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riassunto marazzini, Appunti di Letteratura Contemporanea

riassunto sull'evoluzione della lingua, tra 800 e 900

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 02/02/2021

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Scarica riassunto marazzini e più Appunti in PDF di Letteratura Contemporanea solo su Docsity! BREVE STORIA DELLA LINGUA ITALIANA, Marazzini 800 PURISMO: intolleranza nei confronti di ogni innovazione.  causò un forte antimodernismo; la tradizione linguistica italiana offriva basi alle teorie puristiche più o meno rigide, con il tradizionalismo cruscante e con il culto del fiorentino. Nonostante la sua inattualità, questo pensiero riuscì a svilupparsi, cancellando il ricordo dell’illuminata filosofia linguistica. • CESARI: Padre del Purismo “tutte le persone del 1300 parlavano e scrivevano bene” PUOTI si occupò dell’insegnamento della lingua italiana creando una scuola libera e privata. MONTI pose fine alle esagerazioni del Purismo -> scrisse “Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca”, tappa nella storia della lessicografia italiana; ricercò gli errori dei vocabolari. Tra i romantici milanesi circolò, lo scritto di Stendhal “I pericoli della lingua italiana”, che condannava il Purismo e metteva a fuoco la situazione linguistica italiana (varietà dei dialetti e artificiosità della lingua). CLASSICISMO: Prendono idee del rinascimento (Dante, Petrarca) LA SOLUZIONE MANZONIANA ALLA “QUESTIONE DELLA LINGUA” – LA SUA TEORIA LINGUISTICA I romantici milanesi si dibattevano intorno al problema dell’italiano simile a lingua morta, che si potesse usare per letteratura non per rapporti quotidiani e familiari (dialetto o francese). MANZONI: Stesura dei Promessi Sposi, collaborò a mutare la situazione dell’italiano -> più vivo e meno letterario. • 1821 -> 1a edizione (eclettica) stesura di “Fermo e Lucia” -> LINGUAGGIO LETTERARIO francesismi e milanesismi (definito da lui un fallimento). • 1827 -> 2a versione toscano-milanese “promessi sposi” -> LINGUA TOSCANA va a Firenze (non bastava saperla dai libri). • 1840 -> ultima edizione promessi sposi adegua all’ideale di una lingua d’uso, scorrevole, piana, purificata da latinismi, dialettismi -> LINGUAGGIO FIORENTINO DELL’USO COLTO.  FIORENTINO deve essere diffuso -> poteva completare l’opera di unificazione messa in atto nella scuola e proposta in forma di educazione popolare. Bonghi mise in evidenza i difetti, lamentandosi dell’inferiorità dell’italiano rispetto al francese nel campo delle letterature piacevoli e divulgative; proponeva stile piano e senza classicismi. Molti intellettuali si distaccarono da Manzoni. Freno al diffondersi della teoria manzoniana: Carducci, avversario del “popolanesimo” toscaneggiante. DIZIONARI  Fino al XIX sec solo vocabolario della Crusca + “dizionari sperimentali”  Vocabolario Universale italiano di Tramater -> definizioni tradizionali sostituite con scientifiche.  Tommaseo-Bellini: Cambia la strutturazione delle voci. X sviluppo lingua moderna termini in ordine dal più usato a quello piu arcaico  Manzoni esempi d’autore (ispirato dal dizionario francese), sostituiti da esempi di frasi anonime. documentare gli esempi degli scrittori del passato non permetteva di rendere l’uso vivo di Firenze. creare una serie di vocabolari dialettali i quali suggerissero l’esatto equivalente fiorentino. Non vide il compimento dei suoi obiettivi. Il Novo dizionario universale della lingua italiana realizzò un compromesso tra la nuova e tradizionale impostazione, divise la pagina in due fasce sovrapposte, ponendo nella fascia bassa il lessico arcaico. UNITA’ D’ITALIA Unità politica, no culturale e linguistica -> solo l’italiano letterario d’élite. 1870 il 2,5% della popolazione totale parlava l’italiano, (compresi i toscani). Per la prima volta la scuola elementare divenne gratuita e obbligatoria - Frequenza scolastica (1%) SCOLARIZZAZIONE incise sulla realtà italiana -> i maestri usavano il dialetto per tenere lezione. : puristi, manzoniani e classicisti. Tra coloro che si occuparono di scuola -> CARDUCCI, contro le posizioni manzoniane e puriste, progettò un percorso, basato su un sentimento classico della lingua letteraria. FATTORI EXTRALINGUISTICI: 1. Azione unificante dell’esercito 2. Azione della stampa periodica e quotidiana. 3. Emigrazione  emigranti ITA analfabeti e dialettofoni, allontanamento ne fece diminuire il numero L’emigrante di ritorno permise progresso (valore dell’istruzione e dell’alfabetismo). 4. industrializzazione: lo spostamento verso poli urbani - integrazione - abbandono del dialetto. 1873 idee di Manzoni contestate da ASCOLI Ascoli: la lingua non esiste di per sé, isolata dal contesto sociale -> conseguenza di fattori extra linguistici.  inutile aspirare a un’assoluta unità della lingua e non si dovevano combattere forme linguistiche regionali. L’Unità lingua solo quando il Paese moderno ed efficiente -> conseguenza di fattori extralinguistici. Toscana: regione incapace di guidare il progresso; preferiva prendere come esempio Roma. LINGUAGGIO GIORNALISTICO costituito da parti diverse - termini nuovi o regionali il giornale ebbe più importanza, e siccome voleva avere più lettori, doveva offrire una lettura più semplice Primi 800 ancora un prodotto d’élite. Seconda metà del secolo il giornalismo = fenomeno di massa. La sintassi giornalistica sviluppò la tendenza al periodare breve, alla frase nominale 900 NOVITA’ - ROTTURA CON IL LINGUAGGIO POETICO TRADIZIONALE D’Annunzio e Pascoli, a metà tra 800 e 900, riportano i cambiamenti nelle loro opere DECANDENTISMO – cambiamenti rivoluzione portano a perdita valor D’ANNUNZIO sperimentalista di forme differenti  Si pone a chiusura di un ciclo storico e al tempo stesso inaugura nuove tendenze. Notturno, 1916 -> si caratterizza per il periodare breve e brevissimo Pirandello (contrario a progresso) stile opposto a D’Annunzio. Si oppone a dialettismi letterari PASCOLI – poetica del fanciullino  Elimina distinzione tra parole poetiche e non poetiche Fino ad includere dialettismi e regionalismi -> Italo-americano in un componimento su emigrazione • La poesia accentuò nel verso la tendenza verso la prosasticità (caratteristica dei crepuscolari) • Tono aulico viene stravolto – lui lo semplifica AVANGUARDIE  Futurismo (movimento all’avanguardia) rinnovamento della forma -> VELOCITA’ • Abolita punteggiatura • Periodare breve e brevissimo (frequenti “a capo”) Svevo - famoso per il rapporto non facile con la lingua italiana profondamente rivolto al nuovo secolo.  Esperienza culturale lontana da letteratura lo porta ad essere accusato di scrivere male (no adesione a modelli della tradizione (es. D’Annunzio) Verga - Verismo  “l’opera deve parsi essersi fatta da sè” – linguaggio deve adattarsi al contenuto  Contro il progresso, tratta delle classi meno agiate  Dialetto punto di riferimento 1. ESTETISMO 1889 - Romanzo Il piacere 2. SUPERUOMO 3. PANISMO Rapporto con Natura 1902 - La pioggia nel pineto, Alcyone PERIODO FASCISTA Sicuramente il modello dannunziano influì sulla retorica del Fascismo, nella quale lingua vennero utilizzati i seguenti caratteri: • Abbondanza di metafore religiose, militari, equestri; • Tecnicismi di sapore romano, che erano termini usuali nel partito nazionale fascista; • Ossessione dei numeri.  Nel discorso mussoliniano ha largo posto lo slogan, l’esagerazione e il luogo comune. LA POLITICA LINGUISTICA Politica xenofoba del Fascismo portò all’italianizzazione forzata.  Si ordinò la soppressione nei film di scene parlate in lingua straniera.  Durante il Fascismo venne fondata la rivista “Lingua Nostra”.  Nacque il “neopurismo”, ovvero una concezione moderatamente avversa ai forestierismi. Con l’avvento della Repubblica è stata abrogata la normativa linguistica esterofoba • non ci sono stati interventi autoritari di politica linguistica, salvo quelli contro il cosiddetto “uso sessista della lingua italiana”. Meglio lasciare che la lingua vada da sola dove la porta il consenso della maggioranza. • Furono pubblicati vari elenchi di parole proscritte, con indicazione dei relativi “sostituti”. In questo modo, furono accettati diversi termini stranieri. All’inizio del Novecento la Crusca tentava ancora di concludere una nuova versione del suo vocabolario, ma la realizzazione si trascinò stancamente. 900 numerose critiche -> tolto alla Crusca il compito di preparare il vocabolario. Il ventennio fascista si inaugurava con la soppressione dell’antico vocabolario dell’Accademia di Firenze, ma anche il vocabolario dell’Accademia d’Italia non ebbe esito felice: • eliminò molte voci antiche; • modificò il criterio di citazione degli esempi: vengono citati gli scrittori, senza però citare l’opera da cui è tratto l’esempio. Questo vocabolario non ebbe influenza. Successivamente venne realizzato un vocabolario per fornire la pronuncia esatta delle parole italiane. Questa introduzione lanciava la formula dell’ “Asse Roma-Firenze”: veniva cioè rivendicato il ruolo di Roma nella questione della lingua, visto che Roma era la capitale. Veniva proposto, nei casi di divergenza con Firenze, di accettare l’uso romano. PASOLINI è il primo ad accorgersi di cambiamento (involontario) lingua Nonostante Unità d’Italia – NO LINGUA COMUNE Analizza in modo sociolinguistico la situazione e annuncia che è nato l’italiano come lingua nazionale. Pasolini delinea alcune caratteristiche proprie del “nuovo italiano”: 1- Semplificazione sintattica; 2- Drastica diminuzione dei latinismi; 3- + termini tecnici che letterari intervenne per rivendicare una funzione rivoluzionaria dei dialetti. Lo scrittore di oggi gode di una grande libertà; può scegliere dialetto o italiano comune. Per molti autori del Novecento il dialetto è stato una forma di arricchimento linguistico. Autori principali Ungaretti, Saba e Montale. Esemplare è Montale, che dopo aver selezionato quanto gli offriva la tradizione primo-novecentesca, è arrivato a una lingua spesso ironica, piena di elementi quotidiani. PROGRESSO DELLA LINGUA SECONDO PASOLINI le lingue non cambiano dall’oggi al domani -> progresso costante (cambiamento a livello di scolarizzazione) DIALETTO • Lo spazio del dialetto è stato diminuito. • L’italiano è in progresso, ma il dialetto non è certo morto. • L’uso del dialetto risulta maggiore presso gli anziani piuttosto che presso i giovani, nel Sud piuttosto che nel Nord, nelle campagne rispetto ai capoluoghi. • I dialetti di oggi sono più “italianizzati”; in passato dialetto nelle sue forme arcaiche. 1. Fabbrica: Lotte operaie nel primo Novecento, anche la fabbrica ha svolto la funzione di scuola, promuovendo e integrando nella realtà cittadina e industriale masse di origine contadina. 2. Mass media: Media e tv diffusori di tecnicismi, neologismi e di un buon numero di effimeri luoghi comuni verbali della cronaca e della politica. Reti private Mediaset, diffondono spesso il modello linguistico settentrionale (milanese) Lo slogan pubblicitario deve colpire il lettore e favorire un determinato comportamento del potenziale acquirente. 3. Giornali: Nel giornale troviamo una pluralità di sottocodici e di registri. Il luogo di maggiore originalità del linguaggio del giornale sta nei titoli, costruiti in modo da colpire il lettore.
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