di Ovidio) presso una tomba gotica, non una Tisbe classica presso un mausoleo classico, non la capiva nel 13 sec anche la grafia classica era qualcosa di profondamente straniero, copiavano capitalis rustica in scrittura gotica scrittori classici sono unanimi nel dire che Vulcano o Efesto viene scaraventato più dal Monte Olimpo, riammesso solo dopo intervallo di tempo la tradizione varia: - scacciato da bambino /adulto /fonti non dicono età - la caduta ne causa l’essere zoppo /essere zoppo causa la caduta i genitori si disgustarono e decidono di liberarsene - rifugio nel oceano /isola di Lemno medioevo e Rinascimento accettano una versione uniforme: Vulcano era stato precipitato da sua madre che aborriva la sua deformità, e atterro su isola di Lemno dove viene allevato dagli abitanti è questo il soggetto autentico del dipinto di Piero di Cosimo Vulcano caratterizzato da rigidità del ginocchio è piovuto nel prato dove le fanciulle raccoglievano fiori è immortale quindi illeso, ma intontito l’inaspettata apparizione, fisico sgraziato, sua condizione infelice spiega le reazioni delle fanciulle es. figura principale risveglio materno solo una cosa sembra non concordare con la storia di Vulcano: perché gli abitanti di Lemno non sono di entrambi i sessi, ma solo giovani simili a ninfe tanto simili alle ninfe che che interpretazione di Ila rimasta incrollabile, malgrado il fatto che molti osservatori restano colpiti da qualcosa di singolare nella rappresentazione di Ila di Piero le ninfe si possono spiegare con metodi puramente filologici, se ci soffermiamo a considerare le deviazioni della mitografia postclassica tutto quello che si conosceva nel Rinascimento a proposito della mitologia classica era tratto da fonti postclassiche esperienze giovani di Vulcano di basavano su fonti postclassiche che si basavano su Commento a Virgilio di Servio (363 dC data di nascita): “fu precipitato da Giove sul isola di Lemno perché era deforme e Giunone non li aveva sorriso, qui fu allevato da sintii” sintii non appaiono in nessun altro contesto della letteratura latino, problema per amanuensi lettori e interpreti dunque una grande varietà di letture, alcune delle quali senza senso: - allevato con assenzio - allevato dalle scimmie - allevato delle ninfe Piero di Cosimo aveva 3 alternative per dipingere il soggetto - dieta vegetariana x - sforzi educativi delle scimmie x - ninfe la lettura allevato dalle scimmie accettata da Boccaccio, e giustifica anche la presenza delle scimmi nel affresco su Vulcano in Palazzo Schifanoia a Ferrara Boccaccio spiega questo singolare elemento le scimmie sono comparabili al essere umano in quanto imitano il comportamento del uomo, proprio come l’uomo imita i procedimenti della natura come l’uomo imita la natura? Praticando arti e mestieri, secondo la definizione aristorelica significa agire come agisce la natura ma per praticare arti e mestieri serve: fuoco, e Vulcano del fuoco è la personificazione di conseguenza per Boccaccio il racconto per cui Vulcano fu allevato dalle scimmie è la versione allegorica del fatto che gli uomini non poterono applicare le innate doti delle arti e industrie prima di aver scoperto il fuoco e di capire come mantenerlo vivo “è poiché l’uomo, per arte e ingegno, si sforza di imitare la natura, e il fuoco è la cosa più utile, si immagina che le scimmie cioè gli uomini allevano Vulcano, ovvero nutrono il fuoco” scimmie = uomini scimmie allevano Vulcano = uomini gestiscono fuoco Boccaccio loda i molteplici poteri del fuoco, sottolinea che Vulcano è: fabbro di Giove, artefice di cose artificiali ma anche fondatore ci civiltà umana, perché allevamento di Vulcano = mantenere il fuco aveva condotto alla formazione di unità sociali, linguaggio, edifici per confermarlo cita Vitruvio: “Gli uomini nascevano come fiere nei boschi, mangiando cibi selvaggi in un certo luogo dopo venti e tempeste tra rami e alberi si accende fuoco quelli che erano in torno scappano, ma dopo vanno più vicino e si accorgono che era comodo se si aggiungeva legna a fuoco smorzato questo aumentava, lo conservavano allora chiamano altri uomini e mostrano quanto questo era utile attorno a questo fuoco gli uomini si riuniscono e iniziano a parlare, così formano le lingue in occasione del fuoco si iniziano a radunare camminano diritti vs altri animali, guardano il mondo e le stelle, e con le mani fanno fanno quello che vogliono iniziano a fare i tetti, le caverne, i nidi, guardando poi le abitazioni altrui migliorano” inserendo questo passo nella Genealogia Deorum Boccaccio a conferito autorità a una dottrina non cristiana, anzi positivamente anti religiosa infatti aggiunge a mo di scusa che Vitruvio era evidentemente ignorante a proposito della Bibbia: - dove si dice che è Adamo a inventare il linguaggio e mettere nomi alle cose - Caino costruisce una città Vitruvio insegnava quel ramo particolare dell’evoluzionismo epicureo, che aveva trovato espressione definitiva nel 5 libro del De rerum natura di Lucrezio che concepiva l’umanità non in termini di creazione divina ma spontaneo sviluppo e progresso speculazioni classiche sulla vita primeva (dei primi tempi del mondo) del uomo, 2 opinioni: - il primitivismo molle o positivismo, Esiodo: primitiva esistenza come età del oro, stadi successivi Caduta dalla Grazie - primitivismo duro o negativismo: primitiva forma di esistenza in uno stato bestiale, cui l’umanità era sfuggita grazie a progresso tecnico e intellettuale da entrambe le concezioni si arriva a vita civilizzata - primitivismo molle, vita civile libera da tutto ciò che è sgradito - primitivismo duro, immagina vita priva di ogni conforto - primitivismo molle, idealizza la condizione iniziale del mondo, armonia con interpretazione religiosa, Peccato Originale - primitivismo duro, realistico nella condizione iniziale del mondo, adattava a filosofia razionalista, materialistica questa filosofia immagina il sorgere del umanità come processo naturale, dovuto alle doti della razza umana la cui civiltà ebbe inizio con la scoperta del fuoco, sviluppi successivi in modo logico 1- primo nella sequenza degli eventi era un incendio nel bosco, attrito tra alberi come Vitruvio e Plinio, fulmine Diodoro Siculo, entrambi Lucrezio 2- accostarsi di uomini 3- senso di conforto 4- decisione di portate fuoco fuori dal bosco e tenerlo in vita 5- raccogliersi di altre persone, necessità di comprensione linguaggio 6- alloggi permanenti, vita famigliare, addomesticare animali, sviluppo di arti e mestieri = istituzione di ordine sociale è questo il modello classico di una filosofia “dei lumi” poi in immagini nel Rinascimento, che illustrano sia Vitruvio che testi moderni che lo riprendono 18. 1521, La scoperta del fuoco, xilografia da Vitruvius, Como. 19. 1548, La scoperta del fuoco, xilografia da Vitruvius, Norimberga. 20. 1470, Costruzione di edifici primitivi, da Filarete, Trattato d'architettura. Firenze, Biblioteca Nazionale. 21. 1521, Costruzione di edifici primitivi, xilografia da Vitruvius, Como. 22. 1547, Costruzione di edifici primitivi, xilografia da Vitruvius, Parigi. originariamente anche questa teoria materialistica fondata su concezione religiosa/mitica Boccaccio aveva ragione a inserire Vitruvio nel capitolo su Vulcano, anche se questo non cita nessun personaggio mitico importanza del fuoco esaltata da filosofi evoluzionistici, nella poesia lodato dio del fuoco quale maestro del umanità “Efesto celebre per la sua maestria, come Atene insegna arti gloriose agli uomini, che prima vivevano nella caverne” nella città di Atene, Atene e Efesto avevano in comune il Theseion, e festa Chalkeia, essendo considerati comuni fondatori della civiltà ellenistica, patroni dei buoni artigiani Vitruvio deve a Lucrezio ma anche a fonte evangelica che cita Efesto + Incendio della Foresta, Efesto = leggendario sovrano di Egitto “nelle montagna albero colpito da fulmine, i boschi prendono fuoco Efesto godeva del fuoco in inverno, lo alimentava quando si spegneva e quando aveva mantenuto il fuoco chiama altra gente” 2) 23. 1490 , Piero di Cosimo, Vulcano ed Eolo maestri dell'umanità. Ottawa, National Gallery of Canada. l’interpretazione di Vitruvio getta luce sul iconografia di questo quadro meno noto un tempo si trovava a Dalkeith in Scozia, ora recentemente acquistato a Ottawa per lo stile questo dipinto è vicino a quello di “Ila”, entrambi stesi su tele grossolane, e le loro dimensioni sono quasi identiche i due quadri fanno parte di un unico gruppo se ciò è vero, se il soggetto del quadro di Hartford è il Ritrovamento di Vulcano a Lemno, il soggetto del secondo dipinto è anche esso una storia di Vulcano le fonti prima citate identificano il soggetto come: Vulcano come protoartefice e primo maestro della civiltà umana elemento decisivo è la scena sullo sfondo, 4 lavoratori erigono un abitazione (1) hanno già alcuni utensili come: chiodi, martelli, impiegano tronchi di alberi che corrisponde a quanto ci dice Vitruvio e seguaci rinascimentali, circa le prime fasi tecnologiche della civiltà umana “al inizio elevarono rozze pertiche, vi interposero dei ramoscelli, e intesserono le parti con del fango” la scena è una traduzione letterale in immagini di questa descrizione la condizione aborigena è accentuata dalla presenza costante del incendio, che devasta i boschi e spaventa gli animali non è una fantasia pittorica, è un attributo iconografico, ovvero incendio di Lucrezio, Diodoro Siculo, Plinio, Vitruvio, Boccaccio appariva regolare nelle illustrazioni di Vitruvio nel Rinascimento rappresentativo del età della pietra la vita degli uomini antichi è il soggetto comune dei 3 dipinti ma i 2 del Metropolitan più connessi che non 1 di Oxford, per dimensione e contenuto • 2 Metropolitan: sfrenata passionalità, no differenza uomo e animali, ci sono satiri centauri e tutti si amano e accoppiano, combattono e uccidono, indiscriminatamente senza rendersi conto del nemico comune il fuoco differenze tra i 2 Metropolitan - Scena di caccia: orrore e morte, cadavere in primo piano, tutti contro tutti, leone vs orso vs uomo combattono con clave, denti, braccia no donne, no attività costruttiva - Ritorno dalla Caccia: stessa esistenza ma un po più serena, finito di uccidere si porta a casa il bottino sulle imbarcazioni teschi di cinghiale = interessi archeologici di Piero uomo costruisce una zattera sono presenti signore • 1 di Oxford: uno dei primi dipinti realmente paesaggistici del arte postclassica passioni si placano, c’è progresso verso la civiltà c’è una capannina con figure affaccendate con primitivi vasi non è ancora tempo di vestirsi, ma uomo in secondo piano a destra ha abito rozzo di cuoio foresta con creature che derivano da accoppiamento uomo + animali es. scrofa con volto di donna, capra con volto di uomo, no Bosch sono testimonianza di una teoria seria, contestata e trasmessa, versi lucreziani queste creature dividono la foresta con leoni, cervi, gru, vacche, orsi ma quello che sembra il “Regno della pace”è dovuto alla paura e alla fatica comune questi animali non sono pacifici, ma impaurito e spossati dalla fuga per l’incendio l’uomo è consapevole del incendio, a invece di esserne impaurito, coglie l’occasione pe catturare alcune vacche e tori previdentemente porta un giogo il sistema della composizione di Piero ha qualche somiglianza con la suddivisione teologica della storia umana: ante legem, sub legem, sub gratia come ante Vulcano, sub Vulcano, sub Prometheo l’analogia funziona perché in ambedue i casi chi inaugura la 3 fase (Cristo, Prometeo) viene crocifisso che coloro che deve salvare perciò: - sub Vulcano: Vulcano di Lemno Hartford, Vulcano e Eolo maestri del umanità Ottawa - ante Vulcano: 3 pannelli New York e Oxford inoltre essendo dipinte nello stesso periodo, ipotesi che le connettono in senso tecnico ovvero progettate per un programma decorativo unico, stesso tetto in accordo con Vasari: Piero di Cosimo dipinge per la casa di Francesco del Pugliese “figure piccole dove esprime cose fantastiche, casamenti, animali, abiti, fantasie” è probabile che queste fantasiose pitture sia 3 pannelli di New York e Oxford, che non hanno significato preciso in senso di racconti mitologici Vasari: “queste storie levate e non si sa dove sono ora” quindi pannelli no affreschi dopo parla del dipinto di Venere e Vulcano non è chiaro se dica che anche questo era per Francesco del Pugliese, una tale conclusione è ammissibile si suppone, 3 pannelli di New York e Oxford e la serie di Vulcano siano eseguiti per lo stesso committente 3 più piccoli decorano anticamera salone adornato con storie di Vulcano pannello di Oxford, che ritrae la transizione dalla bestialità a vita umana, sulla porta quindi le due serie creano un unico ciclo generale con tema delle fasi più antiche della storia umana descritte dalla letteratura classica e illustrate nelle xilografie delle edizioni di Vitruvio: Vulcano infuriante nei boschi, uomini non hanno ancora fatto amicizia con lui, come bestie Vulcano che discende sulla terra e indica la civiltà 4) Giovanni Cambi, nelle sue Istorie parla di Francesco di Filippo Pugliese o Francesco del Pugliese priore di Firenze nel 1490-91 e 1497-98 1490-91 date probabili dei nostri dipinti di Vulcano?? nel 1513 fu bandito dalla città per aver insultato il nome di Lorenzo de Medici “el Magnifico merda” è possibili che egli, agiato democratico dal libero linguaggio, sia il committente di Piero delle serie trattate è plausibile che il soggetto sia Vulcano, l’unico che lavorava negli dei del olimpo è anche possibile che la testa di Vulcano nel quadro di Ottawa ritraesse lo stesso Francesco del Pugliese che aveva 35 anni tuttavia, spiegare il primitivismo di Piero esclusivamente con le convinzioni politiche e posizione sociale sarebbe assurdo l’interesse di Piero per la vita primordiale è sempre presente nelle sue opere, indipendentemente dai soggetti il fatto che sia una caratteristica personale o un interesse peculiarmente coerente presente sempre nel artista è dimostrato da un altra serie simile a 3 pannelli di New York e Oxford anche essi disposti in una camera di un palazzo patrizio di Firenze da un punto di vista stilistico sono un po più avanzati, 1498 da un punto di vista iconografico in una posizione intermedia tra la serie di Vulcano e i due cassoni di Prometeo rappresentano il contributo di Bacco alla civiltà umana, grazie alla scoperta del miele Vasari li descrive così: “lavorò per Giovan Vesucci dipinge alcune storie baccanali che sono in torno a una camera nelle quali fece strani fauni, satiri, silvani, putti, baccanti diverse zanne, vesti, con una grazia e imitazione verissima una storia di Sileno a cavallo di un asino, con fanciulli: chi lo regge, chi li da da bere” questa descrizione ha reso possibile identificare due dei pannelli che originariamente costituivano la serie di Giovanni Vespucci, oggi nei musei americani: Worcester, Cambridge 32. 1498, Piero di Cosimo, La scoperta del miele. Worcester, The Worcester Art Museum. 33. 1498, Piero di Cosimo, Le disavventure di Sileno. Cambridge, Fogg Art Museum. - Le disavventure di Sileno: è incompiuto, il paesaggio e completo, alcune figure sono ancora in fase “non dipinta” grazie a un testo ne identifichiamo il soggetto animale simile a cervo è asino di Sileno, che scalcia il cavaliere mentre cade Sileno altre 2 colte nella composizione: dx i compagni lo aiutano a alzarsi, uno usa un bastone come leva, altri uniscono forze collettive sx Sileno giace al suolo, suoi amici tra cui Bacco e Arianna lo deridono, bambini colgono palle di fango per spalmargliele sulla faccia, scena insolita - La scoperta del miele: ben conservato personaggio principale Bacco rustico, con un sorriso, caratterizzato da vite che si attorciglia su ramo e coppa di argento Arianna elaboratamente ben vestita, con boccale di vino il dio ha condotto il suo tiaso (Nell'antica Grecia, in origine, nome di un'associazione religiosa dedita al culto orgiastico di Dioniso) da un borgo in collina a un prato dove al centro c’è un tronco c’è Sileno, satiri di diverso sesso e età, donne umane, alcuni riposano altri vagano nei boschi il gruppo più consistente è intento a produrre un rumore terrificante l’intento e fare radunare uno sciame d’api su un ramo del albero cavo al centro alcuni insetti hanno già iniziato a raccogliersi nel grappolo grazie al insistenza di 3 satiri, 2 dei quali si sono arrampicati sul albero nodoso l’uso di strumenti per raccogliere le api è descritto da numerosi poeti naturalistici classici ma è difficile vedere cosa abbiano a che vedere questi con Bacco e Arianna e i solo seguaci Fasti, Ovidio, spiega perché i riti della festa di Bacco includono l’offerta di focaccette dolci dette libra il nome stesso libra deriva dal nome latino di Bacco = Liber è Bacco, che dal ritorno dall’Asia, insegna a accendere il fuoco sugli altari e onorare gli dei con offerte che le focaccette si offrissero a Bacco è pertinente, perché ha lui viene attribuita la scoperta del miele “le focacce sono fatte per il dio perché egli si delizia di dolci sciroppi, e perché si dice che il miele è stato scoperto da Bacco accompagnato dai satiri abbandona l’Ebro sabbioso, si reca in Tracia le mani armate dei sui compagni battono, ed ecco uno sciame di api, attratto dal rumore, queste seguono il rumore Liber le cattura in un albero cavo e ottiene così per primo il miele” i devoti di Bacco godono della scoperta e per questo cercano i favi di miele Sileno però avido e pigro, mentre guida il suo asino dentro un olmo cavo dove spera di trovare il miele il ramo su cui è salito si rompe, è il favo è di vespe così viene punto e cade dal asino, viene scalciato, invoca aiuto finalmente è liberato dai compagni, che gli insegnano a trattare le punte con il fango, lo rimettono in piedi questo racconta spiega gran parte degli elementi dei dipinti - Bacco con le api - presenza dei 2 alberi cavi: uno per la dimora delle api guidate dal uomo, l’altro ospita le vespe - spiega i satiri che si arrampicano per trovare del miele 1) le composizioni di Piero di Cosino fondate su evoluzionismo darwiniano e su un primitivismo anteriore a qualsiasi età storica costituiscono una manifestazione estrema e unica questa tendenza di solito si limitava a riesumare l’antichità, Piero invece è un archeologo e un primitivista tuttavia, la reintegrazione dei motivi e dei temi classici è un aspetto del Rinascimento esistono molte raffigurazioni di: divinità page, miti classici, eventi di storia greca e romana che iconograficamente non rivelano di essere un prodotto della civiltà postmedievale più frequenti di opere che si limitavano a proporre tipi classici, ci sono opere che fanno sintesi figurativa tra pagano passato + presente cristiano con metodi diversi: - reinterpretazione delle immagini classiche hanno nuovo contenuto simbolico di carattere profano ma non classico es. personificazioni e allegorie - assoggettate alle concezioni cristiane per via di contrasto: affresco di Filippino Lippi, in S Maria Novella, S Filippo esorcizza un drago di fronte a una rappresentazione di simboli pagani assimilazione: Cristo ripete i motivi dell’Apollo Belvedere, Madonna come Veneri o Fedre arte medievale appropriata di motivi classici senza rifletterci troppo, il Rinascimento cerca di giustificare questa pratica su basi teoriche Durer: “i pagani attribuivano la massima bellezza a Dio Abblo, noi la usiamo per Cristo come Venere la donna più bella ha le medesime fattezze di Maria Santa Vergine” immagini classiche reinterpretate, ma ci sono altri casi in cui le tradizioni classiche si fondevano naturalmente con le tradizioni medievali tuttora vive quando un personaggio classico emerge nel medioevo con un travestimento anti classico, poi ripreso nel Rinascimento, questa ripresa porta dietro i segni del medioevo abbigliamenti e attributi sono rimasti, così inserendo nel contenuto del immagine un elemento medievale pseudomorfosi: le figure che hanno aspetto classico nel Rinascimento così risultano avere un significato che non c’era nei prototipi classici anche se a volte citato nella letteratura classica grazie al medioevo, il Rinascimento riesce a mettere in immagini quello che durante il periodo classico si considerava inesprimibile 2 casi di pseudomorfia, 2 personaggi presunti classici, essi hanno anche resistito al arte senza soggetto del secolo scorso e godono di popolarità anche ai giorni nostri: pubblicità, cartoni animati Padre Tempo e Cieco Cupido 2) Padre Tempo illustrazione di una banca di New York: tarda età, falce i predecessori sono più equipaggiata, nel Rinascimento il Padre Tempo è: alato, nudo, attributo della falce, a volte una clessidra, un serpente o drago che si morde la coda ovvero lo zodiaco, cammina su grucce alcuni tratti possiamo ritrovarli nel arte classica nel idea di Tempo ma nessuna della combinazioni peculiari che costituiscono il tipo di Padre Tempo la ritroviamo nell’arte antica nel arte antica 2 tipi di immagini: - Kairos: del breve e decisivo momento, segna una svolta nella vita degli esseri umani o nel evoluzione del Universo concezione che si illustra con la figura di Opportunità 35. Kairos, rilievo classico. Torino, Museo di Antichità. Opportunità in forma di uomo nudo, in movimento normalmente giovane, malgrado il fatto che talvolta viene chiamato “con i capelli grigi” ali sulla schiene e sui piedi attributi: bilance in equilibrio, 1 o 2 ruote ciuffo, proverbio di afferrare la calva Opportunità a causa di questo carattere estremamente allegorico, la figura attirava nel medioevo e nel Rinascimento sopravvisse fino al 11 sec, poi ebbe la tendenza a fondersi con la figura di Fortuna fusione favorita anche dal fatto che kairos ovvero occasione ha lo steso genere di fortuna - Aion: opposto esatto di idea di Kairos, ovvero il divino principio della creatività eterna e inesauribile queste immagini si connettono don il culto di Mitra: sinistra figura alata, testa di leone e artigli, stretta da un serpente, con una chiave in ciascuna mano o Phanes, Fnete: giovane alato, circondato dalla zodiaco, attributi di potenza cosmica, anche egli stretto da serpente 36. Fanete, rilievo classico. Modena, Museo Archeologico. In nessuna di queste rappresentazioni troviamo: la clessidra, la falce, le grucce, età avanzata le immagini antiche di tempo sono caratterizzate da spostamento, precario equilibrio o potenza universale, fertilità, ma non da simboli di decadenza e distruzione come si giunge dunque a questi attributi? La risposta sta nel fatto che il nome Chronos tempo è simile a Kronos Saturno dio romano il più vecchio e temibile - patrono del agricoltura = falcetta - essendo decano (Il membro di un corpo accademico o professionale, cui per età, anzianità di nomina o di grado, è conferito il primo posto) del Pantheon il più vecchio e più tardi quando a dei vengono associati pianteti Saturno è il più lontano e il più tardo dei pianeti quando il culto si disintegrò, soppiantato da speculazioni filosofiche, questa similarità delle parole venne adottata a prova della corrispondenza tra i due, che per la verità avevano dei tratti comuni secondo Plutarco, Kronos significa Tempo, Era = Aria, Efeso = Fuoco i neoplatonici accettarono l’identificazioni per ragioni più metafisiche interpretarono Kronos padre degli dei e uomini come la Mente Cosmica, e facilmente potremo fondere questa concezione con Chronos il padre di tutte le cose autori del 4-5 sec cominciano a dotare Kronos-Saturno di attributi nuovi: dragone o serpente che si morde la coda, significato temporale interpretano i tratti originali della sua immagine come simboli del tempo falcetto, utensile agricolo o per la castrazione, diventa simbolo di “tempo che corre come una falce su se stessa” la favola antica che egli divora i suoi figli significava che il Tempo divora tutto ciò che ha creato dunque è nella iconografia di Kronos-Saturno, più che del tempo, per trovare qualche prova utile la figura di Padre Tempo ha luogo dopo diverse vicissitudini nel arte classica Kronos o Saturno è figura di dignità, tetra, con falcetto, velo sul capo 38. Saturo, pittura murale pompeiana dalla Casa dei Dioscuri. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. quando è seduta ha postura lugubre, con capo sulla mano no ali, no sostegni o grucce ciò si altera durante il medioevo immagine classica di Saturno riesumata occasionalmente nel arte bizantina, ma solo per un breve periodo rappresentazioni di Saturno classico, migliore esempio è quello della Casa dei Dioscuri a Pompei si trovano: - copie di un calendario del 300 39. Satumo, dal Cronografo del 354, copia rinascimentale. Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana. - planetari di trattati astronomici, origine carolingia o bizantina - 11-12 sec, manoscritti dalle Omelie di Gregorio, dove sono mostrati avvenimenti del mito di Saturno, altre cose che mostrano immortalità dei pagani 40. 11sec, Saturno e Rea. Monte Athos, Panteleimon. Saturno divora la pietra in fasce che ha sostituito Giove neonato - illustrazioni del enciclopedia De universo di Rabano Mauro, giunta in 2 copie: Montecassino 1023, il falcetto classico già sostituito dalla moderna falce 41. 11 sec, Saturno e Giove, da Rabano Mauro, De universo. Montecassino, Abbazia. Germania sud 42. 15 sec, Satumo e Giove, da Rabano Mauro, De universo. Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana. Durante il tardo medioevo, arte occidentale abbandona le figure carolinge che cadono nel oblio fino al 15 sec, sostituite da tipi non classici a causa del fatto che Saturno era stato identificato come pianeta, queste immagini nuove emergono nei testi mitografici e astronomici Saturno nella veste si potenza planetaria, ha carattere sinistro usiamo termine saturnino per indicare un temperamento cupo chi era soggetto al suo potere poteva essere: ricco e potente, no generoso e gentile, saggio, no felice gli uomini nati sotto Saturno sono malinconici i vantaggi garantiti a una minima parte Saturno il più gelido, lento, arido associato alla vecchiaia, povertà e morte la Morte come Saturno rappresentata con la falce 44. inizio 11 sec, La morte. Monaco, Staatsbibliothek. Saturno responsabile di inondazioni, carestie, disastri chi era nato sotto il suo segno era considerato il più misero e indesiderabile, come storpi, mendicanti, criminali, poveri fine 15 sec, neoplatonici fiorentini vedono Saturno come contemplazione filosofica e religiosa profonda e Giove come intelligenza pratica e razionale anche questa visione era connotata dalla malinconia e genio, Saturno resta comunque il più maligno tra frammenti di architetture e statue morde il Torso del Belvedere = come Saturno che divora i suoi figli Rivelatore: 59. Gianlorenzo Bernini, Il Tempo che rivela la verità, disegno. Lipsia, Stadtbibliothek. Noto da proverbi e locuzioni poetiche ma anche da soggetti come la Verità rivelata, la Virtù vendicata dal Tempo, l’Innocenza rivelata dal Tempo tema del Tempo e Verità fondata su frase classica “la verità e figlia del tempo” sono state trattate da articolo di Saxl, consideriamo un caso: enigmatico, importante per artista Galleria degli Arazzi, Firenze, in mostra un arazzo su cartone di Bronzino, eseguito da tessitore fiammingo Jan Rost chiamato “Innocentina del Bronzino” in un inventario del 1547 60. Jan Rost, da Angelo Bronzino, L'innocenza riscattata, arazzo. Firenze, Galleria degli Uffizi. Innocenza ritratta minacciata dalle potenze del male, simboleggiato da 4 animali: cane, leone, lupo, serpente = Invidia, Furia, Avarizia, Perfidia Innocenza è salvata dalla Giustizia, con: spada, bilancia, gesto identico a quello di Cristo che salva le anime dal inferno Tempo: alata, con sulla spada una clessidra forata, abbraccia una giovane non solo abbraccia, ma toglie anche il velo, quindi giovane è la Verità è una fusione di tre versioni di un unico tema: Verità salvata dal Tempo, la Verità svelata dal Tempo, Innocenza giustificata dopo la persecuzione terzo tema è tema della Calunnia di Apelle, descritta da Luciano compagno di questo arazzo è l’arazzo di Flora, data poco più tarda, conservato nella Galleria degli Arazzi 62. Jan Rost, da Angelo Bronzino, «Flora», arazzo, qui identificata con la Primavera. Firenze, Galleria degli Uffizi. Analogie: dimensioni, ornature identiche schema di Flora, unica figura dominante vs nel altro fitta rete di figure iconograficamente inconciliabili divinità che dispensa fiori vs allegoria morale, ma anche la composizione di Flora diversa Flora su un ariete, non cavalca ma si libra, derivazione da acquaforte di Durer, Il ratto del unicorno/Il ratto di Proserpina 63. 1516, Albrecht Dürer, Il ratto di Proserpina, incisione. Non andrebbe chiamata Flora ma Primavera: - Flora, personaggio mitologico indipendente - Primavera, fa parte di ciclo delle Quattro stagioni ulteriore prove, sono le figure che la accompagnano: ariete, toro, coppia che si abbraccia ovvero i segni zodiacali dei 3 mesi della primavera: ariete marzo, toro aprile, gemelli maggio questo non vuole dire che il significato della composizione di Bronzino sia solo una partizione del anno associata a un clima e una vegetazione credenza corrente: 4 stagioni si legano a 4 età del uomo, 4 elementi, 4 umori Primavera: giovinezza, temperamento sanguigno, implicazioni secondarie di gaiezza e amore arazzo di Flora originariamente concepito per una serie la sua combinazione con l’arazzo del Innocenza deve essere ripensata si suppone che l’arazzo di Flora sia stato combinato con quello del Innocenza perché la controparte del Innocenza non si potè realizzare da parte di arazzieri perché il cartone non più disponibile Un composizione di Bronzino si può accostare al Innocenza sia per disposizione accalcata, sia per peculiare iconografia, Allegoria della National Gallery Londra 65. 1546 , Angelo Bronzino, La lussuria smascherata. Londra, National Gallery. Vasari: “un quadro di singolare bellezza, fu mandato in Francia a re Francesco Venere nuda con Cupido che la baciava, il Piacere, il Gioco, e altri Amori da un lato, e dal altro Fraude, Gelosia e altre passioni d’amore” descrizione fatta a memoria perché quadro era in Francia, Vasari quindi non del tutto corretto e completo - omette la figura del Tempo: ali, clessidra - liquida diversi dettagli con “passioni d’amore” - elenca più figure di quante ne appaiono: Piacere, Gioco e altri Amori nonostante questo la descrizione è buona anche la descrizione di Piacere e Gioco da un lato e Frode e Gelosia dal altro, si contrapposizione di significati, no struttura il quadro mostra da un lato piaceri del amore e dal altro pericoli e torture piaceri = vantaggi futili e ingannevoli, pericoli e torture = mali grandi e reali - Cupido che bacia Venere Venere: tiene una freccia celata a indicare dolce ma pericoloso, e un pomo che è un dono del ardente giovane l’età di Cupido e il tenero abbraccio = ambiguo, abbraccio innocente tra madre e figlio Cupido rappresentato come asessuato, anche se c’è pianta di mirto simbolo classico del amore, colombe indicano tenera sollecitudine l’immagine mostra un immagine della Lussuria più che Venere e Cupido confermato dal fato che Cupido è su un cuscino, simbolo di lasciva e mollezza - a sx una donna anziana che si stratta i capelli per Vasari è la Gelosia, accettabile, insieme invidia + disperazione pathos delle antiche maschere + gesto di strapparsi i capelli, acquaforte di Durer, Il disperato - dx un putto getta rose, al piede sinistro una cavigliera con campanellini, ornamento che si trova in arte classica e ellenistica termini di Vasari: Piacere e Giuoco, contrapposizione con la figura della Gelosia i piaceri che egli promette sono futili e ingannevoli, si capisce dalla presenza di maschere la prima di giovane donna, altra di anziano - maschere rappresentano la mondanità, insincerità e noto ma il fatto che qui c’è ne sono 2 anziché 1, qui palesano contrasto tra gioventù e età, bellezza e bruttezza trasmettono un significato che le connette a figura dietro il putto, figura identificata come Arpia o ragazza in abito verde Vasari la identifica come La Fraude, l’inganno Bronzino tramite questa figura commenta le figure di Inganno, Hippocrisia, o in particolare Fraude, descritte da iconologi del 500 secondo Cesare Ripa: • Hippocrisia dotata di zampe da lupo, seminascoste da vesti • Inganno bella donna che cela la faccia dietro una bella maschera e offre acqua e fuoco • Fraude ha due teste una giovane e una vecchia, tiene 2 cuori nella mano destra, nella sinistra una maschera, ha la coda di drago, artigli di grifone al posto dei piedi nella figura di Bronzino questi tratti si fondono, in una figura attraente e repulsiva Fraude: ha 2 maschere, a prima vista una bella fanciulla da abito verde, corpo squamoso, artigli da leone o pantera, coda di un drago o serpente da una mano un favo, nel altra un animale velenoso braccio destro + mano sinistra, braccio sinistro + mano destra offre dolcezza con quella che sembra una mano buona ma in realtà è cattiva, nasconde il veleno in quella che sembra una mano cattiva ma in realtà è buona = simbolo di duplicità pervertita che mai artista ha immaginato, è un simbolo che osservatore moderno con coglie intero gruppo formato da Lussuria + personificazioni e simboli di ingannevoli piaceri e mali manifesti è svelato da Tempo e Verità - Tempo - a sx Verità, figura femminile, aiuta a sollevare la cortina del intero spettacolo arazzo del Innocenza: Verità appariva al medesimo posto, compiaceva della giustificazione della virtù qui: Verità con femminile disgusto + ira di Kronos, svergognamento del vizio rappresentazione sessuale = vizio più di ogni altra forma di male, spirito della Controriforma perché non fare corrispondere dipinto di Londra con arazzo del Innocenza - da Vasari capiamo che arazzo di Londra facesse impressione a corte fiorentina - Cosimo così entusiasta del cartone di questa composizione, che non lo fa diventare arazzo, ma dipinto così che si poteva conservare il disegno, energia trasparenza e colori di Bronzino - gran duca sceglie questo quadro per alleanza che li stava a cuore originariamente il cartone del dipinto di Londra doveva servire per arazzo, corrispondente a arazzo del Innocenza rappresentano: Innocenza vendicata, Lussuria svergognata ovvero dipingono la duplice funzione del Tempo rivelatore: smascherare la falsità, portare alla luce la verità 4) il Tempo come principio cosmico è stato descritto in poesia, filosofia, nel arte da quella classica a Dalì concezione grandiosa che fonde: immagine del Tempo degli illustratori di Petrarca + visione del Apocalisse, ci si trova nel Plastime of Pleasure di Stephen Hawes (poeta inglese popolare durante il periodo Tudor, che ora è poco conosciuto, morto 1523) 67. 1509, Il Tempo, xilografia da Stephen Hawes, The Pastime of Pleasure, Londra. Tempo: uomo anziano, barbuto, alto, corpo robusto coperto di penne mano sx orologio, mano dx un fuoco che brucia il tempo ha spada, nel ala dx Sole, ala sx Mercurio, sul corpo altri 5 pianeti: Saturno, Giove, Marte, Venere, Luna conscio dei suoi poteri universali rifiuta il richiamo della Fame ma nessun periodo è stato tanto ossessionato da profondità e sublimità del tempo quanto il barocco uomo davanti al infinito come universo, anziché personificazione di Dio Shakespeare ha implorato, sfidato, vinto il Tempo in molti suoi scritti
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