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Riassunto Prima guerra mondiale, Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto tappe principali Prima guerra mondiale

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 22/06/2023

silvia.lenna
silvia.lenna 🇮🇹

4.6

(30)

40 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Prima guerra mondiale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE 1. Una guerra civile europea La prima guerra mondiale rappresentò una svolta epocale per la società europea. Lo scatenarsi delle os6lità del 1914 rappresentò una guerra dei 30 anni des6nata a protrarsi fino al 1945 al termine del secondo confli=o mondiale. Questa guerra civile europea, (la Prima guerra mondiale), si basava sull’annientamento del nemico e l’odio viscerale tra Sta6. Lo scoppio della Grande Guerra avvenne a causa delle for6 tensioni tra i vari Sta6 europei. Le ragioni di fondo che portarono all’inizio della Prima guerra mondiale sono da ricercarsi nell’ascesa di Sta6 come l’Italia, la Germania e la Russia zarista; l’affermazione fuori dal con6nente europeo di Sta> Uni> e Giappone; l’indebolimento dei vecchi imperi austroungarico, o=omano e spagnolo. 2. La terza guerra balcanica La crescita del nuovo regno di Serbia, grazie al sostegno della Russia e della Francia la portò all’idea di realizzare il controllo dell’intera area dei Balcani e anne=ere la Bosnia-Erzegovina. In Bosnia si svilupparono delle organizzazioni terroris>che filoserbe, le quali, a=raverso a=enta6 a esponen6 della classe dirigente austriaca, intendevano provocare la separazione della Bosnia e la sua annessione alla Serbia. La più nota delle organizzazioni terroris6che serbe fu la “Mano Nera” che il 28/06/1914, nel corso di una visita a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando, entrò in azione: vi riuscì lo studente bosniaco Gavrilo Princip, il quale sparò due colpi di pistola, ferendo a morte Francesco Ferdinando e la moglie Sofia. Vienna richiese di poter condurre le indagini con la propria polizia in territorio serbo, per smantellare l’organizzazione ma la Serbia, appoggiata dalla Russia, si rifiutò di assecondare la richiesta, e il rifiuto portò Francesco Giuseppe a firmare una dichiarazione di guerra contro la Serbia nel 28/07/1914. Prima di diventare la “Prima guerra mondiale”, la guerra iniziata nel 1914 fu dunque una terza guerra balcanica. 3. Reazione a catena L’imperatore tedesco, cercò di moderare il desiderio di vende=a degli austriaci, ai quali non poté tu=avia negare il suo appoggio, in virtù della decennale alleanza che li univa. Nell’evoluzione degli even6 si rivelò decisivo il comportamento della Russia che dichiarò guerra all’Austro-Ungheria a causa della pressione crescente dell’opinione pubblica nazionalista. Tale imprudente decisione mise in moto un processo inarrestabile e portò la Germania che sosteneva l’Austro-Ungheria a dichiarare guerra alla Russia. Il presidente della Terza repubblica francese Raymond Poincaré fortemente os6le alla Germania e fautore di una poli6ca estera aggressiva, entra in guerra affianco alla Russia per consumare la rivincita della guerra del 1870 con la Germania. Il precipitare degli interven6 spinge anche la Gran Bretagna a entrare in guerra, a fianco della Francia e della Russia (come stabilivano, del resto, gli accordi della Triplice intesa) oltreché della Serbia. Risvolto singolare degli even6 dell’estate 1914 fu che ciascuno degli Sta6 in confli=o si definì come aggredito, e poté dunque mobilitare la propria opinione pubblica intorno al principio di una guerra patriocca difensiva. 4. Il Fronte “occidentale”, “orientale” e “meridionale” L’esercito tedesco mise in a=o il piano Schlieffen che prevedeva una guerra lampo contro la Francia, invade prima il Belgio ed entro un mese si spinsero in profondità in territorio francese. L’offensiva tedesca venne però bloccata sul fiume Marna e la guerra divenne di posizione. L’unica strategia per spezzare lo stallo consiste=e nell’u6lizzo dell’ar>glieria pesante, delle mitragliatrici e della mine an6uomo. La trasformazione in guerra di posizione porta a una guerra di logoramento. All’offensiva tedesca a Verdun seguì una controffensiva alleata sul fiume Somme: sono queste ba=aglie in cui non si determina alcuna vi=oria ma producono un grande numero di vicme. Nemmeno lo scontro navale dello Jutland nel 1916 risultò decisivo, ma permise ai britannici di mantenere la supremazia sui mari. Sul fronte orientale l’Austria occupò la Serbia. Meglio a=rezza6, gli imperi centrali riuscirono a sconfiggere l’esercito russo nelle ba=aglie dei laghi Masuri e di Tannenberg. Nel meridione orientale britannici e francesi concentrarono i loro a=acchi contro i turchi (impero o=omano), considera6 un alleato debole. I britannici tentarono di a=accare dal Golfo Persico e di cavalcare le spinte nazionalis6che del mondo arabo: in cambio della promessa di una futura indipendenza, il colonnello Thomas Edward Lawrence riunì a=orno a sé un esercito di rivoltosi contro il dominio secolare dei turchi. 5. L’intervento italiano In Italia, il dibacto sulla necessità di entrare in guerra durò a lungo, in quanto da una parte vi erano gli interven>s> favorevoli alla guerra ed erano rappresenta6 da: la destra che puntava a ravvivare le ambizioni imperialis6che del regno e a indebolire il blocco di potere di Giolic; la sinistra che riconosceva nello scontro con gli Asburgo il coronamento di una lo=a risorgimentale des6nata a res6tuire i territori soggec al dominio straniero che servivano per completare l’unità di Italia e a portare a compimento il processo di integrazione tra élite liberale e masse popolari e la monarchia che sperava con la guerra di compa=are la società italiana. Contrari all’intervento (“neutralis>’), oltre ai liberali gioliTani, vi erano i caUolici e i socialis>, che seguirono la formula “né aderire né sabotare”. Gli interven>s> ebbero la meglio, e con il sostegno del re Vi=orio Emanuele III, del governo Salandra siglò un accordo segreto a Londra (paUo di Londra) e questo prevedeva che l’Italia sarebbe entrata a fianco di Gran Bretagna e Francia, in cambio della promessa annessione di territori al confine con l’Austria: Trento e Trieste. E così il 24 maggio 1915 l’Italia entrò ufficialmente nel primo confliUo mondiale 6. Fango e mitragliatrice Nella Grande Guerra, ci furono notevoli progressi tecnologici divenne una guerra industriale di massa in cui sopravvissero i la6 più feroci della guerra tradizionale. Questa guerra era rappresentata dall’ar6glieria leggera, carri arma6, lanciafiamme e gas chimici, sommergibili, bombe di profondità e aerei. Nel fango delle trincee i fan6 trascorsero l’intero periodo della guerra, in condizioni igieniche, sanitarie e psicologiche difficilissime in a=esa del prossimo assalto alla baioneUa (spada sul fucile) contro la linea nemica. La Prima guerra mondiale si tradusse in una carneficina a causa della modernità. 7. Volenterosi carnefici e viTme sacrificali La guerra di trincea fu per lo più quella di operai e contadini arruola6 a=raverso la coscrizione obbligatoria. Essi si trasformarono anche in ci=adini. Prese piede il sen6mento di appartenenza a una comunità nazionale abbandonando i dialec ed esprimendosi in una lingua comune. Si instaurarono legami profondi e amicizie tra i compagni d’armi. Si creò una fraUura psicologica ne=a tra chi comba=eva e chi era rimasto a casa. La guerra si rivelò un vero e proprio bagno nella modernità: per il conta=o con nuove armi e nuove tecnologie, ma anche per le pra6che frequen6 di le=ura e scri=ura. La violenza della guerra ebbe però un impa=o dramma6co sulla psiche di mol6 solda6, i quali iniziarono a manifestare una diffusa insofferenza per la loro condizione e per la rigida disciplina militare. Ci furono anche episodi di fraternizzazione con le truppe nemiche. Dal 1916, si verificarono casi di ammu6namento delle truppe, contro gli ordini degli ufficiali. La risposta delle autorità poli6che e militari fu molto severa, con punizioni che arrivavano fino alla pra6ca della decimazione. Solo negli ul6mi anni di guerra, gli al6 comandi compresero l’importanza di operare una propaganda persuasiva, volta a res6tuire mo6vazione ai solda6 piu=osto che a imporre la disciplina a=raverso una brutale repressione. 8. La Grande Guerra dei civili I solda> caUura> e finivano in campi di lavoro o di prigionia in territorio nemico. Il largo ricorso ai campi di concentramento cos6tuì una delle dramma6che innovazioni della Prima guerra mondiale. Il caso più estremo di crimini contro i civili fu un massacro sistema6co ai danni della popolazione armena. Per 6more che gli armeni sostenessero l’avanzata dei russi, le autorità o=omane decisero di ado=are contro di loro un programma di sterminio. Il coinvolgimento dei civili contribuì ad alimentare la partecipazione emo6va al confli=o dell’intero corpo sociale, non soltanto della società militare. L’arruolamento dei civili si estese anche al mondo dell’infanzia, giocando con i solda6ni, fin da piccoli i solda6 del futuro interiorizzavano la dimensione del confli=o e della violenza. 9. Il fronte interno La guerra comportò una “mobilitazione totale” che coinvolse l’intera economia di ciascun paese, in par6colare le principali industrie nei se=ori strategici della siderurgia e della meccanica. Una grande novità fu rappresentata infac dal declino del modello capitalista liberale. Rimpiazzato dal dirigismo economico dei governo che centralizzarono le risorse, finanziarono la produzione e la pianificarono in vista dell’impegno militare. A pagare il prezzo di questa mobilitazione industriale furono gli operai. I principali diric dei lavoratori vennero sospesi e il massiccio impiego di uomini al fronte offrì sbocchi lavora>vi alla popolazione femminile, che negli anni di guerra partecipò pienamente allo sforzo industriale dei rispecvi paesi. Il processo di emancipazione femminile innescato dalle par6colari condizioni del periodo bellico spinse a concedere loro il diri=o di voto alle elezioni: così già nel 1918, in Austria e in Gran Bretagna.
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