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Riassunto manuale "Philosophy of mind, a beginners's guide" Ian Ravenscroft, Appunti di Filosofia della Mente

Appunti e riassunto del manuale di filosofia della mente del corso della docente Paganini di teorie dei linguaggi e della mente, laurea triennale in filosofia

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 16/04/2021

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Scarica Riassunto manuale "Philosophy of mind, a beginners's guide" Ian Ravenscroft e più Appunti in PDF di Filosofia della Mente solo su Docsity! Sostenitori: Cartesio Tesi: la realtà è costituita da due sostanze, la sostanza fisica e la sostanza non fisica, della quale fa parte la mente. ARGOMENTI A FAVORE Struttura modale dei primi argomenti di Cartesio: Le menti posso avere proprietà P gli oggetti fisici non possono avere la proprietà P quindi le menti non sono oggetti fisici. Ciò che varia tra gli argomenti di Cartesio è la proprietà P. 1. “Le menti possono usare il linguaggio, gli oggetti fisici non possono usare il linguaggio, gli oggetti fisici.” Argomento valido ma non corretto 2. “Le menti possono fare ragionamenti, gli oggetti fisici non possono fare ragionamenti, le menti non possono essere oggetti fisici” Argomento valido ma non corretto 3. “Le menti possono essere coscienti, gli oggetti fisici non possono essere coscienti, le menti non possono essere oggetti fisici” Valido e non è chiaro se sia corretto 4. “Io posso dubitare di avere un corpo, io non posso dubitare di esistere, io non sono il mio corpo” L’argomento non è valido Cartesio non utilizza delle proprietà intrinseche all’oggetto, ma utilizza proprietà relazionali di tipo epistemico e queste proprietà non possono essere utilizzate con il principio d’indiscernibilità degli identici. ARGOMENTI CONTRO IL DUALISMO 1. Argomento principessa Elisabetta del palatinato: a. “Se mente e corpo sono due sostanze diverse come possono interagire tra loro?” L’argomento della principessa non è decisivo contro il dualismo infatti è noto come sostanze diverse riescono ad interagire tra loro grazie alla chimica. b. Da questa obiezione se ne può proporre un’altra: l’interazione tra sostanza fisica e non fisica non viene spiegata 2. Argomento a partire della completezza esplicativa della fisiologia: Si può dare una spiegazione completa di un evento fisco come causato da un altro evento fisico, ogni evento fisico ha una causa fisica, escludendo del tutto la componente non fisica. 3. Debolezza esplicativa le assunzioni pre-teoriche rimangono inspiegate: 1. Relazione causale tra mondo fisico e stati mentali. 2. Relazione causale tra stati mentali e mondo fisico. 3. Relazione causale tra stati mentali 4. Come gli stati mentali hanno coscienza. 5. Come gli stati mentali vertono su cose del mondo. 6. Correlazione stati mentali e stati cerebrali, non è incompatibile rimane inspiegata ANNI Sostenitori: Jackson (non lo è più) Tesi: la realtà è costituita da una sola sostanza ma alcune sostanze fisiche (cervello) hanno due tipi di proprietà, quelle fisiche e quelle non fisiche. EPIFENOMENISMO: le proprietà fisiche del cervello causano le proprietà non fisiche, ma le proprietà non fisiche non hanno potere causale. Definizione di sostanza: (Ravenscroft adotta la visione di Armstrong che è di tipo aristotelico) • Sostanza è tale ciò che può essere l’unica cosa nell’universo; • Proprietà non può essere l’unica cosa nell’universo, per esistere deve inerire ad una sostanza. ARGOMENTI A FAVORE I. (Frank Jackson) Gli stati mentali in particolare gli stati fenomenici sono stati coscienti accessori e vengono prodotti dalle proprietà fisiche del cervello. II. Accetta la chiusura causale del mondo fisico e dunque della completezza esplicativa della fisiologia. (ha un costo alto: abbandonare alcune assunzioni pre-teoriche) III. Accetta e riesce a rendere conto dell’assunzione che gli stati mentali sono causati da stati cerebrali (1). ARGOMENTI CONTRO 1. Argomento principessa Elisabetta del palatinato: non viene fornita una spiegazione di come avviene interazione tra sostanze fisiche e proprietà non fisiche. 2. Debolezza esplicativa, chiede di abbandonare le seguenti assunzioni: 2. Alcuni stati mentali causano azioni 3. alcuni stati mentali causano altri stati mentali. 1. Accetta e spiega 2/6 concezioni pre-teoriche, esse sono parti integranti della teoria: 1. Alcuni stati mentali sono causati da stati del mondo. 6. Alcuni stati mentali sono correlati a stati cerebrali. (La reazione allo stimolo avviene anche nel cervello). Ravenscroft non considera incompatibili le tesi 2 e la 5 però secondo la Paganini sono tesi sebbene non escluse dalla teoria, non è chiaro se il comportamentista le può accettare/difendere. 2. Alcuni stati mentali causano azioni: bicchiere fragilità, non la può escludere né accettare fino in fondo. 5. Alcuni stati mentali riguardano cose nel mondo: non è incompatibile con la tesi ma non c’è una teoria comportamentista a riguardo. 2. Esplica la forte correlazione tra stati mentali e comportamenti che assumiamo. Il comportamentismo spiega la tendenza naturale ad associare gli stati mentali degli altri in base al loro comportamento (non decisivo) 3. Verificazionismo: accettando questa tesi il comportamentismo rende la psicologia sia equivalente alle altre scienze fisiche, postulando un metodo di verifica. Eliminando l’introspezione e basando la ricerca solo sui comportamenti che sono verificabili. (la psicologia ha gli stessi criteri e gli stessi strumenti delle scienze dure) a. La tesi verificazionista non viene più accettata: Quine, il significato di ciascun asserto dipende dal significato di altri asserti. Ci sono asserti che pur essendo significanti non possono essere verificati. ARGOMENTI CONTRO IL COMPORTAMENTISMO • Viene criticato a partire dalla crisi del verificazionismo, tesi messa in discussione dal fatto che esistono asserti significanti che non possono essere verificati. (c’è altra vita • Non accetta le seguenti concezioni pre-teoriche, si chiede di abbandonare l’introspezione: o Alcuni stati mentali sono coscienti e non hanno manifestazione. Avere la credenza del 2+2=4 non si mostra un comportamento corporeo. Il comportamentismo risponde non considerare questi stati mentali. Per il comportamentismo gli effetti fenomenici associati agli stati mentali non sono rilevanti. o alcuni stati mentali possono causare altri stati mentali. Non spiega la relazione razionale tra due pensieri. Esempio: Posso dedurre dal fatto che oggi è martedì che non è mercoledì. Escludono la concezione pre- teorica. • Obiezione stoici (Putnam) Si suppone che qualcuno provi dolore ma riesca a non manifestare nessun comportamento. Se questo succede, dimostra che il comportamento non è necessario per avere un certo stato mentale. Risposta Hempel: “Anche se il comportamento manifesto di S è impassibile, ci sono certi comportamenti del suo corpo che manifestano lo stato mentale” (fisiologo knows). • Argomento attori (Putnam) Una persona potrebbe fingere di provare dolore anche se in realtà non lo prova. • Ciò dimostra che il fatto di avere una reazione comportamentale adeguata non è sufficiente per dimostrare che il soggetto ha gli stati mentali Risposta Hempel: Osservando il corpo e le caratteristiche fisiologiche, si può stabilire se un soggetto prova sensazioni di dolore o mente. Quello che emerge è che il comportamentista di fronte all’obiezione, comincia a modificare la teoria. Prima: stati mentali=comportamenti manifesti, dopo stati mentali=tutti i comportamenti, mettono l’accento sulla reazione fisiologica del soggetto e non sulle sue reazioni manifeste. • Argomento Chomsky Il comportamento non è causato solo dallo stimolo ma anche da credenze e desideri. (Esempio uomo-leone credenza: scappare o stare fermi, volontà: vivere o morire) Generalizzazione comportamentismo: 1. Di fronte a stimoli A,B,C 2. La reazione comportamentale adeguata una certa reazione X,Y,Z. Di fatto le persone però possono avere comportamenti opposti di fronte agli stimoli esempio torta, dunque i comportamentisti riuscivano ad ottenere delle buone generalizzazioni sul comportamento degli animali, ma nessuna buona approssimazione per il comportamento degli umani. COMPORTAMENTISMO FILOSOFICO ANNI prima teoria nata prima del 1915 ma si è sviluppata tra gli anni ’20 e ’50 del ‘900. SOSTENITORI: Gilbert Ryle “il concetto di mente” saggio del 1949, Hempel, Skinner. Tesi: gli stati mentali sono disposizioni ad un certo comportamento se sottoposti a ceri stimoli. Comportamenti in reazioni a ceti stimolo. Formula: il soggetto S ha uno stimolo B e si ottiene un comportamento C che equivale ad uno stato mentale X (porta esempio) ARGOMENTI A FAVORE COMPORTAMENTISMO METODOLOGICO Tesi: La psicologia deve limitarsi ad utilizzare leggi che connettono gli stimoli ai comportamenti Dal momento che sulla base del comportamentismo filosofico, gli stati mentali sono le reazioni comportamentali agli stimoli, il comportamentismo metodologico si preoccupa di stabilire queste connessioni. Facendo ripetuti esperimenti sottoponendo vari soggetti a determinati stimoli si può osservare qual è la reazione adeguata ai vari stimoli e a stabilire quali sono le leggi che connettono le stimolazioni alle risposte. LEGGE DEL RINFORZO Esperimento leva-topo-cibo Se un organismo riceve un rinforzo quando adotta un certo comportamento, la tendenza a adottare quel comportamento in risposta allo stimolo aumenta. Secondo i comportamentisti tutti gli esseri viventi si comportano in base a questa legge. ARGOMENTI A FAVORE 1. Argomento Skinner: la scienza buona è quella che si occupa di entità verificabili empiricamente. Gli stati mentali non sono verificabili, dunque devono essere abbandonati dalla psicologia. Esempio Flogisto Skinner sostiene che questa teoria è stata abbandonata perché postulava un’ entità non osservabile Obiezione: molte scienze postulano entità non direttamente osservabili. Il criterio per adottare una teoria scientifica è l’affidabilità delle predizioni, la teoria verrà sostituita da un’altra con predizioni più affidabili. ARGOMENTI CONTRO IL COMPORTAMENTISMO 1. Non fa predizioni adeguate sugli uomini: tra gli anni ’20-’50 i comportamentisti erano capaci di predire il comportamento degli animali. Ma non avevano grandi abilità nella predizione di comportamenti umani. 2. Esiste una teoria che fa predizioni migliori: psc se dobbiamo spiegare il comportamento di una persona facciamo appello agli stimoli che ha avuto ma la spieghiamo in termini di stati mentali introspettivamente accessibili. 3. La reazione non dipende solo da uno stimolo. Obiezione Chomsky: fa appello al quadro di Rembrandt Secondo i comportamentisti per ogni stimolazione c’è una risposta adeguata. Ma mettendo diverse persone davanti ad un quadro di Rembrandt e le reazioni comportamentali sono anche molto diverse. Secondo Chomsky questo dimostra che le reazioni delle persone non dipendono solo dallo stimolo ma anche da credenze e desideri. Replica Skinner il quadro di Rembrandt è uno stimolo complesso, costituito no da un unico simbolo ma un insieme. È per questo che non c’è una reazione uniforme, perché persone diverse si concentrano su aspetti diversi dello stimolo. (c’è attenzione diversa allo stimolo) Ulteriore replica di Chomsky: Sicuramente la stimolazione è complessa però la maggior parte degli stimoli sono stimolazioni complesse e se il comportamentista non ha modo di prevedere su quale aspetto si concentrerà il soggetto sottoposto agli stimoli. Il comportamentista non riesce a fare previsioni adeguate. 4. Il rinforzo non è l’unico criterio per l’apprendimento del linguaggio (Chomsky) Secondo Chomsky nel nostro patrimonio genetico è innata la capacità di apprendere un linguaggio qualunque umano, quindi ci sono regole generali che tutte le lingue rispettano e degli elementi modificati da lingua a lingua. Se un bambino non è esposto al linguaggio da piccolo da adulto difficilmente riuscirà ad imparare un linguaggio. (Bambini allevati da lupi) Anni: ‘600, Hobbes Gassendi, dopo gli anni ‘50 Sostenitori: Smart Tesi: gli stati mentali sono identici a stati fisici del cervello. Tutti gli stati mentali sono identici agli stati cerebrali, ma non tutti gli stati cerebrali sono identici a stati mentali (cellule gliali hanno una funzione di protezione del cervello). Ogni esemplificazione di un certo tipo di stato mentale è identica all’esemplificazione di uno specifico stato cerebrale. Identità di tipo: identità fra tipi di proprietà vuol, dire che qualsiasi cosa che esemplifichi un tipo esemplifica anche l’altro. Esempio mal di denti “L’acqua è identica ad H2O”. La proprietà di essere acqua è identica alla proprietà di esemplificare la formula chimica H2O tutte le acque possono essere esemplificate in H2O. • type: è una tipologia di proprietà che viene semplificata da più entità. • token: entità singola o di singole esemplificazioni di proprietà. qualsiasi token del tipo (della classe) acqua è un token della classe H2O. L’identità non è ravvisabile tramite la semplice osservazione o la ricerca del significato dei termini di questa identità. ARGOMENTI A FAVORE 1. Compatibilità con assunzioni pre-teoriche: 1. Alcuni stati mentali causati sono causati da stati del mondo. 2. Alcuni stati mentali causano azioni 3. Alcuni stati mentali causano altri stati mentali. 4. Alcuni stati mentali possono essere coscienti 5. Alcuni stati mentali riguardano cose del mondo 6. Alcuni stati mentali sono correlati a stati cerebrali. 2. Casi di deficit: Phineas Gage: esempio utilizzato dai teorici dell’identità per sottolineare la correlazione tra mente-cervello, subendo un danno cerebrale in alcuni casi si perdono anche capacità cognitive. Se viene danneggiata una parte del cervello che esemplifica certe proprietà che in base alla teoria sono identiche a stati mentali, questi ultimi non potranno più realizzarsi perché non si può più realizzare l'equivalente stato cerebrale ARGOMENTI CONTRO PRINCIPIO INDISCERNIBILITA’ DEGLI IDENTICI PER L’IDENTITA’ TOKEN Per ogni oggetto x e y, se x=y, allora per ogni proprietà P, se x ha P, allora y ha P 1. Principio Libeniz: obiezione che si basa sulla conseguenza indiscernibilità degli identici Se X ha una proprietà P e Y non ha la proprietà P allora X è diverso da Y. Quindi se alcuni stati mentali non hanno proprietà degli stati cerebrali (viceversa) allora sono diversi. a. Locazione dello stato mentale. Risposta: la locazione dello stato mentale non è una sua proprietà ma è la modalità in cui noi (classifichiamo) percepiamo lo stato, che corrisponde sempre ad un certo stato cerebrale. Arto fantasma. b. Dolore acuto. Risposta: il fatto di essere acuto non è una proprietà del dolore perché ogni tipo di dolore ha una configurazione diversa rispetto agli altri tipi di dolore. La qualifica che diamo allo stato mentale non gli impedisce di essere identico ad una certa configurazione cerebrale. 1. Cervello cinese Ogni cinese simula i neurni del cervello di Bloggss (ricevendo ed inviando istruzioni sul telefono), tutti i cinesi riproducono l’intera attività funzionale di Bloggs, ma lo stato mentale di Bloggs non è lo stato mentale dell’intera popolazione cinese. La popolazione cinese svolgendo il ruolo funzionale di Bloggs dovrebbe produrre lo stato mentale ma di fatto non è così. Replica. Problemi di realizzazione Coscienza: i funzionalisti sono disposti a riconoscere che un’intera popolazione non può fare esperiezna di uno stato mentale (credenza). Il fatto che si crede che il cervello cinese non abbia una mente è un problema di coscienza, questo esperimento mentale non evidenzia nessuna nuova mancanza poiché già si sa che il funzionalismo ha problemi con la coscienza (come ogni altra teoria della mente). Non è davvero un controesempio fino a che non ci sarà una teroia che rende conto della coscienza. Sciovinismo: Il rifiuto del cervello cinese abbia stati mentali, (sciovinismo crediamo che la nostra categoria sia la migliore) dipende dallo sciovinismo in quanto crediamo che solo il nostro cervello (con le caratteristiche a noi famigliari) possa avere stati mentali. Lo sciovinismo sta nel fatto che arriviamo ad accettare che altri oggetti svolgano il nostro stesso ruolo funzionale ma crediamo che solo lo stato funzionale riprodotto dal nostro cervello possa avere stati mentali. 2. Blockhead uno scienziato crea un robot capace di rispondere agli stimoli in modo uniforme e indistinguibile dal comportamento di un essere umano: contestualizza lo stimolo e risponde uniformemente nel tempo. Anche se il robot reagisce in modo indistinguibile dal comportamento di un essere umano e riproduce lo stesso ruolo funzionale questo non ci dice che il robot pensi. (problemi di progettazione) Replica. Non è un controesempio valido. Il robot riceve istruzioni non agisce in base a credenze e desideri che combinano con lo stimolo per causare il comportamento, non funziona dunque come un essere umano, riesce a riprodurre lo stato funzionale ma non mentale. SAGGIO ARMSTRONG ‘66 Parte da una convinzione scientista: la scienza moderna ritiene che sia possibile fornire una spiegazione con l’uomo in termini fisico chimici. Motivi per credere nell’autorità della scienza: secolo la scienza riesce a raggiungere un consenso ragionato tra gli esperti. Riconosce il comportamentismo come primo tentativo di elaborare la natura della mente in chiave chimica fisica che si contrappone al dualismo come un’idea che è dettata da superstizioni. il comportamentista identifica la mente con le sue reazioni comportamentali adeguate a certi stimoli. Questo rende gli stati mentali oggettivamente analizzabili e intersoggettivamente spiegabili. Concetto di disposizione per comportamentisti (vaso fragilità) è la tendenza a comportarsi in un certo modo, ma non è la causa al comportamento. Abbandona la teoria comportamentista: è innaturale pensare che il discorso e l'azione sono identici al pensiero. • Disposizione per la Teoria comportamentista (strumentale): le disposizioni non sono le cause dei comportamenti, sono il fatto che il soggetto reagisce in un certo modo sé sottoposto ad un certo stimolo. Le disposizioni ai comportamenti corrispondono al fatto di reagire fisicamente in certi modi a certi stimoli. • Disposizione per la Teoria funzionalista (realista): intesa come causa del comportamento (la disposizione di Marco ad arrabbiarsi lo fa urlare sé provocato, lo stato interno del vaso associato allo stimolo lo porta a rompersi) L’OBIEZIONE PRINCIPALE considerata da Armstrong riguarda il fatto che noi in prima persona possiamo riconoscere degli stati mentali che non hanno un riscontro comportamentale. Il funzionalismo per poter salvare questa nostra intuizione pre-teorica considera gli stati mentali come stati interni del soggetto che hanno un ruolo funzionale: causano certi comportamenti se stimolati in certi modi. Il primo problema: il funzionalismo così concepito è compatibile con il dualismo. Ma combinando la tesi funzionalista con quella scientista che le cause dei comportamenti devono essere identiche a stati psicofisici del sistema nervoso centrale dobbiamo riconoscere che gli stati mentali sono identici a stati psicofisici cerebrali. (transitività dell’identità) Problema coscienza, secondo Armstrong la ragione principale per abbandonare la tesi comportamentista è dettata dalla consapevolezza in prima persona del fatto che possiamo avere stati mentali senza avere comportamenti corrispondenti. La spiegazione del funzionalismo di questi stati mentali non riesce a rendere conto di questa consapevolezza del soggetto (che era la ragione principale per cui era stato proposto il funzionalismo). Armstrong propone una sua teoria riguardo la coscienza. La coscienza è uno stato mentale avente ruolo funzionale come tutti gli altri che però riguarda un altro stato mentale. Sostenitori: Paul e Patricia Churchland. Tesi: gli stati mentali non esistono e non abbiamo ragioni per credere il contrario. Se una teoria che postula delle entità e fornisce previsioni adeguate si hanno delle buone ragioni per credere nelle entità proposte dalla teoria. Se una teoria non fa previsioni adeguate non abbiamo delle buone ragioni per credere nelle entità postulate dalla teoria. (teoria del flogisto, delle streghe) ARGOMENTI A FAVORE La psicologia del senso comune postula gli stati mentali se si dimostra che è un programma di ricerca stagnate e deludente dobbiamo abbandonare le teorie da essa postulate. 1. È un programma di ricerca stagnante: non porta più progressi perché la spiegazione delle interazioni tra gli esseri umani e gli stati mentali è la stessa da secoli. Replica: si può considerare la psicologia del senso comune stagnante, ma questo non vuol dire che non esistono le entità da essa postulate che vengono utilizzate nella moderna psicologia scientifica che non è stagnante. (Democrito teoria atomistica, progressi: stati mentali inconsci lapsus) 2. Non riesce a spiegare molte caratteristiche del nostro sistema cognitivo: malattie mentali, la visione, la memoria, caratteristiche che la neurologia spiega. Replica: magari la psicologia del senso comune non è cambiata per secoli ma la psicologia scientifica ha fatto progressi basandosi su entità postulate dalla prima: I. Malattie mentali: depressione II. Visione: secondo la psicologia scientifica è un modo per elaborare le informazioni, compatibile con la psicologia del senso comune. III. Memoria: La psicologia scientifica ha scoperto la differenza sulla memoria a breve termine e a lungo termine. La memoria non ha una sola collocazione cerebrale, può avvenire che si danneggi una memoria e non l’altra. Permette di collegare studi psicologici con neurologici. 3. È priva di collegamenti con le altre scienze: secondo Churchland qualsiasi teoria che non ha con altre teorie non dovrebbe essere supportata (Darwin evoluzionismo e geologia) Replica: La teoria psicologica trova supporto nella stessa teoria dell’evoluzione che è a sua volta supportata da altre scienze. (errori umani spiegato tramite teoria evoluzionistica) ARGOMENTI CONTRO 1. Successo predittivo psc (Fodor): anche se la mente di una persona fosse sottoposta ai test più innovativi esistenti, il neuroscienziato non riuscirebbe a predire dove sarà nei prossimi cinque giorni. 2. Il successo della psicologia scientifica: dal momento che la psicologia scientifica è soddisfacente e dal momento che postula entità postulate dalla psc abbiamo buone ragioni per credere che quelle entità esistano. FINZIONALISMO Sostenitori: Daniel Dennet Tesi: gli stati mentali non esistono ma è utile credere il contrario. Le uniche entità effettivamente esistenti sono entità biologiche, tutte le altre entità sono entità convenzionali anche se è utile far finta che ci siano. Dennet presenta 3 atteggiamenti utili per predirre il comportamento di alcune entità. I. Atteggiamento fisicalista: se vengono presi in considerazione con organismi o macchine molto semplici è utile prevedere il comportamento sulla base delle leggi fisiche che li governano. II. Atteggiamento finalista: quando non sappiamo di quali elementi è costituito un sistema complesso (pc) è utile agire pensando per cosa quel s.c è stato costruito o naturalmente selezionato se si parla di organismi viventi. (occhi, virus) III. Atteggiamento intenzionale: nei casi in cui non si sa per quale scopo è stato costruito un sistema complesso è utile supporre che il s.c. sia razionale e abbia gli stati mentali per spiegare il loro comportamento (es. computer scacchi, semaforo). Anche se attribuire credenze e desideri ai computer è molto utile non vuol dire che abbia degli stati mentali. Cosicome attribuire stati mentali agli umani è utile ma non è detto che essi esistano. OBIEZIONI - Riguardo all’esempio del computer che gioca a scacchi, noi siamo inclini ad attribuire stati mentali ai computer molto seriamente. Molte persone agiscono parlando di stati mentali nei confronti dei pc perché tendono ad antropomorfizzarli, dunque il fatto che non crediamo giusto attruibuire stati mentali al computer non ci fa sorprendere lo scoprire che non esistono effettivamente nel computer stesso - Al momento non sappiamo abbastanza per trovare gli stati mentali nel nostro cervello ma questo non vuol dire che in futuro non ci riusciremo. - Lo stesso Dennet sottolinea il potere predittivo della psc e contrariamente da quello che dice postulare certe entità che ci portano a fare previsioni adeguate non è una buona ragione per far finta che esse esistano e ma è una buona ragione per credere che esse esistano. THE NATURE OF MENTAL STATES SAGGIO PUTNAM 1967 Putnam introduce la teoria del funzionalismo computazionale a partire dal confronto con la teoria dell’identità. Espone i modi scorretti per attaccare la teoria dell’identità - Confondono il piano del significato con il piano metafisico: alcuni obiettano che il dolore non è uguale alla stimolazione delle C-fibre perché il dolore non è sinonimo della stimolazione delle c-fibre. Ciò che conta non è che i due nomi ai lati del segno di identità siano sinonimi, ma che queste due espressioni si riferiscano alla stessa entità. - Confondono il piano epistemico col piano metafisico: “il dolore è uno stato cerebrale” viola qualche norma linguistica perché io posso sapere di provare dolore senza sapere di essere nello stato cerebrale corrispondente. Si può individuare una stessa proprietà a livello epistemico in modi diversi, ma questo non vuol dire che a questi diversi modi di riconoscere una proprietà non possa corrispondere una e una sola proprietà nel mondo. - Confondono le modalità in cui noi riconosciamo lo stato mentale dalla sua collocazione nella sua regione spazio-temporale. Secondo il teorico dell’identità, la regione in cui localizziamo il dolore non caratterizza lo stato mentale ma la modalità con cui viene caratterizzato lo stato cerebrale. Putnam ridicolizza la teoria dell’identità tramite l’esempio del polpo, non accettare la realizzabilità multipla significa dover accettare che polpi e uomini provano lo stesso tipo di dolore. Presenta la teoria funzionalista facendo appello a Macchine di Turing probabilistiche: - Macchina ideale realizzabile in linea di principio su diversi sostrati - Ciò che la caratterizza sono gli input gli stati interni e le regole che possono essere deterministiche e probabilistiche Per Putnam il modo migliore di intendere gli stati mentali è quello di intenderli come stati interni di una macchina probabilistica, che reagisce sulla base di input stati interni e regole probabilistiche VANTAGGI FUNZIONALISMO COMPUTAZIONALE RISPETTO A: • Il teorico dell’identità di tipo, identificando uno stato mentale con uno stato cerebrale deve ritenere che in tutti gli esseri viventi un certo tipo di stato mentale è identico ad un certo stato cerebrale Il funzionalismo non identifica gli stati mentali con il sostrato supera problema realizzabilità multipla; • comportamentismo identifica gli stati mentali con reazione comportamentale ed è costretto a ritenere in linea di principio che ci siano relazioni adeguate agli stimoli Per il funzionalista le reazioni comportamentali possono non essere predefinite essendo spiegate in termini di input stati interni e regole che connetto gli input con gli output. VANTAGGI TEORIA FUNZIONALISMO COMPUTAZIONALE • È compatibile con il riduzionismo tra teoria psicologica e teoria funzionale (non come faceva la teoria dell’identità di tipo fra teoria psicologica e neurologica, le leggi della psicologia e quelle del funzionalismo). • capacità esplicativa del comportamento: gli stati mentali sono le cause dei comportamenti con modelli adeguati si può spiegare perché ci comportiamo in un modo rispetto ad un altro. • esclusione di problemi fuorvianti: esempio che cos’è uno stato mentale al di là dello stato funzionale. Putnam alla fine del saggio lancia questo affronto, cioè Chiunque non accetti la teoria funzionalista deve rispondere a questa domanda. CHE COS’E’ UNO STATO MENTALE SE NON UNO STATO FUNZIONALE? CONNESSIONISMO Sostenitori: Churchland non propongono una teoria fisicalista della mente perché non credono che esista. Tesi: quello che noi chiamiamo mente è equivalente alle reti connessioniste (reti neurali – processori distribuiti in parallelo).Gli stati cerebrali funzionano come una rete connessionista. Qualunque macchina che simula il comportamento cervello, ha le stesse capacità conoscitive umane: • Se il nostro cervello (o la nostra mente) ha maggiori somiglianze con le R.C, allora la teoria connessionista è supportata. • Se la nostra mente (o il nostro cervello) ha maggiori somiglianze con i computer (o sistemi computazionali), allora la TCM è supportata. STRUTTURA RETI CONNESSIONISTE Sono composte da tantissime unità distribuite in livelli: I. Livello input. II. Livello nascosto. III. Livello output. Ogni unità di ogni livello è collegata con ognuna delle unità del livello successivo. FUNZIONAMENTO UNITA’ - Le unità di input ricevono il segnale, costituito da una sequenza di numeri (tripla), pesano diversamente le sequenze moltiplicando i numeri per un numero compreso tra (-1; +1), infine inviano il risultato a ciascuna delle unità nascosta. - L’Unità nascosta riceve i valori mandati dall’unità input, se la somma dei valori ottenuti supera una certa soglia la funzione di attivazione si attiva, l’unità pesa ulteriormente la sequenza ricevuta e la invia a ciascuna delle unità output. ADDESTRAMENTO: inizialmente i pesi e le funzioni di attivazione sono distribuiti a caso nelle unità. L’addestramento consiste nel mandare degli input e a seconda di come esse rispondono vengono lentamente modificate i pesi delle unità (aumentate o diminuite) e le funzioni di attivazione per far in modo che diano risposte adeguate. (Back propagation) CARATTERISTICHE RETI CONNESSIONISTE SIMILI A CARATTERISTICHE DEL CERVELLO 1. Possono imparare ricavano una regola generale dall’addestramento e le applicano a situazioni nuove. Generalizzano (Sonar) 2. Elaborazione in parallelo: unità diverse possono elaborare contemporaneamente le stesse informazioni. (R.C vs CPU) 3. Le rappresentazioni sono distribuite: non c’è un’unità che elabora tutte le informazioni, ma diversi aspetti di un elemento vengono elaborati da diverse unità. 4. L’Elaborazione è locale: non c’è un centro di elaborazione, ogni unità nascosta lavora autonomamente. (Rotonda vs semaforo) 5. Sono tolleranti alla debolezza degli input. (sonar segnale debole) 6. Sono tolleranti a rotture parziali di unità. (caffè e danno cerebrale, linguaggio) ARGOMENTI A FAVORE COSE IN COMUNE CON UOMO: Le reti neurali A. sono efficienti nei compiti che noi facciamo bene e non efficienti nei compiti che per noi sono difficili e faticosi (mentre i computer, o le macchine computazionali, sono efficienti in ciò che per noi è faticoso e inefficienti in ciò che ci riesce meglio) - Riconoscimento percettivo - Imparare a riconoscere nuovi oggetti sulla base di precedenti esperienze - Non sono efficienti nel fare calcoli aritmetici - Hanno Memoria selettiva: non sono capaci di ricordare una gran quantità di informazioni. B. Hanno una struttura paragonabile al nostro cervello. (elaborazione in parallelo, rappresentazione distribuita, tolleranza a danni e debolezza input, elaborazione locale) Da non confondere con l’argomento non valido: 1. Credo che se A, allora B 2. credo che non A 3. non posso credere a B DIFFERENZE CERVELLO VS RETE CONNESSIONISTA - Neurotrasmettitori: la connessione tra i neuroni è un processo chimico prodotto dai neurotrasmettitori. (fisiologo scoperte 40 sostanze neuronali di cui 11 neurotrasmettitori) - Addestramento diverso: Non c’è nulla nel cervello che corrisponda all’addestramento delle reti neurali. Churchland ha ipotizzato che questa funzione venga svolta dalle fibre rampicanti del cervelletto, ma ammette che non c’è una prova al riguardo. - Velocità di apprendimento: le r.c hanno tempi di apprendimento molto lenti, gli umani apprendono molto velocemente. (neonato una parola nuova ogni 2h di veglia) COSE IN CUI LE RC FALLISCONO E NOI NO I. Razionalità: modo in cui noi ragioniamo mediante connessioni di pensieri causalmente legati tra loro. capacità di riconoscere la correttezza di certi argomenti, le cm sono capaci di farlo. Spesso la relazione causale che si instaura fra pensieri rispecchia la connessione razionale fra gli stessi pensieri, noi ragioniamo spesso per inferenze. Esempio validità (modus ponens) • Credo che se A, allora B • credo che A • Allora credo che B ESPERIMENTI SULLE RC i cui risultati non escludono che in futuro le R.C possano dare esiti migliori, ma che per riconoscere le regole sintattiche necessitano di un addestramento moooolto lungo. • Dopo 1 milione di esperimenti di addestramento, la rete riconosceva il modus ponens con un’attendibilità del 76% • Dopo altri 2 milioni di esperimenti di addestramento, la rete riconosceva il modus ponens con un’attendibilità dell’84% Il 97% degli umani riconosce il modus ponens. È poco probabile che abbiamo imparato il modus ponens frase per frase, ma che abbiamo piuttosto imparato il ragionamento generale applicandolo molte volte. Per applicare il ragionamento più volte bisogna: - Rappresentare la struttura della 1 premessa - Comprendere che la 1 premessa è composta da parti e una di queste parti è identica nella 2 premessa. II. Apprendimento del linguaggio: noi apprendiamo il linguaggio con estrema facilità basandoci sulla struttura sintattica , non è chiaro se le R.C sono in grado di riconoscere la struttura del linguaggio. ESPERIMENTI SULLE RC dopo un adeguato addestramento è stato chiesto di completare le frasi con una parola sintatticamente adeguata e le reti hanno dato risultati soddisfacenti. Ma questo comunque un risultato minimale se messo a confronto al riconoscere la sistematicità di un enunciato. III. Sistematicità: in un ogni enunciato che ha significato, si può sostituire una qualunque espressione con un’altra della stessa categoria per avere un enunciato significante. (abilità nostra e delle MC) Esempi: «Maria è una donna», «Luisa è una donna» «Maria ama Giovanni», «Giovanni ama Maria» Una R.C che è stata addestrata per riconoscere la frase “Lassie morde Bloggs” non è detto che riesca ad elaborare la frase “Bloggs morde Lassie”. Marble balls secondo molti obbiettori della teoria delle RC sostengono che le rappresentazioni nelle RC siano come i Marbles: non hanno il giusto tipo di struttura. Analogia con i Marbles: si pensi che i nostri pensieri siano palline che rotolano nella testa. Il pensiero “Lassie morde Bloggs” è la pallina rossa. La presenza della pallina rossa non garantisce la presenza dei un’altra pallina ad esempio pallina blu: il pensiero “Bloggs morde Lassie”. Secondo TCM i pensieri sono costituiti da concetti come le frasi sono costituite da parole: sono strutturati. Una persona che può pensare che “Lassie morde Bloggs”, ha il concetto “Lessie”, il concetto “morde” e il concetto “Bloggs la conoscenza sintattica assemblare i concetti per formare pensieri. Di conseguenza chiunque sia in grado di pensare che Lessie morde Bloggs può pensare che Bloggs morde Lessie. Questa tipologia di struttura garantisce la sistematicità dei pensieri. Ciò dimostra che la struttura è una condizione sufficiente ma non dimostra che sia necessaria. TEORIA DELLA SOMIGLIANZA (John Locke 1632-1704) Tesi: il mio pensiero che riguarda X, riguarda X perché assomiglia a X. PROBLEMI: (5) 1. TUTTO ASSOMIGLIA A TUTTO Bisogna specificare rispetto a quale aspetto il nostro pensiero assomigli alla cosa, perché se con somiglianza intendiamo proprietà in comune allora ogni oggetto è simile ad un altro. (Tour Eiffel) Risposta: Solo la somiglianza visiva è rilevante. 2. COSE ASTRATTE Si può pensare a cose che non hanno apparenza visiva: inflazione, crisi economica, pandemie. Se si possono pensare a cose che non hanno apparenza visiva, la somiglianza visiva non è più rilevante. 3. OGGETTI GENERICI / CLASSI DI OGGETTI Possiamo pensare ai cani in generale, potremmo pensarli in due modi: 1) ho un’immagine visiva di un cane prototipico (perché allora quel pensiero riguarda tutti i cani se è rappresentato da un solo cane?) 2) ho un’immagine visiva di tutti i cani esistenti (problematico non si sanno quanti cani esistono) 4. OGGETTO NON DISTINGUIBILE Posso pensare al primo uomo che ha attraversato il Nilo a nuoto (non si ha l’idea di come sia fatto quest’uomo) 5. SIMMETRIA & ASIMMETTRIA La somiglianza è simmetrica l’intenzionalità è asimmetrica. Differenza fra la proprietà di essere intenzionale che è una proprietà relazionale asimmetrica e la che si è utilizzato per definire questa proprietà che è asimmetrica. Simmetria della somiglianza: se A assomiglia a B, allora B assomiglia ad A. Asimmetria del pensiero Esempio Se il mio pensiero di una casa assomiglia a una casa, allora la casa assomiglia al mio pensiero di casa. - Ma la caratteristica essenziale del mio pensiero è quello di vertere su una cosa. - Mentre le entità del mondo non vertono su stati mentali Questa differenza è la ragione principale per l’abbandono della teoria della somiglianza. TEORIA CAUSALE DELLA MENTE Tesi: Il mio pensiero riguarda gli X, perché il mio pensiero è causato da un X e nient’altro che X causa il mio pensiero sugli X. Gli altri nomi della teoria causale della mente Fra un fenomeno F e uno stato mentale M, L’idea è che M si verifica se e solo quando si verifica F. (1) La teoria dell’indicatore: Possiamo dire che M è un indicatore di F. Se i tuoi pensieri di cane funzionano bene indicano che un cane è presente quando e solamente quando il cane è presente. (pulsantiera ascensore) (2) La semantica dell’informazione (Claude Shannon): M fornisce l’informazione che c’è F. lo stato A fornisce informazioni riguardo allo stato B, se gli A sono causati dai e soltanto dai, B. Questa teoria è compatibile con la TCM In base alla TCM, il pensiero «Giorgio ama i cani» è costituito da simboli (sintattici) mentali organizzati in un certo modo. I nostri simboli mentali sono causati da entità nel mondo. GIORGIO riguarda la persona Giorgio perché è causato da Giorgio e solo da Giorgio. PROBLEMI (6) 1. RELAZIONE INDIRETTA Posso pensare ai cani senza aver avuto alcuna interazione causale con essi. Replica: i sostenitori della teoria causale, ritengono che la relazione causale possa anche essere indiretta. (posso averne sentito parlare da persone che li hanno visti) 2. COSE CHE NON ESISTONO Posso pensare agli unicorni senza aver avuto interazione causale con essi essendo inesistenti. Replica: Ci sono simboli complessi costituiti da simboli semplici la cui origine è causale. Nel caso di unicorno: Cavallo+ Corno sul muso 3. OGGETTI ASTRATTI Che cosa causa il mio pensiero del numero due non è chiaro. 4. DEPTH PROBLEM problema della profondità Una connessione causale con un evento del mondo e lo stato mentale passa attraverso stadi intermedi. Il problema è quello di capire quale sia il passaggio rilevante nella catena causale che ci permette di stabilire quale sia la causa. Non c’è alcuna ragione per cui dev’essere il cane e non la stimolazione della retina che causa lo stato mentale. 5. WIDTH PROBLEM (problema ampiezza) Non vediamo mai interamente un oggetto né la sua intera superficie. Se noi vediamo una porzione di un oggetto Che cosa causa il pensiero riguardo quell’oggetto? Lo causa quel lato della superficie dell’oggetto? 6. PROBLEMA DISGIUNZIONE Quando ci confondiamo rispetto agli oggetti che ci circondano. Esempio: Supponiamo che Bloggs sia in un sentiero in campagna immerso nella nebbia confonda una pecora per un cane. Che cosa causa il simbolo mentale CANE? O una pecora o un cane. Dato che il pensiero di Bloggs CANE è causato sia dai cani che dalle pecore, il contenuto di CANE non saranno i cani, ma i cani-o-le pecore. Il simbolo mentale CANE viene causato sia dai cani che dalle pecore nella nebbia. Questo significa che nessuno sbaglia a identificare nulla. PROBLEMA DELLA DISGIUNZIONE: Uno stato mentale può essere causato da diverse proprietà del mondo e questo è un problema per la teoria causale dal momento che afferma che lo Supponiamo che Bloggs veda un cane: - La luce è riflessa sulla superficie del cane e raggiunge la retina di Bloggs; - La retina trasmette l’informazione ai nervi ottici; - I nervi ottici trasmettono l’informazione al cervello; - Chiamiamo il tipo di attivazione della retina di Bloggs «d-tipo» Distinzione stato mentale verte su un oggetto X se è solo se X è nient’altro che X causa quello stato mentale. Allora se ci sono diverse proprietà del mondo che causano un certo stato mentale quello stato mentale dovrebbe vertere su tutte quelle entità. È un problema riuscire a stabilire perché uno stato mentale verta su uno specifico tipo di entità e che non ci possano essere altri tipi di entità su cui quello specifico stato mentale, verte. TEORIA TELEOLOGICA Teoria che si propone di mostrare: il simbolo mentale CANE verte sui cani anche se il soggetto può confondere le pecore per i cani (superare il problema della disgiunzione) Tesi: Gli stati mentali hanno una funzione biologica. Uno stato mentale M di un soggetto S ha la funzione biologica F se e solo se l’effetto di F ha contribuito alla sopravvivenza e alla riproduzione e alla sopravvivenza degli antenati di S. FUNZIONE BIOLOGICA La funzione biologica F, di un organo O di un soggetto S, è quell’effetto di O che ha permesso agli antenati di S di sopravvivere e riprodursi. (occhi) Nel caso di organi che svolgono più funzioni qual è la funzione biologica? Esempio cuore: noi abbiamo il cuore oggi, in parte perché i nostri antenati avevano un cuore che pompava sangue non perché avevano un cuore che faceva piccoli rumori. CONDIZIONI NORMALI di funzionamento: un organo riesce a svolgere la sua funzione biologica. CONDIZIONI ANORMALI: un organo non riesce a svolgere la sua funzione biologica. ESEMPIO RANA Una rana ha una configurazione mentale G tale che se un moscerino vola nelle sue vicinanze si forma uno stato mentale G che fa scattare la sua lingua in modo da catturare il moscerino. Il contenuto dello stato mentale G è “una mosca mi vola di fianco”. La funzione biologica di G è quella di catturare moscerini perché questo ha permesso agli antenati delle rane di sopravvivere. Ma talvolta i bambini fanno dei brutti scherzi alle rane, buttandogli vicino dei piccoli pallini di piombo e le rane fanno scattare la lingua e catturandoli. Questo mostra come le rane non riescano a distinguere tra le mosche e altri piccoli oggetti neri volanti. Quando la rana fa scattare la lingua prendendo il piombino è naturale per noi dire che la rana ha erroneamente identificato il pallino con la mosca. Dal momento che sia i piombini che le mosche hanno causato lo stato mentale G della rana, per la teoria causale del contenuto il contenuto di G è la mosca o il piombino. Quindi la rana non si sbaglia, questo è problematico. SOLUZIONE PROBLEMA DISGIUNZIONE BY TEORIA TELEOLOGICA La funzione biologica dello stato mentale G è individuare moscerini, perché questa funzione è stata utile alla sopravvivenza e alla riproduzione degli antenati delle rane. - In condizioni normali, la funzione dello stato mentale delle rane è individuare moscerini, quindi lo stato mentale delle rane verte sui moscerini. - Solo in condizioni anormali lo stato mentale delle rane è causato da pallini di piombo e in quel caso lo stato mentale non svolge la sua funzione biologica. Secondo la teoria teologica del contenuto, il contenuto degli stati mentali è determinato da e soltanto da qualsiasi cosa che lo causa in condizioni normali. PROBLEMA INDETERMINATEZZA N.B. Nell’ambiente degli antenati delle rane quasi tutti gli oggettini piccoli e neri che volavano erano mosche, quindi tutte le rane che intercettavano piccoli oggetti volanti ì, tendevano a sopravvivere e riprodursi. Di conseguenza la funzione biologica di G è indeterminata non si sa se è quella di intercettare i moscerini o tutti Jarry Fodor Ma il funzionalismo deve escludere che il contenuto sia determinante per il ruolo causale (è il ruolo causale che determina il contenuto). Questo rischia di rendere tutti gli Stati causalmente identici di ugual contenuto. Va contro la nostra intuizione secondo cui sono i contenuti a causare un’inferenza. 3. NON SPIEGA PERCHE’ GLI ESSERI UMANI FANNO INFERENZE SBAGLIATE I teorici del ruolo funzionale ritengono che siano le connessioni logiche o evidenziali siano pienamente rispettate dalle connessioni causali. Se il contenuto riflette relazioni causali logiche corrette il contenuto dovrebbe sempre essere logico e corretto, ma spesso gli esseri umani sbagliano e sono irrazionali. (es. giocatore d’azzardo, tende a pensare il num. 6 non esce da tempo allora tra poco uscirà il 6) 4. SE SI CAMBIANO LE RELAZIONI CAUSALI SI CAMBIA IL CONTENUTO Ciò su cui verte uno stato mentale dipende da un certo ruolo causale se cambia il ruolo causale cambia anche il contenuto. Supponiamo che uno crede: La neve è bianca, ma non sa, talvolta nevica a Milano, noi lo informiamo e chiaramente la relazione causale della sua credenza cambia. Le relazioni causali attorno al contenuto “la neve è bianca” cambieranno quindi dovrebbe cambiare il contenuto dello stato mentale “la neve è bianca”. Può inferire: Talvolta Milano è ricoperta di bianco. Secondo la nostra concezione pre-teorica questo non cambia il contenuto della sua credenza, mentre il funzionalista deve accettare che quando cambia il potere causale di un certo stato mentale cambia anche il contenuto stesso. CAUSALITA’ MENTALE Fa parte di alcune aspettative pre-teoriche che abbiamo sulla mente e sulla relazione che sussiste tra essa è la realtà che ci circonda. Causalità rilevanti: • Alcuni stati mentali causano azioni • Alcuni stati mentali causano altri stati mentali • Alcuni stati mentali sono causati da oggetti o eventi del mondo La causalità è fondamentale nella spiegazione dell’AZIONE e della CONOSCENZA. AZIONE La causalità spiega la differenza tra azione e movimento automatico: L’azione è causata da desideri e credenze, il movimento è una semplice reazione a una stimolazione. CONOSCENZA Per fare conoscenza noi dobbiamo avere percezione del mondo che ci circonda e poter fare esperimenti (esempio: i pianeti sono in numero pari o dispari) • La percezione richiede una causalità da mondo fisico a mente; • Fare esperimenti richiede una causalità da mente a mondo fisico; • Inferenza richiede una causalità da stato mentale a stato mentale; Se abbandoniamo la casualità mentale, se abbandoniamo l’idea che sono le nostre credenze ad essere responsabili del nostro parlare “…se niente di questo è letteralmente vero, allora praticamente ogni cosa che io credo è falsa e questa è la fine del mondo” DUALISMO DELLE SOSTANZE Notoriamente il dualista delle sostanze ha problemi con la causalità mentale Secondo Cartesio: 1) la mente e il corpo sono sostanze completamente distinte 2) la mente e il corpo interagiscono causalmente Principessa Elisabetta di Boemia: aveva sollevato il problema di “come possono interagire due sostanze completamente distinte?” Il problema non è tanto che siano due sostanze diverse ad interagire, ma il fatto che non viene data la spiegazione di come queste due sostanze interagiscono tra loro. RESOCONTO DUALISMO DELLE PROPRIETÀ Epifenomenismo: i fenomeni mentali sono causati dai fatti fisici (probabilmente da fatti neurali). Ma i fenomeni mentali non sono in grado di causare alcunché. Mette in discussione convinzioni troppo radicate Quindi resta non spiegata (e neanche assunta): • La causalità da stato mentale a stato mentale • La causalità da mente a fatti fisici (azione, sperimentazione, ecc.) Secondo l’epifenomenista non causano stati mentali né fatti fisici, qui ritorna la reazione di Fodor: se gli stati mentali non possono causare le nostre azioni vuol dire mettere in discussione qualcosa di profondamente radicato nelle nostre convinzioni. TEORIE FISICALISTE Gli stati mentali sopravvengono sugli stati fisici del cervello. In ogni duplicato fisico del nostro mondo in cui valgono le stesse leggi di natura ci dovrebbero essere anche gli stati mentali. (Bloggs film horror) PROBLEMA: ESCLUSIONE CAUSALE DELLO STATO MENTALE • Il fisicalismo afferma che ogni stato mentale sopravviene su uno stato fisico • E accetta che ogni evento fisico abbia una causa fisica (ccf) Allora ogni nostra azione ha una causa fisica e qualunque stato mentale che sopravviene sul sostrato fisico diventa causalmente irrilevante. PRIMA REPLICA: SOVRADETERMINAZIONE Sia lo stato mentale che lo stato cerebrale causano l’azione. Sovradeterminazione: l’effetto è stato causato da due eventi tra loro indipendenti, l’effetto si ottiene anche se una delle due cause viene a mancare. (cecchino, Bloggs risata) Se si cerca di risolvere il problema dell’esclusione causale, sostenendo che sia lo stato fisico che quello mentale causano l’azione allora deve accettare che: ‣ Se non ci fosse lo stato mentale, lo stato fisico causerebbe quella azione. ‣ Se non ci fosse lo stato fisico lo stato mentale causerebbe l’azione. Ma questo non può essere accettato dal teorico della sopravvenienza, perché per il teorico non ci può essere lo stato mentale senza lo stato fisico (e viceversa). SECONDA REPLICA Si basa sull’assunzione che solo lo stato mentale causa l’azione: • Problema: esclude la causalità dello stato cerebrale esclude la chiusura causale del mondo fisico Il fisicalista non è disposto a rinunciare alla chiusura causale del mondo fisico. Non si può adottare questa strategia. SOLUZIONI AL PROBLEMA TEORIA IDENTITÀ DI TIPO Lo stato mentale causa il comportamento perché è identico allo stato cerebrale che causa il comportamento. La teoria dell’identità di tipo incorre nel problema della realizzabilità multipla. Per risolvere il problema dell’esclusione causale bisogna escludere che ci possa essere una realizzabilità multipla di uno stato mentale. Questo sembra essere un costo eccessivamente alto. SOLUZIONE 1: NON C’È PROBLEMA La realizzabilità multipla è diffusa in molte proprietà del nostro mondo Esempio: analgesico • la proprietà di essere analgesico è esemplificata aspirina, si dice che è l’analgesico a far scomparire il dolore ma di fatto non è la proprietà di essere analgesico che causa il sollievo dal dolore ma è la forma chimica dell’aspirina a dare sollievo. Tesi: Così come in questi casi siamo disposti ad accettare che ci sia una causalità, anche quando di fatto la proprietà sopravveniente non causa effettivamente alcunché, anche questa stessa strategia va adottata anche nel caso della supposta causalità mentale. La soluzione del “non c’è problema” chiede di abbandonare che gli stati mentali abbiano potere causale non sembra un’alternativa convincente. SOLUZIONE 2: EFFICACIA CAUSALE E RILEVANZA CAUSALE (Frank Jackson e Philip Petitt) Token identity theory: un certo token di stato mentale è uguale a un certo token di stato cerebrale; Tesi: la proprietà sopravveniente non è causalmente efficace ma è causalmente rilevante. Questi filosofi fanno riferimento alla distinzione fra proprietà: • Proprietà fisiche sottovenienti: token che sono causalmente efficaci, esemplifica uno specifico stato mentale • Proprietà sopravvenienti: proprietà che ci permettono di stabilire ciò che accomuna le diverse esemplificazioni di stati mentali, che sono rilevanti causalmente. Esempio «bellezza» è una proprietà realizzata in molti sostrati di Banderas, Pitt e altri: • La bellezza è realizzata in molti modi diversi e può essere causalmente rilevante per attrarre gli sguardi. Ciò che è causalmente efficace è la bellezza token di Banderas che è esemplificata da alcune caratteristiche token di Banderas. La rilevanza è l’idea che esista una proprietà comune a Brad Pitt e Banderas, che è rilevante in tutti i casi perché ci sia l’attrazione degli sguardi. Nonostante lo stato mentale non sia causalmente efficacie ha un ruolo nella spiegazione causale dell’azione del soggetto, poiché programma una delle tante proprietà che causa efficacemente la reazione. PROBLEMA RILEVANZA ED EFFICACIA Non è chiaro come avvenga la programmazione degli stati mentali in quanto tipi, ciò che è chiaro è che gli stati mentali in quanto tipi sono delle proprietà condivise dalle diverse esemplificazioni. La relazione tra tipo è token non è spiegata. Alla fine, Jackson e Petit escludono il potere causale degli stati mentali. Questo è un problema perché c’è la forte convinzione che gli stati mentali siano causalmente rilevanti. Anche lo stato fisico COSCIENZA D’ACCESSO: quando gli stati mentali intrattenuti dal soggetto sono disponibili al controllo razionale di parola azione. Dinosauri. La conoscenza d’accesso ha diversi gradi. Capitale Perù CONOSCENZA GRAMMATICALE Chomsky Il linguaggio è qualcosa che utilizziamo ma non conosciamo le regole alla base non è accessibile alla coscienza d’accesso. DIFFERENZA COSCIENZA FENOMENICA E COSCIENZA D’ACCESSO La coscienza d’accesso è caratterizzata nei termini di effetti comportamentali riguardo all’azione, la parola, il ragionamento, mentre la coscienza fenomenica è caratterizzata in termini qualitativi. NATURA RAPPRESENTAZIONALE: a seconda di come si caratterizzano le coscienze si può dire che solo quella d’accesso è rappresentazionale o entrambe lo siano (il dibattito è ancora aperto). 26:00 lezione 28 Se il caso di coscienza fenomenica fosse un caso in cui io attribuisco proprietà fenomeniche agli oggetti dei miei Stati mentali (accetto i qualia) allora la CF sarebbe rappresentazionale. Se invece lo stato fenomenico riguarda l’effetto che fa su di me, indipendentemente dal contenuto quindi indipendentemente dall’adeguatezza a ciò che mi circonda allora la coscienza fenomenica non è rappresentazionale. Coloro che accettano la teoria dei qualia sostengono che la coscienza fenomenica abbia natura rappresentazionale: 1) I qualia sono per natura il modo in cui le cose appaiono a una creatura cosciente, riguardano il contenuto, sono proprietà che caratterizzano il modo in cui un certo contenuto si presenta. 2) se le cose sono come appaiono, allora i qualia sono le proprietà degli oggetti rappresentati (o percepiti) 3) I qualia sono le proprietà oggettive degli oggetti rappresentati. L’apparenza può essere interpretata in due modi: • interpretazione epistemica (quello che io colgo dell’oggetto) attribuisco la tristezza alla persona che vedo. • interpretazione fenomenica (l’effetto che fa su di me) vedere quella persona mi provoca tristezza. La spiegazione fisicalista: • Nel caso coscienza fenomenica: l’esperienza qualitativa (c’è un quale associato all’esperienza) • Nel caso della coscienza d’accesso: l’esperienza che ha un carattere rappresentazionale e che ha conseguenze sulle azioni verbali e comportamentali e sui ragionamenti. Almeno in linea di principio potremmo fornire una spiegazione fisicalista della coscienza d’accesso RUOLO DELLA COSCIENZA FENOMENICA Se gli stati della coscienza fenomenica non sono causalmente efficaci (fisicalisti ed epifenomenisti) Allora a cosa serve la coscienza? Secondo alcuni filosofi la coscienza fenomenica ha il compito di far emergere la coscienza d’accesso, come evidenza a supportare la teoria hanno portato il clinico della visione cieca. CECITA’ VISIVA Cecità corticale (non cecità oculare), persone che non hanno danni agli occhi ma sono incapaci a vedere in una parte del campo visivo. Esperimento: vengono messi degli oggetti (aste orizzontali o verticali) nella parte del campo visivo che i soggetti non riescono a vedere. I pazienti ammettono di non vedere nulla, ma quando sono chiamati ad indovinare l’oggetto riescono a farlo (80% dei casi riesce). Secondo coloro che sostengono che la CF causi la CA, questo mostra come il soggetto riesca comunque a percepire dunque ha lo stato mentale ma non ne è cosciente. Deducono quindi, che la coscienza fenomenica ha la funzione di far emergere la coscienza d’accesso. NON È CONCLUSIVO NON SI PUO’ CONCLUDERE CHE IL CASO DELLA VISIONE CIECA MOSTRI CHE LA CF CAUSA LA CA, quello che si può notare è una correlazione tra due coscienze che però può essere interpretata in più modi: - La coscienza fenomenica causa la coscienza di accesso - La coscienza di accesso causa la coscienza fenomenica - Un fattore sconosciuto causa le due coscienze POTREBBE ESSERCI LA COSCIENZA FENOMENICA che spiegherebbe come mai i soggetti riescono ad indovinare. Se così fosse BLOCK CASI DI ESPERIENZA IMPROVVISA Secondo Block: Prima delle 12, eravamo fenomenicamente coscienti del rumore, ma non ne avevamo coscienza d’accesso non avevamo rivolto la nostra attenzione ad esso. Ad un certo punto la coscienza fenomenica causa la coscienza d’accesso. Non spiega come la CF possa essere la causa della CA. Questi esempi (la visione cieca – la disattenzione al rumore) non dimostrano che la funzione della coscienza fenomenica è causare la coscienza d’accesso. HARD PROBLEM David Chalmers il problema difficile: come fa il cervello a generare la coscienza fenomenica? Nel caso della coscienza fenomenica anche avendo una spiegazione fisicalista che accompagna gli Stati fenomenici (es sensazione di piacere) questo non spiegherebbe assolutamente come questi stati fisici causano la sensazione di piacere. • La coscienza d’accesso è rilevabile sulla base della nostra capacità di reagire assumendo certi Stati mentali. Una volta data una spiegazione degli Stati mentali in termini puramente fisicalisti possiamo dare una spiegazione delle reazioni che abbiamo. Al momento ne sappiamo relativamente poco (sappiamo quali aree sono attivate – quali neuroni sono attivati – sappiamo come l’informazione viene trasmessa da un’area all’altra) – ma sé arriviamo a conoscere di più, possiamo arrivare a sapere com’è possibile che certi stati cerebrali portino ad azioni verbali, ad azioni gestuali, a ragionamenti. • Per spiegare come la coscienza fenomenica è correlata a fenomeni fisici: non sappiamo da dove partire, non abbiamo proprio idea di come potrebbe essere la spiegazione di come il cervello faccia a generare coscienza fenomenica. COSCIENZA DI SÉ: essere consapevoli di essere un soggetto di stati mentali COSCIENZA DI MONITORAGGIO: stato mentale rivolto verso uno stato mentale, di cui noi siamo i soggetti, la coscienza di monitoraggio richiede la presenza della coscienza di sé. HOT teoria di pensieri di ordine superiore: uno stato mentale M è cosciente solo nel caso in cui c’è un altro stato mentale che verte su M. 1. Problema 1 REGRESSO INFINITO Se per ogni stato mentale devo avere uno stato mentale di ordine superiore si crea un regresso all’infinito. Di fronte a questo problema i sostenitori della coscienza di monitoraggio sostengono che uno può essere in uno stato mentale senza essere consapevole di essere in quello stato mentale. 2. Problema 2 NECESSITA’ DI CONCETTI Per avere coscienza di ordine superiore sembra necessario avere dei concetti che permettono di classificare i nostri Stati mentali. Gli Stati mentali di ordine superiore sono concettuali? • Supponiamo che A abbia percezione di Q1 (la qualità di una macchia colorata rossa) • Supponiamo che B abbia percezione di Q2 (la qualità di una macchia colorata rossa leggermente diversa dalla prima) Supponiamo che uno stesso soggetto A percepisca Q1 e Q2 Per avere coscienza di monitoraggio della differenza di queste due percezioni deve avere concetti diversi per queste due qualità? Questo è un problema perché sembra che la coscienza di monitoraggio ci chieda di concettualizzare gli Stati mentali, e non è chiaro sé riusciamo a farlo per ogni sottile differenza dei nostri Stati mentali. 3. Problema 3 GLI ANIMALI NON SONO COSCIENTI? Per Armstrong c’è solo la coscienza di monitoraggio, per alcuni questi è un problema perché sé per avere la coscienza di monitoraggio dobbiamo anche avere coscienza di sé questo vuol dire che coscienza ce l’hanno solo creature sofisticate. Mentre per la nostra concezione pre-teorica è che la coscienza ce l’hanno anche gli animali. EPIPHENOMENAL QUALIA saggio Jackson Discussione del concetto di informazione fisica (3 accezioni oggi, domani, in linea di principio) NOCCIOLO: Argomento a favore dell’epifenomenismo dei qualia e che si oppone al fisicalismo si basa sull’idea che tutto quello che è possibile conoscere del mondo fisico non esaurisce la conoscenza del mondo, c’è qualcosa che non fa parete di quel tipo di conoscenza ovvero i qualia epifenomenici ovvero delle proprietà qualitative del mondo. Es. profumo rosa I. ARGOMENTO DELLA CONOSCENZA Obbiettivo: Si proporne di mostrare che tutta l’informazione sui fatti fisici del mondo non può esaurire la conoscenza della realtà perché ci sono proprietà qualitative appartenenti al mondo che non possono essere spiegate con tutta l’informazione fisica. CASO DI FRED Fred è un superdotato e in presenza dei pomodori maturi riesce a discriminare due tipi di rosso: rosso1 e rosso2 quando i normodotati riescono a vedere una sola tonalità. Può distinguere fra due gruppi di pomodori. • Se (quando non vede) si mischiano i pomodori, lui è in grado di ricostruire i due mucchi • Suo comportamento (verbale e non verbale) mostra che vede due colori distinti Persona che dice di aver delle capacità che noi non abbiamo. Atteggiamento scettico: che non è consigliabile per spiegarlo Jackson propone la storia di Wells Il paese dei ciechi. Dal punto di vista fisiologico il cono retinico di Fred ha una sensibilità diversa dal nostro riesce a riconoscere onde luminose che per noi sono indistinguibili (questo ci permette di capire che Fred non mente). Ma tutte le ricerche empiriche non esauriscono tutto quello che possiamo sapere di Fred. Non conosciamo che effetto faccia vedere le sfumature di rosso, l’unico modo sarebbe trapiantare i suoi occhi su di noi. Fino ad allora non avremmo la conoscenza esaustiva di Fred. Secondo Jackson questo mostra come: l’esperienza dei colori fatta da Fred o da noi con i suoi occhi ci fa imparare qualcosa che la conoscenza fisica non ci insegna. Allora tutta l’informazione fisica non esaurisce tutto quello che c’è da conoscere, c’è qualcosa che fuoriesce dal mondo fisico. Supponendo che ci sia una conoscenza completa del mondo fisico questa conoscenza completa non ci permette di conoscere che differenza c’è tra i due tipi di rosso. Fred è un artificio retorico e soprattutto Fred è diverso dalle altre persone. Alcuni hanno obbiettato che per accettare il dualismo delle proprietà dobbiamo postulare persone dotate in modo straordinario come Fred. Il caso di Mary dimostra che non bisogna postulare persone superdotate per mostrare che il dualismo è corretto. la parte del cervello che apprende teorie fisiche non è in grado di produrre qualia (e viceversa) esempio macchina A e B il nostro cervello funziona in due modalità diverse: 1. Apprendimento teorie da certi dati ci propone una teoria è sulla base della teoria siamo in grado di produrre dati 2. Abilità di riprodurre/ immaginare il dato è quindi di riconoscere una certa qualità (il sapere come) queste due abilità lavorano in parallelo e l’una non è riducibile all’altra. Qualunque informazione fisica che noi abbiamo suo mondo è un’informazione di tipi teorico che non è paragonabile all’acquisizione di un abilita e l’acquisizione di un’abilità non è paragonabile all’acquisizione teorica. 3) Ci deve essere una risposta (Braddon-Mitchell e Jackson) Il problema: Se Mary acquisisce nuova conoscenza proposizionale al di fuori della stanza, la sua nuova conoscenza è uno stato mentale che deve avere una causa, perché si può avere conoscenza di quel fatto solo se il fatto sussiste, che è la causa della conoscenza. Jackson essendo un epifenomenista sostiene che le proprietà non fisiche non causano proprietà fisiche. Le cause non possono essere le proprietà qualitative non fisiche. Accettare che Mary faccia conoscenza proposizionale al di fuori della stanza in bianco e nero, bisogna accettare che la conoscenza che è un evento fisico deve essere causato da un evento non-fisico. Le proprietà non fisiche devono essere rilevanti per la conoscenza di Mary. ALTERNATIVE 1) Rifiutare la CCF (sostituire l’epifenomenismo con l’interazionismo), accettare che le proprietà non fisiche causano proprietà fisiche. 2) Rifiutare l’argomento della conoscenza (Mary non acquisisce nuova conoscenza) - la proposta di Braddon-Mitchell e Jackson: Non sappiamo perché, ma l’argomento della conoscenza non può essere corretto. 4) Mary non conosce tutti i fatti: fatti non teorici (non ci dice in modo esplicito quali siano questi fatti), fatti non linguistici (noi non potremmo sapere neanche come sarebbe in linea di principio un linguaggio che spiega questi fenomeni), fatti in prima persona (questo vorrebbe dire che Mary abbia una conoscenza di se, dunque vorrebbe dire che Mary fa esperienza di se ma non vuol dire che questa sia una conoscenza), fatti fenomenici (non si sanno quali siano questi fatti). Strategie che sono tutte molto lacunose perché non riescono a caratterizzare in modo completo la nuova conoscenza di Mary • fatti non teorici, ma cosa sono questi fatti non teorici sono fatti fisici o non fisici? Alternativa di Jackson. Se sono fatti fisici possono essere acquisiti da altre teorie ma se sono fatti non fisici il problema è il potere causale di queste proprietà (o abbandonare ccf oppure ammettere che Mary non fa nuova conoscenza. • fatti non linguistici, fatti che non possiamo descrivere linguisticamente. Noi attraverso il linguaggio non riusciamo a descrivere i fatti fisici che presiedono alle esperienze qualitative (es. rosso). Che cosa manca al nostro linguaggio per poterli descrivere? • fatti che riguardano la conoscenza in prima persona, se Mary fa una conoscenza in prima persona ha una conoscenza del se , allora questo poteva già saperlo nella stanza in bianco e nero, se conosce l’aspettò qualitativi dell’esperienza allora il fatto di fare esperienze in prima persona non è ciò che caratterizza la conoscenza di Mary fuori dalla stanza. fatti fenomenici, Mary al di fuori della stanza acquisisce nuovi concetti fenomenici (che possono essere acquisiti solo con l’esperienza) - nuovo know-how. Problema: ma i concetti fenomenici riguardano fati fisici o fatti non fisici? LACUNA ESPLICATIVA Tesi: La lacuna esplicativa (explanatory gap) a partire da fatti fisici non riusciamo a spiegare come possano emergere le esperienze percettive. (problema epistemico) Spiegazioni che non sono problematiche per altri fenomeni del mondo (possiamo spiegare come si comporta l’acqua a partire dalle sue proprietà chimiche) ARGOMENTI A FAVORE 1. COSA SI PROVA AD ESSERE UN PIPISTRELLO (NAGEL) Mostra che tutta la conoscenza fisica che noi abbiamo sui pipistrelli non ci permette di spiegare cosa si prova ad essere un pipistrello. 2. Levine ZOMBIE FILOSOFICI Levine attraverso l’analisi della concepibilità degli zombie ci mostra come ci siano dei problemi della teoria funzionalista e dell’identità a colmare la lacuna, perché il fatto che siano concepibili degli esseri che hanno lo stesso ruolo funzionale di esseri pensanti con coscienza fenomenica, ma che non hanno coscienza fenomenica. Il fatto che noi possiamo pensare agli zombie che la nostra comprensione (il nostro accesso epistemico) degli stati fisici non sono sufficienti a spiegare gli stati mentali. Levine 2 STRUTTURA - Gli stati fenomenici sono privi di struttura se proviamo freddo non esiste una struttura dello stato mentale. - Gli stati cerebrali sono strutturati, sono proprietà di a certi neuroni. Il problema è che Non si capisce come stati strutturati possano causare o essere correlati o essere identici a stati non strutturati. Il problema per il funzionalista Il concepire lo zombie è un problema per il funzionalista, poiché lo zombie è in grado di intrattenere gli Stati funzionali ma non ha coscienza. Se accettiamo di poter concepire gli zombie, accettiamo che avere uno stato che svolge il ruolo del dolore senza che sia accompagnato dallo stato fenomenico del dolore. • Questo dimostra che lo stato funzionale non è sufficiente a spiegare l’esperienza della dolorosità, l’esperienza fenomenica che accompagna lo stato funzionale. Il problema per il teorico dell’identità di tipo Ma neanche il teorico dell’identità di tipo lo stato mentale del dolore è identico allo stato cerebrale P, qualunque stato fisico che svolge il ruolo del dolore, ma non è P, può non essere accompagnato dalla dolorosità. Rimane il problema di spiegare che cos’è che fa sì che il particolare stato cerebrale P produca l’esperienza del dolore? STRATEGIA PER COLMARE LACUNA ESPLICATIVA (fallimentare) Strategia: Distinguere fra spiegazione e correlazione. L’idea è che si può notare una correlazione tra Stati fisici e mentali fenomenologici ma non possiamo spiegare perché gli uni causano gli altri o sono identici agli altri. Secondo questa strategia la correlazione ci è sufficiente per poter salvare le teorie fisicaliste. CORRELAZIONE STATI FENOMENICI SEMPLICI CON STATI CEREBRALI COMPLESSI (C. L. Hardin) Gli studi sulla neurofisiologia del colore ci spiegano come mai siamo in grado di vedere il viola ma non ci spiegano come mai non vediamo un colore che combina rosso e verde. Questo spiega la correlazione tra certi eventi fisiologici e certe esperienze qualitative ma non ci spiega a partire dai fatti fisici come emergano le qualità fenomeniche. La ragione è che il nostro sistema visivo è caratterizzato da due canali: • Il canale verde-rosso che ci permette di vedere o il verde o il rosso; • Il canale blu-giallo Il funzionamento diversi gradi: • Canale rosso-verde (canale blu-giallo è inattivo): Quando c’è attivazione alla base non si vede alcun colore, quando l’attivazione è sopra la base abbiamo esperienza di rosso e quando l’attivazione è sotto la base abbiamo esperienza di verde • Canale giallo-blu (canale rosso-verde inattivo): Quando c’è attivazione alla base non si vede alcun colore, quando l’attivazione è sopra la base abbiamo esperienza di giallo e quando l’attivazione è sotto la base abbiamo esperienza di blu Perché vediamo il viola? Quando sono attivati entrambi i canali uno sul rosso e uno sul blu. Perché non vediamo un colore che combina il verde e il rosso? Perché il verde e il rosso si trovano sullo stesso canale nel nostro sistema percettivo. La lacuna esplicativa è colmata solo parzialmente. LIMITI ESPLICATIVI FUNZIONALISMO 1. I QUALIA ASSENTI I qualia assenti ancora al caso degli zombie. Se gli zombie sono possibili o concepibili, perché noi possiamo immaginare che qualcuno svolga un certo ruolo funzionale senza avere lo stato fenomenico corrispondente. Questo dimostra che gli Stati funzionali non possono spiegare gli Stati qualitativi corrispondenti. Gli stati funzionali non possono spiegare perché ci sono stati qualitativi l’argomento modale che fonda sulla possibilità degli zombie, viene reinterpretato da Ravenscroft come sostegno dei nostri limiti epistemici. (gli stati fenomenici non sono determinati da stati funzionali della mente) 2. QUALIA INVERTITI Lo spettro invertito (Shoemaker e Block) Possiamo pensare che si ci siano persone in grado di manifestare le stesse capacità funzionali ma che abbiano esperienze qualitative opposte (es quando usano parole rosso e verde). Ravenscroft mostra come se lo spettro è invertito per solo due colori c’è un modo empirico per mostrare chi è soggetto allo spettro invertito. L’esperimento mentale può essere sviluppato in modo tale che ci sia un’inversione di tutto lo spettro dei colori, in cui il comportamento la manifestazione funzionali dei due esseri sia identica ma gli Stati qualitativi dei due esseri siano radicalmente diversi. E se fosse così, l’esperimento dimostra che il funzionalismo non riesce a rendere conto dell’esperienza fenomenica. Due esseri funzionalmente identici ma con esperienze qualitative inverse. Secondo Ravenscroft questo esperimento dimostra che Il funzionalismo è carente dal punto di vista esplicativa.
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