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Riassunto Libro Save the Cat per esame, Appunti di Teoria Del Cinema

Riassunto del libro per esame finale fino al capitolo 5

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 01/02/2023

michelaaac
michelaaac 🇮🇹

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Scarica Riassunto Libro Save the Cat per esame e più Appunti in PDF di Teoria Del Cinema solo su Docsity! Riassunto “Save the cat” Introduzione
 - Spiega che non esiste un libro “con un lessico normale” e che per lui deve scrivere un libro chi effettivamente ha venduto qualcosa e che usa gli stessi metodi che vedremo. - Dice che gli altri manuali danno false speranze e non dicono le cose come stanno che non danno ai lettori gli strumenti giusti a raggiungere il successo e a vendere i propri copioni. - Dice anche che questi consigli servono a volte di più a chi scrive il libro piuttosto che a chi lo legge. Scrive questo libro anche perché secondo lui mancano le basi in film importanti che a volte i registi dimenticano solamente perché hanno un grosso budget non seguono determinate regole. Le cose “cool” non funzionano se sotto non c’è una base. Bisogna provare simpatia per la persona che ci porterà in viaggio per coinvolgerci nella storia.
 “Save the cat” : il libro si chiama così per farci capire che l’eroe deve fare qualcosa (es. salvare un gatto) che definisce il suo carattere e fa in modo che noi spettatori lo simpatizziamo. Prende come esempio il film “Al Pacino”, lui poliziotto fa una retata e già qui è un figo, ma poi arriva un altro delinquente con il figlio, lo lascia andare solo perché c’era lui e gli dice “Al prossimo giro” e lo lascia andare.
 Ha fatto un’azione buona anche se è un criminale e quindi noi lo prendiamo in simpatia. CAPITOLO 1 - Di che parla? Prende come esempio noi al cinema con amici, leggiamo la logline del film dal volantino per sceglierne uno. Ok ci possono essere nomi di attori importanti ma se non riusciamo a risponderci alla domanda “di che parla” vuol dire che neanche con il titolo o la locandina riusciamo a descriverlo SBAGLIATO. Questa domanda è la chiave, è il film. La stessa domanda se la fanno quelli di Hollywood con i copioni. Chiunque stia acquistando o vendendo un copione deve capire “di che parla?’”. La storia e la visione artistica del film makers è importantissima. Attirare l’attenzione adesso è super difficile con tv, radio, internet e musica. Bisogna farsi notare tra la folla.
 Gli studios cercano di rendere le cose più semplici facendo così tanti remake e sequel chiamati “franchise già venduti”. Un media franchise è qualcosa per molti di già “aggiudicato” e risponde in maniera semplice alla nostra domanda (ed.Hulk, Resident Evil) sono cose riprese da fumetti, videogiochi e la maggior parte degli spettatori sa già un minimo di che parla. C’è anche una invasione di sequel (Shrek 2, Spiderman 2 ecc) facendo queste cose Hollywood dice “Ok,apposto” pensando che non abbiamo voglia di provare qualcosa di nuovo. Perché sborsare un sacco di soldi per qualcosa di nuovo quando c’è qualcosa che conosciamo già? Il problema è che noi sceneggiatori creativi non possiamo avvicinarci al franchise. Noi abbiamo solo un computer e dei sogni cercando di arrivare a incassi altissimi. Alla frase “di che parla?” dobbiamo rispondere con una frase in modo efficace e creativo che riesca a incuriosirci: LA LOGLINE INFERNALE.
 Quando ascoltiamo il pitch e la trama diventa divagante, bisogna sempre chiedere
 “qual è la longline?”. Bisogna arrivare alla storia in meno di 10 minuti perché uno che compra l’idea si rompe, la logline è di solito la cosa che tutti dimenticano perché presi dalle scene. Dobbiamo pensare ad ogni dettaglio (dall’agente al produttore fino alla produzione e al pubblico). 1° OBBIETTIVO: far entusiasmare tutti grazie ad una frase breve e al nostro pitch. Per capire una buona logline è “perché non ci ho pensato io?” cosa deve avere una buona logline? • ironia, sia che si tratti di una commedia o di un dramma. es “Un poliziotto arriva a Los Angeles per rivedere la moglie dopo tanto tempo, ma il palazzo in cui lei lavora cade nelle mani dei terroristi”. ⁃ bisogna “agganciare” la curiosità ⁃ è come una copertina di un libro, se è bella fa venire voglia di aprirlo per capire cosa c’è dentro. • intravedere l’intero film, bisogna immaginarsi il potenziale e le immagini mentali suscitate creeranno delle aspettative. Dalla longline si capisce anche quando viene svolto il film: in un weekend, in una sola notte,ecc. Se non abbiamo una logline forse dobbiamo ripensare a tutto il film. Target e Budget Un’altra cosa che una buona logline deve avere è un suggerimento di chi sarà il pubblico di riferimento e di quanto costerà. (es. film Tutti insieme inevitabilmente logline: “una coppia di sposini deve trascorrere il giorno di natale a casa di ognuno dei quattro genitori divorziati” target i giovani e fare un casting audace per i genitori, dalla logline si capisce che il film non è costoso ed è una commedia di quartiere: che si svolge nel quartiere quindi ci saranno pochi cambi di location e questo riduce i costi). Un titolo infallibile Il titolo e la longline si sposano a vicenda, una combinazione che deve stenderci al tappeto. Anche il titolo deve avere ironia e raccontare la storia allo stesso tempo. (es. Legally blonde, la rivincita delle bionde) afferra il concetto, è già arte in sé. Non va bene tipo For love or money troppo generico e vago. Caratteristiche più importanti per un buon titolo: deve contenere l’argomento della storia. Base: concentrarci quindi su logline, titolo, locandina e fare ricerca sul mercato. Un esempio di ricerca sul mercato Prima di scrivere il copione è quindi importante avere sia il titolo che la logline. La ricerca di mercato è quando parli con le persone del tuo progetto ma non leggendogliela, raccontandogliela senza avere paura che ti rubi l’idea, se no è un dilettante. Se sono indeciso su più idee per proporre un pitch bisogna parlare con i “civili”, parlare con loro ti fa capire se ti ascoltano e se tolgono lo sguardo il pitch è sbagliato. Fare domande sulla propria idea a chiunque soprattutto al target definito, questo diventa un modo anche per conoscere nuove persone ma anche per capire cosa hai veramente in mano. Se mettere curiosità e questa persona vuole sapere di più abbiamo fatto bingo. Dobbiamo in qualche modo attirare gli sconosciuti con un “di che parla” anche perché in sala ci saranno più sconosciuti che amici. La “morte” dell’Hight Concept Parola che divenne famosa da due che lavoravano per Disney, per hight concept intendevamo quello che abbiamo detto fino ad adesso: bisogna rendere il film facile da comprendere. La parola hight concept ora non si usa molto spesso ma è importante come abbiamo detto prima perché corrisponde all’insieme del “di che parla”, titolo e logline. CAPITOLO 2 - VOGLIO LA STESSA COSA.. MA DIVERSA! La sfida quotidiana di un sceneggiatore è di evitare i cliché, bisogna dare una svolta e concentrarci su di essa. Obbiettivo: fare una sfumatura nuova però per evitare i luoghi comuni bisogna avere una cultura basta di film tra cui quelli che assomigliano al nostro. Gli internati Sono le storie di film che raccontano storie di gruppo, istituzione e “famiglie”: le storie di questo genere sono speciali perché onorano le istituzioni e allo stesso tempo espongono le problematiche della perdita dell’identità all’interno del gruppo. (es. Il padrino o American Beauty in ognuno di essi c’è un personaggio dissidente che deve smascherare come inganno l’obbiettivo collettivo) Questi film trattano dei pro e dei contro dell’ anteporre delle esigenze del gruppo alle nostre. Questi tipo di film piacciono perché la sentiamo vicino a noi “la lealtà al gruppo”. Molto volte questo film viene raccontato da un componente nuovo del gruppo (che in questo caso saremmo noi) che viene inserito dal gruppo da qualcuno di più esperto. Tutte queste vicende si concludono con una domanda “chi è il matto io o loro?” (es. nel Il Padrino, l’uomo che si suicida per il bene della famiglia, per la “traduzione”). Il supereroe Contrario di “il tizio con dei problemi”, in questo caso il personaggio ha dei superpoteri ed è costretto a vivere in una vita ordinaria. Una storia così ci chiede di dare delle qualità umane, con dell’empatia al personaggio in modo tale da identificarci con ciò che significa avere a che fare con noi persone comuni. Il lettore deve sentirsi in sintonia e immedesimarsi con ciò che significa essere incompresi. Il problema in questo film è la mediocrità intorno all’eroe, le persone non ci arrivano, ecco perché essere speciali e diversi è difficile. Questi personaggi sono nati in un mondo che non gli appartiene e le persone saranno invidiose della sua mente superiore, molto sacrificano il loro agio personale per restituire qualcosa alla comunità. In questi film infatti di solito i sequel non funzionano mai, perché sottolinea l’empatia con la situazione anomala del supereroe, ma una volta stabilita non viene più ricreata dai filmmakers non rendendo avvincente il lato umano del supereroe. I panni sporchi di Hollywood Dopo aver capito i “generi”, avremmo notato che molti film sono uguali con ambientazioni diverse, si sono rubati le idee? forse Ma il continuo fare le cose simili è perché si seguono basi giuste, che funzionano. Il nostro lavoro di sceneggiatori è capire perché queste basi funzionano e come si incastrano gli ingranaggi di questi racconti. Per essere liberi dobbiamo conoscere le regole e non possiamo essere veramente originali finché non siamo coscienti della gabbia di cui ci stiamo liberando. CAPITOLO 3 - C’È UN TIZIO CHE.. Prossimo passo è capire di cosa parla il film è soprattutto di CHI parla. Il chi ci da qualcuno su cui identificarci che non deve per forza essere umano. Logline > ci da un aggancio a qualcuno o qualcosa in cui immedesimarsi, ed è per questo che nello logline ci sono degli aggettivi che descrivono i personaggi con l’aggiunta di un obbiettivo avvincente per immedesimarci. Di chi parla? Tutti i film devono avere un protagonista, con almeno al centro una o due persone sui cui concentrare l’attenzione che portano avanti il tema del film e sui cui fare il tifo. Non sempre quando creiamo un film la prima cosa che pensiamo è l’eroe ma l’idea. Il ‘chi’ deve essere funzionale al ‘di che parla’ e non il contrario. Tutto parte dalla logline che ci aiuterà a scegliere il personaggio giusto. Arricchire la logline La nostra idea iniziale non ci da che un aiuto per trovare il personaggio adatto, dobbiamo giocare con i personaggi fargli fare viaggi lunghi con tanti conflitti. Il trucco per creare un buon personaggio è: ⁃ che viva il maggior conflitto in una data situazione ⁃ ha il maggior contrasto emotivo ⁃ è più adatto per il pubblico Bisogna scegliere un pubblico adatto a tutti e non in base alle nostre idee per questo bisogna pitchare agli estranei. Il bisogno primordiale Dopo che abbiamo trovato l’eroe la motivazione che porta l’eroe al successo deve essere BASILARE perché catturano l’attenzione. I protagonisti migliori hanno esigenze, necessità e desideri basilari e dobbiamo ricordarci che devono essere semplici che anche le persone più basiche possano capire. Il casting per il ruolo dell’eroe ⁃ non bisogna fare il casting del film prima di non aver venduto il copione ⁃ non scrivere parti su misura per un determinato attore ⁃ non bisogna innamorarsi di un particolare attore per una parte Non bisogna pensare solo a una persona ma a tante persone perché se questa persona non può non trovarai nessun’altro e l’idea non proseguirà. Gli attori archetipici Gli attori famosi hanno degli archetipi che ci danno l’idea in quale film li vedremo (es. Angelina Jolie viene definita la bomba sexy). Quindi dobbiamo farci una cultura anche sui gli attori famosi che ruoli hanno interpretato in modo tale da capire in che contesto inserirli. Dobbiamo mantenere questi archetipi e rinnovarli. Eccezioni Ok ma come si tratta tutto ciò per i film corali, biografici e film con fiabe? prendiamo quello biografico: cosa si fa se il personaggio non fa cose gradevoli? Bisogna prestare attenzione alle stesse regole valide per ogni storia, deve parlare di un tizio che ci fa venire voglia di tifare per lui o che almeno possiamo comprendere. Il film corali invece, di solito l’eroe è quello che porta il tema del film. Le storie animate invece sono spesso sfide insidiose e di come viene modificata la storia in base ai paesi (Aladino era sfigato, in quello italiano no). In tutti questi casi dobbiamo raccontare la storia di un tipo che: ⁃ mi permette di immedesimarmi ⁃ ha qualcosa da insegnarmi ⁃ ha dei motivi avvincenti da seguire ⁃ credo meriti di vincere ⁃ che abbia una posta in gioco che sia primordiale e verosimile. Schiavi della logline Una volta trovato l’eroe perfetto e il suo obbiettivo bisogna tornare alla logline per renderla ancora più perfetta. È LA PIETRA MILIARE sia per noi che per il pubblico. La logline racconta la storia dell’eroe: chi è chi sta affrontando e la posta in gioco. Deve essere tutto definito dopo i passaggi successivi e se c’è ne bisogno è ora che va ritoccata. CAPITOLO 4 - A TUTTO BEAT! Siamo riusciti a perfezionare la logline e a pitcharla, concepito l’eroe è l’antagonista è arricchito l’obbiettivo primordiale dell’eroe è l’ostacolo al suo raggiungimento. Ora dobbiamo capire come scriverlo. QUESTO È IL MOMENTO DI SCRIVERE I PENSIERI, LE IDEE, LE SCENE SU CARTA e decidere dove mettere gli elementi, cosa fanno i personaggi,ecc = scheletro della sceneggiatura. Struttura dopo aver concepito l’idea, identificato il “chi” è il target del film dobbiamo pensare alla struttura elemento importantissimo per vendere una sceneggiatura. 
 Le divide in 15 beat: ⁃ scena di apertura ⁃ esposizione del tema ⁃ set io ⁃ il catalizzatore ⁃ la disputa ⁃ passaggio al secondo atto ⁃ linea b ⁃ giochi e divertimento ⁃ midpoint ⁃ arrivano i cattivi ⁃ tutto è perduto ⁃ notte oscura dell’anima ⁃ passaggio al terzo atto ⁃ finale ⁃ scena finale Un copione non dovrebbe essere lungo più di 110 pagine. La scena di apertura Qui si trovano: la prima impressione del film, il tono, il carattere, il tipo e l’obbiettivo. È il punto di partenza dell’eroe: ci fa capire la situazione iniziale e anche di quella finale (se lo sceneggiatore è stato bravo) che mostra come sono cambiate le cose. La scena iniziale ha come gemello la scena finale: dovrebbero essere opposte e dovrebbero sottolineare i cambiamenti drammatici e lo svolgimento emotivo del film. Quindi la scena di apertura è fondamentale ci fa anche capire la maggior parte delle volte se un film ci piacerà o no. Esposizione del tema Se il film è ben strutturato ci sarà qualcuno che dopo i primi 5m farà una domanda o una battuta in cui è racchiuso il tema del film = premessa tematica del film. BISOGNA METTERE L’’ARGOMENTO DEL FILM, parlare di qualcosa. Le prime 10 righe= primi 10 minuti del film, di un copione sono chiamate “set up”. Set up = vengono “settati” l’eroe, la posta in gioco, l’obbiettivo della storia è solitamente vengono presentati tutti i personaggi. A questo punto il personaggio vorrà cambiare devo svoltare qualcosa e quindi bisogna dire le COSE CHE VUOLE AGGIUSTARE per poi riprenderle successivamente. Il catalizzatore : un telegramma, un licenziamento, un tradimento, la scoperta che gli rimangono solo tre giorni di vita, ecc. Nel set up abbiamo descritto un mondo che con il catalizzatore crolla. I catalizzatori solitamente non danno notizie positive ma vedremo che alla fine della fiera il personaggio sarà felice grazie a ciò (di solito si trova a pagina 12). PRIMO MOMENTO IN CUI SUCCEDE QUALCOSA se no noia. La disputa Dopo (esempio) aver scoperto che mia sorella è stata rapita dai pirati (catalizzatore), la disputa è l’ultimo momento dove l’eroe può dire che “è una follia”, deve capire se ha il coraggio e se sarà in grado di affrontare tutto ciò. Il passaggio al secondo atto (pag 25) Deve succedere qualcosa di grosso passaggio dal vecchio mondo (primo atto), ed entriamo nella sua antitesi e deve essere tutto ben definito. L’eroe non deve essere ingannato o attirato nel secondo atto lo deve scegliere lui.
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