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riassunto pedagogia della differenza, l'autismo, vedere voci e sindrome di Down, Schemi e mappe concettuali di Didattica Pedagogica

breve riassunto degli autori più importanti del libro "Pedagogia della differenza" e dei libri sull'autismo, sulla sindrome di Down e "Vedere Voci" per l'esame di Didattica e Pedagogia speciale

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 18/01/2020

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4

(1)

2 documenti

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Scarica riassunto pedagogia della differenza, l'autismo, vedere voci e sindrome di Down e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! MANUALE DI PEDAGOGIA DELLA DIFFERENZA  Gentile: considera come un a priori la relazione alunno/maestro; l’alunno è veramente libero nel momento in cui riconosce l’autorità del maestro  Dewey: superare nella conoscenza la posizione dello spettatore, e diventare attore impegnato al confronto con il mondo. L’educazione non ha uno scopo, ma è di per se uno scopo, in quanto emancipazione e crescita. In ambito educativo va operata la distinzione tra una componente intenzionale e una naturale. La libertà della ricerca rappresenta la più alta garanzia per la fondatezza epistemologica dell’agire pedagogico, in quanto un dibattito sottratto alla pubblica discussione risulta soggettivo e con caratteri autoritari. La realtà più propria della scienza pedagogica non sta sui libri, ma nella mente degli educatori, che creano strategie e percorsi formativi per l’inclusione sociale. Per Dewey la democrazia non è solo una forma di governo ma una forma di associazione umana e un modo di vivere. L’educazione va progettata muovendo dalle più intime esigenze degli allievi  Ciari: il problema è avere non tanto ragazzi che sanno, quanto ragazzi che nutrano il desiderio di sapere e il gusto di riflettere  Freire: ci si educa tutti insieme, e la costruzione di se è qualcosa che coinvolge la responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri. L’elemento portante dell’educazione per Freire è la presa di coscienza rispetto alla possibilità del cambiamento. Opera una distinzione di tre livelli di coscienza: intransitiva (persone semplici), transitiva ingenua (semplificazione interpretativa) e transitiva critica (approccio ermeneutico ai problemi).  Bruner: la formazione di una soggettività libera in educazione implica un rischio di imprevedibilità sociale  Lèvianas: ospitalità è la parola che determina l’accogliere l’altro, lo sconosciuto  Montessori: molte volte, la soluzione di un problema è più semplice di come si può immaginare (culla vicino ad una finestra)  Banfi: la libertà è il realizzarsi partendo dal movimento stesso della concreta storicità del mondo, è essere uomo tra gli uomini, per costruire il mondo umano sviluppando insieme se stessi. Al centro della sua concezione c’è la relazione tra problematicità dell’esperienza e idea di ragione, che apre la via ad una soluzione di tipo trascendentale al problematicismo stesso. Il sapere tradizionale a sfondo metafisico appartiene ad una èlite sottratta ai problemi di una vita concreta dei marginali e differenti. Il nuovo sapere per Banfi, esprime un processo infinito di organizzazione e integrazione delle esperienze. Banfi, in ambito educativo distingue due momenti: esperienza determinata (riguarda la problematicità) e l’esperienza trascendentale (luogo di sintesi degli aspetti in cui l’esperienza si manifesta)  Don Milani: il fine di studiare in rapporto all’uso che si farà di quanto acquisito è limitativo, lo studio deve avere un valore di per sé, al fine di eliminare le discriminazioni nei confronti dei più deboli. Chi ha passione per lo studio si colloca ovunque nella società. Il confronto con la società è politica.  Bertin: il principio fondamentale di Bertin, sii te stesso essendo l’altro, implica da un lato, l’accoglimento dell’istanza soggettiva (aspetti costitutivi dell’esperienza dell’individuo), e dell’altro, l’accoglimento dell’istanza obiettivistica (totalità delle esigenze complesse prodotte dal contesto storico e sociale). Problematicismo per Bertin significa superamento del dogmatismo e dello scetticismo, dell’egocentrismo e dell’obiettivismo, in nome di una ragione che è in grado di accogliere più prospettive. La personalità razionale è quella che mira all’integrazione tra il momento dell’individualità e l’oggettività. L’uomo supera il caos dei valori attraverso l’atto fondamentale della scelta. Non si tratta di eliminare tradizioni e culture, ma di trasformarle e di trasferire tutto ciò, attraverso l’educazione su un piano di aperta umanità, e attivare percorsi in funzione di un mutuo scambio.  Habermas: non vi è inclusione senza ascolto e riconoscimento dell’altro. Il conflitto sociale non è mai uno scontro totale, ma rappresenta il legittimo bisogno di confronto e di lotta. Divide tre momenti: consenso (riferimento a orientamenti culturali comuni), il conflitto (tensione tra prospettive divergenti) e compromesso (all’interno di una cornice sociale comune)  Chomsky: l’educazione alla democrazia si intreccia inevitabilmente con l’esercizio della cittadinanza, che è esperienza di responsabilità.
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