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Riassunto manuale "dal neoclassicismo al romanticismo" Chiara Savettieri, Sintesi del corso di Storia Dell'arte

riassunto schematico di due capitoli del manuale della professoressa Chiara Savettieri, per il corso di "metodologia della ricerca storico- artistica"

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 03/01/2023

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Scarica Riassunto manuale "dal neoclassicismo al romanticismo" Chiara Savettieri e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Riassunto “dal neoclassicismo al romanticismo” – Chiara Savettieri I GENERI ARTISTICI Pittura di storia, pittura di genere, nature morte Idea che l’elevatezza del soggetto nobilitasse l’opera d’arte e l’artista => supremazia pittura di storia (con soggetti tratti da fonti letterarie antiche o bibbia) -> ritratto -> scene di genere -> natura morta. La pittura doveva configurarsi come rappresentazione “ideale” di figure umane impegnate in azioni nobili e degne di memoria, che dilettassero e istruissero  gli altri generi erano reputati inferiori -> perché le azioni raffigurate non erano nobili, tratte dalla realtà e non da fonti letterarie o perché i protagonisti erano oggetti animali o natura. Seconda metà Seicento: disputa tra - rubenistes= fautori del colore reputato dalla teoria artistica come un fattore legato alla sfera dei sensi e quindi fonte di diletto - poussinistes= sostenitori del disegno, indicato come elemento intellettuale dell’arte Inizio Settecento: vittoria dei rubenistes -> conseguenze sull’Accademia: la pittura di storia perde importanza Parallelamente diffusione delle scene galanti (fetes galantes) e i soggetti erotici -> protagonista= pennellata vivace e ricca di colore => trionfo della pittura rococò 1745 direttore generale zio di Madame de Pompadour ripristina la regola secondo cui i dipinti di storia dovevano essere pagati di più => fine dell’egemonia dei rubenistes. La Font de Saint-Yenne deprecava la pittura del su tempo ridotta a mero apparato decorativo in ambienti di lusso, soffocata dallo “strapotere” di ornamenti preziosi e di specchi, priva di qualunque valenza morale o didattica -> la pittura di storia era vista come il mezzo per fermare questa cosa. Diderot convinto che l’arte dovesse avere un fine MORALE. Era estimatore di Greuze. Pittura di genere= raffigurava episodi della vita quotidiana, ambientati in mondo domestico, osterie, luoghi di lavoro, concerti. GREUZE = maestro della pittura di genere. Originale perché rappresenta scene di vita familiare legate al mondo contadino o piccolo borghese, ma che veicolavano messaggi morali => conferisce dignità di pittura di storia a quella di genere. Diderot mostrava che il problema non era stabilire la presunta superiorità dell’uno rispetto all’altro, ma semmai prendere coscienza della loro diversità, del fatto che ciascuno aveva caratteristiche proprie, autonome e originali. Paragonava sia la pittura di storia che quella di genere alla letteratura: una è poesia, l’altra prosa, una tragedia, l’altra dramma. Periodo in cui in Francia e Inghilterra diventavano importanti il dramma borghese e il romanzo, legati a pubblico e mentalità borghese -> generi che rigettavano il modo aulico della poesia, per aprirsi alla vita quotidiana, concreta. Due registri (ma potevano mescolarsi): - patetico-sentimentale - ironico-parodico la situazione letteraria sembra avere un corrispettivo in quella pittorica. Hogarth= crea un genere pittorico del tutto originale. Lega pittura e morale, concependo i dipinti e le stampe come romanzi o drammi morali. attribuiva all’arte la funzione di denunciare le brutture della società: egli raffigurava situazioni che mettevano in luce i vizi, le debolezze, le miserie della Londra dei suoi tempi.  Forma di pittura di genere particolare che doveva aderire alla realtà raffigurata  Stile a metà tra il sublime e il grottesco In questo modo anche l’arte narrativa si immergeva nella contemporaneità. Esigenza di proporre un’alternativa al linguaggio magniloquente e falso della pittura di storia e adottarne uno più sincero e fedele al reale. Diderot accomuna pittura di storia e pittura di genere perché raffigurazioni in cui i protagonisti sono esseri umani =/= nature morte = oggetti -> ma niente disconoscimento del valore delle nature morte. Rivoluzione francese: la pittura di storia si carica di significati politici legati alla situa contemporanea -> soggetti della storia antica usati per trasmettere valori etici universali (es. giuramento degli orazi di David) La pittura di storia contemporanea nasce in ambito angloamericano: in inghilterra non aveva tradizione la pittura di storia, finchè nel 700 due eventi: - Fondazione di una scuola pittorica inglese grazie a Hogarth -> nuovo tipo di pittur di genere britannica - Nascita pittura di storia contemporanea Inventata da Benjamin West= americano stabilito a Londra. Incarico nel 1770 di raffigurare la Morte del generale Wolfe -> dignità e solennità del genere storico, ma con vesti contemporanee  Critiche: raffigurare un episodio moderno in modo troppo realistico significava privarlo del valore universale che si intendeva attribuirgli  Cultura americana del pittore: spontanea tendenza a volgersi alla contemporaneità, a guardare il presente senza farsi condizionare dal passato. Il ritratto Era un genere che non godeva di alta considerazione. - Secondo la Font Saint-Yenne una delle cause della decadenza della pittura francese era l’abbandono del genere storico a vantaggio del ritratto -> per lei il pittore accettva per guadagnare di raffigurare chiunque, trasformandosi in adulatore di gente indegna. Lei ammetteva il ritratto solo per certe classi, es. re e ministri, autori di opere scientifiche letterarie ecc. - Alcuni penavano che il ritratto pretendeva un valore estetico e non scientifico e quindi doveva esserci somiglianza e questo lo faceva apparire come un genere “meccanico” Il protagonista di questa pittura era la sublime attività della natura. Friedrich: cultura romantica tedesca. Riconosceva unicamente il valore dell’occhio spirituale, capace di accedere alle verità supreme. L’arte doveva mostrare (rivelare) l’infinità, la divinità della natura -> l’occhio era inadeguato, solo lo spirito dell’uomo poteva scorgere il volto spirituale del cosmo. Andare dritto allo spirito della natura, vedere le cose da una prospettiva più ampia elevata universale e infinita. I personaggi raffigurati non agiscono, ma assistono a una rivelazione per suscitare il sentimento dell’infinito, egli rappresentava superfici sconfinate, eliminando i secondi e i terzi piani, facendo occupare la maggior parte dello spazio dall’aria e dando una grande importanza al vuoto per far sorgere la sensazione dell’illimitato. LA STORIA DELL’ARTE Herder 1777 Monumento a Johann Winckelmann = opera in cui rende omaggio a Winckelmann -> ne riconosce il ruolo determinante nella fondazione della storia dell’arte. Per Herder W. Era il primo ad aver rilevato il legame che unisce la filosofia alla storia Ne individua anche i limiti: storia dell’arte viziata dal peso eccessivo di un sistema dottrinario che finiva per deformare la storia, plasmandola in modo troppo rigido. Storia dell’arte di W. = dottrina dell’arte, estetica, fulcro= convinzione che l’arte greca avesse raggiunto la perfezione assoluta e il criterio in base a cui valutare le altre opere artistiche. Winckelmann Storia dell’arte degli antichi -> arte greca che aveva un doppio volto: - Prodotto storico, legato a un contesto concreto e irripetibile e quindi distante dal presente - Modello assoluto e inimitabile di perfezione Critica di Herder basata su due aspetti: - Winckelmann aveva presentato i greci come un popolo che aveva creato la propria cultura e la propria arte da sé, in modo autarchico, e s’era rifiutato di riconoscere che la loro arte traeva origine da quella egizia - W. concepiva l’arte greca come modello assoluto di perfezione, senza comprendere che le arti di altri popoli dovevano essere trattate in modo autonomo e non per comparazione Herder apre la strada allo STORICISMO Vasari, le vite (1500 c.) - Dimostra che l’arte è rinata dopo le barbarie del medioevo, giungendo alla perfezione con Michelangelo - Vuole rendere omaggio a Firenze e esaltare la famiglia dei Medici  Idea di rinascita che presuppone un periodo di decadenza  Atteggiamento dogmatico che indica l’esistenza di una perfezione dell’arte ➔ Capitolo fondamentale della nascita di una storiografia artistica, ma storia di artisti piena di aneddoti, non una storia globale e unitaria dell’arte Svolta con Winckelmann -> fa dell’arte il centro della sua opera, arte intesa come stile che ha un’evoluzione storica legata a precisi contesti climatici sociali e politici. Arte, condizioni climatiche, pratiche sociali e ordinamenti politici Perfezione dell’arte greca secondo Winckelmann = frutto di un preciso contesto climatico e sociale. Favoriti dal fatto di operare in un luogo in cui la bellezza regna sovrana -> vero e proprio culto della bellezza. - Imitavano dei corpi belli per l’influenza del clima e per gli esercizi corporali e le gare ginniche che praticavano - Pratiche sociali come l’abitudine di vedere la nudità di corpi belli - Fattore politico: innato amore per la libertà che caratterizza il popolo greco anche quando era sottomesso a regimi dispotici -> piena espressione e realizzazione durante la democrazia di Pericle =/= altri popoli che hanno conosciuto regimi dispotici, es. egizi, persiani, fenici Polemica contro il barocco e Bernini -> opera a corte, al servizio di despoti, no libertà  Fattore naturale del clima e del sangue -> la dolcezza del clima a determinato la bellezza fisica e lo sviluppo di una mentalità moderata  Fattore culturale della libertà James Barry contro la teoria dei climi -> secondo lui la fioritura artistica dipende da circostanze, cause morali, cambio di opinioni e tipo di educazioni degli artisti e dei popoli. Spiega il ritardo dell’arte inglese con cause religiose, legate alla scissione della chiesa anglicana da quella cattolica -> implica la fine dell’arte religiosa Il senso della storia e la nascita dello storicismo Letteratura 400-500 fa di Giotto l’iniziatore della rinascita dell’arte Storicismo= atteggiamento teso a considerare e comprendere ogni epoca in sé per sé, secondo le sue caratteristiche e la sua individualità, senza adottare criteri di giudizio assoluti o esterni a quell’epoca Giulio Mancini (1600 c.) dice che per giudicare una pittura bisogna considerare quando è stata fatta -> prime avvisaglie di una coscienza storicista Nel 700 si afferma lo storicismo. In Italia già era maturato un forte senso dello sviluppo storico dell’arte, ma c’erano ancora pregiudizi. Herder: idea di progressiva trasformazione ed evoluzione dell’umanità, in cui si riflette un principio biologico di crescita. L’umanità va gradualmente realizzando se stessa, rispondendo a un disegno provvidenziale: ogni tappa di questo cammino è essenziale e necessaria affinché tale realizzazione provvidenziale si compia; quindi non ha senso imitarla o criticarla. Ogni epoca, ogni popolo ha, in rapporto alle condizioni in cui vive, un suo ideale di felicità che non è per nulla paragonabile a quello di altre epoche e altri popoli, che hanno vissuto in condizioni completamente diverse e che hanno concepito un ideale di felicità di volta in volta differente. La storiografia artistica da Winckelmann a Cicognara e Fiorillo Conte di Caylus: non storico dell’arte ma figura importante per aver modificato l’antiquaria, rendendola una scienza capace di fornire materiali utili alla storia dell’arte. Raccoglie una collezione di oggetti antichi appartenenti a epoche e culture diverse: manufatti di uso comune, mediocri, ma significativi della cultura Esame diretto della tecnica e dello stile e operare una serie di confronti incrociati con oggetti affini - > in questo modo classificava le opere secondo tipologie e ne ricostruiva la funzione.  Per la prima volta l’oggetto antico è valutato in sé per sé e non subordinato ai testi  Rivalutazione delle tecniche e della cultura materiale L’individuazione dello stile rappresenta l’espressione dello spirito di un popolo e dell’epoca  Visione diretta dell’opera fondamentale Differenze e similitudini con Winckelmann: w. dice che la sua non è una cronaca ma una storia, l’obiettivo che la guida è il bello e il fine è mostrare l’evoluzione dello stile, senza notizie autobiografiche => i protagonisti sono le opere, non gli autori. La storia dell’arte deve istruire -> fondandosi sulle opere dell’antichità che sono rimaste. Dice di avere una lunga esperienza diretta delle opere -> serve una selezione degli elementi più significativi => capacità di sintesi Caylus: obiettivo è mirare a uno studio d’oggetti rilevanti prchè significativi nella tecnica, stile, cultura di un popolo, senza però preoccuparsi di tracciare la storia. =/= per W prevale l’atteggiamento estetico. X Caylus è necessario far fondamento solo su ciò che è possibile documentare -> anche x W., però per lui serve anche l’avanzare delle ipotesi. Quatremère de Quincy dice di Winckelmann: «è il primo che abbia portato il vero spirito d’osservazione in questo studio; è il primo che si sia azzardato a scomporre l’Antichità, ad analizzare i tempi, i popoli, le scuole, gli stili, le sfumature dello stile; è il primo che abbia aperto le strade e piantato i picchetti su questa terra sconosciuta; è il primo che, classificando le epoche, abbia avvicinato la storia ai monumenti e confrontato i monumenti tra loro, abbia scoperto caratteristiche sicure, dei principi di critica, e un metodo che, rettificando una moltitudine d’errori, ha preparato la scoperta di una moltitudine di verità. Ritornato infine dall’analisi alla sintesi, è giunto a costruire un corpo di ciò che era soltanto un ammasso di frammenti» Zanetti scrive una storia della pittura, concentrandosi sul fattore stilistico -> dichiara di essere il primo in Italia a farlo. In Germania W., ma Zanetti ha un approccio più empirico. Séroux (fine 1700) Histoire de l’art par les monuments. La presenta come la continuazione dell’opera di W. riprende il suo metodo per cui la storia dell’arte deve ricostruire l’evolversi degli stili basandosi sulle opere. Tratta un’epoca considerata decadente = dalla caduta dell’Impero romano sino al rinascimento -> periodo di cui nessuno aveva scritto, lui voleva colmare questa lacuna. Parla di questi secoli bui non perché apprezzati esteticamente ma perché utili per la storia. Si ispira a Voltaire e Montesquieu. È il primo a stendere una storia dell’arte di quel periodo ma altri ne avevano parlato, es. Vasari.
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