Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto-Passione da Museo-Emanuela Rossi, Sintesi del corso di Antropologia Culturale

Riassunto del Manuale Passione da Museo di Emanuela Rossi per l'esame di Antropologia da 6cf. Facoltà di ex Lettere e Filosofia, corso di Laurea di Storia e Tutela dei beni culturali. Anno accademico 2012-13.

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 06/07/2014

lavinia.schofield92
lavinia.schofield92 🇮🇹

4.3

(40)

11 documenti

1 / 4

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto-Passione da Museo-Emanuela Rossi e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Passione da Museo Canada. Costa Nord-occidentale. Città di Vancouver. Università dell’UBC. Museum of Antropology (MoA) • 1927 l’università della Columbia Britannica inizia ad acquisire materiale etnografico • 1949 apre, nel seminterrato della biblioteca universitaria, il Museo di Antropologia • 1976 il Museo si trasferisce nella sua nuova sede L’edificio, in cemento e cristallo, fu progettato da ARTHUR ERICKSON, architetto canadese, che s’ispirò, nel progettarlo, alle tipiche case dette a “ Palo e trave” delle tribù locali. La sua costruzione fu possibile grazie ala contributo del Governo Canadese. Una buona illuminazione è garantita da una parete completamente in cristallo. La buona visione degli oggetti esposti nel Museo deve sempre essere garantita poiché, come si legge nell’opuscolo, “Il Museo di Antropologia espone i manufatti degli indiani della costa Nord-occidentale in modo tale da accentuarne le qualità visive, trattandoli come opere d’arte.” Ora il Museo vanta 35.000 oggetti ed è divenuto il più grande Museo didattico del Canada. Il MoA oggi-> INTENDE DIMOSTRARE CHE I NATIVI NON SONO SCOMPARSI ( come si credeva al momento della realizzazione del Museo) E CHE SONO ANZI ANCORA ATTIVI. Questo messaggio giunge allo spettatore mediante la scelta di esporre insieme opere del passato e opere contemporanee. Con l’esposizione di opere contemporanee si sta anche ELEVANDO I NATIVI AL RUOLO DI ARTISTI al pari di quelli occidentali. REINTRODUZIONE DEI NATIVI NELLA STORIA E NELLA CULTURA. Tipo di allestimento: Oggetti isolati e ben illuminati, visibili da più angolazioni, con poche info sul cartellino. Il lavoro di Emanuela Rossi, svolto in archivio, si concentra sulla figura dei due coniugi Hawthorn che diedero il via alle prime collezioni, e si pone l’obiettivo di ricostruire i primi pass di del MoA. • HARRY HAWTHORN FU IL PRIMO DIRETTORE e primo antropologo • ANDREY HAWTHORN FU LA PRIMA CURATRICE (lavorava perfino senza recepire stipendio poiché era la moglie del direttore) Gli Hawthorn arrivarono all’UBC nel 1947 quando il Museo possedeva la sola collezione BERNETT che gli era stata donata dal medesimo. IN quello stesso anno arrivò una lettera di un certo H.R. MCMILLAN che scriveva di aver inviato dei manufatti da parte di BERT ROBSON (sua guida quando andava a caccia) Questo fu l’inizio di un lungo rapporto ( per il MoA, di vera è propria dipendenza) tra McMillan, ricco mercante e collezionista e il Museo di Antropologia di Vancouver. DURO 28 ANNI. (1948-1962) Tale rapporto sarà tessuto in particolare con i coniugi Hawthorn che lo ringrazieranno più volte del suo aiuto (economico) senza il quale non sarebbe stato possibile ampliare la raccolta di oggetti e dunque il Museo stesso. McMillan dona collezioni ma maggiormente denaro. Il suo coinvolgimento nella prima fase di realizzazione del Museo di Antropologia però non è passivo, egli vuole sempre sapere come i suoi soldi saranno impiegati. Harry Hawthorn gli scrive costantemente per tenerlo aggiornato su cosa il Museo stia comprando, per chiedere se può investire il denaro donato in una particolare collezione, per chiarificargli l’utilizzo e la provenienza degli oggetti da egli stesso mandati, per chiedere maggiori fondi… (i soldi non sembrano davvero bastare mai) Possiamo tranquillamente affermare, che il signor McMillan abbia contribuito largamente alla configurazione del Museo come lo vediamo noi oggi. Grazie alle sue donazioni infatti sono stati acquistati moltissimi manufatti che in un certo senso sono stati scelti personalmente da lui. Scambi epistolari tra Museali e ricchi mecenati non è un genere nuovo nell’Antropologia e molti Musei tutt’oggi dipendono da uno o più benefattori. Il MoA è un Museo di tipo EVERGETICO poiché la sua raccolta si basa principalmente su donazioni. (collezione Bernett, Rayel, Collins) COSA EMERGE DALL’EPISTOLARE 1. RUOLO DI BENEFATTORE ATTIVO DI MCMILLAN 2. BISOGNA INTERVENIRE ORA E RACCOGLIERE MATERIALE FINCHE ANCORA CE NE È I NATIVI NON PRODURRANNO PIU NIENTE, SCOMPARIRANNO IL MUSEO COME MANUFATTO MICHEAL AMES Sotto l’ottica Antropologica, il Museo stesso può essere considerato un Manufatto Umano, un prodotto in se e per se. I Musei che hanno come obbiettivo quello di mostrare CULTURE ALTRE, in realtà dicono MOLTO DI PIÙ SU DI NOI CHE SU I POPOLI CHE INTENDEVANO METTERE IN MOSTRA. MUSEO FINESTRA-SPECCHIO Il Museo ha molto da raccontare su chi ha creato la sua collezione, sulle regole che hanno guidato la raccolta degli oggetti, sui pregiudizi o valori o preferenze personali che hanno permesso che alcuni oggetti fossero selezionati ed altri no. NANCY PAREZO-> una collezione museale non ha mai nulla di casuale. Gli oggetti ospitati nei musei riflettono i pregiudizi e i preconcetti dei collezionisti. Gli orientamenti teorici, le idee e le preferenze estetiche dei ricercatori. Processo di definizione del se mediante la messa in mostra dell’altro. Come altro da te. Si costruiscono allo stesso tempo degli stereotipi della cultura nativa e una più chiara identità culturale occidentale. AMES-> DIRETTORE STORICO DEL MoA DOPO HARRY HAWTHORN JAMES AMES-> INDIVIDUA 4 PERIODI DELL’ANTROPOLOGIA CULTURALE E DELLE MODALITA ESPOSITIVE 1. STANZA DELLE MERAVIGLIE-nessun ordine logico 2. APPROCCIO STORICO-NATURALISTICO-18 secolo, nascita dell’antropologia, gli oggetti primitivi sono specimia 3. CONTESTUALISMO O RELATIVISMO- Franz Boas, introduzione all’antropologia moderna, vedere gli ogg. nel loro contesto di origine, dimostrare che la cultura è relativa 4. ESTETICO-FORMALISTA- primo 900’, avanguardie artistiche, scoperta dell’arte nègre , valorizzare l’aspetto estetico degli ogg. 5. AMES-PUNTO DI VISTA DEL NATIVO L’ANTROPOLOGIA DI SALVATAGGIO L’antropologia di salvataggio parte dal presupposto che il tempo dell’Altro, che lui deve mettere in mostra, sia quasi esaurito. Che i gruppi nativi siano lì lì per scomparire. Negli anni dell’antropologia di salvataggio i Musei ingaggiano una folle corsa contro il tempo, con il progressivo svanire delle popolazioni aborigene e dell’autenticità della loro produzione, e la rivalità con gli altri Musei. Anche l’attività di raccolta dei coniugi Hawthorn è caratterizzata da questo senso di urgenza. (emerge anche dalle lettere con McMillan che viene ringraziato calorosamente poiché se il suo aiuto non fosse stato immediatamente disponibile, molti dei manufatti originali sarebbero andati perduti. Dieci anni più tardi non li avremmo potuti salvare!) Deve essere salvata l’arte e la cultura nativa ORIGINALE, AUTENTICA, GENUINA e VERITIERA perché possa un giorno testimoniare l’esistenza di quel gruppo etnico che essendo incapaci di competere con la cultura bianca, scompariranno a poco a poco. (memoria storica di una realtà che ormai non esiste più) REAL INDIAN È considerata autentica la produzione di manufatti avvenuta prima del contatto con i bianchi ( suddivisione temporale molto forte tra PRIMA e DOPO CONTATTO) dunque prima che perdesse la sua identità.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved