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riassunto manuale di storia medievale di Andrea Zorzi, Appunti di Storia Medievale

riassunto schematico del manuale di Zorzi sulla Storia medievale comprensivo di mappe e linee cronologiche, capitolo per capitolo

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 14/06/2021

Sab-98
Sab-98 🇮🇹

4.7

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Scarica riassunto manuale di storia medievale di Andrea Zorzi e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! MANUALE DI STORIA MEDIEVALE – Andrea Zorzi SNODO I – Mille anni di storia 1) L’idea di Medioevo e le sue interpretazioni: Medioevo= invenzione intellettuale moderna; dopo secoli rivalutazione. Storia medievale= storia europea nella formazione della sua identità storica come luogo originario di incontro civiltà. mediterraneo= romana + barbarica + cristiana e il successivo incontro con le culture bizantine e islamiche (poi africane e asiatiche) storia occidente= storia di uomini e idee in dialogo Medioevo= caratteristiche proprie peculiari MA privo di coerenza interna  distinzione italiana in 3 PERIODI: primo: V-IX secc. Genesi, crisi e stabilizzazione pieno: X-XII secc. Trasformazioni più significative tardo: XIII-XV secc. transizione verso età moderna SPAZI: world history: incontri di civiltà  europa cristiana + oriente bizantino ortodosso + arabi islamici TEMPI: tripartizione; la discontinuità tra medioevo ed età moderna è meno marcata che nel passaggio tra mondo romano ed età successiva. CLIMA: mutamento climatico influenza l’andamento demografico – l’ambiente (e le conseguenti culture agricole, quindi alimentazione) – epidemie (peste, lebbra, vaiolo) optimum climatico medievale: IX-XIII sec CICLO DEMOGRAFICO: depressione (V-VII) – crescita (VIII-XIII) – crisi (XIII-XV) INSEDIAMENTI: mescolanza tra nomadi germanici e cittadini impero romano  centralità urbana divisa tra città origine antica impero + fondazioni successive tradizione germanica CICLI ECONOMICI: 1) crisi del sistema fiscale romano – 2) economia agraria (crescita demografica + miglioramento climatico) – 3) espansione degli scambi commerciali + intensificazione circuito mercantile – 4) crisi demografica del XIV sec.(dopo la peste) porta ad una ristrutturazione dell’economia (nuove tecniche finanziari + classi sociali urbane) coniazione monete SOCIETA’: famiglia: roma modello agnatizio – longobardi modello cognatizio – aristocrazia XI lignaggio matrimonio: divieto incesto dal XI sec. – sacramento dal XII classi sociali: alta e bassa nobiltà, nobiltà di toga, società urbana (mercanti) PLURALISMO GIURIDICO: base testi diritto romano giustiniano + consuetudini orali germanici + diritto canonico chiesa LEGAMI SOCIALI: servitù/servaggio – fedeltà (commendatio /clientela) – vassallaggio Sacralità potere POLITICO  lotta alle investiture ISTITUZIONI POLITICHE: impero – regni – signorie – monarchie – comuni – stati 3 RELIGIONI MONOTEISTE che si affacciano nel Medioevo: cristianesimo (poi diviso cattolico vs ortodosso); ebraismo, islam altre esperienze di vita cristiana: classe sociale clero – monachesimo CULTURA: insieme di tradizioni cultura orale (portatrici popolazioni barbariche)  dealfabetizzazione ed egemonia ecclesiastica e nuove culture laiche Lingua: scritta (latino, ecclesiastici) e lingue parlate (romanze/neolatine + altro ceppo) Romanico (X-XII), Gotico (XII-XIII), Umanesimo (XIV-XVI). FENOMENI PECULIARI: incontro latino germanico – età carolingia fedeltà militare  feudalesimo dal XI sec. – nascita nazioni 2) Quadri generali cronologici: - IV sec. peggioramento climatico  crescente la pressione delle popolazioni nomadi al confine impero che diventano primi insediamenti (375) imperatori Diocleziano e Costantino: serie di riforme per contrastare crisi economica e sociale  separazione tra la parte occidentale e quella orientale dell’impero (395) Ultime persecuzioni cristiane ad opera di Diocleziano (303)  Costantino ne rende libero il culto (313) e il cristianesimo diventa religione ufficiale (380) Inizio elaborazione di dottrine teleologiche diverse e diffusione monachesimo - V sec. calo popolazione – abbandono città – carestie – crisi strutturale sistema fiscale romano Dissoluzione delle istituzioni politiche e militari imperiali dell’Occidente (476) Formazione primi regni romano-barbarici Continuano le dispute dottrinali nei concili ecumenici Cristianizzazione Irlanda e Britannia ad opera dei monaci. - VI sec. Peste proveniente dall'Asia centrale. I franchi consolidano il loro regno nella Gallia, i visigoti nella penisola iberica e le popolazioni germaniche cominciano ad integrarsi con quelle romane. L'imperatore Giustiniano riordina il diritto romano. I Longobardi si stanziano nell'Italia settentrionale e centrale (569) Elaborazione regola benedettina  Scuole vescovili e monastiche  Egemonia ecclesiastica della cultura. Violenti pogrom antisemiti Conflitto tra papato e monarchia francese: spostamento della curia Pontificia ad Avignone nel 1309  Scisma tra la Chiesa di Roma e quella di Avignone 1378 Sancisce la fine di ogni pretesa universalistica del papato. Alla crisi dell'autorità Pontificia si accompagna quella dell'impero tedesco. Inizio della guerra dei Cento anni tra il regno inglese e quello francese (1337-1453) Nelle città italiane si affermano i governi signorili e comincia a svilupparsi il movimento dell'umanesimo. - XV sec. Lo scisma rilancia il modello di chiesa conciliare  Ridefinizione dei rapporti tra la Chiesa cattolica e i singoli Stati Conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani (1453)  Fine dell'impero bizantino. Il Principato di Mosca edita la tradizione del cristianesimo ortodosso. Termina la guerra dei Cent'anni, con la perdita totale dei territori inglesi nel Regno di Francia. Con l'espugnazione dell’Emirato di Granada si completa la Reconquista (1492) In Italia si sviluppano stati di dimensione regionale  Pace di Lodi 1454 sancisce la nuova geografia politica. Spedizione del re di Francia nel 1494 apre un periodo di guerre in cui la penisola diventa terreno di conquista delle monarchie francese e spagnola. Inizio del colonialismo europeo  Trattato di Tordesillas spartisce tra i due regni, le terre che saranno scoperte (1494)  Nuova via per le Indie, stimola la competizione tra i regni di Portogallo e di Spagna: i portoghesi circumnavigano l'Africa e raggiungono Calicut nel 1498; Gli spagnoli esplorano l'Atlantico e si imbattono con Colombo 1492 in un continente del mondo nuovo chiamato America. SNODO II – La fine del mondo antico (IV-VII secc.) La fine del mondo antico maturò tra III e VII secolo per effetto di tre grandi fenomeni: la crisi dell’Impero – la diffusione del cristianesimo – le invasioni barbariche. La crisi dell'impero fu affrontata con una serie di riforme, la più importante delle quali fu la sua divisione in due parti nel IV sec  L'Occidente, dove la crisi fu più intensa, crollò sotto la spinta delle migrazioni dei popoli barbarici. L'Oriente, invece, fu capaci di respingerle e di porre le basi del successivo dominio bizantino. Il cristianesimo si diffuse progressivamente fino a essere adottato quale religione ufficiale dell'impero. L'evangelizzazione delle popolazioni barbariche vide invece prevalere la dottrina ariana, che rese tardiva la loro integrazione con i romani, raggiunta solo con la conversione al cattolicesimo. Le relazioni che i barbari avevano intrattenuto con l'impero si tramutarono in invasioni tra il quarto e il quinto secolo. Ciò portò alla dissoluzione della struttura imperiale dell'occidente e alla formazione di una pluralità di regni. La loro durata dipese dalla capacità di integrazione tra i modi di vita barbarici e le strutture sociali e religiose del mondo romano: laddove fu più accentuata, come nel caso dei franchi e sa portò a quell'incontro di civiltà che avrebbe caratterizzato la successiva età medievale. 3) La trasformazione del mondo romano Cause: - Crisi dell’Impero: Terminate le guerre di espansione nel III secolo, l'economia comincia a ristagnare. Crisi del potere imperiale: 28 sovrani tra 235 e 284.  periodo di anarchia militare: si succedono 28 imperatori, talora contrapposti proclamati dagli eserciti. Tra III e IV secolo, riforme di Diocleziano e Costantino: 249- 303: persecuzione dei cristiani da parte degli imperatori. 286: La capitale dell'impero viene spostata da Roma a Milano a opera di Diocleziano. 293: Diocleziano riforma l'autorità imperiale  tetrarchia, poi rafforzato in senso monarchico; riformate le circoscrizioni territoriali, separando le carriere militari da quelle civili; esercito diviso tra truppe sui confini e legioni mobili da combattimento; sistema di esazione della tassa Fondiaria fondato sul catasto; nuova moneta d'oro. - Diffusione del Cristianesimo: agli inizi del IV secolo il cristianesimo è ancora una religione minoritaria nell'impero  persecuzioni dei cristiani. Adesione al cristianesimo delle elites urbane. Concessione della libertà di culto da parte di Costantino nel 313 con l'editto di Milano  la libertà di culto a tutte le religioni dell'impero, tra cui i cristiani cui vengano restituiti i beni confiscati durante le persecuzioni. I Concili ecumenici, convocati dagli imperatori (Concilio di Nicea 325) affermano il cattolicesimo come retta fede in contrapposizione alle eresie. 350- 80: Il vescovo Ulfila traduce la Bibbia in gotico e converte all' arianesimo varie etnie barbariche  iniziale avvicinamento al cristianesimo (eretico) delle popolazioni nomadi 380: cristianesimo religione ufficiale – editto di Tessalonica, Teodosio Conversioni delle popolazioni barbariche al cristianesimo, mediata da dottrina Ariana: per primi si convertono al cattolicesimo i franchi, tardivamente visigoti e Longobardi. - Invasioni barbariche: I secolo: incontro tra barbari e i romani con la fortificazione del limes sul Reno e il Danubio. IV- V secolo: la formazione di una dominazione violenta da parte degli Unni in Pannonia dà avvio a un processo di spostamento delle popolazioni attratte dalle miti regioni mediterranee e dalle ricchezze delle province imperiali. 375: lo spostamento in Tracia dei visigoti segna l'inizio delle invasioni culminanti nel crollo del limes renano nell'inverno del 406- 407. 378: i visigoti sconfiggono in battaglia l'esercito imperiale ad adrianopoli: l'imperatore Valente muore sul campo. Nella parte orientale dell'impero prevalgono sentimenti di ostilità e le incursioni vengono deviate verso occidente, dove si sperimentano tentativi di integrazione. Conseguenze: - Separazione tra Oriente e Occidente: trasferimento della capitale a Costantinopoli. Le città decadono in Occidente; le ricchezze tendono a confluire verso Oriente. 395: Teodosio dispone alla sua morte, la suddivisione dell'impero. La crisi in Occidente accentua la disgregazione delle istituzioni e le disparità sociali. - Dissoluzione dell’impero in Occidente: IV secolo: si susseguono in Occidente, imperatori, privi di reale potere. 464- 86: in Gallia il dominio del generale Siagrio, costituisce l'ultimo avamposto gallo romano, in un contesto ormai germanizzato. 476: in Italia Odoacre depone Romolo Augustolo e restituisce a Costantinopoli le insegne imperiali, dando vita a un dominio personale  non viene però riconosciuto da Zenone, imperatore d’oriente, che affida la prefettura d’Italia a Teoderico (generale ostrogoto che aveva guidato il saccheggio di Costantinopoli - 488). Teoderico sconfigge Odoacre nel 493 e da vita a un regno che avrebbe governato la penisola per i sessant’anni successivi. - Istituzionalizzazione del Cristianesimo: Il cristianesimo è accettato dall'impero e riconosciuto come religione ufficiale nel 380. Si impone l'ortodossia cattolica, definita dai concili di Nicea 325 e di Costantinopoli 381: una sola Chiesa Santa cattolica apostolica. Modello di chiesa imperiale: chiese urbane guidate da gerarchia ecclesiastica, da un corpo di norme e da formule di fede. 4) L’occidente post-imperiale V secolo: I REGNI ROMANO-BARBARICI – Natura mista sul piano etnico e istituzionale  incontro delle tradizioni e dei modelli di vita barbarici con le strutture sociali e politiche e i modelli ideologici e religiosi della romanità. La loro durata e stabilità nel tempo dipendono dal grado di integrazione raggiunta tra barbari e romani. 533- 34. Giustiniano riconquista l'Africa vandala. 535- 53: Giustiniano riconquista l'Italia ostrogota: guerra greco-gotica. 553- 54: Giustiniano muove alla riconquista anche della penisola iberica, ma il Regno dei Visigoti ne limita l'avanzata alle coste meridionali. 554: Con la prammatica sanzione, Giustiniano riorganizza l'amministrazione in Italia. 569: i Longobardi guidati da Alboino invadono l'Italia ma senza occuparla tutta. Si produce così una profonda frattura della sua unità politica, destinata per durare fino al XIX secolo.  frattura politica della penisola divisa tra dominio longobardo e dominio bizantino  territorio bizantino= Istria, Ravenna, coste, pentapoli, territorio di Roma, Napoli, Puglia, Calabria, isole maggiori. Territorio Longobardo= Pianura Padana, Toscana e i territori interni, Spoleto e Benevento. Il controllo bizantino era stato riorganizzato alla fine del VI secolo, è affidata a un funzionario l'esarca che risiedeva a Ravenna e riuniva le funzioni civili e militari. * Esarca: titolo dei comandanti bizantini che indica i governatori inviati a Ravenna e Cartagine, come rappresentanti dell imperatori con funzioni da prima militari e poi civili nei territori riconquistati. 574- 84: I duchi Longobardi non eleggono alcun re. 591- 600ca: il re Longobardo Agilulfo e la sua sposa Teodolinda si convertono al cattolicesimo grazie anche alla mediazione di Papa Gregorio Magno. 613- 639: Il re Clotario II e Dagoberto riportano ad unità politica i regni dei franchi. 626: La Corte regia longobarda è costituita stabilmente a Pavia. I concili convocati dai re visigoti sono aperti alla partecipazione della aristocrazia laica e all' approvazione non solo di questioni di fede ma anche politiche. 636- 52: Il re Longobardo Rotari rafforza l’apparato amministrativo e di governo, mette per iscritto le consuetudini del suo popolo (editto di Rotari 643) e conquista la Liguria bizantina. 653: Il re Longobardo Ariperto abolisce ufficialmente l'arianesimo dei vescovi di Ravenna e di Roma. 666: L'imperatore bizantino concede al vescovo di Ravenna, l'autocefalia, cioè l'indipendenza disciplinare dal vescovo di Roma. 687: Regno dei franchi  per via militare, Pipino II di Herstal, maggiordomo del Regno di Austrasia, diviene il maestro di palazzo dei regni franchi di Austrasia, Neustria e Burgundia. 712- 44: Il re Longobardo Liutprando, sovrano di una società ormai etnicamente mista, approfitta dei difficili rapporti tra Bisanzio e il papato per espandere il proprio regno. 732: l'esercito Franco guidato da Carlo Martello arresta definitivamente a Poitiers l'avanzata degli arabi in Europa. 749- 74: gli ultimi re Longobardi occupano ripetutamente Ravenna e minacciano i territori bizantini sino al Ducato di Roma. Il Papa sollecita l'aiuto militare dei franchi. 751: Pipino il breve assume la corona di re dei franchi, deponendo l'ultimo re della dinastia merovingia Childerico III. 754: l'alleanza dei franchi con la Chiesa di Roma e suggellata dalla consacrazione da parte del Papa Stefano II di Pipino e dei figli Carlomanno e Carlo, il futuro Carlo Magno. 774: conquista del Regno Longobardo da parte di Carlo Magno. La compilazione delle leggi scritte: Le raccolte normative promosse nei regni romano barbarici si rivolsero inizialmente ai diversi gruppi etnici, secondo il principio della personalità del diritto, com’è particolarmente evidente nel Regno dei franchi. Nei regni visigoti e burgundi, i sovrani germanici destinarono una raccolta di leggi anche alla componente maggioritaria della loro popolazione, cioè i romani. Il re Visigoto Recesvindo fu invece il primo sovrano a disporre nel 654 una legislazione valida per tutti. - Seconda metà V sec.: Lex Visigothorum e Codex euricianus – visigoti - 506: Lex romana visigothorum – fatta dai visigoti x i romani - 643: Edicutm – longobardi - 654: Liber Iudiciorum – fatta dai visigoti x visigoti e romani SNODO III – Dal Mediterraneo all’Europa (VI-IX secc.) Tra VI e VII secolo il Mediterraneo si trasformò da spazio commerciale a mare di confine. La fine dell'unità mediterranea corrispose all' emersione di tre aree di civiltà spesso in conflitto. - L'impero continua a esistere Oriente, trasformandosi in una potenza d'area tra i Balcani, l'Egeo e l'Anatolia, ridefinendosi nella civiltà di Bisanzio e accentuando la tradizione culturale greca e quella cristiana ortodossa. - Le sponde meridionali del Mediterraneo furono invece testimoni, tra il VII e l'VIII secolo, dell’espansione arabo-islamica che costruì un'immensa dominazione estesa dalla Spagna all'India. Il carattere multietnico dell'impero ne provocò la frantumazione politica tra il IX e l'XI secolo, a fronte di una comune civiltà mussulmana. - La più arretrata area occidentale ritrovò solo tra VIII e IX secolo l’unità politica intorno alla dinastia Franca dei carolingi, di cui la Chiesa di Roma appoggiò la riproposizione della sovranità imperiale dopo più di tre secoli di assenza, in aperto contrasto con la chiesa imperiale di Bisanzio Il baricentro politico dell'occidente si spostò così verso nord, verso l'Europa continentale che proprio allora cominciava a definirsi come spazio di civiltà. Il Mediterraneo come spazio di connessioni delle tre grandi civiltà La parte orientale dell'Impero fu protagonista di una millenaria esperienza politica, custode della tradizione romana. Dopo il tentativo di restituirne la dimensione universale, promosso da Giustiniano alla metà del VI secolo, gli orizzonti furono costretti a restringersi intorno a Bisanzio. Prevalse la componente culturale greca su quella latina e si accentuarono i tratti ortodossi del cristianesimo, fino alla lunga parentesi della lotta al culto delle immagini (iconoclastia) e allo scisma con la Chiesa Cattolica di Roma (1054). Sul piano territoriale l'impero bizantino subì l'espansione araba tra VII e VIII secolo, finendo col contrastarsi nell'area del Mediterraneo orientale, nonostante le riconquiste militari ottenute tra X e XI secolo dalla dinastia macedone, soprattutto nei confronti delle popolazioni slave nei Balcani. Di converso, gli arabi si resero protagonisti della rapida costruzione di un impero enorme che andava dalle sponde dell'Atlantico alle frontiere con l'India, dominando la navigazione marittima del Mediterraneo. Collante culturale della dominazione militare, politica e commerciale degli arabi fu la diffusione dell'islam, promosso dallo stretto connubio tra comunità religiosa e politica che fu elaborato sin dalla predicazione del profeta Maometto. L'avanzata islamica fu fermata in Occidente dalla presenza del Regno dei franchi, la cui espansione militare tra VIII e IX secolo riunificò politicamente il cuore del continente europeo sotto la guida della dinastia carolingia. La riproposizione dell'impero in occidente intorno alla figura di Carlo Magno fu sostenuta dalla Chiesa di Roma che favorì quei processi di emancipazione politica, religiosa e culturale che cominciarono a rendere l'Europa cristiana un'area di civiltà autonoma. 5) Impero Bizantino Metà VI secolo: Giustiniano tenta di restituire la dimensione universale dell'impero, ma gli orizzonti si restringono all'area del Mediterraneo orientale a causa dell'espansione araba dei secoli successivi.  533- 34 contro i vandali in Africa Settentrionale, 535-53 campagne in Italia contro ostrogoti, 553-54 in Spagna contro i visigoti. 528-34: ridefinizione del Corpus iuris Civilis CORPUS IURIS CIVILIS= Sotto mandato dell’imperatore Giustiniano, vengono riordinate un'ingente massa di norme di pareri giuridici che si erano accumulate nei secoli, spesso in modo ripetitivo e contraddittorio. Quest'opera imponente avrebbe influenzato la cultura giuridica di tutta l'Europa medievale per molti secoli e costituisce tutt'oggi la base per la conoscenza del diritto romano. La nuova sistemazione, coerente del corpo del diritto imperiale, può articolata in quattro collezioni: - Codice giustinianeo: raccolta latino, 12 libri delle leggi dei predecessori di Giustiniano, dal tempo di Adriano. - Digesto o pandette: raccolta latino, 50 libri degli iura, cioè i pareri delle interpretazioni dei giuristi. - Istituzioni: trattato latino, fondamenti del diritto romano destinato all'insegnamento. - Nuove costituzioni: raccolta redatta prevalentemente in greco delle leggi emanate da Giustiniano dal 534 alla sua morte nel 565. importanza della traduzione dei testi classici che ci ha permesso di avere tra le mani importanti testimonianze dell’epoca d’oro della civiltà greca Ricchezze dell'impero si fonda sull’immenso bacino commerciale dotato di una retta fitta rete di vie di traffico, in rapporto con i mercati dell'occidente, di Bisanzio, dell'Asia cinese e indiana. 7) Impero Carolingio Fine VIII secolo: nell'Occidente europeo in seguito all' espansione militare guidata da Carlo Magno, prende forma un'imponente costruzione politica capace di riunificare molte regioni del continente  Si ricostituisce un impero con l'appoggio della Chiesa di Roma e in contrasto con quella orientale nel momento in cui l'impero bizantino è dilaniato dai conflitti iconoclastici. Il baricentro politico dell'occidente si sposta all'Europa continentale che comincia a definirsi come spazio di civiltà cristiana, distinta da quella islamica, la cui è avanzata è fermata dai franchi. Carlo Magno si presenta come difensore delle chiese cristiane e affida a vescovi e monaci ruoli di responsabilità amministrative, politica accanto a ufficiali laici reclutati tra la grande aristocrazia. Molte riforme economiche, amministrative, culturali ed ecclesiastiche promosse da Carlo Magno e dal figlio Ludovico il Pio, sopravvivono alla divisione dell'impero alla metà del secolo nono. 771: Carlo Magno eredita il Regno Franco e avvia la grande espansione militare. 774: Espugnata Pavia, fine all' esperienza politica Longobardi in Italia. Il Regno fu incorporato al dominio dei franchi, ma mantenne la sua autonomia. Pavia rimase la capitale, i duchi e i funzionari Longobardi riconfermati, l’elite longobarda fu assimilata quella franca  NO Discontinuità tra i due regni. 794: riforma monetaria.  Carlo Magno porta a compimento la riforma monetaria già avviata da pipino il breve. Per varare il diritto di cognizione, centralizzandolo nelle zecche rege. (denaro=moneta esistente / soldo=12 denari, unità di conto / lira= 20 soldi, unità di conto)  In pratica l'unica moneta palpabile era il denaro, mentre il soldo e la lira erano solo per la contabilità. Per calcolare grandi cifre. Ogni moneta doveva avere impresso il nome e il monogramma del sovrano. Abbandonato l'uso dell'oro, il sistema monetario fondato sull’argento si diffuse nel vostro territorio dell'impero e rimase in vigore fino XI secolo. 800: Carlo Magno, re dei franchi e incoronato imperatore da Papa Leone III  la dignità imperiale: Carlo Magno si presenta come sovrano cristiano, difensore della Chiesa di Roma, proprio ora che il distacco da Oriente era così netto. L'atto dell'incoronazione sanciva il rapporto che aveva garantito ai sovrani franchi la piena legittimazione, azione del loro potere e allo stesso tempo ai Papi un aiuto imprescindibile nell'opera di evangelizzazione, nella pretesa di guidare la cristianità. L'incoronazione rafforzava allo stesso tempo il ruolo del Papa quale autorità Suprema della cristianità e indeboliva quello dell'impero bizantino. 801- 13: l'impero carolingio si estende nella penisola iberica a nord del fiume Ebro. 824: Ludovico il Pio vincola con la Constitutio romana la consacrazione papale a un preventivo giuramento di fedeltà all'imperatore. 843: accordo di Verdun per la divisione dell'impero tra gli eredi di Ludovico il Pio. 887: estinzione della dinastia carolingia con la deposizione di Carlo il grosso. Funzioni pubbliche all’epoca carolingia: Con questa espressione gli storici usano indicare il complesso dei compiti amministrativi che le persone incaricate di un pubblico ufficio, come funzionari, ufficiali, eccetera, svolgono in nome del governo. Nell'età di Carlo Magno rispondevano principalmente ai seguenti ambiti: - Fiscalità: riscossione imposte indirette, esazione tasse. - Giustizia: risoluzione conflitti, giudicare le controversie, punire i rei. - Guerra: arruolamento, guida esercito. - Ordine: prevenire i disordini, repressione violenze, assicurare pace. - Economia: gestione beni pubblici, (acqua, terre, mulini, ponti, porti tre punti) C.M attinge alle 3 tradizioni culturali di cui l’impero ne rappresenta la sintesi: quella romana per l'ordinamento territoriale, quella barbarica per i legami personali e quella cristiana della chiesa imperiale. Viene stabilita una sede privilegiata con residenza ad Aquisgrana, dove aveva sede l'amministrazione centrale, ma nonostante ciò l'imperatore soggiorna per tutto il periodo di dominio nelle proprietà del Regno. Ma l'organizzazione dell'impero era basata su vincoli di fedeltà. Esso, infatti, costituiva una dominazione disomogenea, tenuta insieme dall’autorevolezza personale del suo artefice. Poteri civili e poteri religiosi: Carlo Magno estese la rete di controllo dei Missi Dominici, incaricati di sorvegliare l'operato dei funzionari locali, in genere nominati a coppie un laico e un ecclesiastico (Aristocratico e vescovo)  i missi dovevano diffondere nel territorio le leggi emanate dal sovrano.. SNODO IV – L’età Post-Carolingia (IX-XI secc.) Nuove ondate di incursioni da parte di popolazioni esterne (saraceni, ungari e uomini del nord) contribuirono però a rideterminare tra IX e X secolo gli assetti politici. Alla dissoluzione dell'Impero carolingio fece seguito la formazione di regni ed i principati che frammentarono la geografia politica europea. Tendenza di fondo fu la localizzazione del potere in ambiti territoriali ristretti. Intorno alle grandi proprietà, ai monasteri e ai castelli si svilupparono poteri di tipo signorile che assicuravano localmente la difesa, la giustizia e l'esazione delle tasse. A tenere insieme questi nuclei furono in primo luogo i legami di fedeltà vassallatica, ricompensati da benefici progressivamente ereditari. 8) Economia, società e politica La ricomparsa della peste nel VI secolo fu il segno del declino demografico che coinvolse l'Occidente europeo, colpendo in maniera particolare le città, molte delle quali scomparvero e, laddove sopravvissero come centri di riferimento per il territorio, subirono comunque forti contrazioni che neri disegnarono il tessuto urbano. La società europea si ruralizzò profondamente, disperdendosi nei villaggi e intorno alle grandi proprietà. Fu nelle aziende agrarie, organizzate secondo il sistema curtense, che tra VIII e il IX secolo fu generata una nuova ricchezza capace di invertire la crisi economica seguita alla fine dell'economia romana. Della ripresa degli scambi, beneficio soprattutto l'aristocrazia, mentre le condizioni dei piccoli proprietari fondiari finirono con livellarsi su quelle dei contadini e dei servi affittuari. A livello politico l'impero si dissolse entro il IX secolo, dando vita a una pluralità di regni con embrionali caratteri nazionali ed etnici (Francia, Germania, Italia, Provenza, Borgogna, etc…) ed i principati territoriali (contee, ducati e marchesati) che non rispecchiavano più il precedente ordinamento delle circoscrizioni pubbliche. Le famiglie di ufficiali imperiali resero infatti dinastici gli uffici dando vita domini politici autonomi. Tra IX e X secolo la cristianità fu attraversata da una nuova ondata di invasioni: le più difficili da fronteggiare furono le incursioni delle etnie islamiche nel Mediterraneo, i Saraceni. Le spaventose depredazioni compiute dai cavalieri Ungari suscitarono la reazione militare dei re tedeschi che finirono con l'inquadrarli in un regno cristianizzato. Dalla Scandinavia, diedero vita a insediamenti stabili nelle isole del nord, sulle coste francesi e lungo i grandi fiumi russi. Si formeranno alcune popolazioni destinate a giocare un ruolo di primo piano nei secoli successivi. DINASTIA DEGLI IMPERATORI SASSONI - Enrico I (876-936): Re di Germania dal 919, figlio di Ottone l'illustre, duca di Sassonia, inflisse la prima sconfitta, gli ungari nel 933, non fu mai incoronato imperatore. - Ottone I (912-73): Re di Germania dal 936, sconfisse gli ungari a Lechfeld il 10 agosto 955. Sconfitto Berengario II, si fece incoronare Re d'Italia nel 961 e poi nel Febbraio 62 imperatore, unendo la corona tedesca a quella imperiale. - Ottone II (955-83): associato dal padre al trono di Germania a sei anni e alla corona imperiale nel 967, sposò la Principessa Teofano nel 72, nipote dell'imperatore Bizantino Giovanni I Zimisce, che avrebbe dovuto portargli in doti i territori bizantini dell'Italia meridionale. Fu però sconfitto in Calabria dagli arabi di Sicilia nel 982. - Ottone III (980-1002): Re di Germania dal 983, imperatore dal 96, dapprima sotto la reggenza della Madre Teofano e poi dalla nonna Adelaide di Borgogna, Elesse a sede imperiale Roma dal 998. - Enrico II (1014-1024): Re di Germania ed Italia, fu incoronato imperatore solo nel 1014. Duca di Baviera, Imparentato con Ottone III, con lui si estinse la dinastia imperiale di Sassonia. Interventi di riforma furono promossi dagli imperatori e poi, dal IX secolo, da settori interni alla Chiesa, a cominciare da quello monastico. Dalla metà del secolo XI fu il papato a coordinare la riforma della Chiesa proponendosi come monarca di tutta la cristianità, fino a scontrarsi con l'impero per il controllo delle nomine dei vescovi (lotta alle investiture). Tendenze in senso evangelico e pauperistico diedero vita esperienze di rinnovamento spirituale che, laddove riconobbero l'autorità Pontificia, furono riconosciuti i nuovi ordini, come quelli mendicanti. Altre esperienze furono invece represse dalla Chiesa come eretiche, in un clima crescente di ostilità anche nei confronti degli ebrei e di separazione dalla chiesa ortodossa orientale (scisma 1054). Scomparsa la scuola pubblica con l'Impero romano, la cultura divenne patrimonio di pochi e monopolio degli uomini della Chiesa, gli unici capaci di garantire una formazione scolastica presso le sedi vescovili e i centri monastici. 10) Le esperienze cristiane nel primo millennio Nell'alto medioevo, l'organizzazione del cristianesimo si articolò in una rete di chiese locali, al cui capo stavano i vescovi, con sedi nelle città da cui dipendevano le diocesi territoriali. Le decisioni in materia di fede e di disciplina erano prese nei Concili, che vedevano riuniti prelati di alcune regioni o di tutta la cristianità. L'esperienza spirituale condusse anche a forme di ascesi monastica, che si espressero sia nell’eremitaggio individuale sia nella vita in comunità. In particolare, il Monachesimo benedettino svolse un ruolo centrale nella graduale costruzione della cristianità occidentale e, attraverso regole condivise (la regola benedettina) contribuì a forgiarne l'identità attraverso l'opera di evangelizzazione delle popolazioni rurali e barbariche, attraverso la sua capillare presenza nella società e il suo sostanziale monopolio della cultura scritta. L'acquisizione di poteri di tipo pubblico da parte dei vescovi degli abbati fu in parte la naturale conseguenza della loro appartenenza all' aristocrazia e della fondazione di chiese monasteri da parte dei gruppi sociali più abbienti. Successivamente, il controllo delle istituzioni ecclesiastiche finì anche in mano ai laici, che accentuarono però i fenomeni di inadeguatezza spirituale e pastorale dei chierici e dei monaci. Fu per primo Carlo Magno ad intervenire, sin dall'età carolingia, con provvedimenti di riforma intesi a migliorare la preparazione e la morale del clero, l'organizzazione dei monasteri e delle diocesi e il controllo imperiale delle nomine ecclesiastiche. L'attività riformatrice più duratura fu promossa nel nella Chiesa: dapprima in ambito monastico, dove la Fondazione dell'ordine di Cluny fu l'esempio per la riproposizione di un rigore morale liturgico. Dalla metà del secolo XI fu poi il Pontefice a farsi coordinatore delle iniziative di riforma, le quali coinvolsero i chierici secolari, i canonici e gli stessi laici nelle lotte contro vescovi e preti corrotti e concubinari. Tappe fondamentali: 540 ca: Benedetto da Norcia redige le regole del monastero di Montecassino che alternano il tempo quotidianamente dedicato alla preghiera e al lavoro (ora et labora) 544: l'imperatore Giustiniano emana l'editto dei Tre Capitoli che provoca lo scisma dei vescovi dell'occidente. 779: istituzione della decima destinata a sostenere il clero e a soccorrere i poveri. 816- 24: l'imperatore Ludovico il Pio dispone la riorganizzazione delle comunità canonica, li uniformando nella regola in tutto l'impero  Dispone l'applicazione della regola benedettina, tutti i monasteri dell'impero  Successivamente vincola con la Constitutio romana la consacrazione papale a un preventivo giuramento di fedeltà all'imperatore. 910: Fondazione dell'abbazia di Cluny in Borgogna per iniziativa del Duca di Aquitania Guglielmo. 1012- 39: Fondazione eremi di Camaldoli presso Arezzo e di Vallombrosa presso Firenze. 1119: approvazione della regola dell'ordine monastico dei cistercensi. 1133: approvazione della regola dell'ordine monastico dei certosini. 1214: Chiara d'Assisi fonda l'ordine femminile delle clarisse, caratterizzato da un'intensa spiritualità e da un'ideale di vita, di povertà e di preghiera. 1215: scomunica del mercante di Lione Valdo, che aveva raccolto un movimento pauperista che aveva cominciato a predicare il Vangelo in lingua volgare. 1216: approvazione pontificia della regola dei domenicani  7 anni dopo approvazione di quella dei francescani. Gerarchie episcopali - Vescovo: prelato di rango sacerdotale che governa e amministra la diocesi, cioè la circoscrizione territoriale su cui esercita la cura spirituale delle anime e il governo ecclesiastico. - Arcivescovo: titolo onorifico che indica un vescovo titolare di una diocesi senza suffraganee, cioè senza altre diocesi soggette dal punto di vista giurisdizionale. - Metropolita: arcivescovi a capo di un’arcidiocesi, ovvero una provincia ecclesiastica comprendenti più diocesi - Patriarca: a partire dal IV sec. indica il grado di maggiore dignità dell’episcopato e fu attribuito solo ad alcune sedi originarie del cristianesimo: Alessandria d’Egitto, Antiochia, Costantinopoli, Gerusalemme, Roma e Aquileia. Organizzazione delle comunità cristiane - Chierici (uomini appartenenti al clero): sacerdoti (amministrano i sacramenti) e diaconi (svolgono compiti di assistenza e amministrazione) - Laici: partecipano insieme al clero all’elezione dei vescovi e alla gestione degli affari della comunità Coordinamento delle chiese orizzontali - Assemblee del clero: - Sinodi: convocati periodicamente dai metropoli in sede provinciale  per decidere in merito a questioni organizzative e disciplinari - Concili universali: convocati saltuariamente dagli imperatori  per definire le verità di fede (dogmi) – per regolamentare i riti liturgici – per emanare le leggi ecclesiastiche (canoni) Riforme della Chiesa Lo sviluppo di poteri territoriali da parte di vescovi e abati dà vita a signorie ecclesiastiche autonome  le famiglie aristocratiche che fondano chiese e monasteri rendono ereditarie le cariche ecclesiastiche  gli aristocratici che ottengono tali cariche sono sprovvisti di adeguata preparazione e autentica vocazione. I sovrani carolingi intervengono per restituire prestigio religioso alle autorità ecclesiastiche  Gli interventi imperiali accentuano la commistione fra ordinamenti ecclesiastici e laici. Dal X secolo, emergono nella società cristiana due esigenze principali di riforma: 1) moralizzazione dei costumi del clero – 2) tutela delle istituzioni ecclesiastiche dalle ingerenze del mondo laico. I movimenti che ne conseguono: - Ordine cluniacense: rimodellare in senso monastico la chiesa, centralità della preghiera, purezza del corpo, funzione del clero quale mediatore del sacro. Stile di vita monastico basato sulla specializzazione liturgica sulle opere di misericordia e sullo studio. Non contestate le ricchezze ecclesiastiche. - Eremitismo: ripresa degli ideali del primo monachesimo. Sguardo ai padri del deserto come Romualdo di Ravenna e Giovanni Gualberto. Nascono eremi che garantiscono spazi di isolamento e ascesi individuale. - Clero secolare: attenzione rivolta contro l'attaccamento alle ricchezze materiali, gli interessi familiari, le spoliazioni di chiese. Deposizione dei sacerdoti simoniaci e scomunica dei preti concubinari. Nascono comunità di canonici riformati intorno a cattedrali e pievi. - Movimenti laicali: polemica contro le ricchezze accumulate dai prelati e il loro coinvolgimento nelle questioni temporali. Ripresa dell'ideale evangelico della povertà, rinuncia ai beni secolari. Messa in discussione la chiesa stessa come Istituzione, ma solo talvolta. CRONOLOGIA DEI CONCILI ECUMENICI: SECOLI IV-IX – riconosciuti dalla Chiesa Ortodossa 325: Nicea – Costantino  condannò l'arianesimo e approvò il credo, la professione di fede cattolica. 381: Costantinopoli – Teodosio  confermò il credo e affermò la Natura divina dello Spirito Santo. 431: Efeso – Teodosio II  approvò il titolo di madre di Dio attribuito a Maria e condannò il nestorianesimo ribadito nel Concilio del 449 nella stessa città. 451: Calcedonia – Marciano  Condannò il monofisismo e sancì l'uguale preminenza del Patriarcato di Costantinopoli rispetto alla sede apostolica di Roma - non riconosciuto da Papa Leone. 553: Costantinopoli – Giustiniano  confermò le dottrine approvate dai concili precedenti, ribadendo la condanna del nestorianesimo e del monofisismo. 787: Nicea – imperatrice Irene  condannò l'iconoclastia ripristinando la venerazione delle icone. 1215: il Concilio lateranense impone agli ebrei di portare un segno di riconoscimento sull'abbigliamento, un cerchio di stoffa gialla per evitare rapporti con i cristiani. 1290: gli ebrei sono espulsi dal Regno d'Inghilterra  nei primi decenni del XIV sec. sono espulsi anche dal Regno di Francia. 1348- 50: nuova ondata di pogrom nell'Europa centrale orientale. 1492- 98: gli ebrei sono espulsi sia dal Regno di Spagna che da quello del Portogallo SNODO VI – La ripresa economica (X-XII secc.) Tra X e XII secolo, l'Europa entrò in una fase di espansione sempre più accentuata, caratterizzata dall'aumento della popolazione, dalla crescita della produzione agricola, dallo sviluppo degli insediamenti rurali e delle città, dal fiorire dei commerci e delle attività manifatturiere ed all' aprirsi di nuovi orizzonti culturali. Da un lato, la fase di espansione espresse una decisiva inversione di tendenza rispetto ai precedenti secoli di contrazione e stagnazione. Dall'altro, si preparò la base della crescita imponente del XIII secolo che costituì il vero e proprio apogeo dell'occidente medievale. Vari furono gli aspetti caratteristici della crescita dei secoli X-XII. In primo luogo, l'infittirsi dei villaggi nelle campagne e la rinascita delle città mutarono il volto del paesaggio europeo, rendendolo meno rurale e tracciando la rete dell'attuale urbanizzazione. Numerosi furono anche i progressi tecnici che sostennero l'espansione nei lavori agricoli, nelle manifatture, nelle vie di comunicazione e nei sistemi di trasporto. La crescita economica spostato progressivamente l'asse della produzione di ricchezza dalle rendite della terra ai profitti generati dallo scambio delle merci e del denaro. 12) Crescita demografica, espansione agraria e sviluppo dei commerci. La crescita della popolazione europea divenne più continua dal X per poi proseguire fino a tutto il XIII secolo, dando corpo a un imponente incremento demografico. Esso fu dovuto a un insieme di fenomeni: la scomparsa delle grandi epidemie, la fine delle incursioni barbariche, il miglioramento delle condizioni climatiche, le accresciute disponibilità alimentari. L’inversione del ciclo demografico non fu omogenea in tutte le regioni europee, ma un po' ovunque si diffusero nuovi insediamenti rurali, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari. Questo incremento spinse a mettere a coltura nuove terre attraverso un'intensa opera di dissodamento e bonifiche, favorita da alcuni progressi tecnici e sostenuta anche dalle colonizzazioni promosse dai signori e poi dalle città. All'economia silvo-pastorale dei secoli precedenti si sostituì un'economia agricola fondata sull'espansione delle colture e sulla loro specializzazione per i nuovi mercati urbani  in generale, da un'economia basata esclusivamente sulle rendite agrarie, si passò progressivamente a un'economia che produceva ricchezza attraverso gli scambi. Lo sviluppo fu sostenuto dalla crescente domanda di beni inizialmente provenienti dalle rendite dei grandi proprietari fondiari e dalle nuove ricchezze dei contadini agiati. Gli scambi necessitarono di quantità crescenti di moneta e promossero investimenti nelle strutture di comunicazione (strade, ponti, porti) e di mercato. Importanza delle città: decisivo fu lo sviluppo dei centri urbani, che avvenne in forme diverse nelle varie regioni europee. L'urbanizzazione fu più intensa dove più forte era stata la presenza delle città in età romana e dove c'erano borghi e porti mercantili (lungo assi del commercio a lunga distanza). La crescita urbana significava lo sviluppo di forme nuove di economia manifatturiera e commerciale, di organizzazioni sociali e politiche più articolate, di valori civili e culturali che differenziano il mondo urbano da quello rurale. Grazie a innovazioni tecnologiche, nelle città si svilupparono le manifatture in molti settori, e le diverse aree di produzione, alcune specializzate, furono collegate tra loro da reti di commerci internazionali che ebbero nei mercati italiani nel Mediterraneo e in quelli fiamminghi nell'Europa del Nord gli operatori privilegiati. Sintesi cronologica: 990 ca: Amalfi apre i propri empori a Bisanzio e poi nei principali porti dell’impero islamico XI sec: diffusione dei mulini ad acqua e miglioramento strumenti da traino e ferratura per allevamenti 1080-86: redazione del Domesday Book, il catasto dei beni immobili del regno normanno d’Inghilterra 1082: Venezia ottiene dall’imperatore Alessio Comneno privilegio commerciali in tutti i territori bizantini  sarà l’inizio del declino commerciale dell’impero orientale XII sec: sviluppo delle prime corporazioni artigiane nelle città europee + diffusione mulini a vento 1155: i mercanti genovesi sono ammessi a Costantinopoli 1158: Su iniziativa del duca di Sassonia, la città di Lubecca è scelta dai mercanti tedeschi quale centro dell’espansione tedesca nel Baltico  creazione mercato commerciale nordico XIII sec: diffusione delle bussole 1241: i mercanti delle città di Amburgo e Lubecca danno vita al primo nucleo della Hansa, lega cui presto si aggregheranno commercianti di altre città Lo sviluppo dell’agricoltura tra XI e XIII sec Fattori che favorirono lo sviluppo dell’agricoltura: - miglioramento del clima europeo  rialzo delle temperature e un'alternanza più equilibrata tra freddo e siccità. - Estensione della superficie coltivabile  Attraverso occupazioni, colonizzazioni, disboscamenti e bonifiche. - Introduzione di nuovi strumenti di lavoro  Notevoli progressi, soprattutto nell’aratura, grazie a ferratura dei cavalli, aratri in metallo con versorio, giogo per buoi. - Introduzione di nuovi sistemi di coltivazione  rotazione triennale delle colture: una parte dei campi viene coltivata con cereali autunnali, una parte con legumi e cereali primaverili, una parte lasciata a riposo. Il tessuto urbano in Europa tra il XI e il XIII sec - Moltitudine di borghi  contano fino a 2000 abitanti e svolgono la funzione di mercato nei confronti del territorio circostante. - Serie di città piccole e medie  10- 15.000 abitanti; spesso sono anche capoluoghi ecclesiastici, giurisdizionali, amministrativi. - Numero ristretto di grosse città  Sono sedi di importanti attività manifatturiere – sono inseriti in una rete di commerci a lungo raggio – talora hanno una notevole importanza politica e culturale, per esempio sono sedi di università. I beni e i prodotti del commercio internazionale - Oriente, spezie. - Francia e Renania vini. - Paesi fiamminghi e Toscana, panni di lana. - Regioni padane e regioni francesi, tessuti di lino e cotone. - Italia e Francia oggetti artistici. - Germania, Spagna e Lombardia armi. SNODO VII – Gli sviluppi politici (XI-XIII secc.) L'Occidente europeo conobbe una sistematica diffusione dei legami feudali solo tra XI e XIII secolo, quando la garantita ereditarietà dei benefici trasformò la fedeltà vassallatica in un formidabile strumento di collegamento politico. Ciò contribuì a superare la frammentazione dei poteri locali e a ricomporre in quadri politici più ampi la frantumazione territoriale dell’epoca precedente. Protagonisti di questa nuova fase furono i poteri monarchici, che in varie regioni promossero la formazione di regni caratterizzati dalla crescente autorità del sovrano. Il ricorso a raccordi feudali, lo sviluppo di una burocrazia di ufficiali, il consolidamento dinastico e patrimoniale e la sacralizzazione del potere furono i principali strumenti di affermazione delle monarchie. Nell'area imperiale, invece, la frammentazione politica rimase notevole per la debolezza cui l'autorità imperiale era ridotta dalla crescita del potere papale. I pontefici si proposero al vertice della cristianità, anche attraverso la gerarchia delle fedeltà feudali e si fecero promotori e coordinatori della sua espansione. La riconquista della Spagna della Sicilia mussulmane e la cristianizzazione dell'Europa orientale furono solo due aspetti dell'affermazione armata della cristianità, che trovò nelle crociate in Terrasanta l'espressione più compiuta; principale protagonista sociale ne fu la cavalleria. Perdite di parte dei territori francesi subita dagli eredi di Enrico al trono d'Inghilterra. 1214 battaglia di Bouvines: Filippo II Augusto sconfigge il Re d'Inghilterra Giovanni Senzaterra. XIII secolo: sviluppo degli apparati burocratici, fiscali e giudiziari e sistemazione della gerarchia feudale. REGNO D’INGHILTERRA IX sec. Re anglosassone Alfredo il Grande del Wessex  fine dell’invasione dei Danesi – avvio di un’energica azione di governo. X sec. Monarchi anglosassoni  unificazione dei poteri locali presenti sull’isola – adozione del cerimoniale di incoronazione – organizzazione territoriale del regno sull’isola: - Contee: controllate da agenti del re come esattori e giudici - Insediamenti rurali i cui abitanti partecipano alle corti giudiziarie. - Coordinamento militare gestito per i re dai grandi possessori fondiari 1016- 1042: il Regno Anglosassone d'Inghilterra è eretto da sovrani Vichinghi. XI sec. Guglielmo il Conquistatore duca di Normandia invade l'isola (1066) e sconfigge il pretendente Aroldo del Wessex nella battaglia di Hasting – diventa re di Inghilterra  1071 conquista dell'Inghilterra tranne Galles e Scozia - 1086 giuramento di Salisbury, stabilisce che la fedeltà dei vassalli minori non può pregiudicare l'autorità regia. - Confisca delle proprietà dei sassoni da parte del sovrano e parziale distribuzione ai baroni normanni. - Fondazione di castelli su unità fondiarie concesse in feudo ai baroni e cavalieri, in larga parte normanni. - Stretto controllo del sistema feudale, censimento fiscale della proprietà fondiaria, dei vassalli e dei capifamiglia. - Suddivisioni di contee e villaggi posti sotto il comando di uno sceriffo. XII sec. 1170: assassinio dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, già Cancelliere della corona nel contesto di un duro conflitto tra il re e il clero inglese. Re Enrico II della dinastia dei Plantageneti  rafforzamento del potere monarchico: - Riduzione del potere della grande nobiltà anche con esenzione dal servizio militare. - Recupero di entrate da proventi fondiari e fiscali versati dagli sceriffi. - Rafforzamento della giurisdizione regia anche nei confronti del clero (assise di clarendon 1164- 66) Re Riccardo Cuordileone  regresso del potere monarchico  nuove rivendicazioni da parte della nobiltà. XIII sec. Re Giovanni Senzaterra  1214 sconfitta a Bouvines da parte di Filippo II Augusto: - Perdita dei possessi in Francia - Concessione della Magna Charta Libertatum – 1215, che limita il potere del re. ITALIA MERIDIONALE Inizio XI sec: ricorso a cavalieri e mercenari normanni  cessione di territori in compenso dei servizi prestati e costituzione delle prime contee normanne. 1046- 48: rivolte in Puglia contro il governo bizantino, fomentata dall'imperatore Enrico III 1059: accordo di Melfi: i normanni si sottomettono feudalmente al Papa  Roberto D’Altavilla viene riconosciuto dal Papa Duca di Puglia e Calabria. 1061- 91: conquista della Sicilia  Ruggero I di Altavilla diventa legato apostolico in Sicilia. 1130: Ruggero II viene nominato da re dall’antipapa Anacleto II  Fine della presenza politica dei Longobardi, dei bizantini e degli arabi nel Mezzogiorno + unificazione e controllo da parte dei normanni. 1140: Assise di Ariano  Solida definizione dei rapporti tra corona e feudatari, al Vertice c'è sempre la curia feudale. 1154- 89: regni di Guglielmo I e Guglielmo II  Rivolta da parte di baroni e città a causa del controllo della feudalità e contenimento sviluppi urbani. 1189: Regno di Costanza, figlia di Ruggero II  Matrimonio con Enrico IV di Svevia (re di Sicilia nel 1195): repressione delle rivolte dei Baroni più annientamento del gruppo dirigente normanno. Penisola arabica e impero islamico 1031: fine del Califfato Omayyade e dalla sua dissoluzione sorgono una moltitudine di signorie territoriali chiamate taifas. 1035: Alla morte di Sancho III dal Regno di Navarra, si separa la contea di Castiglia, che assume dignità regia. 1085: riconquista di Toledo mussulmana da parte del Re di Castiglia, León Alfonso VI, che vi trasferisce la capitale. 1086: il Califfato dell'Andalusia è conquistato dalla dinastia Berbera degli Almoravidi, la cui organizzazione frena la reconquista cristiana. 1134- 39: Il Regno di Aragona si unifica con la contea di Barcellona e si separa la contea di Oporto, un nucleo dal quale si svilupperà il Regno del Portogallo. 1144: i turchi si impadroniscono della contea di Edessa. 1147: la dinastia degli Almohadi blocca l'avanzata degli eserciti cristiani nella Spagna musulmana. 15) L’espansione armata della cristianità XI- XIII sec: I pontefici utilizzano la fedeltà feudale per legare a sè molti sovrani europei, si pongono al vertice della cristianità e si fanno promotori e coordinatori della sua espansione. L'affermazione armata della cristianità ha come teatri principali la Spagna musulmana, l'Europa orientale, pagana e la Terra Santa. - RECONQUISTA E I REGNI IBERICI  reconquista: rioccupazione da parte dei sovrani cristiani dei territori conquistati, dei musulmani nella penisola iberica. Non dà vita a un regno unitario, ma una pluralità di organismi. XI secolo: avanzata degli eserciti cristiani verso sud. Da fine XII sec: seconda fase della riconquista, lungo tre direttrici principali corrispondenti all' espansione dei regni di Portogallo, Castiglia e Aragona. Riconquista di alcune città del Sud della penisola per mano di Ferdinando III di Castiglia e delle isole Baleari, da parte di Giacomo I d'Aragona. I regni cristiani iberici si trovano ad affrontare al proprio interno problemi analoghi a quelle delle coeve monarchie europee, incentrati sulla definizione dei rapporti fra un potere regio in via di affermazione e un’aristocrazia resa potente dalle rendite militari. - IMPERO BIZANTINO ED ESPANSIONE VERSO EST  Metà XII secolo: movimento di espansione territoriale verso l'Europa orientale, ancora abitata da popolazioni pagane. I principi di Sassonia e di Baviera prendono l'iniziativa militare lungo le coste del Baltico e nelle regioni della Boemia, delle Alpi orientali e degli slavi occidentali. Inizio XIII secolo: protagonisti della cristianizzazione diventano gli ordini monastici dei cavalieri Teutonici e dei Portaspada. Nei territori conquistati si formano nuove signorie ad opera dei nobili e dei cavalieri tedeschi. Gli eserciti aprono la strada all'insediamento di contadini attratti dall' abbondanza di terre, alla fondazione di villaggi e città, allo sviluppo di nuovi commerci e alla cristianizzazione delle popolazioni locali. - LE CROCIATE IN TERRASANTA  la cristianizzazione armata acquista dimensioni imponenti quando viene indirizzata alla liberazione della Terra Santa dalla dominazione islamica. Papa Urbano II esorta i cristiani a difender in armi il pellegrinaggio in Terrasanta (1095) Le principali spedizioni armate in Terrasanta: - 1096-99: Antiochia, Edessa, Gerusalemme – Urbano II  raccoglie esponenti dell'aristocrazia francese normanna e porta alla conquista di Gerusalemme. I regni cristiani costituiti nei territori conquistati non resistono a lungo di fronte alla reazione musulmana.  Fondazione degli ordini monastici, militari, dei cavalieri del Santo Sepolcro e degli , a cui si aggiunge vent'anni dopo quello dei templari. Sviluppo di nuovi servizi finanziari offerti da banchieri, si diffondono anche nuovi strumenti di pagamento come le lettere di cambio. Le nuove figure sociali Lo sviluppo demografico ed economico dell’Occidente determina profonde trasformazioni sociali: - Nuove specializzazioni nel mondo del lavoro e una più accentuata differenziazione sociale, soprattutto nelle città. - La concentrazione di un numero crescente di abitanti sollecita la domanda di prodotti diversi  Moltiplicazione di muratori, fornai, beccai, fabbri, cuoiai, tessitori e altri artigiani. - La società si fa sempre più articolata  necessità di figure come notai, scrivani, maestri di scuola, giudici, avvocati e medici  ai notai e riconosciuta la capacità giuridica di redigere atti autentici e legalmente validi. - Età caratterizzata dal grande sviluppo dei commerci  Crescita del numero di mercanti, commercianti, bottegai e prestatori di denaro  Il mercante, la figura che incarna maggiormente le trasformazioni del periodo. Sviluppo di una vera e propria cultura mercantile che determina un rinnovamento delle forme societarie e degli strumenti contabili e finanziari. Introdotto il prestito a interesse, condannato moralmente dalla Chiesa come usura. 17) Papato, impero e regni Sul piano politico, la casata degli Hohenstaufen conferì autorevolezza alla carica imperiale e rilanciò le ambizioni universalistiche di un ordinamento civile indipendente da quello religioso  Federico I di Hohenstaufen è eletto re di Germania e d'Italia, incoronato imperatore nel 1152. Gli imperatori furono prodighi di concessioni alla nobiltà tedesca, ma la rivendicazione dei diritti nei confronti delle città italiane apre un lungo conflitto dal quale la casata tedesca uscì perdente. Federico II, ultimo imperatore della casata Sveva, fu quello in grado di assolvere al suo ruolo universale per visione e capacità di azione politica. A sua volta il papato sviluppò le posizioni gregoriane di supremazia, proponendosi come arbitro delle vicende della politica europea e mediterranea. Il consolidamento della autorità monarchica attraverso il rafforzamento burocratico e le concessioni giurisdizionale a signori e città, rese i regni i nuovi antagonisti delle rivendicazioni universalistiche dei pontefici. Lo scontro con il re di Francia per il controllo del clero fece di Bonifacio VIII l'ultimo Papa capace di celebrare la potenza dell'autorità Pontificia. Nell'Europa orientale si formarono invece regni di grande estensione territoriale, ma deboli nella coesione politica. Nelle grandi pianure tra il Danubio e il Don, cominciò a prendere forma il Principato slavo di Kiev, nucleo della futura Russia, riunificato da Vladimir II all'inizio del XII secolo. Rivendicazioni universalistiche e conflitti con i poteri monarchici e le città. - 1122: dopo il concordato di Worms, l'azione politica del papato diviene irreversibile. - 1155: l'elezione di Federico I restaura l'autorità imperiale sulla scena europea e mediterranea. - Entrambi i poteri sono costretti ad affrontare forze ostili alla loro pretesa di guida egemonica, ovvero i poteri monarchici e le città. I disegni universalistici dell'impero e del papato entrano in crisi dalla seconda metà del tredicesimo secolo. PAPATO: - Innocenzo III: affina la teoria teocratica e sancisce il principio per cui il Papa riceve da Dio sia il potere spirituale sia quello temporale, delegando quest’ultima ai sovrani sotto la guida della Chiesa. Intensa partecipazione del Pontefice alle vicende politiche dell'epoca. Elabora l'idea di crociata che ispira la reconquista spagnola, le spedizioni in Oriente e la crociata contro i catari nel 1208-09. - Bonifacio VIII: celebra la preminenza dell'autorità Pontificia attraverso la proclamazione del primo Giubileo nel 1300. 1302: il re di Francia Filippo IV entra in contrasto con il Pontefice e revoca l'immunità fiscale del clero  si apre un duro conflitto che mina ogni residua pretesa universalistica dei successivi pontefici. IMPERO: - Federico I: idea di supremazia imperiale. Il potere è conferito direttamente da Dio attraverso l'unzione e non è mediato dall’Incoronazione del Pontefice. 1158- 83: Tentativo di riaffermare il potere imperiale sulle città italiane si trasforma in aperto conflitto  La Lega lombarda ()sconfigge Federico I e lo costringe a concedere l'esercizio delle regalie ai comuni. (pace di costanza) - Federico II: persegue una politica di piena affermazione della propria sovranità sul Regno di Sicilia, ma fallisce nel tentativo di imporre l'autorità imperiale sulle città italiane del Centro Nord. Duro conflitto con i pontefici, dalla scomunica da parte di Gregorio IX nel 1227 fino alla deposizione sancita da Innocenzo IV nel 1245. La lunga fase di instabilità politica che segue la sua morte nel 1250, inclina il prestigio dell'autorità imperiale. Il rafforzamento dei poteri monarchici Rafforzamento dovuto all’espansione del territorio controllato dai sovrani e al potenziamento degli apparati burocratici centrali. Nuovi conflitti con la nobiltà e le comunità urbane determinati dal crescente esercizio regio delle funzioni militari, fiscali e giudiziarie. REGNO DI FRANCIA: - Luigi IX, favorisce la conquista del Regno di Sicilia da parte del fratello Carlo d'Angiò e promuove due crociate. Rafforza l'ideologia regia che collega la dinastia Capetingia alla tradizione carolingia. Rafforza il ruolo degli uffici centrali e avvia l'unificazione delle tradizioni normative giuridiche. - Filippo IV il Bello limita l'autonomia giurisdizionale e fiscale del clero ed entra in conflitto con Papa Bonifacio VIII. Convoca gli Stati generali nel 1302 per ottenere il sostegno dei sudditi e rivendica la discendenza da Dio del potere regio. REGNO DI INGHILTERRA. - Enrico III, si confronta ripetutamente con le pretese dei Baroni della piccola nobiltà rurale e delle città. Rafforza l'apparato amministrativo, in particolare quello fiscale. - Edoardo I intraprende una campagna di espansione del dominio a tutta l'isola, conquista il Galles nel 1283 e la Scozia nel 1305. Convoca il Parlamento Regio nel 1295. REGNO DI SICILIA. - Federico II, si insedia in Sicilia nel 1220 e persegue rafforzamento del potere. Rivendica i diritti usurpati dei Baroni e ribadisce l'assoggettamento delle comunità urbane. Sviluppa un efficiente apparato amministrativo. Nel 1231 raccoglie la sua legislazione nel Liber augustalis. Assicura al clero l'immunità giurisdizionale e fiscale. Alla sua morte, le lotte di successione inducono Papa Urbano IV ad affidare la corona a re Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX. REGNI IBERICI. - Regno di Castiglia: Alfonso X attua una politica di accentramento, trasforma la Corte in un importante centro di cultura e promuove nel 1265 la raccolta legislativa las siete partidas. Il potere Regio entra spesso in conflitto con la nobiltà. - Regno di Aragona: l'economia commerciale sostiene la politica militare dei re aragonesi che si insediano in Sicilia tra il 1282 e 1302 e avviano la conquista della Sardegna nel 1323. Politica basata sulla mediazione tra le disposizioni regie e gli interessi della nobiltà del clero e della città. STATO PONTIFICIO. - Innocenzo III rafforza il potere temporale ed estende il proprio dominio facendosi giurare fedeltà da nobili e città del Lazio, dell'Umbria, delle Marche, in cambio di ampia autonomia in materia fiscale e giudiziaria. I pontefici sviluppano un apparato burocratico destinato a riscuotere tributi in tutta la cristianità, attraverso un sistema fiscale complesso che fa capo alla Camera apostolica. Si pongono come arbitri in un numero crescente di cause giudiziarie. SNODO IX – La civiltà urbana (XII-XIV secc.) - Ceto intellettuale di uomini di cultura  Formato da giudici e notai in grado di elaborare il sapere e di gestire il governo della città  Competenza giuridica. PRIMA META’ XIII SEC  Regimi signorili e istituzioni comunali L'affermazione dei poteri signorili è più precoce nelle città padane rispetto a quelle dell'Italia centrale, grazie alla capacità di imporre il proprio potere da parte di alcuni signori feudali. Esse, infatti, sono dotati di ingenti beni fondiari, hanno ricevuto investiture imperiali e sfruttano i conflitti tra fazioni rivali, riuscendo a costruire dominazioni su costellazioni di città e territori rurali. Il conferimento straordinario di potere e un signore avviene in vari modi: - attraverso il prolungamento della carica comunale di anziano o di capitano del popolo. - Con la delega dell'autorità da parte dei consigli comunali, prima per un periodo limitato e poi con successione ereditaria. - Con la concessione da parte dell'imperatore del titolo di vicario. La partecipazione politica perde vigore ma molte istituzioni comunali e rimangono in vita, per esempio: - il sistema delle corporazioni. - Gli organismi mercantili. - Il quadro normativo che non viene cancellato, ma solo modificato. - Apparati amministrativi. I gruppi dirigenti urbani non perdono il loro ruolo locale, ma la limitazione della loro autonomia politica viene compensata dal rafforzamento in ristretti patriziati SECONDA META’ XIII SEC  Il superamento degli assetti comunali Emerge l’inadeguatezza delle istituzioni comunali a offrire stabile cornice alla crescente complessità della convivenza sociale politica nelle città italiane.  Conflitti tra il popolo e i membri dell'aristocrazia urbana + conflitti per l'accesso al governo e ai consigli cittadini tra i rappresentanti delle fazioni guelfe e ghibelline - Superamento dei governi comunali in una varietà di soluzioni spesso ibride  Alternanza tra le varie forme di governo a cui ricorrere a seconda delle circostanze, diventa esperienza comune in molte città. - Progressiva affermazione di forme di potere personale signorile: in numerose città, i consigli municipali cominciano a conferire un singolo cittadino imminente un potere incondizionato. Ai signori sono affidati compiti di difesa militare, di sicurezza e pacificazione interna. SNODO X – Crisi e nuovi sviluppi (XIV-XV secc.) Dopo alcuni secoli di crescita continua, l’evoluzione demografica conobbe un’inversione di tendenza nel XIV sec. Per effetto di carestie, guerre e pestilenze, la popolazione calò drammaticamente in un contesto di forti mutamenti della sensibilità collettiva, religiosa e artistica. La crisi demografica ebbe anche effetti importanti sulle attività economiche, di cui interruppe lo sviluppo e determinò profonde trasformazioni. Il calo delle rendite agricole sollecito la differenziazione e la specializzazione delle culture e favorì il forte sviluppo dell'allevamento del bestiame. La ristrutturazione delle manifatture intorno al lavoro salariato orientò la produzione verso beni di largo consumo a prezzi più bassi. Le attività mercantili e bancarie consolidarono le strutture decentrate sulle piazze internazionali, contribuendo ad allargare i traffici a nuove rotte commerciali centrate sull'Europa atlantica e settentrionale. Le trasformazioni economiche allargarono però le differenze sociali, accentuando l'impoverimento dei contadini e dei lavoratori urbani, fino a provocare diffuse rivolte nelle campagne nelle città. Solo dalla metà del XV secolo si avviò una lenta ripresa demografica ed economica che attenuò le tensioni sociali. 20) Depressione demografica e ristrutturazioni economiche La grave crisi demografica del XIV secolo è innescata dallo squilibrio tra le risorse alimentari disponibili e l'eccessivo numero di bocche da sfamare. Alla metà del Trecento si aggiunge il ritorno dell'epidemia di peste in Occidente, che portò la popolazione a calare di almeno un terzo. Guerre, carestie, pestilenze ed eventi naturali catastrofici accentuarono la sensazione di estrema precarietà dell'esistenza. L'esperienza della morte divenne comune e indusse profonde trasformazioni nella mentalità e nella sensibilità religiosa. Movimenti collettivi di penitenza si intrecciarono a reazioni violente contro gli ebrei e le donne accusate di stregoneria. Nuovi culti incentrati sulla passione e sulla sofferenza si accompagnarono allo sviluppo di temi macabri nell'arte sacra e nella letteratura. La crisi demografica ebbe effetti negativi sull'economia, determinando un forte calo della produzione agricola e manifatturiera, una contrazione degli scambi e una generale riduzione dei margini di profitto. Allo stesso tempo, favorì il miglioramento delle condizioni di vita e dell'alimentazione dei sopravvissuti, con un aumento medio del reddito che si tradusse in una nuova domanda diffusa di beni e di largo consumo a basso costo. La produzione agricola si orientava verso colture specializzate destinate al commercio a distanza. Forte sviluppo conobbero l'allevamento bovino e quello ovino. Nelle manifatture, la ristrutturazione dell'organizzazione del lavoro intorno al lavoro salariato e a domicilio consentì di incrementare la produzione di merci di minore qualità, ma con uno smercio più vasto. Calo della popolazione:  Calo della domanda di beni e prodotti  diminuzione dei prezzi  Minore disponibilità di manodopera  aumento dei salari di braccianti agricoli e lavoratori urbani  crescita dei costi di produzione = riduzione dei margini di profitto per proprietari fondiari e imprenditori  richiesta di interventi normativi per bloccare i salari Ristrutturazione agricoltura e sviluppo pastorizia: Calo della richiesta e della produzione agricola + abbandono delle terre a bassa redditività: - Coltivazione delle terre migliori con aumento della redditività  Diversificazione e specializzazione della produzione  Ristrutturazione dei contratti agrari e della mezzadria. - Trasformazione di terre abbandonate in pascoli  Sviluppo della pastorizia e della transumanza. - Deterioramento di terreni per erosioni impaludamenti e desertificazioni. Riorganizzazione del lavoro nelle attività manifatturiere: - il sistema precedente al XIV sec.  l'artigiano con bottega propria che lavora la materia prima fino alla finitura del prodotto e gestisce in proprio anche lo smercio e la vendita - Nuova tipologia dal XIV sec .  mercanti-imprenditori che acquistano materie prime, grazie capitali  botteghe artigiane, che ricevano materie prime, lavorano parti del prodotto  mercanti- imprenditori che collocano i prodotti su mercati anche a lunga distanza. Tappe cronologiche: Peste in Europa: 1347-50; 1368-71; 1397-1402; 1422-25; 1437-38 1333: disastrosa Alluvione a Firenze. Marginalità sociali: tra il 1348 e il 1351 primi episodi di caccia alle streghe in Inghilterra; Pogrom antiebraici in Germania; e misure contro i vagabondi nel Regno Unito e in Francia. 21) Reazioni e ripresa Nelle campagne e nelle città, si acuì la polarizzazione tra un ristretto cerchio di facoltosi proprietari e mercanti e strati più ampi di contadini e braccianti, privati dell'uso comune delle e che vivevano in condizioni al limite dell'indigenza. Il crescente disagio si espresse in frequenti rivolte urbane e rurali contro l'oppressione nobiliare, il peso della fiscalità e le precarie condizioni di lavoro, a favore di una redistribuzione della ricchezza e di un allargamento della partecipazione politica. Solo dalla metà del XV secolo tornarono a farsi evidenti segnali di ripresa: la popolazione ricominciò a crescere, dando ulteriore sviluppo ai consumi, tra i quali quelli artistici e di lusso. I mercanti e i banchieri allargarono i propri traffici internazionali intorno a nuovi assi commerciali che rispecchiavano l’impetuoso sviluppo economico dell'Europa atlantica rispetto a quella mediterranea. La ripresa demografica: Ritrovato equilibrio tra risorse alimentari e popolazione + aumento della produttività dei raccolti  miglioramento dell'alimentazione, maggiore resistenza malattie e alle avversità climatiche, aumento del tasso di natalità, recupero demografico. - 1419- 49 CONCILIARISMO: Costanza (1414-18) e Basilea (1431-38)  Il Concilio dichiara che la sua autorità è superiore a quella del Papa nel governo della Chiesa  Fallimento per i contrasti interni all'Assemblea conciliare. - Dalla metà del XV secolo, riaffermazione della MONARCHIA PONTIFICIA: tutto il potere ritorna in mano al Papa e alla curia  Fenomeni di nepotismo, ma anche grandioso rinnovamento architettonico di Roma. Cronologia dei maggiori Concili del XV sec: - 1409 – Pisa – Prelati di entrambi i fronti scismatici  Tentativo di superare lo scisma dichiarando eretici i pontefici, Gregorio II e Benedetto XIII. Viene eletto nuovo Papa Alessandro V arcivescovo di Milano, ma finisce per creare un'ulteriore divisione all'interno della Chiesa cattolica. - 1414-18 – Costanza – re di Germania, Sigismondo  superò lo scisma, proclamando la superiorità del Concilio ed eleggendo Papa Martino V. - 1423- 24 – Siena – Martino V  ribadì le condanne ereticali delle teorie di John Wyclif e Jan Hus. - 1431- 49: Basilea, Ferrara, Firenze, Losanna – Martino V  Si ripropongono i conflitti tra il cardinale e il papato in materia di benefici di fiscalità, poteri della curia e importanza della gerarchia ecclesiastica. Riconciliazione del 1449 con riconoscimento del nuovo Papa Nicolò V. 23) Gli imperi Esaurite nella prima metà del XIV secolo le discese in Italia, gli imperatori limitarono definitivamente il proprio raggio d'azione all'area tedesca. Affermare la propria autorità sulle diverse componenti politiche, diede avvio alla riforma dei criteri di elezione imperiale che legarono direttamente la corona imperiale al titolo di re di Germania. Esercizio del potere imperiale era però effettivo solo nei territori di cui era titolare diretto al sovrano. Negli altri l'autorità era invece poco più che formale perché i principati territoriali avevano accresciuto i loro diritti, tanto da esercitare il potere in sostanziale autonomia. Per il prestigio superstite la corona imperiale continua ad essere contesa tra alcune grandi casate, tra le quali emerse nel corso del XV secolo quella degli Asburgo. Nel Mediterraneo orientale l'impero bizantino era ormai ridotto a un territorio centrato sulla Grecia e fece riscontro con la rapida affermazione in Asia minore, poi nei Balcani, della dinastia turca degli Ottomani. Essa guidò l'espansione dell'islam fino nel continente europeo che seguì la conquista di Costantinopoli nel 1453. La fine dell'impero bizantino contribuì infatti a spostare per secoli in Europa la frontiera tra la civiltà cristiana e quella musulmana. SNODO XII – La formazione degli Stati (XIV-XV secc.) Durante i sec. XIV e XV il fenomeno politico più importante fu rappresentato dal rafforzamento in senso statale dei regni, vale a dire da una loro maggiore stabilità politico-amministrativa e territoriale, con esisti diversi a seconda dei Paesi. Là dove, come in Occidente, si erano già sviluppate forti monarchie feudali, il consolidamento delle istituzioni fu più evidente. Nelle regioni orientali, invece, il ripiegamento dell’impero nell’area tedesca liberò lo spazio per la creazione di regni più vasti ma molto fragili monarchicamente. All’interno degli stati, ovunque sopravvissero poteri eterogenei e conflittuali di origine signorile, cittadina ed ecclesiastica. I sovrani dovettero pertanto elaborare nuovi strumenti per controllare il territorio e per governare le diverse componenti in modo più consensuale. Presero corpo apparati amministrativi affidati stabilmente a ufficiali specializzati e stipendiati, e assemblee amministrative dove venne formandosi, attraverso la collaborazione tra il sovrano e i poteri locali, la consapevolezza dell’esistenza di una comunità politica e, in certi paesi, anche in un sentimento di carattere tendenzialmente nazionale. 24) Dai regni agli stati Il processo di formazione degli Stati europei nei secoli finali del medioevo fu segnato da elementi di continuità negli sviluppi politici e da nuove tendenze nell'affermazione di assetti più stabili. Il rafforzamento dei poteri fu sviluppato incrementando gli apparati amministrativi centrali e periferici. Formazione di corpi di ufficiali specializzati e stipendiati e trasformazioni in senso professionale delle truppe degli eserciti e delle rappresentanze diplomatiche. Le caratteristiche comuni del processo furono due: la perdurante pluralità dei poteri operanti all'interno dei regni - necessità da parte dei sovrani di negoziare con essi accordi di governo. In queste realtà composite e pattizie emersero come luoghi di definizione reciproca dei ruoli e di mediazione politica le assemblee rappresentative dei vari corpi. Le assemblee rappresentative Caratteristiche principali: - Si sviluppano in molti Stati europei  (Francia-Stati generali); (Spagna-Cortés, 1283); (Inghilterra- Parlamenti  1320-40 House of Lords e House of Commons); (Germania-diete). - Sono costituite dai rappresentanti dei corpi sociali  aristocrazia, piccola nobiltà, clero, mercanti delle città, talora anche contadini. - Vengono convocate dal sovrano che richiede la loro approvazione  per l'emancipazione di nuove leggi – per l'introduzione di tasse che possono e ledere privilegi tradizionali. - Diventano luogo di dialogo e di mediazione tra interessi contrapposti  della corona e dei gruppi politici e sociali più importanti. 25) Verso gli stati nazionali: La guerra dei Cent’anni La formazione dello Stato fu più intensa in Francia e in Inghilterra. La guerra che per oltre un secolo contrappose i paesi complicò, ma anche stimolò, in entrambi i regni il processo di concentrazione di potere e di rafforzamento delle strutture di governo (fiscale e militare). In Francia il consolidamento degli apparati monarchici dovette fronteggiare la perdurante potenza della nobiltà. In Inghilterra fu invece più precocemente raggiunto un equilibrio tra il potere del re e gli interessi delle società locali, mediato dal Parlamento. Nel 1328, alla morte del re di Francia Carlo IV, il nipote Edoardo III re d'Inghilterra ne rivendica la successione, ma la guida del Regno viene affidata a Filippo VI di Valois che confisca i feudi francesi di Edoardo III. GUERRA DEI CENT’ANNI – 1337-1453 Fase iniziale - Edoardo III d'Inghilterra muove guerra alla Francia  Punta alla conquista della zona strategica delle Fiandre e grazie alla fanteria e all'uso delle bombarde, sbaraglia più volte la lenta cavalleria francese (battaglia di Crecy 1346 e Poitiers 1356) - 1358: i contadini francesi insorgono contro la nobiltà, mentre a Parigi si sollevano i mercanti. - 1360, viene firmata la pace di Brétigny  L'Inghilterra vede riconosciute le sue conquiste. - Nei decenni successivi scoppiano disordini anche in Inghilterra, i francesi approfittano della debolezza dei nemici  1380: l'esercito francese riconquista quasi tutti i domini inglesi in terra di Francia. Fase finale - Con l'appoggio del duca di Borgogna, Il Re inglese Enrico V riprende alle ostilità  Gli inglesi vincono ad Azincourt nel 1415 e conquistano tutta la Francia settentrionale. - Enrico V, ottiene la reggenza del Regno di Francia  Nel paese prende corpo una reazione anti inglese per iniziativa dei contadini che trovano in Giovanna d'Arco un simbolo importante. - 1429: Giovanna d'Arco sostiene il re di Francia Carlo VII e guida l'esercito alla liberazione della città di Orléans. - 1435: il duca di Borgogna, in cambio dell'indipendenza, si riconcilia con il re francese Carlo VII. - 1449- 51: con una serie di vittorie decisive e il re francese riesce a porre fine al conflitto. - 1453: agli inglesi rimane in territorio francese solo il porto di Calais. GUERRA CIVILE FRANCIA  1392: Carlo VI è riconosciuto incapace di governare  emergono due fazioni contrapposte, gli armagnacchi e i borgogni.  1) Armagnacchi = Guidati inizialmente dal fratello del re, Luigi d'Orléans, e alla sua morte nel 1407 dal Conte La frammentazione territoriale politica fu ricomposta tra 14:15, secolo dalle principali città che ne assoggetta rono altre insieme ai loro contadi, alle comunità rurali e ai poteri signorili. Dalla lunga competizione politica e militare emersero alcuni Stati di dimensione regionale, come per esempio Milano, Venezia, Firenze, contornati da poche formazioni signorili e cittadine minori. La forma di Stato fu anche in questo caso composita, pur in una varietà di soluzioni, con riconoscimenti di diritti ai poteri locali e irrobustimento degli apparati amministrativi centrali periferici. Nonostante il trasferimento ad Avignone e la lunga crisi culminata con lo scisma e la contestazione conciliare, il papato riuscì a mantenere faticosamente il controllo dello Stato territoriale che aveva formato nelle regioni del Centro Italia. Peraltro, solo per brevi periodi e solo in certe aree il dominio potè essere esercitato in forma diretta, data l'eterogeneità e l'autonomia di fatto che i poteri locali si erano garantiti nel tempo. Solo dalla metà del XV secolo il governo Pontificio poté farsi più continuo attraverso una rete di ufficiali. Le vicende delle monarchie meridionali furono dominate dalla progressiva espansione della corona aragonese che culminò nella prima metà del XV secolo con il definitivo controllo del Regno di Napoli, della Sicilia e della Sardegna. Importante era stato però anche per gli assetti politici dell'intera penisola il dominio angioino sul Regno di Napoli tra XIII e XIV secolo. Entrambe le dinastie dovettero costantemente confrontarsi con la potenza di una nobiltà divisa in fazioni e pronta a ribellarsi anche per debolezza dei gruppi mercantili e imprenditoriali urbani. Alla metà del Quattrocento venne stabilendosi un sistema politico imperniato sui 5 Stati maggiori (intorno ai domini di Milano, Venezia, Firenze, Napoli e Pontificio) e su una costellazione di formazioni minori che congelò ulteriori espansioni territoriali, attraverso una pace, che era soprattutto frutto delle debolezze individuali. Un' intensa attività diplomatica riuscì a sedare diffidenze, colpi di mano reciproci fino a quando la riconquista francese del Regno di Napoli non infranse definitivamente il precario equilibrio politico italiano. Policentrismo politico e ricomposizione territoriale fra XIII e XV secolo. La geografia politica dell'Italia si semplifica complessivamente: il sistema politico e inizialmente caratterizzato da una frammentazione molto accentuata (Come l’area imperiale tedesca e la Borgogna) Si creano progressivamente 5 Stati territoriali con l'1assoggettamento di signori, comunità rurali e altri centri urbani: - Centro nord: Milano, Venezia, Firenze (tre Stati regionali che gravitano sulle città e sulle signorie cittadine) - Stato pontificio : che comprende Lazio meridionale, Tuscia, Umbria, Marche, Romagna. - Regno di Sicilia : potere monarchico  Dopo la separazione nel XIII secolo della Sicilia aragonese, dal Mezzogiorno angioino (Regno di Napoli), si unificarono definitivamente agli inizi del XV secolo. - Nel Centro nord permangono alcuni principati territoriali minori  Si sviluppano nelle zone alpine appenniniche ai margini dell'Italia comunale e rispetto ad altre aree europee hanno minore importanza nell'organizzare politicamente il territorio. Es: Gonzaga a Mantova – Este a Ferrara, Reggio e Modena – Savoia nelle Alpi occidentali e Piemonte. - Stati Mono cittadini , per esempio Genova, Lucca e Siena. Riuniti nella Lega Italica dopo la pace di Lodi (1454) SNODO XIV – Verso nuovi mondi (XIV-XVI secc.) Tra XIV e XV secolo emerse nella consapevolezza degli uomini dotti europei, e in primo luogo italiani, la percezione di una discontinuità profonda rispetto al periodo recente - dominato da un clima continua di guerre, pestilenze, carestie, superstizioni - e dell'aprirsi di un'epoca nuova. La discontinuità fu innanzitutto un fenomeno intellettuale che si propose una rinascita della civiltà fondata sul confronto con il modello dell'antichità e degli autori classici, ritenuti espressione insuperata della pienezza vitale dell'uomo attivo nel mondo. Si sviluppò così il movimento culturale dell'Umanesimo che, rivalutando la dignità dell'uomo attraverso l'educazione e la cultura, fece dei letterati, degli artisti e degli scienziati protagonisti di un'età, il Rinascimento. La fiducia nelle possibilità dell'uomo di intervenire positivamente sulla realtà pose le basi per lo sviluppo di nuove conoscenze astronomiche e cosmografiche, che consentirono di avviare tra fine XV e inizio XVI secolo le inedite esplorazioni geografiche sostenute da forti motivazioni economiche, politiche e religiose. La discontinuità con il periodo precedente fu dunque anche una discontinuità spaziale, capace di riscrivere i confini del mondo. La circumnavigazione dell'Africa e poi del nuovo continente americano non aprì solo le nuove vie oceaniche per raggiungere l'Asia, ma dischiuse agli europei la conoscenza di un mondo che cambiò in pochi decenni il suo volto. A mappare i nuovi spazi furono, non a caso, gli intellettuali umanisti. 29) L’Umanesimo: una discontinuità territoriale Nel corso del XV secolo, il mondo antico, in particolare l'eredità romana, iniziò ad apparire estraneo alla società. Il confronto con i modelli classici divenne il metro di giudizio di un nuovo movimento originato tra gli intellettuali laici delle città italiane, improntato sui temi della rinascita, della civiltà e del ritorno all' antico: l'Umanesimo. La riscoperta degli autori classici, l'adozione del metodo filologico e la valorizzazione della cultura antica furono posti alla base di un'ideale educativo dell'uomo virtuoso, incentrato sulla sua dignità e sulla sua centralità nella natura. Una filosofia che allo stesso tempo favorì la laicizzazione del pensiero e fu anche capace di coniugarsi alla religione in una visione rinnovata del cristianesimo. Fondamentale fu la circolazione del sapere permessa dalla diffusione della stampa. Nel XV secolo nelle arti plastiche e figurative si diffuse un linguaggio espressivo nuovo, basato su un'attenzione oggettiva per la natura e sulla rappresentazione razionale dello spazio, secondo le leggi della prospettiva. Gli artisti cominciarono a essere considerati intellettuali e ad essere invitati nelle maggiori corti italiane, insieme a letterati e pensatori. La Roma pontificia divenne il centro propulsore del Rinascimento fino ai primi decenni del XVI secolo. Il desiderio di sapere globale rappresenta una delle eredità maggiori dell'umanesimo nella storia della cultura e della scienza. L' Astronomia giunse a intuire la non finitezza dell'universo e la centralità del sole nel sistema planetario. Si accettò la sfericità della terra e la supposizione che fosse possibile raggiungere qualsiasi suo punto procedendo in qualsiasi direzione. La più affinata rappresentazione dello spazio consentì di redigere carte geografiche del mondo conosciuto, dello spazio marino e delle possibili distanze tra Europa e Asia. Le figure sociali del Rinascimento: - Intellettuale  gode di una posizione di grande rilievo sociale e spesso lavora come funzionario presso una Corte. Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Carlo Marsuppini, Poggio Bracciolini, Niccolò Machiavelli. - Artista  si dedica all'arte, ma anche alla scienza. Cresce la considerazione per il suo ruolo, che si assimila progressivamente a quello dell'intellettuale. Filippo brunelleschi, Leon Battista Alberti, Michelangelo Buonarroti, Bramante, Raffaello. - Scienziato  si allontana dalla scienza aristotelica e mira a rendere indipendente il pensiero scientifico dal dogma religioso, pratica l'osservazione del reale. Leonardo da Vinci, Niccolò Cusano, Niccolò Copernico. - Signore  promuove la fioritura delle arti presso la propria Corte con fini artistici e culturale, ma anche politici e di prestigio. Medici, Montefeltro, Este, Gonzaga, Sforza. 30) Le esplorazioni geografiche: una discontinuità spaziale Nel corso del XV secolo, maturo così l'idea di raggiungere le Indie, vale a dire la parte su Sud orientale del continente asiatico, non più via terra ma direttamente via mare. Motivazioni commerciali furono all'origine delle esplorazioni portoghesi lungo le coste dell'Africa: la ricerca di oro, spezie e schiavi. A queste si accompagna una forte componente religiosa, vale a dire l'idea di cristianizzare il mondo che era particolarmente sentita nei regni iberici, dove aveva forti radici l'ideale della reconquista. I portoghesi entrarono in contatto con il continente asiatico, organizzato in imperi fortemente caratterizzati da identità religiose: i sultanati indiani, progressivamente islamizzati e infine inquadrati dal l'impero Moghul,
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