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Riassunto prima parte libro prof. Landi Letteratura francese volume 2, Sintesi del corso di Letteratura Francese

Riassunto prima parte libro prof. Landi Letteratura francese volume 2 dall'800 al XXI secolo. il libro è obbligatorio per i frequentanti del corso di letteratura francese 2 dell'anno 2023.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 05/04/2023

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Scarica Riassunto prima parte libro prof. Landi Letteratura francese volume 2 e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Riassunto libro letteratura francese dall'800 al ventunesimo secolo di Michela Landi Capitolo 1 Europa e traduzione: Germaine de Stael e il gruppo di Coppet. La storia dell'Ottocento inizia con un esilio: quello di Madame de Staël, che aveva un pensiero libe- rale che per il conservatore Napoleone Bonaparte non poteva essere accettato. durante la prima quindicina d'anni dell'800 in un salotto dell'elegante castello di Coppet si riunirono le menti più bril- lanti dell'epoca. A Parigi fu sottratto il ruolo di città guida. il cosiddetto Gruppo di Coppet rappre- sentò un insieme di menti liberali in contrasto con l'assolutismo Napoleonico. Madame de Staël: Madame de Staël rappresentò un punto di svolta tra il classicismo prevalente in ambito illuministico e il nuovo movimento romantico. Madame de Staël era una donna di Parigi che teneva un salotto di liberali e democratici. i primi anni della sua vita furono dedicati allo studio di Rousseau. rimase pro- fondamente sconvolta dal terrore della rivoluzione: secondo lei c'era da creare una democrazia rap- presentativa (come era stata immaginata dai rivoluzionari degli anni precedenti). la filosofia e il pensiero dell'illuminismo avevano fallito nel loro intento di fondare una comunità, era compito del- la letteratura assumersi questa responsabilità, in questo senso il romanzo avrà il compito di rinnova- re la letteratura. anche la poesia e il teatro dovevano porsi nuovi interrogativi ed essere utili in cam- po sociale. Madame de Staël rifiutò i dogmi classicisti e applicò alla letteratura il pensiero di Mon- tesquieu. sosteneva fermamente che la letteratura dovesse essere caratteristica di ogni Nazione, ogni nazione quindi doveva averne una adeguata alle sue leggi e alla sua civiltà. attraverso il rifiuto della canonizzazione dell'antichità la scrittrice segna l'avvento di una nuova letteratura di stampo demo- cratico, cioè a tutti comprensibile. Il riferimento ai sistemi del passato era inutile e dannoso perché costituiva il travisamento di valori non applicabili al tempo presente. in Francia appariva urgente la ridefinizione della funzione della letteratura che doveva mettere rimedio al trauma del terrore. Ma- dame de Staël suggeriva anche l'importanza di uno studio comparato di tutte le culture europee mo- derne. siamo all'inizio del Romanticismo francese. ecco perché fu esiliata da Napoleone: Madame de Staël sosteneva che l'artista dovesse agire come individuo autonomo, mentre Napoleone aveva messo a tacere le idee dei Letterati. Il gruppo di Coppet: il gruppo di Coppet era molto eterogeneo: furono accolti letterati, scienziati e politici provenienti da vari Ceti sociali. ogni Libertà individuale era assicurata e gli ideali furono modernizzati Bonaparte condannò pesantemente i testi di Madame de Staël arrivando a vietarne la pubblicazione. nessuno prima di allora aveva mai parlato bene delle altre popolazioni come aveva fatto il Cenacolo (=grup- po di Coppet). esempio è il testo Allemagne di Madame de Staël in cui si sostiene che la Germania fosse un paese più avanzato Rispetto alla Francia. nel testo Si affrontano questioni caratteristiche del Romanticismo: il rifiuto della tradizione classicista, l'idea della poesia come espressione della spontaneità individuale, l'esaltazione della Fantasia, del sentimento e della passione. fondamentale nella costruzione di una letteratura Europea era il ruolo della traduzione. nel 1816 Madame de Staël pubblicò un articolo in cui si ribadiva l'importanza della traduzione delle opere letterarie e straniere per la circolazione delle idee necessarie al rinnovamento culturale delle Nazioni. L'articolo pungeva anche sul vivo Gli accademici italiani che erano fermi al Neoclassicismo e all'Arcadia. iniziò così la polemica classico-romantica. Capitolo 2 il romanzo autobiografico all'inizio dell'Ottocento in Francia si afferma un tipo di Romanzo incentrato sulle vicende intime e sentimentali di un unico personaggio. questa forma si può definire come romanzo dell'io o romanzo autobiografico perché si pone l'accento sulla vita interiore dell'eroe. grazie al successo che avevano conosciuto i romanzi nel Settecento scritti in prima persona, I lettori erano abituati a questa fruizio- ne di romanzi incentrati sull'introspezione del singolo. nel romanzo dell'io Il titolo è eponimo, cioè costituito dal solo nome del o della protagonista indipendentemente dal suo statuto sociale. nel ro- manzo realista prevalgono le generalità e lo stato civile: Il titolo sarà generalmente composto da un nome e cognome o dal solo cognome della protagonista. nel romanzo autobiografico di primo Ottocento si pone minore attenzione all'appartenenza sociale del protagonista perché gli autori provengono spesso dalle classi più agiate e perché gli scrittori so- no figli di un epoca che aveva lavorato a smussare la differenza tra i ceti. i romanzi di primo 800 ereditano dal secolo precedente L'interesse per la vita individuale e la focalizzazione sulle vicende di un solo personaggio alle prese con difficoltà del vivere sociale e mutamenti storici. appaiono eroi ed eroine nei contesti più svariati. i protagonisti sono caratterizzati dalla ricerca della felicità, da in- quietudini esistenziali e dalla lotta per il bene e per la virtù. Madame de Staël: esempio di questi romanzi romantici e Madame de Staël che ha contribuito alla formazione del mi- to dell'eroina romantica: la sua vita è costellata di idee liberali, passione rivoluzionaria, esilio e av- venture sentimentali. malgrado la formazione illuminista essa raccoglie molti tratti nella sua scrittu- ra della cultura romantica tedesca: la malinconia, la passione, l'entusiasmo, il sublime. spesso nei suoi libri utilizza un'indagine psicologica. per la de Staël il vero scrittore è colui che arriva a creare Lamartine: Lamartine conobbe La sua vocazione poetica seguendo l'esempio di Chateaubriand. dopo la prima raccolta dal titolo meditazioni poetiche scritta tra il 1816 e 1819, il poeta viaggiò in Italia soggior- nando soprattutto a Napoli. il sole di Napoli diventa l'antidoto alla noia e alla malinconia del Nord. Lamartine sostenne la rivoluzione Borghese del 1830 e condivise gli ideali politici progressisti di Hugo secondo i quali il poeta deve farsi interprete del Progresso dell'umanità per volere divino. è in quegli anni che il poeta conosce la funzione di faro e profeta dell'umanità. le meditazioni poetiche del 1820 sono un tentativo di rifondare la tradizione poetica. si sosteneva la superiorità della cultura Cristiana su quella classica che era ritenuta inadeguata al gusto ottocentesco. Lamartine dichiarò an- che di non essere diventato poeta, ma sensibile, sottolineando il ruolo conoscitivo del sentimento nella sua poesia. Il modello di riferimento di questa poesia religiosa è la tradizione biblica. nono- stante la modernità delle meditazioni poetiche che esprimono un’inquietudine tipicamente romanti- ca. Lamartine non abbandona il canone e recupera topoi tradizionali e un registro lirico classico dal sapore petrarchesco. accoglie il tema della poesia eternatrice: attraverso il ricordo dell'amore per una donna si diventa immortali. le armonie poetiche e religiose del 1830 trattano un'ispirazione reli- giosa, pur senza rinunciare all'inquietudine terrena caratterizzante delle meditazioni poetiche. l'idea romantica di un rapporto armonioso tra L’io e il Dio è alla base di questa raccolta. la dialettica tra peccato e Redenzione è un tema a cui il Romanticismo fu molto sensibile, sia attraverso le figure cristiane, come l'angelo che diventa demone, che attraverso le immagini pagane come Prometeo. per Lamartine e Hugo si può parlare di panteismo: la natura ha una religiosità intrinseca e L'uomo vi partecipa in profondo accordo. Victor Hugo: Victor Hugo è considerato la personificazione del diciannovesimo secolo. la sua vita attraversa tutto il 1800. Hugo durante la sua vita si dedica alla politica e nel 1829 scrive l'ultimo giorno di un con- dannato: si mostra sensibile al tema narrando in prima persona gli ultimi giorni di vita di un prigio- niero destinato alla forca. per le sue idee viene esiliato. Hugo fu l'idolo della sinistra e modello di impegno sociale. ricoprì in maniera esemplare la funzione di scrittore engagé: la frattura tra arte e società secondo lui si è fatta insanabile anche a seguito degli esiti dell'industrializzazione e della cultura di Massa. le odi e ballate del 1822 contrassegnano una tradizione romantica. Vi si trattano temi di attualità in cui il poeta deve farsi portavoce, anche se non si rinuncia del tutto a un tono inti- mistico. già a partire da questa prima opera si profila un tratto distintivo della poetica di Hugo: la prefazione. questo genere di paratesto dialoga con il testo stesso riproponendone i temi e anticipan- doli al pubblico. Si nota sin da subito il tono polemico e retorico che contraddistingue la scrittura di Hugo. nelle successive raccolte si ha ancora Il temperamento malinconico che si contrappone alla necessità di partecipare attivamente agli sviluppi sociali. Alfred De Vigny: Alfred De Vigny , un altro importante autore dell'epoca, viene oscurato dal successo di Hugo e svi- luppa nei suoi confronti ostilità e competizione. Vigny tenta di vedere riconosciuto il suo ruolo di autore candidandosi all'Academie Français e pubblicando nuovi testi. ne La casa del pastore del 1844 celebra l'ideale di una poesia pura, animata dalla fiducia nella fraternità umana contro la natu- ra impassibile e la condanna della storia. fu soprattutto con il romanzo storico cinq-mars del 1826 Che Vigny ottenne la fama. il tema centrale del romanzo è la solitudine eroica a cui è condannato il protagonista. Vigny elabora un modello di artista differente da quello di Hugo: mentre quest'ultimo si vede investito di una funzione sociale pedagogica, quello ideale di Vigny è isolato, scisso, e inter- prete di una frattura tra l'intellettuale e il potere. questo tema è trattato nel romanzo Stello del 1832. vicino a Vigny per l'atteggiamento sprezzante nei confronti della borghesia ritroviamo Musset. Sono anche questi gli anni del dandysmo. i personaggi di Musset si distinguono per il loro stile di vita, in bilico tra purezza e dissolutezza, tra slanci sentimentali e condotte segnate dal vizio. come unica via di scampo per Musset c'è la tradizione letteraria. Musset adotta una versificazione ludica e ironica: l'autore non si limita a giocare con il ritmo Ma disloca la sintassi o la frammenta. usa anche molto i punti di sospensione. Musset si focalizza soprattutto sull'esotismo Mediterraneo e ripropone stereo- tipi e romantici. i temi del tradimento femminile, della gelosia maschile e della passione impossibi- le, ricorrenti nell'opera di Musset, suscitano lo scandalo del pubblico. Capitolo 4 il dramma romantico all'origine del dramma romantico c'è il dramma Borghese codificato da Diderot e l'idea di teatro all'aperto di Rousseau. il palcoscenico deve assomigliare alla vita e la vita è fondamentalmente se- ria. si sosteneva che la tragedia romantica dovesse ispirarsi alla storia ed essere scritta per il popolo. il teatro doveva farsi edificante e popolare. il dramma si contraddistingue Quindi per un intento ve- ridico e realistico e per un mimetico basso in cui i personaggi sono figure comuni. il teatro era una consuetudine di tutta la società parigina come mostrano i romanzi di Balzac, Stendhal e Flaubert. A partire dagli anni trenta si ha il successo del romanzo feuilleton che è un romanzo a puntate. teatro e romanzo si legano indissolubilmente: si diffonde un industria culturale che propone per il grande pubblico adattamenti teatrali dei romanzi di successo. il melodramma è una sorta di tragedia Popo- lare con accompagnamento musicale, scritta in prosa e divisa in tre atti nel rispetto delle unità ari- stoteliche di tempo e luogo. il modello di Shakespeare viene ripreso nel tardo Settecento come mo- dello di teatro romantico. Hugo è considerato il teorico del teatro romantico. la prefazione a Crom- well costituisce una tappa fondamentale della storia letteraria perché distingue il dramma romantico da altri generi teatrali. la vita di un popolo somiglia a quella del singolo individuo che nasce, cresce e muore. l'epoca romantica è ravvisata dunque come l'età della vecchiaia, del crepuscolo e della de- cadenza. nei tempi primitivi l'uomo è fanciullo e guarda al mondo con meraviglia. Ecco che qua na- sce la poesia. l'uomo poi si aggrega in tribù e nascono i regni: nasce la teocrazia e avvengono guerre e migrazioni. il genere che corrisponde a quest'epoca è l'epopea in cui i personaggi sono eroi. accan- to all'epopea fiorisce la tragedia e l'epoca d'oro della Grecia antica. l'uomo moderno invece è segna- to dalla malinconia. l'uomo scopre che il brutto esiste accanto al bello, il grottesco accanto al subli- me, il male accanto al bene. la poesia assomiglierà Alla natura e ne inizierà la sua continua trasfor- mazione. la forma d'arte che meglio si rifà al grottesco è il dramma shakespeariano che unisce comi- co e tragico. secondo Hugo bisogna che le azioni secondarie gravitino intorno all'azione principale. Hugo scrive hernani, un dramma nel quale si affrontano le due fazioni del Romanticismo e del clas- sicismo. Hugo utilizza l'alessandrino classico rinnovandolo dall'interno con dialoghi più rapidi e vi- vi. conferisce al teatro un ritmo nuovo, più nervoso e scattante, difficile da apprezzare per i classici- sti. dopo hernani la rivoluzione teatrale romantica prosegue con Antony di Dumas, un dramma in prosa in cinque atti. In questo dramma si rappresenta la storia di un amore adulterino. rispondeva a pieno ai cari canoni romantici: il protagonista è in rapporto ambiguo e conflittuale con la società. si infrange la cortina che separa il mondo dei miseri da quello dei potenti traendo però da questa esperienza una forte delusione. è importante ricordare anche tra i drammaturgi c’è Musset che scris- se la notte Veneziana nel 1830, una commedia sentimentale in prosa caratterizzata dalla mescolanza di diversi registri linguistici. il pezzo però fu un fallimento. Cromwell presentava una grande varietà di stile e di registri. il lorenzaccio è l'unico dramma storico di Musset. in esso la dimensione epica È continuamente assorbita da quella parodica per cui si vanifica ogni fiducia nella storia. Capitolo 5 il romanzo epico storico Il romanzo è legato a doppio filo alla storia. il rapporto tra il genere romanzo e la storia è mutato nel tempo. l'uso dell’espressione romanzo storico si afferma solo a partire dal XIX secolo nell'ambito del Romanticismo. in questi anni si ha una riflessione e un dibattito critico intorno a questo genere. si parla di Romanzo Proto-storico in epoca classica perché tutti i romanzi del XVII secolo mettono i propri personaggi all'interno di un contesto storico ben preciso. Tuttavia è solo la scelta dei temi e dei costumi a creare l'ambientazione storica: i personaggi in realtà rinviano al presente e non sono figli dell'epoca in cui si muovono. non pensano e non agiscono come avrebbero fatto le persone di un altro tempo. vigeva infatti Allora il principio dell'attualizzazione. Il Secolo dei lumi inizia a pre- razionale. Lesage: il genere fantastico possiamo farlo risalire all’eredità di Lesage con le Diablo boiteux, raccolta da Cazotte. dalla razionalità illuministica alla paura, sviluppa il fantastico che si fa espressione del pro- cesso di elaborazione della paura stessa da parte dell'uomo moderno. l'800 è il secolo dell'elabora- zione del senso di colpa conseguente al terrore. il racconto fantastico è spesso ambientato in castelli medievali. intorno agli anni trenta dell'Ottocento il termine fantastico risuona ovunque spesso divul- gato come sinonimo di grottesco, strano o curioso. l'aggettivo fantastique spesso viene confuso con quello di romantique. Nodier è tra i primi ad appropriarsi del termine e a intraprendere una riflessio- ne sulla sua natura. egli affronta il tema nelle prefazioni ai propri racconti. queste riflessioni vengo- no sistemate nell'articolo intitolato sul fantastico nella letteratura. secondo Nodier nella Storia della letteratura sarebbe possibile riscontrare Una tendenza a manifestarsi sin dagli albori: si ha una ten- denza fantastica e si ripresenta ciclicamente come si alternano infanzia, età matura e vecchiaia. L’età matura corrisponde alla letteratura classica e ragionevole. È nell'età poste rivoluzionaria in cui vivono i suoi contemporanei che appare il fantastico: Esso costituisce la sola letteratura essenziale dell'epoca di decadenza a cui si è ormai Giunti. Per Nodier il fantastico È anche un porto in cui rifu- giarsi. il fantastico per Maupassant invece ha a che fare con l'ignoto e l'inquietante ma Anche con l'incertezza Rispetto a ciò che viene raccontato. l'esitazione del lettore è la prima condizione del fan- tastico. secondo Il critico ci sono alcune caratteristiche che permettono di definire fantastica un'ope- ra: è necessario che il testo obblighi il lettore a considerare il mondo dei personaggi come un mondo di persone viventi e autentiche, il che lo farà appunto esitare tra una spiegazione naturale e una spie- gazione soprannaturale degli avvenimenti. in secondo luogo Questa esitazione può essere avvertita anche da uno dei personaggi stessi. ad un terzo livello (noto come modalizzatore) il lettore stesso si interroga sulle intenzioni dell'autore circa il modo in cui questi produce l'illusione di Realtà o mo- stra la finzione in atto. il racconto fantastico gode della grande voga del racconto nei primi decenni del XIX secolo. siamo negli anni in cui va affermandosi il positivismo con cui il fantastico riuscirà a convivere. sono proprio le scoperte scientifiche a costituire la sua principale Fonte ispirativa: scien- za e mistero vanno fecondandosi a vicenda proprio in ragione dell'ignoto che condividono. la scien- za Infatti produce miti e i miti producono scienza. i racconti fantastici scritti dopo il 1850 portano il segno delle novità scientifiche: ispirati alle scoperte della scienza essi daranno sempre più spazio, complice la psichiatria emergente, ai disturbi della personalità e a questa corrente che anche Mau- passant richiamerà. Charles Nodier: la dimensione onirica e nevrotica unita a una forte volontà restauratrice e conservatrice sono i tratti salienti della figura di Charles Nodier esponente di una generazione che ha assistito alla fine di un mondo Ben prima di approdare ai vent'anni. sempre più scettico che la scienza possa penetrare i se- greti dell'universo, Egli si affida ai poteri creativi del sogno e della follia, percepiti come una sorta di disposizione eccezionale a prolungare anche nello stato di Veglia la felicità offertaci nel sonno. i racconti pubblicati da Nodier nel 1832 sono incentrati sulla presenza di eroi dal cuore puro che si muovono nel mondo dei loro sogni. Gerard Labrunie: anche Gerard Labrunie usa il termine fantastico in senso lato. Era considerato dai suoi contempora- nei uno stupefacente narratore. le leggende e il folklore della terra in cui vive esercitano su di lui un forte fascino così come i libri di magia presenti nella biblioteca dello zio. egli coglie il labile confi- ne tra il mondo allucinatorio e il mondo reale ma anche tra illusione narrativa e meta narrazione. quando si innamora di una giovane la mitizza nella figura della donna Angelo. il tema della fatalità amorosa si ripropone nei suoi testi in modo sempre più ossessivo contribuendo a scatenare la prima crisi a noi nota, quella del 1841. l'esperienza vissute e i luoghi Ammirati in Egitto, Libano, Turchia e Italia si fondono Con il bagaglio letterario E mitico che è tipico di Gerard Labrunie. sono anche questi gli anni dell'eliotropismo, tra scienza e misticismo. il Mediterraneo è un territorio archetipi- co: il territorio viene idealizzato e mitizzato. Si ha anche una forte ispirazione dall'Oriente: si parla quindi di orientalismo. in Aurelia l'autore gioca sul procedimento analogico che vinse nel mondo onirico. si richiama il mondo medievale come luogo di origine della storia da cui si dipartono vari percorsi regolari e immaginari. si ricorre anche al modello dantesco con l'itinerario spirituale verso la salvezza. Da una parte vi è l'io razionale che prende la parola in qualità di semplice narratore e che non ha fatto esperienza di mondi sconosciuti. dall’altro si ha il personaggio che ha vissuto que- sti mondi in prima persona e che non è sicuro su come poterli interpretare. talvolta arriva a credere alla propria follia senza tuttavia che essa giunga mai a concretizzarsi come uno status. Gautier: Gautier è un altro esponente del racconto fantastico e sostiene il manifesto della cosiddetta arte per l'arte. associa ad una vena classicista una vena fantastica. queste due vocazioni talvolta si trovano a coesistere nel sottogenere noto come fantastico archeologico ambientato sui luoghi degli scavi di cui Gautier è maestro. la donna viene vista come di straordinaria bellezza ed è comparabile a un'opera d'arte antica. Uno dei tratti distintivi dei racconti di Gautier è la rivisitazione del mito di Pigmalione: donne di una bellezza marmorea quanto fugace sono segnate dal peccato stesso della carne. Arria Marcella è ambientato a Pompei ed è il capolavoro del fantastico archeologico. il prota- gonista in visita agli scavi di Pompei rimane colpito alla vista di una figura femminile, quella di un seno. in notturna appare Arria Marcella che viene a correggere quella menomazione anatomica che lo aveva turbato riempiendo il vuoto e accende il desiderio del protagonista. un altro tratto caratteri- stico di questo racconto È l'ambientazione notturna in una serra solare come il Meridione, quasi a rappresentare il sole nero torvo e accecante. più tardiva e come fuori del tempo è l'esperienza fanta- stica di Maupassant. Maupassant: Maupassant pubblica un esorbitante numero di racconti: il termine fantastico è onnipresente in quanto elementi allucinatori entrano prepotentemente nel quotidiano. le ragioni dell'angoscia dei personaggi di Maupassant sono il più delle volte endogene: le entità nemiche sono proiezioni para- noiche del soggetto che arriva ad avere paura di se stesso. la sifilide da cui è affetto l'autore produce Infatti allucinazioni insieme a manie di persecuzione e alienazione. la follia avrà la meglio spingen- dolo a tentare il suicidio nel 1892, anno che coincide con la fine della sua attività creativa. Capitolo 7 Il romanzo realista il romanzo è espressione del realismo Borghese: Esso nasce Come forma parassitaria e parodica dell'etica operando un rovesciamento critico. tratto distintivo della borghesia cittadina è stato il rea- lismo, di contro al sublime trobadorico del Medioevo proprio delle Corti. il lettorato ottocentesco è notevolmente cambiato: se nei secoli precedenti solo pochi avevano accesso alla cultura, dal Sette- cento in poi l'educazione Laica ed estesa e la diffusione della carta stampata e del giornalismo fanno della letteratura un bene diffuso anche nelle sue surrogazioni popolari. In altri termini la borghesia ottocentesca è liberale e democratica e non poteva che narrare se stessa attraverso questa forma: il romanzo moderno è realista per definizione. Esso conosce una notevole fioritura in Francia Tra il 1830 e il 1880 circa. si pone in contrasto con la tendenza lirico idealistica del Romanticismo e con- tro l'accademismo. il romanzo realista si propone di riprodurre la realtà in modo oggettivo rispec- chiando situazioni comuni, evitando personaggi idealizzati e arrivando talvolta a farsi portatore di una denuncia sociale. il realismo scende a Patti con la scienza da cui prende in prestito il metodo di osservazione. Honoré de Balzac prende in contro piede il sublime epico di Dante con il titolo della Comédie Humaine, pur richiamandosi nella prefazione ad uno scienziato. siamo negli anni in cui si analizzano e si classificano i comportamenti morali degli uomini dando luogo alla scienza che pren- de il nome di fisiologia. Il realismo ufficiale comincia però in ambito pittorico: nel 1855 Gustave Courbet aveva esposto funerale a Ornans, dipinto che aveva scosso l'opinione pubblica per il fatto dame Bovary intende passare ad altro e annuncia agli amici di voler scrivere un testo sull'antica Cartagine. uscirà nel 1862 Salammbo. è un'epopea che ha per sfondo la città fenicia. potrebbe sem- brare a primo acchito un romanzo realista ma Flaubert Cerca piuttosto di cogliere dall'interno gli ac- cadimenti. il legame con il romanzo storico nonostante l'ambientazione è definitivamente spezzato: La storia è il sogno, l'evasione che rompe con un presente sempre istante e che di per sé Ha i tratti dell'irrealtà. anche Salammbo è un romanzo del fallimento. il romanzo manca di compattezza nono- stante lo stile riesca a dare smalto alle vicende e la documentazione consente all'autore una metico- losa precisione storica e archeologica. già nel 1843 Flaubert aveva atteso a una prima stesura di quella che sarebbe diventata l'educazione sentimentale. pubblicato nel 1869 l'educazione sentimen- tale è un affresco di un'epoca dominata da una trionfante borghesia che ha fatto del denaro la sua ra- gion d'essere. è piuttosto evidente il richiamo A illusioni perdute di Balzac. nel 1874 abbiamo anche la versione finale de la tentazione di Sant'Antonio. Capitolo 8 la letteratura industriale Nella Francia del secondo Ottocento la progressiva industrializzazione dell'attività letteraria Deter- mina un notevole cambiamento nel rapporto tra scritto e società che investe sia la sfera della prote- zione sia quella del consumo e della distribuzione delle opere. la crescita di domanda culturale pro- duce a sua volta nuove esigenze da parte del pubblico che non vanno necessariamente verso scelte di qualità: si diffonde attraverso la pubblicità un gusto massificato per concetti banali e formule ste- reotipiche. è il romanzo a siglare l'entrata dell'Opera letteraria come prodotto culturale all'interno del sistema capitalistico. scrivere diventa un impiego lucrativo che risponde a un bisogno sociale di lettura sempre più diffusa non solo tra la classe Borghese Ma anche in quella Popolare. si sviluppa quindi un legame tra letteratura e società. anche la produzione letteraria si organizza secondo un modello imprenditoriale all'interno del quale un ruolo di primo piano è svolto dall'editore. l'atteggia- mento delle leggi del mercato implica scelte stilistiche ed estetiche: il margine di autonomia dello scrittore si riduce e ci si trova spesso vincolati a precise strategie editoriali. uno dei fenomeni più noti della letteratura commerciale è il feuilleton che si sviluppa intorno agli anni 30 in concomitan- za con la diffusione delle riviste e dei quotidiani. il romanzo d'appendice a puntate è volto a fideliz- zare il lettorato con narrazioni adatte alla classe media ma anche al proletariato urbano. In un primo momento il romanzo a puntate non si presenta come un genere specifico in seguito però il condizio- namento implicito nel mezzo stesso di diffusione fa sì che la pubblicazione dei gesti sia vincolata una serie di scelte commerciali. È infatti necessario tenere viva la curiosità del pubblico moltipli- cando le narrazioni secondo una struttura orizzontale e modulare che si configura come un universo potenzialmente ampliabile in ogni direzione. il romanzo feuilleton è un romanzo consolatorio per- ché la complessità è elusa grazie a una soluzione che invita il lettore ad un atteggiamento di apatia e accettazione dell'esistente. la realtà rappresentata non è mai realmente problematizzata dal momento che attraverso una serie realizzazione degli episodi viene fornito un catalogo di deviazione alle qua- li si pone prontamente rimedio. la tecnica narrativa è basata su una iterazione di situazioni narrative collocate all'interno di un intreccio che appare vario. questa macchina gratificatoria sembra adattarsi alle ambizioni e alle aspettative contingenti dei Ceti medi. non sempre è possibile operare una netta distinzione tra il romanzo pienamente inteso e la sua surrogazione: certi romanzi di successo come i Miserabili di Victor Hugo Ripropongono temi paternalistico sentimentali che sono tipici del roman- zo di appendice. Eugène Sue: il modello del genere è riconosciuto in i misteri di Parigi di Eugène Sue. questo fenomeno finisce per condizionare le abitudini e il modo di pensare di contemporanei: vengono ad esempio prese ini- ziative ispirate a quelle compiute dal protagonista. la modalità di fruizione dell'Opera condiziona il lavoro di Sue che ormai decide di abbracciare uno stile semplice per rappresentare un universo do- minato da delinquenti, miserabili Borghesi senza scrupoli e onesti operai. il romanzo si apre con la rappresentazione dei bassifondi Parigini. la struttura dell'Opera risente fortemente della pubblicazio- ne quotidiana Come appare evidente nella ripetizione di alcune strategie e diverranno in seguito ca- noniche nella narrazione seriale: ci sono molti punti di svolta nei quali è possibile Inserire nuovi personaggi per prolungare la vicenda potenzialmente all'infinito. il racconto viene suddiviso in al- meno due segmenti pubblicati in giorni diversi così che all'interno della continuità dell'intreccio vengano introdotte discontinuità temporali. si usa anche l'interruzione temporale nel momento del Climax narrativo ossia degli istanti di massima tensione. si usa anche un tono paternalistico e vaga- mente riformistico. tale romanzo fu letto dal proletariato dell'epoca come un'opera rivoluzionaria Anche se ad oggi ci sembra un'ideologia sostanzialmente conservatrice. Capitolo 9 letteratura, ideologia e scienza: Zola e il naturalismo Zola: Zola con il suo romanzo l’assommoir aveva dato scandalo in Francia. si cercava di tradurre il ro- manzo in quante più lingue possibili per dare scandalo in quanti più paesi possibili. Il romanzo ave- va dato scandalo perché era estremamente realistico. I lettori erano scandalizzati soprattutto dalla rappresentazione del luogo operaio in cui la lavandaia protagonista del romanzo si muoveva. L’as- sommoir fece scandalo per la descrizione senza sconti della vita delle classi operaie. lo stesso ro- manziere si era preoccupato di studiare e analizzare con particolari i sintomi del delirio della prota- gonista. Furono anche fatte delle osservazioni mediche negli ospedali di Parigi per ricostruire i sin- tomi della dipendenza da alcool della protagonista. si usava una lingua Popolare spesso presa in pre- stito dai bassifondi Parigini fatta di barbarismi neologismi approssimazioni e volgarità. si usa un lin- guaggio tanto complesso quanto veritiero. questo uso linguistico fu all'origine di molte critiche. La prefazione dell'assommoir diventò il manifesto del naturalismo di cui Zola fu ben presto riconosciu- to il maggiore esponente. in cosa si differenzia il naturalismo da realismo? il termine realismo e la sua estensione naturalismo rendono conto del deposito storico che il filtro della Scienza ha lasciato sulla letteratura. Zola si fondò sulle teorie formulate In quegli anni da Taine sul determinismo in ar- te. Taine richiama le quattro condizioni che stanno alla base dell'opera d'arte: razza, ambiente, mo- mento storico e facoltà predominante. secondo Taine Infatti l'opera d'arte è determinata da Fattori naturali che solo la scienza può conoscere. si è parlato di realismo romantico ma a partire da Flau- bert Gli scrittori si cullano nell'illusione che la pittura reale del mondo esterno non possa fare a me- no di abbandonare ogni soggettività. la linea che separa la corrente naturalista dal realismo degli an- ni precedenti consiste proprio nel definitivo allontanamento dell'io dall'opera per far posto ad una pittura super oggettiva della realtà. Zola visse una rivalità con i fratelli Goncourt. Fratelli Goncourt: I fratelli furono i primi a proporre una pittura naturalista dei bassifondi popolari. con il romanzo Germinie Lacerteux tanti storici fanno risalire la data di pubblicazione alla nascita del nuovo movi- mento letterario. nel romanzo si racconta la doppia vita di Germinie, Una donna devota durante il giorno e con una vita amorosa notturna. il naturalismo dei fratelli Goncourt si distingue Tuttavia da quello zoliano per l'uso del linguaggio. i fratelli Goncourt si soffermano sul concetto di scrittura ar- tistica e per estensione di realismo artistico come caratteristiche di un romanzo naturalista. i fratelli Goncourt diventano quindi romanzieri artisti. Si ha poi il tema dell'ereditarietà: i membri della fami- glia sono dominati dalle tare ereditarie dei parenti prima di loro che influiscono in modo diverso sulle loro vite. il romanzo zoliano si Dota subito di alcuni simboli portanti come per esempio l'alam- bicco, i mercati o la locomotiva. Zola ha anche una vena simbolista. si tratta in questa sua vena il te- ma del mito e del mistero che sono L'altra faccia del naturalismo zoliano. Capitolo 10 la prosa decadente Non c'è una reale spaccatura tra il mondo del realismo e della Scienza e il mondo dello spirituali- smo e del misticismo. un confine però c'è ed è l'appartenenza a una classe sociale e l'orientamento politico. Zola fu socialista E progressista, Maupassant fu critico con il realismo e l'ingiustizia. molti Capitolo 12 la poesia antinaturalistica: Baudelaire e Mallarmé Baudelaire: Baudelaire viene ritenuto il padre della poesia moderna. Un certo malinteso romantico ha fatto di Baudelaire il precursore del maledettismo, termine copiato da Verlaine. Verlaine cercava nei suoi consigli una famiglia ideale di poeti ribelli e intendeva etichettarsi in questo modo per riconoscersi immorale e costruire un'identità per opposizione. l'intertestualità è uno dei tratti più interessanti del- la poetica di Baudelaire che, sorta in antagonismo al pensiero romantico, rovescia il mito dell'origi- nalità facendo della scrittura Un immenso palinsesto di citazioni e imitazioni dei classici e soprattut- to dei contemporanei. La prima edizione dei fiori del male raccoglie componimenti pubblicati in forma sparsa in varie riviste ed esce Nel giugno 1857. subito l'opera riceve un'accusa di immoralità. a causa della condanna Baudelaire è costretto ad espurgare alcuni componimenti. Un altro importan- te opera poetica è i Paradisi artificiali del 1860. Nella sua poetica è presente il tema dell'ipocrisia nelle sue sfaccettature. l'ipocrisia del lettore è rivolta cinicamente contro una borghesia a due facce: progressista e idealista da un lato, rassegnata e cinica dall'altro, abbruttita dal profitto e dal capitale. nei suoi componimenti si mostra anche una Parigi in rovina piena di calcinacci. da Parigi Infatti non si evade, semmai la si attraversa in lungo e in largo alla ricerca di quei feticci del dolore in cui può depositarsi la memoria. per Baudelaire l'immagine della donna è metafora della scrittura: essa perso- nifica la poesia. Mallarmé: Mallarmé legge la seconda edizione dei fiori del male. ispirato da quest'opera comincia a scrivere e gli anni dopo saranno particolarmente fecondi: scrive sinfonia letteraria e le finestre. Mallarmé cer- ca di coniugare espressionismo e ricerca mescolando i registri con effetti di rottura estraniante. emergono però alcune sue ossessioni come la parete riflettente insieme specchio e Barriera. anche il suo percorso può delinearsi attraverso due fasi : una fase giovanile segnata dall'influenza di Baude- laire e del Parnaso ed una fase matura nella quale egli apre la strada al Novecento. secondo lui la poesia deve essere petrosa, ermetica E fondamentalmente inutile ed inapprezzabile. la lingua viene tesa sino ai limiti della comunicabilità. si ricercano effetti di straniamento semantico e di disconti- nuità sintattica. nella sua idea l'autore deve morire: egli non sarà più un nome o un'identità ma sol- tanto un essere anonimo. Capitolo 13 il maledettismo: Rimbaud e Verlaine l'etichetta maledettismo viene troppo sfruttata in letteratura. Verlaine: Verlaine Nacque nel 1844. nel decennio che va dalla morte della madre alla sua ovvero tra i 1886 e il 1896 Verlaine conduce una vita sregolata alternando a soggiorni in ospedale qualche viaggio per conferenze e la compagnia di prostitute. pur malato scrive tantissimo. il tema romantico dell'esilio È un chiaro rimando all’amato Hugo, suo amico di quegli anni. la seconda raccolta di Verlaine feste Galanti è forse la più nota per le sue relazioni con musica e pittura. il sogno dell'ancien régime che qui si rappresenta evoca il desiderio di regredire a un mondo classico antecedente alla rivoluzione in cui l'uomo è esentato dal responsabilità vive senza dolore. rispetto a Baudelaire la poesia di Ver- laine esprime il ripiegamento ludico, disfacimento e dissoluzione. il suo intento è quello di affianca- re un significante leggero dal significato che invece Grava. Verlaine nega di appartenere a qualsiasi scuola, rifiutando di identificarsi con una bandiera o un'etichetta. Rimbaud: Rimbaud invece aveva una vena visionaria e provocatoria. Egli è il portatore di un nuovo linguag- gio poetico. Rimbaud fa dell'esperienza estrema la sola speranza di una ricucitura con il mondo. sot- tolinea anche l'importanza dell'azione e dunque del corpo in movimento che va sostituendosi al pri- mato romantico della contemplazione e dell'isolamento. Nei suoi componimenti figurano immagini allucinatorie e visioni. capitolo 14 la scuola simbolista tutto ha inizio nel 1866 con la serie dei parnasi contemporanei, raccolte poetiche che dettero il no- me al movimento del Parnaso e al suo motto l'arte per l'arte. vent'anni dopo il greco Moreas si lan- ciò in un’invettiva contro la tradizione romantica che accusò di essere non autoctona come quella Greco Latina dal cui alveo lui proveniva. il manifesto di Moreas è interessante per il suo taglio dog- matico che sembra andare nella direzione opposta allo spirito del Simbolismo. La scuola simbolista cerca di impreziosire la cosa del suo alone connotativo: nulla è nel nome in sé. Capitolo 15 fumisti, ironisti e altri decadenti Lautreamont aveva un tipo di scrittura provocatoria che intendeva sabotare una tradizione lirica per- cepita come ormai esausta. subito allontana nell'incipit il lettore avvertendolo del pericolo che sta per affrontare, visto che sta per oltrepassare la simbolica soglia del testo entrando a contatto con quel mondo dannato. entrare nel testo equivale Dunque a un viaggio iniziatico, Un viaggio agli Infe- ri. evidente è il tributo a Dante e Baudelaire. il bestiario simbolico si compone di circa 80 animali. il vizio Secondo lui è una malattia dell'anima e serve una gran dose di audacia per rinunciare al pecca- to Lautreamont pratica un vero e proprio saccheggio dei testi anteriori attingendo alle sue vaste let- ture. con il termine fumisti si intende il venditore di fumo, il mistificare grossolanamente. i fumisti rivisitano una tradizione autoctona che riemerge come un filone sommerso nella tradizione civiliz- zatrice.
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