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Riassunto Père Goriot, Sintesi del corso di Letteratura Francese

Riassunto dettagliato Père Goriot

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 29/09/2021

giulia.sciarra.sg
giulia.sciarra.sg 🇮🇹

4.4

(16)

13 documenti

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Scarica Riassunto Père Goriot e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Riassunto Papà Goriot Capitolo 1 Una pensione borghese L’opera si apre con la descrizione della signora Vauquer, una donna caduta in disgrazia che gestisce la pensione Vauquer. L'autore comincia ad annunciare la storia che racconterà di qui a breve, affermando che delle storie che forse divertiranno il lettore, non ce n'è nemmeno una finta: all is true. Si procede alla descrizione della prima stanza, Balzac descrive ‘un odore di pensione’ e tutto l'ambiente viene spiegato con un linguaggio tecnico (vedi spiegazioni professore). Balzac afferma che tutto il corpo della signora Vauquer influenza la pensione così come la pensione influenza la persona di Madame Vauquer, le descrizioni sono quindi complementari. Caduta in disgrazia in seguito alla scomparsa del marito (di cui non si fa mai accenno nell'opera), vive ogni giorno miserabili disgrazie e non ha nemmeno più ‘gli occhi per piangere”. Si passa alla descrizione della pensione nella sua totalità: - AI primo piano abitano la signora Couture (vedova di un commissario della repubblica francese) e una giovane, Victorine Taillefer, a cui la signora Couture faceva da madre. - AI secondo piano abitano il signor Poiret, e un uomo che si tingeva le basette spacciatosi per commerciante, il cui nome è Vautrin. - Al terzo piano abitano una vecchia donna nubile, la signorina Michonneau, un vecchio fabbricante di vermicelli di pasta e amido, chiamato da tutti Papà Goriot. C'erano altre due stanze rimanenti destinate a studenti la cui condizione economica non permetteva di procurarsi un alloggio migliore. Proprio in quel momento una di queste stanza era destinata a un giovane venuto da d’Angouleme per studiare legge il cui nome è Eugène de Rastignac. Eugène è uno di quegli uomini che si rende da subito conto delle proprie disgrazie e fa il possibile per non deludere le aspettative della famiglia. - Sopra il terzo piano c'è una soffitta in cui alloggiano un uomo di fatica, chiamato Christophe, e la grassa cuoca, Sylvie. Dopo aver presentato i personaggi, Balzac afferma che i loro drammi non sono drammi recitati, ma drammi vivi che sconvolgono il cuore, drammi senza fine. La signorina Michonneau è descritta come uno scheletro, non si sa se avesse amato troppo, se fosse stata una mezzana o una cortigiana, raccontava di aver assistito un vecchio che le aveva lasciato mille franchi di rendita vitalizia. Del signor Poiret ci si domanda quale sia stato l'evento che l’ha così tanto annientato. Viene inserita adesso la metafora di Parigi: Parigi è un oceano insondabile, se gettassimo una sonda non conosceremmo mai tutte le profondità dei suoi interminabili abissi. Benché il corpo della signorina Victorine fosse malnutrito, il suo viso esprimeva tanta giovinezza, se fosse stata felice sarebbe stata affascinante. Suo padre non la riconosceva come figlia e le concedeva solo seicento franchi all'anno, donando il patrimonio intero solo al figlio. Eugène de Rastignac aveva tratti prettamente meridionali e pose nobili. Vautrin era definito da tutti come ‘un pezzo d'uomo’, era gentile e cordiale con tutti, aveva conoscenza in vari settori, e non si era mai rifiutato di prestare del denaro ai pensionanti. Papà Goriot era un vecchio di circa 69 anni ritiratosi dal lavoro, che nel 1813 va a vivere alla pensione della signora Vauquer, inizialmente aveva affittato l'appartamento della signora Couture pagando 1200 franchi al mese, conduceva uno stile di vita dignitoso, vestendo e pagando bene. Il buon gusto e lo stile di vita del signor Goriot attirano le attenzioni della signora Vauquer, a cui avrebbe fatto comodo un'unione, avrebbe potuto fare scampagnate nelle zone più raffinate di Parigi e andare a teatro quando avrebbe preferito. Una sera la signora Vauquer accoglie la contessa d'Ambermensil alla pensione, salite sopra dopo la cena la contessa accoglie le mire della signora Vauquer nei confronti del signor Goriot. La signora Vauquer chiede alla contessa di testare personalmente il signor Goriot, ma dopo un colloquio con lui non può far altro che considerarlo pudibondo e refrattario, l'indomani la contessa, disgustata, lascia la pensione rimanendo scoperti sei mesi di pensione lasciando quattro spiccioli, mandando in ira la proprietaria della pensione e accrescendo una sorta di astio nei confronti del signor Goriot. La signora Vauquer comincia a insospettirsi sulle uscite (fiscali) di Goriot così da complicare le cose. A causa dei pettegolezzi di cui era oggetto, il signor Goriot chiese alla signora Vauquer di trasferirsi al secondo piano, pagando 900 franchi, condusse uno stile di vita così rigoroso che non accese fuoco per tutto l'inverno, e da quel momento iniziò a chiamarlo papà Goriot. Su papà Goriot si dicevano tante cose, che era un avaro, che praticava l’usura, quell'uomo così affabile e curato sarebbe diventato nell'immaginario di tutti un libertino dai gusti eccentrici. Una dama viene avvistata fuori la pensione, dopo che questa incontrasse papà Goriot si comincia a credere che fosse la sua amante; quando Goriot afferma che le donne che è solito vedere sono le sue due figlie, nessuno gli crede. Dopo questi ulteriori pettegolezzi, papà Goriot dovette tagliare ulteriormente le spese, per ridursi a svolgere una vita quasi miserabile. A un certo punto l’asse della rappresentazione si sposta sulla figura di Eugène de Rastignac, un giovane che si sposta dalla periferia a Parigi per studiare legge, e si innamora di quegli ambienti borghesi che la sua ambizione gli ha sempre portato a desiderare. Nato in una certa povertà ha sempre avuto il desiderio di emanciparsi. Volendo ascendere socialmente, crede di aver bisogno di una donna, vista la buona reputazione di cui godevano alcune donne parigine, sua zia, la signora di Marcillac, individuò nella viscontessa di Beauséant la donna ideale per questo obiettivo, dicendo che, se Eugène avesse fatto bella figura con la viscontessa, gli sarebbero stati presentati altri parenti. Eugène e la viscontessa vanno a un ballo dove incontrano Anastasie de Restaud, figlia di papà Goriot e donna dalla bellezza indescrivibile. Tornato a casa, mentre si ritira nel suo appartamento Rastignac nota papà Goriot in procinto di sciogliere degli oggetti di argento per farne poi dei lingotti mentre mormora frasi del tipo ‘la mia bambina...' Ci si concentra poi sul personaggio di Vautrin, uomo estremamente misterioso, e questo lo si deduce da quando paga Christophe affinché non dica nulla delle sue uscite notturne, anche se in città si chiede molto di lui, si chiede se un uomo con le basette tinte abita nella pensione Vauquer. Rastignac vede Anastasie alle 9 in Rue des grès e crede anch'egli che papà Goriot abbia un'amante, e che si sia realmente impoverito per lei. Lo si vede qualche giorno dopo in rue Dauphine, dall’orefice che compra utensili d'argento (gli vende quelli che stava fondendo la scorsa notte); successivamente chiede a Rodolphe di consegnare una lettera a Anastasie de Restaud, Vautrin strappa la lettera dalle mani di Christophe e vede che dentro c'è una cambiale saldata. Rimasto incantato dalla bellezza di Anastasie de Restaud, Rastignac decide finalmente di recarsi al palazzo, durante una lunga attesa prima di essere ricevuto vede papà Goriot che. In procinto di uscire da un bacio alla figlia. Eugène vede immediatamente tanta ricchezza e si sente mortificato di ciò che non ha e che forse mai potrà avere, capisce che il denaro è l’unico modo di emancipazione a Parigi. Entrato nella dimora della contessa, vede un uomo, Maxime, un dandy dagli occhi chiari e dalla carnagione diafana, presunto amante di Anastasie che disprezza il giovane arrivato, incontra successivamente il duca di Restaud e si intrattiene una conversazione dopo che chiede a papà Goriot di recarsi a casa del papà della signorina Victorine per parlargli di un affare della massima importanza. Alla pensione Vauquer arriva la signora Couture per dire alla signorina Victorine che suo fratello è stato ferito ad un duello e che versa in gravi condizioni; Eugène capisce che era troppo tardi e che Vautrin aveva già commesso il delitto. Subito dopo, la signorina Michonneau fa quello che il poliziotto le aveva suggerito, dopo aver messo il liquido congestionante nel caffè e dopo che Collin sviene, la signorina da uno schiaffo a Vautrin e vede due lettere riapparire bianche sulla pelle arrossata. Dopo poco Vautrin si riprende grazie all'assistenza dei pensionanti e del dottor Bianchon, e dopo ancora arrivano tre agenti della polizia, ormai certi che dietro l'identità di Vautrin si celasse Jacques Collin: il capo della polizia gli da subito uno schiaffo e fa cadere la parrucca, e all'istante il viso di Vautrin appare come indemoniato e riflette il suo cinismo, la sua immoralità e le sue dottrine implacabili, riconosce di essere un forzato evaso senza negare nulla, e afferma che l’infamia che ha sulla sua spalla è minore di quella che hanno i pensionanti nel cuore. Subito dopo comincia a chiedersi chi abbia potuto tradirlo e capisce subito che si tratta della signorina Michonneau. Nonostante l'accaduto abbia mostrato tutta la diabolità di Vautrin, i pensionanti nutrono ancora dell’affetto per il forzato per il comportamento gentile che ha avuto nei loro confronti durante il soggiorno alla pensione, gode dell’affetto della signora Vauquer soprattutto perché ha sempre pagato in anticipo e generoso con il denaro; così, tutti vogliono che la signorina Michonneau se ne vada, tranne la signora Vauquer che vorrebbe farla restare per l'aspetto economico, i pensionanti minacciano la proprietaria della pensione che sarebbero andati via loro stessi se la signorina Michonneau non se ne fosse andata all'istante, e così farà, portandosi con sé Poiret, complice dell'accaduto. Nel frattempo arriva un'altra lettera che annuncia la morte del fratello della signorina Victorine, che ha ormai ereditato la dote, va a vivere lontano dalla pensione portando con sé la signora Couture come sua dama di compagnia. In un solo giorno la signora Vauquer ha perso quattro pensionanti. Si vede poi papà Goriot in carrozza che invita Eugène a salire per portarlo al nuovo appartamento, questi ne rimane entusiasta quanto papà Goriot. Il giorno dopo Eugène riceve una lettera dalla signora de Beauséant dove invita il signor Rastignac e Delphine a teatro, senza alcun riferimento al marito di Delphine, ed entusiasta si reca da Delphine per dirglielo. Capitolo 4 La morte del padre Il giorno dopo Eugène e papà Goriot aspettavano solo una carrozza da prendere per trasferirsi definitivamente nel nuovo appartamento e abbandonare la pensione borghese. Delphine, nel frattempo, parla della situazione fiscale di suo marito, il quale ha investito tutti i suoi beni in alcune imprese, e se volesse richiedere adesso la sua dote, il marito andrebbe verso il fallimento, papà Goriot è in collera per la situazione economica in cui versa adesso la figlia e non crede minimamente al barone de Nuncigen poiché in passato ha già fatto soffrire Delphine. Allo stesso momento, in rue- neuve-sainte-geneviève arriva una carrozza che porta Anastasie de Restaud alla pensione borghese, con aria infelice ed agitata, solo dopo alcune esitazioni confesserà a suo padre che suo marito, il conte De Restaud, è venuto a conoscenza di alcune cambiali firmate da Anastasie per ovviare ai debiti di Maxime de Trailles, suo amante, inoltre, ha impegnato tutti i diamanti di famiglia da un certo signor Gosbeck, adesso il marito sa tutto e ha chiesto ad Anastasie di firmare la vendita dei suoi bene quando glielo domanderà. Ma il peggio non è finito, perché i diamanti non sono stati venduti a centomila franchi, e ora Maxime ha ancora un debito di dodicimila franchi che non riesce a saldare, e rischia di essere arrestato. Il padre si dispera perché non ha nulla, ma pensa che vendendo le fibbie d’argento e le sei posate potrebbe raggiungere una cifra che si avvicini, nonostante abbia già venduto la redita vitalizia. Anastasie e Delphine iniziano a litigare animatamente riguardo questi problemi finanziari, Goriot le supplica di smettere, perché ogni loro litigio è un pugnale al cuore e lui si sente di morire. Eugène, che nel frattempo stava ascoltando dall'altra stanza, prese la cambiale firmata da Vautrin, corresse la cifra e la porse alla signora Anastasie, lei si sente profondamente offesa perché Delphine ha permesso al suo amante di origliare i suoi problemi fiscali, le due sorelle iniziano di nuovo a litigare, alla fine Anastasie accetta la cambiale ma papà Goriot si sente afflitto perché sa che Maxime è un giocatore e che sta usando Anastasie. A tavola, lo studente di medicina Bianchon non può non notare quella che si potrebbe definire una mancanza di coscienza nell'atto in papà Goriot, e crede che sia un uomo finito. Tornati alla pensione borghese, trovano papà Goriot al capezzale con Bianchon che lo assiste poiché c'è stata una congestione sierosa; parlando con papà Goriot, Eugène viene a scoprire che Anastasie era stata lì e aveva chiesto a suo padre dei soldi per pagare un vestito per il ballo, colpito dal dispiacere di non poter pagare il vestito con facilità, ha aggravato la sua condizione fisica. Eugène scrive una lettera a Delphine aggiornandola sulla situazione di suo padre, che è ormai vicino alla morte, inizialmente Delphine lo ignora perché pensa solo al ballo. Arrivarono al palazzo della signora de Beauséant, e suo cugino la vide in lacrime e mortificata per il matrimonio del suo amante d'Ajuda Pinto con la signorina de rochefide. Tornato dal ballo, Eugène trova papà Goriot in fin di vita che chiede delle sue figlie. Christophe dice a Rastignac che il conte de Restaud è venuto alla pensione per dire che papà Goriot farebbe meglio a morire, e Anastasie lo vedrà quando sarà tutto finito, Eugène assicura a papà goriot che andrà a a cercare personalmente le figlie se non verranno di loro spontanea volontà e lui si dispera perché allora potrebbe essere troppo tardi. Eugène va a casa di Anastasie, ma il conte afferma che non ha mai nutrito simpatia nei confronti di papà Goriot, e che oltre a non lasciar venire sua figlia, non pagherà nemmeno la legna necessaria al riscaldamento del moribondo. Va poi da Delphine e la trova a letto influenzata, la informa sulla situazione di suo padre, e dopo un attimo di esitazione, decide di recarsi alla pensione. Eugène è lieto di poter annunciare a papà Goriot la venuta delle sue figlie, e da alla signora Vauquer i soldi ricavati dall'impegno dell'orologio per dare a papà Goriot delle lenzuola e delle candele. In quel momento si udirono passi sulle scale, ma non era Delphine, bensì Thérèse, la domestica, che era venuta ad informare il signor Eugène che Delphine aveva avuto una terribile lite con suo marito a proposito del denaro e Delphine è svenuta, nello stesso istante arrivò Anastasie che si dispera nel momento in cui suo padre esala l'ultimo respiro. Eugène non poté trattenere una lacrima quando vide la bara coperta solo da un pano nero,, non si poté fare una messa perché troppo costosa e ci si dovette accontentare di alcuni vespri, meno cari. Eugène vede che la signora Vauquer aveva rubato il pendente d'oro di papà Goriot con i nomi di Delphine e Anastasie che raccoglieva i loro capelli, lo riprende e lo mette nella bara. Eugène gettò un'ultima lacrima sulla bara di quell'uomo, alzò lo sguardo e ammirò ciò che lo attendeva: Parigi, ‘gettò su quell’alveare ronzante uno sguardo che sembrava già succhiarne il miele’. Il giorno dopo si recò a pranzo dalla signora de Nuncingen.
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