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riassunto libro zambianchi, Schemi e mappe concettuali di Storia dell'arte contemporanea

prima parte riassunta del libro zampianchi

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 28/06/2024

eleonora-matteucci
eleonora-matteucci 🇮🇹

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Scarica riassunto libro zambianchi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! CAPITOLO 1 – L’ESPRESSIONISMO ASTRATTO 1.1 Avanguardia e kitsch Nel 1939 sulla rivista newyorkese “Partisan Review” viene pubblicato un saggio di Clement Greenberg dal titolo “Avanguardia e kitsch”, nel quale l’autore conduce un’analisi di carattere storico e sociale nell’età moderna. Arriva a dire che nell’età moderna la crisi di comunicazione tra intellettuali e società ha prodotto:  La cultura dell’Avanguardia qualcosa di nuovo e mai visto prima d’ora, che ha la funzione di mantenere la cultura in movimento.  Il Kitsch la cultura di consumo della massa nata dall’industrializzazione delle città e lo spostamento delle masse in queste ultime. Definita dall’autore “quanto c’è di spurio nella vita del nostro tempo”. L’anno successivo appare un secondo saggio nel quale Greenberg si interroga sui limiti entro i quali un’arte possa considerarsi pura, cercando di stabilire i confini tra le varie arti. Per l’autore l’arte deve ispirare alla purezza. Oltre a Greenberg, altri intellettuali dibattevano riguardo i temi dell’arte moderna e sulla sua missione sociale. Mark Rothko, Adolph Gottlieb, Barnett Newman: una lettera al “New York Times” Tra il 1935-36 si formano a NY gruppi di artisti che vogliono riagganciarsi all’arte moderna europea (Fauves, Cubismo, Astrattismo). Tra questi gruppi il più famoso è quello dei Dieci (1935), tenuto insieme non tanto da un’idea comune di arte, ma più dal sentirsi in lotta contro il sistema. Del gruppo facevano parte Adolph Gottlieb e Mark Rothko. Essi inviarono una lettera al New York Times in risposta ad un articolo di Alden Jewell, che criticava le opere dei due artisti esposte alla mostra della Federation of Modern Painters and Sculptors. Ma la lettera non aveva lo scopo di difendere le opere criticate, si servì piuttosto dell’occasione per dichiarare gli intenti artistici del gruppo: 1. L’arte è un’avventura in un mondo sconosciuto, che possono esplorare solo quanti siano decisi ad assumersene i rischi. 2. Questo mondo dell’immaginazione è privo di stravaganze e violentemente opposto al senso comune. 3. Il compito degli artisti consiste nel far si che lo spettatore veda il mondo a modo nostro, non a modo suo. 4. Privilegiano l’espressione semplice di pensieri complessi. Si usa il grande formato perché ha l’impatto delle cose inequivoche. Si usano forme piatte perché rivelano la verità. 5. Non importa cosa si dipinge purché sia dipinto bene. Professano una vicinanza spirituale all’arte arcaica e primitiva. Con questi intenti il gruppo si dichiara contrario a chi sostiene l’arte pura, la decorazione di interni, i quadri appesi al muro di casa ecc… Alcuni di questi punti si trovano in accordo con quanto espresso da Greenberg sulle Avanguardie e sul Kitsch, come:  L’artista politicamente in dissidio con la società  La piattezza della superficie come luogo della verità in pittura, in contrapposizione all’illusionismo prospettivo dell’arte tradizionale. Altri invece contrastano le idee di Greenberg, soprattutto per quanto riguarda il desiderio di rottura tra passato e presente: il gruppo sente l’esigenza di tornare alle origini dell’arte, al momento primitivistico e al mito classico. Questo aspetto segna tutta la produzione artistica della prima fase dell’espressionismo astratto. Mentre in una seconda fase (1947-50) l’immagine primitiva e mitologica scompaiono, lasciando spazio all’inconscio: esso è il fattore creativo, nonché fonte e magazzino del potere e di tutta la conoscenza passata e futura. Questi temi riguardanti l’inconscio sono affrontati nell’opera Toro siriano, Rothko, 1943: è un’opera che raccoglier molti significati e fortemente simbolica; nel dipinto si mescolano immagini antiche ed elementi biomorfici di derivazione surrealista. Il soggetto è un toro alato assiro (immagine arcaica). Il modello fa riferimento alla sconfitta degli ebrei da parte degli assiri nel 772 a.C., evento che prefigura la diaspora. L’agente della sconfitta è personificato in un toro alato con volto umano. The Omen of the Eagle, Rothko, 1942: qui si combinano immagini del passato mitico e di quello totemico primitivo, con allusioni alla guerra in corso. La fonte è la tragedia di Eschilo, L’Agamennone, nella quale due aquile divorano i piccoli di una lepre gravida, presagio della guerra di Troia. L’immagine si articola in registri sovrapposti:  Nel superiore troviamo teste classiche  Nell’inferiore abbiamo piedi classici  Al centro vediamo due aquile, le cui ali sono dedotte dall’arte assira (forse), sovrapposte ad un elemento che ricorda il segno ebraico chai (simbolo di vita), completato da un elemento con capezzoli penduli (simbolo di nutrimento). Il Ratto di Persefone, Gottlieb: fa parte di uno dei pittogrammi che l’artista realizza nei primi anni ’40. In questo caso l’immagine è centralizzata, invece che essere disposta in comparti di una griglia. I pittogrammi sono il risultato dell’unione di molti temi e influssi che occupavano la mente dall’artista: anzitutto l’arte primitiva e nativa, ma anche a dipinti italiani medievali e rinascimentali. Entrano in gioco anche molte fonti moderne, tra cui Picasso, Klee, il biomorfismo surrealista, Mondrian. Sul piano del contenuto forti sono i riferimenti ai pittogrammi dei nativi americani e al mito greco (Persefone e Edipo). Lo scopo è quello di trasmettere contenuti di carattere spirituale, filosofico e legati al mondo interno dell’artista, attraverso un fitto simbolismo. 1.2 Mural Nel 1943 Jackson Pollock dipingeva per la casa newyorkese di Guggenheim un grande quadro, intitolato soltanto Mural. Il dipinto è intriso di elementi di carattere primitivistico dedotti dagli indiani d’America, intravediamo infatti nelle pennellate
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