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La Società Europea e i Ceti Sociali: Corporazioni, Comunità e Gerarchie, Sintesi del corso di Storia Moderna

La società europea prima dell'era industriale, caratterizzata da una visione corporativa e gerarchica. Il documento illustra come la società era composta da diverse corporazioni e comunità, come i corpi di mestiere, i collegi professionali, le congregazioni parrocchiali e le comunità di villaggio. La divisione sociale era complessa, in particolare nel terzo stato, dove i ceti erano ordinati gerarchicamente. La disuguaglianza sociale era giustificata con l'idea di una gerarchia naturale. La struttura e la composizione delle élites nobiliari europee, le loro origini e la loro configurazione, che presentavano molte specificità locali.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 04/11/2021

Aaria
Aaria 🇮🇹

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Scarica La Società Europea e i Ceti Sociali: Corporazioni, Comunità e Gerarchie e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CETI E GRUPPI SOCIALI: Fino alla diffusione delle idee illuministiche, la visione della società dominante in Europa era una visione corporativa e gerarchica. Ogni individuo non contava per sé, a meno che non fosse un re o un papa, contava in quanto membro di una famiglia, di un corpo, di una comunità. Societates + Corpi di mestiere, Collegi professionali, congregazioni parrocchiali, comunità di villaggio, corpi militari, ordini ecclesiastici. A questi corpi e comunità si riferivano le «libertà», cioè le franchigie, le immunità, i privilegi che componevano un universo giuridico complesso e multiforme. Lo stato moderno non riesce a disciplinare questi poteri diffusi se non effettuando una lieve azione livellatrice. Molto diffusa era la credenza medievale che concepiva la società divisa in tre ordini: gli oratores, coloro che pregavano, cioè il clero; i bellatores, coloro che combattevano, cioè la nobiltà; e i laboratores, coloro che lavoravano per tutti. Fondamentale distinzione tra i tre stati della nazione e tra i servizi che ciascuno di essi era chiamato a prestare: «Il servizio personale del clero è assolvere a tutte le funzioni relative all'istruzione e al culto religioso e recare sollievo agli infelici con le sue elemosine. Il nobile consacra il suo sangue alla difesa dello Stato e assiste il sovrano con i suoi consigli. L'ultima classe della nazione, che non può rendere allo Stato servizi così distinti, assolve al suo debito verso di lui con i tributi, l'industria e il lavoro materiale >>. Questa divisione sociale era naturalmente più complessa soprattutto all'interno del terzo stato. Essenzialmente importava che questi ceti fossero ordinati gerarchicamente. La disuguaglianza era giustificata con l'idea religiosa di una gerarchia naturale di tutte le cose (dai vegetali agli animali, agli uomini, alle schiere angeliche e infine a Dio. In questa catena l'uomo, composto di corpo e di anima, di passioni sensuali e di facoltà spirituali, occupava una posizione intermedia e cruciale, era un microcosmo che rifletteva in sé il macrocosmo. E come nel creato vi sono diversi gradi di perfezione, così nella società umana dovevano esistere diversi livelli di bontà e di virtù, che si collegavano alle origini familiari e alla condizione sociale). Durante il basso Medioevo, nei periodi di rivolta, affiorò spesso il motivo “egualitario” per cui non esiste una nobiltà di sangue e d'altra parte, l'ordine sociale tradizionale appariva profondamente incrinato dai fenomeni di mobilità sociale caratteristici in particolare del XVI secolo. La stratificazione sociale dell'Europa preindustriale non si presta né a una lettura dicotomica (poveri contro ricchi, nobili contro plebei) né a una interpretazione organicistica. Era la risultante dell'interazione di fattori diversi: la nascita più o meno altolocata, la funzione ricoperta, il denaro (oggetto tanto di consensi e apologie quanto di contestazioni e spinte conflittuali). Classe > si applica a quanti esercitano la stessa funzione economica e godono di un certo livello di reddito. Ceto > più idoneo a distinguere questi gruppi; a determinare il rango sociale di un individuo concorrevano infatti la nascita, il ruolo ricoperto nella vita pubblica (e non nel processo economico) e il prestigio e i privilegi (spesso giuridicamente definiti) con questo connessi. | primi due Ceti, il clero e l'aristocrazia, comprendevano un vasto insieme di sottogruppi differenziati per prestigio, ricchezza e potere. L'origine e la configurazione delle élites nobiliari europee presentano molte specificità locali, legate alla diversa incidenza di fattori che quasi dovunque troviamo strettamente intrecciati: - la tradizione classica (con le sue distinzioni tra uomini liberi e schiavi, tra patrizi e plebei, e con la sua insistenza su un'aristocrazia naturale della virtù e del sapere); - letracce più o meno profonde lasciate dai legami feudali vassallatici; - l'etica cavalleresca e l'importanza attribuita alla professione delle armi; - lo sviluppo della civiltà comunale (intenso nell'Italia centro-settentrionale e nei Paesi Bassi); - il confronto-scontro con i nascenti apparati statali. In generale, dovunque, nobiltà significa in primo luogo ricchezza, o almeno agiatezza: una ricchezza basata fondamentalmente sulla proprietà della terra e alla quale si associano in misura variabile anche funzioni di giustizia e polizia e un potere esercitato sugli uomini all'interno della signoria. Tenendo conto di come nell'età moderna si crei una netta differenziazione tra l'Europa centro-occidentale (dove il grande proprietario terriero vive fondamentalmente di rendita, pagata dai coltivatori delle sue terre in denaro o in natura) e l'Europa orientale (dove sii sfrutta il lavoro gratuito dei contadini per produrre derrate che poi vende sul mercato nazionale o internazionale); sia a est che a ovest i proventi della terra sono spesso integrati da entrate di altra natura: estrazione di minerali, vetrerie o fabbriche di terraglie, attività di trasformazione dei prodotti dell'agricoltura o
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