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La Storia della Scienza: Il Ruolo dei Comuni nella Produzione Scientifica - Prof. Vaccari, Sintesi del corso di Scienza

La storia popolare della scienza, i suoi origini, le figure chiave e la sua evoluzione fino alla nascita della scienza moderna. Il documento mette in evidenza il ruolo dei comuni nella produzione scientifica, la importanza della sperimentazione e del metodo concreto, e la relazione tra scienza e tecnologia. Vengono anche discusse le differenze tra la storia popolare e la storia sociale della scienza.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 04/03/2019

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Scarica La Storia della Scienza: Il Ruolo dei Comuni nella Produzione Scientifica - Prof. Vaccari e più Sintesi del corso in PDF di Scienza solo su Docsity! QUALE SCIENZA? QUALE STORIA? QUALE POPOLO? (CAP. 1) LA STORIA DELLA SCIENZA: La storia popolare della scienza mette in luce il ruolo ricoperto dalle persone comuni nella produzione scientifica. L’obiettivo è quello di dimostrare che la masse anonime di individui hanno dato un contributo molto più rilevante di quello solitamente riconosciuto. Se si da alla scienza il significato di conoscenza della natura non dovremmo sorprenderci che l’origine della scienza provenga da coloro che erano più vicini alla natura (cacciatori-raccoglitori, agricoltori, fabbri…). La scienza ha origine dalle competenze popolari le quali non sono di livello inferiore. Il progresso della conoscenza è avvenuto per la modificazione delle conoscenze precedenti. La storiografia ha fatto una ricostruzione sbilanciata basandosi sui rapporti di potere. Nella storia popolare della scienza le donne acquisiscono maggior peso, soprattutto per quanto riguarda la scienza medica, anche se anche in essa non ottengono una parità con gli uomini in quanto non svolgevano attività artigianali. QUALE SCIENZA: In latino scienza era un termine generico che indicava qualsiasi forma di conoscenza. Quando questa appartiene a un gruppo chiuso è legata agli interessi della classe dominante, manca delle fonti di conoscenza e di ispirazione che risiedono nelle facoltà creative del popolo. La scienza come significato di conoscenza della natura pone maggiore attenzione sui processi empirici in quanto i fondamenti della conoscenza scientifica debbano dare molto di più alla sperimentazione e al metodo concreto piuttosto che al pensiero astratto. Il pregiudizio di ritenere che più una materia è teorica più è scientifica divide la scienza in hard and soft science, ossia le scienze sociali che vengono considerate meno scientifiche in quanto è più difficile essere oggettivi e neutrali. La scienza vista come pura teoria viene collocata al di sopra delle controversie. Un altro errore diffuso è distinguere nettamente la scienza dalla tecnologia poiché è stata la tecnica ad aver guidato il progresso scientifico, poiché all’origine della scienza non c’è la parola ma l’azione. Solo dal diciannovesimo secolo con la produzione di massa delle tinture chimiche e con l’avvento dell’industria elettrica si arriva alla produzione di tecnologie a partire dalla teoria. I risultati scientifici non sono frutto di singoli pensatori ma hanno una natura collettiva e sociale. QUALE POPOLO: Le caratteristiche del popolo sono manualità, anonimato, ignoranza del latino e assenza di sostegno dall’alto. Quelli che non sono popolo sono la classe dominante. Un numero esiguo di tradizionali eroi della scienza appartenevano a tale classe mentre la maggior parte degli scienziati erano servitori di alto rango. Dalle origini è stata attuata una differenziazione tra attività intellettuali, ritenute superiori, e attività manuali, ritenute inferiori. C’è però qualche eccezione. In ogni caso la storia popolare della scienza non mira tanto ai risultati individuali quanto a quello dei gruppi professionali. QUALE STORIA: Il problema è l’idea che il pubblico ha della scienza non è mediata dagli storici di professione ma dagli stessi scienziati i quali non sono storici di mestiere. L’interesse per il percorso evolutivo della scienza è secondario e quindi viene raccontato in modo parziale senza raccontare degli errori. Questa non è una storia scientificamente valida poiché da un’immagine falsa e fuorviante. Non possono essere ignorati i grandi scienziati ma le loro storie devono essere raccontate da un altro punto di vista. La storia sociale è una storia che analizza il contesto sociale in cui lavorano gli scienziati ed è un utile correttivo agli eccessi di idealizzazione della storia della scienza ma se vi è un’apertura alla storia della gente comune il punto di vista molto spesso rimane quello della classe dominante. La storia popolare invece pone l’interesse verso gli artigiani, coloro che concretamente facevano nuove scoperte e che lavoravano sia con le mani che con il cervello per necessità materiale. PREISTORIA: I CACCIATORI-RACCOGLITORI ERANO STUPIDI? (CAP. 2) L’UOMO PER HOBBES E ROSSEAU: Hobbes scriveva le sue opinioni sull’uomo preistorico ritenendolo ben al di sotto del livello umano attuale. Di tutt’altra opinione era Rosseau il quale definiva gli uomini preistorici dei nobili selvaggi. Egli affermava che essi vivevano in totale tranquillità, sani, liberi e felici fino a che non decisero di assoggettarsi ad un re (o padrone) donandogli la loro libertà in cambio di protezione (contratto sociale). La vera rovina dell’uomo primitivo fu la creazione della società. Le opinioni e i giudizi sulle conoscenze e le capacità dell’uomo primitivo furono contrastanti. LA CONFERENZA MAN THE HUNTER: Nel 1966 una conferenza chiamata Man the Hunter rappresentò un momento di svolta nella percezione dello stile di vita dei cacciatori- raccoglitori. Tra vari antropologi fu interessante l’esposizione dei fatti da parte di Marshall Sahlins, il quale affermava che in condizioni normali i cacciatori-raccoglitori avevano bisogno di lavorare soltanto alcune ore al giorno per soddisfare i loro bisogni materiali, cosa che permetteva loro di godere di molto tempo libero e di un’esistenza relativamente tranquilla. Si riteneva tradizionalmente che i popoli primitivi non fossero riusciti a compiere progressi tecnologici in quanto la lotta disperata per la sopravvivenza non concedeva loro tempo ma la ragione per cui i cacciatori non riuscirono a fare progressi non risiedeva nel fatto che erano troppo occupati o troppo stupidi bensì sul fatto che il progresso su di loro esercitava ben poca attrazione. Accanto alla figura dell’ uomo cacciatore fu integrata quella di donna raccoglitrice, la quale ebbe però ruolo fondamentale anche per quanto riguarda la conoscenza delle proprietà delle piante che erano fondamentali per la loro sopravvivenza. LA NAVIGAZIONE PER GLI ANTICHI: Gli uomini preistorici furono grandi esperti anche nella navigazione. Non si hanno dei veri e propri documenti che attestino come i marinai compivano i loro viaggi ma soltanto delle indicazioni circa i metodi di navigazione utilizzati. Le tecniche tradizionali di navigazione del Pacifico sono però incompatibili con quelle occidentali a tal punto che ci sono scarse probabilità che le conoscenze che ancora sopravvivono tra gli indigeni siano state contaminate da idee introdotte da fuori. Per facilitare la loro navigazioni svilupparono un metodo preciso basato su una dettagliata conoscenza della posizione delle stelle. Di giorno invece ci si rivolge al sole che aiuta solo in certi casi ma se esso non è presente o altri casi è utile affidarsi ad ulteriori metodi riconoscitivi. Una delle tecniche maggiormente utilizzate è quella delle onde morte: un’onda morta può essere considerata come un’onda vecchia poiché non forma la cresta e ha un’ondulazione più lunga e più lenta. Le onde si formano sotto l’azione diretta dei venti ma le acque messe in movimento proseguono il loro popolate della scienza) ed età postsocratica (dominata da una interpretazione della natura nella quale il pensiero precede la materia). LA SCIENZA PRESOCRATICA: Le civiltà più antiche erano basate sull’agricoltura ed erano caratterizzate da forme di organizzazione sociale totalitarie nella quale la cultura finì per diventare monopolio di caste sacerdotali. Iniziarono successivamente a svilupparsi nel mondo greco classi sociali estranee all’agricoltura a stretto rapporto con attività commerciali. Le città della costa ionica erano città portuali abitate da migranti provenienti da tutto il mondo e questo implicò il fermento intellettuale. LA SCIENZA POSTSOCRATICA La scienza greca ebbe un arresto non dovuto alle idee di Platone ma alla struttura di una società che si basava sulla schiavitù. Platone precludeva l’esercizio della scienza a coloro che svolgevano valori manuali e diceva che non si poteva riconoscere allo schiavo costruttore di cose una scienza superiore a quella del padrone che se ne serviva. Per difendere questa impostura Platone raccomandò che i libri dei materialisti ionici fossero distrutti e che il suo libro menzognero venisse imposto dalla Stato come una fonte obbligatoria di sapere. La nobile menzogna dice che le gerarchie sociali sono immutabili perché volute da dio e la classe dominante merita di governare. Il disprezzo del mondo fisico di Platone e Socrate fu uno dei principali motivi della morte della scienza nel mondo greco. L’approccio anti empirico di Platone in campo scientifico-naturale finì per avere la meglio nel mondo greco. ARISTOTELE: Aristotele adottò un approccio concreto basato su osservazioni dirette in contrasto con Platone ed aveva una concezione elitaria della scienza. Secondo il filosofo in natura qualunque fenomeno è diretto a uno scopo predestinato. Si pensò che avesse risolto tutti i problemi scientifici generali ma dopo il Rinascimento la scienza moderna dovette dimostrare per prima che quelle soluzioni erano sostanzialmente sbagliate. CINICI, STOICI ED EPICUREI: Nascono tre scuole anti elitarie che cercano il sostegno della gente comune. I primi erano i Cinici che attiravano i perseguitati e gli oppressi e la loro protesta era un ostentato rifiuto di tutte le convenzioni sociali. Poi c’erano gli Stoici che avevano una concezione della natura che metteva in risalto la somiglianza di tutti gli esseri umani a sostegno di un ideale di solidarietà del genere umano ma quando il movimento crebbe iniziarono a cercare compromessi con la classe dominante. Infine ci furono gli Epicurei che aspiravano ad essere un movimento di scienza per il popolo. Ebbero una coerenza della loro dottrina e non vennero mai meno ai loro principi. LA SCIENZA UFFICIALE DOPO ARISTOTELE: Dopo la morte di Aristotele il museo di Alessandria divenne il luogo della scienza ufficiale. Tolomeo finanziò il museo di Alessandria per assicurare alle ricerche i migliori cervelli. Allo steso modo lo Stato finanziava l’istituzione gemella al museo ovvero la Biblioteca di Alessandria. Gli interessi dei Tolomei si focalizzava sull’ingegneria civile e militare piuttosto che sulla scoperta di come miglioramento della vita e rendere il lavoro meno gravoso. La scienza ufficiale greca all’epoca del museo era limitata agli interessi di una classe dominante imperialista. Tolomeo e Galeno, i due grandi esponenti della cultura greco-romana, rappresentarono il punto più alto raggiunto dalla scienza ufficiale nella tarda antichità classica che da quel momento in poi cominciò a declinare. LA SCIENZA DEL MONDO ISLAMICO: L’eredità greca fu preservata nel mondo islamico il quale ebbe il semplice ruolo di custodirla fino al giorno in cui poté essere di nuovo trasmessa all’Europa ariana. La cultura arabo-islamica fu fonte di originali contributi alla cultura scientifica. I matematici mussulmani adottarono dall’india il sistema numerico posizionale in base dieci. La tradizione scientifica mussulmana è in massima parte opera di cerchie di intellettuali al servizio di potenti signori e i suoi documenti si riferiscono a un numero esiguo di grandi pensatori. Gli studiosi islamici tendevano a sfruttare le conoscenze degli artigiani. Il maggior apporto dei medici, dei profumieri e dei metallurgici islamici al progresso scientifico riguardò la chimica poiché i loro successi furono legati alla loro emancipazione da quei pregiudizi di classe che avevano separato gli scienziati greci dai mestieri manuali. LA SCIENZA NELLA CINA TRADIZIONALE: Il punto di partenza degli alchimisti islamici non furono soltanto le conoscenze dei loro predecessori ellenistici ma anche quelle che provenivano dalla Cina. La Cina fu fonte di molte innovazioni tecniche importantissime che raggiunsero l’Europa e stimolarono la Rivoluzione Scientifica. I progressi tecnologici erano tenuti accuratamente sotto controllo per essere certi che non minassero in alcun modo la stabilità sociale. Di conseguenza nell’ottica dell’aristocrazia della cultura alcune scienze erano ortodosse (astronomia, matematica e fisica) e altre no (alchimia e attività che comportavano lavoro manuale). Si pensa che la civiltà cinese sia stata molto più efficace di quella europea nell’indagare la natura e nel volgere la scienza naturale a beneficio dell’umanità. I personaggi storici onorati dai cinesi per le loro imprese creative rappresentano l’intero spettro sociale ma il maggior numero di inventori furono indubbiamente semplici cittadini e artigiani. Si stima che più della metà delle principali scoperte e invenzioni sulle quali si fonda il mondo moderno provengono dalla Cina. Queste civiltà cominciarono poi a fossilizzarsi in élite di intellettuali che contrastavano la ricerca del nuovo. MARINAI D’ALTURA E SCIENZA DELLA NAVIGAZIONE (cap. 4) LA (FINTA) PAURA DEI MARINAI: I desideri dei marinai di compiere esplorazioni erano limitati nell’interesse del regno. Dunque i marinai erano considerati ignoranti e paurosi ma tale visione è falsa. La loro tendenza a procedere con cautela era del tutto razionale ma i marinai in tutte le epoche hanno navigato in mare aperto. A favorire la navigazione in mare aperto della massima importanza fu la comprensione della regolarità delle correnti e dei venti oceanici. I marinai imparavano continuamente navigando, registravano le loro osservazioni e le riferivano agli altri. Una delle scoperte dei regimi dei venti oceanici viene attribuita a un marinaio greco, Alessandro Ippalo, che scoprì come sfruttare i monsoni nell’oceano indiano per compiere il viaggio dalla costa orientale dell’Africa all’India. La capacità di prevedere l’andamento delle maree tuttavia deriva da una precisa comprensione della sua corrispondenza con la posizione della Luna. I marinai analfabeti dell’atlantico sapevano calcolare con precisione l’andamento della marea in ogni giorno del calendario lunare. GEOGRAFIA E CARTOGRAFIA: Furono i marinari a guidare la nascita di carte geografiche precise. Le carte nautiche divennero monopolio dei governi in quanto erano la chiave per il dominio imperiale. La monarchia spagnola aveva sottratto le conoscenze ai marinai e diede vita alla casa della contratacion de las Indias. Il compito era di regolare le relazioni commerciali con le colonie spagnole nelle americhe imponendo stretti controlli su tutte le attività concernenti la navigazione. Una delle sue cure principali era quella di esercitare un monopolio sulle importanti informazioni contenute nelle carte nautiche. Per legge infatti i navigatori non potevano salpare senza una licenza della casa ed era prevista una multa se fossero stati scoperti a utilizzare qualsiasi carta diversa da quelle fornite dalla autorità. Di ritorno dal viaggio dovevano restituire le carte e per questo i navigatori non volevano inserire sulla carta ciò che avevano scoperto. Le più antiche mappe sono incise su tavolette di argilla e provengono dalla Mesopotamia. I PORTOLANI ED I MARINAI ITALIANI: Alla fine del Quattordicesimo secolo i cinesi erano i marinai più avanzati mentre nel mediterraneo i marinai più esperti erano i genovesi e i veneziani. I manuali di navigazione di quel periodo, i portolani, dimostrano la superiorità delle cognizioni della gente di mare rispetto a quelle dei cosmologi. L’uso dei portolani richiedeva qualche conoscenza matematica ai marinai. I portolani erano concepiti da uomini di mare ed erano basati sulla conoscenza diretta dei luoghi. I contributi dei marinari alla cartografia incontrarono resistenze da parte dei cosmografi. LATITUDINE E LONGITUDINE E LE SCOPERTE DEI MARINAI: Conoscenze astronomiche consentirono ai navigatori di orientarsi in mare. Era possibile stimare quanto a nord o sud si fosse spinta la nave rispetto al porto di partenza calcolando lo spostamento apparente delle stelle durante il viaggio (latitudine). Per determinare con precisione propria posizione durante il viaggio i marinai dovevano conoscere la longitudine. Un artigiano orologiaio che non faceva parte della élite scientifica fornì la soluzione al problema della longitudine e creò un orologio idoneo al compito. Ora si poteva individuare qualunque località in base alle due coordinate e avvenne grazie due strumenti inventati dagli artigiani: l’orologio di precisione e il telescopio. I navigatori cinesi iniziarono ad utilizzare la bussola per guidare le navi. La conoscenza di questi strani strumenti fu trasmessa dalla Cina al mediterraneo attraverso i mercanti. Avvicinandosi a terra era di vitale importanza conoscere l’esatta profondità dell’acqua che separava l’imbarcazione dal fondale. Iniziò l’utilizzo degli scandagli di piombo che erano costruiti in modo tale da prelevare un campione di un caratteristico fondale, così da farlo riconoscere al marinaio. I marinai raccolsero informazioni riguardo le società caratterizzava il lavoro e l’esperienza dell’artigiano elevasse quest’ultimo sia spiritualmente che intellettualmente al di sopra dell’uomo di studi. Emerge chiaramente l’attacco alle élite clericali e mediche denunciate come avide e boriose. Costoro sfruttano i poveri ostentando conoscenze che non hanno. I dottori delle facoltà di Medicina si servirono del loro potere politico e riuscirono a limitare l’influenza di Paracelso escludendolo dai dibattiti accademici e bloccando la pubblicazione dei suoi scritti. I procedimenti appresi nelle miniere e nelle fonderie costituirono la base delle conoscenze alchiliche su cui fondò le sue teorie. Per lui lo scopo dell’alchimia non era quello di trasmutare i metalli base in oro ma quello di trasmutare i metalli in farmaci efficaci. Paracelso teorizzava un approccio opposto: ridurre una sostanza attraverso l’alchimia al suo livello più semplice (la quintessenza) costituito soltanto dall’agente terapeuticamente attivo secondo il principio omeopatico il simile cura il simile in opposizione alla medicina galenica che era fondata secondo il metodo i contrari sono guariti dai contrari. L’UNIFICAZIONE MEDICINA-CHIMICA E LA NASCITA DI NUOVE MEDICINE: Una delle questioni di fondo che spiegano l’allontanamento di Paracelso dalle istituzioni scientifiche del tempo riguardava il convincimento che non può esserci chirurgo che non sia anche medico. Uno dei grandi meriti della Rivoluzione francese fu l’abolizione della separazione tra medici e chirurghi e la conseguente creazione di una professione medica unica. Ci fu un’ascesa di movimenti che misero in discussione non soltanto le pratiche della medicina tradizionale ma anche le sue basi teoriche. Tra le correnti terapeutiche alternative ci fu l’omeopatia che fu la grande fonte d’ispirazione. Nacquero altre correnti di medicina alternativa: l’idropatia, il sistema thomsoniano, l’osteopatia e la chiropratica. La medicina scientifica abbandonò gli interventi eroici grazie al confronto con le scuole di medicina alternativa. LE ORIGINI ARTIGIANE DELLA CULTURA SCIENTIFICA MODERNA: Una teoria raccomandava agli scienziati di emulare la semplicità matematica propria del modo di esprimersi degli artigiani, cioè un modo di parlare spoglio e naturale. I libri degli artigiani scrittori furono portatori di atteggiamenti e valori che si rivelarono decisivi nella formazione della cultura scientifica all’inizio dell’era moderna. Tra i nuovi atteggiamenti, spesso attributi erroneamente a Bacone, c’era la nozione che la scienza incarna il progresso, che la scienza è utile e in grado di apportare benefici comuni, che è una impresa collettiva, collaborativa e a lungo termine. Inoltre l’idea che i dotti avessero molto da imparare dagli artigiani e dalla gente meccanica non nasceva con Bacone però Bacone seppe come nessun altro diffondere simili idee. La nuova scienza di Bacone implicava la creazione di una nuova élite scientifica. Gli artigiani fornivano le conoscenze di base ma qualsiasi ulteriore partecipazione alla produzione o al controllo della scienza doveva essere loro preclusa. TYCHO BRAHE E I SUOI ASSISTENTI: La scienza centrale della Rivoluzione scientifica secondo coloro che individuano nella matematica l’essenza di questo processo storico fu l’astronomia. La definitiva conferma di un modello eliocentrico si fondò su solide base empiriche: la prolungata e attenta osservazione dei corpi celesti. Le celebrate leggi di Keplero furono ricavate da Tycho Brahe ma tuttavia l’astronomo danese poté contare su molti aiuti. Brahe creò anche il proprio laboratorio di strumenti nel quale poté convertire gli artigiani qualificati in specialisti, assumendoli perché si dedicassero esclusivamente ai suoi progetti. Il merito delle conquiste scientifiche ottenute nei suoi osservatori non spetta interamente a lui ma il suo contributo consiste nel creare un nuovo modello organizzativo per la ricerca scientifica su grande scala e coinvolgere nell’impresa una folta schiera di studiosi, scienziati e tecnici di laboratorio. L’Équipe di Brahe portò l’osservazione astronomica a un livello di precisione che verosimilmente non avrebbe potuto essere superato senza l’aiuto di obiettivi ottici. Telescopio e microscopio si svilupparono in stretta associazione e furono entrambi il prodotto della creatività dei fabbricanti di occhiali. ROBERT BOYLE COME MASSIMA INCARNAZIONE DELLE SCIENZE BACONIANE: Robert Boyle è presentato come la massima incarnazione delle scienze baconiane in quanto tale gli viene attribuito un duplice merito: quello di essere stato il primo principale scienziato a mettere effettivamente in pratica le idee di Bacone sul metodo sperimentale e quello di essere stato il primo chimico in senso moderno ossia il primo studioso a dedicarsi alla chimica scientifica in quanto opposta all’alchimia. Lo scienziato allestì i propri laboratori e assunse artigiani specializzati come personale tecnico. In questo modo la ricerca della conoscenza poté essere condotta con maggiore sistematicità ed efficienza. Lo scienziato riconobbe che gli esperimenti erano stati eseguiti da un tecnico di laboratorio. LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: VINCITORI E VINTI (cap.6) VINCITORI E VINTI DELLA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: Ogni rivoluzione ha vincitori e vinti e la Rivoluzione scientifica non ha fatto eccezione. Al principio l’avanguardia era costituita dagli artigiani che avevano conoscenze consolidate ma alla fine non furono loro i beneficiari della nuova scienza. Nella seconda metà del Diciassettesimo secolo grazie allo sfruttamento delle loro conoscenze salì alla ribalta una nuova élite scientifica costituita da gentiluomini che guardavano a Bacone, Boyle e Galileo come a ideali e fonte di ispirazione. Coloro che avevano rivoluzionato la scienza (artigiani e gente dei mestieri) finirono per trovarsi in condizione peggiore della precedente. Chi riuscì a trovare un posto nel nuovo sistema diventò un lavoratore salariato. A trionfare furono i capitani di industria e di commercio. LA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ EUROPEA: Se nel passato l’insegnamento ufficiale della scienza era stato egemonia delle università cattoliche la nuova scienza era dominata ora da un’élite mercantile secolare. Ci fu una trasformazione della società europea da aristocratica a capitalista. Scrivendo delle loro scoperte e proponendole in un linguaggio comune Galileo e Bacone attirarono verso la scienza nuove porzioni di società e contribuirono in modo sostanziale alla crescita del dibattuto scientifico. Il pubblico a cui si rivolgevano includeva membri delle classi medie emerse a seguito della crescita del capitalismo. Gli scienziati consideravano la meccanica e le altre arti manuali indispensabili alla conoscenza scientifica ma il loro approccio era influenzato dal concetto di virtuosismo. ACCADEMIE SPERIMENTALI: Nacquero nuove accademie. La prima fu l’accademia dei secreti fondata da Giambattista Della Porta che sosteneva la necessità di portare le conoscenze dei mestieri nel campo della scienza colta. Il suo laboratorio era l’officina dell’artigiano dove osservata in prima persona le operazioni tecniche assorbiva le nozioni sui mestieri. Ci furono poi l’accademia segreta e l’accademia del cimento. Queste erano la dimostrazione di quanto si fossero attenuati gli antichi pregiudizi che confinavano con disprezzo la concreta pratica sperimentale alla gente meccanica. A Londra e Parigi sorsero due nuove e importanti organizzazioni: la Royal Society e l’Academie royale des sciences. BACONE E IL POPOLO: La preoccupazione di Bacone era quella di servire gli interessi delle classi privilegiate. Il filosofo era anche preoccupato circa le possibili conseguenze sul piano sociale di una concomitante perdita di autorità della cultura tradizionale. La riforma scientifica da lui proposta fu essenzialmente una reazione monarchica contro i tentativi di costruire forme di scienza indipendenti. Il filosofo concepiva l’umanità nella prospettiva della classe dominante. L’esortazione rivolta ai dotti perché imparassero dagli artigiani non è da leggersi come un programma di condivisione del sapere ma come un’appropriazione delle conoscenze delle classi lavoratrici nell’interesse della classe dominante. LA CACCIA ALLE STREGHE IN EUROPA: La condizione delle donne all’epoca della rivoluzione scientifica è messa in risalto nel modo più crudo dell’ossessione delle streghe che prese forma in Europa proprio nello stesso periodo. La persecuzione delle streghe fu un’altra faccia degli sforzi di Bacone di sradicare ogni affermazione d’indipendenza nel campo della conoscenza naturale. Personalità in vista del mondo intellettuale s’incaricarono di fornire una base ideologica alla persecuzione elaborando un’inedita scienza demonologica. Un effetto secondario ma importante della caccia alle streghe fu il sostegno che questa fornì alla classe medica nella sua accanita concorrenza con le guaritrici. ISAAC NEWTON: Il lavoro di Newton è stato tradizionalmente considerato il culmine della Rivoluzione scientifica. Il contesto socioeconomico capitalistico dell’Inghilterra del tardo Diciassettesimo secolo giocò un ruolo decisivo nella comparsa della teoria della gravitazione universale. E’ necessario riconoscere che più decisiva del genio individuale fu l’attività collettiva di innumerevoli attori che formarono il retroterra sociale dal quale si poté originare. Alla fine del Seicento il newtonianesimo era diventato in Inghilterra il paradigma scientifico dominante. Alle passioni popolari contrapponeva logica e ragiona; alla conoscenza figlia dell’ispirazione contrapponeva la conoscenza attenuata mediante una paziente e disciplinata sperimentazione; a un sapere accessibile a tutti contrapponeva un sapere di una casta di scienziati. ARTIGIANI E ACCADEMICI: L’idea del brevetto era nata per soddisfare il desiderio degli artigiani di proteggere conoscenze conseguite e i vantaggi sociali derivanti dalla condivisione di tali conoscenze. Con lo scoppio della rivoluzione francese nel 1789 ci fu un mutamento di equilibrio di potere tra artigiani e accademici e nacque la libertà di stampa. Emersero società scientifiche indipendenti per il desiderio di democratizzare la scienza e renderla IL COMPLESSO SCIENTIFICO-INDUSTRIALE NEL VENTESIMO SECOLO (cap.8) CAVIE UMANE: Nei primi decenni del Novecento lo scientismo cioè la cieca fiducia nella capacità della scienza di risolvere tutti i problemi regnava. Medici e scienziati parteciparono con entusiasmo alla gestione degli elementi chiave della politica nazista. La procedura dell’eutanasia divenne pratica comune negli ospedali. Gli internati nei campi di concentramento furono utilizzati per studiare gli effetti di malattie mortali. Le pratiche messe in atto dai medici giapponesi durante la guerra furono ugualmente disumane. Scienziati americani condussero test segreti sui soldati militari che furono esposti alle radiazioni. IL TAYLORISMO: Il taylorismo ha l’obiettivo di applicare la metodologia della scienza moderna ai problemi delle imprese capitaliste. Taylor fece un’attenta analisi delle mansioni degli operai al fine di ottimizzare l’efficienza. Il fine era quello di incrementare la produttività ma i lavoratori erano preoccupati per alcune conseguenze sgradite. Taylor voleva ridurre il lavoratore umano a mero componente di un sistema meccanizzato e questa era una ricetta per la robotizzazione del lavoro. Il movimento stakanovista fu una sorta di taylorismo dal basso russo avrebbero applicato su di sé metodi di lavoro. SCIENZA OPPRESSIVA VERSO IL TERZO MONDO E FALSE PROMESSE: Le applicazioni della scienza moderna si sono rivelate nella maggior parte dei casi oppressive verso gli abitanti del mondo neocoloniale. La scienza aveva promesso di migliorare le condizioni di vita nelle parti meno ricche del mondo ma non vi è stato un riscontro. La diffusa malnutrizione nei paesi poveri è la principale causa delle malattie che provocano ogni giorno migliaia di morti. LA RIVOLUZIONE VERDE: Il programma della Rockefeller Foundation concepito per incrementare la produttività agricola del Messico portò a un incremento della produzione di grano sorprendente e questo fu l’esordio della rivoluzione verde, la risposta della scienza moderna alla fame e alla povertà globale. I semi miracolosi della Rivoluzione Verde erano accompagnati da nuove tecniche di coltivazione. La rivoluzione verde sottolineava la disuguaglianza sociale. Le nuove varietà di grano chiedevano fertilizzanti e pesticidi i cui costi erano inaccessibili da parte dei contadini. Inoltre la produzione agricola era cresciuta a tal punto che il cibo era troppo rispetto alle capacità di assorbimento del mercato e questo determinò una crisi permanente di sovrapproduzione agricola che è durata fino a oggi. La politica messa in atto dei paesi avanzati fu di ridurre la produzione alimentare per sostenere i prezzi e montagne di frumento e altri cereali furono bruciati. La rivoluzione verde fu pubblicizzata come un esempio di scienza per il popolo anche se dimostrò che la scienza era subordinata al sistema economico dominante. IL MOVIMENTO AMBIENTALISTA E FEMMINISTA: Ci fu un movimento di informazione scientifica per promuovere l’idea che gli scienziati devono rispondere delle loro attività in primo luogo alla gente e non soltanto ai responsabili delle politiche governative. Rachel Carson diede origine al movimento ambientalista ed affermò che l’uso di pesticidi e di altre sostanze chimiche nella produzione alimentare poneva a rischio l’esistenza dell’umanità e la sopravvivenza di ogni forma di vita sulla terra. Le principali società chimiche e le loro associazioni spesero milioni di dollari per screditare la sua ricerca e diffamare la sua persona. Fu l’innesco un grande movimento sociale di sfida alla grande scienza: avanzò il suo metodo scientifico alternativo in cui le osservazioni e interpretazioni della gente erano importanti quanto quelle degli scienziati. Molte donne cominciarono poi ad autoeducarsi sull’anatomia e a costringere la professione media dominata dagli uomini a trattarle con rispetto in quanto bene informate del sistema sanitario. LA RICERCA ACCADEMICA PRIVATA: La ricerca accademica è legata al settore privato. La privatizzazione della scienza è favorita dall’approvazione del Bayh-Dole Act del 1980 che ha consentito alle università e alle piccole aziende di brevettare le scoperte ottenute con ricerche finanziate da fondi federali. Il denaro pubblico finanzia le università per produrre una conoscenza che diventa proprietà privata delle società. I COLOSSI FARMACEUTICI: Alcune industrie farmaceutiche hanno distorto i dati scientifici per ottenere l’approvazione da parte delle autorità di controllo e per persuadere i medici a prescrivere i loro prodotti ai parenti inconsapevoli. I giudizi delle riviste mediche non sono affidabili: solo per il fatto che il nome di uno scienziato compare tra gli autori di un articolo di una rivista scientifica non significa che abbia partecipato realmente alla sua stesura. L’INDUSTRIA BELLICA E LA COSTANTE CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE: La scienza è influenzata dalle spese destinate alla ricerca finalizzata a scopi bellici. Ciò che mise fine alla grande depressione fu l’enorme spesa militare con cui gli Stati Uniti si preparano alla seconda guerra mondiale. Per impedire che l’economia mondiale precipitasse verso una nuova crisi di sovrapproduzione i governi avrebbero dovuto continuare a spendere enormi somme per la produzione di beni utili. SCIENZIATI IN GARAGE ED ARTIGIANI DELL’ERA INFORMATICA: Da alcuni laboratori in garage iniziarono a emergere innovazioni scientifiche a opera di studenti. I primi pc digitali apparvero nel contesto della guerra fredda progettati e utilizzati per scopi militari. I programmatori sono gli artigiani. Il primo enorme calcolatore elettronico non aveva software ma i suoi operatori dovevano configurare la macchina a mano. Grazie all’avvento di un linguaggio di livello più alto l’informatica diventò accessibile a un numero crescente di non specialisti. La versione di Basi per l’Altair 8800 catapultò i suoi creatori al vertice di una industria nuova e la loro azienda commerciale, la Microsoft, deteneva i diritti del software indispensabile anche alle generazioni di computer successive ad Altair. L’industria del Personal Computer è finita sotto il controllo delle grandi società esercitata dalla grande scienza. Più importante conseguenza sociale è stata la trasformazione del computer da macchina calcolatrice a mezzo di comunicazione. Internet è nato in ambito militare. MIGLIORAMENTI PORTATI DALLA TECNOLOGIA E LA GRANDE MURAGLIA ELETTRONICA: I computer hanno cambiato il modo di lavorare; hanno modificato il nostro linguaggio, la nostra concezione di vita, il modo in cui pensiamo quasi tutti; internet e il World Wide Web hanno avuto un effetto democratizzante e sono strumenti che consentono alla gente comune di trasmettere e ricevere informazioni sottraendosi al controllo delle grandi istituzioni. La lotta per la libertà di espressioni in diverse nazioni del mondo ruota intorno a Internet. Per il controllo delle info le autorità hanno costruito la grande muraglia elettronica che è un firewall che fa passare i servizi internet attraverso i server del governo i quali impediscono l’accesso ai siti delle agenzie di stampa straniere o altro. Scienza e tecnologia sono strumenti e armi ed i risultati che producono dipendono dal mondo in cui vengono utilizzate e ciò dipende dalle mani che le controllano. IL FUTURO DELLA SCIENZA: La scienza moderna ha accresciuto la nostra conoscenza della natura. E’ stato argomentato che la scienza moderna non ha migliorato la vita della maggior parte delle persone; la radice del problema sta nel fatto che la produzione della conoscenza è subordinata alle ragioni del profitto. La scienza moderna continuerà a essere ciecamente distruttiva fintanto che le sue azioni saranno determinate dalle dinamiche dell’economia di mercato.
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