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Riassunto Pierre Gros. L'architettura Romana, Sintesi del corso di Archeologia

Riassunto esaustivo di Gros:L'Architettura romana. Dagli inizia del III secolo A.C. alla fine dell'Alto Impero. I monumenti pubblici. Capitoli 1,3,4,5,6,8,10,14.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 07/10/2022

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Scarica Riassunto Pierre Gros. L'architettura Romana e più Sintesi del corso in PDF di Archeologia solo su Docsity! 1 Pierre Gross Architettura romana Dagli inizi del III secolo A.C alla fine dell’impero I monumenti pubblici 1-Mura e porte urbiche La concezione di cinta: • Mura e porte urbiche mura come linea difensiva e simbolica tra Urbs e Ager = il non città, definisce l’organizzazione degli spazi. • Mura spazio invalicabile e intoccabile in senso religioso e giuridico dalla leggenda di Romolo e Remo • Rito sacro della fondazione della città prevede la definizione delle mura mediante il sul couscous ossia il perimetro tracciato dall’aratro in corrispondenza delle aperture della cinta muraria Le mura di Roma regia e repubblicana: • Cinte antiche di Roma di tufo e argilla con fossa , pomerium e palizzata di legno, a fine VI secolo le mura sono estese in pietra con all’interno un terrapieno = agger per permettere l’accesso al cammino di ronda e rendere più resistente il muro agli attacchi con macchine belliche veniva concluso con un sostegno definito cappellaccio Sub aggere ,definite le mura serviane (vedi figura due pagina 30). • Rifatta nel IV secolo dopo il sacco dei galli allargata fino al quirinale il Campidoglio, Palatinato, aventino, oppio, Esquilino in tufo da diverse maestranze. • Con Augusto Roma è una città aperta delimitata da isolati abitativi i continentia , divisa in 14 regioni e distinta dall’Imperium. • Architettura difensiva divisa in tre maniere di costruzione: poligonali con grandi massi non squadrati, massi medi e più lavorati, muri di massi lavorati e lisci Antiche cinte dell’Italia romana: • Porta dall’unico esempio della Civitavecchia: collocata in un saliente del muro che obbligava ad avvicinarsi solo dal fianco destro (quello non protetto dallo scudo) • Le mura di Ferentino permettono di seguire le voluzione dell’arco e della volta: nella porta Sanguinaria che si appare in uno dei tratti meglio conservati vediamo una copertura inizialmente ad architrave monolitico sostituito in una seconda fase da un arco a ghiera semplice tagliato in travertino, la porta maggiore si inserisce invece nel nell’età tardo repubblicana accessibile attraverso due aperture ad arco con doppio ordine di conci e un sistema di copertura a volta, la porta Maggiore si inserisce invece nel nell’età tardo repubblicana accessibile attraverso due aperture ad arco con doppio ordine di conci e un sistema di copertura a volta. • Fortificazioni più antiche in opera poligonale è un sistema di distribuzione di torri di ispirazione greca le fortificazioni successive invece non hanno influenze greche Data l’opus incertum e le merlature • Gli esempi più antichi sono nella città di Ernici, ad Alatri, a Ferentino, a posidonia, a Pompei, a Falerii novi, a Perugia, a Verona L’italia dei moenia (I sec. AC) • Durante l’età delle guerre civili le Urbis italiane diventano Moenia cioè fortificazioni costituite da mura porta e torre, rifatte le antiche cinte murarie del Lazio esempio a Todi • Muri in opus incertum e in opus cementizio, alternate torri rotonde a segmenti di muro curvilineo • Esempio della porta Venere a Verona e porta leoni con cortile centrale rettangolare, due fornici nelle facciate e galleria nel piano superiore, due torri poligonali incorniciano la facciata, sono presenti gallerie e torri illuminate da una serie di finestrelle ad arco 2 Le mura della prima età imperiale in Italia. Augusto e i Giulio Claudi • Periodo di fioritura nella costruzione di mura urbiche ma non tutte le nuove fondazioni coloniche acquisivano automaticamente la costruzione di cinta murarie • Fenomeno legato alla Ri militarizzazione del paesaggio da dall’inizio del principato le mura delle colonie appaiono omogenee nella loro struttura: circuito quadrangolare delle mura disposte in maniera ottagonale nella strada le torri sono quadrate • Variano i materiali architettonici e i i sistemi monumentali per finalità difensive come le saracinesche che raddoppiano le porte e si manovrano dal piano superiore di questo periodo sono anche le porte delle mura aureliane • In età medio o tardo augustea le mura diventano più eleganti come ad esempio quelle di Fano e si arricchiscono con un doppio registro superiore e una monumentalità dell’ingressi come la porta leoni di Verona, l’aspetto monumentale ha una fine funzione decorativa con un grande valore simbolico che è maggiore rispetto al valore strutturale Mura di età repubblicana della penisola iberica • Fortificazioni di fine seconda guerra punica come la torre di Minerva e la torre di San Miguel de Ollier Dola • Forme meno monumentali con torri quadrangolari e tratti in struttura a blocchi Diso domani basamento ciclopico cioè poligonale cortine rettilinea ad angoli retti provviste di torri quadrate • Nelle mura di Minorca e Maiorca viene inserito uno zoccolo di pietra da taglio in blocchi di calcare di forma trapezoidale di derivazione greca Le mura delle province occidentali all’inizio dell’età imperiale: • Fondazioni e rifondazioni di età augustea, le mura hanno sia un’efficacia difensiva che monumentale. Esempio delle cinta di Barcellona che è un centro politico amministrativo e religioso di una colonia policentrica le mura erano provviste di poti è piuttosto monumentali con tre fornici • Accentuazione della dignità monumentale che mette in secondo piano il carattere strategico delle mura come ad esempio le mura di Belo in Andalusia con una monumentalizzazione degli ingressi • Altri esempi si trovano a Lione, Autunn: esecuzione e omogeneità del partito decorativo caratterizzata da una porta aperta con due fornici, e a Nimes: data importanza alle fortificazioni con intento strategico costruite in opus cementizio umma di forma quadrangolare sperimentate diverse opere difensive come ad esempio la l’l’alternanza di torri quadrate e tonde, sono oggi visibili due porte: la porta di Augusto con pilastri Corinzi nella facciata esterna e la porta di Francia Problema del rapporto fra la costruzione delle mura e la situazione giuridica delle comunità soprattutto nelle aree africane conquistate per esempio a Cartagine non c’è nessuna fortificazione nonostante sia tra le più grandi e colonie romane • Solo con il II secolo si avrà una moltiplicazione delle cinte in Africa per esempio quelle di tipas e rapidum Mura e porte dell’Asia minore • Le tradizioni ellenistiche influenzano la costruzione di cinte murarie che sono monumentali raffinati con elementi poliorcetici vengono arricchiti in età imperiale. • Esempi nella città di Hierapolis e di Iside e Perge le caratteristiche sono la monumentalità degli ingressi le torri quadrangolari, l’elaborata ricerca di attacco e difesa usati come motivi decorativi, rivestiti in marmo con arco a tre fornici. • Importanza dell’architettura degli accessi e monumentalizzazione degli ingressi definita architettura dell’amplificazione di cui troviamo esempi in età imperiale dell’Asia minore e della Siria 3-Portici e quadriportici • Il gotico può assumere la funzione di facciata, di elemento di collegamento o di chiusura sono presenti molteplici varianti sperimentali e raramente si presenta come edificio isolato. • il portico diventa un fattore determinante nella definizione del paesaggio e regolarizza le piazze e i percorsi pubblici. • Vitruvio descrive i portici con la stessa dignità degli edifici civili più importanti Definizione della struttura e terminologia 5 • I primi esempi di sale sotterranee o seminterrate si trovano nelle città greche dell’Asia minore gli elementi che caratterizzano i cripto Portici ci sono tutti i piloni o muri divisori che sostengono le costruzioni superiori alle aperture ritmicamente disposte per l’illuminazione dei volumi interni. • Le funzioni dei cripto portici verteva sull le utilizzazioni secondarie che nella maggior parte dei casi non erano state prese in considerazione al momento delle costruzioni delle stesse strutture • Le strutture possono essere seminterrate oppure parzialmente addossate al declivio naturale del terreno o ancora interamente costruite ma in generale appartengono sembra sostruzioni complesse servono per sostenere un portico sovrastante • Esempio a Terracina di una grandissima perizia tecnica raggiunta e che collega la zona del foro con due ambulacri paralleli separati da pilastri il tetto portico che si conserva è costeggiato da una serie di ambienti ambienti poco profondi e con apertura ad arco • A partire dalla fine dell’età repubblicana in Italia si moltiplicano i cripto Portici E aggiunto un sistema di protezione contro l’umidità corridoio di areazione o vuoto sanitario separa separante le le loro pareti di fondo dal terreno alla quale essa si sarebbe addossata.i casi meglio notati di quadriportici a tre bracci sono a Capua in Campania in Val d’Aosta a Vicenza in Puglia e a Roma • A Roma non si conserva nessuna struttura di questo tipo ma nel campo Marzio è presente un Porticus post scaenam, nelle città francesi si trovano esempi dell’inizio di te imperiale con una possente struttura costruita con piccoli conci fu aperta una galleria isolante nella città di Parigi, lungo le sue due facciate era dotata di un corridoio isolante di di larghezza variabile rivestito di mattoni • il criptoportico di remis presenta una galleria isolante un sistema di illuminazione che poteva rispondere a molteplici necessità • In Portogallo sono stati trovati tre cripto Portici la loro presenza testimonia la diffusione di di più canonici schemi urbanistici fin dall’età augustea la concessione del rango municipale in età Flavia comportarono totale rinnovamento del foro con la realizzazione di un Criptoportico a tre bracci ho visto le due navate lungo tutto il percorso • l’oriente romano è una certa dimenticato la tradizione dell’architettura ellenistica ma le amplificazioni e le innovazioni dell’urbanistica imperiale nelle grandi città dell’Asia non hanno prodotto struttura seminterrate molto evolute 4-I templi • Gli edifici religiosi occupano il posto più importante delle realizzazioni architettoniche, la storia dei templi è più antica di quella di qualsiasi altro monumento, la principale funzione dei templi era quella di definire lo spazio urbano, infatti la legittimità di Roma è legata alla presenza fisica delle sue divinità protettrici. • La parola templum significa spazio sacro e non coincide necessariamente con un tempio nel senso in cui lo intendiamo oggi ne definisce solo un’area sacra e non tutti i templi sono dedicati a divinità Che cos’è un templum? • I templi più antichi sono quadrilateri, orientati secondo i punti cardinali, in uno spazio recintato e provvisti di un solo ingresso • Templium può assumere le più svariate forme una delle più arcaiche è l’auguraculum costruiti in maniera isolata super alture in modo tale che nulla ostacoli lo sguardo dall’augure sono strutture spesso modeste estese su una stretta superficie La tradizione dei templi toscani ed etrusco-italici • Edificio di scrittura da Vitruvio nel suo trattato definendo la struttura divisa tra celle a pianta tendente al quadrato nei tempi toscani • Le caratteristiche sono uno zoccolo o podio che isola l’edificio dalle aree circostanti, un accesso frontale servito da un’unica gradinata assiale, come il tempio interri s’tradizionale, una parte anteriore profonda e aperta in facciata che permette al sacerdote o al magistrato di avere una visione panoramica verso l’esterno e dunque di prendere gli auspici • Orientamento verso sud e presente una statua di culto posta al culmine di una delle mediane della pianta cioè in generale al fondo dell’ambiente di culto cella in asse con l’ingresso • la versione più completa di questo genere di edificio è il tempio tre celle ossia il Capitolium tradizionale dedicato a Giove Giunone e Minerva. E sarà il modello applicato di tutte le creazioni posteriori, il tempio è stato creato durante il 6 regno di Tarquinio Prisco nel 580 a.C. la venerazione di cui era oggetto questo tempio simbolo dimora della potenza di Roma impediva qualsiasi trasformazione evidente delle proporzioni iniziali anche se le colonne di marmo appositamente portati dal cantiere di Olimpieim di Atene furono messi in opera in quest’occasione • La facciata è schiacciata a causa dell’ampiezza degli intercolunni e della pesantezza del frontone, l’estensione del colonnato libero anche alla faccia c’è laterali rappresenta l’introduzione di un elemento nuovo: un perito greco nella definizione plastica dell’edificio su tre dei suoi lati costituisce in ogni caso una testimonianza dell’influenza esercitata sugli architetti romani dei modelli ellenistici • Tura laterale del pronao ripresa e teorizzata da Vitruvio non corrisponde all’uso antico ed È un portato delle innovazioni dipendenti dalla progressiva e le ellenizzazione del tempio tuscanico • Il Capitolium di Cosa presenta una soluzione meno radicale visto che i muri esterni delle celle laterali vengono prolungati fino a metà della pars antica • Dalla fine dell’età arcaica si diffonde il tempio ad alae il cui termine designa l’annessione di un ambiente centrale concepito come un’esedra, • si differenzia dall’esempio precedente per la minor ampiezza degli ambienti laterali e per i muri esterni di questi ultimi spinti fino all’altezza della facciata occupando in tal modo tutta la lunghezza dell’edificio, esempio il tempio di Ordona • L’altra categoria è il tempio peripteros sine postico caratterizzato da un colonnato sia in facciata sia sui lati lunghi e soltanto la sua facciata posteriore resta cieca, il limite è costituito dal muro di fondo della cella che può occupare lo spazio di una o più intercolumni • La proporzione è allungata e di una fitta per i stasi segno di un ellenizzati Sioni della pianta il suo valore frontale dell’edificio • Tutti questi edifici di culto avevano un frontone aperto senza timpano, lo spazio vuoto della trave Tura era soltanto in parte riempito da lastre di rivestimento in terracotta in chiodata all’estremità • A partire dal IV secolo • Si adotta un frontone chiuso che si afferma sul larga scala e si distingue per una consumata perizia nell’utilizzo dello spazio e di un spiccato gusto per le pause e le espressioni ricche di pathos L’ellenizzazione delle forme • Ellenizzati delle modanature architettoniche graduale: introdotta dalla cyma recta, dalla metà del II sec. A.C. il processo di ellenizzzione è legato ai generali vicitori sull’Oriente • I due avvenimenti decisivi del terzo quarto del II secolo a.C. sono l’afflusso di architetti e artigiani di origine greca che arricchiscono le forme architettoniche • Il celebre esempio è il tempio ades Metelli Iuppiter Stator costruito da Q. Cecilio Metello Macedonico nel quadriportico al quale il generale trionfatore avrebbe lasciato il proprio nome finché Augusto non lo trasformo in porticus Octavia, costruito fai il 146 e il 143 a.C. l’edificio si presenta come un tempio periptero costruito da Ermodoro a blocchi squadrati interamente di marmo • Un altro esempio è il resti in marmo pentelico attribuita all’aedes Neptuni, costruita da Ermodoro in un tempio periptero di 6 × 9 colonne con crepidine di ossia una gradinata relativamente bassa lungo tutti i lati del tempio, molto diversa dal dal podio tradizionali con basi dotate in un solo toro • nell’ultimo quarto del secolo le nuove costruzioni sono costruite in tufo rivestito di stucco o in terracotta o in legno che vengono preferiti a lui nel marmo, anche le piante ritornano alla tradizione come nel tempio di dioscuri e il tempio di concordia edifici posti cioè provvisti di una semplice colonnato sul fronte sei colonne per il primo cioè esastilo • Un’eccezione è il tempio rotondo per intero del foro Boario ispirato alla tholoi greche, rimane tra le testimonianze meglio conservati di un autentico trapianto della architettura greca a Roma, le sue dimensioni sono relativamente modeste e visualizzata a spese di un mercante M. Ottavius Herrenus che testimonia la ricchezza della classe mercantile ed è ruolo da essa svolta nella diffusione dell’ellenismo • Il secolo è segnato dal trionfo del compromesso definito da Vitruvio come sistema misto che dipende da tradizione etrusca e greche come nell’esempio del tempio di commissionato da Mario all’architetto romano Mucius, uguale applica i principi della nuova architettura ionica ma privo di colonnato posteriore e allacciandosi allo schema italico definito infatti periptero senza posticium • Altro esempio di questo genere è il tempio rotondo di largo Argentina costruito per volere di Q. Lutazio Catulo intorno al 100 a.C. adattava alla formula della tholos greca principi etruschi italici della sopraelevazione, salita con un colonnato esterno corinzio come in un tempo vitalizio anale era quello alcuni dei quali si reggeva la statua di culto posta su un alto basamento addossato alla curva della mura della cella • Entrambi i templi non usano il marmo ma il tufo e travertino, marmo è riservato alle parti nobili delle decorazioni architettoniche cioè le basi e capitelli e trabeazioni 7 • Nell’Urbs l’ellenizzazione e delle architetture non resta come occultazione passiva ma come conservazione degli elementi essenziali della concezione degli edifici religiosi: la soprelevazione l’assialità e la preminenza spaziale della cella cosa che naturalmente non impediva la seconda integrazione di quelle caratteristiche essenziali dell’architettura ellenistica: gli ordini Gli ordini e il perfezionamento della tipologia • Elementi il cui valore ritmico supera la funzione è strettamente portante, spesso legato alla forma della pianta • Nel tempio di via Argentina la pianta è contraddistinta da proporzioni piuttosto tozze e da un tipo di buono in cui possiamo variare i particolari, ma la profondità è sempre costante, il pronao con le colonne che la circondano formano una specie di camera chiara davanti alla cella, la formula più raffinata di questo originale struttura certamente quella che presenta una doppia mento delle colonne laterali fra le ante del muro della cella il colonnato anteriore • Il tipo più significativo è il tempio pseudo periptero, termine preso da Vitruvio per indicare l’applicazione di un ordine di colonne incassate o semicolonne sulla parete della cella di un tempio prostilo = alle colonne solo sulla fronte, questa tipologia compare in Italia alla fine del II secolo a.C. cioè nel momento in cui l’influenza dell’architettura greca permette la messa appunto di formule senza modificare i dati fondamentali dell’architettura religiosiosa • Pseudoperiptero permette il ricorso di un collo colonnato in parte fittizio che conferisce all’edificio tutto il prestigio di un portico esterno, una variante di questo è quella dei tempi in cui i muri della cella sono scanditi da pilastri rettangolari in più da semicolonne, creando una forte imponenza volumetrica • Dalla fine del II secolo a.C. le diverse forme e gli edifici di culto sono stati fondamentalmente elaborate e subiranno evoluzioni che nel complesso non modificheranno i partiti architettonici di base • Agli inizi del I secolo la pianta cella trasversale si diffonde, il lato più lungo si presenta frontalmente, gli edifici hanno la cella quadrangolare disposte trasversalmente rispetto al pronao, questo tipo di operazione non permette di conservare le abituali proporzioni proponi cella, ne sono un esempio il tempio di Veiove che presenta una cella più larga che profonda, e lo scavo di Trastevere che è larga il doppio della larghezza Modanature e capitelli negli ultimi due secoli dell’età repubblicana • Le modanature hanno un’evoluzione dalla tradizione etrusco italica che si precisa e si amplifica, nel primo quarto del I secolo a.C. scompare la cyma recta, le modanature si alleggeriscono e si affinano i listelli terminali imposizioni di coronamento • All’inizio del I secolo la situazione si normalizza con introduzione del gocciolatoio sporgente con terminazione becco di civetta invece a partire dalla fine del II secolo a.C. l’ordine preferito e i prediletto è quello corinzio che assumerà diverse connotazioni in base al luogo di produzione • Il capitello corinzio varia nel trattamento dei volumi o nei dettagli delle foglie di accanto le proporzioni sono abbastanza tozze e decorate un esempio il capitello corinzio di marmo pentelico del tempio tondo del Foro Boario I capitelli seguono la rigorosa ortodossia ellenistica: le proporzioni, il modo in cui sono trattate le foglie di accanto, rigorose e morbide, • Nel tempio rotondo di Largo Argentina ii capitelli sono di travertino E assumono una rigorosa verticalità I santuari su terrazze del Lazio • Fra la metà del secondo e la metà del I secolo a.C. si diffonde il fenomeno della costruzione di grandi santuari del Lazio • L’elaborazione di un tipo di architettura che si rivela oltre modo feconda in virtù dell’applicazione di tecniche edilizie italiche a modelli ellenistici, la realizzazione di questi complessi è possibile dal verificarsi di una congiuntura economica propizia, • malgrado la l’imponenza monumentale viene imitato molto raramente si trovano esempi soltanto in province galliche e spagnole che hanno saputo sfruttare sapientemente i dislivelli del terreno per dar vita ad da prestamente di grande valore scenografico. Questi complessi architettonici sono caratterizzate dalla disposizioni a gradini per questo definiti santuari su terrazze • il più antichi esempio è il santuario di Giunone a Gabii: realizzato dal 150 a.C. si tratta di un complesso comprendente un tempio un altare, un portico con botteghe, un bosco sacro, forse un teatro. Il tempio occupava il centro dell’area sacra e a sua volta delimitato da un muro, era un perimetro senza posticum con sei colonne per nove, l’edificio dipendeva chiaramente da principi dell’architettura ellenistica.lo spazio libero fra il tempio i portici era scandito da una serie di cavità quadrangolari E chi servivano come ricostruzione del nemus cioè il bosco sacco originario al centro 10 • Ne esempio il tempio di Apollo in circo: presenta un ordine sovrapposto di colonne corinzie libere, la loro linea slanciata raffinatezza ornamentale e valore simbolico: I capitelli presentano decorazioni serpentinate e a Palmetta • Altro esempio è il tempio di Marte ulteriore che presenta un podio di marmo riccamente modanato, il colonnato sostiene una Trabia azione e si redige un secondo colonnato, a pianta pseudo basilicale, arricchito da valori simbolici nei capitelli che presentano l’immagine di cavalli di Marte che trasportano verso il cielo l’anima di Augusto come già avevano fatto con l’anima di Romolo-Quirino L’architettura religiosa delle province occidentali alla fine della Repubblica e all’inizio dell’età imperiale: l’esempio della penisola iberica • Architettura religiosa della Galia e della Spagna a una precoce capacità ricettiva • Nel foro di Saguntum e nell’urbs vetus di Italica nuovi prodotti gli schemi dei templi toscanici soprattutto rimandano a quelli dei Capitolia in cui la larghezza è quasi pari alla larghezza come l’esempio il tipo di Cosa • Spagna alla fine dell’età repubblicana la varietà dei partiti architettonici e prova della vitalità degli scambi: per esempio nel tempio di Cerro de Encarnacion che è un sacellum in antis ossia un tempietto con fronti animata solo da due colonne libere fra le ante dei muri, È datato all’inizio del II secolo a.C. • L’altro esempio è un tempio pseudodiptero , Con un portico esterno piuttosto largo e un colonnato interno che non è allestito, come invece prevede il modello tradizionale. La pianta non è rappresentata a Roma e non se ne conoscono esempi di questo in nessuna regione italiana : Infatti è questo un caso eccezionale di trasmissione di un modello greco-orientale • Ad Ampurias nella, la città greca sono stati costruiti tetra templi prostilo tetra stili: uno di essi dedicato a Serapide, era incastonato in un porticato al fondo di una piazza, gli altri due inseriti in un’organizzazione scenografica tipica dell’architettura ellenistico-italica • In età augustea e nei primi anni dell’età Giulio Claudia nelle province iberiche si assiste a una straordinaria fioritura di edifici religiosi o di rinnovamenti urbanistici realizzati nell’ambito della nuova organizzazione provinciale, i templi pseudoperipteri non sono ignorati ma persiste la pianta periptera • Nel fenomeno eccezionale dei templi tardo-repubblicani come ad esempio quello di Barcellona di Merida, di Évora: costruiti su un alto podio tutti e tre propongono soluzioni originali per quanto riguarda l’inserimento della cella nella perì stasi. Quello di Merida presenta una doppia fila di colonne sul fronte un portico con un colonnato semplice sul lato posteriore la cui larghezza è indicata a quella degli ambulacri dei lati lunghi. Disposta da gradinate d’accesso, realizzata in granito stuccato sono lavorati su tre blocchi E rappresentano un fogliame da canto più morbido • Il tempio capitolino di Baelo Claudia a Cadice si impone all’attenzione per il fatto di essere costituito da tre cieli Corinzi prossimi dei tasti con la cella scandita da lesene appena accennate, ciascun sacello è infatti isolato sul proprio podio accessibile mediante una gradinata frontale. La penisola iberica dall’inizio dell’età imperiale continua a subire l’influsso delle esperienze diverse • Alla fine del periodo almeno negli edifici ufficiali si registra una normalizzazione: il caso più rappresentativo è il tempio della via Claudio Marcello a Cordova, in cui troviamo motivi decorativi naturalistici e rigore compositivo degli elementi, e la proporzione e anche le dimensioni fanno un emulo della maison carré La Narbonese e gli esordi del corinzio romano • Provincia di antica romanizzazione e aperta agli influssi le mistici, le forme architettoniche elaborate a Roma e in Italia troveranno fin dal I secolo a.C. applicazioni in questa zona • Le planimetrie sono molto precoci e attestano i templi prostili, pseudoperipteri, peripteri senza posticium, ma mancano del tutto i peripteri • Le opere di fine a fine tra repubblicana e inizio età imperiale contengono le prime manifestazioni del corinzio romano: il più antico esempio data al 30 a.C. a Glamnum • Che mostra un’interpretazione particolare del gas corinzio romano con vuoti assi simmetrici nei punti di incontro fra i due lobi nel nell’ordine corinzio e il gusto per le variazioni geometriche, le proporzioni delle colonne sono molto contenute bene lontani dalle colonne slanciate dell’età augustea. • La natura prettamente ornamentale delle decorazioni corinzie e il suo rifiuto per qualsiasi animazione naturalistica, la suddivisione simmetrica del fogliame d aCanto sono delle caratteristiche strutturali come la mancanza di dentelli alla base della cornice, nel corso dell’ultimi due decenni del I secolo nei capitelli e nelle decorazioni vegetali si afferma la suddivisione a simmetrica del fogliame d’acanto, che caratterizza anche i capitelli della maison carré ma in questo caso assume una forma molto più naturalistica • La maison carré è insieme al Pantheon l’edificio meglio conservato del mondo romano con modanature che incorniciano il suo podio elementi costruttivi il controllo dei volumi di capitelli e volute possenti e provviste di un listello di bordo superiore. La decorazione dell’abaco fa escludere l’ipotesi dell’intervento di un architetto Romano nella loro ideazione, la Trabia azione in cui la proporzione canonica si sposa a particolari poco ortodossi, le tre fasce 11 seguono lo schema vitruviano, il fregio presenta una versione molto antica del generale di accanto continua caratterizzato da un’estrema vegeta lizzazione del motivo a volute con peduncoli, il significato del fregio evoca le virtù dell’età dell’oro instaurata da Augusto esprime l’idea di fecondità naturale esuberante ma controllata confermata dalla dedica dell’edificio ai Principes iuvenututis, i due eredi dell’imperatore. Tempio testimonia la rapida diffusione dei cartoni ufficiali ma anche delle forme monumentali che presto assume la venerazione di Augusto nelle province occidentali • Il tempio di Vienna rappresenta una tappo fondamentale nello sviluppo dell’architettura templare della Galia: si tratta di un tempo periptero senza posticium, la cella è circondata da un colonnato libero con sei colonne sulla fronte la facciata posteriore è cieca scandita da due pilastri angolari particolarità non anomala perché discende da una formula ben nota che in cui il peripteros sine postico conserva lontane reminiscenza dei templi ad altare senza che però la struttura così realizzata possa essere confusa con una della propria ala • Ufficio presenta capitelli di due fasi quelli più antichi presentano un fogliame di accanto affilato e da lembi Go frati con voti simmetrici • Fra gli esempi di età dei due imperatori cioè il tempio di Orange e di Arles, queste realizzazioni sud galliche servono da modello o da riferimento per molti altri edifici costituiti al di fuori della provincia della Narbonese Templi della prima età imperiale nelle province greche e orientali • All’inizio dell’età imperiale queste province fu un luogo di fervide attività di edificazione, dal secondo al I secolo a.C. è stato preferito al dorico è il corinzio per gli edifici religiosi l’uso dell’ordine ionico, comprendeva un acre pedine di tre gradini senza scalinata assiale a differenza dei celebri Tolo s’, gli edifici assolvevano il compito di glorificare il potere centrale sacralizzato come il monopattino circolare di Corinto e quello di Atene • Abilita Augusta concepiti per le cerimonie dei culti ufficiali che conservavano ancora alcuni elementi tipicamente orientali anche se l’ordine è quello corinzio ormai prevalente in tutti gli edifici religiosi, il rigore strutturale e la ricchezza decorativa È un bell’effetto plastic, caratterizzano questi templi dell’Asia. Il tempio con il suo scrigno di colonne esemplifica l’ultima fioritura di una tradizione ornamentale ormai secolare • come l’esempio il tempio di Antiochia di Pisiade edificio dedicato al primo imperatore, il tempio con il suo volume dominava la città intera, periptero corinzio dove colonnato era interrotto dall’inserimento di un portale esempio singolare di pianta, lo spazio interno è organizzato come un vero e proprio recesso sacro accessibile mediante una scalinata • Allora tempio dedicato al Dio bel edificio orientale vestito alla greca fosse fatto da una bottega di Antiochia, le colonne incassate e scavano le facciate laterali del Nause culminavano con splendidi capitelli ionici, nessun altro monumento contemporaneo esibisce questo analogo repertorio: • Il sincretismo architettonico e decorativo che testimonia la vitalità della tradizione regionale e la capacità di adattamento delle formule ellenistiche, ritualizzati dalla volontà di emulazione, caratteristica della prima età imperiale Architettura religiosa sotto Nerone e gli imperatori Flavi (seconda metà del I secolo d.C.) • Evoluzione dello sviluppo del culto imperiale e l’instaurazione di una monarchia costituzionale • Il primo in ordine di tempo è il santuario dell’imperatore Claudio divinizzato: caratterizzato da un senso di volumi gli effetti plastici, potenzialità urbanistica non sottovalutata da Nerone che lo fece rimodellare nel lato orientale per sistemare un grande Ninfeo destinato a formare vicino alla sua domus aurea una sorta di sfondo monumentale particolarmente suggestivo, l’edificio fungerà da modello per per altri edifici delle province • Altro esempio è il templum pacis realizzato tra il 71 e 75 d.C. in marmo, il suo ruolo era religioso e amministrativo • Il terzo edificio è il tempio di vespasiano nel foro Romano, interno era concepito per valorizzare le due statue di culto: Le facce laterali scandite da un ordine decorativo sul podio guidavano lo sguardo verso le grandi e piccole, essa era fiancheggiata da due possenti colonne con capitelli Corinzi caratterizzati da un rigore delle proporzioni e dalla ricerca di una vivacità ornamentale con giochi chiaroscurali presenza sull’abaco di una doppia decorazione naturalistica ispirata al corinzio tardo-augusteo. Gliele gli altri elementi costruttivi dell’ordine sono caratterizzati da un’accentuata vegetazione dei motivi tradizionali, un sistematico impiego dei motivi decorativi più elaborati, la volontà di riempire tutti gli spazi vuoti ricoperti da una doppia fila di foglie di alloro, e autentico manifesto della nuova organizzazione decorativa corinzia • Un altro tempio è quello del Porticus di volume del campo Marzio, costruzione architettonica veramente unica caratterizzata da un piccolo tempio ad abside con un altare quadrangolare, incorniciato da un portico a ferro di cavallo su cui si apriva un piccolo tempio ad abside la fronte del quale invadeva la piazza stessa, il portico triangolare indicato nella forma Urbis con il nome di delta. Questo gruppo di santuari esprime pienamente la grande capacità di unificazione di integrazione del culto imperiale 12 • Altro esempio si trova a Pompei, che dopo il terremoto del 62 d.C. vede ricostruiti integralmente il tempio di vespasiano, il tempio di Iside e la fortuna Augusta • Il tempio di vespasiano è un edificio di culto con facciata prostila tetratila del piccolo tempio risponde il portico anche esso tetra stilo con il potere di disporre in uno spazio sufficiente per compiere davanti alla statua dell’imperatore le cerimonie prescritte da rituali del culto imperiale • Il tempio di fortuna Augusta testimonia la diffusione di questo culto durante gli anni di Caligola e dei Flavi, • L’edificio di cui ci resta molto poco è posto al centro di un quadriportico si regge un podio con gradinata assiale, scarsa profondità della cella • Il Capitolium di Brescia datata al 73 d.C. dedicata vespasiano a presenta un esempio dell’influenza esercitata dai nuovi modelli romani sulla concezione dei santuari più tradizionali e dell’ingresso dei santuari nella sfera della religione ufficiale, ufficio era posto in maniera originale nel senso della larghezza dovuto in parte dall’essere il tempio composto da pressa Celli attaccati, dettata però dalla volontà di concentrare sul fronte tutti i valori plastici e simbolici del tempio: il corpo centrale del pronao, presenta soltanto un frontone come nei templi a cella trasversale. Struttura interna invece molto diversa dalla tradizione: I portici del piazzale poggiano su un podio che li pone allo stesso livello del pronao del tempio permettendo a quest’ultimo di configurarsi come amplificazione monumentale di Portici • Nel santuario detto del Cigogner In Svizzera troviamo una situazione analoga, il monumento di Brescia dimostra che il Capitolium di questa città faceva parte di un vero e proprio auguste Uma e che il culto Poli a the tradizionale e ormai inscindibile da quello della casa regnante • In Spagna l’esempio più noto è quello della terraconense in cui l’edificio proiettava in avanti un possente colonnato tasti che ti rompeva il portico della piazza di non avere pochi esaltazione dei ritmi dei volumi a forzando il valore plastico su facce sufficiente o eguagliante all’ordine composito trionfale • Il foro di con ibrida della Lusi Tania applica una formula ambiziosa in cui il tempio dinastico rimase un ruolo di primo piano, anche a Siviglia l’acquisizione del diritto latino sembra aver portato lo sviluppo monumentale di questa piccola città in cui viene costruito un santuario su terrazzi che sorge su una sommità di una collina dominando quindi sulla città, il tempio si apriva dietro un’esedra semicircolare che forma una specie di pronao a semicerchio, avanzamento del pronao amò di tribuna e un accesso mediante scalinata posta alle spalle di questa, lady in the fica azione di un edificio e ormai assimilato al culto imperiale, con riferimenti ai santuari su terrazze di del latinum vetus • Tempio di Minerva abate in Bretagna, è un’altra testimonianza della decisiva influenza esercitata dei modelli classici sulle architetture regionali.è presente un prostilo tetra stilo a cella quadrata di età di fine regno di Nerone. La sua costruzione coincide con il processo di romanizzazione, i capitelli sono un’interpretazione originale del corinzio canonico, il frontone a reca al centro uno scudo sostenuto da due vittorie con una testa bizzarra compromesso fra una gorgoni alata e un oceano barbato, le sfere armi l’hai alle quali si appoggia le vittorie educano l’universalità della potenza umana • Il tempio di Apollo a sud di Cipro è molto simile nella pianta al tempio di bath, ma i capitelli liberi presentano un particolare filone dello sviluppo del corinzio orientale di fine età ellenistica definita come una versione semplificata del corinzio normale: realizzato come una sorta di sovrapposizione di anelli che sembrano non essere finiti in realtà sono conclusi • Il santuario della triade Eliopolitana a Baalbek in Siria, costruito all’inizio del III secolo d.C., il santuario sviluppa una sontuosa sequenza di propilei, cortili e templi, facciata un colonnato del peristilio L’architettura religiosa al tempo di Adriano • In questo periodo i costruttori dispongono ormai di tutti i mezzi per realizzare i più inusuali progetti soprattutto dispongono dell’opus Caementicium, l’imperatore stesso era poi appassionato di architettura e spinse nel suo regno il desiderio di coinvolgere la classe senatoria nei suoi progetti spinse ad aprire in molte città enormi cantieri, e portò sul piano istituzionale un’organizzazione pressoché militare dell’associazione di mestiere con lo scopo di poter disporre in qualsiasi momento di un’équipe altamente specializzata • In questi anni avviene la caduta in disgrazia dell’architetto Apollodoro di Damasco al quale Traiano aveva affidato la realizzazione dei grandi programmi monumentali del suo regno, l’architetto però faceva ombra sull’architetto di Adriano di cui aveva imprudentemente denunciato il dilettantismo, la sua posizione a corte e dunque al di fuori del quadro istituzionale voluto dall’imperatore • Il Princeps non amò mai l’Urbs ci passo spesso molti anni del suo regno a visitare le città greche e micro asiatiche affascinato da un filoellenismo ma ciò non impedì di costruire grandi progetti anche nella capitale dell’impero arricchendo la serie degli edifici classici del culto imperiale: costruisce il tempio del divo Traiano di cui abbiamo solo frammenti architettonici, oltre alla tendenza alla divinizzazione dei membri della sua famiglia e gli fece intraprendere la costruzione di questo nuovo tempio nel campione nel campo Marzio centrale., fa costruire la basilica di Matidia e quella Marciana • Il Pantheon di Adriano segna il culmine di una lunga esperienza edilizia, creando uno spazio interno di edifici sacri sul mondo di creare un effetto di trascendenza. Oggi l’edificio è perfettamente conservato grazie la sua trasformazione in 15 modesta cupola realizzata con pietra da taglio, questo edificio spinge fino al limite estremo e con insuperabile virtuosismo alcune delle più tipiche tendenze dell’architettura religiosa. • Diffusione dei templi a adyton amplificazione di strutture che riguardano la concezione stessa del santuario in ambiente semitico, appaiono i molteplici edifici di culto in questi casi la adyton ha alla forma di una grande nicchia. La diffusione di questi templi ad abside in Occidente, le esigenze della sacralizzazione dei divi e le soluzioni tecniche o architettonica adottate nei grandi templi dell’inizio dell’età imperiale in ambiente greco hanno probabilmente favorito la messa appunto di formule la cui diversità riflette la posizione culturale un po’ appartata di queste regioni.la duplice preoccupazione dell’integrazione della trascendenza spiega la diffusione di questo tipo di templi. • Il tempio di Artemide a Gerasa testimonia la notevole capacità ricettiva nei confronti delle composizioni scenografiche, per l’importanza lo spazio civico a vantaggio dei dei complessi culturali. • Nell’Africa può consolare e nella Numidia abbiamo una tarda fioritura del modello di edificio religioso spiegato dal fatto che il culto dell’imperatore quello di Giove si confondono come ad esempio nel tempio capitolino di Dugga evoluzione della religione ufficiale che comporta a un evidente ritorno alle fondazioni culturali dedicate alla triade capitolina, ma in forme tutte nuove • Altri esempi: I capitolia di Gemila e Timgad • La preoccupazione di separare le divinità ornate in uno stesso luogo insieme al desiderio di stabilire una gerarchia fra Giove e le sue paredroi femminili a prodotto soluzioni originali come il tempio di Medeina, I capitolia di Henchir-es- Souar e Lambesi che è caratterizzata da due celle separate soltanto da una coppia di colonne questo tipo di pianta appare alla schiera dei templi detti doppi • Tra i templi delle province africane c’è anche il complesso di Sbeitla costituito da tre templi distinti, la disposizione I diversi ordini conferma la gerarchia non monumentali in cui il composito è l’elemento trionfale per antonomasia, solo i tempi laterali erano accessibili mediante scalinate frontali questi templi mostrano interpretazioni ricche ma stereotipati delle travi azioni corinzie, una tendenza alla meccanizzazione dei motivi ornamentali • Altri esempi sono il tempio Saver Jano di cuicul e di Leptis Magna entrambi concepiti per incombere con la loro presenza su nuovi spazi pubblici caratterizzati da alti podi • Età di fondazioni o ricostruzioni come il tempio di Apollo a Bulla regia, templi di tellus E di mercurio, l’asklepieion di Lambesi, datato tra il 161-162 d.C. riprende in forme particolarmente elaborate lo schema del tempio centrale con sociali laterali, viene inserita in una curva concava, usati due ordini diversi sullo stesso livello, il tempio faceva parte di un santuario più grande che si sviluppava lungo un’autentica via sacra. • Il tempio di Tebessa è un esempio originale della perdita di importanza dell’architettura classica e la trasposizione degli elementi costitutivi in cui il gusto ornamentale prevale sulla coerenza dell’insieme I fana o templi di tradizione celtica • I Fana sono i templi di tradizione celtica definiti così dalla parola latina fanums, usata sia per indicare qualsiasi genere di luogo sacro che può anche essere distinto dal templum in quanto non obbedisce alle stesse norme augurali, alla fine dell’età repubblicana viene usata per indicare un piccolo edificio di culto simile al sacellum, cicerone impiega questo termine per descrivere edifici lontani dalla tradizione classica e tipici dei barbari. • Questi edifici sono caratterizzati da una pianta centrale e da una cella inizialmente circondata da una galleria, molti di questi hanno una pianta poligonale • I templi di tradizione celtica si trovano dalla Bretagna alla Svizzera soprattutto nella regione della Loira e della Normandia, la produzione più propizia è quella tra la fine del primo e l’inizio del II secolo • Assumono un aspetto monumentale solo durante la fase più attiva della romanizzazione delle province galliche • Esempio del tempio di giano ad autun presenta finestre in posizione alta testimoniando il bisogno di un fonte di luce al di sopra del tetto sporgente della galleria lo schema base presenta una cella quadrata con un pronao esastilo • Altro esempio si trova in Svizzera a Avenches ha il tempio quadrangolare È provvisto di una cella ad ante e di due colonne libere, l’architettura non prende forma e la monumentalità non si sviluppa prima della pineta alto-imperiale quando le regioni occidentali conoscono un periodo di grande prosperità: l’integrazione al culto imperiale • Nella serie di templi doppi un caso particolare è quello del santuario detto a cella doppia costituito in una fase precedente alla sistemazione delle terme del grande complesso religiosi termale di Sanxay i nella Vienna • Una caratteristica particolare è anche la tendenza di questi templi al raggruppamento che presuppone un complesso sistema di divinità complementari o associati ci sono numerosi esempi di gruppi di templi recintati organizzati attorno a un santuario dominante, l’esempio principale è quello di altbach, il sobborgo religioso di Treviri in cui un recinto circonda una ventina di grandi templi 16 5-Fori • Il foro è un insieme di edifici riuniti in modo più o meno coerente attorno alla piazza, Vitruvio spiega che la definizione di foro è di natura spaziale la scelta previsionale è generalmente ammessa che nel sistema ottagonale della città il foro si apre all’incrocio degli assi principali, di forma più allungata rispetto all’agorà greca. • È il luogo in cui si concentrano tutti i simboli della dignità municipale E rappresenta l’identità di una comunità è infatti definito un luogo di memoria • Caratteristiche: piazza rettangolare bordata da portici, con un tempio in posizione dominante su uno dei lati corti e una basilica giudiziaria sul lato opposto, mentre tutti gli altri edifici sono variati nella loro disposizione. Questo schema canonico è definito blocco foro o foro tripartito Il fuoco come spazio augurale • Il foro a conservato il valore di un templum augurale, perciò era circondato da alberi o da pali che separavano in una linea simbolica lo spazio profano da quello sacco, perché lo spazio centrale del foro è in origine il luogo in cui il popolo si riunisce quando chiamato a votare. • Per questo motivo, molti committenti hanno cercato di recintare il foro delle città delle province come nel caso del foro di cosa, anche se non è il portico a creare il foro ma è il foro stesso un’unità spaziale autonoma preesistente a qualsiasi sistemazione architettonica • L’elemento determinante di questa unità spaziale è il comitium ossia lo spazio riservato alle riunioni elettorali, e il suo annesso diribitorium • Il luogo in cui si eseguiva lo spoglio dei voti, spesso il comizio era un’area scoperta attorno al quale venivano sistemati dei gradini e insieme alla curia senatoria formava il centro politico della città • A Roma il settore nord-occidentale era il punto focale di tutta l’area pubblica era provvisto di mostri e di una Graecostasis cioè il luogo in cui gli ambasciatori stranieri venivano accolti e attendevano di essere ascoltati. Questa situazione si volse con il radicale cambiamento di prospettiva nell’atto di fondazione del foro repubblicano, le grandi basiliche che già bordavano il foro assumono ora delle funzioni giudiziarie Le più antiche piazze forensi in Italia • Il foro do cosa è dominato sul lato nord dallo spazio quadrangolare con gradini circolari del comizio e la curia • Il foro di alba Fucens Venne successivamente circondato da portici anche in questa colonia bisogna aspettare la fine del II secolo a.C. perché l’impianto originario venga monumentalizzazione con la costruzione di una basilica civile • Il foro di Paestum come quello di cosa fosse rituali come prova della definizione della piazza come saepta • Ma con la pressione del religioso sul politico e gli antichi fori vengono modificati o arricchiti, la posizione di primo piano a cordata nelle più antiche colonie di diritto romano dell’edificio religioso testimoniato dal fatto che gli antiche colonie marittime nel quale mancava un vero e proprio foro hanno comunque un tempio al centro del tessuto urbano in posizione dominante sul loro unico spazio civico • Un altro modello per l’Italia meridionale è il santuario o le agorà dell’Asia minore come il foro di Pompei nel quale il tempio costituisce una posizione dominante sul foro posto su un alto podio, la basilica è una posizione marginale e non svolge nessun ruolo nella definizione dello spazio pubblico • La crescente importanza degli organi giuridici spingono tutte le comunità urbane dell’Italia a adottare alla fine un tipo di composizione di cui la stessa Roma fungeva da modello, nel I secolo a.C. i due poli del foro sono la basilica forensis e l’Aedes Il foro romano tra la Repubblica e l’età imperiale • Ampliamento del vecchio foro repubblicano verso nord-est voluto da Cesare a partire dal 51 a.C. determina l’apertura di un nuovo spazio: il forum Caesaris • Per la rigorosità dell’impianto planimetrico e la sua forte potenza simbolica si imporrà ben presto come modello, la piazza era bordata da portici su tre lati e il quarto occupato dal tempio di Venere genitrice antenata mitica della Gens iiulia, originariamente addossato alla collina dominava un ampio spazio occupato soltanto al 100 da una fontana monumentale e da una statua in bronzo di Cesare ritratto come Alessandro magno • Il foro rinterro porta lo schema del temenos ellenistico, la curia già ricostruita dopo l’incendio del 52 a.C., fu distrutta per ordine di Cesare e spostate in modo da costituire una sorta di appendice monumentale del suo foro. • La nuova curia Giulia benché a facciata sul vecchio foro apparteneva a quello nuovo segno del carattere assolutistico del potere del dittatore, l’esclusione della piazza alla circolazione e l’ingresso unico rompono definitivamente con il sistema aperto e addensante dei fori tradizionali 17 • Il foro repubblicano di Augusto deriva da un identico sistema ideologico e monumentale: le grandi basiliche dei lati lunghi a nord e sud (emila e Giulia) conferiscono comunque all’insieme una coerenza monumentale • I Rose Tree monumentalizzazione a Cesare, la nuova curia Giulia esprimono i valori tradizionali dello Stato, mentre il lato orientale celebra quelli del nuovo regime insieme al tempio di Cesare divinizzato gli archi trionfali e il portico dedicato ai figli adottivi di Augusto • Altro esempio è la piazza del campo Marzio dall’aspetto assunto dopo i lavori di Agrippa; la basilica di Nettuno si reggeva infatti davanti al Pantheon e i due edifici delineavano in forme chiarissime immediate uno schema destinato ad avere grande fortuna Le piazze forensi in Italia all’inizio dell’età imperiale • La presenza della basilica nei fori traduci limpidamente i legami di dipendenza che si stabiliscono fra la comunità urbana e il potere centrale • Grazie a Vitruvio viene descritta l’eliminazione e le due colonne del peristilio interne della suddetta basilica affinché si conservi un corridoio visivo compreso fra les and si data aperta al centro del lato lungo opposto all’ingresso cioè la curia e il tribuna al dominanti da una statua del Princeps il tempio posto dall’altra estremità della piazza • La correlazione che si stabilisce fra il santuario di Giove e l’edificio giudiziario posta alle due estremità del foro indica chiaramente rapporti di dipendenza e di gerarchia che regolano un complesso di edifici • La curia diventa parte integrante della basilica, essa stessa posta sotto la protezione del nuovo potere I fori imperiali di Roma • La formula applicata Roma segue gli stessi orientamenti tradizionali, ogni puro non è un elemento isolato ma un elemento costitutivo di un gruppo di architetture complesse • Il foro di Augusto riprende la tendenza alla chiusura e all’unificazione dello spazio del foro di Cesare: il tempio di Marte invade ampiamente la superficie della piazza, Le esedre dilatano gli spazi di accoglienza e di esposizione, I due edifici sono l’equivalente di una curia e di una basilica perché sono i luoghi in cui si svolgono le riunioni del Senato, in cui si ricevano gli ambasciatori stranieri e si deliberava la guerra e la pace • Nel templum pacis O foro di vespasiano, che dopo la realizzazione del lungo forum transitorium o foro di Minerva costruirà il limite orientale delle piazze imperiali riprende lo schema classico dei quadri portici ma con l’aspetto di un recinto organizzato perché il tempio non ha qui la forma di una vasta esedra posta sullo stesso livello del portico.forse quest’edificio erano le sedi della prefettura urbana. Il modello del foro è la biblioteca di Adriano ad Atene, fungerà da modello per la capitale di Acaja. Lo spazio disponibile per la costruzione era molto ridotto , Prima che Traiano facesse radere al suolo la sella che collegava il Campidoglio quirinale lo spazio occupato dall’Argiletum, ed è proprio in quella fascia di terreno che Domiziano aveva la costruzione di un nuovo foro da qui il nome transitorium. La piazza è dominato da un grande tempio dedicato a Minerva la sua cella e absidata creando un gioco di curve controcurve. La ristrettezza della piazza permise una soluzione originale in cui si pone il colonnato a bravissima distanza dai muri di recinzione mantenendo un uovo animato e conservando l’illusione di un portico, questa soluzione verrà ripresa in Italia in alcuni archi trionfali del II secolo. Monumentalità della composizione e lo splendore della decorazione figurativa. La mancanza dello spazio è ampiamente compensata dall’imponenza di un espediente plastico. Agli occhi dei cittadini le tre piazze di Cesare e di Augusto e di vespasiano erano collegati grazie al foro di Nerva costituivano ormai un complesso organico e delle funzioni complementari • Foro di Traiano raddoppia questo insieme verso ovest, è l’ultimo dei fori imperiali, è livemente convesso, al centro è posta la statua equestre di Traiano e una gigantesca basilica la più grande mai costruita. La piazza è considerata il punto culminante della monumentalità romana .la costruzione avviene in tre fasi la prima di Domiziano che libera lo spazio, la seconda di Traiano con il suo aarchitetto Apollodoro di Damasco, la terza di Adriano che completa l’insieme di costruzioni dei santuari di Traiano divinizzato. La sequenza è costituita da due insieme distinti: uno è l’impianto molto particolare nel quale è stata riconosciuta la sede del quartier generale di un accampamento militare, il santuario in cui si conservano le insegne legionarie. • Nonostante la funzione principale di questo foro era l’amministrazione della giustizia è molto probabile che Traiano, da grande soldato qual’era, abbia voluto introdurre nel futuro la volontà di esaltare la potenza dell’impero e trapiantare un complesso militare proprio nel cuore amministrativo • La sequenza dei fori imperiali di Roma si interrompe dopo i primi decenni del II secolo perché manca ormai lo spazio, la vastità delle strutture disponibili risponde a tutte le esigenze di amministrazione e rappresentanza ma anche la concentrazione dei poteri negli uffici di palazzo rende la disposizione dei servizi dispersiva. Infatti gli imperatori severi non si sono mai sfociati nella creazione di una nuova piazza • Rimane comunque lo schema del fuoco tripartito: il tempio, la piazza porticata e la basilica come schema imprescindibile per i fuori di tutto l’impero 20 • Dalla prima metà del II secolo le basiliche sono ancora in forma aperta in comunicazione con l’area libera del foro • Fra i primi esempi la basilica di cosa costruita intorno al 120 a.C., la sua facciata era costituita da un colonnato doppio e da un secondo ordine di colonne sovrapposto • La basilica di Aquileia mostra due apsidi all’estremità laterale e come spesso accade nelle basiliche di questo periodo presenta una struttura che si farà il muro dallo spatium medium che ricorda molto un tribunal, questo è dovuto alla specializzazione della basilica nelle attività giudiziarie • In questo periodo le basiliche hanno ancora l’aspetto di un semplice portico a due navate, con scambi costanti fra esterno e interno. Non è raro infatti trovare nelle fonti una confusione tra portico e basilica • Quest’orientamento verso l’esterno dipende dalla piazza sulla quale si apre, confermato dal fatto che la basilica doveva ospitare sui deambulatori a terrazza gli spettatori dei giochi gladiatori che si svolgevano frequentemente nel foro. Questa funzione è un ulteriore elemento che accomuna la basilica normale ai portici con balconi (i maeniana) Basilica vitruviana di Fano e la basilica di Pompei • Nonostante Vitruvio descriva lo schema delle basiliche di età repubblicana e consapevole del fatto che esistono altri schemi orientati verso finalità diverse • La basilica del forum fortunae a Fano da lui progettata e descritta con la principale caratteristica della sua chiusura e dotata di una sua individualità. L’edificio è circondato da muri su tutti quattro i lati e all’interno c’è un ordine colossale.i deambulatori della navata laterale sono coperti entrambi livelli permettono la veduta sull’interno dell’edificio. Due delle otto colonne vengono soppresse per consentire la vista verso il pronao di una aedes augusti, ossia un piccolo sacello dedicato all’imperatore regnante • Un precedente di questo schema è rappresentato dalla basilica di Pompei caratterizzato dalla chiusura esterna e l’ordine colossale interno.i muri esterni sono rivestite di intonaco di primo stile pompeiano, cioè imitante una struttura a blocchi di marmo policromi. Il muro permette l’illuminazione della parte alta dell’edificio. Al fondo dell’asse longitudinale un tribunal eretto su un podio privo di scalinata frontale accentua l’isolamento gerarchico dei magistrati chiamati a sedervi Le prime basiliche dell’età imperiale fuori di Roma • Le basiliche di questo periodo sono esemplificati da diversi monumenti dell’Italia centrale e meridionale databili nel I secolo d.C., presentano sul loro asse trasversale esedra e quadrangolari molto simili all’Aedes augusti, collocate l’uno di fronte all’altro al tribunale dei magistrati e caratterizzati dalle ecclettismo • Ne è un esempio il complesso di tre basiliche del foro di Corinto, fondata nel 46 a.C. e promossa da Augusto. La presenza di tre basiliche a Corinto può essere fosse giustificato in parte dalla diversa funzione amministrativa e giudiziaria assunte dalla capitale provinciale. Corinto rappresenta un caso molto particolare di fondazione di matrice occidentale in un ambiente ellenistico. La più importante la più antica è la prima basilica perpendicolare rispetto all’asse longitudinale dell’agorà simile al modello pompeiano, sui lati corti presenta un ingresso con vestibolo. La basilica si trova qui in posizione arretrata rispetto all’agorà, Il collegamento fra la piazza lady Fitch è garantito da una cortina monumentale detta facciata dei prigionieri.la basilica non rivestiva un ruolo plastico soddisfacente infatti ben presto viene abbandonata questa formula rimpiazzata dalla basilica di tipo normale • Le altre due basiliche di Corinto definite gemelle sono infatti disposte con il lato lungo allineato sulla piazza, come le basiliche di tipo normale di Roma.la pianta è quella tradizionale ma nella forma chiusa Basiliche Portici nei primi due secoli dell’impero in oriente • In oriente, soprattutto in Asia minore, le basiliche del foro restano tre mutare del portico. Lo spazio costituito si distingue nettamente dalle Porticus che sempre loro da facciata. • Un esempio è la basilica di Efeso, costituito da un portico semplice divisa internamente da tre navate di cui quella centrale più larga, coperta da un lucernario. Le proporzioni sono molto allungate, manca di un deambulatorio che avvicina la pianta a quella di un tri portico. La basilica si apriva sul lavoro con una facciata eccezionalmente lunga. A differenza dei grandi portici a due navate dell’età ellenistica non presentava nessuna variazione nell’uso degli ordini, si differenzia da quelle delle facciate per le protomi taurine inserite sui pulvini, particolarità molto importante in cui si scorge la ricerca di una di definizione plastica. All’estremità occidentale della basilica di Efeso un annesso costituiva una sorta di vestibolo, all’estremità orientale una sala in posizione dominante accoglieva le statue colossali di Augusto e di Livia, questi due elementi rappresentano l’integrazione della basilica di Efeso nel sistema religioso amministrativo un posto da Roma • Le basiliche orientali conservano una forma greca nonostante la subordinazione ufficiale all’Occidente, questo permesso lo sviluppo di un tipo basilicale molto specifico dove spesso ricorre un Porticus duplex come nel caso di 21 Iasos, di Cremna entrambe provviste di un’app side aperta al fondo del loro asse longitudinale integrato i complesso culturale della religione ufficiale • La basilica di Hierapolis presenta un gioco di ordini architettonici con arcate ritmiche poggianti su supporti liberi, la facciata principale occupata da sfingi dall’espressione ricca di pathos, l’impostazione architettonica produce un sapiente modulazione. Grande ricchezza ornamentale e rigore strutturale coniugati Basiliche delle province occidentali all’inizio dell’età imperiale • Lo schema più ricorrente è quello di un rettangolo dalle proporzioni variabili attorno al quale corre un deambulatorio, quest’ultimo dal lato verso il foro assume spesso l’aspetto di un portico aperto, ma la facciata dell’edificio può anche essere chiuso da un muro • L’alzato prevedeva un lucernario nella parte centrale e le parti esterne potevano avere una copertura terrazza. Il colonnato della facciata presenta ritmo e modulo identici a quelli dei portici • Gli esempi del Friuli settentrionale, i più antichi edifici basilicali assumevano spesso la forma di portici a due navate e generalmente occupavano uno dei lati corti della piazza presentavano verso il foro un colonnato più fitto. La basilica si lega organicamente alla piazza della quale costituisce il prolungamento coperto • Per esempio la basilica di Galanum alla fine dell’età augustea o all’inizio dell’età Giulio-Claudia, dimostra come sia possibile una diversità nell’impostazione della basilica che è prova della elasticità degli schemi a disposizione dagli architetti, tuttavia dopo la metà del I secolo la basilica con deambulatorio periferico e con tutti i suoi annessi si impone dappertutto Lo sviluppo del tipo monumentale a Roma • Il primo esempio è la basilica Aemilia, che mantenne il suo nome nonostante a partire dall’età cesari Jana il potere centrale si sostituirà ai rappresentanti della gens. La basilica è preceduta da un portico monumentale, la facciata aveva la duplice funzione di rendere unitario il margine settentrionale del foro e di nascondere alla vista le botteghe che si aprivano davanti alla basilica.a due ordini sovrapposti e disegna una facciata di tipo teatrale, il doppio attico ad a getti di corona la facciata ne aumenta la maestosità nascondendo completamente la stessa basilica, fu completata nel 2 a.C..il portico e a due piani coperto con volte a crociera, il portico era scandito in facciata da semicolonne doriche all’estremità della fila di botteghe una scalinata conduceva ai piani superiori del portico.l’ingresso della basilica avveniva attraverso tre porte aperte nel muro di fondo delle botteghe, l’area centrale era circondata da un deambulatorio. Colpiva il visitatore il riverbero dei colori fatta di marmi splendenti e di colonne color rosso; ampiezza dei volumi e le decorazioni figurata estremamente ricca consistente in un fregio che rivestiva la Trabia azione del livello inferiore; questa sontuosità non esclude la raffinata ricerca di armonia esemplificata dal sistema degli ordini fondato sull’alternanza di colonne lisce e trabeazione decorata. La monumentalità della composizione la complessità della struttura, illuminazione dello spazio, l’edificio espressamente concepita affinché i visitatori o i curiosi potessero guardare comodamente verso l’area centrale. I due ordini del colonnato interno sono particolarmente alti proprio per impedire chi negoziava di essere visto da tutti • La basilica Iiulia riproduce i principali elementi la basilica Emilia, prese il posto dell’antica basilica Sempronio inglobando anche le vecchie botteghe, questa indicazione che era un effetto monumentale. La basilica verrà restaurata da Cesare e Augusto ma interamente ricostruita.lo spazio centrale era circondato da navate laterali, la navata settentrionale era separata dal resto mediante una capitale. Presentava due ordini dorici sovrapposti, la navata centrale dominava sulle altre • La basilica Ulpia ultimata nel 112-113 d.C. è considerato l’edificio più maestoso della Roma antica per il suo gigantismo il suo fasto.la pianta centrale di lì dell’edificio era verso il foro, lo spazio centrale era delimitato da due navate formanti un deambulatorio doppio il volume scandito soltanto dalle colonne che definiscono la navata centrale.due absidi semicircolari concludevano le navate la loro importanza nel funzionamento dell’edificio è di primordine, permettevano l’aprirsi di esedra e orientavano anche lo spazio di quest’ultima verso le due estremità, funzione è attribuita a due tribunal. La navata centrale comportava solo due piani, l’alzato della navata centrale corrispondeva in tal modo un quadrato, le navate laterali lasciavano entrare la luce della navata nella navata centrale. lo spazio interno risultava straordinariamente maestoso grazie al rivestimento di marmo colorato con motivi geometrici, vestimenti di bronzo dorato e la perfetta aderenza della decorazione alla struttura: decorazioni con statue dei prigionieri dachi e di cariatidi le prime di origine d’arte romana le seconde come citazione della grande architettura greca classica. L’eredità della basilica Ulpia nelle province occidentali • Tempi più canonici di questo tipo edilizio sono posteriori a quello romano come la basilica di Aquileia provvista di absdi 22 • In Africa l’età severiana è particolarmente feconda per l’architettura pubblica, perciò probabilmente attinge a questo modello come la basilica di laptis Magna, la quale però probabilmente funge se lei stessa da modello sostituendosi a Roma.l’influenza che ne ebbe sugli altri monumenti è innegabile.presenta una navata centrale e navate laterali e due piani, le apsidi ne modificano il valore strutturale spaziale. Lo spazio curvilineo viene a essere collegato direttamente allo spazio quadrangolare.inserimento di sequenze monumentali di un corpo centrale fiancheggiato da due singolari vestiboli. Questo singolare complesso è stato interpretato come un ritorno alla creazione ellenistica alessandrina nella composizione classica.. Garantita una sorta di continuità ottica tra spazio libero della piazza e quello interno della basilica.esito ultimo di una serie di ricche ricerche monumentali urbanistiche e di vitalità. • In molti edifici provinciali l’apertura di un terzo annesso absidato al fondo dell’asse trasversale è ricorrente come il monumento di Augst a presenta la conclusione di una sequenza che nel suo genere appare elaborata tanto quanto laptis Magna, una delle più significative realizzazioni dell’organistica romana in Occidente. Esemplare per la natura stessa della sua evoluzione: nella sua prima versione l’edificio quadrangolare con due deambulatorio interno con apsidi laterali prende modello dalla basilica Ulpia, di età traianee. Le apsidi laterali vengono in una seconda fase eliminate e si torna chiaramente è un tipo di pianta dipendente da modelli più antichi, verrà costruita una torre sulla cui sommità viene sistemata la curia. Questa seconda fase testimonia la ricerca funzionale dettata dalla necessità di accordare complesso basilica-curia alle stesse esigenze di assialità del foro-santuario. • Anche nella basilica civile del foro di Cartagine non segue il modello della basilica Ulpia perché vengono creati ambienti voltati seminterrati con la volontà di collocare all’interno della navata stessa il tribunal e l’Aedes in cui troneggiava la statua di un membro della famiglia imperiale 8-Teatri Caratteri distintivi del teatro romano • Il teatro a Roma si sviluppa in ritardo anche se sarà poi luogo in cui verrà messa. La sua forma. La caratteristica fondamentale dell’edificio è l’unitarietà. • La concavità dei gradini (cavea) e il theatruma è di forma semicircolare e la struttura scenica o scaena diventa un blocco costituito, la scaena assume la forma di vaste sale quadrangolari come le basiliche. Gli accessi laterali parodoi o itinera,i sono parte integrante dell’edificio coperti, cornificartiones, che passano al di sotto dei gradini, quest’ultimi sviluppano tribune laterali sopraelevate i tribunalia • Continuità totale fra cavea e scena .l’orchestra è lo spazio residuo in cui non si svolge lo spettacolo che si restringe alla presenza dei seggi dei notabili • Totale chiusura dell’edificio che rispetto ai teatri greci che invece si aprivano sul paesaggio, i teatri romani si chiudono su se stessi. Il pubblico a davanti agli occhi soltanto il muro della scaenae o scena frons, un enorme cortina alta scandita da colonnati ornamentali • Esempi il teatro di Orange • E il teatro di Pompeo che è il più grande teatro mai costruito e dimostra le abilità dei costruttori e manifesta la predilizione per le costruzioni artificiali che permettono qualsiasi tipo di combinazione architettonica. Il teatro Roma alla fine dell’età repubblicana • L’attività di Natale a Roma inizia già dal III secolo a.C. con gli adattamenti di rappresentazione della tradizione greca, e hanno anche presente i Ludi romani e i Ludi plebei cioè i giochi per gli aspetti teatrali della loro celebrazione sviluppati nei circhi • In questo periodo si diffondono soprattutto i teatri temporanei di Roma ne è un esempio quello che veniva costruito nei pressi del tempio di Apollo voluto da L. Emilio lepido nel campo Marzio, la scaena e i seggi erano di legno e amovibili, si costruivano ogni anno • La lotta al potere permise ai teatri costruzioni con aspetti straordinari: illuso orientale con forme appariscenti e recupero di pezzi migliori delle decorazioni architettoniche statuarie.queste splendide e sofisticate scenae frons erano inconcepibili senza un theatrum fortemente sviluppato la cui ampiezza serviva a impressionare il pubblico • Costruite delle tende per coprire il pubblico dal sole o per rinfrescarlo con dei profumi • Solo con il teatro di Pompeo ci sarà un avere propria costruzione di un piatto fisso ed è per questo che il gatto si pone in rottura e in continuità con le operazioni precedenti Le fonti architettoniche e la genesi del monumento 25 anfiteatri testimoniato anche dai cambiamenti apportati al teatro di Tarragona in particolare in quelle regioni in cui la presenza umana era meno forte • Nelle province sono stati fatti diversi esperimenti pressoché contemporanei senza che nessuno di essi producesse forme standardizzate con una grande inventiva nelle province galliche I teatri in Grecia in età imperiale • Nelle province ellenistiche dell’impero il fenomeno è un po’ diverso: bisogna valutare le conseguenze cui va incontro l’edificio maggiormente rappresentativo della cultura greca nell’orbita del mondo romano • La Grecia cioè le province di Acaia e di macedonia hanno teatri in cui la cavea viene addossata al declivio naturale, e alcuni teatri comandanti del prestigio del passato non sono stati toccati nonostante vengano utilizzati dal mondo romano come il teatro di Epidauro • Con Augusto Nerone Adriano ci sono i primi processi di ricostruzione dei gatti in particolare Nerone con la sua passione per i giochi e per il mondo greco e l’impulso a un programma di rinnovamento • Ad esempio il teatro di Corinto in abbandono dal 146 a.C. fu iniziato fin dei primi decenni dell’età imperiale. Il koilon semicircolare , pulpito ornato da nicchie, la sua scena stretta molto sviluppata in lunghezza e la scena Frons contra portali centrali si aprivano al fondo di un’esedra a forma di ampio semicerchio: l’esatta corrisponde alla porta reggia. • Il teatro di Dioniso ha subito diversi rifacimenti tra cui la chiusura delle parodoi mediante l’ampiamento della scena, conserva un fronte scena rettilineo tipico dei teatri greci di età imperiale • Il teatro di Sparta presenta una colonna marmoreo di pianta semicircolare che assomiglia a una cavia di tipo romano i cui ingressi laterali sono stati chiusi come ad Atene. • Il teatro grande di argo costruito nel primo quarto del III secolo a.C. viene rifatto integralmente: nel pulpito, il fronte scena di tipo rettilineo e con colonne è scandito da due ordini sovrapposti installato un velum per fare ombra sul colon senza annoverare fra gli a apprestamenti più importanti di questo periodo • Il teatro di Dion si colgono i limiti del modello occidentale quando il progetto non è sostenuto da una volontà ufficiale.il teatro si poggia a un terrapieno artificiale ma la forma di ferro di cavallo, le parodoi oblique restano scoperte.questo fenomeno è tipico dei teatri di origine tardo-classica le cui trasformazioni di età romana hanno comportato la frattura volta degli ingressi laterali. la scena Frons, rettilinea, è scandita da coppie di colonne libere separanti le scale che conducono a cinque porte.quest’ultima caratteristica appare tipica dei teatri della Grecia settentrionale • I teatri della Grecia adattano gli antichi edifici alle progettazioni nuove in funzione degli spettacoli che potevano essere pericolosi per gli spettatori. I greci adottarono sistemi diversi per isolare l’orchestra trasformata da in area dei gradini del colon: l’erigere una barriera di blocchi fra i due o eliminare i gradini più bassi e nel costruire un vero e proprio podio. Rimane più complessa la costruzione di bacini per lo svolgimento degli spettacoli acquatici I teatri dell’Asia minore • L’Asia minore è il territorio prediletto del teatro in senso monumentale e drammaturgico. La creazione di teatri continua ben oltre il periodo in cui, in Occidente, gli edifici scenici hanno smesso di interessare anche durante l’età augustea e Giulio Claudia. • La specificità planimetrica del teatro greco sopravvive in età romana: il koilon È spesso a forma di Ferro di cavallo, questo accade sia in edifici costruiti prima della conquista sia dopo in età imperiale. • La scena raramente si sviluppa in larghezza e le parodoi molto inclinate costringono la scena ad assumere una forma trapezoidale • Frequentemente manca la copertura delle parodoi conferendo un aspetto non unitario, mentre il cuore del monumento resta il semicerchio abbondante dell’orchestra. • Teatro di Aspendos ha suscitato una grande impressione per la sua monumentalità e per la rapporto organico fra la cavea e la scena. • In età romana molti edifici sono stati ampliati in particolare dotati di una cavia più grande per questo motivo le gradinate poggiano in parti su distruzioni artificiali. Ma la tradizione greca resta viva specialmente nell’antica Ionia • Si possono osservare gradinate appoggiate al declivio naturale come da tradizione nel tempio di hierapolis, Teatro ricostruito sotto il regno di Settimio severo, la fronte del pulpito è scandita da colonne torti lingua davanti nicchie con semi cupole conchiglia, il fronte scena È sovrapposto da tre ordini poggianti in basso su un podio • Raramente la costruzione poggia interamente su ostruzioni voltate. La scena non è mai così estesa e raramente è dotata di annessi laterali. • La scena è scandita da cinque porte e non da tre, la scena fosse caratterizzata da un notevole livello di monumentalità in alcuni casi accogli anche ricchi decorazioni statuarie I teatri della Giudea e della Siria 26 • Il gatto in queste terre è prodotto di importazione romana, alcuni storici credono che questo tipo di edificio fu introdotto da il re Erode impersona il quale moltiplicò il numero degli anfiteatri e dei teatri • Ne è un esempio il teatro di Cesarea: teatro di queste ragioni sono molto diversi da quelli dell’Asia minore infatti presentano una cavea semicircolare con ingressi laterali coperti o sormontati da tribunalia, una scena quadrangolare molto sviluppata, frequenti sostituzioni artificiali. La scena è bassa e provvista da solo orchestra di una facciata nicchia alterne con scena frons con profonde esedre, difficilmente si trova il muro di fondo della scena rettilineo 10-Anfiteatri La parola e la cosa • Il termine indica edifici di in cui si svolgono i combattimenti gladiatori o le cacce di bestie però la parola anphitheatrum evoca un theatrum, ossia una cavità in cui sono disposti i gradini per gli spettatori, ma doppia, cioè dove ciascuno dei due elementi è posta di fronte all’altro • Essere anche definito come luogo in cui i seggi sono disposti lungo tutto il perimetro e privo della scena, l’anfiteatro tende a designare una costruzione formata da due semicerchi addossati dalla cava dei teatri latini • La struttura aveva fatto allestire due teatri di legno addossati che potevano votare e formare un anfiteatro. • Anche se la finalità dell’edificio era quello di ospitare gli spettacoli di gladiatori l’attività gladiatorie è molto più antica di quella dell’ anfiteatro. L’edificio è stato fondamentalmente cooncepito come una vasta area per permettere il libero svolgimento di diverse coppie di combattimenti La cornice dello spettacolo gladiatorio a Roma prima dell’anfiteatro • Spettacoli gladiatori risalirebbero al IV secolo a.C., il primo Munus organizzato è testimoniato al 264 a.C. da 10º giugno bruto in onore del padre defunto, lo spettacolo è beh luogo nel foro Boario i soltanto tre coppie di gladiatori furono presentate al pubblico • Ben presto questo genere di spettacolo divenne molto popolare e si iniziarono a svolgere nel foro Romano, il luogo divenne abituale tanto che alla fine si sente il bisogno di sistemare dei sotterranei utilizzati per gli spettacoli che si svolgevano nella piazza del foro, queste gallerie si disponevano sui bordi dello spazio trapezoidale della piazza • La forma dell’anfiteatro si adatta meglio alla impalcatura linea sulle quali poggiano i gradini, le cave sotterranee furono messe fuori uso dalla nuova pavimentazione augustea del foro • In età augustea gli spettacoli avvenivano nel recinto del campo Marzio, la piazza dotata di Portici offriva una cornice prestigiosa per lo svolgimento dei giochi. • Solo dal 29 a.C. Roma possiede un anfiteatro, le ragioni di questo ritardo sono diverse e dipendono dall’ormai secolare abitudine di organizzare gli spettacoli in strutture temporanee. Augusto non promosse operazioni paragonabili a quelle che avevo avviato durante il suo regno a favore del teatro. • l’anfiteatro occupava un posto relativamente modesto È paragonabile a quello dei templi e dei teatri, uno dei motivi è il fatto che l’anfiteatro non godeva di grande prestigio all’interno del sistema urbanistico e non poteva essere messo sullo stesso piano di un edificio religioso legittimo. • Augusto però col tempo cede alle richieste della folla e concede la costruzione di un anfiteatro nel quartiere degli spettacoli del campo Marzio, ma sta molto attento a non legare l’edificio alla famiglia imperiale e a limitarne il lusso e la grandezza. I più antichi anfiteatri in Italia • L’anfiteatro di Statilio Tauro, costruito a metà del I secolo a.C. sfrutta al massimo la condizione naturale del terreno e quando la depressione naturale non è sufficiente allora le gradinate vengono addossate anche a terrapieni artificiali • I più antichi esemplari sono quelli di Pozzuoli e Capua, della fine del II secolo a.C. • Teatro di Pompei sorge nell’angolo orientale delle mura, ha la cavia ellittica addossata a un terra piano costituito dalla terra proveniente dallo scavo dell’arena e della parte inferiore delle gradinate.la pianta dell’aria è forma fuso lata e vi si accedeva attraverso di corridoi voltati i con Fort dislivello, le cripte che permettono agli spettatori di raggiungere settore inferiore della gradinata. Quest’ultima divisa in tre fu gradualmente costruita in pietra • L’edificio di Sutri in Etruria meridionale è stato ottenuto semplicemente livellandola ho già fino allo strato più profondo • Dal I secolo a.C. le caratteristiche principali dell’anfiteatro si stabilizzano: la forma rimane ellittica imposta da quella della sua arena, è un edificio compatto, le sue caratteristiche sono dettate dalle stesse Munera, in cui gli attori sono coppie di combattenti: essi devono essere distribuiti in uno spazio che non abbia nessun angolo morto in cui possono 27 muoversi liberamente. Gli spettatori devono sempre poter vedere almeno una o due copie e le condizioni della sua percezione variano a seconda dei posti occupati, da preferire a una pianta circolare in cui il più delle volte l’attenzione si fissa su una sola coppia • Ma la costruzione degli anfiteatri, concepita per rispondere a queste esigenze, è anche derivata dalla lunga esperienza acquisita in precedenza durante il periodo in cui i giochi si svolgevano nelle piazze nel foro: le proporzioni allungate delle piazze pubbliche di forma rettangolare apportato inconvenienti nelle aree degli angoli dove i gladiatori potevano rifugiarsi o venivano stretti dall’avversario • Aspetto chiuso è unitario fin dalle prime costruzione, una tendenza alla razionalità modulare.mancanza di modelli greci o ellenistici, nessun anfiteatro dell’età repubblicana può essere paragonato ai teatri detti a struttura cava • Lo sfruttamento di capacità regionale eccezionalmente sviluppata e volontà di assecondare i gusti violenti dei veterani che potevano anche essere in forte contrasto con quelli dell’Elite ellenizzati delle antiche comunità. Deliberato atto di romanizzazione assunto dall’anfiteatro come manifesto monumentale L’evoluzione sino alla fine dell’età Giulio-Claudia • Edifici molto modesti che soddisfavano in parte le esigenze della città, infatti ben presto vengono abbandonati • Si sviluppano parallelamente due diversi sistemi di costruzioni che variano in base alle caratteristiche del terreno o alle disponibilità dei committenti • Diventano rari quelli che poggiano su terrapieni artificiali e di si diffondono gli edifici con struttura piena, questa formula però limitava sensibilmente le dimensioni della cavea.l’uso ricorrente di questa struttura a motivazioni di ordine economico o di rapidità • L’anfiteatro di Mediolanum Santorum iniziato sotto regno di Tiberio e ultimato sotto Claudio presentano i settori della cavea addossati alla pendici della collina e un secondo piano di arcate sovrapposte influenzato da quello dei teatri derivati dal modello urbano • Nella famiglia degli anfiteatri si distinguono due categorie: quelli dell’età Giulio Claudia privi di una galleria periferica e quelli provvisti di una galleria periferica che però sono molto meno diffusi • Ad oggi abbiamo solo tre esempi di anfiteatro con galleria e sono quello di Verona che risale ai primi decenni del I secolo d.C., realizzato in struttura a blocchi con tre piani di gallerie ad arcate; quello di Terni in Umbria e quello di pula nell’antico Veneto oggi in Istria che presenta facciate animate ritmicamente plasticamente. • Con parametri esterni e scandito da contrafforti i muri adattati o ad ordini di semicolonne o semipilastri. Rispetto alla disposizione esterna dei teatri gli anfiteatri sono in enorme ritardo. • Le pareti bugnate e le colonne movimentava non la struttura a blocchi dei muri esterni. Negli anfiteatri e struttura cava le campate libere del pianterreno permettono di accedere al podium • A Verona si trova la soluzione di aprire un ambulacro per le scale che conduce all’Ima cavea • La forma più frequente è ellisse la figura curva concepita in modo tale che in ogni punto della sua circonferenza la somma delle distanze da: fissi denominati fuochi resta costante • Per tracciare il perimetro dell’anfiteatro ci sono due sistemi: quello del giardiniere ossia quello più diffuso cioè piantare due picchetti nel punto dei fuochi e di usare una corda mantenuta tesa per tracciare il perimetro creando però problemi per l’ellisse esterna che non poteva trovarsi nello stesso piano di quella interna, per questo si dovette ricorrere a metodi empirici che spiegano le deformazioni spesso osservate negli anfiteatri a struttura piena, dimostra il carattere di sperimentazione del periodo • l’altro sistema è quello della regola di carte Il Colosseo e la sua discendenza • A partire dell’età Flavia la sperimentazione è poco usata o addirittura eliminata • L’anphitheatrum Flavium costruito dopo l’incendio del 64 che aveva distrutto la maggior parte dei luoghi monumentali in grado di ospitare i munera e pare dalla necessità della nuova dinastia dimostrarsi decisamente diversa rispetto a Nerone, questa fu la principale causa di questa gigantesca impresa voluta da vespasiano e terminata sotto Domiziano. • I lavori iniziano nel 71-72 d.C. dalla depressione in cui si estendeva il lago della domus aurea lo spazio urbano scelto è un punto strategico posto fra il Palatino, l’Esquilino e il Celio.l’anfiteatro è inserito nel piano urbanistico a prezzo di sconvolgimenti che non siano in grado di cogliere a pieno come elementi preminenti • Le caratteristiche di questo edificio sono il gigantismo, la perfezione tecnica e l’armonia delle forme. Le dimensioni generali della cavia sono di gran lunga superiori a quelle dei più grandi edifici consimili anteriori o posteriori.la complessità dell’edificio r richiede l’impiego di tecniche diverse ma soprattutto di un controllo perfetto delle organizzazioni del cantiere e la gestione dei tempi. Il possente anello è costituito da un sistema di impalcature integrate e lo spazio è diviso in un programma globale di quattro cantieri distinti corrispondenti ai quattro settori determinanti dagli assi perpendicolari dell’ellisse 30 • A Pompei le prime suspensurae risalgono al 90-80 a.C. e installati nel Caldarium delle donne e nel tepidiarium degli uomini • Mantenuta una temperatura elevata costante che rendeva possibile sostituire le Tinozzi individuali con bacini in cui è possibile immergersi in più persone contemporaneamente: gli alvei • Era presente una sala rotonda trasformata in frigidarium cioè sala per i bagni freddi e bagni di vapore. Era inoltre presente la palestra. • I bagni di Pompei assumeranno la loro forma definitiva a metà del I secolo a.C. con una espansione con ampliamento delle palestre e costruzione di una grande piscina scoperta affiancata da un bacino di minori dimensioni. L’impianto assume di conseguenza una forma canonica • Su due lati di un cortile centrale che funge da palestra si fronteggiano le sequenze degli ambienti per i bagni caldi maschili e la piscina fredda con i suoi annessi.i • bagni freddi restano un ambiente tardivo, fatto singolare, che mostra I bagni come luoghi in cui poter godere di bagni tiepidi e caldi con funzione semplicemente pratica delle terme. • La distinzione fra la sezione femminile e quella maschile non conduce la divisione del nucleo termale, si dispongono su una stessa linea da qui la definizione di bagni in linea • Altro esempio che riporta le vasche fredde in una fase successiva sono le terme centrali di cales I balnea in Italia alla fine dell’età repubblicana. Archeologia e tradizione letteraria • Al di fuori della Campania i balnea si impongono con estrema lentezza le strutture rimangono molto modeste come ad esempio quella vicino a Viterbo che si sviluppa in uno spazio quadrangolare, riscaldato da una caldaia • Il modello campano sembra essersi imposto molto rapidamente nel corso del I secolo a.C. • Vitruvio racconta la continuità fra il nucleo termale e la palestra a spesso associati l’uno all’altro, descrive dei bagni le vasche calde collocati in una sala lunga con una volta a botte e le cui estremità sono concluse da un’app side e da un’esedra e. L’età augustea e Giulio-Claudia • Sei anni è elaborato il primo schema normalizzato: ne fa da esempio le terme del campo Marzio costruite per iniziativa di Agrippa tra il 26 e il 19 a.C..occupavano uno spazio considerevole all’interno della rete urbana, e sono adiacenti ai giardini che fungono da palestra e dalle norme piscina (stagnum)a essi connessa • Fin dall’inizio e testimoniata una sala provvista di una vasca di acqua fredda e seguiva il tipo in linea con anche percorsi laterali per raggiungere le varie sale. • Nelle province occidentali rimane uno schema di balnea molto semplice con una sala rotonda come all’esempio in Spagna a Baetulo, sposto linearmente in maniera rigorosa, in età augustea viene in parte rifatto • Le terme a pergamo costruite in età augustea fornisce uno dei rari esempi orientali di impianto termale in linea caratterizzato da una semplicità e un mantenimento delle temperature alte grazie ai condotti dell’aria Prime terme imperiali di Roma • La seconda metà del I secolo d.C. per opera di Nerone altri imperatori Flavia sia uno sviluppo del modello imperiale • Le terme di Nerone presentano un gigantesco frigidarium quest’ultimo diventerà una vera e propria sala paragonabile a una basilica dei fori che diventa luogo di convergenza e di dispersione degli ambienti circostanti e ha la duplicazione simmetrica dei componenti, • Senso dello spazio e dei volumi che fonde le esigenze funzionali e tecniche rendendo questi edifici palazzi del popolo che contribuiranno alla diffusione dell’usanza umana dei bagni. Sono ricorrenti i rivestimenti in marmo, i cicli statuari, le pitture • Le terme di Tito sono molto simili presentano le vasche fredde circondate da palestre caratterizzato da un asse mediano lungo il quale si sviluppano gli elementi principali del circuito e su cui lati si dispongono simmetricamente gli ambienti secondari e gli annessi • . Ma soltanto pochi impianti termali hanno adottato lo schema imperiale come le terme centrali di Pompei costruite fra il 70 e il 79 d.C. che si trovano in una disposizione lineare, e anche le grandi terme di Firenze • Il terme di Traiano rappresentano l’ultima tappe dello sviluppo delle grandi fondazioni romane, le creazioni successive supereranno per estensione per fasto ma non introdurranno nessun elemento innovativo • Queste terme sono impiantati dei resti della domus aurea di Nerone, somiglia ai precedenti impianti termali ma presenta due ali laterali alla piscina centrale e non più ai lati delle grosse sale per i bagni freddi creando un aspetto cruciforme con una Grande navata centrale alla fine della quale si apre una grande esedra 31 • Elemento nuovo è che il blocco termale si apre come unità architettonica unitaria compresa entro un recinto e mostra lungo tutto il suo perimetro numerose sale o esedre • Vengono aggiunte sale di lettura e di consultazione cioè le biblioteche Villa Adriana come luogo di sperimentazione • I balnea di villa Adriana dentro la grande residenza privata del successore di Traiano, buone nuove formule planimetriche. È dotata di tre complessi termali: i primi 21 piccolo uno grande definiti terme perché provviste di palestre • Lo schema adottato è quello dell’angolare in linea caratterizzato da l’elemento di collegamento del complesso che in questo caso è una grande sala circolare con due usato come ambiente attrezzato per i bagni di sole • I grandi bagni sono un struttura circolare è espressione di una volontà di riallacciarsi alle abitudini greche che corrispondono al filo ellenismo di Adriano come evoluzione profonda delle usanze termali romani • I piccoli bagni sono influenzati dallo schema imperiale e mostrano un’organizzazione semi-simmetricaIl terzo edificio è detto heliocaminus perché la rotonda che lo costituisce e anche la sala più importante • Questo stabilimenti erano dotate di volte a crociera e cupole che raggiungono il più alto grado di perfezione • Riprende il modello della villa Adriana le terme di Ostia con un lussuoso e vasto impianto termale con pianta semi simmetrica Le terme di Caracalla • Enorme complesso esito di questi diverse ricerche architettoniche di un gigantesco stabilimento che guarda alle terme di Traiano: è inserito in un vasto recinto quadrangolare chiuso con due sale con apsidi assiale e costituito nella parte immediatamente contatto con le terme dalle sette sale. • Le sale sono integrate a la struttura di servizio: la complessa rete di sotterranei che si sviluppa su tre piani al di sotto della superficie dell’edificio.desiderio di coesione nella disposizione perfettamente simmetrica delle sale per i bagni caldi e quella per i bagni freddi. Il grande Caldarum circolare è elemento di novità.Moltiplicazione degli elementi curvilinei • Le terme antoniane mostrano una disposizione in grandi terrazze per regolarizzare la pendenza del terreno. I lavori furono molto complessi intrapresi in un breve periodo all’inizio del III secolo • Leggerezza dei muri con sostituzioni della copertura in bronzo o rame. L’acqua era alimentata da una cisterna direttamente legata all’acquedotto.sia la percezione immediata dell’enorme sproporzione fra la riserva e le reali esigenze d’acqua dell’edificio. I balneum dei Fratres Arvales • I bagni dei fratres arvales, si trovano all’estremità del bosco sacro della dea Dia nell’attuale zona periferica della Magliana, per una confraternita religiosa molto particolare databile fra il 222 e il 225 d.C. • Accoglieva soltanto una ristretta comunità di persone per questo ha ridotte dimensioni. La pianta fortemente influenzata dagli schemi simmetrici dell’interno imperiale testimoniano la grande abilità nello sfruttamento del terreno e la valorizzazione plastica • È composta da due sequenze simmetriche ottenute attraverso la duplicazione della caldaria il ruolo di distribuzione e qualità della sua decorazione interna la qualificano come luogo di passaggio ma anche di soggiorno.l’Edificio era mascherato in parte dalla chiusura monumentale del santuario. • Mostrata la brillante per Ibiza aggiunta dei costruttori romani nella capacità organizzativa e elasticità delle formule planimetriche Il complesso termale di Clunia e nella Terraconense • Nella città si trovano due edifici orientati, uno con lo schema simmetrico il cui asse è scandito da un vestibolo semicircolare. Non sfuggirà l’originalità della formula consistente nel raddoppiamento delle sale per i bagni freddi e nella disposizione lineare dell’edificio.la successione di sale si conclude con un sudatio circolare • Il nucleo essenziale dell’edificio sembra risalire alla fine del primo e all’inizio del II secolo d.C. La costruzione pressoché contemporanea dei due complessi di quest’importanza sembra considerare il problema della approvvigionamento idrico particolarmente difficile in quest’area.ampiezza del complesso termale dimostra la ricchezza e la grande attrattiva che si esercitava su popoli ancora in parte estranei ai privilegi dell’urbanitas Bagni e terme delle Tre Gallia e della Britannia 32 • Nelle tra i galli e le piante dette in linea sono durati molto allungo, le prime si datano agli inizi del III secolo. Ma ben presto si incontrano anche gli schemi di tipo più recente che possono offrire maggiore possibilità di sviluppo come lo schema assiale simmetrico o quello semi simmetrico • I bagni o terme legati in santuari diffusi nella Gallia belgi casa mostrano un ampio registro di schemi di impianto vario. • L’uso terapeutico delle acque come a Santa Barbara a Treviri costruito nell’età tetrarchica e soprattutto sviluppato nelle regioni galliche. Bagni e terme delle province africane • Area con un’alta frequenza di terme. Spesso prendono ispirazione dal tipo imperiale ma senza la presenza della palestra.una caratteristica ricorrente è la posizione laterale delle piscine di acqua fredda rispetto al frigidarium • Con minore frequenza si presentano superfici provviste di ipocaos rispetto agli ampi enti per bagni freddi, questo dovuto a un fattore climatico che era vestito con l’opposto a quello registrato nella Gallia • Il modello romano delle terme è quello di Traiano da cui riprende l’uso della recensione. Questi edifici sono stati costruiti tra la fine del secondo e l’inizio del III secolo. • Un esempio è l’edificio di Mactaris che al centro un friggidarium con volta a crociera, l’edificio della capitale dell’Africa. Può consolare per avere delle terme degna della sua grandezza dovettero attendere l’attivazione dell’acquedotto. Viene adottata la pianta assiale e simmetrica del modello urbano ma disposte a corona quattro sale poligonali • Il complesso poggiava su ambienti sotterranei sostenuto da una rete di pilastri sotto pianterreno, in altri luoghi si può trovare un’impostazione degli ambienti più grandi della norma in rapporto alla modesta dimensione dell’edificio • Si trovano anche le piante dette circolari o semicircolari, che sono una variante dello schema semi simmetrico. Alcuni complessi mostrano anche una forma quasi circolare come ad esempio i bagni di Maratona • In generale questi edifici nelle province africane hanno impianti molto modesti quasi mai simmetriche dallo schema imperiale. Le terme-ginnasio dell’Asia minore • In quest’area la tradizione dei bagni era molto antica in questa regione la tendenza all’organizzazione simmetrica dei volumi dei percorsi, tipica dell’architettura ellenistica ha influenzato le prime terme imperiali come quella di Nerone • Bisogna tenere conto i fattori politici religiosi in particolare la diffusione del culto dinastico e la precoce evangelizzazione che ha portato l’opposizione delle comunità cristiane nei confronti delle palestre che ha determinato la decadenza rapida di questi stabilimenti che vengono costruiti sempre meno a partire dal III secolo d.C. • Le terme-ginnasio sono state alti luoghi della convivialità pubblica che contribuivano più di ogni altro al prestigio della città in cui venivano edificati. • Tra gli esempi più antichi le terme di Mileto costruite sotto l’imperatore Claudio, che presenta una grande palestra con quadriportico • il primo vero edificio che si può definire terme-ginnasio è quello di Efeso che a presenta sale per i bagni caldi distribuite su un’unica linea, le terme di porto presentano due strutture caratteristiche la basilica che forma la facciata dei bagni e la sala imperiale costituita da una grande setta quadrangolare la cui facciata verso la piccola palestra • Nel corso del II secolo questa impostazione si moltiplica e si diffonde e si impone lo schema imperiale assiale e simmetrico. • Le basiliche possono svilupparsi su tutta la lunghezza ma anche estendersi lateralmente. Durante questo periodo i rapporti fra il nucleo termale la palestra restano molto stretti. L’importanza della palestra all’interno del complesso si riduce progressivamente • Le sale imperiali anche definite sale di marmo costruite tra il II e il III secolo d.C. sono esedre quadrangolari che possono raggiungere dimensioni enormi. Architetture teatrali a edicole sovrapposte che manifestano il culto imperiale incline a investire tutti luoghi frequentati da una comunità. I complessi delle terme-al ginnasio rappresentano il potere imperiale sacralizzato.
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