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Riassunto per capitoli “Io non ho paura”, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Italiana

Riassunto per capitoli del libro IO NON HO PAURA di Niccolò Ammaniti

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 21/02/2024

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Scarica Riassunto per capitoli “Io non ho paura” e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! IO NON HO PAURA, NICCOLÒ AMMANITI CAPITOLO 1: Il libro è ambientato nel 1978, in una caldissima estate ad Acqua Traverse, un paesino del sud immaginario, nel senso che non esiste realmente ma spiega nei migliori dei modi una cittadina nel Sud Italia. Il protagonista, Michele, aveva una sorella che si portava dietro sempre e un giorno, mentre stavano facendo una gara con gli amici, Maria cade e si fa male alla caviglia, costringendo Michele a fermarsi per soccorrerla. Gli adulti che abitavano ad Acqua Traverse non uscivano mai prima di sera. Gli amici di Michele e Michele stesso facevano sempre delle gare e quel giorno il primo era Antonio Felice, detto il Teschio, nonché capo della banda, cattivo e coraggioso. Al secondo posto troviamo Salvatore, migliore amico di Michele. Poi c’è Michele, che viene sorpassato da Remo, la schiappa del gruppo e da Barbara, l’unica ragazza del gruppo, bullizzata per via del suo corpo cicciottello. Quella mattina erano usciti prendendo le biciclette e come tutti i giorni giravano incuriositi. quella mattina si parlava dei maiali di Melichetti, che avevano sbranato il cane della figlia. Michele se ne esce che si potrebbe andare a vederli, così montarono tutti in sella e si dirigono verso la fattoria e sempre Michele suggerisce di prendere una gallina per vedere come si sarebbero comportati i maiali. La fattoria di Melichetti era davvero lontana, una volta arrivati avevano bisogno di bere. Vennero accolti da un cane che continuava ad abbaiare. Chiesero a Melichetti un po’ d’acqua, ma avevano paura di come avrebbe reagito, visto che si sentivano tante storie riguardanti questo signore. Melichetti chiese il perché della visita e Barbara gli chiese il motivo per cui ha dato ai maiali il suo bassotto ma lui smentisce, dicendo di non credere a ciò che il Teschio raccontava. Barbara aveva fatto ciò per vendicarsi di una penitenza che era stata obbligata ad eseguire sotto comando del Teschio. in questa penitenza Barbara avrebbe dovuto mostrare a tutti ragazzi il proprio seno. Il signor Melichetti, successivamente, riprese il Teschio dicendogli di non dire bugie. I ragazzi, dopo essersene andati dalla casa, videro una collina e decisero di scalarla, facendo quella gara di cui si parlava all’inizio e, una volta saliti in cima, avrebbero piantato la gallina. Per questo Michele si trovava in quella situazione. La gara si conclude con Michele ultimo, ma secondo il Teschio la penitenza doveva farla Barbara e tutti furono d’accordo su questa cosa: la penitenza consisteva nel far abbassare le mutande a Barbara e mostrare ai ragazzi i propri genitali. Ma per Michele era decisamente troppo, per questo si offre di affrontare lui la penitenza al posto di Barbara: la sua penitenza consisteva nell’attraversare la casa abbandonata, arrivare alla finestra, saltare sull’albero e scendere giù. Era decisamente pericoloso, ma Michele lo fa è arrivato alla fine, cade, ma per fortuna su un materasso. Questo materasso nasconde il segreto più grande che dovrà tenersi per lui Michele, ovvero un buco con all’interno un bambino che credeva fosse morto. Gli altri amici lo chiamarono, quindi dovette tornare indietro e si diressero tutti verso casa. Una volta tornati a casa videro che era tornato il loro papà, ma entrambi i genitori erano molto preoccupati visto che mancavano da casa da molto tempo, ma alla fine si sedettero al tavolo a mangiare. Arrivò poi l’ora di andare a dormire, ma Michele continuava a pensare ad una sola cosa: il bambino nel buco. CAPITOLO 2: Il mattino seguente Michele si svegliò molto presto e dopo aver fatto colazione uscì con la sua bicicletta. Nonostante fosse presto, faceva davvero caldo e ripensava a ciò che aveva vista il giorno seguente, traendo considerazioni improbabili legate a streghe e orchi, e ciò gli stava facendo cambiare idea, ma pensò al fumetto che stava leggendo, a quanto il protagonista fosse coraggioso, quindi prese coraggio e si rimette a pedalare. Arrivato davanti alla casa raggiunge il buco ed era tutto vero: quel bambino era vero, non si stava inventando nulla. Cercò il modo per calarsi giù, trovò una corda e la utilizzò per raggiungere il corpo. Una volta giù, dopo aver preso tanto di quel coraggio, toccò il corpo, ma nessuna reazione. Successivamente, alzò la coperta che gli copriva il viso e in quel frangente, il corpo si alzò e Michele cacciò un urlo e finì a terra, sporcandosi tutto. Uscì di corsa dal buco, saltò sulla sua bicicletta e iniziò a pedalare più velocemente possibile, ma prese un sasso e cadde a terra. Una volta per terra, si tranquillizzò, fino ad addormentarsi. Si svegliò a causa di formiche nere che gli camminavano su tutto il corpo e senza rendersi conto di quante ore era stato per terra, tornò sulla bicicletta e andò verso casa. Arrivato a casa prova a dire tutto ciò che era successo a suo padre ma non riesce a parlare con lui perché egli è molto arrabbiato: sono le tre e venti e lo stavano già cercando dappertutto. Michele è tutto sporco e puzza, ha i sandali rotti. Il padre lo manda via minacciando di prenderlo a calci. A Michele viene da piangere, esce di nuovo con la bici e va nel punto d`incontro della sua banda. Sale su un carrubo e decide di non tornare mai più a casa. La sua casa da quel giorno sarebbe stata appunto il carrubo. Si addormenta e viene svegliato da sua sorella Maria che riesce a farlo tornare a casa. A cena, la madre gli racconta quello che il padre ha detto del comportamento di Michele: se avesse continuato così, l'avrebbe portato dai frati. Come la notte precedente, anche questa notte Michele si rigira nel letto e non riesce a prendere sonno perché deve sempre pensare al bambino nel buco. CAPITOLO 3: Michele si sveglia molto tranquillo, una notte senza incubi. Continua però a ripensare al bambino e gli viene in mente il motivo per cui si è alzato: aveva bisogno d’aiuto e lui non glielo aveva dato. Uscì dalla stanza e incontrò il padre di Barbara, Pietro Mura, detto anche il barbiere. Michele voleva a tutti i costi parlare al padre dell’accaduto, ma il padre non dava importanza a ciò che il figlio aveva da dirgli, quindi rimandava sempre. Michele scende in cortile a giocare con i suoi amici, ma era talmente pensieroso che non parava nessun goal. Salvatore (migliore amico di Michele) domanda a Michele cosa avesse, ma Michele non disse niente, anzi, prese e andò da solo a farsi un giro. Era tornato al buco e per la prima volta sentì bisbigliare qualcosa da parte del bambino, voleva acqua. Michele gli fece avere dell’acqua e nel mentre che la cercava trovò una pentola a lui familiare, ma non gli diede tanta importanza. Salutò il bambino e richiuse il buco e si diresse verso casa. Arrivò in tempo per mangiare e il padre comunicò che sarebbe venuto a stare da loro un suo caro amico, quindi di comportarsi bene. Quel giorno era mercoledì e per Michele e la sua famiglia voleva dire solo una cosa: era il giorno della fettina. Maria però non voleva mangiarla e quindi iniziò a piangere, così suo padre gliela tolse, mettendola da parte. Finito di mangiare, i genitori di Michele andarono a riposare e lui ne approfitto per cercare quella pentola che era scomparsa: la cercò dappertutto, ma non la trovò da nessuna parte. Il padre dovette ripartire e i figli volevano andare con lui, ma il padre glielo proibì. Durante la notte, Michele si sveglia per un rumore. È una mietitrebbia. Sente anche gli ululati che vengono dal canile del padre del Teschio, Italo Natale. Michele è sicuro che il padre ha preso la fettina che la sorella non ha voluto mangiare a cena e che è andato dal bambino e gliel`ha data da mangiare. La madre ha detto che se l'è mangiata il padre, ma Michele non ci crede. Si inventa una storia: il bambino nel buco in realtà è suo fratello gemello pazzo dalla nascita che viene nascosto sulla collina per non spaventare i bambini di Acqua Traverse. Come il fratello maggiore di Salvatore, Nunzio Scardaccione, che è finito al manicomio. Michele si immagina che la mamma abbia detto al padre di ucciderlo in quanto pazzo, ma che il padre non ce l'abbia fatta, perché alla fine era sempre figlio suo, e che allora l'abbia messo nel buco all`insaputo della madre che non sa che è vivo. CAPITOLO 4: Michele si sveglia presto quel giorno, riempie la cartella con del formaggio e del pane ed esce di casa. Si dirige verso il presunto fratello nel buco ma non appena arriva sulla collina si accorge di non essere da solo: si trattava della 127 di Felice Natale, il fratello del teschio. Era un ragazzo molto solitario, cattivo, l’incubo del paese. Era dispettoso e tormentava la vita dei ragazzi più piccoli. Era andato al Nord a lavorare e ogni tanto tornava. Michele, dopo essere stato nascosto per un po’, controlla di essere da solo e si dirige verso il buco. Gli lancio una caciotta e poi gli disse di avere anche dell’acqua, quindi si volò giù per portargliela. Controlla anche se ci fossero tracce della fettina, ma niente. Il bambino sembra un fantasma. Ma Michele non ha più paura, vuole solo sapere se sono fratelli e allora gli chiede il nome del padre. Ma il fantasma non risponde, allora Michele decide di andarsene quando, all’improvviso, il bambino comincia a raccontare di orsetti lavatori e di un angelo custode. Dice che Michele è l’angelo custode che parla, che dice sempre la verità e parla anche di un certo Signore dei vermi. Scappando di corsa, Michele capisce che questo pazzo pensa di essere morto e per questo lo ritiene il suo angelo custode. Michele però dimentica nuovamente di ricoprire il buco e per paura di essere beccato da Felice Natale, ritorna al buco maledicendosi. Arrivato a casa, sua mamma era tanto arrabbiata, che inizia a rincorrerlo per tutta casa e quando finalmente riesce a prenderlo inizia a picchiarlo. Più tardi esce con Salvatore e i due iniziano ad avere una strana conversazione sui morti, sulla resurrezione, di spiriti che tornano in vita e robe simili, ma nessuno dei due ci crede. Durante la notte a Michele scappa la pipì, si alza e si rende conto che in cucina c’è altra gente. Ci sono degli ospiti seduti a tavola: Italo e Felice Natale, Pietro e Angela Mura, e un vecchio mai visto che deve essere Sergio Materia, l’ospite annunciato dal papà i giorni precedenti. Fumavano tanto e il tavolo era sommerso di mozziconi. Parlavano strano, o meglio, Michele non capiva, fino a quando non si spengono le luci e comincia il telegiornale. La prima notizia non interessava a nessuno, ma quella seguente si! Si trattava di un bambino, un certo Filippo Carducci, scomparso a soli 9 anni da un paesino del Nord Italia. Appare poi la madre che fa un appello ai rapinatori, dicendo che sarebbe stata disposta a dare qualsiasi cosa in cambio del bambino. Michele voleva andare in bagno, ma per la paura, chiude la porta e la fa giù dalla finestra. Maria lo scopre e gli chiede il perché delle urla, ma Michele copre tutto dicendo che stavano semplicemente giocando a tombola. Non riuscendo più ad addormentarsi, Maria chiede a Michele di raccontarle una storia e lui così fa, fino a quando lei non si addormenta.
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