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Riassunto novelle Decameron giornata IV (1-10), giornata V (1-5), giornata VI (1-5), Appunti di Letteratura Italiana

Riassunti dettagliati del Decameron relativi alle seguenti novelle: Giornata IV, tutte le novelle Giornata V, prime cinque novelle Giornata VI, prime cinque novelle

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 23/03/2020

giulia-stagnaro
giulia-stagnaro 🇮🇹

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Scarica Riassunto novelle Decameron giornata IV (1-10), giornata V (1-5), giornata VI (1-5) e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! • GIORNATA IV → il re è FILOSTRATO, amori infelici • SECONDO PROEMIO → Boccaccio è stato colpito dall'invidia, ha ricevuto critiche, si dice che ami troppo le donne e che le lodi troppo. Per difendersi dalle accuse racconta una novella1. Filippo Balducci diventa eremita con il figlio dopo la morte della moglie, vive in preghiera insegnando solo quella al figlio e andando ogni tanto a Firenze per essere sostenuto da alcuni amici. Un giorno il ragazzo si offre di accompagnarlo così da poterlo sostituire nel viaggio quando sarà troppo vecchio per compierlo da solo. Arrivati a Firenze, il figlio si stupisce di ogni cosa che vede, compreso un gruppo di donne che tornavano da un matrimonio; il padre gli dice di ignorarle che sono papere e poi che sono “mala cosa”, il ragazzo però, che non ne aveva mai sentito parlare, non sa cosa sono e ne vorrebbe portare una con sé. La novella serve a Boccaccio per far capire che non si può andare contro le leggi della natura. Chi lo critica non ama né è amato, lui non ha colpe, si attiene a ciò che i poeti dello Stilnovo hanno declamato, inoltre, siccome le donne assomigliano alle muse nell'aspetto fisico, se non per altri motivi, almeno per questo dovrebbero piacergli. Ci vogliono forze per opporsi alle leggi della natura e ciò è inutile, lui non ha queste forze, ma, se anche le avesse, le darebbe ad altri. Conclude dicendo che spera che gli invidiosi, nella sua breve vita, lo lascino stare. • GIORNATA IV, NOVELLA 1 → racconta Fiammetta. Tancredi, principe di Salerno, è stato un buon re e ha avuto una sola figlia che ama molto. Per molto tempo non l'ha fatta sposare, poi l'ha data in moglie a un duca che è morto quasi subito e lei è tornata a vivere con il padre. La ragazza è molto bella e intelligente e, vedendo che il padre non le trova marito e siccome non è cortese parlargliene, decide di trovare un amante alla corte, tra gli uomini che servono il padre. Si innamora di Guiscardo, un valletto di umili origini ma dal cuore nobile, anche lui è innamorato di lei e per un po' si guardano solo da lontano. Un giorno la ragazza ha un' idea, nasconde una lettera in una canna e dice al giovane di darla alla sua serva perchè ci soffi dentro per ravvivare il fuoco. Immaginando che ci sia una ragione per quel dono e vedendo che la canna è aperta, Guiscardo trova la lettera. Ghismonda2 si era ricordata di una grotta alla quale si accede dall'interno del castello tramite una porta nelle sue stanze e dall'esterno attraverso una fessura nella roccia; ha fatto in modo di aprire la porta, chiusa da anni e di cui solo lei ricorda l'esistenza e poi ha dato appuntamento al giovane. I due si incontrano così per un po' di tempo. Un giorno Tancredi va nella stanza della figlia per parlare ma, non trovandola si addormenta nascosto; i due giovani sono nella stanza come al solito, il padre li vede ma rimane nascosto. Il giorno seguente fa incarcerare Guiscardo e va dalla figlia piangendo per sentire la sua opinione riguardo la storia. Ghismonda pur volendo piangere, si mantiene integra e dice che anche lei, come il padre è fatta di carne, che anche lui deve essere stato a suo tempo innamorato, che Guiscardo è un uomo nobile e che più volte lo stesso Tancredi lo ha lodato. Conclude dicendo che qualunque sarà la decisione del padre, se lei non subirà la stessa sorte, lo farà con le proprie mani. Il padre decide di fare uccidere Guiscardo e fa consegnare alla figlia il cuore in una coppa d'oro. Lei prepara un veleno con alcune erbe, riempie di lacrime la coppa, si dispera e infine vuota il veleno nella coppa. Beve il liquido e, con il cuore del giovane stretto al petto si sdraia sul letto ad aspettare la morte. Tancredi lo viene a sapere, va nella sua stanza e la giovane come ultimo desiderio prima di morire chiede di essere sepolta nello stesso luogo dove giace l'amato. Filostrato non è colpito più di tanto dalla novella perchè comunque i due amanti hanno avuto un momento felice insieme. Pampinea si propone di risollevare un po' l'animo dopo la storia triste di Fiammetta. • GIORNATA IV, NOVELLA 2 → racconta Pampinea. Il protagonista della storia è Berto della Massa, un uomo di Imola che tutti conoscevano per il suo comportamento scellerato. Si trasferisce a Venezia quando si accorge che a Imola le sue malefatte non riescono più e si converte diventando frate con il nome di frate Alberto d'Imola. Nessuno si pone il problema che lui da ladro, falsario ecc 1 In totale quindi le novelle sono 101 non 100 2 Il nome della ragazza non viene detto all'inizio, ma solo dopo sia diventato un abile predicatore e in poco tempo si conquista il favore dei veneziani; in realtà aveva solo nascosto i suoi vizi in attesa di poterli nuovamente mettere in pratica. Un giorno si confessa con lui Madonna Lisetta, il cui marito era un mercante che si era imbarcato per lavorare nelle Fiandre. Il frate le domanda se abbia degli amanti e lei risponde che la sua bellezza non è assolutamente al pari di quella delle altre donne e che se solo volesse ne avrebbe, ma che la sua bellezza non è fatta per essere amata da chiunque; il frate se ne innamora, ma per restare “nella parte” la rimprovera dicendole di non peccare di vanità. Qualche giorno dopo si reca a casa della donna le chiede scusa per il suo comportamento e le dice di avere ricevuto la visita dell'angelo Gabriele che, innamorato di lei, lo ha picchiato per averle mancato di rispetto, per questo motivo si presenta solo ora a casa sua. Il frate aggiunge che l'angelo stesso lo ha mandato lì per farsi perdonare e per fare da intermediario tra lui e la donna. L'angelo infatti vorrebbe passare la notte con Madonna Lisetta perchè se n'è innamorato; dovrà però assumere le sembianze di uomo affinchè lei ne possa sopportare la vista. Il frate chiede alla donna che sia suo il corpo attraverso il quale l'angelo si presenterà a lei così che, in quell'arco di tempo, la sua anima attenda in Paradiso. La donna acconsente anche perchè il frate era stato picchiato a causa sua e la notte aspetta con la porta aperta fino all'arrivo del frate, vestito di bianco, che si spaccia per l'angelo. Passano la notte insieme e il giorno seguente la donna va dal frate che la ringrazia perchè nel frattempo la sua anima è stata lasciata in un bellissimo posto pieno di fiori ecc. Vanno avanti per qualche tempo finchè la donna non racconta dell'amante ad un'amica e in poco tempo si sparge la voce per tutta Venezia. Una notte il frate viene sorpreso dai parenti di lei e fugge prima che lo riconoscono, si butta in un canale e trova rifugio a casa di un uomo che, con una scusa, organizza un tranello per portarlo in piazza, coperto di piume per prenderlo in giro e consegnarlo agli altri frati che lo incarcerarono fino alla sua morte. Filostrato non è soddisfatto della novella perchè ha fatto troppo ridere, Lauretta dice che lui è troppo contro gli amanti felici, ma che comunque si atterrà al suo volere e racconterà una storia con un finale tragico. • GIORNATA IV, NOVELLA 3 → racconta Lauretta. Digressione iniziale sulla rabbia che colpisce sia gli uomini che le donne, in quest'ultimo caso in modo più irrazionale. Tre sorelle, Ninetta, Maddalena e Bertella. Le prime due gemelle, quindici anni, l'altra quattordici. Ninetta è innamorata di Restagnone, le altre due di amici dell'uomo, Folco e Ughetto. Un giorno Restagnone, essendo più povero degli altri due, propone di mettere in comune i beni e andare a vivere insieme con le loro donne a Creta, i sei fuggono e per molto tempo vivono tra agi e ricchezze. Piano piano però l'amore di Restagnone per Ninetta si affievolisce e lui inizia a corteggiare una giovane del posto; quando la donna lo viene a sapere si infuria e si dispera, per un po' controlla tutti gli spostamenti dell'uomo poi, con l'aiuto di una vecchia greca esperta di veleni, lo fa uccidere. Al mattino sono tutti disperati, iniziano le indagini, viene presa la vecchia che confessa e Ninetta viene arrestata dal duca di Creta. Quest'ultimo era però innamorato di Maddalena e, sapendolo, lei lo fa avvisare che è disposta a tutto purchè la sorella venga liberata. Così il duca finge di dover far annegare Ninetta, ma in realtà la riporta a casa, mentre Folco e Ughetto vengono incarcerati per la notte con una scusa. Maddalena e il duca passano la notte insieme e al ritorno degli uomini il mattino dopo, essi trovano anche Ninetta a casa. Folco, sapendo del debole che il duca aveva per Maddalena intuisce tutto e la uccide, poi scappa con Ninetta e di loro non si saprà più nulla. Il duca viene a sapere della morte dell'amante e fa arrestare Bertella e Ughetto, estranei a tutta la vicenda che però, per evitare ripercussioni, corrompono con denaro le guardie della prigione e fuggono a Rodi dove moriranno in povertà. • GIORNATA IV, NOVELLA 4 → racconta Elissa. Il protagonista della storia è Gerbino, nipote di Guglielmo II, re di Sicilia. Il ragazzo è stato cresciuto dal nonno dopo la morte del padre è diventato un uomo valoroso, si sa di lui anche a Tunisi, territorio sotto il controllo della Sicilia. La figlia del re di Tunisi, sentendo parlare del giovane se ne innamora e allo stesso modo lui, avendo saputo da altri della sua bellezza. I due per un po' di tempo si scambiano saluti, promesse, oggetti ecc • GIORNATA IV, NOVELLA 9 → racconta Filostrato. Guiglielmo Rossiglione e Guiglielmo Guardastagno sono uno cavaliere e l'altro suo vassallo, da sempre sono molto amici, vanno alle giostre insieme ecc. Rossiglione ha una moglie che si innamora di Guardastagno e, nonostante l'amicizia, questo ricambia, i due si incontrano per un po' di nascosto e altrettanto di nascosto, una volta scoperto il tradimento, Rossiglione medita di uccidere l'amico. Un giorno viene annunciato il bando per un torneo e Rossiglione manda a dire a Guardastagno che avrebbe piacere di discutere con lui a riguardo per poter partecipare insieme e si danno appuntamento per la cena del giorno successivo. Rossiglione aspetta sulla strada l'amico che è disarmato, lo attacca con una lancia e lo uccide facendo fuggire i famigliari che erano con lui e che non riconoscono l'aggressore; poi strappa il cuore all'uomo e torna a casa. La moglie la sera si stupisce di non vedere l'amico del marito che stava aspettando con ansia, ma Rossiglione le dice che potrà arrivare solo il giorno successivo; intanto consegna il cuore al cuoco fingendo che sia cuore di cinghiale affinchè venga cucinato e messo in un piatto d'argento. Durante la cena il cuore viene servito alla moglie che lo mangia; al termine il marito rivela ciò che era successo e la donna sconvolta si getta dalla torre del castello. Rossiglione scappa, i due amanti vengono sepolti nel castello della donna. • GIORNATA IV, NOVELLA 10 → racconta Dioneo. A Salerno vive un esperto medico chirurgo sposato con una donna più giovane che ha molti amanti; lei si innamora di Ruggieri un giovane di nobili che ha condotto però una vita scellerata. Lei cerca di convincerlo a redimersi. Un giorno il medico si ritrova a curare un uomo con una gamba in cancrena, deve tagliargliela; prepara in una brocca acqua con oppio per farlo addormentare durante l'operazione. Quella sera non può andare dal paziente perchè lì vicino c'è stata una rissa con alcuni feriti e non è sicuro, perciò rimanda al giorno seguente e passa la notte fuori da amici. La donna ne approfitta e fa venire a casa Ruggieri e lo nasconde nella stanza del marito in attesa che tutti nella casa si addormentino. Lui intanto beve dalla brocca del dottore e si addormenta, quando la donna torna prova a svegliarlo in tutti i modi e alla fine lo crede morto. Con l'aiuto della domestica decidono di metterlo in una cassa lasciata da un falegname sotto la casa, la domestica vorrebbe ferirlo, ma la donna non vuole. Intanto due usurai che vivevano con le mogli li vicino, rubano la cassa e la portano in casa; dopo un po' Ruggieri si sveglia, inizialmente decide di aspettare in silenzio credendo di essere stato nascosto dall'amante a causa del ritorno del marito e non ricordando nulla della serata; poi però cercando di sistemarsi fa cadere la cassa e le mogli degli usurai si svegliano gridando al ladro. Ruggieri viene portato dal rettore e accusato di aver tentato di rubare in casa degli usurai; la notizia si diffonde e vengono a saperlo anche la donna e la domestica che si stupiscono che sia vivo. Intanto il medico torna, non trova la brocca con l'oppio; la domestica indaga e le donne capiscono cosa è successo, perciò organizzano un piano per liberare Ruggieri. La domestica va dal medico fingendo di essere l'amante di Ruggieri e spiega la situazione ottenendo il permesso di andare dal rettore perchè il ragazzo venga liberato. Informato Ruggieri sulla versione da raccontare, la domestica parla con il rettore che libera Ruggieri e accusa gli usurai di aver rubato al falegname la cassa nella quale era stato messo Ruggieri. Quest'ultima novella ha fatto ridere; Filostrato si scusa per l'argomento triste della giornata, poi consegna la corona a Fiammetta, descrizione della donna. L'argomento della prossima giornata saranno amori con lieto fine. La giornata termina con una canzone di Filostrato. • GIORNATA V → la regina è FIAMMETTA, amori con lieto fine Fiammetta sveglia i ragazzi al mattino presto, passeggiano e quando il sole è alto rientrano; mangiano e poi si riuniscono introno alla fonte per le novelle. • GIORNATA V, NOVELLA 1 → racconta Panfilo. Un ricco uomo di Cipro, Aristippo, ha, tra gli altri, un figlio, Galeso, che per aspetto e grandezza supera tutti gli altri ragazzi, ma matto e rozzo, al quale non era stato possibile insegnare nulla; i ragazzi lo chiamano Cimone, “bestione”. Il padre lo manda in campagna, Cimone si trova meglio qui. Un giorno mentre attraversa i possedimenti, si ritrova in un bosco, in una radura vede dormire una ragazza bellissima, Efigenia, con i suoi servi. La ragazza lo colpisce subito, pensa che potrebbe anche essere una dea, perciò, anche se vorrebbe svegliarla per vedere i suoi occhi, aspetta che si svegli da sola. Al risveglio Efigenia lo riconosce e gli chiede cosa ci fa in quel bosco, lui non risponde, inizia a fissarla; la ragazza teme che si lasci andare ad atti volgari, sveglia le serve e fa per andarsene, ma Cimone vuole andare con lei e la accompagna a casa. Tornato dal padre chiede di essere vestito come i suoi fratelli, il padre ne è contento; in 4 anni dall'innamoramento, apprende tutto ciò che un nobile deve sapere, diventa uno tra i giovani più virtuosi di Cipro. Il padre lo asseconda in tutto e Cimone non vuole più essere chiamato Galeso perchè Efigenia lo aveva chiamato Cimone. Si verifica la disponibilità del padre di lei, Cipseo, di farla sposare, ma lei era già promessa a un giovane di Rodi, Pasimunda. Cimone decide di attaccare la nave con la quale Efigenia deve essere portata a Rodi; gli uomini a bordo si arrendono e lei gli viene consegnata. Piange, Cimone la consola, lui ha meritato il suo amore più di Pasimunda; i due vanno verso Creta. Li sorprende una tempesta che li costringe ad approdare su una spiaggia senza sapere che si tratta di Rodi. Qui vengono riconosciuti, Cimone e i suoi arrestati da Pasimunda. Viene fissato il giorno delle nozze, i ragazzi di Cipro liberati, contro il volere di Pasimunda. Questi aveva un fratello, Ormisda, che doveva sposare Cassandra di cui era innamorato anche il maestro Lisimaco. Pasimunda propone che i matrimoni si facciano lo stesso giorno e Lisimaco decide di rapire Ormisda; parla con Cimone e gli propone di collaborare per rapire le due donne. Si preparano per attaccare le case dei mariti il giorno in cui vi sarebbero entrate Efigenia e Cassandra. Cimone uccide i due fratelli poi vanno a Creta dove si sposano; dopo un po' di tempo ognuno torna nella sua patria con la moglie. • GIORNATA V, NOVELLA 2 → racconta Emilia. A Lipari due giovani, Gostanza e Martuccio Gomito sono innamorati, ma lui non la può sposare perchè il padre non vuole, il ragazzo è troppo povero. Martuccio decide allora di partire con alcuni compagni e di fare ritorno solo quando sarà abbastanza ricco; si mettono in viaggio su una barca e iniziano a rubare per arricchirsi volendo accumulare sempre di più finchè non vengono attaccati, derubati e infine imprigionati a Tunisi. A Lipari arriva la notizia, si pensa però che siano tutti morti; Gostanza perciò decide di salire su una barca che trova al porto e, tolti i remi e il timone, si addormenta sul fondo sperando di morire annegata. Approda su una spiaggia, la sveglia una ragazza, Carapresa, che le dice che si trova su una spiaggia della Tunisia, la ospita in casa e poi la porta da una donna saracena che viveva con altre ragazze, qui Gostanza impara diversi lavori e vive insieme a loro. Intanto il re di Tunisi deve combattere una battaglia e Martuccio, che era in prigione, chiede di poter vedere il re per dargli un consiglio per vincere il comnbattimento; il re accetta di vederlo. Martuccio spiega che, siccome i tunisini sono abili arcieri, è opportuno fare in modo che i nemici si ritrovino a corto di frecce. Il piano di martuccio prevede che vengano fatti per i soldati archi con le corde sottili e la parte anteriore più piccola così che, durante la battaglia i Tunisini possano usare anche le freccie che sono arrivate dai nemici, ma questi, avendo le corde degli archi spesse, non possano rimandare indietro le loro. Grazie a quest'idea, si vince la battaglia e il re ricompensa Martuccio con denaro e onori; si sparge la notizia, Gostanza viene a sapere che l'amato è ancora vivo e chiede alla donna che la ospita di poter andare a Tunisi per incontrarlo. La ragazza, accompagnata dalla donna e da Carapresa si reca a Tunisi e viene organizzato un incontro tra lei e Martuccio. Il giovane è felice di rivederla, raccontano al re la loro storia, si sposano secondo la legge locale, poi si risposano a casa. • GIORNATA V, NOVELLA 3 → racconta Elissa. A Roma si innamorano Pietro Boccamazza, di famiglia nobile e Agnolella, figlia di un plebeo. Lui vuole sposarla, ma i suoi parenti non vogliono e impediscono al padre di lei di accettare; non vedendo altra possibilità, i due fuggono verso Anagni senza sposarsi. Pietro non conosce bene la strada, vengono attaccati; lei scappa nel bosco, lui si salva perchè intervengono dei fanti e gli assalitori, essendo in numero minore scappano. Pietro si mette alla ricerca di Agnolella, ma non riesce a trovarla. Intanto la ragazza incontra un'anziana coppia a cui chiede ospitalità per la notte preferendo il rischio dei briganti al dover dormire nel bosco da sola; un gruppo di briganti attacca veramente la casa, ma Agnolella si nasconde nel fieno e quelli si accontentano del suo cavallo che portano via dopo aver mangiato e bevuto lì. Il giorno seguente la coppia accompagna la ragazza ad un castello vicino, appartenente a Liello di Campo di fiore, dove viene riconosciuta dalla moglie e accolta nell'attesa di tornare a Roma. Pietro intanto si ripara sopra ad un albero, quando venti lupi mangiano il suo cavallo; il ragazzo vede un fuoco in lontananza, si avvicina e viene accolto da un gruppo di pastori che lo accompagnano al castello dove incontra l'amata. La donna che aveva aiutato Agnolella dispone che si facciano le nozze tra i due, penserà lei poi a risolvere i problemi delle famiglie. • GIORNATA V, NOVELLA 4 → racconta Filostrato. Messer Lizio da Valbona ha una figlia bellissima, Caterina, che aspetta di far sposare. Nella sua corte si trova spesso ricciardo Manardi, trattato da messer Lizio e da sua moglie al pari di un figlio. I due ragazzi si innamorano e un giorno si danno appuntamento sul balcone per la sera successiva; Caterina chiede quindi alla madre, visto il caldo, di far preparare un letto sul balcone vicino alla stanza del padre, sopra il giardino, perchè possa dormire lì. Il padre acconsente solo dopo che la figlia passa la notte lamentandosi del caldo e tenendo sveglia anche la madre. Ricciardo nella notte con una scala raggiunge l'amata e i due, dopo aver passato la notte insieme, invece di lasciarsi, si addormentano nudi e abbracciati. Il giorno seguente il padre, che vuole vedere se la figlia ha dormito bene, li trova e chiama la moglie; decide di risparmiare la vita al ragazzo a patto che lui sposi Caterina. Ricciardo accetta, i due si sposano immediatamente sul balcone e poi pochi giorni dopo con una cerimonia ufficiale. • GIORNATA V, NOVELLA 5 → racconta Neifile. Guidotto da Cremona e Giacomin da Pavia sono due uomini anziani, il primo muore e lascia al secondo i suoi beni e una bambina di dieci anni; lui la cresce come fosse sua figlia e lei diventa una bellissima ragazza molto desiderata. Giannole di Severino e Minghino di Mignole sono due ragazzi che si odiano perchè entrambi innamorati di lei; Giannole è amico di Crivello, servitore di Giacomino, che promette, quando il padrone si assenta, di fargli incontrare la ragazza. Allo stesso modo anche la domestica di Giacomino ha fatto amicizia con Minghino e ha parlato di lui alla giovane che se ne è innamorata; anche lei ha organizzato un incontro per la stessa occasione. La sera in cui Giacomino è a cena da amici, i due ragazzi vengono fatti entrare, ne nasce una zuffa, intervengono i vicini, alla fine Giannole e Crivello vengono arrestati. Al ritorno, Giacomino apprende la notizia, i parenti dei ragazzi sono disposti a tutto pur di farsi perdonare, lui vorrebbe far sposare la ragazza, ma non se conosce il padre; si sa solo che Guidotto l'aveva trovata quando aveva due anni, in una casa abbandonata dopo la conquista di Faenza e l'aveva portata con sé mosso a compassione. Tra i presenti c'è un uomo che era stato in battaglia con Guidotto e che si ricorda di chi era la casa derubata. La ragazza viene riconosciuta, anche grazie ad una cicatrice, come Agnesa, figlia di Bertoluccio, padre di Giannole. La giovane viene quindi data in sposa a Minghino. • GIORNATA IV → la regina è ELISSA, ingegno umano Elissa all'alba sveglia gli altri ragazzi, fanno una passeggiata e rientrano per pranzo. Dopo aver mangiato inizia la discussione tra Licisca, serva di Filomena, e Tindaro, servo di Filostrato, riguardo la verginità delle donne prima del matrimonio. La donna dice che le donne non arrivano mai vergini al matrimonio, Tindaro sostiene il contrario. Elissa chiede un parere a Dioneo che da ragione a Licisca.
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