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Riassunto M. Papini, Arte romana - Archeologia classica, Appunti di Archeologia

Arte repubblicana Età augustea Giulio Claudi e Flavi Età medio imperiale La crisi del III secolo d.C. Diocleziano e Costantino

Tipologia: Appunti

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Caricato il 08/04/2021

AnnamariaMerenda
AnnamariaMerenda 🇮🇹

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(96)

42 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto M. Papini, Arte romana - Archeologia classica e più Appunti in PDF di Archeologia solo su Docsity! PAPINI 5. L’Italia e Roma (X-I a.C.) X-V sec templi tuscanici/etrusco-italici: Tarquini 613-409  Giove Capitolino (tuscanico), dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva) sul Campidoglio, VI secolo a.C. dal re Tarquinio Prisco, continuato dal re Tarquinio il Superbo; esastilo, periptero su tre lati sine postico, sorgeva su un podio, il cui accesso avveniva tramite una scalinata; tre file di colonne tuscaniche precedevano la cella tripartita: l'ambiente centrale era dedicato a Giove e quelli laterali, leggermente più piccoli, rispettivamente per Giunone e Minerva. Per statue e fregi di terracotta policroma furono fatti dallo scultore Vulca, che eseguì la statua di Giove e una quadriga in terracotta Artigianato e monumenti onorari (IV-III a.C)  Cista ficoroni (358 a.C circa) cofanetto portagioielli, di rame manufatto del IV secolo a.C., commissionato come dono di dote per la figlia da una matrona; decorata da finissime incisioni sul corpo e sul coperchio, con parti di bronzo fuso applicate:  Coperchio decorato con fregi concentrici, nella fascia media due scene di assalto di animali e in quella esterna una scena di caccia. Le tre figurette a tutto tondo sul coperchio, che ritraggono Dioniso e due satiri, fanno da manico. Queste parti applicate non rientrano in un disegno decorativo unitario.  Corpo decorato con incisioni su una grande fascia centrale e due ai bordi: quella superiore con una doppia serie di palmette e fiori di loto che inquadrano una piccola testa di Gorgone; quello inferiore con sfingi alternate a palmette e fiori di loto. La scena mitologica ritrae una scena del mito degli Argonauti, con la vittoria di Polluce sul re dei Bebrici  Statua di Giove , fatta con armi fuse degli avversari  Bruto Capitolino , 300-275 a.C., bronzo, occhi in avorio e pasta vitrea, doveva far parte di una statua più grande andata perduta; la testa è un esempio di ritrattistica medio repubblicana: barba in ciocche diseguali, capigliatura che ricade senza un ordine stereotipato sulla fronte; connotazioni psicologiche come la gravitas. Crisi della Repubblica (IV-II a.C.)  Foro di Cesare (46 a.C), grande piazza terminata poi da Augusto: portici sui lati lunghi e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere Genitrice, da cui Giulio Cesare si vantava di discendere; dopo un incendio, lo fece modificare con una piazza che riprendeva il modello dei portici costruiti intorno ai templi che i più importanti ed influenti uomini politici dell'ultimo secolo della Repubblica erano andati edificando nella zona del Circo Flaminio e ne aveva i medesimi scopi di propaganda personale.  L’Arringatore , bronzo, uomo togato, tecnica a cera persa in sette parti distinte a fusione cava, poi unite tra loro, notabile etrusco di nome Aulo Metello, rappresentato mentre compie un gesto volto a catturare l'attenzione degli astanti, mano destra di dimensioni maggiori rispetto al resto del corpo per dare maggiore risalto al gesto 6. Dai giulio-claudi ai flavi (I a.C. – I d.C.) Ritrattistica imperiale:  Augusto “Alcudia” : volto magro e ossuto, collo piegato di lato verso l’alto (Alessandro Magno), tratti facciali più distesi.  Augusto di via Labicana : statua marmorea a tutto tondo che ritrae Augusto a figura intera nelle vesti di pontefice massimo, i tratti somatici piuttosto emaciati suggerirebbero la realizzazione negli ultimi anni di vita, percepibili dai segni già visibili della malattia e della stanchezza; il capo velato è dovuto alla funzione di pontifex maximus; il braccio destro, spezzato, aveva probabilmente in mano una patera; la testa venne scolpita a parte. La realizzazione è piuttosto fredda e "accademica": stanchezza e lontananza psicologica di Augusto  Augusto “Louvre” (31-29 a.C.): tensione molto ridotta, acconciatura particolare con corona d’alloro, volto di nuovo giovanile, ma tratti somatici meno chiari  Augusto di Prima Porta : databile agli anni successivi la restituzione delle insegne romane da parte dei Parti nel 20 a.C; braccio destro alzato e il gesto di attirare l'attenzione (adlocutio); importanza simbolica hanno i rilievi che decorano la corazza (personificazione del Caelum, quadriga del Sol, la Luna quasi coperta da l'Aurora, re dei Parti Fraate IV che restituisce le insegne catturate ai Romani dopo la sconfitta di Crasso, due donne che piangono ai lati, Apollo, Diana e la dea Tellus)  Nerone (59 d.C.): capelli a calotta, volto rotondo e grasso, collo pronunciato. Rottura con schemi iconografici dei giulio-claudi  Vespasiano (70 d.C): di distingue da Nerone usando il realismo, tratti rozzi e caratterizzanti  Augusto  Ridisegno del Campo Marzio  Tempio di Apollo Medico (29 a.C.): dedicato da Sosio, periptero sine postico, fregio esterno con rami d’alloro, fregio interno con triplice trionfo di Augusto, doppio ordine di colonne in marmo africano, edicole con statue, soffitto di stucco dorato, policromia  Foro di Augusto (2 a.C.), Ottaviano aveva promesso in voto un tempio a Marte Ultore in occasione della battaglia di Filippi, inserito nel Foro di Augusto: tempio di Marte appoggiato ad un altissimo muro che divideva il monumento dal quartiere della Suburra, portici sui lati lunghi con esedre coperte, statue di personaggi reali e mitologici della storia di Roma, iscrizioni che elencavano le loro imprese; costruzione legata alla propaganda del nuovo regime e tutta la sua decorazione celebra la nuova età dell'oro.  Domus di Ottaviano : acquisizione di più case, assetto architettonico non unitario, collegato al tempio di Apollo Palatino  Ara pacis (9 a.C.), posto in una zona del Campo Marzio, recinto quasi quadrato in elevato su basso podio, nei lati minori ci sono due porte: a quella anteriore si accede da una rampa di nove gradini; all'interno si erge l'altare vero e proprio.  Pannelli lato principale: Lupercale (mitica fondazione di Roma: vi si riconosce il dio Marte armato, padre dei gemelli Romolo e Remo e divinità protettrice dell'Urbe, e il pastore Faustolo) e Sacrificio di Enea ai Penati (Enea col capo velato e mantello e il figlio Ascanio presso un altare rustico avvolto da festoni e vi vengono sacrificate; i Penati presenziano affacciandosi da un tempietto sulla roccia)  Pannelli lato secondario: Personificazione di Roma (abito amazzonico, seduta su una catasta d'armi) e Saturnia tellus (allegoria di una mitica terra dell'Età dell'oro, figura matronale seduta con in grembo due putti e alcune primizie. Ai lati due ninfe seminude, una seduta su un cigno in volo e l'altra su un drago marino. Anche il paesaggio ha elementi allegorici)  Fregio della processione divisa in due parti: una ufficiale coi sacerdoti, e l'altra semiufficiale con la famiglia di Augusto. La lettura va concepita unitariamente, con quattro sezioni: metà di quella ufficiale e metà di quella semiufficiale per lato. Fregio del Partenone con Panatenee  Ara pietatis (22 d. C.): ara rinchiusa in un recinto ornato da sculture che riproducevano in rilievo scene di sacrifici; le lastre hanno subito qualche rilavorazione per adattarle al gusto del principio del IV sec. d. C. e sembrano ricongiungersi fra loro; i sacrifici dei tori avvengano davanti a due templi rappresentati in scorcio e in lontananza, nei quali si riconoscono quello di Marte Ultore della Magna Mater. Linguaggio figurativo neo- attico corretto e contenuto e mostra nei rilievi la presenza di due scultori.  Oreste ed Elettra : uomo (nudo, agonismo) e donna (vestita). Sguardo non rivolto all’osservatore, simile agli sguardi di Prassitele. La pittura parietale: i 4 stili I. Utilizzato già in ambito italico, caratteristiche basilari II. Architetture scenografiche sulle pareti, ingressi illusori, giardini celesti, gamma cromatica estesa (Villa Farnesina e Domus Aurea) III. Distruzione effetto tridimensionale sulle pareti IV. Non c’è omogeneità degli schemi figurativi, bidimensionalità  Nerone  Domus Aurea VS Villa della Farnesina (220- 221/255-259 II stile). Nerone compie un lavoro di rifacimento sia architettonico che urbanistico, Inizia così a costruire case semplici, eleganti, normali, prive di geometria particolare senza sfoggio di ricchezza fattore contrario per la villa della Farnesina, la quale è caratterizzata da regole più lussuose. Si presuppone fosse la dimora di Marcello e Giulia, data dalla decorazione pittorica risalente al II stile. La Domus aurea, invece, appare come un agglomerato di edifici di varie dimensioni sparsi entro uno spazio rettangolare, dove all'interno si trovavano strade di maggiore e di minore importanza. Nel vestibolo c'era la statua dedicata a Nerone. Una delle sale principali del padiglione era ottagonale, coperta con cupola in cemento, la quale al centro presentava un oculus  Busto di Settimio Severo “dell’adozione” (196-197 d.C): assimila la sua immagine a quella degli Antonini, come la barba e i capelli di moda all’epoca  Busto di Settimio Severo “Serapide” (199-200 d.C.): quattro boccoli sulla fronte che ricordano la divinità egizia Serapide  Busto di Giulia Domna (193 d.C): moglie di Settimio Severo e madre di Caracalla e Geta, simbolo femminile della dinastia dei Severi. Capelli simili alla moglie di Augusto  Busto di Caracalla (212-217 d.C.): torsione del capo verso sinistra e accentuazione dei caratteri psicologici, ispirati a prototipi ellenistici; capelli folti e raggrumati in corti ricci e una barba dall'andamento mosso e confuso; fronte corrugata a "V", occhi infossati, ciglia increspate, labbra serrate  Busto di Massimino il Trace (235-238 d.C.): plasticità, viso tozzo (origine provinciale di Massimino), mascella quadrata, mento prominente, capigliatura corta con piccole incisioni che incornicia il viso, profonde rughe espressive. L'espressione sembra carica di valori psicologici.  Busto di Traiano Decio (294-251 d.C.): volto dai tratti duri , incertezza e preoccupazione che rispecchiano il periodo turbolento, rughe e occhi infossati  Busto di Gallieno (260 d.C): età matura; testa ispirata all'antica testa di Alessandro Magno di Lisippo, sia nella folta capigliatura a ciocche, sia nella leggera torsione del collo, che nell'espressione rivolta al cielo, che sottintende un'ispirazione divina del sovrano e un contatto diretto col sacro; barba corta e a fitti ricci, profonde cavità orbitali, labbra sottili e sporgenti. 8. III d.C e la crisi dell’impero  Settimio Severo  Arco di Settimo Severo a Roma : arco a triplice fornice, che commemora le vittorie sui Parti. Sono presenti diverse lettere in bronzo che ricordano l'imperatore e la famiglia imperiale. Sull'attico sono presenti statue in bronzo dell'imperatore e del figlio su carro a sei cavalli, fiancheggiato da altre figure. La vittoria era rappresentata sui frontoni, mentre nei lati vengono raffigurate le divinità, mentre sui fornici minori troviamo le campagne militari in Mesopotamia.  Formae Urbis Romae : 203-211 d.C., è la pianta antica della città di Roma, gli edifici venivano indicati tramite incisioni, o soluzioni grafiche particolari per gli edifici più importanti.  Arco degli Argentari : Piccolo fornice architravato. Sul pannello orientale Settimio Severo che offre un’offerta su un altare e Giulia Domna (la moglie) con la mano destra alzata in gesto di preghiera, e la sinistra con il caduceo. Su quello occidentale Caracalla era accompagnato dalla moglie e dal suocero, che vengono cancellati. Nei restanti riquadri scene a carattere militare e il sacrificio di due personaggi.  Arco di Settimo Severo, Praeneste : (205-209 d.C.), Tetrapilo onorario, in calcare e marmo. Presenta scene cerimoniali riguardanti la famiglia imperiale, come ad esempio la processione trionfare, sul lato nord- occidentale, centrata sulla quadriga con Settimio Severo e i figli.  Caracalla e Geta A loro volta inaugurano una nuova moda con barba e capelli molto corti, il volto di Caracalla è simile a quello di Alessandro Magno. Ricostruisce le Terme, ampliando il complesso idrico.  Massimino il Trace (anarchia militare) Produzione di sarcofagi (non più eroi, ma defunto)  Sarcofago a kline degli sposi : Linguaggio classicista, la coppia appare sdraiata, la moglie fa cadere la spallina della tunica facendo intravedere la spalla sinistra, mentre l’uomo è interamente nudo, nei modelli successivi quest'ultimo indosserà il paledamentum, mantello indossato dal generale romano.  Grande Ludovisi : Unico blocco di marmo. Nella fronte combattimento tra romani e barbari, forse goti, sembrano ammasso di figure su quattro piani sovrapposti, privi di pause dove emerge un cavaliere con il braccio destro teso, attribuito a uno dei figli di Decio, Ostiano o Enrico Etrusco.  Gallieno  Fine della persecuzione dei cristiani  Arco di Gallieno : in origine era una delle porte delle Mura Serviane, cioè la "porta Esquilina". Nel 262 d.C. la porta fu trasformata, da Marco Aurelio, in arco onorario per l'imperatore Gallieno e sua moglie, presentava 3 fornici gerarchizzati. Quelli laterali furono demoliti nel 1477, in occasione della ricostruzione della chiesa dei Santi Vito e Modesto. Da questa porta usciva una via che poi si biforcava in due strade  Diocleziano (fine anarchia militare)  Riedificazione Foro Romano : nuova tribuna ad est con cinque colonne, uso del trapano  Riprende la persecuzione dei cristiani, poi fugge a Spalato, dove costruisce una dimora: quartieri residenziali e zona intermedia con tempio e mausoleo ottagonale  Massenzio  Tempio del Divo Romolo , vestibolo circolare per accedere al Templum pacis, successivamente nel 309 d. C., dedicato al figlio Valerio Romolo, il corpo centrale è cilindrico coronato da una cupola. Facciata ad emiciclo con quattro nicchie, attualmente, murate. Il portale con colonne di porfido rosso e capitello corinzio.  Basilica di Massenzio : Non fa parte del foro romano, ma costruita vicino ad esso. Iniziata da Massenzio, completata da Costantino. Oggi resta il lato settentrionale. Presentava navata centrale, coperta con volta a crociera, dove troviamo tre nicchie per lato. La navata centrale poggiava sui muri trasversali e sulle colonne di marmo, oggi tutte scomparse ad eccezione dell'unica che si trova in Piazza Santa Maria Maggiore dal 1613. Sul lato occidentale un’abside preceduta da due colonne, con una statua che raffigura Massenzio, rilavorata nel viso per assomigliare a Costantino. Subì delle modifiche come un secondo ingresso nel lato meridionale (portico tetrastilo con fusti in porfido) e una seconda abside coperta da una semicupola. 9. Il Tardoantico (IV-VI d.C.)  Costantino  Editto di Milano (313 d.C.) fine delle persecuzioni dei cristiani, costruzioni di edifici sacri che prendono il nome dai loro fondatori.  San Giovanni in Laterano : 5 navate, quella centrale in granito rosso e quelle laterali in verde antico, nelle laterali sono presenti 7 altari in argento e un fastigio in argento con Cristo con i 12 apostoli, sorretto da quattro colonne bronzee, che separano la navata centrale da quelle laterali.  San Pietro in Vaticano : 5 navate con transetto, e baldacchino posto sopra la tomba di Pietro.  Basilica sulla tomba dell’apostolo Paolo : 386 d. C., 5 colonne con transetto, le colonne della navata centrale reggono arcate e non architravi, i colonnati si presentano con capitelli corinzi. Molti mosaici policromi.  Chiesa di Santa Sabina : 3 navate, fusti e capitelli corinzi, opus sectile imita una muratura in mattoni.  Chiesa di Santa Maria Maggiore : Capitelli ionici e i colonnati sostengono finte trabeazioni, mosaici nell’abside.  Chiesa di Santo Stefano Rotondo : Pianta circolare a deambulatorio con tre cerchi concentrici. Un anello di 28 colonne su cui poggiano archi, nel secondo più interno di 22 colonne sorreggono architravi. L'anello esterno era intersecato da pareti che lo dividevano in 8 tratti disuguali, con i quattro più corti che formavano una croce con i loro tetti.  Arco di Costantino : Tre fornici gerarchizzati. Fu costruito in merito alla vittoria conseguita su Massenzio, (nell’arco è chiamato tiranno) Riutilizza i materiali di Traiano, Adriano Marco Aurelio (8 statue traiane sulle colonne, 4 rilievi pertinenti al grande fregio traianeo, 8 tardi adrianei con scene di caccia) vengono documentati ad un'officina costantiniana i tondi sui lati est e ovest con il sole la luna sul carro, i bassorilievi dei plinti delle colonne, le chiavi degli archi con divinità e le divinità fluviali. Vengono descritti gli eventi in sequenza: ad ovest, l'imperatore che parte da Milano, seguito sulla facciata all'esterno che assedia Verona e affronta l'esercito di Massenzio a Ponte Milvio, a est fa il suo ingresso a Roma (raffigurato su un carro privo di caratteristiche trionfali) sulla facciata all'interno tiene il discorso al popolo nel foro romano, raffigurato in toga che distribuisce denaro. proporzione gerarchiche.  Costantino come Giove : A torso nudo con lunghe ciocche di capelli che scendono verso la fronte e si incurvano sul petto. Il viso presenta degli interventi sulla fronte e sulla chioma.  Statue di magistrati nel Tempio di Minerva Medica: Padre e figlio che indossano una tunica con maniche e toga drappeggiata, il braccio destro regge la mappa in tessuto e il fazzoletto gettato a terra che simboleggia l'avvio alle gare del circo. Funge da punzone un fascio di rotoli, segno di potere civile  Villa di Piazza Armerina : si trova a Enna, terme a ovest, complesso residenziale a est (peristilio, basilica e ambienti abitativi) e i gruppi per i banchetti a sud- est. Decorazione pavimentale e parietale in opus sectile, grandi mosaici con scene di vita quotidiana. Aula più importante all'interno della villa è l'aula appartenente al console Giulio Annio Basso, decorata con fregio continuo a mensole e scene su finti arazzi con figure del mito di Ila (rapito dalle ninfe e da una pompa circense). Grande lavorazione dei metalli:  Cofanetto nunziale di Proiecta : Sulla facciata anteriore Proiecta, raffigurata seduta, tiene con la mano sinistra una pisside mentre una servitrice tende lo specchio verso di lei, un'altra servitrice porta gli oggetti necessari al bagno e alla cura del corpo.  Missorio di Teodosio : E’ un piatto di largizione, realizzato per commemorare il regno di Teodosio I. Quest'ultimo, in trono, nell'atto di porgere un dittico a un dignitario, è affiancato da Arcadio e Valentiniano II che vengono circondati dalle guardie germaniche (riconosciute per il collo celtico). Nello sfondo un edificio tetrastilo, in basso una figura femminile che simboleggia la personificazione della terra che guardando in su offre i suoi doni all'imperatore.  Dittico dei Simmarchi : E’ un dittico (coppia di tavolette, alte 30 cm, su cui si stendeva la cera per la scrittura, prodotto di lusso). Raffigura l'apoteosi di un imperatore barbato. Nella scena centrale una pira da cui si alzano due aquile, in alto l'individuo è sorretto da due geni alati, di cui uno è barbato. Egli ascende al cielo, il quale è simboleggiato da un arco di cerchio con la metà invernale dei segni dello zodiaco, dietro ai quali si trova il sole. In basso una grande statua all'interno di un'edicola è trainata da quattro elefanti.
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