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riassunto prima guerra mondiale, Appunti di Storia

riassunto storia prima guerra mondiale

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 10/02/2022

serena-sorrentino-8
serena-sorrentino-8 🇮🇹

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Scarica riassunto prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 1. LA SCINTILLA DI SARAJEVO E L’EUROPA IN FIAMME Un attentato nell’estate del 1914 La prima guerra mondiale scoppiò in seguito all’uccisione dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero austro ungarico, per mano di Gavrilo Princip, uno studente bosniaco nazionalista irredentista, a Sarajevo il 28 giugno. L’attentato di Sarajevo costituì per l'Austria-Ungheria il pretesto per dichiarare guerra alla Serbia. Il 23 luglio l’Austria lancia un ultimatum alla Serbia, chiedendole delle condizioni inaccettabili, Il 28 luglio, la Serbia accetta tutte le condizioni tranne quella di lasciare le indagini dell’attentato agli austriaci in territorio serbo e l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Il 29 luglio la Russia si schiera con la Serbia, mobilitandosi militarmente. Il 31 luglio la Germania chiede alla Russia di smobilitare le truppe. Il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia. Il 3 agosto la Francia dichiara guerra alla Germania, perché alleata della Russia. Il 4 agosto, la Germania invade il Belgio per arrivare più velocemente in Francia. Il 5 agosto, l’Inghilterra entra e dichiara guerra alla Germania, in seguito all’invasione del Belgio, nonostante fosse neutrale. La strategia militare tedesca comprendeva la sconfitta della Francia in guerra lampo e per fare ciò era necessario invadere il Belgio. Gli schieramenti L’Europa è divisa in due blocchi: Triplice Intesa, formata da Russia, Francia e Regno Unito; e dall’altra parte l’Impero austro-ungarico e Germania (imperi centrali) alleati con l’impero ottomano. Le ragioni di un conflitto globale Lo scoppio della guerra è frutto di una serie di ragioni profonde. Dal punto di vista geopolitico, tra gli Stati vi erano diverse tensioni: il revanchismo della Francia nei confronti della Germania a causa dell’annessione della Alsazia e della Lorena alla Germania, la weltpolitik tedesca, ovvero una politica estera aggressiva e discorso nazionalista e imperialista, la rivalità tra Germania e Inghilterra, la questione balcanica e la questione marrocchina. Dal punto di vista politico, la guerra era vista come possibilità di spostare all’esterno i conflitti interni al paese. Dal punto di vista economico vi era concorrenza tra le principali potenze europee per la conquista di nuovi mercati. Infine dal punto di vista culturale, l’idea di guerra era alimentata da idee nazionaliste e belliciste, che consideravano la guerra come un mezzo per l’igiene del mondo. 2. 1914-1915: dalla guerra di movimento alla guerra di trincea Tutti i paesi sono convinti che si tratti di un conflitto breve e di fare una guerra di movimento, poche battaglie e spostamenti rapidi dei soldati; invece si sono trovati coinvolti in una battaglia di posizione , fronti immobili, lunghe battaglie combattute nelle trincee e consumo delle risorse nemiche. I militari si trovano impreparati di fronte alla guerra perché ragionano ancora seguendo una strategia ottocentesca. La seconda rivoluzione industriale ha modificato irrimediabilmente il modo di fare la guerra: ci sono nuove armi potenti e pericolose, gli spostamenti sono molto più veloci e numerosi grazie al treno. Gli eserciti sono enormi grazie alla coscrizione obbligatoria. Sul fronte occidentale Tra l’aprile e il maggio del 1915 ci fu la seconda battaglia a Ypres, dove però stavolta l’avanzata tedesca fu contenuta dai francesi e dagli inglesi. La Germania, per quanto riguarda la guerra in mare, decide di proclamare la guerra sottomarina indiscriminata, estendendo l’attacco a tutte le navi neutrali e non. Il 7 maggio 1915 i sottomarini tedeschi affondano il Transatlantico Lusitania, carico di passeggeri americani. Gli Stati Uniti non entrano in guerra, ma obbligano la Germania a ridurre l’attività dei sottomarini. Sul fronte orientale La Russia riesce a penetrare in Prussia, ma la Germania contrattacca e riesce a respingere i nemici. La Russia attacca l’Austria conquistando Galizia. La Germania interviene a favore dell'alleanza, con scarsi risultati. L’impero ottomano entra in guerra e attacca la Russia. Sul fronte medio orientale L’Inghilterra e la Francia preparano un attacco contro la Turchia, cercando di invadere l’Anatolia, che si rivela un insuccesso. Nel frattempp in Turchia si verifica il primo genocidio moderno: milioni di armeni vengono deportati verso la Mesopotamia. Il fronte orientale si stabilizza I tedeschi sfondano le linee russe e costringono la Russia alla ritirata. La Russia è obbligata ad abbandonare la Galizia e la Polonia. Nonostante i successi della Germania, il 1915 si conclude con il vantaggio degli imperi centrali. 3. Italia Contrattazioni con entrambi i fronti Allo scoppio della guerra, l’Italia governata da Antonio Salandra, si era dichiarata neutrale a causa del carattere difensivo della Triplice Alleanza. In realtà, la vera ragione era quella di contrattare in segreto con entrambi fronti, in cambio della sua neutralità. Diplomazia segreta Il 26 aprile 1915, Salandra e il ministro degli esteri Sonnino firmano in segreto il patto di Londra senza consultare il parlamento. L’Italia sarebbe entrata in guerra, a patto che avrebbe ottenuto il Trentino, Venezia Giulia, Trieste e Istria ed eventuali compensi coloniali. Neutralisti L’opinione pubblica era divisa tra neutralisti e interventisti. I neutralisti liberali sono guidati da Giolitti, consapevole, vista l’esperienza politica, che l’Italia non è in grado di fronteggiare la guerra ed è convinto che l’Italia riesca comunque a ottenere dei territori in cambio della sua sola neutralità. Insieme ai liberali, ci sono i socialisti contrari alla guerra, e i cattolici che erano pacifisti. Interventisti Tra gli interventisti vi sono: repubblicani mazziniani e garibaldini, con l’obiettivo di completare il processo risorgimentale; ex socialisti contro l’impero austro-ungarico a difesa del principio dell'autodeterminazione dei popoli; nazionalisti, irredentisti, socialisti sottomarini nemici, e la messa in atto di una linea di sbarramento di mine che ridusse gli attacchi tedeschi. Si chiude il fronte orientale: contrattacco dei tedeschi, i quali occuparono riga. il 26 novembre Lenin salì al potere promettendo la fine della guerra , chiese di trattare l'armistizio, che si concluse il 3 marzo 1918 con la pace di Brest-litovsk. con questo atto la Russia perse molti dei suoi territori più ricchi. L'avanzata inglesein Medio Oriente: Sul fronte meridionale l'esercito inglese occupò Bagdad e penetrò in Palestina. Sul fronte occidentale: i soldati francesi si ammutinano: Sul fronte occidentale la Francia cominciò un’offensiva nella primavera del 1917 ma non riuscì a rompere il fronte tedesco. Questi pur conquistando con la seconda Battaglia dell'aisne Il cammino dello Chemin de Dame, subirono pesanti perdite. la disfatta provocò l'aumento tra le sue file di episodi di protesta contro la guerra, influenzati dagli eventi rivoluzionari in Russia, con eventi di insubordinazione da parte delle truppe. L’Italia vacilla: In Italia la situazione peggiorava, al fronte vi furono episodi di autolesionismo e di ammutinamenti alcuni dei quali furono considerati come episodi di disfattismo, ovvero di accettazione della sconfitta senza combattere. Tra le popolazioni ci furono sommosse di piazza a causa dei problemi economici e per la mancanza di cibo. sul piano militare gli austriaci sfondarono le linee a Caporetto, infliggendo una sconfitta agli italiani punto i soldati italiani resistettero a un nuovo attacco austro-ungarico combattendo sul Asiago, sul Piave e sul Monte Grappa, rafforzati dall'invio di soldati chiamati i ragazzi del 99 Che sarebbero stati fondamentali per la vittoria finale. la disfatta di Caporetto fece nascere un nuovo governo di solidarietà nazionale presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, che sostituì Cadorna con il Generale Diaz. quest'ultimo migliorò le condizioni di vita al fronte. il governo italiano promosse un’azione di propaganda con l'elaborazione di tecniche persuasive motivazionali ai fini patriottici. La difficoltà dei paesi in guerra: Nasceva la convinzione che la guerra dovesse finire, a causa di vari motivi: 1. le conseguenze commerciali provocate dalla guerra Sottomarina tedesca; 2. il ritardo dei soldati statunitensi; 3. l'aumento delle tensioni sociali e politiche nelle città dovute agli ideali della rivoluzione russa; 4. infine la presa di coscienza dell'enorme quantità di decessi che stava provocando la guerra. Queste posizioni in favore della pace richiamarono l'attenzione di Papa Benedetto XV, che scrisse una lettera ai capi dei popoli belligeranti, dicendo di finire il prima possibile questa guerra, chiamandola inutile strage. 7. 1918: la fine dell’inutile strage L’ultima offensiva degli imperi centrali Gli eserciti degli imperi centrali sembravano ad un passo dalla vittoria a causa dell’uscita dalla guerra della Russia, dando loro la possibilità di spostare le truppe sul fronte occidentale. A marzo del 1918 i tedeschi penetrarono il territorio francese compiendo una serie di offensive in sequenza, il cui obiettivo principale era minacciare nuovamente Parigi. Una volta organizzata la linea di resistenza, l’esercito franco-inglese passò alla controffensiva con la seconda battaglia di Somme, potendo ormai servirsi del sostegno statunitense. In Germania: la sconfitta e la nascita di una pericolosa leggenda La sconfitta tedesca esaurì le residue forze dell’esercito, il quale, avendo compreso di aver perduto la guerra, assegnò alla classe politica l’incarico di trattare l’armistizio con un governo civile. Il Kaiser Guglielmo II abdicò il 9 novembre e fu costretto a rifugiarsi nei Paesi Bassi. Sempre a novembre scoppia a Berlino la cosiddetta “rivoluzione di novembre”, durante cui la Lega di Spartaco cominciò a lottare per la proclamazione della Repubblica Socialista Tedesca, togliere il potere ai militari e collettivizzare le banche e le industrie com’era avvenuto in Russia. Il disfacimento dell’Impero austro-ungarico Sul fronte italiano gli austro-ungarici erano sul punto del collasso e il loro processo di disfacimento era già iniziato, dal momento che era stata proclamata l’autonomia dell’Ungheria, creato un governo autonomo a Praga e avviata la riunione di un consiglio di serbi, croati e sloveni con lo scopo di costituire uno stato indipendente. Gli armistizi di novembre - 4 novembre, armistizio di Villa Giusti con cui si poneva fine all’Impero austro- ungarico e si sanciva la vittoria dell’Italia. - 11 novembre, la Germania firmò l’armistizio di Rethondes, segnando la fine della prima guerra mondiale in Europa. - 13 novembre, dissoluzione dell’Impero Ottomano con l’occupazione franco-inglese Fine della guerra e fine di un mondo In soli quattro anni la storia del mondo si era completamente rovesciata: - la dissoluzione di quattro plurisecolari Imperi (austriaco, tedesco, ottomano, russo) - la nascita di nuovi stati nazionali (es. Regno dei Serbi, Croati e Sloveni) - il cambiamento degli equilibri interni al colonialismo - l’ascesa di nuove potenze globali come gli Stati Uniti e la Russia Sovietica. I trattati di pace e la Società delle Nazioni Il 18 gennaio 1919 si aprì a Versailles la conferenza di pace di Parigi, alla quale presero parte ventisette nazioni tranne la Russia ed alcuni paesi sconfitti. Soltanto i rappresentanti degli stati vincitori avevano il diritto di intervenire su tutti i temi. Tra le potenze vi erano interessi divergenti, poiché da una parte vi era la convinzione che bisognasse impedire che la rivoluzione russa contagiasse la Germania sconfitta, dall’altra vi era la difficoltà di applicare i principi di autodeterminazione dei popoli e di nazionalità, proclamati nel corso del conflitto dagli Alleati. La Francia mirava all’umiliazione della Germania sul piano politico ed economico dopo la sconfitta a Sedan nel 1870. D’altra parte, il presidente degli Stati Uniti, Wilson, sperava di poter realizzare il loro programma di pace e di nuovo ordine mondiale attraverso la costituzione di una Società delle Nazioni. Il Trattato di Versailles punisce la Germania Il 28 giugno 1919 il Trattato di Versailles istituì la Società delle Nazioni e determinò condizioni particolarmente punitive per la Germania: il trattato prevedeva che la Germania si assumesse la responsabilità esclusiva dello scoppio del conflitto, e di conseguenza, si sarebbe anche dovuta impegnare a ripare i danni di guerra causati. Essa fu costretta a cedere alcune porzioni di territorio al Belgio e alla Danimarca, ma anche alla Polonia (come il corridoio di Danzica). Inoltre fu annullata la pace di Brest-Litovsk, la quale doveva evitare la diffusione del comunismo in Europa. Per l’Italia una “vittoria mutilata” Per quanto riguarda l’Italia, vi erano divergenze tra il presidente del consiglio Orlando e il ministro degli esteri Sonnino. Orlando sosteneva la politica delle nazionalità ed era disposto a rinunciare alla Dalmazia in cambio dell’annessione di Fiume, Sonnino al contrario non intendeva cedere la Dalmazia. Orlando dunque abbandonò la Conferenza. Trattato di Saint-Germain e acquisizioni territoriali dell’Italia Il 10 settembre con il Trattato di Saint-Germain si mise in gioco il destino dell’Impero austro- ungarico: all’Austria venne fatto il divieto di riunirsi alla Germania, venne ridotta a una Repubblica di sei milioni e mezzo di abitanti e si proibì la leva obbligatoria. L’Italia ricevette il Sud Tirolo, l’Istria e Trieste, mentre la questione dei territori ex-austriaci che si affacciavano sull’Adriatico, occupati dalle truppe italiane, rimase sospesa. I Trattati di Neuilly e di Trianon - Trattato di Neuilly, 27 novembre 1919: La Bulgaria dovette concedere la Tracia occidentale alla Grecia e consegnare una parte dei suoi territori in Macedonia al Regno dei serbi, croati e sloveni. - Trattato di Trianon, 4 giugno 1920: L’Ungheria fu privata da uno sbocco al mare, costretta a pagare le riparazioni di guerra e limitata nel suo esercito. - Nasce il Regno di Jugoslavia, ossia degli Slavi del sud, composto dall’ex Regno dei serbi, croati e sloveni, a cui si sono aggiunti la Croazia, la Slavonia e la Vojvodina. Il Trattato di Sèvres Con il Trattato di Sèvres il 10 agosto 1920, l’Impero Ottomano fu ridotto alla sola penisola anatolica e il resto venne diviso in mandati tra la Francia e il Regno Unito. Una pace non risolutiva I caratteri vessatori della pace di Versailles alimentarono ovunque il rancore degli sconfitti, determinando un'instabilità economica e politica tale da provocare anni dopo lo scoppio di una seconda guerra mondiale.
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