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Riassunto più commento personale del libro "Lettera ad una professoressa"di Lorenzo Milani, Appunti di Italiano

Riassunto più commento personale sulla scuola attuale del libro "Lettera ad una professoressa"di Lorenzo Milani

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 31/10/2022

anxhela-elmazaj
anxhela-elmazaj 🇮🇹

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Scarica Riassunto più commento personale del libro "Lettera ad una professoressa"di Lorenzo Milani e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Angela Elmazaj 5^ LETTERA AD UNA PROFESSORESSA RIASSUNTO E RELAZIONE “Lettera ad una professoressa” viene pubblicato nel maggio del 1967 ed è stato scritto da Don Milani Lorenzo insieme agli alunni della scuola di Barbiana. È un testo rivoluzionario di denuncia e protesta anche se a tratti può sembrare un manuale su come diventare insegnanti. Cosa non va nella scuola italiana? Il libro è incentrato su questo e chi, se non gli studenti più emarginati di Barbiana, può denunciare e giudicare le ingiustizie dell’istituzione scolastica del tempo. Più passano gli anni più le cose cambiano e più le cose cambiano più ci si stupisce di quanto le cose andassero meglio una volta. “Una volta era tutto più bello “ quante volte nella vita noi giovani d’oggi abbiamo sentito dire questa frase? E più passeranno gli anni più le generazioni dopo la nostra continueranno a dirla e ridirla. Io, invece, penso che non ci siano anni migliori di altri e che più passerà il tempo più alcune cose non faranno altro che peggiorare e altre che migliorare. Parliamo della scuola italiana e di come sia cambiata con il trascorrere degli anni. Il libro “Lettera ad una professoressa “ e le tematiche che tratta, dimostrano quanto fosse ingiusta e sbagliata l’istituzione scolastica del tempo. Nell’Italia degli anni 60 molti adolescenti non frequentavano la scuola o meglio venivano esclusi da essa se appartenevano ad uno stato sociale misero e venivano direzionati verso la vita lavorativa quando in realtà il loro dovere era quello di studiare ed imparare dietro ad un banco. C’è da dire che nel 1962 uscì una legge che imponeva l’obbligo di frequenza scolastica fino ai 10 anni d’età così da dare a tutti i bambini la possibilità di essere istruiti ma nonostante ciò, gli alunni emarginati, a causa della loro provenienza, venivano bocciati più e più volte perché non erano ritenuti abbastanza, finché non decidevano di abbandonare la scuola volontariamente. Chissà quanto avrebbero potuto dare quei ragazzi, chissà se tra loro ci sarebbero stati un ragazzo o una ragazza che avrebbe voluto studiare per davvero per fare il lavoro dei suoi sogni. Non lo sapremo mai, e questo perché nessuno ha creduto in questi ragazzi e nessuno ha dato loro la possibilità di riscattarsi. Mentre dall’altra parte, figli di ricchi borghesi avrebbero realizzato i loro sogni e fatto il lavoro a cui tanto aspiravano, tutto questo perché? Per un qualcosa che non dipendeva di certo da loro e che nemmeno avevano deciso. Oggi, nel 2021, la situazione in molte zone dell’Italia e del mondo, non è cambiata. È risaputo che il Sud Italia è , purtroppo, famoso per le organizzazioni mafiose e la mala vita ed è risaputo, che molti ragazzini o addirittura bambini vengono coinvolti in questioni molto più grandi di loro. Sono ragazzi che nascono in famiglie mafiose e sono abituati fin da piccoli a vivere in determinati contesti oppure ragazzi che vivono in famiglie molto povere e hanno bisogno di soldi facili e veloci. Ciò comporta l’abbandono scolastico di molti adolescenti che forse avrebbero preferito un futuro diverso che probabilmente non riusciranno mai ad avere. “La scuola è un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Questa frase mi ha colpita molto nel momento in cui l’ho letta, probabilmente c’è un fondo di verità. La dispersione scolastica è in netto
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