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Riassunto Pragmatica Cognitiva, Bara, Sintesi del corso di Psicologia della Comunicazione

Riassunto Pragmatica Cognitiva, Bara. Riassunto in funzione di un esame a crocette e quindi molto sintetico ma molto fitto con le principali definizioni e differenze fra i vari concetti.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 09/12/2023

elisaraso
elisaraso 🇮🇹

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Scarica Riassunto Pragmatica Cognitiva, Bara e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia della Comunicazione solo su Docsity! Pragmatica cognitiva Bara 1. Non solo linguaggio: una tassonomia della comunicazione - l'interazione sociale - comunicazione linguistica - comunicazione extra - differenza fra linguistico ed extra - atti comunicativi - principi della comunicazione 2. Strumenti per comunicare - cooperazione - Stati mentali: attenzione comune, credenza condivisa, coscienza e conoscenza - intenzionalità 3. Giochi comportamentali e conversazionali - giochi comportamentali: struttura, tipi, giocare, mosse, rottura, relazione fra giocatori - interazioni libere - giochi conversazionali 4. Generazione e comprensione di atti comunicativi - riconoscimento dell'atto espressivo - significato inteso dal parlante: atti linguistici indiretti - effetto comunicativo - reazione - risposta - motivazione 5. Comunicazione non standard - interazione non espressiva - sfruttamento: ironia, come se - fallimento: letterale, di significato, dell'effetto comunicativo, recupero - inganno 6. Competenza comunicativa - evoluzione della competenza comunicativa - emergere della competenza comunicativa - neuro pragmatica 7. Pragmatica clinica 1.Non solo linguaggio: una tassonomia della comunicazione - l'interazione sociale - comunicazione linguistica - comunicazione extra - differenza fra linguistico ed extra - atti comunicativi - principi della comunicazione Introduzione Pragmatica cognitiva: studio degli Stati mentali delle persone impegnate in un'attività comunicativa; parlare di comunicazione significa considerare obiettivi, desideri motivazioni e intenzioni individuali. ATTORE VS PARTNER MA NON SOLO Deve esserci almeno un attore e un partner, il significato globale dell'interazione viene concordato tra i partecipanti ➛ ci deve essere una rappresentazione mentale di ciò che sta accadendo condivisa tra i partecipanti che viene definita gioco comportamentale: il senso che gli agenti attribuiscono alla sequenza di interazione. Gli agenti inoltre devono esplicitare la loro intenzione di partecipare all'interazione: esistono anche delle intenzioni inconsce ma mai comunicative in quanto queste sono solo consapevoli. Tutto ciò che può essere un cambiamento può essere un messaggio comunicativo da una persona ad un'altra, ogni informazione contrasta l'entropia crescente nel sistema mondo: Ciao accorgiamo che un messaggio ci è stato rivolto perché genera un cambiamento Interazione sociale • Un contesto in cui due o più persone si trovano in una situazione di reciproco scambio in cui una viene influenzata dall'altra • può esserci comunanza spaziale o temporale Estrazione di info • modalità di interazione antica presente già negli animali in cui possiamo distinguere - cue, indicatori: carnagione - attributo sempre attivo che l'individuo esibisce a costo zero - sign, segno: impronte - parametro separato dall'organismo stesso che non ha finalità comunicativa, nell'uomo è ambiguo perché può avere finalità comunicativa - signal, segnale: pugno carezza - atto comunicativo che l'individuo rivolge agli altri. Il processo comunicativo che si crea attraverso i segnali è la forma più antica di estrazione di informazioni. È una comunicazione intenzionale non simbolica • Estrazione di informazioni: uno degli interlocutori non ha intenzionalità comunicativa, Grice lo chiama significato naturale ovvero quello che si può inferire dagli eventi del mondo tipo nuvole=pioggia. L'intenzionalità in questo caso è solo di chi inferisce. In questo caso infatti non si parla di significati perché per costruirli bisogna essere in due, nel mondo umano gli indicatori sfumano fino a diventare veri e propri segnali. • Comunicazione ostensiva: ogni significato può essere chiarito con mezzi extra linguistici: per chiarire la differenza tra pinza anatomica e chirurgica le mostrò agli studenti. Nelle varie teorie sull'integrazione sociale non bisogna rimuovere l'intenzionalità comunicativa, infatti togliendo questo vincolo ogni attore sarebbe lì di integrare come vuole ogni atto dell'altro. L'agire è comunicativo solo se si è in una situazione significativa dal punto di vista della relazione. Si parla di comunicazione se entrambi gli interlocutori possiedono intenzionalità comunicativa. Costruzione Comune di significato • la comunicazione è un'attività congiunta in cui attore e partner cooperano consapevolmente per costruire il senso della loro interazione, l'efficacia si misura su quanto è stato condiviso in più dopo l'interazione rispetto a quanto era condiviso prima dell'interazione • Grice sostiene che per affermare che A vuole dire qualcosa con un comportamento deve avere l'intenzione di avere un effetto in B, che deve avvenire anche grazie al riconoscimento di quest'ultimo dell'intenzione del primo di dirgli qualcosa • ATTO COM: qualsiasi atto linguistico o extra che venga inteso come comunicativo dall'attore e sia riconosciuto come comunicativo dal partner. Gli aspetti linguistici ed extra si modulano reciprocamente nell'interazione per raggiungere un unico obiettivo e sono entrambi supportati dagli aspetti paralinguistici • Paralinguistici: aspetti della comunicazione che ne modificano il significato in maniera emozionale e sono utili a migliorare l'efficacia comunicativa: prosodia o Permanenza di un atto comunicativo è il suo prolungarsi nel tempo oltre la durata necessaria; impermanenza e quando l'atto comunicativo si limita al tempo necessario. Possiamo collocarli su un continuum di diversi gradi in base al tempo. L'atto comunicativo non lascia tracce nell'ambiente e la permanenza e l'impermanenza si legano alla comunicazione linguistica extra e para linguistica. Un atto sarà permanente se modifica gli Stati mentali dell'interlocutore o pertinenza: tentativo di due autori di unificare la comunicazione con la cognizione: relevance theory: ci sono tre principali differenze per cui la lingua parlata è diversa da quella scritta: mezzo acustico, contesto extra linguistico, copresenza di interlocutore e parlante. La teoria della pertinenza si basa su due principi: 1. Principio cognitivo: le risorse attentive tendono ad essere allocate su stimoli pertinenti in quel momento specifico. 2. Principio di pertinenza o principio comunicativo: ogni attore comunicando qualcosa afferma di avere qualcosa di pertinente da comunicare, ogni atto deve far percepire il proprio contributo come importante per meritare l'attenzione degli interlocutori e deve ridurre lo sforzo cognitivo degli interlocutori nel comprenderlo. o Ostensione: comportamento che rende manifesta l'intenzione di rendere qualcosa manifesto ma è ≠ dal principio di cooperazione di Grice Comunicazione linguistica • Verbale e non verbale è una distinzione contraddittoria perché predilige il medium uditivo ed è anche ambigua. N distinzione: comunicazione linguistica (uso comunicativo di un sistema di simboli) extra linguistica (uso comunicativo di un insieme di simboli): distinzione basata sul modo di elaborazione dei dati e la differenza sta nella scomponibilità del linguaggio in parole per quanto riguarda la comunicazione linguistica oppure l'impossibilità di scomporre nella comunicazione extra linguistica. • La pragmatica è il contesto in cui viene emessa una frase, lo scopo, l'intenzione comunicativa di chi pronuncia la frase nei confronti di un ascoltatore • Frase: teorica astratta definita sulla base dei principi grammaticali, è di pertinenza della sintassi e il suo significato è di pertinenza della semantica • Enunciato: è il procedimento di una frase in un contesto, quindi, è di pertinenza della pratica • La comunicazione linguistica viene definita composizionale, prevede quindi l'uso comunicativo di un sistema di simboli, è costituita da unità componibili con struttura molecolare e la struttura globale della frase definisce il significato. Le sue caratteristiche sono la sistematicità (ha una struttura sintattica), - i principi specifici della comunicazione linguistica sono espressi da lessico sintassi semantica e pragmatica di una lingua - i principi specifici della comunicazione extra linguistica sono innati e riguardano il corretto riconoscimento transculturale delle emozioni di base o l'adeguata percezione di informazione tramite vari canali sensoriali 2.Strumenti per comunicare Cooperazione L'apparato metodologico della scienza cognitiva è formato da: 1. formalizzazione della teoria almeno parzialmente 2. costruzione: la teoria deve essere replicabile e le teorie psicologiche possono essere evoluzionistiche rispetto alla specie oppure evolutive rispetto allo sviluppo individuale 3. correlazione cerebrale: Analizzare la comunicazione da un punto di vista cognitivo significa considerarla come un atto mentale congiunto di coloro che ne prendono parte introducendo i concetti di: 1. attenzione comune 2. credenza mutua 3. intenzione comune *Principio di cooperazione: dai il tuo contributo alla conversazione così come è richiesto al momento opportuno dall'orientamento comune del discorso. In ogni forma di comunicazione gli interlocutori cooperano nella costruzione di significato, in ogni momento ciascun agente è sempre attivo. La costruzione di significato avviene nel momento in cui due agenti mettono in comune la propria parte, non è indispensabile la compresenza fisica. Grice Nell'impostare il suo concetto di cooperazione considera i casi estremi di successo e di fallimento: successo quando l'interlocutore comprende il desiderio del parlante; fallimento quando l'interlocutore interrompe la conversazione. Esistono però anche delle possibilità intermedie, quindi, bisogna scomporre la cooperazione in: 1. conversazionale quindi la capacità durante l'interazione di rispettare i principi di Grice 2. comportamentale quindi la capacità di ottenere un effetto attraverso l'interazione: sarebbe l'intenzione perlocutoria. Alle volte infatti è possibile che vi sia solo cooperazione conversazionale e non comportamentale Stati mentali: attenzione comune, credenza condivisa, coscienza e conoscenza • nell'ambito della comunicazione ci sono stati mentali personali rilevanti nell'interazione: - attenzione credenza conoscenza coscienza intenzione comunicativa e motivazione 1. Attenzione comune: necessario che gli interlocutori pongano attenzione su quanto sta accadendo: le cosiddette condizioni di contatto tra interlocutori, dopo averle stabilite ciascun interlocutore assume che l'altro tenga traccia di quanto detto da loro, da altri, quanto accaduto durante l'interazione 2. credenza condivisa: è necessario tenere a mente le regole di inferenza specifiche della comunicazione che permettono all'interlocutore di inferire gli Stati mentali dar partner e decidere come continuare la conversazione. Distinguiamo tra credenza, conoscenza vera o conoscenza. La credenza può essere individuale; Comune (gli agenti hanno una o più credenze in comune, e il concetto del common ground il terreno comune, inteso come una somma di conoscenze credenze supposizioni che due persone hanno in comune e che permette di identificare delle comunità culturali), condivisa (gli agenti hanno più credenze in comune e ne sono consapevoli). La conoscenza certa esiste solo se ci fosse un modo per osservare direttamente gli Stati mentali altrui. La credenza condivisa è soggettiva mentre la credenza mutua è oggettiva. 3. Coscienza e conoscenza: la conoscenza può essere esplicita quindi quello che una persona sa di sapere intorno a qualunque entità del mondo ed è trasparente e linguisticamente esprimibile e del concetto di conoscenza dichiarativa ciò che è possibile dire intorno all'oggetto; e poi una conoscenza tacita accessibile in ogni momento in parte, ma in parte opaca cioè costituita da procedure che scattano in automatico Intenzionalità Intenzione comunicativa: si considerano le azioni comunicative che hanno la peculiarità di essere sempre svolte insieme a qualcuno. L'intenzione comunicativa è quando un attore vuole comunicare qualcosa al partner dell'interazione e vuole che il partner si accorga della sua intenzionalità comunicativa. Assume due significati fondamentali di 1. direzionalità quindi ogni azione diretta verso qualcosa; 2. deliberazione: ogni azione può comprendere un nucleo che è deciso e ha delle conseguenze alcune volute altre accettate come legate all'obiettivo inevitabilmente. L'intenzione può essere stabile, prior: mangiare uno specifico piatto in un ristorante. Oppure può essere in azione, automatica e non deliberata e riguarda il raggiungimento di mete che portano all'obiettivo finale: prenotare il tavolo. - Le azioni possono essere suddivise in categorie e c'è un legame fra coscienza e intenzionalità, infatti un'azione può essere conscia, inconscia, intenzionale direzionata, non intenzionale, deliberata oppure no - Piano d'azione: insieme gerarchico di mete e azioni che permettono il raggiungimento delle mete. A volte si possono utilizzare dei piani già pronti e condivisi socialmente che possono essere individuali quindi che riguardano solo il pianificatore oppure interpersonali. Un'alternativa non legata a schemi fissi è il piano condiviso: un processo collaborativo fra due persone dove ognuno farà la sua parte solo se l'altro si comporterà allo stesso modo 3.Giochi comportamentali e conversazionali - giochi comportamentali: struttura, tipi, giocare, mosse, rottura, relazione fra giocatori - interazioni libere Wittgenstein: Il primo a vedere l'interazione come un gioco linguistico. Infatti il linguaggio è un'attività e possono essere eseguiti molteplici giochi attraverso di esso. • Il gioco comportamentale è inteso come regolatore dell'interazione • il gioco conversazionale è inteso come regolatore della struttura del dialogo Il gioco comportamentale • Nella conversazione bisogna tenere a mente: 1. la competenza comunicativa - caratteristica generale della mente umana. Può essere vista come un meta livello che controlla le inferenze di primo livello, tali inferenze sono eseguite su rappresentazioni condivise di schemi stereotipati di interazione. Per cooperare almeno a livello conversazionale gli agenti devono condividere il gioco comportamentale, la mutua conoscenza del gioco è utilizzata per raggiungere la cooperazione conversazionale anche se un agente non esegue le mosse previste e quindi non si ha cooperazione comportamentale 2. gli schemi stereotipati di interazione - caratteristici di ogni cultura o gruppo • Quando un agente propone ad un partner un gioco comportamentale la mutua conoscenza di esso serve per instaurare una cooperazione conversazionale anche se non è detto che si otterrà la cooperazione comportamentale. I giochi comportamentali definiscono la struttura attraverso cui sono immediate le azioni interpersonali e che gli attori utilizzano per selezionare il significato effettivo di un enunciato fra i molti possibili. Struttura del gioco comportamentale • Perché due attori partecipino ad un gioco è necessario che condividano un piano d'azione che può essere esplicito o tacito. Devono sussistere delle condizioni di validità che garantiscono o meno il successo. Un gioco verrà giocato se sono verificate le condizioni di validità e se l'attore è interessato a giocarlo, l'intenzione è fondamentale • Il gioco può essere 1. culturale- comune ad un'intera cultura e si avvicina a una norma sociale e riguarda gli aspetti linguistici dell'interazione, para ed extra 2. di gruppo 3. di coppia • Condizioni di validità - tempo: non tutti i giochi sono attivabili in tutti i momenti altri invece non hanno vincoli temporali - luogo: prevedono una situazione specifica di attivazione se il contesto non è appropriato il gioco avrà esito infelice - condizioni specifiche per il gioco • Mosse - Apertura del gioco, il bidding, può essere un atto comportamentale oppure comunicativo che menzioni il gioco stesso oppure può essere indiretto - Chiusura del gioco, il gioco rimane attivo fino a quando i partecipanti continuano a realizzarlo con il loro comportamento oppure fino a quando non avviene una chiusura formale a volte con la presenza di una figura autoritaria. Spesso la chiusura è oggetto di contrattazione dove tutti i partecipanti concordano che gli obiettivi sono stati raggiunti - mosse del gioco: dipendono dalle finalità in alcuni casi vengono improvvisate in altri casi richiedono mosse specifiche o procedure - rottura di un gioco: l'attore che si ritira il soggetto a una sanzione sociale proporzionata all'importanza che il gioco ha nella comunità. Implica che l'attore desidera partecipare al gioco ma si ritira quando è il suo turno di effettuare una certa mossa, ci sono giochi più rigidi o meno rigidi. Caso particolare quando è il garante del gioco a rompere il ghiaccio ad esempio un giudice corrotto. Altra situazione in cui attore si preme conosco in realtà non lo seguire come un medico che non sa curare una malattia, si parla di fallimento di conoscenza - La relazione fra i giocatori: deve permettere di eseguire il gioco in base a se il gioco è il gruppo oppure culturale Interazioni libere • gli agenti cooperano e comunicano senza schemi prefissati di comportamento • se non cooperano e non comunicano parliamo di situazioni non cooperative • nei giochi di comportamentali gli agenti cooperano e comunicano affidandosi però a schemi prefissati e stereotipati di comportamento Costituzione di un gioco • trasmessi culturalmente, insegnati, inventati • Si formano lentamente e sono resistenti al cambiamento: è più semplice cambiare gioco piuttosto che modificarlo, in ogni caso solo gli attori possono intervenire sul gioco un osservatore rimane sempre esterno Evoluzione del gioco • La prima occasione di interazione del bambino e quella con il caregiver in cui il bambino sviluppa la sua struttura emotivo-cognitiva che diventerà la sua modalità standard di interazione. Parliamo di format: una struttura stereotipa di comportamento che il bambino interiorizza nell'interazione materna. Possono avere una struttura profonda fondante del gioco; oppure di superficie costituita da una serie di regole che possono variare; i format hanno turni definiti, ruoli intercambiabili e l'attenzione deve essere condivisa su una serie di eventi. • Imparando a padroneggiare i format il bambino impara gli schemi generali di interazione, può impegnarsi in questo tipo di compito solo in una relazione emotivamente stabile e di fiducia • Lo stile di attaccamento rappresenta quello che il format e per la dimensione cognitiva: come il format ha preso dal bambino influenza suo modo di interagire con gli altri lo stile di attaccamento rappresenta il modo in cui l'esperienza successiva verrà interpretata e strutturata • Anche il gioco conversazionale ha dei precursori infantili, infatti, nel format il bambino apprende l'alternanza dei turni e impara a condividere l'attenzione su una sequenza di eventi Il gioco conversazionale • Insieme di compiti che ciascun partecipante alla conversazione deve eseguire in una data sequenza. Formato da fasi specifiche a loro volta definite da compiti e regole di base. Il gioco è governato da meta- regole che definiscono quale compito debba essere eseguito in quale fase. • Governa il dialogo, ogni dialogo comprende la struttura globale: che determina il flusso della conversazione e il concatenarsi delle frasi ed è determinata dal gioco comportamentale; la struttura locale: l'alternanza dei turni, di cui si occupa il gioco conversazionale. • La pragmatica cognitiva quindi si occupa di gioco conversazionale che si occupa della struttura locale del dialogo; di gioco comportamentale ovvero la mutua conoscenza di un piano d'azione, determina la struttura globale del dialogo. 4.Generazione e comprensione di atti comunicativi - riconoscimento dell'atto espressivo - significato inteso dal parlante: atti linguistici indiretti - effetto comunicativo - reazione - risposta - motivazione - Ironia: emerge nel momento in cui il significato di un enunciato condiviso tra due interlocutori è diverso dal significato letterale. È necessario che un enunciato sia divertente. Diverse teorie a riguardo: Grice (antifrasi: interpretare le cose con significato opposto), Sperber (interpretazione ecoica: attore produce enunciato ironico che fa da eco a un pensiero di un'altra persona manifestando atteggiamento critico verso il contenuto stesso), Morgan (finzione trasparente: il parlante dice qualcosa facendo finta di crederci ma rende ovvio che si tratta di una finzione). BARA: un enunciato ironico può essere compreso dagli interlocutori grazie alla conoscenza condivisa tra loro e il parlante. Schema generale: attore A genera un enunciato incompatibile con lo stato delle cose, crede che la conoscenza tra lui e il partner sia condivisa sullo stato delle cose e può essere facilmente attivata, l'intenzione comunicativa e mettere in contrapposizione l'enunciato con lo sfondo dello Stato delle cose. L'ironia può essere semplice se colta immediatamente oppure complessa se necessita di inferenze - Situazioni come se: gli interlocutori si comportano come se le reciproche intenzioni comunicative fossero quelle espresse quando è condiviso che non lo sono, si tratta di una simulazione sociale di interazione. Attore ne può instaurare una per evitare giochi più impegnativi e mantenere a costo 0 una parvenza di interazione - differenze e analogie fra le due: entrambe non cambiano le regole del gioco ma l'uso che se ne fa, ma nell'ironia e condiviso dagli interlocutori che il significato letterale di quello che l'attore dice è falso. Se un enunciato ironico non viene riconosciuto significa che la conoscenza che si credeva essere condivisa non lo è e l'attore può riparare esplicitando le sue intenzioni comunicative al contrario una situazione come se non può essere rivelata quindi l'attore è costretto a continuare l'interazione come se i precedenti enunciati fossero veri 3. fallimento: mancato raggiungimento dell'effetto comunicativo desiderato. Insuccesso comunicativo, due tipologie: rispetto ad una meta interna dell'agente; fallimento comunicativo cioè il tentativo non riuscito di produrre un effetto comunicativo sul partner. Le tipologie di insuccesso comunicativo sono: incomprensione, fraintendimento che può essere considerato come un insuccesso opaco dove B non ne è consapevole; e rifiuto che può essere considerato come un insuccesso trasparente in cui il partner capisce ciò che l'attore dice ma non vi si adegua. - fallimento può essere letterale, di significato, nell'effetto comunicativo - è possibile recuperare il fallimento grazie alla struttura elastica del dialogo attraverso la ripetizione oppure attraverso la parafrasi, i recuperi dei fallimenti nell'effetto comunicativo sono i più interessanti perché si entra nell'area di contrattazione fra gli attori 4. inganno: tentativo di comunicare uno stato mentale non posseduto. Presuppone la capacità di raffigurarsi mentalmente il comportamento di un altro individuo sulla base di una rappresentazione dei suoi Stati mentali. Per la pragmatica cognitiva l'inganno è una consapevole violazione di un gioco comportamentale diviso in cui l'attore esprime un enunciato a cui privatamente non crede con l'intenzione comunicativa che il partner lo dia per condiviso tra di loro, se l'inganno avrà successo il partner sarà convinto che l'enunciato è vero e anche che l'attore creda a questo enunciato, inoltre, l'attore si comporta in modo coerente con questa credenza condivisa. A livello di risorse cognitive è un processo dispendioso. - Non tutti gli inganni sono strutturati allo stesso livello di complessità, esistono anche le bugie primitive che si trovano già intorno al primo anno di età che servono evitare situazioni spiacevoli senza l'intento di manipolare le credenze altrui. Solo gli atti basati sulla comprensione delle credenze altrui costituiscono un inganno vero e proprio e possiamo distinguere tra: inganno semplice che viene compreso immediatamente, inganno complesso dove si preferisce un enunciato che implica una credenza che guida il partner verso un gioco diversi da quelli a cui arriverebbe se avesse accesso alla credenza privata dell'attore. - Questi due inganni si posizionano su un continuum in cui la bugia rappresenta il livello più semplice fino ad arrivare agli inganni più complessi dove maggiore è la pianificazione maggiore sarà La complessità dell'inganno. - Se l'inganno viene scoperto il partner può denunciarlo oppure far finta di non esserne consapevole e progettare un contro-inganno 6.Competenza comunicativa - evoluzione della competenza comunicativa - emergere della competenza comunicativa - neuro pragmatica Il progresso comunicativo comporta sempre un progresso nell'interazione sociale, l'interazione sociale è necessaria per garantire la continuità della specie ed è possibile individuare un rapporto di correlazione tra complessità della vita sociale e sviluppo della capacità comunicativa, ma non un rapporto di causazione. Esistono tre sistemi di interazione: 1. rigido: in tutte le specie animali dove ad ogni segnale corrisponde un unico significato e i segnali sono determinati geneticamente 2. semirigido: dei mammiferi superiori dove un numero limitato di significati può essere usato per costruire un significato composto, ad esempio, il branco di Lupi che si organizza per una caccia, il numero di significati elementari rimane limitato 3. sistema aperto: rappresentato solo dagli esseri umani in cui è possibile comporre elementi di base per generare infinite parole con infiniti significati Il linguaggio è uno strumento di coesione serve per stabilire in fretta legami sociali ad esempio al contrario del social grooming. La competenza comunicativa è comparsa circa due milioni di anni fa mentre nel successivo milione e mezzo di anni si è evoluto il linguaggio fino alla piena maturazione della comunicazione linguistica. In seguito della scrittura ha permesso la stabilizzazione della cognizione esterna cioè la capacità di utilizzare indicatori ambientali come supporto all'attività cognitiva favorendo la cultura transgenerazionale. Possiamo parlare anche di cognizione interna è incarnata che fa riferimento al fatto che le nostre capacità intellettuali sono collegate alle caratteristiche corporee che possono favorire o meno certe abilità cognitive. In seguito, i vari tipi di scrittura al punto cruciale è stato l'introduzione di una sorta di sintassi per passare alla proprietà di composizionalità tipica del linguaggio. Il quoziente di encefalizzazione è stato sostituito dal rapporto encefalico micro/macro che si basa sulla micro- cognizione ovvero la porzione di accortezza aggiunta ma anche sulla macro cognizione ovvero la porzione di corteccia coinvolta nella gestione dell'architettura cerebrale che aumenta la funzionalità cerebrale Evoluzione del linguaggio 1. ipotesi della continuità linguistica dove il sistema motorio è il precursore del linguaggio, teoria criticata da teorie che considerano che la pragmatica possa essere insegnata anche ai primati e che quindi sia innata nel bambino 2. ipotesi della discontinuità linguistica di Chomsky secondo cui il linguaggio non si è evoluto ma è comparso 3. ipotesi della continuità extra linguistica e della discontinuità linguistica: Burling ➛ la comunicazione dei primati possiede caratteristiche simili alla comunicazione umana non verbale, l'autore afferma che gli ominidi possiedono una competenza comunicativa non verbale simile a quella umana ma la differenza non è la competenza comunicativa ma quella linguistica quindi il linguaggio è un elemento di discontinuità nell'evoluzione della comunicazione 4. BARA: ipotesi della discontinuità cognitiva: barra sostiene che ciò che differenzia l'uomo dei primati sia la quantità di neocorteccia che permette un incremento dell'intelligenza generale. La competenza comunicativa umana non è paragonabile a quella dei primati. È possibile individuare tre passaggi cruciali che hanno determinato la competenza linguistica propria dell'uomo. - L'incremento cerebrale che ha reso possibile lo sviluppo di un modulo cerebrale dedicato al linguaggio - lo sviluppo di un protolinguaggio mantenuto per finalità comunicative - grazie al protolinguaggio è migliorata la comunicazione e quindi il linguaggio stesso - l'unione di potenzialità linguistiche e cognitive esterne ha permesso la realizzazione di strutture linguistiche permanenti generando la scrittura - l'essere umano non è un primate con qualche capacità in più ma un animale completamente differente - La struttura portante del gioco comportamentale è basata su atti illocutori commissivi: due agenti si impegnano ad effettuare una determinata azione ma è necessario che entrambi abbiano capacità comunicativa in grado di gestire il tempo. È necessaria l'esistenza di un patto sociale a cui gli agenti si riferiscano per far sì che le loro promesse vengano rispettate. L'emergere della competenza comunicativa: i bambini alla nascita hanno un dispositivo pronto ad attivarsi: - i neonati possiedono una competenza comunicativa che presenta due possibilità realizzative con un binario linguistico ed extra. Entrambi i canali utilizzano le stesse primitive della comunicazione e alcune risorse cognitive ma vengono realizzate da strutture cerebrali differenti che non maturano insieme - le primitive della comunicazione: strutture basiche essenziali per il funzionamento dei processi comunicativi, innate - secondo barra la capacità pragmatica e innata e si esprime prima con la capacità extra linguistica e poi con quella linguistica - la comunicazione extra linguistica è la prima a rendersi disponibile - la comunicazione linguistica è la più evoluta e richiede la maturazione di risorse cognitive che cominciano ad essere disponibili solo dopo il primo anno - ci si aspetta che le prestazioni comunicative migliorino con l'esperienza - secondo barra le due strutture che sono coinvolte nelle differenti competenze comunicative ha un'origine diversa e le loro caratteristiche comuni sono prova del fatto che si evolvano in un contesto comune in un unico ambiente - gli aspetti paralinguistici sono la forma evidente di contatto tra i due binari comunicativi, sono un modo parzialmente non linguistico per veicolare i toni emotivi della comunicazione entro binari linguistici Le primitive della comunicazione 1. attenzione comune - capacità di entrare in sintonia con il partner rispondendo ai suoi tentativi di catturare l'attenzione 2. intenzionalità comunicativa - la richiesta è la prima intenzione che manifesta il bambino attraverso l’olofrase. In seguito quest'ultima viene utilizzata con riferimento sia ad assertivi sia a direttivi ed è l'intonazione a chiarire la natura dell'enunciato. Olofrase come una parola che fa riferimento ad un intero gioco sociale, parliamo di un atto linguistico primitivo cioè un enunciato di una sola parola precursore dell'atto linguistico vero e proprio. Le tappe dell'intenzionalità comunicativa: - il bambino ha intenzione e usa l'adulto come mezzo - il bambino ha aspettative e usa l'adulto come agente - il bambino ha intenzione comunicativa e usa l'adulto come scopo e l'oggetto come mezzo 3. conoscenza condivisa - stato mentale innato 4. teoria della mente - capacità di attribuire ad altri esseri umani stati mentali, innata. Senza teoria della mente il bambino non può generare ironie o inganni, essa è indispensabile per modificare gli Stati mentali delle altre persone. Viene proposta l'esistenza di una fase in cui i bambini agiscono come se tutti gli Stati mentali fossero condivisi e solo in seguito impareranno che non necessariamente i propri stati mentali siano trasparenti per gli altri 5. cooperazione - le norme di cooperazione sono culturali e non osservate, per le strutture di base della cooperazione come i turni esiste una componente genetica 6. dipendenza dal contesto - i giochi comportamentali sono un modo implicito in cui la cultura viene trasmessa ad un bambino Per parlare di comunicazione è necessario che il bambino abbia a disposizione tutte le primitive descritte Fasi di sviluppo un atto comunicativo viene compreso nel momento in cui lo si può considerare con una mossa di un gioco comportamentale. Tre aspetti fondamentali nell'emergere della competenza comunicativa: 1. conoscenze specifiche - per comprendere un atto comunicativo è necessario possedere delle conoscenze specifiche 2. apprendimento di un gioco comportamentale - la comprensione di un atto dipende dalla capacità di ricondurlo al gioco comportamentale di cui costituisce una mossa 3. valore di convenzionalità di una mossa - alcune mosse vengono utilizzate per far riferimento ad un gioco, Bara distingue tra atti comunicativi semplici e complessi. Inizialmente il bambino non possiede le conoscenze per riconoscere la parte letterale di un enunciato e il gioco comportamentale, con il tempo acquisisce conoscenze relative al mondo e al linguaggio e apprende sempre più giochi comportamentali in modo da riconoscere più facilmente un atto semplice da un atto complesso. Differenti atti linguistici semplici hanno la stessa difficoltà di comprensione. Gli atti comunicativi standard, semplici e complessi, sono più facili da comprendere rispetto a quelli non standard, inganno e ironia. Esiste una stretta relazione tra abilita a svolgere compiti pragmatici e abilità a risolvere compiti di teoria della mente. Neuro pragmatica - il linguaggio è normalmente nell'emisfero contro laterale alla mano dominante, tuttavia, in entrambi gli emisferi sono presenti aree interessate - parlando di pragmatica improbabile che esista un modulo unico coinvolto ma possiamo distinguere tra la competenza linguistica, che rappresenta la conoscenza pragmatica di base emisfero sx. E la competenza centrale tipicamente sintetica costituita da una conoscenza non linguistica, emisfero dx. Bara Si concentra sulle competenze pragmatica centrale e distingue in due parti i processi comunicativi: centrale dove si svolgono le differenze per attribuire un atto a un gioco ovvero la competenza pragmatica; periferica ovvero dove si svolgono i processi di entrata e uscita ovvero la prestazione pragmatica - Traumi cranici frontali non danneggiano i processi specifici del linguaggio ma l'abilità metalinguistica, nei termini della pragmatica cognitiva il danno si colloca a livello del gioco conversazionale senza differenza di comprensione tra atti comunicativi diretti indiretti, ma con differenza tra atti standard e non standard. - Lesioni emisferiche sinistre, afasia, il paziente sa cosa dire ma non riesce a produrre gli enunciati - lesioni emisferiche destre: la competenza pragmatica centrale si trova nell ’emisfero destro, non linguistica: ci si aspetta pazienti in grado di gestire la sintassi e la semantica ma non la pragmatica
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