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riassunto manuale psicologia delle organizzazioni, Sintesi del corso di Psicologia Delle Organizzazioni

riassunto capitolo 1 di Psicologia delle Organizzazioni

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 25/05/2020

Giuliaaaa98
Giuliaaaa98 🇮🇹

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Scarica riassunto manuale psicologia delle organizzazioni e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Delle Organizzazioni solo su Docsity! CAPITOLO 1: PSICOLOGIA DELLE ORGANIZZAZIONI:SVILUPPO DELLA DISCIPLINA La parola organizzazione fa parte del nostro background fin dal principio; nella nostra quotidianità ci riferiamo alle organizzazioni e alle loro forme di funzionamento per molti dei nostri problemi quotidiani. Come umani possiamo dire che siamo cresciuti in contesti organizzativi anche se non ne siamo coscienti. La sociologia, l’economia, le scienze politiche..  utilizzano la ricostruzione oggettiva e in terza persona dei fatti organizzativi, ricavandone modelli normativi e assunti esplicativi adeguati al loro statuto, distinguendo il momento produttivo da quello applicativo del loro sapere La psicologia collabora con le discipline limitrofe al fine di considerare la dinamica relazionale come cardine della relazione organizzativa e non fermarsi alla trasmissione dei principi teorici e normativi, bensì arrivare all’analisi dei contesti sociali La parola organizzazione contempla significati multipli e a volte ambigui. Usiamo il termine organizzazione per: - Descrivere le forme di attività processuale(le forme delle stesse attività riferibili a un dato contesto) “l’organizzazione del seminario universitario non era…” - Descrivere contesti che si caratterizzano a priori come produttori di tali forme di attività(organizzazione come contesto che contiene attività) “l’università italiana è un’organizzazione storicamente…” Il termine organizzazione viene dunque usato i una doppia accezione: - Denota il modo in cui le varie parti o componenti di un ente sono dinamicamente coordinate e connesse tra loro - Denota una determinata categoria di enti sociali fondati sulla divisione del lavoro e delle competenze(imprese economiche, amministrazioni pubbliche.. Il termine organizzazione definisce un campo disciplinare recente per la scienza psicologia Nel corso dell’ultimo secolo si è costituito un ambito di studio e indagine sulle condizioni e sui comportamenti che hanno caratterizzato gli uomini nei loro principali contesti produttivi(ospedali, servizi nella scuole, attività del terziario..)  tali contesti si sono definiti nella loro attuale struttura con la rivoluzione industriale del XIX secolo( metà novecento: è stata loro rivolta un’attenzione selettiva per gli aspetti psicologici) La psicologia dell’organizzazione intreccia una duplice prospettiva : - Indagine psicologica sull’attività di lavoro individuale o di gruppo - Comprensione del lavoro delle persone nelle nuove condizioni dell’industrializzazione moderna Organization(due dimensione costitutive che si alternano): il comportamento di lavoro e l’innovazione prodottasi con la rivoluzione industriale Alcune forme della ricerca psicologica di inizio novecento trovano una collocazione all’interno dell’evoluzione dei processi produttivi industriali il processo trova applicazione nella vecchia europa, all’interno dell’organizzazione scolastica francese(ad A. Binet viene affidato il compito di costruire una prova predittiva del comportamento scolastico degli allievi) L’incontro tra psicologia sperimentale e i nuovi problemi delle organizzazioni si realizzò anche all’interno dell’ esercito 1917: nata la più antica rivista di psicologia del lavoro il Journal of Applied Psychology Gli strumenti di analisi differenziale applicati già in ambito scolastico e nell’esercito trovano un’ampia diffusione nel contesto industriale e nell’organizzazione del lavoro nelle grandi fabbriche Grandi fabbriche: condizione produttiva nuova in cui la tecnologia dei processi organizza e rende funzionale la concentrazione delle attività di lavoro di centinaia di persone. Gli individui e le loro attività vengono considerati come variabili di un sistema produttivo complesso, il buon funzionamento dipende da loro e dal loro comportamento. In questo lasso di tempo si è modificata la valutazione dell’incidenza attribuita alle condotte individuali e alle variabili psicologiche soggettive del sistema produttivo.  Da una visione altamente ingegnerizzata e meccanica del processo manageriale (sostenuta da Taylor che definì lo scientific management)si è passati a riconoscere la centralità strategica della motivazione e della realizzazione individuale delle persone, protagoniste prime del processo manageriale Taylor, Fayol, Weber, Simon hanno permesso di descrivere gli effetti degli aspetti normativi sulla razionalità del comportamento organizzativo Mayo descrizione dei comportamenti dei membri dell’organizzazione(motivazioni, sentimenti) McGregor, Likert propongono teorie per descriver i bisogni di stima e realizzazione dei singoli Passaggio dalla meccanicità astratta della descrizione del sistema produttivo, in cui le persone sono appiattite alla loro dimensione economica, alla variabilità propria delle condotte individuali che devono orientarsi a uno scopo comune per essere efficaci e ottenere risultati di eccellenza Nel corso di questo secolo si sono intrecciati due processi di fondo: - Un’evoluzione della concettualizzazione del ruolo e del peso della variabile-uomo rispetto al sistema - Una riformulazione dei caratteri del sistema stesso (rigidità, efficienza..) in base alle dimensioni comportamentali dei singoli soggetti Orientamento teso a caratterizzare e descrivere l’effettiva presenza organizzativa dei singoli soggetti, riuscendo a ottenere, al contempo, il loro coinvolgimento nel processo di cambiamento auspicato , secondo la prospettiva che ha alla base la metodologia della ricerca-intervento LO SCENARIO CONTEMPORANEO Il mercato del lavoro globale è mutato e tutt’ora in continua evoluzione
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