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Riassunto parte su vita di Alessandro in libro Vite parallele di PLutarco, Sintesi del corso di Storia

Riassunto libro Vite Parallele di PLutarco parte su Alessandro MAgno

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 17/11/2022

pierpaolo-oggioni
pierpaolo-oggioni 🇮🇹

4.5

(14)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto parte su vita di Alessandro in libro Vite parallele di PLutarco e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! VITA DI ALESSANDRO PLUTARCO VITE PARALLELE 1) Biografia, non storia, è la materia che Plutarco intende trattare. Questa premessa per spiegare l'omissione consapevole di alcuni fatti storici per dar maggior risalto ai particolari della vita di Alessandro che meglio definiscono il carattere del personaggio. Nel libro “Vite Parallele di Alessandro e Cesare”, l’autore Plutarco inizia rivolgendosi ai lettori, precisando che il suo intento è quello di narrare non la storia, ma la biografia, di questi due grandi personaggi e che infatti non avrebbe riportato ogni evento e quelli presi in considerazione li avrebbe raccontati molto riassunti, poiché sostiene che un breve episodio possa dare un’idea del carattere e del modo di essere dell’eroe molto più che una battaglia con strategia e migliaia di morti. ALESSANDRO: Si dice che Alessandro per parte di padre discendesse da Eracle e per parte di madre da Eaco. La madre di Alessandro, Olimpiade, la notte precedente alle nozze fu colpita al ventre da un fulmine e dopo le nozze Filippo sognò se stesso che imprimeva un sigillo sul ventre della moglie e l’impronta del sigillo era la figura di un leone. Aristandro di Telmesso predisse che la donna era incinta di un ragazzo forte come un leone ( di un eroe). Un'altra volta trovarono un serpente disteso sul fianco di Olimpiade mentre dormiva e questo attenuò le manifestazioni di amore di Filippo nei suoi confronti perché temeva che la donna gli potesse fare degli incantesimi. Infatti le donne di quelle parti, come anche Olimpiade praticavano riti orfici e dionisiaci. Alessandro nacque il sesto giorni del mese di Ecatombeone, che i macedoni chiamavano Loo, lo stesso giorno bruciò il tempio di Artemis a Efeso. Filippo aveva appena conquistato Potidea ricevette tre notizie: che gli Iliri erano stati sconfitti da Parmenione, che aveva vinto a Olimpia la corsa dei cavalli e che gli era nato Alessandro. Una delle caratteristiche più importanti di Alessandro erano la sua chiarissima carnagione e il fatto che emanava sempre una gradevolissima fragranza, dovuta all’evaporazione degli umori originata dall’alta temperatura del suo corpo, che era anche la causa del suo essere incline al bere e all’essere collerico. Una volta in assenza di Filippo ricevette dei messi mandati dal re di Persia e li intrattenne con discorsi per nulla banali che li affascinarono più di quanto avesse mai fatto il padre. Egli non aspirava ai piaceri e alle ricchezze, ma più che altro alla fama e alla gloria, infatti preferiva guadagnarsi da solo la fama più che riceverne dal padre !!! Anche in gioventù, benché impetuoso e passionale,Alessandro fu dotato di controllo sui piaceri del corpo, mentre tutta la sua attenzione era rivolta al desiderio di gloria. Non esultava per le vittorie del padre temendo che non gli rimanesse modo di compiere grandi imprese. Si prendevano cura di lui moltissime persone ma su tutti prevaleva Leonida, parente di Olimpiade che investiva il ruolo di tutore ed educatore di Alessandro e al secondo posto Lisimaco che ivestiva il ruolo di pedagogo. Alessandro dimostrò la sua grandiosità anche nell’episodio in cui fu l’unico a riuscir a cavalcare un cavallo che per il padre Filippo era risultato inavvicinabile. Quando ci riuscì il padre ne fu felicissimo e disse al figlio che la Macedonia era piccola per lui. Filippo per l’istruzione del figlio scelse il più abile filosofo, Aristotele in cambio di un’alta paga e della riedificazione della sua patria, Stagira che lui stesso aveva distrutto. Oltre che l’insegnamento della politica e della morale Aristotele gli fece anche lezioni acromatiche e epoptiche che conoscevano in pochi. Infatti quando il filosofo pubblicò dei libri a riguardo, Alessandro gli mandò una lettera di rimprovero dall’Asia per aver divulgato a tutti quel tipo di sapere. Oltre a quello Aristotele più di chiunque altro inculcò in Alessandro l’amore per la medicina e la letteratura. Il libro che più amava era l’Iliade di Omero che teneva sempre con sè e conservava sotto il cuscino insieme ad un pugnale. 8) Da Aristotele Alessandro imparò la medicina e spesso si dedicò a prescrivere cure agli amici malati. Amava la letteratura, in particolare l'Iliade, ed anche durante la sua grande spedizione si faceva mandare dei libri. Il suo grande affetto per Aristotele si raffreddò nel tempo ma egli amò sempre la filosofia e protesse filosofi come Anassarco e Senocrate. Quando Alessandro aveva sedici anni, rimase in Macedonia e sottomise i ribelli Maidi, conquistò la città e la chiamò Alessandropoli. A Cheronea intraprese la battaglia contro i Greci e per primo andò contro i Tebani. Filippo era fiero delle azioni del figlio, tant’è che era felice che il popolo chiamasse Alessandro re e lui stesso generale. Nonostante ciò si crearono dei dissapori tra Filippo e il figlio a causa degli amori del padre. Infatti Alessandro fuggì con la madre Olimpiade in Epiro dopo un litigio con il padre alle sue nozze con la giovane Cleopatra. Dopo molti altri dissapori tra padre e figlio, Pausania uccise Filippo e molte accuse furono mosse contro Alessandro e Olimpiade. Alessandro fece cercare i complici dl complotto e li punì. 11)Alessandro ereditò all'età di vent'anni un regno nel quale covavano rivolte e pericoli perché le conquiste di Filippo non erano ancora consolidate. Con grande energia condusse una campagna militare per sedare rapidamente le sommosse e sconfisse fra gli altri la popolazione dei Triballi, nel territorio dell'odierna Bulgaria. In Grecia attaccò ed espugnò Tebe che si era ribellata e, sperando che l'esempio spaventasse gli altri Greci, saccheggiò la città e vendette come schiavi migliaia di abitanti. 12) Durante il saccheggio di Tebe una donna di nome Timoclea venne derubata e violentata da un ufficiale di Alessandro ma con un espediente riuscì ad ucciderlo. Ammirando la dignità ed il coraggio di Timoclea, Alessandro la lasciò libera con i suoi figli. 13) Sembra che in seguito Alessandro si pentisse della distruzione di Tebe e che questo rimorso lo inducesse in altre occasioni alla clemenza. Comunque si riconciliò con gli Ateniesi che avevano tentato di soccorrere i Tebani e li prosciolse da qualsiasi accusa. 14) Durante la prima permanenza di Alessandro in Grecia (336 a.C.) i Greci riuniti a Corinto decisero di attaccare i Persiani sotto il comando supremo del giovane re. La sacerdotessa di Delfi affermò che Alessandro era invincibile e tanto bastò al Macedone 15) Le testimonianze di contemporanei come Aristobulo non sono esattamente concordi sulle dimensioni dell'esercito macedone ma se ne ricava comunque che le risorse militari e finanziarie di Alessandro mentre stava per dar corso alle sue imprese erano piuttosto modeste. Attraversato l'Ellesponto, Alessandro sostò a Troia per rendere omaggio alla stele di Achille. 16) L'esercito persiano attendeva i Macedoni lungo le rive del fiume Granico. Molti suoi ufficiali, preoccupati dalla profondità del fiume e dalle asperità del terreno, erano riluttanti ad attaccare ma Alessandro, comandando personalmente la cavalleria, affrontò la pericolosa traversata della corrente senza esitazioni e giunto sulla riva opposta rischiò più volte la vita in combattimenti corpo a corpo che Plutarco descrive nei dettagli. Al termine della battaglia i Persiani sconfitti avevano perso migliaia di soldati mentre fra i Macedoni, stando a Aristobulo, si contavano soltanto trentaquattro caduti. 17) Alessandro conquistò Alicarnasso e Mileto, quindi ottenne la resa di Sardi e, incoraggiato da un presagio favorevole, passò ad occupare il litorale fino alla Fenicia. 18) Alessandro prese la città di Gordio dove si custodiva il carro del re Mida. Secondo una leggenda chi fosse riuscito a sciogliere il nodo che legava il carro sarebbe diventato re del mondo. Secondo alcuni storici Alessandro vi riuscì facilmente ma secondo gli altri spezzò il nodo con la spada. Intanto Dario muoveva verso di lui con un enorme esercito. 19) In Cilicia Alessandro si ammalò gravemente e poiché la malattia era sconosciuta e sembrava incurabile nessun medico osava tentare una terapia temendo di essere accusato in caso di insuccesso. Solo Filippo di Acarnania, medico e amico di infanzia di Alessandro, preparò una pozione. Quando il Macedone stava per berla fu avvertito da una lettera di Parmenione che il medico era stato corrotto da Dario, ma Alessandro non prestò fede alla denuncia ed assunse serenamente la pozione dimostrando piena fiducia nell'amico. Filippo di Acarnania, al quale Alessandro mostrò la lettera, rimase sconvolto dalla calunnia ma il conquistatore, dopo una breve crisi, riprese le forze e si presentò ai Macedoni esultanti. 20) Dario giunse ai monti della Cilicia e non ascoltò quanti gli consigliavano di combattere in luoghi aperti. grazie alla profonda ammirazione che nutrivano per il condottiero. 46) Alcuni fra i biografi di Alessandro raccontano che il conquistatore si unì ad un'Amazzone, ma Plutarco respinge la notizia razionalizzandola con una proposta di matrimonio con una principessa scita ricevuta da Alessandro. 47) Alessandro consentiva di lasciare l'esercito a quanti desideravano tornare in Macedonia ma grazie al suo carisma pochi lo abbandonarono. Intanto egli cercava di fondere la sua gente con i Persiani per raggiungere l'unione con metodi pacifici. Scelte trentamila giovani Persiani e fece insegnare loro la lingua greca. Conobbe ad un banchetto la bella Rossane e se ne innamorò ma non volle unirsi a lei prima di averla sposata. Affidò i rapporti con la nobiltà persiana all'amico Efestione mentre le relazioni con Greci e Persiani erano curate da Cratero che si mostrava più legato alle tradizioni. Quando Efestione e Cratero per un diverbio stavano per passare alle spade Alessandro intervenne per dividerli e dopo averli severamente rimproverati li riconciliò. 50) Un fatto analogo riguardò Clito che durante una festa rinfacciò ad Alessandro di avergli salvato la vita durante la battaglia del Granico. 51) Era nata una discussione violenta fra Clito e Alessandro perché il primo accusava il secondo di trattare come schiavi collaboratori ed amici. Molti si adoperarono per sedare gli animi ma Clito insisteva nelle sue ingiurie e Alessandro, sconvolto dall'ira, lo uccise con le sue mani. 52) Il giorno seguente Alessandro si pentì del gesto compiuto e cercò sollievo al suo rimorso nella compagnia del filosofo Callistene. 53) Callistene era ammirato per la sua eloquenza e per il suo modo di vivere ordinato, serio e sobrio. Aveva seguito Alessandro, come egli stesso dichiarava, per ottenere la ricostruzione di Olinto come Aristotele l'aveva ottenuta per Stagira, tuttavia la sua severità di costumi e l'asprezza dei suoi giudizi lo resero inviso ad Alessandro e a molti Macedoni. 54) Callistene rifiutava di prostrarsi di fronte a Alessandro, comportamento dignitoso a giudizio di Plutarco, ma che procurò la sua rovina. 55) (la "congiura dei paggi" del 327 a.C.), Callistene. Nessuno dei congiurati interrogati sotto tortura fece il suo nome ma il filosofo fu arrestato e morì di malattia in prigione o, secondo alcuni, fu impiccato per ordine di Alessandro. 57) Prima di passare in India Alessandro fece incendiare molti carri che trasportavano il bottino per facilitare la marcia liberando i soldati del superfluo. 58) Era religioso e dava molta importanza ai presagi, ma sosteneva che il coraggio può vincere l'avversa fortuna e la virtù prevalere sulla forza bruta. Lo dimostrò conquistando l'inaccessibile rocca di Sisimitro e in molte pericolose imprese. 59) Il re di Taxila, una regione dell'India, si arrese spontaneamente ad Alessandro che lo trattò con benevolenza, ma in altre regioni i combattimenti furono duri e le stragi compiute dai Macedoni costituiscono per Plutarco una macchia sulla gloria di Alessandro. 60) Oltre il fiume Idaspe si svolse la campagna di Alessandro contro il re indiano Poro (Paurava). Plutarco descrive in particolare il pericoloso attraversamento del fiume sotto una pioggia torrenziale ed il successivo scontro con la cavalleria e con gli elefanti degli Indiani. Una volta sottomesso Poro, Alessandro lo lasciò governare con la carica di satrapo. 61) Poco dopo la battaglia dell'Idaspe morì Bucefalo che ormai aveva raggiunto i trent'anni e Alessandro ne fu molto addolorato e gli dedicò una città da lui fondata in quei luoghi. Un altra città dedicò al suo amato cane Perita quando morì. 62) Alessandro avrebbe voluto raggiungere e superare il Gange ma i suoi soldati erano sfiniti e gli amici lo convinsero a rinunciare. A malincuore Alessandro ordinò di togliere il campo e fece costruire grandi altari agli dei come testimonianza del suo passaggio. 63) Fece costruire delle navi e prese a discendere i fiumi verso l'Oceano. Durante la navigazione si fermava spesso per sottomettere le popolazioni rivierasche. Nel territorio della tribù dei Malli rischiò la vita trovandosi isolato in combattimento e fu gravemente ferito ma ancora una volta riuscì a sopravvivere. 64) Fece arrestare dieci gimnosofisti coinvolti in una ribellione e li sottopose ad una serie di difficili domande promettendo la morte a chi non avesse risposto in modo esatto. L'episodio è considerato non storico. Le domande e le risposte (ad esempio Qual è l'animale più astuto? Quello che l'uomo non ha ancora conosciuto) sono tipiche della dottrina di questi filosofi orientali dediti alla meditazione e all'astinenza che divennero noti in occidente proprio in seguito all'impresa di Alessandro, dottrina che viene considerata affine a quella dei cinici. 65) Alessandro liberò i filosofi prigionieri 66) Dopo sette mesi di navigazione fluviale Alessandro raggiunse l'Oceano, approdò ad un isola che chiamò Scilusti dove offrì sacrifici agli dei. Affidò la flotta a Nearco ed affrontò con l'esercito un terribile viaggio attraverso terre incolte durante il quale perse molti uomini a causa del caldo torrido, della fatica e della mancanza di viveri. Dopo sessanta giorni raggiunse territorio persiano dove finalmente l'esercito venne rifornito e ristorato. 67) Alessandro riprese il viaggio L'esercito marciava cantando e bevendo. Si tenevano spettacoli e danze bacchiche. 69) In Persia, secondo un uso locale, distribuì denaro alle donne, quindi rese onore al sepolcro di Ciro facendo uccidere un uomo che lo aveva profanato. 70) A Susa Alessandro promosse le nozze dei suoi amici con donne persiane ed egli stesso sposò Stateira figlia di Dario. Un ufficiale di nome Antigene, glorioso combattente già accanto a Filippo, tramò per appropriarsi indebitamente di donazioni in denaro elargite da Alessandro e venne scoperto ma fu perdonato in considerazione dei suoi meriti. 71) Alessandro arruolò i trentamila giovani Persiani che aveva fatto educare provocando la gelosia dei Macedoni ed infinite lamentele. Irritato, allontanò quanti protestavano e quando quelli si umiliarono chiedendo perdono li trattò con sufficienza per qualche giorno, infine ristabilì buoni rapporti, congedò con onore feriti e malati e dispose una pensione per gli orfani dei caduti. 72) Giunto a Ecbatana, Alessandro indisse spettacoli e giochi ma morì il suo intimo amico Efestione e Alessandro per vincere il dolore riprese a combattere. Sterminò una tribù di briganti detti Cossei definendo la strage "un sacrificio funebre per Efestione". Stanziò una somma enorme per onorare la memoria dell'amico e prese ad esaminare molti progetti di opere strane e dispendiose. 73) Andando verso Babilonia (nella primavera del 323 a.C.) fu turbato da diversi presagi infausti. 75) Quando giunse il responso dell'oracolo di Ammone richiesto da Alessandro che ordinava di tributare a Efestione le esequie di un eroe, il re sciolse il lutto e riprese i simposi. Durante un festino offerto dall'amico Medio bevve molto vino ed il giorno successivo fu colto da una febbre violenta che in pochi giorni lo portò alla tomba. 76) I diari di corte raccontavano gli ultimi giorni di Alessandro tormentati dalla febbre e trascorsi in compagnia di Medio, Nearco ed altri ufficiali. 77) Sei anni dopo, in seguito ad una denuncia, Olimpiade mandò a morte molte persone accusate di aver avvelenato Alessandro e per lo stesso motivo fece disperdere le ceneri di Iolao che era già morto da tempo. Anche Aristotele venne sospettato ma in realtà l'uccisione del conquistatore non venne mai dimostrata.
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