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riassunto molto dettagliato e completo di armi acciaio e malattie di Diamond, Sintesi del corso di Geografia

riassunto molto dettagliato e completo di armi acciaio e malattie di Diamond

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 11/01/2023

Lauramolari
Lauramolari 🇮🇹

4.3

(12)

36 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto molto dettagliato e completo di armi acciaio e malattie di Diamond e più Sintesi del corso in PDF di Geografia solo su Docsity! ARMI ACCIAIO E MALATTIE, BREVE STORIA DEL MONDO NEGLI ULTIMI 13 MILA ANNI JARED DIAMOND INTRODUZIONE: SUPREMAZIA DI UN CONTINENETE Questo libro cerca di rispondere al quesito: come mai gli europei hanno conquistato il mondo negli ultimi cinque secoli e non il contrario? Diamond è un professore di fisiologia a Los Angeles e nel libro riscrive la storia dell’uomo moderno a partire da 70000 anni fa quando gli uomini moderni si diffusero, sterminando i mammiferi, sul pianeta raggiungendo la Nuova Guinea, l’Australia, L’Europa, le Americhe. da 10000 anni fa si diffusero rapidamente l’agricoltura e la coltivazione dei campi, a causa della diminuzione di animali selvatici decimati dalla caccia, l’abbondanza di cereali selvatici e a mutazioni del clima e grazie allo sviluppo di nuove tecniche di raccolta e conservazione. Sviluppo anche di animali domestici che forniscono carne, latte, fertilizzante e energia fondamentali x uso di aratri ecc. la regione che va dal medio oriente all’Europa e al Nordafrica è stata fondamentale per lo sviluppo della coltivazione x tre fattori: - produzione di cibo - piante coltivabili e animali che sono stati allevati per il combattimento e il trasporto. - distribuita su una fascia di uguale latitudine, per cui gli agricoltura si sono diffusa capillarmente portando con sé piante e animali già adattati a quel clima. Questo ha consentito un aumento demografico e lo sviluppo tecnologico: sugli altopiani della Nuova Guinea si sono coltivate piante locali ma non vi erano animali che si prestassero all’allevamento e la cacciagione locale era piccola e poco nutriente, questo ha stimolato il cannibalismo; mentre nella savana africana ci sono tanti mammiferi ma non addomesticabili; gli indiani della California avevano troppo pesce e piante selvatiche x aver bisogno di prodursi cibo. Gli europei hanno ricevuto parecchie malattie infettive dagli animali con cui lavoravano e questo ha permesso di sviluppare nel tempo immunità. Quando gli europei sbarcarono in America, diffondono epidemie che le popolazioni locali no erano in gradi di superare, quindi devastano aztechi, inca e popolazione locale e gli aborigeni. Le civiltà mediorientali sono le prime a sviluppare un’articolata organizzazione sociale: nasce la cleptocrazia: un elite si appropria di parte della ricchezza prodotto dalla società e vive con maggior agiatezza, liberandosi dalla necessità di dover lavorare per vivere e sorgono gruppi specialisti di re, burocrati, sacerdoti e guerrieri. Nel tempo l’asse del potere si sposta verso occidente, dalla Mesopotamia alla Grecia, Roma ed Europa occidentale. Gli imperi mediorientali escono di scena in un suicidio collettivo a seguito del degrado ambientale dovuto a deforestazione e irrigazione. 5000 anni fa nacque la scrittura. Nel 1400 è la Cina ad avere il primato tecnologico: inventa la polvere da sparo, la bussola, la ghisa, la carta e la stampa. Ma la Cina si chiude su se stesa per secoli, mentre l’Europa colonizza due terzi del pianeta, teorizzando la superiorità intrinseca (biologica) dei popoli di pelle bianca sugli altri abitanti del pianeta. Gobineau attribuiva ai tedeschi il primato della purezza razziale, in realtà il colore della pelle e la forma del corpo sono solo adattamenti al clima di diverse regioni. Ancora oggi vi è razzismo culturale, cioè legato alla superiorità culturale, come tra le popolazioni primitive che non hanno una letteratura scritta e chi ce l’ha, il che ha portato gli africani a lavorare come schiavi in Europa e in America. Forse finirà nel XXI secolo quando l’asse del potere si sposterà ad Oriente. PROLOGO: LA DOMANDA DI YALI Nei 13 000 anni dall’ultima glaciazione sono sorte società industriali, società di agricoltura prive di cultura scritta, società di cacciatori raccoglitori. Queste disuguaglianze hanno avuto un’importanza fondamentale nelle vicende del pianeta, dato che popoli industrializzati in possesso di una cultura scritta hanno conquistato o sterminato tutti gli altri. Come si sono originate queste diversità? Domanda posta all’autore nell’estate 1972 mentre stava camminando sulla spiaggia della Nuova Guinea da Yali, un uomo politico locale che stava visitando la zona. Parlarono dei rapidi cambiamenti politici che si erano susseguiti in una nazione sotto l’amministrazione australiana, ma Yali spiega come stava preparando i connazionali a governarsi da sé. Fecero una conversazione amichevole nonostante sapessero le tensioni tra i paesi che entrambi rappresentavano. In Guinea fino a due secoli fa, vivevano come se fosse l’età della pietra (usavano strumenti di pietra e vivevano in villaggi senza alcuna unità politica), poi sono arrivati i bianchi e avevano imposto un governo centrale, e hanno portato beni materiali (CARGO). Perché la ricchezza e il potere CARGO) sono distribuiti in questo modo? Perché sono gli eu ad avere così tanto cargo e lo hanno portato in Nuova Guinea mentre loro ne hanno così poco? perché per esempio non sono stati gli aborigeni australiani a massacrare gli europei? I discendenti degli eurasiatici, stanziati in Eu, Asia est e Nord America dominano il pianeta con il loro potere e la loro ricchezza, mentre gli africani si sono liberati dal colonialismo ma sono comunque poveri. Alcuni popoli del Sudafrica, dell’America e dell’Australia non sono nemmeno padroni della loro terra essendo stati decimati e soggiogati dai bianchi. Nel 1500 le differenze tra continenti erano ampie: Europa, asia e nord africa erano abitate da civiltà tecnologiche, con strutture sociali complesse alla vigilia dell’industrializzazione, mentre altri popoli vivevano in tribù di agricoltura o bande di cacciatori-raccoglitori che usavano utensili di pietra; questo. CAUSA: fu facile per le società già sviluppate soggiogare le altre. Fino a 11000 anni fa l’umanità era costituita da cacciatori-raccoglitori, le differenze sorsero dopo con l’invenzione dell’agricoltura, l’allevamento, l’arte dei metalli e l’organizzazione sociale e anche perché la scrittura si sviluppò prima in Eurasia. Quindi la vera domanda è perché l’umanità ha conosciuto tassi di sviluppo così diversi nei continenti? si cercherà di rispondere a questa domanda partendo dal presupposto che la storia ha modellato il mondo, fatto di rapporti tra popoli, come lo viviamo noi oggi attraverso conquiste, epidemie, genocidi. Una conseguenza dei rapporti di forza e dominazione tra i popoli è la scomparsa progressiva di molte lingue: tra le 6000 di oggi, poche sembrano destinate a sopravvivere. Dobbiamo chiederci se queste domande sono legittime. Possibili obiezioni: - è inutile cercare di cambiare le cose al giorno d’oggi, ma è un errore perché si confonde la spiegazione con la giustificazione. Nessuno vuole giustificare i dominatori affermando che tutto è stato inevitabile, ma capire è utile, studiare le cause di qualcosa può aiutare a porvi rimedio - la domanda è in gran parte eurocentrica e implica la glorificazione dell’Europa e dell’America, nonché una tacita accettazione della supremazia occidentale. - l’uso di espressioni come “nascita della civiltà” non dà forse la falsa impressione che la civiltà è buona e giusta, e i cacciatori raccoglitori sono derelitti. I doni della civiltà sono un’arma a doppio taglio perchè da un lato le cure mediche riducono la mortalità, dall’altro lo fanno a scapito di un > isolamento e un ridotto aiuto da parte di amici e famiglia. SPIEGAZIONE + DIFFUSA: Le differenze biologiche tra i popoli. Quando gli esploratori europei si accorsero della diversità umana in merito alla tecnologia e all’organizzazione sociale, la imputarono alle diverse capacità innate ei popoli. Tale idea su alimentata poi dalla selezione naturale darwiniana e dalla genetica che fornì un nuovo modo di spiegare le cose: gli eu erano geneticamente + dotati degli africani e degli aborigeni australiani. Al giorno d’oggi gran parte dell’occidente accetta le teorie razziste, anche a livello inconscio. Le teorie basate sulle differenze razziali sono odiose e sbagliate: non esiste una sola prova che convince che esistano differenze intellettuali innate tra popolazioni umane, spesso chi ancora oggi vive nell’età della pietra ed è + più intelligente di un abitante delle società avanzate. Gli studi del Q.I. fatti su persone provenienti da aree geografiche diverse dagli psicologi sono influenzati dalle differenze sociali tra i gruppi e dall’ambiente in cui vivono. Inoltre, i test intellettivi misurano le abilità culturali e non l’intelligenza innata. Lui pensa che i guineani siano più intelligenti, attenti, espressivi e interessati rispetto a europei o americani. Essi riescono meglio nei compiti, a meno che si tratti di usare competenze a noi fornite fin dall’infanzia. per 2 motivi - gli europei hanno vissuto in società affollate e dotati di autorità centrali e la causa principale di morti sono stati malattie infettive a carattere epidemico, quindi, a chi sopravviveva trasmette i propri geni alla prole. Invece in nuova Guinea si è sempre vissuto in società scarsamente popolate dove la causa principale di morte era dato degli omicidi, dalle guerre tribali e dalla scarsità di cibo e incidenti. In questo ambiente sono i più intelligenti astuti sopravvivono e si riproducono. - motivo sociali: i bambini europei americani passano molto tempo in passiva contemplazione televisione, radio e cinema, vivono privi di stimoli il che può portare a un ritardo mentale. I piccoli guineani spendono tanto tempo a fare: giocare, parlare. Non esiste alcuna inferiorità intellettuale innata Perché gli europei nonostante lo svantaggio genetico e l’educazione pessima dei loro figli hanno molto cargo? (più potere) un modo di rispondere a questa domanda può essere attribuito al clima e alla variabilità stagionale: in un clima freddo si ha maggior inventiva tecnologica, perché richiede capacità di costruirsi una riparo e vestiti adatti, mentre in zona calde non ce né bisogno e questo stimola pigrizia, o magari, all’opposto, i lunghi inverni fanno si che gli abitanti del nord abbiano molto tempo per pensare reinventare nuove cose. Le civiltà si sono sempre evolute sulle rive dei grandi fiumi, in zone dal clima secco che permetteva lo sviluppo dell’agricoltura, dell’irrigazione, di un’organizzazione sociale e burocratica. Dopo la colonizzazione delle Americhe, l’uomo era ormai presente in gran parte delle terre abitabili del globo, negli ultimi 700 anni le uniche terre disabitate per gli esploratori europei sono state le isole piè remote dell'oceano Atlantico e Indiano (Azzorre e Seychelles) e l'Antartide Dobbiamo essere cauti quando si parla di vantaggio iniziale che ha avuto l'africa, così anche del fatto che il progredire dell'inventiva umana rende la colonizzazione sempre rapida e veloce. Infatti, gli africani hanno avuto un vantaggio iniziale, ma le Americhe li hanno raggiunti in meno di un millennio. Rispetto all'Eurasia, non conta nulla il fatto che è stata occupata per più tempo dopo l'Africa. Rispetto all'Australia, sembra una zona di lento sviluppo, ma invece non bisogna dimenticarsi che le loro pitture rupestri sono antiche almeno come i Cro magnon in Europa. Il tempo impiegato per popolare una zona è breve, mentre quello per adattarsi è lungo In conclusione, non si può prevedere in quale continente l'uomo sia in procinto di svilupparsi più rapidamente, ciascuna area del pianeta ha buoni motivi per farcela. In ogni continenti bisogna affronatre ambienti naturali diversi e nuovi, e ogni volta bisogna adattarsi a nuove condizioni, popolando un’isola dopo l’altra senza fermarsi. (P.s. la vincitrice è cmq l’Eurasia). CAPITOLO SECONDO: UN ESPERIMENTO NATURALE DI EVOLUZIONE STORICA 1835: i moriori delle isole Chatham vicino alla Nuova Zelanda persero la loro indipendenza improvvisamente, perché conquistati dai maori che sterminarono la società moriori perché non vollero combattere, ma offrirono pace e amicizia. I maori si cibarono poi dei cadaveri. Secondo i maori li hanno conquistati secondo i loro costumi, secondo un sopravvissuto li hanno catturati come pecore. E' naturale che i moriori soccomberono perche erano un popolo di cacciatori raccoglitori a differenza dei maori che venivano da una terra popolata = i forti e numerosi VS ai deboli e pochi. Perché due società isolate si sono sviluppate in modo differente? la colonizzazione della Polinesia è un ottimo esempio: è formata da isole sparse nel pacifico tra cui la Nuova Guinea e la Melanesia, ognuna dei quali diversa per estensione, clima ecc. il processo di colonizzazione termino introno all'anno 1000 dc. In un lasso di tempo abbastanza breve, una straordinaria varietà di ambienti fu colonizzata da uomini provenienti la stessa stirpe (polinesiani). Le isole Chatham hanno un clima + freddo rispetto all’isola del nord, da cui provengono i maori, quindi i moriori sono tornati ad essere cacciatori raccoglitori, non riuscendo però a mantenere artigiani, soldati non impiegati nella produzione di cibo. I moriori dovettero adattarsi alle condizioni locali, poiché l’isola è distante e molto piccola e imparare a convivere tra loro. Ci riuscirono rinunciando alla guerra e attuando una politica di controllo delle nascite per evitare la sovrappopolazione. Si affermò una società pacifica priva di tecnologie e senza una struttura sociale forte. per contrasto l’isola del Nord della Nuova Zelanda, avevano un clima perfetto per l’agricoltura tipica dei maori. La sovrapproduzione alimentare permise loro di mantenere gruppi improduttivi di artigiani, burocrati, militari e quindi le esigenze dell’agricoltura e della guerra svilupparono le loro capacità artistiche e tecnologiche. Maori e moriori, nonostante provenissero dallo stesso ceppo ancestrale, presero strade diverse, dopo 500 anni una nave scorse le isole Chatham e decisero di attaccarle sterminando tutti. In Polinesia vi sono molte differenze di società, la struttura sociale andava da quella + ugualitaria alla più + complessa e stratificata con gerarchie. Vi erano cacciatori-raccoglitori, agricoltori nomadi che bruciavano le foreste, allevatori, costruivano sistemi di irrigazione e laghi artificiali. L’economia era basata su nuclei famigliari e nacquero corporazioni artigiane e specialisti. le isole erano divise in tribù o villaggi autonomi e la cultura materiale andava dalla produzione di oggetti personali a complessi monumentali di pietra. Come spiegare tanta diversità? 6 gruppi di cause: 1. Clima : varia dal tropicale e subtropicale nelle isole, al temperato nell’isola del nord, al freddo delle Chatham. Le Hawaii hanno montagne dove si sperimentano climi alpini; altre isole sono talmente aride da non permettere nessun tipo di agricoltura, in altre le piogge sono abbondanti 2. Geologia : atolli corallini, piattaforme calcaree, isole vulcaniche. Vi sono isolette formate da atolli piatti, altre isole sollevati da corrugamento terrestre. Quasi tutte le isole sono di origine vulcaniche 3. Orografia : (studio dei rilievi). La presenza di montagne comporta maggior quantità di pioggia, che rende terreni profondi e forma riserve di acqua dolce 4. Risorse marine : la maggior parte delle isole è circondata da acque poco profonde e barriere coralline, habitat di pesci e molluschi; altre isole sono rocciose e meno adatte alla pesca 5. Estensione : la più piccola isola è Anuta, la più grande è la Nuova Zelanda. Quindi l’estensione delle varie isole è variabile 6. Isolamento : le Chatham e l’isola di Pasqua sono remote che i loro abitanti hanno voluto la separatezza dal resto del mondo, altre videro sempre una fitta rete di viaggi e contatti. Che ruolo hanno questi fattori nel modellare le società polinesiane? CAPACITÀ DI SUSSISTENZA dei vari gruppi umani: i polinesiani dipendevano dalla pesca, dalla raccolta di molluschi marini e crostacei, dalla caccia di uccelli e dall’agricoltura. Le risorse marine erano abbondanti ovunque. Per quanto riguarda gli animali domestici usavano polli, cani e maiali. Non tutti questi animali sopravvissero a lungo, perché o morirono nella traversata o si estinsero. Es. i cloni sbarcati sull’isola di Pasqua praticarono la pollicoltura intensiva. Il sostentamento delle popolazioni polinesiane dipendeva soprattutto DALL’AGRICOLTURA, di tipo tropicale che si mal adattava a climi + freddi. Era basata su coltura aride (patata dolce, taro), irrigue e arboree (albero del pane, banane, noci di cocco). La varietà di queste colture dipendeva da isola a isola. alcune isole erano più fertili di altre, ma non elevate da avere corsi d’acqua o l’irrigazione. L’agricoltura non era intensiva e nomade ma si bruciavano tratti di foresta e lo si coltivava fino all’esaurimento del suolo. Essi praticavano una coltura intensiva e che richiedeva grandi sforzi per terrazzare il terreno, ararlo, praticare la rotazione… gran parte del territorio era sfruttato per la coltivazione era l’isola di Pasqua, Anuta e Tonga. La produttività + alta era quella data dalla coltura del taro. Tecniche di irrigazione molto elevate Le diverse possibilità di sussistenza portarono a diverse densità abitative. rispetto all’organizzazione politica, le isole piccole, prive di ostacoli alla comunicazione, avevano un’entità politica unica e autonoma, mentre le isole più grandi non furono mai unificate sotto un’unica autorità, perché il popolo era disperso in piccole bande di cacciatori-raccoglitori, o in piccole comunità agricole isolate o in grandi comunità dove faticavano a comunicare per via della natura del territorio. Le dimensioni e la densità dei singoli gruppi furono fattori chiave nel determinare il loro sviluppo tecnico e l’organizzazione sociale, economica e politica. In generale a popolazioni numerosa corrispondeva un livello + complesso di civiltà perché non tutti sono obbligati a coltivare la terra, perché c’è un surplus alimentare che mantiene gli strati sociali non produttivi, quindi, alcune persone si dedicano ad altro (=nelle Hawaii). Anche la situazione socioeconomica dipendeva dalla densità: nelle isole piccole l’economia rimase ai livelli di sussistenza e ogni nucleo familiare si procurava ciò di cui aveva bisogno, più le società erano numerosa cresceva il grado di evoluzione economica. Chatham era una società egualitaria dove i suoi capi non esibivano segni esteriori di distinzioni, si procuravano da soli il cibo e vivevano in capanne come i loro sudditi. La stratificazione aumentava al crescere della popolazione. La complessità maggiore si ebbe alle Hawaii e Tonga, dove esistevano dinastie di lavoratori specializzati. Organizzazione politica: Nelle società più complesse il potere decisionale era in mano ai pochi. Il potere di un capo hawaiano diventava tale per via ereditaria e aveva il controllo assoluto sulla terra e sulla costruzione di edifici, monumenti sistemi di irrogazione come un re di uno stato assolutistico moderno. Le Hawaii come l’isola di Tonga divennero uno stato unitario composto da molte isole popolose, ma non riuscirono mai ad espandersi al di fuori delle dell’arcipelago a causa del loro isolamento. Quando gli europei la scoprirono nel 1778, ogni isola era unita al suo interno e dopo l’arrivo degli europei il re di Hawaii diede inizio all’unificazione delle altre isole + grandi x controllare l’intero arcipelago. Varietà tecniche e culture materiali in Polinesia: In alcune zone la disponibilità locale di materiale grezzo pone seri limiti allo sviluppo tecnologico, in altre ce ne erano molti come l’atollo corallino oppure la giada che fu lavorata dei Maori. Usavano clava e bastoni per uccidere animali e l’architettura si limitava le capanne. D’altra parte, in altre zone, attività artigianali in grado di produrre beni complessi di prestigio. I prodotti più impressionanti sono immensi strutture di Pietro: l’estate dell’isola di Pasqua, le tombe dei re tongani, i templi delle Hawaii e delle isole della società. L’architettura monumentale polinesiano si stava avviando nella direzione di quella egizia, mesopotamica, Maya e Inca. In conclusione: i gruppi umani della Polinesia erano diversi a livello economico, sociale, politico e tecnologico, e queste differenze erano legate alla dimensione e alla densità della popolazione, a loro volta collegate alle 6 cause, e alla loro possibilità di sostentamento grazie a diverse colture di tipo intensivo. Le differenze culturali riscontrate in Polinesia sono le stesse del resto del mondo, anche se in altre parti del globo la variabilità è ancora più accentuata, quindi, la Polinesia ci offre uno spaccato limitato sulla diversità umana, ma è un esempio convincente dell’importanza delle diversità ambientali nello sviluppo delle società umane. Queste influenze sono importanti, ma non sono universali. CAPITOLO TERZO: SCONTRO DI CAJAMARCA La pù grande migrazione di massa della storia è stata la colonizzazione del Nuovo Mondo da parte degli europei, accompagnata dalla conquista/sterminio e marginalizzazione dei nativi, ovvero gli indiani d’America. Dopo l’arrivo dei primi uomini 11.000 anni fa, nacquero a poco a poco società agricole complesse. - i primi europei a raggiungere il nuovo mondo furono un gruppo vichinghi che si insediò in Groenlandia tra il 986 e il 1500 circa, ma il vero scontro da America e Europa avvenne nel 1492, quando colombo scoprì le isole caraibiche. Uno dei momenti più emblematici nella storia di rapporti tra Europa e America fu l’incontro tra l’imperatore inca Atahualpa e il conquistador spagnolo Francisco Pizarro nella città di Cajamarca. Atahualpa reggeva come monarca assoluto il più grande stato del nuovo mondo, mentre Pizarro rappresentava Carlo V di Spagna, sovrano del Sacro Romano impero. Pizarro era a capo di un gruppo di 168 soldati in erre ignote, privo della possibilità di ricevere rinforzi. Atahualpa, invece, era circondato da sudditi e difeso da un esercito di 80000 soldati. Pizarro fece prigioniero Atahualpa nonostante lo svantaggio numerico e lo tenne in ostaggio x 8 mesi e alla fine infrangendo le promesse lo fece uccidere. La fine di Atahualpa fu un evento decisivo nella conquista spagnola del popolo inca. Dopo la morte di Atahualpa scoppiò la guerra, ma l’impero spagnolo era ben organizzato perché durante gli 8 mesi ottenne i rinforzi da Panama. Questo episodio ci interessa per capire che i motivi che permisero a Pizarro di catturare Atahualpa sono gli stessi che determinarono il risultato di scontri analoghi tra colonizzati e colonizzatori in epoca moderna. 6 brani tratti da resoconti redatti dai compagni di Pizarro su come andarono i fatti. Come avvenne la conquista e l’uccisione di Atahualpa? il governatore Pizarro desiderava avere notizie da alcuni indiani che erano venuti da Cajamarca e quindi li torturò. Marciò verso Cajamarca e trovarono l’accampamento di Atahualpa. Gli spagnoli si inoltrarono verso l’accampamento anche se timorosi data la scarsità numerica. Pizarro chiese ad Atahualpa di andare da lui promettendogli di trattarlo come un fratello, senza fargli alcun male. Era una trappola. Atahualpa arrivò con un sacco di indiani al seguito, intanto gli spagnoli erano nascosti nei cortili. Chiesero ad Atahualpa di sottomettersi al Re di Spagna e a Dio. Atahualpa chiese che gli fosse mostrato il Libro contenente la parola di Dio, il frate glielo porse chiuso. Atahualpa non sapeva come aprirlo e il frate tese una mano per mostraglielo, a quel punto Atahualpa lo colpiì. Il frate reagì e incitò i soldati a colpire Atahualpa, promettendo di assolverli dai loro peccati. Gli spagnoli colpissero gli indiani iniziando ad ucciderli, Atahualpa fu catturato e portato negli alloggi del Governatore. Nessun indiano alzò arma verso gli spagnoli. Quando Pizzarro parlò ad Atahualpa gli spiegò che sono venuti per diffondere la Parola di Dio e la Santa fede cattolica e loro sono nel giusto perché queste cose avvengono per volere di Dio. 1. Perché fu Pizzarro a sconfiggere Atahualpa e non viceversa? Gli spagnoli avevano una tecnologia bellica + avanzata, spade, armature di acciaio, fucili, cavalli, mentre Atahualpa era senza cavalli (all’inizio ignoti agli indiani e furono portati in USA da europei) e opponeva forza, nonostante fossero tanti, solo con bastoni, mazze, asce, oggetti di pietra, legno o bronzo. Una sproporzione che oppose indiani ed europei. Non è facile rendersi conto dell’immensa disparità numerica a sfavore dei conquistadores spagnoli. Queste vittorie basate su una diversità numerica evidente, non possono essere liquidate come merito all’aiuto degli alleati indigeni, oppure alla sorpresa psicologia dovuta alle armi mai viste. Sicuramente la vista di armi e cavalli paralizzò gli inca a Cajamarca, ma le battaglie successive furono combattute da eserciti determinati e preparati. Inoltre, per gli anni successivi alla conquista gli inca si ribellarono in massa, ma le armi spagnole ebbero sempre più successo. Con l’arrivo del fucile nel XVIII secolo gli stermini aumentarono, così come la rivoluzione dell’arte della guerra portata dai cavalli perché i cavalli potevano coprire distanze maggiori. La storia dei cavalli iniziò con la loro domesticazione nel 4000 a.C. e in campo di battaglia essi: generavano shock, erano molto veloci, mantenevano i cavalieri ad una velocità elevata, permettevano di attaccare di sorpresa, di fuggire e i cavalieri avevano un’ampia capacità di manovra. Quindi fondamentalmente gli spagnoli hanno vito a Cajamarca per i vantaggi dei cavalli, delle lame, delle armature di acciaio 2. Perché Atahualpa si trovava a Cajamarca? spettrometria di massa che rende possibile la datazione anche di materiale organico di piccole dimensioni, come un seme o un frammento osseo. Datazioni apparenti (non calibrate) comprese tra il 1000 e il 6000 a.C. corrispondono date vere (cioè calibrate) + vecchie di secoli o millenni. Di recente con una nuova tecnica basata sul decadimento di un altro isotopo, si sono calibrati alcuni campioni datati in precedenza attorno al 9000 a.C. e si è scoperto che in realtà sono + vecchi di 2000 anni. Una volta identificata e datata i resti di una pianta e di un animale bisogna capire se si trattasse di una specie domestica in quel sito, opporre domesticata altrove e importati li in un secondo momento. - Lo si può fare basandosi sulla distribuzione geografica dell’antenato selvatico dell’esemplare in questione, dando per scontato che la domesticazione deve essere stata possibile solo in quell’area. Ceci sono nati nel sudest della Turchia nell’8000 a.C. e non in India - Un altro metodo consiste nel segnare su una carta tutti i siti in cui i resti compaiono e le loro datazione se nella distribuzione si può individuare una dinamica di origine e di successiva diffusione e se è possibile ricostruire la storia con chiarezza. Le cose si complicano quando lo stesso tipo di pianta o animale viene domesticato in + aree in maniera indipendente 2. Quando e dove nascono agricoltura e allevamento? 5 aree certe la domesticazione di piante e animali fu spontanea: vicino oriente (mezzaluna); la Cina; la mesomerica (Messico); le Ande e forse il bacino amazzonico; gli stati uniti orientali Altre 4 aree sono + incerte: Sahel, africa equatoriale e occidentale, Etiopia, nuova Guinea. In Sahel si domesticarono piante ma si ha il dubbio che l’agricoltura è stata stimolata dall’arrivo di animali addomesticati altrove. (pag 72-3) 3. In Europa centrale e occidentale l’agricoltura iniziò tra il 6000 e il 3500 grazie all’arrivo di grano e altro, ma ci fu almeno un caso (il papavero) in cui una specie selvatica venne domesticata in loco. L’agricoltura e l’allevamento non furono un’invenzione europea, ma furono portati dall’esterno grazie a specie non indigene solo in un secondo tempo i contadini europei riuscirono a domesticare una specie locale, il papavero, che poi si diffuse verso Oriente. Nelle zone dove l’agricoltura nacque grazie a un apporto esterno fondamentale, cosa avvenne della popolazione locale di cacciatori- raccoglitori? in alcuni casi come in Egitto i locali abbandonarono la caccia e la raccolta progressivamente. Gli invasori stranieri in questo caso furono piante e animali, non uomini. In altri casi l’agricoltura fu portata da invasori umani es California, pampas argentine, Australia, Russia asiatica. Gli invasori si portarono appresso i loro semi e animali e non domesticarono nulla di locale. 4. In conclusione, l’agricoltura e l’allevamento comparvero in modo spontaneo in poche aree del pianeta con tempi diversi e si diffusero da questi nuclei originari in due modi: o tramite l’apprendimento delle tecniche da parte dei popoli confinanti o con l’invasione dei primi agricoltori e anche questo avvenne in tempi e luoghi diversi. In zone dove le condizioni climatiche erano favorevoli l’agricoltura non nacque spontaneamente perché l’uomo continuò a vivere come raccoglitore-cacciatore. I popoli che divennero agricoltori per primi ebbero un grande vantaggio sulla strada che porta alle armi, all’acciaio e alle malattie: da allora la storia è stata una lunga serie di scontri impari tra chi aveva qualcosa e chi no. CAPITOLO 6: COLTIVARE O NON COLTIVARE, NASCITA INVOLONTARIA DELL’AGRICOLTURA perché ad un certo punto l’uomo si è messo a coltivare la terra? E perché nella Mesopotamia fertile è successo intorno all’ 8500 a.C. e 3000 anni dopo in California o in Australia? Agricoltura = meno fatica e + comodità. Vi furono casi in cui alcuni gruppi di cacciatori raccoglitori, a contatto con popoli confinanti basati sulla produzione agricola, si rifiutarono di accogliere i benefici della nuova vita (es: aborigeni australiani); altri nomadi in contatto con sedentari agricoli finirono per convincersi, ma solo un tempo lungo (es: i popoli stanziati sulle coste settentrionali della Germania passarono all’agricoltura 1300 anni dopo i loro vicini). innanzitutto, bisogna chiarire che l’agricoltura non è né inventata né scoperta, né ci fu una scelta mediata tra due stili di vita (contadino e cacciatore-raccoglitore). I primi coltivatori non hanno scelto nulla perché non avevano mai visto nessun altro coltivare la terra e non sapevano a cosa avrebbe portato. Invece, la produzione di cibo subisce un’evoluzione. inoltre, società sedentaria non vuol dire per forza basata sull’agricoltura perché vi sono stati casi in cui popolazioni erano sedentaria ma non coltivarono mai nulla (es indiani d’America); e viceversa alcune popolazioni divennero sedentarie anche se basate su caccia e raccolto (es Perù). Il passaggio all’agricoltura e all’allevamento non coincide sempre con l’abbandono del nomadismo a favore della vita sedentaria. Non è sempre detto che i contadini siano padroni attivi delle loro terre e i cacciatori-raccoglitori siano semplici sfruttatori di quanto già esiste. l’evoluzione della agricoltura fu graduale. Non tutte le tecniche necessarie furono sviluppate allo stesso tempo e non tutte le specie furono domesticate insieme. Anche nel caso di un rapido passaggio da uno stile di vita all’altro, ci vollero migliaia di anni per abbandonare quasi totalmente la raccolta di cibo in favore della produzione del medesimo. Coltivazione e raccolta dei frutti all’inizio coesistevanio mentre poi la 2^ diminuì al crescere della 1^. L’uomo dedica una certa quantità di energia e del suo tempo per sfamarsi uomini e animali in lotta per la sopravvivenza fanno ogni giorno scelte strategiche, di allocazione di risorse e di preferenze e sono decisioni in cui subentrano tante variabili. A parità di condizioni si cerca di massimizzare la quantità di calorie o sostanze nutritive, rivolgendosi ad alimenti che danno il max risultato con la max certezza nel minimo tempo e con il minimo sforzo. Cerca innanzitutto di assicurarsi contro i rischi della morte per fame: una quantità modesta ma sicura e costante di cibo è preferibile a quantità in media maggiori ma fluttuanti. Bisogna inoltra considerare il contesto dei valori sociali e culturali in cui si operano le scelte di vita (il cibo può essere una prelibatezza o un tabù) Un tipo di agricoltura può essere via via abbandonato in favore di un altro (es: nel sud est dell’Europa i popoli locali adottarono il pacchetto di cereali, legumi, bestiame con rapidità che poi si diffuse nell’Europa centrale; gli indiani stanziati negli usa , in seguito ai commerci con i messicani, adottarono mais e fagioli e abbandonarono le colture originarie). può anche succedere che l’agricoltura si abbandoni in seguito a un ritorno a uno stile di vita. quindi la decisione di coltivare la terra non fu mai presa al buio, come se non esistessero altri modi di procurarsi di che vivere. La produzione autonoma di cibo e l’uso di prodotti spontanei sono sempre state due strategie alternative in competizione tra di loro e si sono confrontate anche con strategie miste in cui la coltivazione o l’allevamento di alcune specie si affiancava in varia misura alla raccolta o alla caccia. Negli ultimi 10000 anni fa i cacciatori sono diventati in massa agricoltori, perché? CAUSE: 1. Declino delle risorse naturali: negli ultimi 13 000 anni vivere di caccia e di raccolta è stato difficile, perché le specie su cui si poteva contare sono diventate meno numerose o sono scomparse (es quasi tutti i mega mammiferi sono scomparsi, altri per colpa di mutazioni climatiche o dell’uomo). I polinesiani, ad esempio, si diedero all’agricoltura intensiva dopo aver sterminato i moa e decimato le foche in nuova Zelanda ecc. 2. Aumento delle disponibilità di specie domesticabili a scapito di quelle selvatiche. Ad esempio, i cambiamenti climatici ampliarono in modo considerevole l’area di diffusione di cereali selvatici, per passar poi alla coltivazione di grano e orzo 3. Crescenti processi tecnologici in settori utili alla vita agricola, cioèr raccolta, trasformazione e stoccaggio del cibo. I mezzi tecnici comparvero nella mezzaluna fertile dopo l’11 000 a.C. Furono inventati falci, cesti per trasportare il raccolto, pestelli, metodi di essicazione, silos sotterranei. 4. Legame causa-effetto tra crescita della densità di popolazione e la crescita di produzione di cibo. In tutte le aree dove la documentazione archeologica è chiara abbiamo prove del fatto che il passaggio all’agricoltura è accompagnato da un aumento dell’affollamento. È un rapporto biunivoco Quale delle due ha causato l’altra? Processo autocatalitico, in cui una retroazione positiva fa si che la reazione proceda sempre più velocemente. La densità cresce a poco a poco e questo accresce i bisogni alimentari, chi riesce a procurarsi + beni è favorito. Il numero di calorie, fornite dalla coltivazione è > di quelle rese disponibili dalla caccia o dalla raccolta, quindi, + persone possono vivere nello stesso luogo. L’aumento della densità umana durante il Pleistocene è un fatto dovuto ai processi tecnologici che accrebbero l’efficienza nel procacciarsi il cibo. Una volta iniziata la vita sedentaria, gli uomini fanno + figli, la popolazione aumenta e c’è bisogno di cibo maggiore. Zone di confine tra popoli di agricoltori e di cacciatori raccoglitori. I primi, molto più numerosi, riuscirono a ucciderei o scacciare i secondi o si dovettero adattare. In alcuni casi sono sopravvissuti (gli indiani della California; i Khoisan del sud africa; gli aborigeni australiani) in altre zone i cacciatori non fecero in tempo a cambiare e furono rimpiazzati dagli agricoltori La mezzaluna fertile è comparsa 8500 anni fa e non prima perché prima fare il cacciatore era più conveniente che provare a fare il contadino dato che c’erano ancora molti mammiferi di grossa taglia e pochi cereali selvatici; perché non c’erano ancora attrezzi adatti a raccogliere; perché la densità di popolazione era bassa e non c’erano motivi per cercare di strappare + calorie ad un ettaro di terra. CAPITOLO 7: COME COSTRUIRE UNA MANDORLA, COME SI DOMESTICARONO INVOLONTARIAMENTE LE PRIME PIANTE Tutte le piante coltivate un tempo erano selvatiche, come sono diventate domestiche? La domesticazione di una specie vegetale è il processo in cui la specie in questione viene fatta crescere dall’uomo, in maniera più o meno consapevole, in modo tale da farle subire quelle mutazioni genetiche che la rendono più utile e adatta ad essere consumata. Oggi questo processo è scientifico e specializzato. come è avvenuta la domesticazione Perché alcune specie sono più docili o promettenti di altre? Essa pè iniziata 10000 anni fa, senza alcun modello. Domesticazione delle piante: i vegetali devono prosperare e far sopravvivere i geni dei genitori in luoghi dove è possibile farlo e per far questo hanno bisogno di un passaggio, che può essere che alcuni semi vengano trasportati dal vento o dall’acqua oppure dagli animali (es seme avvolto in un frutto che viene mangiato dall’animale i semi resistono al processo di digestione e germinano dalle feci oppure vengono sputati). Tutto questo è dovuto alla SELEZIONE NATURALE: le piante con i frutti giovani sono lasciate in pace dagli uccelli, le piante con i frutti maturi propagano meglio la loro discendenza. Questo meccanismo evolutivo si ripete in innumerevoli specie (ghiande) e non è una vera e propria domesticazione. I primi passi verso l’agricoltura furono dello stesso tipo, inconsci: - le latrine, x esempio, sono state i primi laboratori contadini - tra gli escrementi l’uomo semina involontariamente le piante di cui si nutre - nel ritorno verso casa possono cadere qualche seme - i primi laboratori di agronomia quindi sono cumuli di rifiuti e latrine i criteri con cui l’uomo seleziona le piante da raccogliere, oltre alla dimensione e al sapore sono vari, dalla presenza di frutti più carnosi o senza semi, di fibre e di semi oleosi. Alcuni frutti , come per esempio le banane, inizialmente avevano i semi quando erano selvatiche, quando si è iniziato a coltivarle li persero. L’assenza di semi è un criterio che dimostra come l’uomo possa rovesciare il cammino dell’evoluzione naturale. Il passaggio da specie selvatiche a coltivate implica mutamenti visibili: - frutti + grossi, semi – amari (dolci per attirare l’attenzione) - semi + oleosi (tra le prime piante da frutto domesticate c’è l’olivo, nel 4000 a.C. nel Mediterraneo) - fibre + lunghe (il cotone è fonte di fibre tessili, lino e canapa si ricavano dagli steli) es: le mandorle selvatiche (8000 a.C. in Grecia) contengono un composto chimico assai amaro chiamato amigdalina che si scinde a da luogo al cianuro. Grazie alla loro (3000 a.C. sulle coste orientali del Mediterraneo) domesticazione la mutazione occasionale di un gene impedisce al mandorlo di sintetizzare l’amigdalina, così da renderlo commestibile. i proto-agricoltori raccolsero qualche esemplare che possedeva caratteristiche evidentemente eccezionali e lo fecero inconsciamente germinare, compiendo i primi passi di domesticazione. Esistono 4 tipi di cambiamento che non coinvolgono caratteristiche percepibili come le dimensioni: 1. Meccanismo di dispersione dei semi , molte piante hanno evoluto dei sistemi specializzati per spargerli in giro e quindi gli uomini non li possono raccogliere in modo efficiente es semi del grano e dell’orzo selvatico non sono rinchiusi in un baccello, ma stanno in cima a uno stelo che all’epoca della maturazione si mette a vibrare per farli cadere al suolo. Basta la mutazione di un solo gene per far si che questo non avvenga, ma una mutazione fatale in natura diventa utile all’uomo: i semi del grano mutante aspettano che qualcuno li raccolga. I primi agricoltori propagarono questa mutazione piantando solo semi utili, ma sgradito alla pianta e fu selezionato al suo posto un gene letale - la gran parte delle specie sono ermafrodite sufficienti, si riproducono autonomamente e si propagano in modo asessuato Il clima mediterraneo non era tipico solo della mezzaluna fertile, ma anche in Europa meridionale, Nordafrica, California, Cile, Sudafrica, Australia sudoccidentale, ma in nessuna di queste aree vide nascere in maniera spontanea l’agricoltura perché solo nella mezzaluna fertile? 1. È la più lunga e vasta estensione contigua di terre dal clima mediterraneo, quindi ospita una diversità maggiore di piante e animali 2. Zona dove si verificano forti escursioni stagionale, il che favorisce l’evoluzione di un’alta percentuale di piante annue 3. grande diversità orografica: si va dalla depressione più bassa del mondo (mar Morto) a monti alti 5000 metri, passando per pianure, colline, deserti. Questo favorisce la biodiversità. La differenza di altitudine si riflette nei tempi del raccolto, perché le piante coltivate in altura maturano più tardi di quelle delle pianure, quindi i cacciatori-raccoglitori locali potevano spostarsi sulle alte quote man mano che semi maturavano 4. Abbondanza di specie animali di grossa taglia adatti alla domesticazione (capra, pecora, bue, maiale). Poi essi iniziarono ad essere usati anche come mezzi di trasporto e ausili per l’agricoltura. In sintesi, piante e animali della mezzaluna sono in grado di soddisfare tutte le necessità base dell’uomo: carboidrati, proteine, grassi, vestiti, forza motrice e mezzi di trasporto 5. Lo stile di vita di cacciatori e raccoglitori era meno convincente rispetto ad altre zone: c’erano pochi grandi fiumi, lo sbocco sul mare era limitato, e la pesca e la raccolta di molluschi non era molto produttiva. Quindi nella mezzaluna fertile l’agricoltura assicurava più risorse rispetto alla caccia e alla raccolta 2. Nuova Guinea (domesticazione di poche specie di piante locali che non garantivano tutto l’approvvigionamento) l’agricoltura ebbe inizio circa introno 7000 ac ed è emerso che gli indigeni raccoglievano 157 specie di piante. Si trattava di un popolo semplice che portava a casa tutto quello che trovava? No. Le piante che raccoglievano appartenevano a 3 categorie: - molte hanno semi immediatamente edibili - altre come legumi sono tossiche in natura ma si possono rendere commestibili facilmente - alcune sono usate per produrre farmaci e tinture Conoscevano benissimo il loro ambiente naturale e usavano queste conoscenze per selezionare le piante più utili, che poi avrebbero costituito la base per la domesticazione. Le scelte delle piante era consapevole, basato su precisi criteri di scelta: grossezza del seme, valore alimentare, abbondanza La nuova Guinea si trova vicino all’equatore, a nord dell’Australia. Grazie alla sua posizione e alle sue diversità geografica e ambientale, ospita un gran numero di specie animali e vegetali. L’uomo è presente da 40.000 anni. L’agricoltura nasce in base a una scelta di tipo competitivo, tra produzione alimentare e caccia raccolta. la raccolta in nuova Guinea non è conveniente in nuova Guinea, neanche la caccia perché non avevano a disposizione animali di grossa taglia. l’agricoltura guineana è sorta intorno al 7000 ac e tutte le terre circostanti l’isola erano occupate da cacciatori raccoglitori quindi l’agricoltura è sorta spontaneamente. Le piante che coltivavano principalmente sono la canna da zucchero, le banane, la noce, anche l’albero del pane. l’ambiente guineano non è ideale, ha tre difetti: - mancanza di cereali domesticabili - mancanza di animali domesticabili di grossa taglia, oggi ci son maiali, cani, polli ma tutti arrivati dall’Indonesia. Mancano quindi molte proteine. Per sopperire a questo deficit si nutrono di animali come ragni, rane, e altre specie simili. La costante ricerca di proteine è probabilmente la causa della diffusione sistematica del cannibalismo - le specie indigene coltivate sono prive di calorie perché crescono su altitudini elevate. Per fortuna qualche secolo fa arrivò la patata dolce dal sud America. la patata dolce che si può coltivare anche in altura, fu responsabile di un’esplosione demografica sugli altipiani anche nella nuova Guinea quindi l’agricoltura è spuntata in maniera spontanea, ma il suo sviluppo è stato frenato da carenza di proteine e dalla limitazione posta dalle altitudini elevate all’interno 3.Stati Uniti orientali (stessa cosa della Nuova Guinea) gli indigeni svilupparono un tipo di agricoltura intensiva basata su ciò che avevano a disposizione. Le fondatrici nell’agricoltura nordamericana sono quattro piante domesticate tra il 2500 e il 1500 ac, ben 6000 anni dopo l’avvento dell’agricoltura nel vicino oriente sono una specie di zucca, usata per ricavarne recipienti per semi edibili, e tre specie alimentare, tra cui il girasole, la iva e il chenopodio (simile allo spinacio selvatico). Queste specie inizialmente furono usate come supporto alla caccia e alla raccolta. L’agricoltura divenne ponderante tra il 500 e il 200 A.c., quando si aggiunse la coltivazione di altre tre specie utili. tutte le sette specie di piante coltivate sono ricche di proteine, perché non ci cibiamo tutt’ora di queste specie? L’orzo locale ha semi piccoli, l’iva può provocare allergie all’uomo. Dopo lanno 1 DC le piante messicane iniziarono ad arrivare in zona attraverso le rotte commerciali: arrivarono il mais e i fagioli. quando ebbero mais, fagioli, zucca l’agricoltura si intensificò. a priori la regione sembrava ideali perché vi prosperasse un’agricoltura locale: suoli fertili, clima favorevole. Tuttavia, questa cultura è posteriori di quasi 9000 anni rispetto alla Mezzaluna fertile, inoltre il boom demografico si ebbe solo grazie all’arrivo delle specie messicane che portò alla nascita di società più complesse. Perché? perché le specie locali non erano state in grado di favorire un aumento della popolazione dato che non erano produttive come il grano e l’orzo, non vi erano legumi, né pianta da frutto, mancavano gli animali domestici, a differenza della mezzaluna fertile. Quindi i limiti dell’agricoltura nordamericana sono da ricercare tutti nell’ambiente e nella flora locale. Ricapitolando, i popoli della mezzaluna fertile fecero il loro ingresso nella storia con una tecnologia avanzata e con maggiore complessità sociale, e con più malattie epidemiche con cui infettare gli altri e queste differenze sono diretta conseguenza delle diversità ambientali e non di qualche limite della popolazione indigena. inoltre, molti popoli hanno adottato specie più produttive di provenienza esterna, questo significa cfhe l’uomo sa distinguere le piante a lui più utili che saprebbe sfruttare se presenti sul proprio territorio e che in ciò non è frenato da caratteri culturali. inoltre, non tutte le società accettano subito le innovazioni utili tra centinaia di popoli in contatto fra loro ci sarà qualcuno più aperto alle novità, chi riuscisse a utilizzare nuove piante e animali, e quindi nutrirsi in modo più efficiente, potrebbe avvantaggiarsi sugli altri. quindi le zone del mondo presentano grandi diversità riguardo al corredo di specie utili, diversità che si riflette sui modi e tempi di domesticazione, tanto che in alcune aree la produzione alimentare autonoma non si è potuta iniziare fino all’epoca moderna quindi se gli indiani non riuscirono mai a coltivare le mele è colpa degli uno o delle altre? le mele sono un frutto difficile da coltivare che si propagano tramite la tecnica nell’innesto e che si diffusero nel mediterraneo 8000 anni dopo l’inizio dell’agricoltura. Se gli indiani avessero impiegato lo stesso tempo per impadronirsi della tecnica necessaria sarebbero riusciti a domesticare il melo nel 5500 Dc. La colpa non è di nessuno dei due. I popoli nativi americani, dal punto di vista biologico per diventare fruitori erano esattamente uguali a quelli europei e le mele selvatiche avevano le stesse caratteristiche. La ragione x cui gli indiani non riuscirono a coltivare le mele sta nell’intero complessi di specie animali e vegetali che avevano a disposizione nel loro territorio, un insieme di scarso potenziale responsabile della partenza ritardata dell’America nella corsa alla produzione di cibo. CAPITOLO 9: LE ZEBRE E IL PRINCIPIO DI ANNA KARENINA, PERCHÉ MOLTI MAMMIFERI DI GROSSA TAGLIA NON SONO STATI MAI ADDOMESTICATI? “tutti gli animali domestici si somigliano, ogni animale non domesticabile è selvatico a modo suo” dice Anna Karenina il “principio di Anna Karenina” ci aiuta a capire perché molti mammiferi potenzialmente utili non sono stai mai domesticati, e perché la maggior parte si sono concentrati in Eurasia? I mammiferi domestici di grossa taglia possono fare la differenza tra una società che li possiede e una che non li ha. Sono fonte di carne, di lana, di cuoio, pellami, latte e derivati, di concime, mezzi di trasporto, armi da guerra e veicoli di diffusione di malattie letali. Anche quelli + piccoli sono utili perché forniscono cibo, vestiti o compagnia, ma non tirano aratri e no guerra. la domesticazione animale posa sulle spalle di un gran n° di mammiferi erbivori terrestri: per grossa taglia si intende un minimo di 45 kg, vediamo che solo 14 specie di questo tipo sono state domesticate in passato, 9 hanno avuto importanza solo nelle zone d’origine(dromedario, cammello a due gobbe, lama e alpaca, asino, renna, bufalo asiatico, yak, banteng domestico, mitban) mentre i 5 grandi, sparsi nel mondo intero (pecora, capra, bue, maiale, cavallo) Domati è diverso da domesticati. I mammiferi acquatici non sono mai stati domesticati in passato. Animale domestico si intende un animale modificato selettivamente, che nasce e cresce in cattività, nutrito sempre dall’uomo. Quindi la domesticazione implica una trasformazione in qualcosa di utile e i veri animali domestici sono diversi rispetto ai loro progenitori selvatici. 2 fasi: l’uomo seleziona gli animali con i propri criteri (non quelli dell’evoluzione naturale) e questi si adattano alle forze presenti nell’ambiente umano. Le modifiche avvenute nel passaggio da selvatico a domestico sono molteplici: - alcune specie sono diventate più piccole come buoi, pecore, maiali - altre specie hanno sviluppato un mantello più folte, come pecore e alpache e producono + latte - cervello + piccole o organi di senso – sviluppati perché non devono + sfuggire dai predatori 13 specie su 14 erano confinate in Eurasia (includendo anche Nordafrica). Questa distribuzione poco equa è uno dei motivi per cui gli eurasiatici si ritrovarono alla fine con armi, acciaio, malattie. Perché? (figura pag 127) Questo perché l’Eurasia è la più estesa massa continentale del globo, e che contiene una grande varietà di ambienti naturali, dalle foreste pluviali tropicali ai deserti, dalle paludi alle praterie. L’africa sub Sahara ha meno candidati perché è più piccola e meno ricca dal pdv ecologico, le Americhe hanno visto un’estinzione di massa 13000 anni fa; l’Australia è il continente + piccolo e + isolato e quindi anche povero di mammiferi. Inoltre, molti animali falliti africani e americani sono parenti di specie europee di grande successo: perché il cavallo si e la zebra no? Perché nei bovidi domesticati non troviamo il bufalo africano o il bisonte americano? 1. dietro a questa mancata domesticazione ci possono essere ragioni di ordine culturale, comuni alle popolazioni non euroasiatiche. In africa, ad esempio, ed l’abbondanza di cacciagione avrebbe potuto rendere l’allevamento del bestiame una fatica inutile e meno remunerativa, ma non è cosi per 5 motivi: - rapidità con cui le specie europee sono state accettate dai non europea - gli uomini apprezzano gli animali da compagnia - rapidità con cui le 14 specie della lista sono state domesticate e - a volte in maniera indipendente - insuccessi di alcuni tentativi effettuati in epoca moderna 2. Per quanto riguarda gli animali da compagnia, catturare un esemplare selvatico per ammaestrarlo e tenerlo con sé è il primo passo verso la domesticazione (avviene in tutte le culture sparse nel globo). Molti animali selvatici hanno compiuto il primo passo sulla strada della domesticazione, ma solo pochi sono stati resi domestici. Poche specie selvatiche hanno avuto opportunità di venire domesticate, poche lo sono state nell’antichità e poche sono destinate a rimanere tali per sempre 3. tutte le specie di cui esiste una documentazione archeologica sono state domesticate tra l’8000 e il 2500 a.C., cioè nei primi millenni di vita sedentarie delle società umane successivi all’era glaciale. L’era dei grandi mammiferi domestici iniziò con pecore, capre, maiali e terminò con i cammelli introno al 2500 a.C. poi il nulla, si sono aggiunti animali di piccola taglia, ma per i grandi mammiferi la storia si è fermata 4500 anni fa 4. Domesticazioni indipendenti della stessa specie. Alcune ricerche sul DNA hanno dimostrato che i bovini indiani e quelli europei discendono da due popolazioni separate di bovini selvatici che hanno cominciato a divergere centinaia migliaia di anni fa. Quindi gli indiani e nordafricani hanno domesticato 3 sottospecie locali di uro. 5. Gli europei sono eredi di una millenaria tradizione di allevamento del bestiame, che hanno tentato di sfruttare quando, dal xiv secolo si sono messi a esplorare il globo, trovandosi di fronte a specie mai viste Nessuno è riuscito a domesticare una sola specie di mammifero di grossa taglia al di fuori dei 14. Si è cercato di domesticare, ma senza alcun risultato, il taurotrago, cervo, alce, zebra, bue muschiato, bisonte americano. Oggi gli scienziati potrebbero compiere su molte specie quella parte del processo di domesticazione che consiste nel controllo della razza attraverso incroci selettivi. In alcuni casi lo fanno es condor California. Ma vi sono alcuni animali come il rinoceronte che non potranno mai essere addomesticati. Perché? per essere addomesticato un animale deve avere molte qualità e basta che ne manchi una perché ogni sforzo sia vano: (principio di Anna Karenina) 1. Abitudini alimentari: ogni qual volta che un animale si nutre di una pianta o di un altro animale, la massa del consumato si converte con quello del consumatore con un’efficienza del 10%. 5 tonnellate di mais = una mucca di 500 kg. Per allevare un carnivoro di 500 kg servono 5 t di erbivori cioè 50 t di mais. Nessun carnivoro è stato addomesticato per fornirci cibo 2. Tasso di crescita : un animale domestico per avere valore deve crescere in fretta, questo elimina dalla lista gorilla ed elefanti indipendentemente al nord , sud e centro; i fagioli, i peperoncini, la zucca sono invece diffusi in molte varietà della stessa specie L’africa e l’America hanno asse nord sud e l’espansione dell’agricoltura è stata difficile: - per problemi relativi alla latitudine e quindi alla diversità di clima, temperature - barriere di carattere topografico ed ecologico: es sud est e sud ovest degli usa hanno la stessa latitudine ma il cammino da una parta all’altra fu lento a causa delle grandi pianure che si estendono al centro del continente. PARTE TERZA: DAL CIBO ALLE ARMI, ALL’ACCIACIO E ALLE MALATTIE CAPITOLO 11: IL DONO FATALE DEL BESTIAME, L’EVOLUZIONE DEGLI AGENTI PATOGENI L’agricoltura non è causa immediata della superiorità dei popoli che la possiedono, ma permette cmq maggiori densità abitative, governi + efficienti, tecniche + sofisticate, armi migliori Le malattie hanno spesso orgini animali. Sia gli adulti che i bambini contraggono malattie dagli animali domestici. Le 7 malattie della nostra storia sono di origine animale: vaiolo, influenza, tubercolosi, malaria, peste, morbillo, colera. Queste 7 malattie (vaiolo, tbc, influenza, malaria, peste, morbillo e colera) sono state le principali cause di morte, fino alle guerre mondiali le epidemie facevano più+ morti delle armi, spessi i popoli venivano conquistate a causa della diffusione di malattie infettive (es conquista indiani d’America) perché la storia è sbilanciata a favore degli europei? Perché nessun germe portato dagli indiani sterminò gli invasori? AIDS forse ha origine da un virus di scimmie africane 1. Cosa si intende per malattia infettiva dal pdv dei germi: le malattie sono prodotto della selezione naturale. L’evoluzione seleziona gli individui più+ bravi ad assicurarsi una progenie e a farla sopravvivere, per un germe il successo viene misurato calcolando il n° di vittime infettate da ogni malato. Ciò che chiamiamo sintomo è un modo in cui il germe cerca di modificare il nostro corpo e comportamento fino a farci diventare agenti di contagio. vi sono diverse strategie di trasmissione: -La strategia + semplice: trasmissione passiva attraverso il cibo. I batteri aspettano che il loro 1^ ospite (cibo) sia ingerito da un altro (es salmonella che si trova nelle uova e nella carne). - attraverso gli insetti es zanzare che portano la malaria - trasmissione passiva dalla madre al feto es aids - altri germi modificano l’anatomia o il comportamento dei loro ospiti in modo da massimizzare il contagio es: sifilide, malattie che si trasmettono per contatto diretto come il vaiolo - trasmissione attiva: raffreddore, influenza, pertosse es colera - vermi che si scavano un ingresso attraverso la pelle dell’ospite che passa in acque o suoli contaminante dalle feci di una vittima precedente 2. Perché alcuni microbi si sono evoluti in modo da danneggiare l’uomo e altri no: la strategia del batterio è efficace se ogni malato riesce a infettare in media più di un altro individuo. L’obiettivo dell’uomo è quello di uccidere i microbi. Come? - Ad esempio, la febbre è una variazione del nostro corpo controllata che uccide agenti patogeni sensibili al calore. -Un’altra risposta è data dal sistema immunitario che grazie ad esso, una volta combattuto un microbo, è difficile essere infettati una seconda volta. Alcune malattie tipo influenza, la resistenza è temporanea, per altre come il morbillo il nostro corpo riesce a sviluppare anticorpi che forniscono un’immunità permanente, la vaccinazione si basa su questo principio - vi sono alcuni virus che cambiano continuamente agenti patogeni. Ad esempio, l’AIDS cambia forma all’interno di ogni singolo paziente, fino a sconfiggere il sistema immunitario - selezione naturale: alcuni individui sono più resistenti ad altri e quindi durante un ‘epidemia hanno maggiori possibilità di sopravvivere, quindi, nel corso della storia le popolazioni che hanno continuato ad essere esposte a un agente patogeno hanno finito per essere resistenti. I microbi invece si sono adattati a nutrirsi di alcuni elementi presenti nel nostro corpo e non hanno ali per spostarsi in un'altra vittima quando la vittima è morta o ha sviluppato qualche resistenza. Quindi hanno dovuto escogitare dei trucchi per diffondersi, l’uomo ha risposto con le proprie contromosse e i germi hanno contrattaccato a loro volta. 3. Perché molte malattie si propagano per ondate epidemiche: la malattia infettiva epidemiche vede alternarsi ondate di infezioni a periodi di stasi. Es l’influenza nei paesi occidentali arriva ogni anno, mentre il colera ha intervalli più lunghi. Le malattie epidemiche hanno caratteristiche comuni: - si trasmettono con velocità ed efficienza da un individuo malato a uno sano, quindi, l’intera popolazione viene a contatto con i germi brevemente - sono malattie a decorso acuto: in pochi giorni si muore o si guarisce - quelli che ne escono vivi sviluppano anticorpi che danno una protezione durevole, a volte permanente - gli agenti patogeni che le causano sono esclusivi dell’uomo e non si trovano nel suolo o in altri animali i primi due fattori fanno si che tutta la popolazione viene infettata e che in poco tempo muoia o diventa immune. Nessuno dei sopravvissuti può ammalarsi di nuovo, quindi l’epidemia cessa. Dopo qualche hanno una nuova generazione di non immuni può essere infettata nuovamente. Secondo alcuni studi, le epidemie sono destinate ad esaurirsi in ogni popolazione inferiore al mezzo milione di individui, in quelle più numerose, la malattia può spostarsi da un sottogruppo ad un altro, tornando a colpire le zone già infettate quando la nuova generazione non immune è abbastanza numerosa. queste malattie sono note infatti anche come malattie d’affollamento: per sopravvivere i germi hanno bisogno di un gruppo umano sufficientemente numeroso e poco disperso, in cui il ricambio tra le generazione è rapido e nascono abbastanza bambini da poter infettare quando gli adulti sono rimasti tutti immunizzati. Per quando riguarda le piccole società di raccoglitori o di agricoltori nomadi sono state facilmente spazzate via da un’epidemia giunta dall’esterno. Le piccole dimensioni delle tribù isolate spiegano il motivo per cui le epidemie introdotte da fuori sono state letali; nei piccoli gruppi le malattie infettive esistono, ma sono di pochi tipi, alcune sono causate da microbi capaci di sopravvivere fuori dal corpo umano che possono propagarsi in modo costante nel tempo es febbre gialla. Un terzo tipo di malattie non ha esito fatale e non conferisce l’immunità a chi la contrae, così che l’infezione si può propagare attaccando + volte gli stessin uomini I microbi che colpiscono i popoli isolati e poco numerosi devono essere per forza i più antichi, potevamo ospitarli in noi nei milioni di anni della nostra storia evolutiva in cui eravamo pochi e sparsi qua e là. le grandi malattie epidemiche invece si sono originate solo con l’arrivo delle società complesse e densamente popolate formate con la nascita dell’agricolture. Le prime sono state il vaiolo nel 1600 a.C. l’agricoltura quindi è responsabile della nascita delle malattie infettive perché: - permette densità abitative superiori - i contadini sedentari vivono con i loro rifiuti, mezzo di adagiamento dei microbi - spargere le proprie deiezioni come concime, le tecniche di irrigazione poi facilitano i microbi per chi si avventura in acque contaminate - i campi attirano i roditori che sono veicoli di malattia e il diboscamento richiama la zanzara l’ingresso in città aumentò ancor più le malattie epidemiche: - città piene di abitanti e in condizioni igieniche pessime - con l’apertura delle rotte commerciali i microbi potevano essere trasmessi da una parte all’altra. L’aumento dei viaggi e dell’immigrazione trasformò l’America in un melting pot di malattie tropicali 4. Come è avvenuto il passaggio dagli animali all’uomo: le malattie epidemiche si sono originate dagli animali domestici, buoi, maiali. Per esempio, il virus del morbillo + molto simile a quello della peste bovina. Dato il contatto che abbiamo con gli animali, dobbiamo subito un bombardamento costante dei loro microbi: 1. Molte malattie gli animali domestici ci trasmettono occasionalmente. Es da un graffio di un gatto possiamo prender la linforeticulosi. Ma questa malattia non si può trasmetter perché i microbi sono nella fase iniziale della loro evoluzione 2. Il germe passa da un uomo all’altro e causa epidemia, ma sono di breve durata e non si ripetono perché si trova una cura o perché si sviluppa l’immunità 3. Malattia diffuse nell’uomo e non ancora esauritesi, che potrebbero causare epidemie letali in futuro es aids 4. Malattie epidemiche classiche e ben note Quali sono i cambiamenti necessari perché una malattia esclusiva di una specie animale si trasformi in una esclusiva dell’uomo? - cambio del vettore intermedio, cioè il germe scopre vie + efficienti per passare all’uomo, rispetto che da animale ad animale - un germe deve sviluppare innumerevoli mutazioni se vuole sopravvivere in un ambiente. Es sifilide Le malattie sono un esempio di selezione naturale al lavoro, e di adattamento dei microbi ai nuovi ospiti e vettori. Ma un germe per sopravvivere in un ambiente deve modificare se stesso. 5. Come questo può spiegare le cause del flusso a senso unico Europa America molti più americani furono uccisi dalle malattie infettive portate dagli europei più che dalle loro armi. In Messico si diffuse il vaiolo con l’arrivo dei conquistadores; stessa cosa accadde a Pizarro nella conquista del Perù. Per quanto riguarda il Nordamerica ci pensarono le malattie infettive a spazzare via i popoli. I nativi americani erano circa 20 milioni e nei due secoli successivi al 1492 la popolazione indigena scomparve per il 95%. i nativi non erano mai stati esposti ai germi portati dagli europei e non avevano resistenze di tipo immunitario: vaiolo, morbillo, influenza e tifo furono le prime cause di morte, poi arrivarono malaria, peste, pertosse, tbc, febbre gialla. Mentre le malattie arrivavano in America dal Vecchio mondo, nessuna malattia faceva il percorso inverso, se non per l’unica eccezione della sifilide, la cui zona d’origine non è ancora stabilita con certezza. Perché? uno dei prerequisiti delle malattie infettive è l’esistenza di società densamente popolate, ma cmq c’erano in America. Perché allora non si diffusero le malattie epidemiche? - le società del novo mondo erano più giovani di quello vecchio - i centri principali di popolazione non furono mai a contatto tra loro, a differenza di ciò che avvenne in Eurasia - in America vi erano pochi animali domestici e come abbiamo visto le malattie infettive provengono da li - i grandi mammiferi si erano estinti, e i pochi animali domestici non avevano buone possibilità di trasmettere malattie come i buoi o i maiali. Gli animali domestici americani erano: tacchini che non si radunavano in grandi stormi, il lama che non hanno mai trasmesso nessuna malattia, la cavia che cmq sia nessuno di loro vive in branchi come i bovini - i contadini euroasiatici hanno vissuto a stretto contatto con i loro animali I tassi di mortalità del nuovo mondo a causa di malattia infettiva si è attestato dal 50 al 100 % Non sempre le epidemie fecero gli interessi degli europei: vi sono malattie sviluppate nel sud est asiatico e in africa che costituirono un serio ostacolo all’espansione europea CAPITOLO 12: ALFABETI E MODELLI, L’EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA La scrittura era confinata, mancava in australia, nel pacifico, nel ‘africa sub Sahara e in gran parte del America. I popoli hanno sempre visto nella scrittura la differenza radicale tra loro e i selvaggi, la scrittura è una fonte di potere nelle società moderne, perché rende possibile trasmettere conoscenza meglio, più rapidamente e più lontano. In tutte le conquiste la scrittura marciò di pari passo con le armi, i germi e i governi. Con le lettere si trasmettevano gli ordini, le rotte, i pericoli, i resoconti delle prime conquiste che parlavano di ricchezze e terre fertili e motivarono le successive. Perché arrivarono prima alcuni popoli a questa invenzione? La diffusione è avvenuta a partire da un modello generico? ci sono 3 modi per riprodurre una lingua per iscritto che differiscono tra di loro in base all’unità linguistica rappresentata dal singolo segno: - un suono, o fonema. Es l’alfabeto e prevede una lettera per ogni fonema -una sillaba, hanno segni distinti solo per le sillabe formate da consonante + vocale -una parola. I segni (logogrammi) che rappresentano intere parole. Es lingue giapponese sono strategie ma nessun sistema di scrittura segue rigidamente una delle 3. Es. le lingue occidentali non si limita solo ali alfabeti, ma vi sono altri simboli usati (es %$&) (figura pag 168) inventare un sistema di scrittura è raro, ed è stato fatto dagli scribi che ne hanno individuato una forma “standard” e cercarono di capire come rappresentare queste unità con un sistema di simboli. L’invenzione della scrittura è stata autonoma ed è stato un evento raro nella storia dell’umanità. Solo due popoli riuscirono: i sumeri prima del 3000 a.C e gli indiani del Mesomerica prima del 600 ac, a questi si possono aggiungere i cinesi prima del 1300 a.C. e gli egizi attorno al 3000 a.C. Tutti gli altri sistemi sono stati copiati e modellati. Sumeri La prima forma di scrittura cmq è stata quella dei sumeri, che hanno iniziato con incisioni nell’argilla di alcune semplici forme per il conteggio delle pecore o della quantità di grano. Gradualmente si arrivo ad una vera e propria forma di scrittura fissano alcune caratteristiche: - adozione di segni oggi universalmente accettati che rappresentino i suoni pronunciati dai parlanti e non solo idee generali - organizzazione dei segni in righe orizzontali o in colonne - fissare una direzione per il procedere dello scritto - decidere un ordine di lettura delle righe dall’ alto al basso. esempio: l’automobile non fu inventata per soddisfare una particolare esigenza. Vi erano i cavalli e i treni a vapore come mezzi di trasporto. Era un motore molto ingombrante, pesante e poco potente, e le auto costavano ed erano poco affidabili, ma nella 1GM vi fu la necessità di camionette a motore. L’attività di lobbying rese il pubblico consapevole dei bisogni. Le prime tv, radio e macchine fotografiche erano pessime. La “visione eroica” era supportata dall’invenzione di un brevetto, perché chi vuole ottenerne uno deve dimostrare che il suo prodotto è una vera novità. La saggezza popolare e il senso comune rovesciano il rapporto tra invenzione e bisogno e sopravvalutano il ruolo delle grandi figure come Edison o Watt. Spesso l’eroe di turno ha seguito le orme dei precursori, che erano guidati da obiettivi simili e avevano realizzato progetti, prototipi o modelli di buon successo commerciale. Tutti i grandi inventori sono stati accompagnati da predecessori e successori abili, e sono vissuti in un’epoca in cui la società era in grado di usare le loro realizzazioni. quindi la tecnologia progredisce accumulando le esperienze di molti, non per atti isolati o singoli eroi e i suoi usi vengono quasi sempre alla luce in un secondo tempo, perché quasi mai un oggetto si inventa pensando di soddisfare specifici bisogni. molte tecnologie inventate nell’epoca primitiva le materia a disposizione degli antichi erano pietra, legno, osso, pelli, fibre, sabbia, argilla e l’uomo imparò a lavorare questi materiali, a trasformare la sabbia in polvere, a lavorare i metalli + puri. Due esempi significativi sono: - polvere da sparo: per esempio i cinesi si erano accorti che un miscuglio di zolfo carbone e salnitro(polvere da sparo) era particolarmente esplosivo, - benzina: nel 2000 ac in Mesopotamia si estraevano già tonnellate di petrolio, i greci scoprirono che varie misture di petrolio potevano essere usate come armi incendiarie. Dopo che un inventore ha scoperto un possibile utilizzo della tecnologia, il passo successivo è persuadere la società ad adottarla (riluttanza degli uk ad adottare l’illuminazione elettrica) Cosa fa scattare l’accettazione di una tecnologia da parte della società? 1. Fattore economico della nuova tecnologia rispetto all’esistente. 2. Prestigio, che può far cadere le ragioni di ordini economico. I benefici dello status contano più dei costi economici 3. Compatibilità con gli interessi già acquisiti (tastiera qwerty) 4. Facilità con cui si possono vedere i loro vantaggia (armi da fuoco) Una stessa società risponde in modo diverso all’innovazione = società diverse rispondono in maniera diversa. Molti pensano che i popoli del terzo modo sono meno pronti ad accettare le novità di noi occidentali, e anche nel gruppo delle nazioni industriali, si sa che alcune sono + recettive di altre. Come nascono le differenze di recettività tra i popoli? 1. Lunga durata media della vita, da la possibilità di accumulare conoscenze e di intraprendere programmi a lunga scadenza. La medicina accelera il ritmo di invenzione Economia e organizzazione delle società: 2. Disponibilità di forza lavoro a buon mercato data dagli schiavi scoraggia l’innovazione, mentre una forza lavoro scarsa o costosa stimola la ricerca di soluzioni tecnologiche 3. Esistenza di leggi a protezione dei brevetti e della proprietà intellettuali in occidente favorisce l’innovazione, mentre la mancanza di tutela come in Cina, la scoraggia 4. Le società industriali forniscono molte opportunità per l’istruzione tecnico scientifica 5. Il capitalismo moderno è organizzato in modo tale da rendere redditizio l’investimento in sviluppo e ricerca 6. Il forte individualismo di società come quella americana fa si che gli inventori godano dei benefici del loro lavoro , mentre i legami esistenti in società fanno si che chiunque inizi a guadagnare denaro si trovi subito a dover mantenere una vasta parentela Spiegazioni di carattere ideologico: 7. Disponibilità ad assumersi rischi è + diffusa in alcune società piuttosto che in altre 8. Metodo scientifico è una caratteristica dell’Europa moderna, che ha contribuito all’innovazione 9. Tolleranza delle idee diverse aiuta il cambiamento, mentre la tradizione lo affossa 10. Non tutte le religioni sono uguali quando si tratta di progresso Spiegazioni legate alle diversità geografiche: 11. Guerra è sempre stata uno dei principali motori dell’innovazione, gli enormi investimenti fatti sulle armi nucleari durante la 2GM fecero nascere nuovi settori tecnologici. Ma a volte i conflitti portano a un arresto del progresso scientifico 12. Un governo centrale forte favorì la tecnologia in Giappone e in Germania ala fine del XIX secolo, ma lo affossò in Cina 13. L’ingegnosità prospera nei climi rigidi dove è necessaria per sopravvivere e non in quelli + miti 14. C’è discordia sul ruolo dell’abbondanza di risorse naturali nello stimolare o inibire il progresso. Risorsa cospicua può far venire in mente qualche modo in cui utilizzarla, ad esempio i mulini prosperano in Europa del nord, ma allora perché non in Guinea? Comunemente si pensa che gli aborigeni avessero caratteristiche ideologiche tali da renderli arretrati: erano solo conservatori. Non c’è mai stato uno studio comparato di più società in condizioni socioeconomiche simili, poste però su due continenti diversi, che dimostrasse l’insorgere di differenza ideologiche. in ogni continente certi popoli si sono mostrati ricettivi nei confronti di alcune novità importate e sono riusciti ad integrarle con successo nelle loro società. Le ricezioni e l’evoluzione delle invenzioni variano moltissimo da una società all’altra all’interno dello stesso continente e variano anche nel tempo all’interno di una stessa società. Es: fino al 1450 la Cina era + innovativa e avanzata di quella occidentale ma poi rimase chiusa e ferma nel suo isolazionismo. L’Europa rimase la meno avanzata delle grandi civiltà euroasiatiche almeno fino al tardo medioevo. Concludendo è falso dire che esistano continenti popolati da gruppi umani innovativi e altri abitati solo da conservatori. In ogni parte del mondo, in ogni epoca si possono avere società aperte o chiuse al nuovo e anche all’interno di ogni singola civiltà la situazione può mutare nel tempo. Ma da dove arriva davvero l’innovazione? la proporzione tra invenzioni autoctone e importate dipendono da due fattori: -la semplicità della tecnologia in questione: esempio la domesticazione delle piante è semplice e spontanea, l’invenzione della scrittura è difficile, cosi come la bussola, il mulino a vento - la vicinanza dei popoli: le tecnologie complesse si acquisiscono dai vicini, perché si diffondono in meno tempo di quanto richiede la loro reinvenzione indipendente es. ruota, attestata intorno al mar nero, diffusa poi nell’Eurasia; mentre la ruota nel nuovo mondo era una costruzione semplice e quindi si presuppone sia stata un’invenzione indipendente. Come si diffonde un’invenzione? 1. I vicini vedono direttamente o indirettamente l’oggetto, sono favorevoli ad adottarlo e lo fanno proprio 2. Un popolo si trova in svantaggio rispetto a qualche vicino che ha una cosa in +, alla fine soccombe lasciando spazio all’estensione dell’altro e alla sua invenzione es: in Nuova Zelanda vi furono le “guerre del moschetto”: le tribù che ancora non ce l’avevano o venivano sconfitte o dovevano procurarselo. L’adozione di una tecnologia può avvenire tramite regolare commercio, spionaggio, emigrazione, guerra. Può assere fatto per adozione di idea generale o copiando. A seconda della collocazione geografica, i popoli del mondo possono ricevere le invenzioni dei vicini con maggiore o minore facilità. Gli uomini + isolati sono stati i tasmaniani mentre le società + interconnesse invece erano quelle stanziate sulle masse continentali, dove la tecnologia poté svilupparsi con rapidità grazie all’assommarsi delle invenzioni autonome e di quelle importate da fuori. Potremmo pensare che un’invenzione una volta acquisitiva rimanga in uso fino a che non è soppiantata da una migliore, in realtà, le novità bisogna anche saperle mantenere il che dipende da un buon numero di fattori imprevedibili. Ogni società attraversa periodi di cambiamenti o di mode passeggere, in cui oggetti prima considerati inutili diventano preziosi e viceversa. Oggi non riusciamo a capire come una semplice moda riesca a far sparire qualcosa di utile: la società che se ne sbarazzasse temporaneamente la vedrebbe sempre usare dai popoli confinanti e se la riprenderebbe una volta passata la follia del momento; ma nelle aree isolate le mode possono durare a lungo. Vi sono regressioni tecnologiche anche all’interno di società quasi o del tutto isolate es: tasmaniani che smisero di usare oggetti d’osso e di pescare, per finire a essere il popolo + arretrato del mondo. Senza interscambi si acquisiscono meno invenzioni e se ne perdono di +. La buona diffusione di un ‘invenzione è + importante dell’invenzione stesa. La storia delle invenzioni si può definire processo autocatalitico che accelera col tempo perché si alimenta e si favorisce da solo. inoltre la tecnologia si alimenta da sola perché è in grado di dare origine a nuove soluzioni per combinazione di componenti. Ad esempio, la stampa si diffuse come un lampo dopo l’arrivo di Gutenberg e perché non dopo la scoperta del disco di festo nel 1700 ac? perché gli stampatori medievali seppero combinare 6 invenzioni: carta, caratteri nobili, metallurgia, torchi, inchiostro, alfabeto. Gli artigiani di festo avevano a disposizione tecniche meno valide: - disco di crete, materiale molto più ingombrante della carta - metallurgia inchiostri e torchi erano primitivi nel 1700 ac e il segno doveva essere impresso a mano, e non tramite un carattere mobile - a festo su usava una scrittura sillabica molto + complicata dell’alfabeto latino di Gutenberg - la scrittura era riservata a pochi scribi del palazzo, mentre nel medioevo l’esistenza di un mercato di massa potenziale convinse molti investitori a prestare denaro a Gutenberg. 2 cambiamenti epocali - Passaggio agli utensili di osso e di pietre ad uso differenziato e di tipo composto (100.000-50.000 anni fa) possibile grazie a modifiche genetiche della specie umana che diede origine al linguaggio e a fz cerebrali - Adozione di uno stile di vita sedentario che avviene in diversi momenti, ancora oggi vi sono popolazioni nomadi. Il che rese possibile accumulare beni trasportabili. L’agricoltura inoltre permise di la nascita della vita sedentaria, l’accumulazione di beni, alcune società poterono diventare economicamente differenziate e mantenere una classe di specialisti non dediti alla produzione di cibo. La tecnologia progredisce + rapidamente in vaste aree ricche di risorse, abitate da popolazioni numerose, divise in società in competizione tra loro, all’interno dei quali esistono molti inventori Differenze tra continenti 3 fattori che incidono sulle differenze tra continenti per quanto riguarda la tecnologia: - data di nascita dell’agricoltura - facilità di contatto - dimensione popolazione 1. Eurasia: vasta estensione terrestre che ospita il numero più alto di popoli. Si trovano i due centri in cui l’agricoltura sorse per prima (mezzaluna e cina) e il suo orientamento secondo l’asse est-ovest permette a idee e invenzioni di circolare abbastanza rapidamente. Non ha inoltra le barriere ecologiche che attraversano africa e America 2. Americhe: vi sono molte barriere geografiche ambientali, difficili contatti tra America del nord e del sud. L’asse principale del continente è quello nord-sud il che rende la diffusione di specie più difficile a causa di latitudine e clima diversi 3. Africa subsahariana: barriere ecologica del Sahara, asse principale nord sud che pone difficile diffusione tecnologia 4. Australia: il + piccolo e con poche risorse, scarsità cronica di piogge rende l’area abitabile ristretta. È il più isolato in cui l’agricoltura non sorse mai spontaneamente. CAPITOLO 14: DALL’UGUAGLIANZA ALLA CLEPTOCRAZIA, L’EVOLUZIONE DEL GOVERNO E DELLA RELIGIONE la diffusione degli stati e delle religioni occidentali ha sempre proceduto, sia con modi pacifici che con la forza. In questo caso il governo pianifica la conquista, la religione la giustifica. Ancora nel 1500 meno del 20% delle terre al mondo erano segnate dai confini degli stati moderni, dotati di governi e leggi. La combinazione governo e religione ha funzionato e insieme alla scrittura, malattie infettive e tecnologia è uno dei quattro fattori che regolano la storia. come sono nati governo e religioni? nel mondo vi sono distinzioni di ogni tipo da una società all’altra: presenza o assenza di città, denaro, distinzioni di classe, polizia, istituzioni politiche, economiche, sociali. tutte queste strutture sono sorte insieme o prima una e poi l’altra? chi studia l’antropologia culturale cerca di catturare la diversità umana dividendo le società in vari tipi e categorie. Questa divisione è imprecisa: - ogni stadio inizia a partire da quello precedente il che rende le linee di demarcazione inevitabilmente arbitraria - le singole storie evolutive non sono tutti uguali, all’interno di ogni raggruppamento si trovano esempi eterogenei 3. Teoria idraulica: In Mesopotamia, Cina e Messico, lo stato sorse più o meno contemporaneamente ai primi sistemi di irrigazione, sistemi che richiedono un’organizzazione centralizzata per essere costruititi e mantenuti. Ma anche questa teoria, come quella di Rousseau, si occupa solo dello stadio finale dell’evoluzione, senza considerare l’impulso che spinse bande a diventare tribù e a diventare chefferies. Inoltre, è smentita anche da archeologi più precisi, perché esistevano mezzi di canalizzazione anche prima della nascita degli stati. Nascita degli stati correlata alla densità e al crescere della popolazione. Ma perché la popolazione cresce? Il n° di abitanti di una regione è tra i + sicuri indicatori di complessità della medesima. Le chefferies + popolose, sono le + socialmente stratificate e le + centralizzate. La crescita della popolazione porta alla compelssità, che a sua volta porta a una > produzioen di cibo, e quindi un altro aumento del n° di abitanti. L’aumento della popolazione è provocato da: - produzione di cibo, progredire dell’agricoltura fa aumentare la popolazione e viceversa - costruzione di sistemi di irrigazione, di organizzare il commercio su lunghe distanze, mantenere gruppi diversi di specialisti e tutto ciò migliora la produzione agricola. La produzione agricola : ha ritmi di lavoro stagionali, genera eccedenza che permettono la specializzazione e la stratificazione società, e spinge la società a diventare sedentaria e questo permette lo sviluppo della tecnologia e la costruzione di opere pubbliche. tutti i popoli numericamente forti si sono sempre dati strutture di governo centrale? 1. Conflitti fra estranei, cresce in modo esponenziale all’aumentare della popolazione. Nelle bande e nelle tribù di solito si trova sempre chi fa da paciere. Ma quando si supera il migliaio di abitanti, è facile che due estranei siano in conflitto fra loro. ecco perché una popolazione numerosa che si affida alla volontà dei singoli per limitare la violenza, si sfalda 2. Crescente difficoltà dei processi decisionali comuni in presenza di molti soggetti. Una riunione di migliaia di persone non porta a nulla, ecco perché vi devono essere governi centrali 3. A livello economico ogni società ha bisogno di un mezzo per far circolare le risorse tra i suoi membri. Nelle società semplici i beni vengono trasmessi da individuo a individuo tramite baratto. Ma in una società complessa, questa strategia è inefficiente, i beni all’accesso di un individuo sono trasferiti all’autorità centrale tramite un’economia ridistributiva. 4. A livello demografico, le società + complesse hanno maggior densità di popolazione. On il crescere del popolo il territorio a disposizione di ogni banda decresce e sempre + risorse devono essere ottenute dall’esterno. Questi 4 motivi spiegano perché la società complessa ha bisogno di un governo centrale e chi ha il potere, detiene le informazioni e ridistribuisce la ricchezza. I governi centrali inevitabilmente danno la possibilità a chi detiene il potere di di ricompensare se stesso e la propria famiglia. Nascono le elite Che cosa accelera il processo di passaggio da società semplice a stato? non tutte le società raggruppate sotto la stessa categoria sono uguali tra loro. Le società + efficienti nel risolvere i conflitti interni, nel prendere decisioni e nel ridistribuire risorse possono sviluppare una migliore tecnologia, aumentare la forza dell’esercito e conquistare territori più vasti e ricchi di risorse, schiacciando i gruppi meno organizzati. Le società + complesse hanno molti vantaggi su quelle piccolo se riescono a risolvere in modo efficiente i problemi legati all’aumento di popolazione. La fusione di piccoli gruppi in altri più consistenti è documentata dalla storia, ma le società non si sono unite per aumentare il benessere dei cittadini: - ma si sono unite per fronteggiare minaccia esterne, =aggregazione di unità + piccole - per conquista militare un esempio è la nazione zu-lu dell’africa nel secolo scorso ma la guerra ha sempre riguardato l’uomo, ‘perché ha contribuito a formare società complesse solo negli ultimi 13000 anni? Perché i conflitti causano la formazione di unità politiche più ampie solo in presenza di popolazioni numerose? Legame guerre e nascita degli stati. la risposta sta nei destini degli sconfitti che possono essere di tre tipi: 1. Con densità di popolazioni basse, come raccoglitori e cacciatori, chi perde la guerra può semplicemente spostarsi in un luogo più lontano. 2. Nelle regioni occupate da tribù sedentarie, dove la densità è + alta, gli sconfitti non possono scappare altrove perché non rimangono aree non occupate. I vincitori uccidono gli uomini, prendono le donne come mogli e occupano il territorio degli sconfitti. 3. Nelle zone ad alta densità abitativa gli sconfitti non hanno vie di fuga, ma i vincitori hanno interesse nel lasciali vivere, possono usarli come schiavi e assimilarli nel nuovo stato. La produzione alimentare e la competizione tra società che portarono alla sedentarietà e all’affollamento, sono le cause remote che portano alle cause della conquista: malattia, scrittura, tecnologia, organizzazione politica centralizzata. PARTE QUARTA: IL GIRO DEL MONDO IN 5 CAPITOLI CAPITOLO 15: IL POPOLO DI YALI, STORIA DELL’AUSTRALIA E DELLA NUOVA GUINEA L’Australia è un continente arido, piccolo, isolato, il - fertile, instabile dal pdv climatico e povero di risorse biologiche -> è difficile costruire una società. molti descrivono le società australiane arretrate, era l’unico continente in cui gli indigeni vivevano ancora privi di tutto ciò che noi associamo alle civiltà, senza agricoltura, allevamento, edifici, villaggi permanenti, scrittura, organizzazione politica. Gli aborigeni erano cacciatori-raccoglitori nomadi o seminomadi, organizzate in bande che vivevano in capanne o ripari temporanei e usavano ancora attrezzi di pietra. eppure, 40000 anni fa, gli aborigeni poterono beneficiare di una partenza assai anticipata rispetto all’Europa e agli altri continenti. Risalgono a quel periodo i primi oggetti composti e le prime imbarcazioni del mondo. Perché quindi le società rimaste in Australia e la Nuova Guinea sono cosi differenti? durante le glaciazioni del Pleistocene, quando il livello del mare si abbassò e molto acqua degli oceani era intrappolata nelle calotte glaciali, l’Australia e la Nuova Guinea erano collegate da un tratto di terra emersa e i popoli di queste due terre erano uniti ma assai diversi tra loro. A differenza degli aborigeni, la maggior parte dei guineani vivevano in insediamenti stabili, erano organizzati in tribù, avevano edifici robusti, usavano archi e frecce ecc. la nuova Guinea è un decimo dell’Australia, ma la sua popolazione era molto + numerosa. anche i guineani erano molto arretrati rispetto agli occidentali, ma rispetto agli aborigeni sembravano civili. quindi ammesso che i guineani siano andati più avanti degli aborigeni, perché non arrivarono al livello degli eurasiatici o degli africani? Per non parlare del fatto che l’Australia è tra i paesi più ricchi al mondo di ferro e alluminio e ha notevoli giacimenti di rame, stagno, piombo, zinco, allora perché hanno usato la pietra fino all’età moderna? L’Australia e la nuova Guinea furono occupate dall’uomo 40000 anni fa, in un periodo in cui erano unite tra loro da coloni provenienti dal Sudest asiatico e si sparsero anche nelle zone + inospitali. Queste società si svilupparono indipendenti dall’Asia. A livello genetico aborigeni e guineani sono simili agli asiatici, ma non è un’affinità forte; sono diversi anche dal pdv fisico e linguistico. Aborigeni e guineani sono molto diversificati dal pdv genetico, fisico, linguistico: i guineani hanno capelli folti e ricci, mentre gli australiani lisci e ondulati. Le lingue non hanno relazione tra loro. Tutto ciò riflette l’isolamento e la presenza di ambienti assai diversi. Ambienti diversi: - AUSTRALIA arriva a latitudini temperate: gran parte piatta, zona arida, clima stagionale stabile ma cambia di anno in anno, pochi fiumi solo nella zona orientale, molto desertica con boscaglia arida. Il suolo arido e sterile - la NUOVA GUINEA è vicina all’equatore: territorio montuoso e accidentato, zone molto piovosa, clima varia a stagione, coperta da una densa foresta pluviale, il suolo è fertile. Queste caratteristiche favorirono intensive produzioni alimentari e popoli più numerosi. La domesticazione è avvenuta in modo autonomo grazie a un sistema di canali di drenaggio. Già 5000 anni fa era in atto la deforestazione delle valli per lasciare posto all’agricoltura. Tre elementi di origini estere furono: polli, maiali e patate dolci. La nascita dell’agricoltura ha permesso un’esplosione demografica, accelerata dall’arrivo della patata dolce importata dal Sudamerica. l’agricoltura è prevalente degli altipiani montuosi ad altitudini > di 1200 della Nuova Guinea; mentre gli abitanti delle pianure costiere vivono in villaggi e dipendono molto dalla pesca, gli abitanti dei bassipiani lontani dal mare o dai corsi d’acqua sono dediti all’agricoltura di sussistenza, gli abitanti delle paludi invece sono nomadi, che sopravvivono grazie alla raccolta del sago, una pianta molto produttiva. La Nuova Guinea quindi diventa molto + sviluppata dell’Australia, anche se agli occhi degli occidentali erano un popolo ancora arretrato perché non impararono mai a fabbricare attrezzi metallici e forme di scrittura Perché la nuova Guinea rimase arretrata rispetto al resto del mondo? 1. Le colture indigene forniscono poche proteine mal integrate da maiali e galline che questi animali non servono a trainare carri e aratri, così gli indegni dovettero contare solo sulla forza muscolare 2. Area limitata a disposizione, poche valli a ospitare una densa popolazione e limitate erano anche le altitudini a cui si poteva coltivare. 3. La popolazione non superò mai 1 milione di abitanti e quindi non poterono mai dare vita a una popolazione come in Cina, in mezzaluna fertile, Ande ecc. la popolazione locale è anche molto limitata negli spostamenti 4. Costante stato di guerra tra le bande e i villaggi ed è per questo motivo che la nuova Guinea sia stata così frammentata dal punto di vista linguistico, culturale e politico. C’è anche la più alta concentrazione di lingue diverse del pianeta. Vi erano microsocietà troppo piccole x mantenere burocrati e artigiani o per giungere alla metallurgia e alla scrittura. 5. Isolamento della nuova Guinea, che non permette il flusso di tecniche e idee all’esterno. Il mare la separava dai popoli vicini, anche se erano + arretrati. Dopo il 1600 ac l’Indonesia fu occupata da coltivatori e allevatori di origine asiatica gli austronesiani si stabilirono nelle isole vicine e anche nelle coste della nuova Guinea dove introdussero la ceramica, le galline, cani e maiali, Perché L’Australia rimase ancor più arretrata?  Australia priva di mammiferi domesticabili, l’unico animale fu il cane che arrivo nel 1500 ac e si inselvatichì diventando il dingo. Usavano i dinghi per animali da compagnia e da guardia o come coperte viventi, ma non li mangiavano ne usavano per la caccia.  Agricoltura difficile: continente arido, suolo poco fertile, clima dipende dall’oscillazione di un ciclo irregolare detto enso, cmq meno regolare delle stagioni. Il risultato è che vi sono anni di grande siccità, seguiti da anni di piogge e inondazioni. Anche oggi fare l’agricoltore è rischioso  Scarsità di piante spontanee domesticabili  Il nomadismo, la caccia e la raccolta erano adattamenti assai sensati all’imprevedibilità delle risorse dovuta all’enso, minimizzando i rischi utilizzando una grande varietà di specie selvatiche.  L’alternativa all’agricoltura tradizionale era un sistema di interventi sull’ambiente che modificavano e accrescevano la disponibilità di piante e animali.  strategia dell’incendio perché comportava il dar fuoco periodicamente a porzioni di territori. Questo aveva molti scopi: far scappare gli animali, creare ampie zone di sgombre di vegetazione attraverso le quali ci si spostava meglio, rendere l’habitat ideali x i canguri, la loro preda più ambita, e stimolare la crescita di erba e tuberi  La densità di popolazione variava da zona a zona a seconda delle precipitazioni e dell’abbondanza di pesce. i gruppi + numerosi si trovavano nelle aree migliori. Negli ultimi 5000 anni in alcune di queste regioni si ebbe un’intensificazione delle pratiche di controllo del territorio e un aumento di densità abitativa. Gli altipiani sudorientali, in precedenza non abitati, iniziarono a essere visitati regolarmente in estate da gruppi di aborigeni che banchettavano a base di igname e un tipo di falena. Un altro progresso fu la raccolta di una specie di miglio e di tutti i met5odi, la coltura del miglio era quella che si avvicinava più all’agricoltura  Nuovi tipi di attrezzi: lame e punte di pietra.  In australia non si produssero attrezzi di metallo, non arrivò la scrittura e non si giunse a società complesse perché questi progressi sono riservati a popolazioni di agricoltori, gli aborigeni australiani erano cacciatori raccoglitori. La densità abitativa era scarsa ed erano isolati, non avevano molti contatti con le altre popolazioni  Caso di involuzione avvenne in Tasmania. Quando il mare separò l’isola dall’Australia i cacciatori raccoglitori furono privi di qualsiasi contatto con il mondo esterno, in un isolamento estremo.  Quando arrivarono gli europei i tasmaniani non erano in grado neanche di accendere il fuoco, erano in possesso della cultura più elementare del mondo. Perché la tecnologia più avanzata non è giunta in australia dall’Indonesia e dalla nuova Guinea? il dingo, introdotto 1500 ac, arrivò nel momento di espansione austronesiana partita dalla Cina meridionale. Negli ultimi secoli inoltre si esportava dall’Australia le oloturie, ovvero cetrioli di mare, che venivano esportate in Cina. Inoltre, vennero importati attrezzi di metallo, ceramica, vetro ma gli aborigeni non impararono mai a produrseli da soli; inoltre quest’area non fu mai colonizzata dagli indonesiani. Quindi poiché le visite erano fatte da un piccolo numero di uomini che si fermavano per poco, gli aborigeni non ebbero contatti sistematici con questa civiltà esterna. Gli aborigeni erano cacciatori raccoglitori e utilizzarono solo quelle cose compatibili con il loro stile di vita rispetto alle cose importate. Inoltre, popolazioni di agricoltura guineana erano a poca distanza dall’Australia, gli australiani potevano osservare i campi coltivati, ma nonostante questo, nulla passò all’Australia. . questo perché il contatto tra - il sud est asiatico fino al IV millennio ac era abitato da cacciatori raccoglitori, dopo arrivarono le culture e le tecnologie cinesi - l’espansione verso i birmani, thailandesi e laotiani completò la sanificazione del sud est, tutti gli abitanti di quella zona appartengono oggi a varie linee di discendenza della Cina meridionale - Giappone e Corea subirono una forte influenza cinese, anche se il loro isolamento geografico fece conservare loro la lingua e i tratti fisici e genetici caratteristici. Entrambi adottarono il riso nel II millennio ac, la lavorazione del bronzo e la scrittura nel I millennio ac. Arrivo anche grano e orzo tramite la Cina. Comunque, non tutti gli avanzamenti arrivarono dalla Cina, ad esempio in Giappone si sono trovati resti di ceramica tra i + antichi del mondo CAPITOLO 17: IN POLINESIA COL VENTO IN POPPA, STORIA DELL’ESPANSIONE AUSTRONESIANA Le tensioni tra popoli in Indonesia sono tensioni che hanno radici migliaia di anni fa. l’espansione austronesiana è stata un’espansione transoceanica e di massa avvenuta 6000 anni fa dall’asia continentale al Pacifico: - gli antenati di Achmand giunsero a Giava dalla costa cinese meridionale - il popolo di sauakari si installò in nuova Guinea perché un popolo partito dalla Cina spazzò via gli abitanti originari dell’Indonesia e non viceversa? Oggi la popolazione delle isole indonesiane e delle filippine è piuttosto omogenea. - geneticamente sono affini ai cinesi meridionali - omogeneità linguistica, vi sono 374 lingue ma appartengono allo stesso gruppo questa uniformità linguistica e genetica è sorprendente perché la zona è stata occupata dall’uomo un milione di anni fa, il che avrebbe dato tutto il tempo agli abitanti di differenziarsi. una popolazione partita dalla Cina meridionale o dal sud est asiatico, parlante lingue austronesiane, è arrivata in Indonesia e nelle filippine, dove si è sostituita a tutti gli abitanti originari imponendo le sue lingue. Si tratta di un evento recente, il che non ha permesso ai colonizzatori di raggiungere una grande diversità etnica e linguistica, Le lingue parlate sono + numerose della Cina, ma non + varie il numero maggiore riflette semplicemente l’assenza di una unificazione politica e culturale come quella cinese Taiwan è il luogo di origine delle lingue austronesiane. L’attuale regno delle lingue austronesiane era occupato in origine da cacciatori e raccoglitori paleolitici, fanno eccezione Madagascar, Melanesia, Micronesia e Polinesia che rimasero disabitate fino all’arrivo degli austronesiani . il primo segno di evoluzione viene da Taiwan, dal IV millennio ac dato che appaiono attrezzi e ceramiche dello stile derivato dalla china, poco più avanti si trovano resti di miglio e riso il che prova la presenza dell’agricoltura. Questa cultura si definisce Ta- pen-keng e ha raggiunto molte parti del regno austronesiano, verso le isole disabitate del pacifico, tutte le isole polinesiane, si dirige anche verso l’oceano Indiano e Madagascar fino all’arrivo in nuova Guinea i viaggi avvenivano probabilmente con canoe a doppio bilanciere, un mezzo più sviluppato della canoa scavata.  Prove che la cultura neolitica fu portata prima a Taiwan e poi nelle filippine e in Indonesia da uomini che parlavano lingue austronesiana e che sono gli antenati degli attuali abitanti di quella zona: - i primi siti neolitici sono a Taiwan - bagaglio comune a tuti gli austronesiani, vi sono prove di carattere linguistico perfettamente compatibili con quelle archeologiche che fanno coincidere i proto-austronesiani con gli abitanti di Taiwan di 6000 anni fa - man mano che i coloni scendevano da Taiwan verso l’equatore, dovettero adottare sempre + colture dei climi tropicali, che poi portarono con sé nell’espansione verso il pacifico  Gli austronesiani hanno spazzato via gli abitanti originari delle filippine e dell’Indonesia in modo sistematico perché erano agricoltori neolitici, con una popolazione + densa e numerosa, una tecnologia e armi + avanzate e malattie infettive. Quindi l’espansione austronesiana partì dalla cina meridionale, attraversò Taiwan e filippine fino all’Indonesia e tutte le terre abitabili incontrate furono colonizzate. E in nuova Guinea? il popolo è molto diverso dai filippini e indonesiani. Nessun marcatore caratteristico degli austronesiani è stato trovato tra i guineani delle montagne. gli austronesiani arrivarono sulla costa della nuova Guinea, ma non riuscirono a penetrare all’interno. L’interno della nuova guina rimase impenetrabile a lingue e geni degli invasori, diversamente da quanto accadde su altre isole; a differenza dalla costa che probabilmente si sono tenuti sempre scambi e commerci, soprattutto in seguito alla colonizzazione degli aripelaghi delle Bismarck e Salomone Attorno al 1600 ac i segni tipici dell’espansione austronesiana appaiono in siti della nuova Guinea, con due caratteristiche: - tipo di ceramiche che nella nuova Guinea è decorata con disegni geometrici a bande orizzontali - distribuzione dei siti: tutti i siti si trovano nelle isole remote, solo uno sulla costa settentrionale della Nuova Guinea  perché i ceramisti austronesiani erano su quelle isolette? Prima dell’arrivo degli europei, i commerci tra le isole erano monopolizzati da gruppi di abili artigiani e marinai sparse sulle isolette costiere. Nel 1972 questa realtà economica sparì, in parte la concorrendo delle barche a motori, in parte perché il governo coloniale australiano proibì viaggi in canoa a lunghe distanze. Gli austronesiani ebbero molto tempo a disposizione e molte basi di partenza x colonizzare l’interno della nuova Guinea, ma non lo fecero mai. Perché l’arrivo austronesiano in Indonesia, filippine e in nuova Guinea fu cosi diverso? Da un lato lo sterminio totale degli indigeni, dall’altro la penetrazione limitata? Perché due esiti opposti?  L’Indonesia era abitata da indigeni e da cacciatori e raccoglitori paleolitici  In nuova Guinea l’agricoltura era praticata da secoli negli altipiani dell’interno e quasi certamente nelle pianure e negli arcipelaghi vicini culture domesticate, animali importati adottati, resistenti alle malattie, i guineani erano navigatori abbastanza abili Quindi ancora una volta, il risultato dell’espansione austronesiana illustra, il ruolo dell’agricoltura nella storia delle grandi migrazioni. Gli agricoltori austronesiani incontrarono Indonesia e nuova Guinea, abitate da popoli imparentati ma diversi perché i primi erano nomadi, mentre i secondi erano agricoltori con le conseguenze di densità abitativa, tecnologia avanzata. Gli austronesiani spazzarono via i primi, ma non riuscirono a penetrare nei secondi Con l’occupazione delle Chatham attorno al 1400, la colonizzazione del pacifico da parte degli asiatici era completa. Le società dell’asia orientale e del Pacifico sono molto interessanti perché spiegano come l’ambiente abbia molta influenza sulla storia dell’umanità. quando gli europei arrivarono, la superiorità tecnologica e altri fattori fecero loro conquistare temporaneamente gran parte dell’area. Ma le malattie e le diverse colture locali non permisero agli occidentali di stabilirsi in permanenza e in gran numero. Oggi solo Hawaii, nuova caledonia e nuova Zelanda ospitano una significativa popolazione bianca. Al contrario dell’Australia, America; asia orientale e pacifico sono rimasti in mano ai loro abitanti originari. CAPITOLO 18: SCONTRO DI EMISFERI, STORIA COMPARATA DELL’EURASIA E DELLE AMERICHE lo spostamento + radicale di popoli negli ultimi 13000 anni è stato quello seguito allo scontro tra vecchio e nuovo mondo. Un momento decisivo fu la cattura di Atahualpa, sovrano assoluto degli inca, stato più ricco e avanzato d’America Differenze fra due continenti  animali: i mammiferi di grossa taglia erano presenti 13 in Eurasia; in America solo uno ovvero il lama-alpaca confinato sulle Ande e in Perù, ma non fu mai usato in battaglia o x trainare carri. Senza l’estinzione avvenuta in America degli animali di grossa taglia, probabilmente la storia sarebbe andata diversamente. In entrambi i continenti si domesticarono anche mammiferi di piccola taglia e uccelli, ma la loro importanza era relativa.  Agricoltura: in Eurasia, dopo il 1492 era diffusa, vi erano poche società rimaste cacciatori-raccoglitori, e nell’artico si praticava solo la pastorizia. In America era lo stesso diffusa, ma vi erano + aree con società di nomadi raccoglitori cacciatori, e questo fu dovuto alla scarsità di specie domesticabili locali + barriere geografiche. Inoltre l’agricoltura americana era troppo dipendente dal mais, povero di proteine e mancavano i cerali euroasiatici; l’aratura era a fatta a mano e si basava solo sulla forza dell’uomo e non avevano a disposizione concime animale come fertilizzante  Le malattie che colpivano l’Europa hanno formato forme di resistenza e furono dei killer spietati quando si arrivo in America. E il numero maggiore di malattie epidemiche in Eurasia è strettamente collegato al bestiame, dato che vivevano a contatto da 10.000 anni  Gli insediamenti stabili in America sorsero con un ritardo di migliaia di anni rispetto all’Eurasia e le tre regioni intensamente urbanizzate (Messico, Ande, Sud est stati uniti) non furono mai collegate da rotte commerciali importante.  Anche le differenze tecnologico erano di vitale importanza: - metallurgia: rame, bronzo, ferro furono utilizzati in Europa prima del 1492; in America siusavano pietra, legno, osso - tecnologia militare: europei avevano spade, lance, pugnali di acciaio, armi da fuoco, armature; gli americani si limitavano a mazze ed asce di pietra o legno, fionde, armature intessute - fonti di energia: gli animali furono il primo mezzo usato dell’uomo per superare la propria forza muscolare, vennero inventati mulini a vento, ad acqua, rivoluzione industriale; in America tutte le operazioni dovevano essere scolte a mano - la ruota: la ruota fu la chiave di svolta dei trasporti in Eurasia, in America la ruota è attestata solo in alcuni giocattoli di ceramica - trasporti marittimi: nell’Eurasia vi erano grandi navi a vela, manovrabili, affidabili; in America le imbarcazioni erano poco affidabili piccole  le forme di organizzazione della società differivano: alla fine del XV secolo il Vecchio mondo era soggetto al governo di uno stato centralizzato, se non impero sovranazionale (Asburgo in Europa, quello cinese, ottomano, mongolo). Molti stati avevano una religione nazionale che faceva da collante e legittimava le guerre di conquista. Le uniche società tribali dell’Eurasia erano nell’artico e poche altre nel Sud est asiatico. In America c’erano due imperi, quello inca e quello azteco. Erano le uniche due società capaci di mobilitare risorse in massa per una campagna di guerra  scrittura: quasi tutti gli stati eurasiatici comprendevano elite di governo alfabetizzate e la scrittura facilitò i cambiamenti politici e tecnologici, motivò e guidò esplorazioni e le conquiste e rese disponibile una gran massa di informazioni anche su tempi e luoghi remoti. In America invece la scrittura era confinata a una ristretta casta in una piccola zona del Mesomerica Importante considerare che i dati euroasiatici sono molto + sicuri rispetto a quelli in America Perché quindi l’America è arrivata sempre in ritardo rispetto all’Eurasia? o Partenza ritardata L’Eurasia è stata occupata dall’uomo un milione di anni fa, molto prima che in America (i primi uomini hanno raggiunto l’Alaska 12.000 ac e raggiunto la punta meridionale 10.000 ac) 5000 anni di ritardo è possibile che abbiano fatto tardi per aver imparato a conoscere le risorse della nuova terra? Per analogia è falso. I guineani e polinesiani ci hanno messo meno di un secolo un altro fattore che può aver contribuito alla partenza ritardata fu che non avevano la tecnologia adatta x l’agricoltura o Minore disponibilità di piante e animali domesticabili. agricoltura e allevamento non erano competitivi con la caccia, a causa delle carenze di specie indigene e di animali. Le pinte erano meno pregiate; anche il mais ha dovuto mutare drasticamente sotto molti aspetti passarono dai 1500 ai 2000 anni prima che la nascita dell’agricoltura americana portasse conseguenze importanti come gli insediamenti stabili. Per molto tempo le colture erano solo integratori della dieta di popoli dedicati alla caccia e raccolta, non rendendo possibili nessun aumento di popolazione. In Eurasia, invece, si videro villaggi stabili con la produzione alimentare. o Ostacoli interni L’asse dell’Eurasia è est-ovest, in America Nord-sud con molte più barriere ecologiche e naturali come foreste e deserto. Es: il lama e la patata delle Ande non giunsero mai in Messico, e tutta la parte centro settentrionale del continente rimase priva di animali domestici. Al contrario il girasole degli Usa non arrivò mai in Mesomerica. Il mais e i fagioli messicani ci misero 3000- 4000 anni per spostarsi negli Usa; mentre le specie della Mezzaluna fertile si spostavano rapidamente da est a ovest e viceversa. Queste barriere impedivano la diffusione di idee, come la ruota, o la scrittura. Anche per quanto riguarda la lingua, tutte le lingue euroasiatiche possono essere raggruppate in una decina di famiglie; in America non esistono espansioni. - rotta che univa india, Egitto e cose dell’Africa orientale - rotta tra India e Indonesia Non si sa bene che rotta abbiano preso i coloni per la conquista del Madagascar la colonizzazione in tempi moderni degli europei è sorprendente che gli africano non si siano mossi loro alla conquista del mondo, dato che abitavano nel continente con la più lunga presenza dell’uomo e con la maggior diversità geografica ed ecologica. Perché non successe? Per i soliti motivi: l’Europa aveva armi da fuoco, alfabetizzazione, organizzazione politica superiore ecc. questi fattori si hanno in Europa grazie all’agricoltura in africa sub Sahara l’agricoltura fu ritardata e vi sono poche specie domesticabili, poche terre coltivabili, asse nord sud che ostacolò la diffusione di colture.  Animali domestici: vennero tutti dall’Eurasia, con la poca eccezione di alcu8ne animali del Nord africa ma che si diffusero sotto il Sahara dopo millenni. Nell ‘Africa sub Sahara non avvenne mai la domesticazione di animali.  Disparità di piante meno accentuale, ma cmq vi è meno varietà in Africa e l’agricoltura iniziò molto dopo.  In Eurasia, grande il doppio dell’Africa, vi sono molto + abitanti: + abitanti + terre significa maggior numero di società diverse in competizione, maggiori invenzioni e rapido sviluppo  Orientamento nord sud in africa impedisce la facile diffusione di culture e bestiame a causa di aree completamente diverse per il clima Quindi la colonizzazione europea non fu dovuta alla differenza tra occidentali e africani, ma fu causata dalla geografia, biogeografia EPILOGO: IL FUTURO DELLA STORIA COME SCIENZA Le forti disparità tra le vicende dei continenti non sono dovute a innate differenze nei popoli che li abitano, ma alle loro differenze ambientali. In base all’ambiente in cui si trova, l’uomo si adatta. I continenti si differiscono per molti aspetti, che hanno ripercussioni in chi li abita, i 4 più importanti 1. Differenze in fatto di specie selvatiche animali e vegetali adatte per la domesticazione. Questo perché l’agricoltura è necessaria per l’insorgere di due fenomeni, l’aumento di popolazione e la nascita delle élite non produttive ai surplus alimentari, alla base delle società economicamente complesse, socialmente stratificate e politicamente centralizzate. Il numero di specie potenzialmente utili era assai diverso in ogni continente, anche a causa delle grandi estinzioni del tardo pleistocene, soprattutto in America e Australia. Alla fine, l’africa si ritrovo meno ricca dal pdv biologico rispetto all’Eurasia, l’America ancor meno e l’Australia meno ancora. La domesticazione avviene in modo indipendente in poche aree. 2. La possibilità di diffusione e migrazione all’interno di un continente ha un grosso peso nelle società, quindi altre differenze tra i continenti nascono anche dalla > o < possibilità di migrazione. In Eurasia la possibilità di spostarsi era molto alta, in africa e in America dove l’asse è nord sud lo spostamento era minore 3. Importante anche lo scambio tra continenti e non solo al loro interno. Tra Eurasia e africa sub Sahara c’è stato un intenso flusso. Nessuna interazione vi fu con le Americhe e con l’Australia. 4. Area e numero di abitanti: un continente + vasto e più popoloso ospita un maggior numero di società in competizione e ha in potenza + inventori e invenzioni. C’è anche maggior urgenza ad accettare le novità, perché chi non ci riesce può essere eliminato dai concorrenti. L’Eurasia ha il n° > di popoli, mentre in l’Australia e l’America vi erano – persone, perché frammentate dalla geografia e dall’ecologia Tutti questi fattori sono dati da differenze geografiche. “Determinismo geografico”: siamo robot programmati dal clima dalla fauna e dalla flora. Questo non è vero, perché di fondamentale importanza è anche la creatività umana, in tutti i popoli esistono persone geniali, è solo che certi ambienti forniscono più materiale con cui partire e condizioni + favorevoli x continuare. molti quesiti sono irrisolti, ma la sfida è quella di trattare la storia dell’umanità come una scienza, alla pari di scienze come astronomia, geologia, biologia Dal 8500 a.C. al 1450 tutte o quasi le maggiori scoperte della porzione occidentale dell’Eurasia sono avvenute nella Mezzaluna Fertile, in questi stessi secoli la Cina era la società avanzata al mondo. Quando Cina e mezzaluna fertile bruciarono l’enorme vantaggio accumulato con la partenza anticipata sull’Europa? Le cause prossime della preminenza europea sono: la nascita di una classe mercantile, il capitalismo, il concetto di protezione dell’ingegno tramite il brevetto, mancanza di despoti assoluti, tradizione critica di origine greco- giudeo-cristiana  Mezzaluna Fertile: una volta esaurita la grande disponibilità iniziale di specie domesticabili, questa parte del mondo non aveva + vantaggi sulle altre. I centri del potere piano piano si spostarono verso ovest (con A. Magno e l’impero romano poi) la mezzaluna non è + fertile: nei tempi antichi la mezzaluna era coperta da foreste, il modo in cui si è giunti al deserto attuale è perché gli alberi sono stati abbattuti per far posto alla colture; a causa della scarsa precipitazione la ricrescita della vegetazione non riusciva a tenere il passo con le distruzioni. Gli ultimi boschi furono abbattuti dagli ottomani per la costruzione della ferrovia. Le prime società della mezzaluna fertile e del mediterraneo orientale, dunque, ebbero la fortuna di sorgere in un ‘ area ecologicamente fragile e commisero un suicidio ecologico distruggendo le loro risorse. All’Europa occidentale e settentrionale questo fu risparmiato, perché il loro ambiente era più resistente con maggiori precipitazioni e una rapida ricrescita della vegetazione.  Cina: i vantaggi iniziali erano molteplici: l’inizio dell’agricoltura quasi contemporaneo alla mezzaluna, diversità ecologica, animali e tecniche, popolazione numerosa. Questi vantaggi le permisero nel medioevo di diventare la prima nazione tecnologica al mondo. Furono inventati la ghisa, la bussola, la polvere da sparo, la carta, la stampa, potenza marittima. Ma perché non furono i cinesi a raggiungere il capo di buona speranza prima di vasco da gama? Per cause politiche, perché vennero smantellate le navigazioni e proibite le navigazioni transoceaniche, a causa dell’aberrazione politica (la lotta di potere all’interno della corte tra la fazione degli eunuchi e gli avversari. La Cina era un paese unito quindi la decisione era univoca; all’opposto accadde a Colombo che venne finanziato dalla spagna, l’Europa era disunita (colombo chiese prima le navi al portogallo, il quale gliele rifiutò) e quando la spagna iniziò la sua conquista altri stati accorsero della ricchezza che affluiva dal nuovo mondo e si unirono all’impresa. L’Europa non si è mai avvicinata all’unificazione della Cina, è caratterizzata da 45 lingue e una grande diversità culturale. Il motivo connesso alla perdita di preminenza della Cina sta nella sua immutabile unità e nella cronica disunità europea. influisce anche l’aspetto geografico: l’Europa ha una linea costiera frastagliata, con cinque grandi penisole abbastanza isolate; è suddivisa in unità etniche, linguistiche, politiche da alte catene di monti, mentre la Cina non ha barriere di questo tipo, è attraversata da due lunghi fimi che facilitano la comunicazione e grazia a questo e all’assenza di barriera la Cina si unificò. L’Europa non fu mai unificata del tutto, anzi era formata da decine di stati indipendenti in continua competizione fra loro. Nonostante le barriere, le idee circolarono nell’Europa. Le condizioni cambiano, e la supremazia nel passato non garantisce quella del futuro, ma le future competizioni tra i popoli della terra si svolgeranno con nuove regole, a causa dell’avvento delle tecnologie e del superamento delle barriere geografiche. La geografia diede alla Cina un vantaggio iniziale, cosicché i suoi centri di agricoltura e innovazione poterono tutti scambiarsi colture e idee. Questa assenza di barriere le si ritorse contro perché consentì una uniformità assoluta. Quanto incidono i fattori culturali e il ruolo dei singoli individui nella storia?  Minacce esterne  Fattori ambientali: posizione centrale della Mezzaluna fertile nel controllare il commercio tra la Cina, India e Europa, e isolamento della Cina  FATTORI CULTURALI: molti sono un prodotto della variabilità ambientale, ma potrebbero esserci fattori locali, minori che per motivi banali si fissano e predispongono un’intera società a scelte importanti. INDIVIDUI: molti individui sono stati importanti e decisivi nella storia, ma la storia universale non è in fondo la storia di Grandi Uomini che la fecero, perché nonostante l’importanza dei grandi uomini, non si riuscirebbe mai a interpretare il corso più ampio della storia con questo principio. La storia è fatta di idiosincrasie ovvero eventi casuali che diventano caratteristici. Le scienze affondano le loro radici nella fisica. Scientia -> scire, conoscere e la conoscenza si ottiene con i metodi dele singole discipline. Come possono gli studiosi di storia trarre profitto dalle altre scienze? Le scienze storiche hanno molte caratteristiche in comune che le rendono diverse dalla fisica, dalla chimica, dalla biologia per 4 fattori: 1. Metodologia: nella scienza si usa l’esperimento per acquisire conoscenza; nelle scienze storiche la conoscenza arriva dall’osservazione, dall’analogia e dagli esperimenti naturali per ricercare le cause prossime e remote dei fenomeni. 2. Catena di cause ed effetti: le scienze storiche si preoccupano per trovare le cause prossime e remote dei fenomeni: andare a fondo al problema e trovare la motivazione 3. Previsioni: in chimica e fisica una teoria ha successo se riesce a prevedere correttamente il comportamento futuro di un sistema, nelle scienze storiche possiamo dare spiegazioni a posteriori ma è difficile fare previsioni a priori senza una dettagliata conoscenza del presente 4. Complessità: i sistemi storici sono molto complessi perché caratterizzati da un numero enorme di variabili correlate. Piccoli cambiamenti a basso livello possono avere grandi effetti ad alto livello. nei sistemi storici inoltre lunghe catene di cause ed effetti possono separare il risultato finale dalle cause remote. La storia, come altre discipline ha molte difficoltà nel fare esprimenti controllati perché vi è sempre un numero enorme di variabili, è impossibile formulare leggi universali e previsioni sul comportamento futuro. Quindi le previsioni si possono fare ma solo su larga scala spaziale e temporale Gli storici approfittano delle altre scienze adottando un metodo, ovvero quello dell’esperimento naturale: si confronta il comportamento di due sistemi in assenza o presenza di un dato fattore. Essi si prestano ovviamente a critiche di carattere metodologico, possono essere accusati di individuare erroneamente gli effetti della variazione naturale. Riconoscere i meccanismi della storia è molto complesso, ma lo studio storico delle società umane potrà essere affrontato con metodi simili a quelli delle altre scienze. CHI SONO I GIAPPONESI? Il Giappone possiede i + singolari caratteri culturali e ambientali. Crescente forza del Giappone sulla scena internazionale. I dati sembrano contraddittori: da un lato i giapponesi non hanno caratteristiche etniche particolari che li distinguano dai loro vicini asiatici: sono una popolazione omogena dal pdv culturale e biologico: ci sono poche differenze tra abitanti delle varie zone del Giappone. Questo fa propendere per l’ipotesi di una migrazione recente, gli antinati dei moderni giapponesi sono arrivati sulle isole e hanno cacciato gli indigeni ma se fosse cosi la lingua parlata dai giapponesi dovrebbe mostrare affinità con qualche lingua parlata sul continente. com’è possibile conciliare l’antichità della lingua giapponese con una migrazione recente? 4 teorie: 1. Graduale evoluzione dei moderni giapponesi a partire da una popolazione insediatasi nell’arcipelago durante le glaciazioni, 20000 anni fa 2. Gli antenati giapponesi erano una popolazione di nomadi a cavallo provenienti dall’asia centrale (non coreani) che invasero la corea nel IV secolo e da lì migrarono sulle isole 3. I giapponesi discendono da un gruppo di coloni provenienti dalla corea che intorno al 400 ac introdussero l’agricoltura nell’arcipelago di una forma di stratificazione sociale, ma dal IV al VIII secolo d.C. da queste entità distinte sembra emergere una nazione; le tombe a tumulo delle élite diventarono imponenti: segno della presenza di un governo forte e dell’inizio di un processo di unificazione. Si vede nche l’intensificarsi delle guerre è legato all’aumento della popolazione. Questi secoli vedono un’importante influenza della Corea, che esportò il buddismo, la scrittura, i cavalli come mezzi di trasporto e tecniche metallurgiche e ceramiche. Non si sa se questa trasmissione di conoscenze avvenne grazie all’invasione della Corea da parte del Giappone (come sostengono i giapponesi) o viceversa (come sostengono i coreani). L’epoca yayoi vede un enorme sviluppo del Giappone. Chi sono i veri antenati dei moderni giapponesi? Ci sono varie teorie 1. I giapponesi discendono da popoli di cacciatori-raccoglitori di etnia jomon, che erano predisposti all’adozione dell’agricoltura. La transizione alla cultura yayoi quindi fu causata dal semplice arrivo dalla Corea di nuove tecniche di irrigazione e nuove varietà di riso resistenti ai climi freddi, che aumentarono l’efficienza alimentare e la popolazione. Questa teoria piace ai Giapponesi perché prevede un minimo apporto del patrimonio genetico Coriano e corroborare ipotesi dell’unicità del popolo giapponese negli ultimi 12.000 anni. 2. Afflusso in massa di popolazioni coreane, che portarono nell’arcipelago la loro cultura, le loro tecniche agricole e il loro patrimonio genetico. I milioni di coreani arrivati in Giappone si sostituirono agli indigeni jomon. Il corredo genetico dei moderni giapponesi è coreano, e la cultura giapponese si è sviluppata a partire da quella portata dagli immigrati dal continente. 3. L’afflusso di popoli dalla Corea avvenne, ma non fu così imponente. Grazie a un’agricoltura molto avanzata, pochi immigrati coreani riuscirono a moltiplicarsi molto più in fretta degli indigeni jomon, fino a sopravanzarli numericamente. Anche in questo caso l’origine dei moderni giapponesi è coreana, ma non si tratta di un arrivo in larga scala di popolazioni continentali. Secondo Diamond, le ultime due teorie sono le più plausibili: l’agricoltura negli ultimi 12000 anni si è nata in modom indipendentemente in 9 luoghi diversi. L’agricoltura si è diffusa in fretta grazie all’espansione demografica dei popoli che erano in possesso, allo sviluppo di tecnologie e all’occupazione spesso non pacifica delle terre abitate dai cacciatori-raccoglitori, massacrati o scacciati dei nuovi venuti. Così in tempi moderni gli europei hanno spazzato via gli indiani d’America, gli aborigeni australiani e gli indigeni San del Sudafrica. Quale delle tre teorie è corretta? l’unico modo per risolvere il mistero è confrontare gli scheletri e i patrimoni genetici degli antichi jomon e yayoi con quelli moderni giapponesi e ainu. Il patrimonio genetico del Giappone è dovuto a contributi yayoi coreani e jomon/ainu. L’apporto yayoi/coreano è dominante. La parte jomon/ainu è minima nel sud ovest del paese, e massima nel nord È assodato che popoli venuti dalla Corea dettero un importante contributo alla formazione del Giappone moderno, anche se non ci è dato sapere se ciò avvenne grazie a un’immigrazione o all’arrivo di pochi pionieri che aumentarono velocemente di numero. Per molto tempo l’agricoltura del giappone rimase poco produttiva (ai 2 lati del mare c’era ricchi cacciatori e poveri contadini) ma 4 fattori fecero rovesciare la situazione: E il passaggio alla cultura a risaie allagate, la selezione di varietà di riso resistente ai climi freschi, la crescita della popolazione coreana e la spinta all’emigrazione. Vi fu un afflusso di popolazioni coreani che portarono nell’arcipelago la loro cultura, le loro tecniche agricole e il loro patrimonio genetico. Secondo questa teoria migliaia di coreani arrivarono in Giappone travolgendo gli indigeni jomon e sostituendosi a loro. Il corredo genetico dei moderni giapponesi è sostanzialmente coreano, e la peculiare cultura del Giappone si è sviluppata nel corso dei due millenni a partire da quella portata degli immigrati dal continente Secondo la terza teoria, l’invasione coreana avvenne ma non fu cosi imponente. Grazie a un’agricoltura molto avanzata, pochi immigrati coreani riuscirono a moltiplicarsi + in fretta degli indigeni jomon. sono più plausibili le due teorie, se si guarda ciò che è successo in altre parti del mondo: l’agricoltura è nata in modo indipendente solo in pochi posti al mondo (tra cui Cina e mezzaluna). Quindi l’agricoltura si è diffusa in Giappone perché vi è stata espansione demografica dei popoli che ne erano in possesso, grazie allo sviluppo di surplus alimentari e all’occupazione spesso non pacifica delle terre abitate dai cacciatori raccoglitori, massacrati o cacciati Perché le lingue giapponese e coreane sono diverse? Tuttavia, è sempre possibile un’obiezione: se è vero che i giapponesi sono figli di un’immigrazione coreana abbastanza recente, ci si dovrebbe aspettare che le lingue parlate dai due popoli siano ancora oggi simili. Invece non è così! Il giapponese dovrebbe mostrare affinità sia con l’ainu che con il coreano ma non è così. Ma si può rispondere: prima dell’unificazione politica della Corea (676 d.C.), la penisola era divisa in tre regni distinti: Silla, Koguryo e Paekche; il coreano moderno deriva dalla lingua anticamente parlata a Silla, il regno che alla fine risultò vincitore e unificò il paese, ma che era quello con minori contatti con il Giappone. Nei tre regni si parlavano lingue diverse, quindi è plausibile che il giapponese moderno derivi dalla lingua di uno degli altri due regni, quello che aveva maggiori contatti con l’arcipelago! in conclusione, i coreani arrivarono intorno al 400 ac in Giappone e pian piano hanno occupato tutto l’arcipelago, portando con sé tecniche di coltura intensiva del riso, metallurgia, e si sono mescolati alla popolazione originaria. POSTFAZIONE (2017), PERCHÉ ESISTONO PAESI RICCHI E PAESI POVERI: UN’ANALISI DAL PDV DI ARMI, ACCIAIO E MALATTIE. L’esistenza di paesi ricchi e poveri è un problema dell’economia perché le disparità sono molto ampie. Un extraterrestre potrebbe giudicare l’Olanda molto meno vantaggiosa rispetto allo Zambia in Africa. In Olanda ci sono inverni lunghi ed estati brevi, non a risorse minerarie, il profilo oro grafico è basso e piatto quindi non si può produrre energia idroelettrica ed estrarre minerali. Lo Zambia a vantaggi: non deve importare petrolio carbone, la produzione di cibo e abbondante che il surplus viene esportato, estrai minerali, il clima caldo, è un paese pacifico stabile e democratico dove le lezioni si svolgono liberamente. Nonostante ciò il reddito medio dell’Olanda e 100 volte superiore a quello dello Zambia e l’aspettativa di vita in Olanda e 78 mentre nello Zambia e 41. Le risorse naturali e la volontà umana non bastano garantire la prosperità di un paese. Secondo alcuni economisti la ricchezza di un paese dipende dalla qualità dei suoi istituti umani: leggi, codice di comportamento, complesso di principi che regola il funzionamento della società. Coppie di paesi vicini come la ricca Corea del sud e la Corea del Nord arretrata, la ricca ex Germania ovest e l’ex Germania est più povera, nell’isola caraibica di Hispaniola, Haiti è la nazione più povera dell’emisfero ovest e la Repubblica domenicana e sei volte più ricca di Haiti. Le differenze a livello di istituti nazionali si traducono in disparità a livello di ricchezza. Economisti tendono a generalizzare e dire che gli istituti umani sono il fattore principale alla base della ricchezza di alcuni paesi e della povertà di altre. ”buone istituzioni” è il termine con cui si intendono per gli economisti quell’insieme di norme organizzazioni economiche, sociali e politiche il cui scopo è motivare gli individui ad abbracciare comportamenti che favoriscono la crescita della ricchezza nazionale.ne contano una dozzina tra cui assenza di barriere, circolazione della moneta nazionale, istruzione, protezione proprietà privata e scarsità di omicidi. Gli economisti sembrano più convinti che la spiegazione sia però incompleta per due motivi 1. All’origine della ricchezza delle nazioni vi sono anche fattori di natura geografica. 36 dei 37 paesi della zona tropicale sono più poveri di qualsiasi paese delle fasce temperate.i paesi costieri sia in fascia tropicale che temperata sono del 50% più ricchi dei paesi senza accesso al mare. Un paese in una zona tropicale può essere economicamente svantaggiato per due motivi: il primo è che ai tropici ci sono molte più malattie infettive trasmesse da parassiti autoctoni, quindi l’aspettativa di vita più breve; mentre il secondo è la minore produttività agricola causata dalla bassa fertilità dei terreni e dalla presenza di più organismi patogeni capaci di infettare piante e animali. Inoltre la mancanza di sbocchi sul mare è svantaggiosa in termini economici perché il trasporto via terra è sette volte più costoso del trasporto via mare. In Sudamerica tre paesi della fascia temperata meridionale (Argentina, Cile e Uruguay) sono più ricchi di una qualsiasi nazione della zona tropicale 2. L’origine storiche delle istituzioni complesse. La visione che attribuisce tutto il merito della ricchezza agli istituti virtuosi confonde le cause prossime con le cause ultime. Alla fine dell’ultima era glaciale 13.000 anni fa la popolazione umana mondiale era composta da cacciatori-raccoglitori, le situazioni politico- economiche erano semplici e c’era una densità demografica bassa.ogni giorno si procacciavano il cibo che serviva al consumo quotidiano. Le popolazioni di raccoglitori-cacciatori nomadi non avevano mai sviluppato istituti come il denaro, la sovranità e il mercato azionario o le tasse. Questi istituti complessi sono sorti come una conseguenza dello sviluppo di società sedentaria densamente popolati in grado di fruire di eccedenze alimentari agricole conservabili. La causa prima, la più remota è l’agricoltura che produsse scorte alimentari e società sedentarie ad alta densità demografica. L’agricoltura fu un prerequisito per lo sviluppo di tutte le categorie sociali e gli istituti complessi delle società moderne. Per quale motivo la Nigeria non ho mai sviluppato un’agricoltura produttiva e buone pratiche come la Norvegia? Questo è dovuto alla distribuzione mondiale il regolare delle specie vegetali e animali selvatiche domestica abili concentrati in nove regioni del pianeta e Dalì puoi diffuse in altre aree più rapidamente lungo l’asse est-ovets. I paesi che vantano una lunga tradizione agricola e le forme di governo statale collegate presentano oggi livelli di reddito medio pro capite più elevati dei paesi che praticano la Rico il Tura e conoscono la forma-stato da meno tempo. Diplomatici americani fecero previsioni errate riguardo alla ricchezza futura di paesi come la Corea del sud, il Ghana e le Filippine.ad oggi la Corea del sud è tre paesi del primo mondo mentre Ghana e Filippine rimangono poveri. Questo dipende dal fatto che la Corea situata nella fascia temperata confina con la Cina da cui acquisì prestissimo questi istituti. Le Filippine avevano beneficiato dell’apicoltura proveniente dalla Cina solo dopo, il Ghana è una produttività agricola modesta e privo di animali domestici. Filippine e Ghana mancavano di istituti complessi, del capitale umano e dei prerequisiti culturali. Per i motivi di ordine istituzionale e geografico, per le risorse naturali, i rovesci di fortuna legati alla colonizzazione il degrado ambientale determinano le differenze fra i popoli. Bretagna è diventato il paese più ricco del mondo durante la seconda rivoluzione industriale quando il governo di re Guglielmo promosse lo sviluppo di istituzioni più favorevoli alla crescita economica. Ma pensare che la seconda rivoluzione inglese sia la causa principale dell’attuale ricchezza della Gran Bretagna significa cadere nella trappola di concentrarsi sulle cause prossime a scapito di quelli remote: la Gran Bretagna è stata unificata sotto l’impero romano, nel 600 d.C. l’Inghilterra aveva già i suoi sovrani, ha un’elevata produttività agricola e ho goduto dei vantaggi di essere un’isola, meno esposta dalle invasioni militari e meno bisogno di un apparato militare forti.al contrario lo Zambia conobbero unificazione solo tra il 1890 e il 1900 sotto l’impero britannico, non ho mai avuto sovrani e un parlamento, a una produttività agricola bassa a causa del terreno arido ed è un paese privo di sbocchi sul mare. l’Inghilterra è stata inoltre il primo paese al mondo a eliminare il rischio di carestia. Ciò che ha dato origine al processo di arricchimento della Gran Bretagna e la somma di queste cause remote. Riassunto: Le società umane hanno avuto storie differenti a causa della geografia e dell’ecologia, non dalla peculiarità biologiche dei vari popoli. La tecnologia, le forme di governo centralizzate e altre caratteristiche delle società civili, si sono potute manifestare in presenza di grandi agglomerati di popolazione sedentaria, in grado di accumulare surplus alimentari grazie a agricoltura e allevamento ma le piante e gli animali essenziali non erano concentrati in tutto il mondo in maniera uguale, le specie più preziose si sono concentrate solo in nove aree del pianeta, gli abitanti di tali aree quindi ebbero un vantaggio iniziale che permise loro di arrivare primi nella corsa verso armi, malattie e acciaio Le ricerche archeologiche, genetiche, linguistiche hanno contribuito a precisare la dinamica di questi fenomeni. 3 casi particolari 1. Giappone è il risultato di una migrazione simile a quella viste in altre parti: i coreani sono arrivati e piano piano hanno invaso l’arcipelago e i coloni hanno portato con s+ tecniche di coltura intensiva del riso e metallurgia e si sono mescolati alla popolazione originaria 2. Nord America: l’agricoltura ha preso vita dal nuovo Messico e il Colorado e da li si è diffusa a est
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