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Riassunto molto dettagliato e completo di SIGMUND FREUD - 2° parte., Appunti di Psicologia Dinamica

Riassunto molto dettagliato e completo della Metapsicologia Freudiana.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 31/07/2022

BeatriceDoc97
BeatriceDoc97 🇮🇹

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Scarica Riassunto molto dettagliato e completo di SIGMUND FREUD - 2° parte. e più Appunti in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity!  LA METAPSICOLOGIA di Freud Per poterci addentrare completamente a quello che è il pensiero Freudiano, bisogna trattare la sua METAPSICOLOGIA, ovvero le sue teorie relative alla struttura e al funzionamento della mente umana.  LA PULSIONE Uno dei concetti fondamentali della metapsicologia di Freud è il CONCETTO DI PULSIONE. Che cos’è la Pulsione? La PULSIONE: viene definita come una “spinta elementare e irriducibile” che si colloca ai confini tra il somatico e lo psichico, nel senso che ha origine all’interno dell’individuo, ma si manifesta a livello corporeo. La pulsione a livello concettuale può ricordare lo stimolo, l’istinto, dai quali però si distingue.  LE COMPONENTI DELLA PULSIONE La pulsione è caratterizzata da quattro componenti fondamentali: >La FONTE: è l’origine della pulsione. La fonte si identifica con la parte dell’organismo in cui compare l’eccitamento somatico, in particolare, con alcune zone definite “erogene” (orale, anale e genitale). Per fonte intendiamo anche il processo fisico chimico che genera la pulsione stessa. La fonte quindi è da intendersi allo stesso tempo come luogo che come processo di formazione. >La META: è l’obiettivo della pulsione. E’ uguale per tutte le pulsioni e consiste nel soddisfacimento, ovvero nell’eliminazione dello stato di eccitazione. Questo stato di eccitazione è come uno stato di tensione che provoca dolore, dispiacere, mentre la scarica produce piacere. >L’OGGETTO: è ciò tramite cui la pulsione raggiunge la meta. Prendiamo in considerazione un esempio: la fame nel lattante. L’oggetto è il seno della madre, che gli consente di eliminare lo stato di eccitazione e scaricare la pulsione. Dato che in questo caso l’oggetto coincide con una specifica parte del corpo della madre, parliamo di oggetto parziale. Se l’oggetto è l’intero corpo della persona, parliamo di oggetto totale. L’oggetto può essere reale o fantasmatico, quando non appartiene al mondo esterno, e sia una rappresentazione mentale dell’individuo (per esempio le fantasie allucinatorie). Ricordiamo che l’oggetto è la componente più variabile della pulsione. L’oggetto di una medesima pulsione può anche variare da persona a persona. >La PRESSIONE: coincide con l’intensità della pulsione, cioè con la quantità di energia.  TIPOLOGIE DI PULSIONI In una prima fase del pensiero di Freud, le pulsioni sono suddivise in due categorie: >Le PULSIONI DI AUTO-CONSERVAZIONE o pulsioni dell’Io: corrispondono alle necessità fondamentali dell’individuo, quindi hanno origine dal bisogno e si soddisfano attraverso un oggetto reale. Fanno riferimento al principio di realtà. >Le PULSIONI SESSUALI: travalicano i bisogni prettamente individuali poiché mirano alla conservazione della specie. Hanno origine dal desiderio e si possono soddisfare anche in modo fantasmatico. Fanno riferimento al principio del piacere . La LIBIDO è l'energia che sta a monte della pulsione sessuale. All’inizio della vita dell’individuo, le pulsioni sessuali sono collegate alle pulsioni di autoconservazione (es. la suzione del seno da parte del bambino produce un piacere sessuale che si appoggia alla necessità della nutrizione, e quindi all’autoconservazione), poi se ne distaccano. Le pulsioni sessuali e le pulsioni di autoconservazione sono considerate da Freud come PULSIONI PRIMARIE, non scomponibili in altre forme o categorie. In una seconda fase del suo pensiero, Freud modifica la precedente suddivisione di pulsioni, osservando che le pulsioni possono avere anche tendenze distruttive e che queste sono conciliabili con la sua precedente classificazione. Le pulsioni vengono così suddivise in: >PULSIONI DI VITA: che comprendono tanto le pulsioni sessuali, quanto le pulsioni di autoconservazione, e che corrispondono agli sforzi dell’Eros (amore, energia costruttiva) per tenere coesa la sostanza vivente; >PULSIONI DI MORTE: la cui meta è la distruzione dell’oggetto; fanno riferimento a Thanatos (nella mitologia greca è la personificazione della morte, sta ad indicare l’energia distruttiva). Obiettivo delle pulsioni di morte è l’annullamento della tensione pulsionale. Le pulsioni di morte inoltre, possono essere rivolte verso l’esterno, portando alla distruzione dell’oggetto, o verso l’interno portando all’autodistruzione del soggetto. In alcuni testi di Freud inoltre, si trova il concetto di PULSIONE PARZIALE. Tale caratteristica della pulsione fa riferimento alla fonte (es. pulsione orale fa riferimento ad un oggetto parziale). Un’altra caratteristica fondamentale delle pulsioni è la loro PLASTICITA’. Secondo Freud, le pulsioni sono caratterizzate da duttilità e trasformabilità.  LE TOPICHE La struttura della mente è rappresentata da Freud in due modelli: prima topica e seconda topica. >DIFFERENZA TRA LE DUE TOPICHE: La prima topica è descritta all’interno dell’Interpretazione dei sogni, (opera di Freud del 1900), e viene poi sviluppata in diversi testi successivi. La prima topica corrisponde ad un modello topografico, nel senso che la mente è pensata e concepita in termini di “province”, chiamate: INCONSCIO-PRECONSCIO-CONSCIO. Sono luoghi della mente. La seconda topica è trattata all’interno dell’Io e l’Es (opera di Freud del 1922) e tratta una modalità di rappresentazione dell’apparato psichico che cambia rispetto al modello precedente, soprattutto nei suoi aspetto epistemologici. Se prima avevano un modello pensato in termini di luoghi di mente, di province psichiche, adesso passiamo ad un modello strutturale della mente, dove non ci sono più province ma istanze psichiche. Non si tratta di luoghi ma di “funzioni mentali”. La mente è sempre tripartita ma in : ES-IO,SUPER IO.  LA PRIMA TOPICA: è un modello topografico, nel senso che la mente è concepita come articolata in alcune parti: INCONSCIO-PRECONSCIO-CONSCIO. Se paragoniamo la mente ad un Iceberg, la parte visibile corrisponde al Conscio, mentre quella sommersa, che è molto più grande della precedente, rappresenta l’Inconscio. Il Preconscio è la zona che collega le altre due, ovvero la parte dell’Iceberg che sta tra la parte emersa e quella sommersa.  LA SECONDA TOPICA La seconda topica viene elaborata nel testo l’Io e l’Es del 1922. Si tratta di una modalità di rappresentazione dell’apparato psichico, differente da quello espresso nella prima topica. Mentre nella prima topica, Inconscio, Preconscio e Conscio sono pensati come “province psichiche” o “luoghi della mente”, ora Freud realizza un modello strutturale della mente, in cui non si parla più di province ma di “ISTANZE PSICHICHE”. Non si tratta insomma tanto di luoghi, quanto di funzioni mentali. La seconda topica si compone di: ES,IO,SUPER-IO >L’ES: l’ES precede a livello ontogenetico le altre due strutture, ovvero l’Io e il Super Io. Fin dall’inizio, l’Es è costituito dalle pulsioni, che nella topica precedente non avevano collocazione precisa, essendo poste tra lo psichico ed il somatico. In questa seconda topica la parola inconscio è ancora utilizzata ma stavolta come aggettivo, non più come sostantivo, come avveniva inizialmente. Il termine inconscio indica una qualità, una funzione della mente. L’Es, essendo inconscio, funziona sulla base del processo primario e funziona sulla base del principio di piacere. >L’IO: L’IO è il risultato della modificazione di una porzione dell’Es, prodotta dal contatto con il mondo esterno. Quando l’individuo nasce, è costituito solo dall’Es. L’Io si sviluppa gradualmente attraverso la relazione con l’oggetto esterno. La funzione dell’Io è quella di svolgere il ruolo di mediatore tra mondo interno e realtà esterna da un lato, e tra pulsioni dell’Es e richieste censorie del Super Io dall’altro. Sono due conflitti diversi: nel primo caso si parla di un conflitto tra la mente e il mondo esterno, mentre nel secondo si è di fronte ad un conflitto tra istanze della mente, che si colloca nella dimensione intrapsichica. L'Io è responsabile dell'esame di realtà ed è saldamente agganciato al principio di realtà. L’Io introduce la dimensione temporale nella mente dell’individuo che determina la tolleranza della frustrazione e la dilazione nel tempo del soddisfacimento pulsionale. Va precisato che l'Io non dispone di un'energia propria, ma usa quella dell'Es, che di fatto è l'unica fonte energetica dell'apparato psichico. L’Io è legato alle sensazioni corporee e la sua formazione ha luogo gradualmente anche attraverso le successive identificazioni: il soggetto, nel momento in cui si relaziona con un oggetto in modo da identificarsi con lui, lo introietta. Le INTROIEZIONI sono alla base dell’Io e dell’identità individuale. INTROIEZIONE: meccanismo attraverso cui il soggetto trasferisce dentro di sé gli aspetti, spesso visti in modo positivo, che appartengono al mondo esterno. >IL SUPERIO: Il SUPER-IO è una formazione psichica che si costituisce in relazione al superamento del complesso edipico. Questo importante passaggio comporta un processo di identificazione con il genitore del proprio sesso, e ciò porta il bambino ad assimilare i valori, le norme e i divieti genitoriali e, in una prospettiva più ampia. Norme, valori e divieti costituiscono il Super-Io. La sua formazione è in parte sia conscia che inconscia, che si contrappone soprattutto alle pulsioni dell'Es. E’ un’istanza particolarmente censoria, che comprende la coscienza morale, e appare in sintonia con le esigenze di autoconservazione. Il Super-Io si forma a immagine del Super-Io del padre e non a immagine del padre. E’ considerata un’istanza psichica transgenerazionale: la morale è relativamente costante attraverso le diverse epoche perché viene rinnovata senza modificazioni particolari da ogni generazione. In questa istanza le pulsioni di morte prevalgono su quelle di vita. Il conflitto tra Io e Super-Io determina il senso di colpa.  IDEALE DELL’IO E IO IDEALE In alcuni suoi testi Freud, in relazione al Super-io, introduce anche i concetti di Ideale dell'Io e di Io ideale. Per evitare comunque ambiguità e confusioni, l'Ideale dell'Io e l'Io ideale vanno distinti in relazione ai loro ruoli nei processi individuali di idealizzazione. >L’IO IDEALE: va pensato come l'incarnazione dell'ideale di perfezione che ha il suo modello nel narcisismo primario. >L’IDEALE DELL’IO: invece rappresenta il modello di perfezione rappresentato dai genitori (o da uno dei due). I divieti e le minacce (del padre) costituiscono il Super- io; l'Ideale dell'Io è invece l'altra faccia della funzione genitoriale, quella più amichevole e positiva (di solito materna), alla quale si possono ricondurre i consigli e i suggerimenti. Come al Super-io si riconduce il senso di colpa, così all'Ideale dell'Io si fa risalire la vergogna.
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