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I meccanismi dell'editoria, Roberto Cicala, riassunto, Sintesi del corso di Storia Sociale

Esame di Mediazione culturale e cultura letteraria, CdL Editoria e scrittura. Voto 30.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 25/05/2022

giuliabecker
giuliabecker 🇮🇹

4.6

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Scarica I meccanismi dell'editoria, Roberto Cicala, riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Storia Sociale solo su Docsity! I MECCANISMI DELL’EDITORIA La mediazione culturale della casa editrice fa sì che il testo dello scrittore si trasformi in libro. AGENZIE LETTERARIE: Erich Linder, colui che ha portato l’idea di agenzia letteraria in Italia. Questa è una delle strutture di intermediazione della filiera libraria, tra autore ed editore.primi casi di agenti: Inghilterra anni ’20 dell’Ottocento, come mediatori informali non sempre vincolati a interessi economici. Literary agent: guadagna sulle vendite degli autori con una percentuale che varia tra mercato nazionale (intorno al 10%) ed estero (intorno al 20%), gestendo i contratti di licenza dei diritti primari dei testi ma anche secondari che riguardano traduzioni, trasposizioni cinematografiche o edizioni digitali. Spesso supportano l’autore per capire quale sia l’editore più consono per sviluppare le potenzialità dell’opera, al tempo stesso occorre capire il valore di leggibilità e vendibili di un testo. L’agente arriva a discutere con l’editore particolari fondamentali come la scelta della veste editoriale, la pubblicità, la strategia di marketing, la data di uscita, e segue i passaggi redazionali come la traduzione. Portafoglio dell’agente: costituito da opere e clienti (autori ed editori). Per accrescerlo, può essere raccolto in un catalogo in occasione di fiere, poiché serve un aggiornamento costante sui fenomeni emergenti e un’attività che possa fornire opere nuove ai propri autori di punta, meglio se allineati col mercato, o favorire la creazione di un nuovo autore, proveniente dal nulla o da fenomeni extraletterari. Erich Linder: ha rappresentato autori come Thomas Mann e Philip Roth. Inizia a lavorare per Mondadori alla fine degli anni ’30, a soli 15 anni, aiutando la segretaria di Mondadori. Assume la direzione dell’Agenzia Letteraria Internazionale fondata da Augusto Foà nel 1898, dove si occupa di autori anglosassoni e cerca testi da tradurre dal tedesco. Gestirà autori come Vittorini, Calvino, Buzzati, Brecht, Christie, Sciascia, Soldati, Morante, Salinger, Nabokov. Tre teste: dell’autore, dell’editore e del lettore. Viene coinvolto da Mondadori nel 1957 nell’operazione alle origini degli Oscar e prima ancora delle economiche della Bmm: incaricato di rilevare i diritti di una porzione del catalogo Einaudi (crisi finanziaria). TRADUTTORI: 25% dei libri pubblicati in Italia è tradotto. Non esiste una definizione scientifica di fedeltà alle edizioni in lingua; alcune collezioni tendono a ricreare un testo nella nuova lingua tanto la responsabilità della della traduzione a grandi autori. Il traduttore si occupa di ogni tipo di testi, non solo narrativa e poesia ma anche comunicati stampa, articoli, contratti o materiali promozionali. La traduzione letteraria è assortimento e trasformazione di un testo. LETTORE EDITORIALE: approccio preliminare ai testi arrivati in casa editrice, compila una scheda di valutazione con un giudizio di lettura (parere sull’opera, genere di riferimento, eventuali punti deboli o miglioramenti necessari per la pubblicazione). Scheda di lettura editoriale assume forme diverse a seconda di chi la redige. Se un’opera viene approvata, può capitare che il consulente lettore si occupi in qualità di editor della revisione del testo, occupandosi anche della quarta di copertina. Questo possono farlo figure interne alla casa editrice ma spesso si tratta di collaboratori esterni. Casi di collaboratori che vengono assunti (Sereni con Mondadori) o editor esterni che scelgono di continuare la consulenza dall’esterno (Calvino con Einaudi). Il lettore esterno deve considerare il libro non solo nel suo merito specifico ma anche come gesto dotato di un preciso valore culturale. Pubblicare un libro è inserirlo in un nuovo contesto di ricezione, quindi il lettore editoriale deve considerare tutti gli elementi che possano facilitarne o ostacolarne la diffusione. Da un lato, il lettore-editor vuole trovare qualcosa di bello, dall’altro sa che dovrò leggere molti lavori scadenti. Famoso consulente editoriale: Roberto Bazlen, collabora con Bompiani, Einaudi, e ispira la nascita di Adelphi. 1 Un editore chiede al consulente letto di dare un parere sincero, preciso e fedele rispetto a ciò che prova per il testo che gli viene proposto, e di immedesimarsi negli altri ai quali il testo pubblicato potrebbe piacere. Duplice reazione: personale e ipotetica. Giuseppe Pontiggia parla di lettura editoriale come di “lettura come se”: leggere testi come se dovessero piacere o no al pubblico. Il letto non sceglie la pubblicazione del manoscritto, quello è appannaggio dell’editore che si basa sul parere del lettore ma anche su altre valutazioni (mercato e politica editoriale). Per alleggerire i costi, la casa editrice favorisce collaborazioni esterne e richiede servizi a studi editoriali, ovvero redazioni distaccate che seguono le fasi di cura del testo in modo autonomo per conto della casa editrice committente. Questi propongono e vendono servizi, mentre la casa editrice, che li utilizza, li accorda al bene libro che viene messo in commercio. La figura di consulente editoriale tocca il suo massimo a metà Novecento (Vittorini per Einaudi, Bompiani e Mondadori, Sciascia per Sellerio), ma dagli anni ’70 ha avuto sempre meno occasione di contribuire effettivamente a elaborare una politica editoriale. Scout: ruolo che può essere svolto anche da lettori consulenti o agenti letterari, ci sono molti professionisti free lance specializzati nell’attività di ricerca di autori nuovi, esordienti o provenienti da altre ambienti in cui hanno notorietà. Possono lavorare senza vincoli o in esclusiva per una realtà specifica. Attività di scouting: premette senso della curiosità, frequenza di fiere e festival, disponibilità e doti di storytelling per comunicare all’editore in modo efficace ciò che si è ricercato e individuato come pubblicabile. Scout importante inizio anni Duemila: Giulio Mozzi. Casa editrice rappresenta ancora una fase artigianale e non industriale. L’editore non è sempre una sola persona, spesso realtà importanti sono governate da consigli di amministrazione. Settori della casa editrice: redazionale, tecnico-logistico, commerciale, amministrativo. Ogni settore è gestito da una direzione che coordina personale interno e collaboratori esterni e strutture fornitrici di servizi dati in outsourcing. • REDAZIONE: responsabile è il direttore editoriale. Nelle grandi CE (dove talvolta viene chiamato editor), ce n’è uno per ogni sezione strategica: narrativa italiana, straniera, saggistica, ragazzi, illustrati, e si può prevedere anche un direttore di collana o direttore letterario. Al direttore editoriale (editor in chief, che può essere anche un capo redattore, o in realtà piccole lo stesso editore) è affidata la linea editoria della casa editrice in un determinato ambito o in generale. Si occupa di scegliere i libri e impostare la cura per la pubblicazione, gestendo l’attività di publishing (veste editoriale complessiva e processo commerciale finale). Dal direttore editoriale dipende la redazione, i cui redattori sono gestiti, nelle grandi CE, da un capo redattore, che si occupa di tempi e livelli qualitativi oltre che delle scelte di editing. Alcuni redattori possono essere specializzati in alcune mansioni (correttore di bozze, grafici impaginatori, grafici creativi). I grafici possono essere esterni. Questo settore, che può essere organizzato da un segretario di redazione, prende in carico il volume e lo allestisce fino alla stampa; • DIREZIONE TECNICA : trasformazione del supporto e logist ica, dal calcolo dell’approvvigionamento della carta ai preventivi di stampa (spesso affidati ad aziende tipografiche esterne), fino alle modalità di rilegatura, controlli dei colori, immagini, finiture aggiuntive. Si occupa quindi di impacchettare l’oggetto libro nella sua veste fisica. Spesso gestisce anche la logistica per il magazzino di stoccaggio e le spedizioni, e le ristampe successive; • DIREZIONE COMMERCIALE: diviso in 1. Ufficio stampa: connesso alla redazione da cui trae contenuti e rivolto ai mezzi di comunicazione. Entra in gioco poco dopo l’uscita del libro con comunicati e azioni sui social network, organizza presentazioni o tour dell’autore, eventi, fiere, festival; 2 Può accadere che l’autore partecipi all’edizione con una prenotazione di copie o un contributo economico, oppure che l’editore si impegni a diffondere l’opera la cui proprietà anche patrimoniale resta in capo all’autore in veste di committente. Deposito legale: all’uscita, la CE deve consegnare 2 copie ai due enti di conservazione della produzione bibliografica nazionale (Biblioteca nazionale di Firenze e centrale di Roma) e alle due biblioteche di riferimento su territorio regionale o provinciale in cui ha sede l’attività editoriale. Il contratto prevede la possibilità di svendita: previo avvertimento dell’autore che può acquistare le copie in giacenza, si possono vendere le copie alle catene di remainder che acquistano ai magazzini editoriali i lini fuori catalogo scontatissimi, oppure vengono mandati al macero. Traduzione: per lo più si stipula col traduttore un pagamento a cottimo o a forfait (calcolo preventivo dell’impegno complessivo), senza maturazione dei diritti d’autore. Durata del diritto patrimoniale: 70 anni dalla morte dell’autore (prima 50). Alcuni casi particolari arrivano a 95 anni (Copyright Term Extention Act in USA). Regolamentazione di riassunti, citazioni, riproduzione dei testi: è permesso solo per porzioni di opere senza scopo di lucro e per uso di critica o discussioni, oppure per finalità didattiche riconosciute e certificate, o scientifiche con modalità illustrativa. Recente la Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale per uniformare il quadro normativo comunitario nell’era di internet. Proposte: concessione agli editori di chiedere pagamento per l’uso di brevi parti di testo e obbligo per i siti web a scopo di lucro di adottare misure di prevenzione alla pubblicazione da parte degli utenti di contenuti protetti da copyright. Casistica a parte per l’utilizzo di immagini: il regolare possesso e può rivendicare uno sfruttamento economico. Possibilità di esercitare un’opzione editoriale: un editore spesso straniero richiede in visione per un periodo concordato un’opera per esaminarla, con l’assicurazione di avere la prelazione in caso di scelta. Paratesto (Genette): il testo si presenta raramente senza il rinforzo d’un certo numero di produzioni, verbali o non, che lo controvano e prolungano per presentarlo e renderlo presente. Paratesti come nome d’autore, titolo, prefazione, illustrazioni, immagine di copertina, collana. Peritesto (ciò che sta nel libro, intorno al testo dell’autore) ed epitesto (ciò che fuori dal libro lo richiama): -peritesto editoriale: dipende dalla responsabilità diretta e principale dell’edizione, ovvero dal fatto che il libro venga pubblicato e presentato al pubblico con avrei presentazioni. Es. prefazioni o testi introduttivi, titolo, frontespizio, note margine, appendici, postfazioni; -epitesto: elementi editoriali non annessi al testo né interni al volume, e dunque riferito al testo ma a lui esterno. Possono esserci epitesti pubblici (recensioni, interventi social) o privati (corrispondenza editoriale, diario dello scrittore). Tripartizione dell’epitesto pubblico in editoriale (funzione promozionale), ufficioso (più o meno ispirato e autorizzato informalmente dall’autore) e autoriale (l’autore interviene in prima persona). COLLANA è un progetto che cerca di stabilire un patto di fedeltà col lettore, promettendo una linea editoriale o una somiglianza tematica. Le collane danno forma comune ai testi selezionati per la pubblicazione. Le avrei proposte sono unite da un filo, un legame fatto di fattori che accomunano i vari titoli. Collana o collezione editoriale, può fare l’immagine pubblica più conosciuta di una CE. Uniformità della veste tipografica, dimensioni, grafica di copertina, tematica e taglio redazionale. Esistono anche collane eterogenee legate dalle forme esteriori. Una collana può avere più sezioni chiamate serie, ed è per lo più aperta, ovvero il numero di titoli è incrementale, e può avere periodicità non fissa o programmata. 5 Elemento paratestuale rilevante: nome della copertina, che dà informazioni sul contenuto, o prezzo di copertina. Spesso le collane delimitano i generi dell’editoria. Settore di nicchia ma di prestigio è la poesia, dove prevale la collana bianca «Collezione di poesia» di Einaudi, con una grafica munariana sempre uguale; collezione «Lo specchio» di Mondadori, mutevole. Collana «Libri gialli» Mondadori 1929. I CLASSICI: prima definizione usata I secolo d. C. Da Aulo Gellio in Notti bianche, dove distingue scrittori proletari e nobili, di classe elevata, comprando lo stato economico e sociale, garanzia di autorevolezza e rispettabilità, con quello letterario. Le prime pubblicazioni di classici in epoca moderna risalgono ai primi anni dell’Ottocento, la pubblicazione più famosa la Biblioteca Nazionale di Le Monnier del 1843 a Firenze per fondare un’identità nazionale. Laterza, Scrittori d’Italia 1910, pubblicazione di testi in edizione critica. Obiettivo è privilegiare la leggibilità dell’opera. Prima collana di classici Mondadori è del 1924, con il logo che poi sarà dei Meridiani. 1934 collezione Classici italiani con taglio dell’opera omnia; 1939 Nuova raccolta dei classici italiani annotati, Einaudi; 1947 Cesare Pavese vara I millenni per Einaudi, prevalentemente narrativa contemporanea e mito. Cambierà nel 1963 in una veste grafica bianca (Bruno Munari), si privilegeranno scelte originali e lontane dal canone. 1969 Meridiani Mondadori firmata da Vittorio Sereni. TASCABILI: progenitori i libelli portatiles di Aldo Manuzio del 1500. Paperback-hardcover. I tascabili economici si diffondono con i Penguin Books inglesi nel 1935, in Italia, tra le iniziative moderne dal formato e costo ridotti, vanno ricordati i volumi della «Biblioteca amena» di Treves (1868), «Biblioteca universale Sonzogno» (per prima edita periodici e regala un libro agli abbonati di riviste e giornali). Collane anni ’30 del Novecento: Universale Einaudi, Corona Bompiani, Bur, Oscar Mondadori. La storia di Elsa Morante viene pubblicato, per volere dell’autrice, direttamente in tascabile. «I miti» Mondadori, tascabili per edicole, librerie e grande distribuzione. 1996 «Stile libero» Einaudi, letteratura di genere prima lontana dal catalogo della CE. COLLANE D’AUTORI: improntate alle scelte di un direttore che ha prestigio tale da giovare alla casa editrice e da lasciare un’impronta immaginaria sui testi he seleziona. Spesso i letterati editori ripescano e rivalorizzano testi. Essere direttore di collana significa fare scelte in linea con un progetto di lunga durata, che acquisisce senso nel tempo. Un libro assume così un duplice valore: in sé per il suo contenuto e per la scelta di direzione. Tre collane entrate nel mito della storia editoriale: 1. I GETTONI (1951-1958): diretta da Elio Vittorini per Einaudi. La scheda di presentazione viene stampata nei risvolti della quarta di copertina, all’interno dei quali si dimostra l’acutezza del talent scout Vittorini, capace di esprimere riserve o perplessità anche su testi he sceglie di pubblicare. Scoperte, esordi e conferme eccellenti come Ortese, Cassola, Sciascia. 2. LE SILERCHIE (1958-1967): Il Saggiatore, diretta da Giacomo Debenedetti, tascabili di lusso; 3. CENTOPAGINE (1971-1985): Einaudi, direttore Italo Calvino, sceglie grandi narratori d’ogni tempo e paese nella forma del romanzo breve o racconto lungo, parlando di lunghezza non letterale. Funzione paratestuale del direttore scrittore, garanzia di qualità. La collana vuole rispondere a un fondamentale bisogno di materie prima, originalità di scelte. 6 COLLANA MONDADORI SPERIMENTALE: Il tornasole, 1962, diretta da Niccolò Gallo e Vittorio Sereni, chiude dopo 6 anni. Interessante perché Mondadori non voleva puntare su scritti sperimentali. Come arrivano i testi in redazione? - invio diretto dell’autore; - Intermediazione lettore esterno/scout/agente letterario; - Casa editrice straniera; - Commissione: richiesta diretta all’autore da parte della CE (commissione attiva dell’editore), la redazione riceve incarico di allestire un volume già stabilito dall’esterno con finanziamento dedicato (commissione passiva). Dattiloscritto e manoscritto, originale, arriva al redattore in formato digitale e con relativa stampata. Prima del lavoro redazionale ogni proposta viene vagliata dai lettori interni, che usano le schede di lettura e consulti di collaboratori esterni.una proposta può essere rifiutata per plasmare la qualità del catalogo: ogni casa editrice ha una precisa linea editoriale. SCRITTURE EDITORIALI: • Scheda di lettura: valutazione del lettore editoriale; • Prefazione o nota introduttiva: commissionata a firme prestigiose, non più lungo di 3-5 pagine; • Sommario o indice: di solito in fondo alle opere di narrativa e poesia e prima del testo nella saggistica; • Apparati: note (bibliografiche, esplicative, autoriali), commenti, appendici; • Quarta: presentazione sintetica nell’ultima di copertina, retro del lindo, o sul risvolto. Prima era una scheda inserita tra le pagine. Per scriverlo bisogna mettere a fuoco il contenuto del libro e il target di riferimento; • Progetto di collana: compete alla direzione editoriale o ai consulenti; Scrittura editoriale di comunicazione: • Scheda promozionale per i librai, contiene schematicamente i dati bibliografici principali, una sintesi e una sintetica biografia dell’autore, fotografia copertina. • Comunicato stampa: taglio più giornalistico, regola delle 5 W( chi, cosa, quando, dove, perché), informazioni base sull’uscita del libro, evento di presentazione. Scrittura editoriale di comunicazione. REDAZIONE: Redattore: comunemente chiamato editor, controlla le diverse fasi della lavorazione del testo; deve facilitare il coordinamento tra le persone che contribuiscono alla realizzazione del prodotto finale; Segretario di redazione: collabora con i redattori, deve avere e dare una visione d’insieme sull’operato dei redattori e tenere rapporti col settore tecnico per programmare la produzione. Direttore editoriale: il redattore riferisce al direttore editoriale, il quale fissa la linea del catalogo o di collane e sceglie i titoli da pubblicare per conto dell’editore. Nelle piccole CE, direttore editoriale e editore coincidono. To edit vs. to publish: editare è curare e fissare il contenuto di un’opera. Di questo si occupa il redattore in rapporto con l’autore; pubblicare significa mettere a disposizione del pubblico, decidendone la forma. Di questo si occupa il direttore editoriale, la direzione commerciale e i vertici aziendali, e si confrontano maggiormente con i lettori potenziali. Nella stampa periodica: direttore responsabile. Editor (colui che aiuta l’autore a trovare la voce attraverso un’attività prevalente sullo stile) è stato definito un iperlettore, in grado di vedere in filigrana il testo per capirne il margine di perfettibilità, 7
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