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Riassunto parte 4 di Storia medievale, Provero-Vallerani, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

Breve riassunto della quarta parte del manuale di Storia medievale di Luigi Provero e Massimo Vallerani. Non provvisto delle Conclusioni.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 11/04/2024

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4.9

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Scarica Riassunto parte 4 di Storia medievale, Provero-Vallerani e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Parte 4 – Riassunto Chiesa del Papa, apogeo e crisi Dopo il CONCILIO LATERANENSE IV, sotto la guida di INNOCENZO III, si avvia: - Ordinaria procedura inquisitoria contro i chierici (cioè i sacerdoti) come segno di sottomissione papale e il divieto di partecipare alle ordalie; - I sacramenti vengono meglio inquadrati (confessione almeno una volta l’anno, matrimonio in chiesa, ricevere eucarestia a Pasqua); - Condanna dell’eterodossia con scomunica, espulsione e sequestro dei beni  le indagini partono solitamente dalla fama, cioè dalla voce collettiva su un persona o un episodio; - Possono essere giudicati TUTTI i gradi ecclesiastici: il chierico colpevole di turbare la comunità dei fedeli deve essere processato e punito  così il papa impone il proprio controllo sui vescovi, tanto che la podestà assoluta del papa porta Innocenzo III a cambiare il suo titolo in “Vicario di Cristo”, non più “di Pietro”. Il potere papale si divide in: ORDINARIO (in accordo con le leggi) e ASSOLUTO (superiore alle leggi, deciso dal papa per il bene collettivo). Si afferma anche l’idea dell’ infallibilità del papa: può decidere sulle questioni in sospeso, se è necessario fare qualcosa o meno, cosa è legge e cosa no. La faccenda del controllo sui vescovi e sulla loro elezione inoltre porta alla formazione del Conciliarismo, corrente politica di resistenza da parte dei vescovi, che sostiene la superiorità del Concilio al papa  il papa non può prendere una decisione contraria al Concilio, e le loro decisioni possono essere approvate solo dal papa. Il diritto della chiesa è rinnovato dalle DECRETALI, fatte tutte riunire nel 1234 da Gregorio IX nel Codice unico, il liber extra, grazie al lavoro di Raimondo de Penafort; Ordini mendicanti  si formano dall’esigenza dei fedeli di avere maggiore spazio per coltivare la propria vita religiosa sia dentro che fuori il sistema ecclesiastico. Portano un modello di povertà evangelica con la rinuncia dei propri beni, di preghiera, di duro lavoro per sostentarsi, di predica aperta e di carità per il prossimo: - Ordine dei PREDICATORI di Domenico di Caleruega (DOMENICANI); - Ordine dei MINORI, di San Francesco d’Assisi (FRANCESCANI). Lo sviluppo degli ordini mendicanti sia a livello religioso che culturale gli permette di acquisire cariche importanti e i poteri di confessare, celebrare messa, accogliere i morti, stabilirsi nelle chiese a tre navate. In particolare i FRATI hanno idea precisa dei problemi sociali e dei disagi, dato che provengono essi stessi dai ceti medi. Usano una predicazione in lingua volgare e per facili esempi, in modo da spiegare concretamente ai fedeli e con un linguaggio quotidiano il modello evangelico da seguire. Si predica ai fedeli anche per spingerli alla confessione: in certi casi il sacerdote sonda la coscienza del fedele per scovare anche i peccati che egli ha commesso senza accorgersene, in modo da indicargli il modo di rimediare e la penitenza, caso per caso. Ai Predicatori, più tardi, viene affidato il sostegno di Lombardia, Emilia, Piemonte e Liguria; ai Minori la marca di Treviso, di Ancona, la Toscana e la Romagna. Sull’esempio degli ordini, nascono associazioni penitenziali laiche di fedeli, che vogliono seguire uno stile di vita moderato: esse sono approvate da papa Innocenzo III e devono avere un regolamento interno; Repressione dell’eresia. L’Ufficio dell’Inquisizione è istituto da INNOCENZO IV nel 1254. La procedura viene approvata dai concili locali e prevede una distinzione tra: Ribelli: chi rifiuta di convertirsi; Relapsi: chi torna al credo di origine dopo essersi convertito; Fautori: chi intralcia l’Inquisizione; Sospetti: chi rifiuta di giurare fedeltà alla Chiesa. Col tempo, l’accusa di eresia è diventata un escamotage per evitare dei processi molto più lunghi delle altre accuse: Bernardo Gui, un vescovo domenicano francese, concede la grazia totale a delatori e convertiti e pensa a una procedura standard  gli Inquisitori arrivano nel villaggio e concedono un periodo di grazia, ascoltano tutti gli individui e poi iniziano il processo contro i sospetti e gli infamati. È facile passare dall’accusa di una persona all’intero villaggio, anche perché presto diventa mezzo di vendetta nelle lotte tra fazioni: le persone sono prelevate, interrogate e spesso torturate (vedi la bolla Ad extirpanda di I. IV) Il fine propagandistico è chiaro: la confessione dell’eretico e il pentimento è una vittoria per la chiesa; L’eresia come mezzo politico. La costruzione del POTERE SOVRANO IN OCCIDENTE si fonda anche sulla lotta agli eretici  Federico II nel 1220 usa questa accusa contro i comuni italiani: essi sono reato di lesa maestà, perché hanno sovvertito la monarchia voluta da Dio. Egli però, dato che ha attuato una conquista politica dei luoghi santi, viene additato come eretico e scomunicato nel Concilio di Lione del ’45. In tale contesto nasce la divisione tra guelfi, sostenitori della Chiesa, e ghibellini, sostenitori del potere temporale, come Ezzelino da Romano, che diventa il modello di “tiranno eretico” con il suo dominio su Padova, Verona e Trento: l’eresia è ufficialmente reato politico. Tuttavia, Filippo IV re di Francia oltraggia la Chiesa imponendo una tassa al clero francese in occasione della guerra e mettendo sotto processo laico un vescovo. Si avvia una lunga lotta tra poteri. BONIFACIO VIII lo minaccia di scomunica e riafferma il primato pontificio su ogni potere laico, -egli era stato eletto dopo l’abdicazione forzata di Celestino V e aveva avuto diversi dissapori con la famiglia dei Da Colonna, i comuni resistevano allo Stato delle Chiesa e aveva l’opposizione di molti cardinali in mezza Europa: - Filippo perciò lo accusa di elezione illegittima, quindi è lui stesso il vero protettore della Chiesa  manda dal papa il cancelliere di Nogaret e lo fa mettere sotto chiave, per impedirgli di scrivere la bolla di scomunica; - Nel 1303 Bonifacio muore ma Filippo gli fa aprire ben tre capi d’accusa, di natura sessuale e di eterodossia; - Il re apre anche un processo contro i Templari, dato che gli avevano negato dei prestiti monetari. Chiesa ancora sotto attacco: periodo avignonese. Tra il 1315 e 1320 il papa Giovanni XXII avvia diversi processi d’accusa: ad aggravare la posizione già vulnerabile anche il fatto che ormai da un decennio il papa è confinato ad Avignone sotto l’influenza del re di Francia. Nel frattempo il re prosegue nel suo intento di costituire una maestà regia: si impossessa degli strumenti ecclesiastici sempre giustificato dal suo ruolo di protettore della fede. La reclusione del papa finisce nel 1378: l’elezione di Urbano VI però viene osteggiata dai cardinali francesi che eleggono ad Avignone Clemente VII  risulta evidente la mancanza di unità nella Chiesa: è lo Scisma d’Occidente, frammentarietà poi sfruttata dall’organo collegiale del Concilio. Dopo il CONCILIO DI COSTANZA del 1414-18, vengono deposti sia il romano Giovanni XXIII che l’avignonese Benedetto XIII  eletto Martino V, fine dello scisma. I Conciliaristi moderati, però, vogliono un governo congiunto col pontefice, i radicali esigono concessioni più estreme al Concilio di Basilea, chiuso e poi riaperto da Eugenio IV a Ferrara, cambiando tema e scopo (riconciliazione con gli ortodossi); Costruzione dello spazio politico in Europa
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