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Riassunto prima guerra mondiale, Appunti di Storia

Riassunto della prima guerra mondiale

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 10/02/2021

giochiinsoffitta-il-messaggero
giochiinsoffitta-il-messaggero 🇮🇹

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Scarica Riassunto prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il pretesto di SaraJevo La scintilla della guerra scocco' il 28 giugno 1914, a Sarajevo. In un attentato, persero la vita il granduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, e la consorte. L'Austria decise di considerare la Serbia responsabile dell'attentato perché essa dava rifugio agli indipendentisti slavi. Si voleva dare un buon esempio di severità a tutti i popoli dell'impero e porre termine ai numerosi moti rivoluzionari e sovversivi della penisola balcanica, riducendo praticamente al silenzio la Serbia. I generali Austriaci prevedevano una rapida e semplice campagna militare priva di ostacoli significativi. La Germania sognava la formazione di un grande stato formato da tutte le nazioni di lingua tedesca. L'impero Russo, a sua volta, ambiva a riunire sotto di sé tutti i popoli di lingua slava, quindi scese in campo in aiuto della Serbia ordinando la mobilitazione del proprio esercito. Appena l'Austria dichiarò guerra alla Serbia fu messo in moto l'automatismo delle alleanze e delle mobilitazioni: in pochi giorni ebbero luogo le dichiarazioni di guerra. A fianco di Germania e Austria si schierarono Turchia e Bulgaria, il Giappone e la Romania si schierarono a fianco della Triplice Intesa. Socialisti e cattolici si schierarono decisamente per la pace, ma non furono presi in considerazione. Non fu presa in considerazione neanche la durissima condanna pronunciata dal papa Benedetto XV, che considerò la guerra come il risultato dell'egoismo, del materialismo e della mancanza di grandi valori morali e spirituali. Soltanto l'Italia di Giolitti mantenne la calma: la Triplice Alleanza era un patto difensivo, e siccome Austria e Germania non erano state aggredite, ma avevano dichiarato guerra per prime, l'Italia sostenne di non avere alcun obbligo di schierarsi al loro fianco. Da molti anni gli stati maggiori di Francia e Germania si stavano preparando a una guerra che ritenevano inevitabile. La Francia aveva fortificato il confine con la Germania, quest'ultima invece aveva pronti i piani per un attacco fulmineo che portasse le sue truppe a Parigi in poco tempo. Appena dichiarata la guerra ed iniziata la mobilitazione il grosso delle truppe francesi furono ammassate lungo il confine tedesco. La Germania pensò di riversare tutte le sue forze contro la Francia, di sconfiggerla rapidamente e poi rivolgersi contro la Russia sul fronte orientale. Per poter effettuare questo piano di guerra lampo la Germania doveva evitare le potenti fortificazioni francesi costruite sul confine: perciò l'esercito tedesco invase il Belgio, che era neutrale, per assalire 1 le truppe francesi alle spalle. I tedeschi, dopo un mese di aspri combattimenti, giunsero a quaranta chilometri da Parigi, ma sul fiume Marna furono bloccati e respinti alla fine di una battaglia durissima. Fallisce ben presto l'illusione della guerra lampo. Dopo la battaglia della Marna le truppe tedesche e franco-britanniche si fronteggiarono lungo una linea che andava dalla Manica alla Svizzera. La guerra di movimento si trasformò in guerra di posizione. I soldati furono costretti a vivere dentro trincee lunghe centinaia di chilometri, nella sporcizia e sotto le intemperie, su un fronte praticamente fermo. La Germania attacca sul fronte orientale Nel frattempo a oriente l'esercito tedesco riuscì a occupare la Polonia. Il fronte austro-russo, a sud, si estendeva per centinaia di chilometri, senza alcun avanzamento da parte dei contendenti. Interventismo e Neutralismo Italiano La maggior parte degli Italiani era per non entrare in guerra a fianco degli Austriaci che occupavano ancora i territori di Trento e Trieste. Predominante era in Italia il partito dei neutralisti, ma la minoranza interventista era comunque dell'avviso di cambiare alleanza e di schierarsi contro l'Austria. I cattolici e buona parte dei socialisti erano contro la guerra. I socialisti sostenevano che la guerra era un affare tra capitalisti che lottavano per il predominio imperialista dell'Europa, mentre i proletari di tutto il mondo dovevano sentirsi fratelli. Giolitti, che poco tempo prima aveva lasciato la presidenza del consiglio, si era impegnato per mantenere la neutralità italiana. Molte manifestazioni di piazza si svolgevano a favore della guerra e molti interventisti vi pronunciavano infuocati discorsi patriottici. Nel mese di aprile 1915 il governo italiano firmò a Londra un patto segreto nel quale l'Italia s'impegnava ad entrare in guerra con Francia e Inghilterra. In cambio, in caso di vittoria avrebbe ottenuto, fra l'altro, il Trento e Trieste, Gorizia, Gradisca, parte dell'Istria e della Dalmazia, diritti sull'Albania. Il re era decisamente favorevole alla guerra. Il Parlamento, ancora contrario, fu praticamente obbligato ad approvare il patto di Londra. Il 24 maggio 1915 anche l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa. Il primo anno sul fronte italiano 2
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