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Riassunto prima parte Wonderland - La cultura di massa da Walt Disney ai Pink Floyd, Sintesi del corso di Storia Contemporanea

riassunto prima parte libro Wonderland di Banti

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 31/05/2019

eleonora-la-mazza
eleonora-la-mazza 🇮🇹

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Scarica Riassunto prima parte Wonderland - La cultura di massa da Walt Disney ai Pink Floyd e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! WONDERLAND Parte 1: Over the rainbow 1. L’INDUSTRIA CULTURALE E CULTURA DI MASSA L’industria culturale Era il 27 maggio 1933 quando, in un cinema americano, si trasmette la prima storia firmata Disney, “Three Little Pigs”. Trama semplice e lineare (ogni porcellino costruisce la propria casa: una di paglia, una di legno e una di mattoni. Le prime due vengono spazzate via dal soffio potente del lupo, l'ultima rimane stabile). Questa non è una semplice storia per bambini bensì un insieme di tecniche di animazioni particolari e di densità narrativa. Raffinatezza compositiva e densità narrativa faranno parte delle produzioni proiettate nella società di massa. Quest'ultima consiste in un sistema di produzione e circolazione di informazioni e narrazioni trasmesse attraverso una serie di media (libri, giornali, musica, film...) pensati come strumento di intrattenimento e informazioni alle persone mediamente colte e mediamente “ricche”. Grazie alla semplicità argomentativa, il messaggio può essere captato da quasi tutti (si riduce l'analfabetismo). Di ottima qualità, sono capaci di intrattenere anche intellettuali più colti. La produzione di queste forme comunicative ha un obiettivo dichiarato: ricavare soldi dalle loro iniziative. Il deliberato orientamento verso il profitto fa di questo sistema produttivo una vera e propria industria culturale. Questo tipo di produzione è nelle mani di un numero ristretto di imprenditori e aziende (nel cinema anni '20 Paramount Pictures, 20th Century Fox, Warner Bros, MGM, RKO). Produzione e distribuzione attraverso catene di sale cinematografiche. La radiofonia nasce all'inizio del XX secolo. Inizialmente viene usata solo per scopo militare poi dai primi anni '20 iniziano le prime trasmissioni pubbliche. All'inizio questo campo è controllato da piccole etichette, dal 1938 l'intero mercato diventerà solo di 3 etichette (NBC, CBS, MBS). Questi network privati acquistano le emittenti locali inserendole in una programmazione nazionale che obbliga le emittenti più piccole ad alternare le trasmissioni imposte dal network nazionale alla programmazione pensata per i gusti del pubblico regionale a cui l’emittente intende rivolgersi. Tutte le trasmissioni sono finanziate con il sistema delle inserzioni pubblicitarie. Tra gli anni 20 e 30 il mercato discografico muta ripetutamente la sua forma, ma acquista una struttura semplificata per effetto della crisi del ’29, quando molte piccole etichette vengono acquistate da grandi aziende. In questi anni è importantissima anche la funzione del fumetto: nata a fine del XIX secolo, prima legata strettamente ai quotidiani e poi lanciata con il comic book, pubblicazioni autonome, dove vengono rappresentati le nuove figure dell'immaginario di massa (SUPEREROI). Le prime avventure raccontate sono quelle di Superman che darà seguito ad altri personaggi (Captain Marvel, Green Lantern, Wonder Woman). Anche in questo caso si impongono grandi case editrici che dominano il mercato. Le industrie via via cercano di essere sempre più grandi e di unirsi, creando grandi concentrazioni intermediali (rapporti sinergici tra cinema, radio e discografia). A cavallo della seconda guerra mondiale vi sono importanti interventi delle autorità antitrust che pongono un limite alla costituzione di queste grandi compagnie intermediali. Generi Le opere che appartengono alla sfera della cultura di massa sono più facilmente classificabili in un genere specifico. L'identificazione di un genere si distingue facilmente: l’ambientazione della storia nel tempo e nello spazio, la natura del protagonista e i compiti che gli sono assegnati. Questa struttura modella le aspettative del pubblico, il quale può facilmente orientarsi verso il genere che predilige. Coloro che apprezzano i prodotti della cultura di massa ne valutano la qualità sulla base dei legami intertestuali che l’opera intrattiene con altre che appartengono allo stesso genere. Le narrazioni di genere solitamente hanno un impianto dualistico, nel senso che incontriamo valori positivi e negativi affidati a diversi personaggi chiave: sceriffo e fuorilegge, detective e gangster, ecc. Molto spesso si crea l'effetto ripetitivo nelle storie per colpa di questa struttura duale. Nei film cambiano i dettagli ma lo schema rimane lo stesso diventando prevedibili. Il pubblico, però, ha una certa “riconferma” e quindi viene spinto a riprovare determinate emozioni che vengono solamente spezzate (a volte) con la suspance che poi riconferma il tutto. Il processo di standardizzazione crea quindi degli orizzonti d'attesa che sono estremamente limitati. Gli spettatori sono passivi e non sono incoraggiati a pensare in maniera autonoma. Corrispettiva della passività è la regressione intellettuale, ovvero l’infantilizzazione psicologica del fruitore della cultura di massa. Infine, il valore simbolico è quasi sempre positivo anche se parte con un personaggio tradito (HAPPY ENDING). Esistono anche generi che vogliono studiare il comportamento di un cattivo o le varie tensioni tra coppie (family melodrama o noir): avvicinano lo spettatore ad una percezione complessa della realtà e lo indirizzano ad un disciplinamento morale poichè la conclusione della narrazione è affidata a finali che rassicurano. Serialità Le diverse produzioni della cultura di massa mainstream sono accomunate dalla serialità, che consiste nel ricorso frequente al racconto intervallato e sequenziale. Le storie possono essere serializzate secondo tre distinte modalità: - singola storia a puntate: narra una vicenda sequenziale nell'arco limitato di episodi con la tecnica del CLIFFHANGER (suspence mozzafiato). Nascono già all'inizio dell'Ottocento con i racconti proposti settimanalmente in fascicoli autonomi. Negli USA del secondo 800 si impongono i dime novels, romanzi di genere pubblicati su riviste specializzate come il “New York Ledger”. Negli USA le storie a puntate diventano popolari con i PULP MAGAZINES (periodici a basso prezzo) dopodiché si passa alle proiezioni nelle sale che rende più visivo il potenziale ipnotico di queste serie. Stessa cosa possiamo trovarla nei fumetti e nella radio (molto spesso storie di eroi o fantascientifiche). - storia articolata in una sequenza di episodi autonomi: storie legate dal medesimo protagonista o medesimo gruppo di protagonisti. Sempre a metà dell'Ottocento con le storie di “Nick Carter” e “Sharlock Holmes” dove si nota la fine di ogni puntata e il continuo con lo stesso personaggio (nascita del SEQUEL E PREQUEL). Lo stesso sistema viene usato nei fumetti e nella radio con radiodrammi (dove i personaggi sono già conosciuti nel mondo letterario e cinematografico). Alla radio nasce anche un altro tipo di racconto seriale, a metà tra le prime due tipologie, cioè la sitcom. Nascita stagioni dei vari serial. - serial continuo, con storie che si snodano in un numero di puntate illimitato: narrazione con temi intrecciati da dove nascono anche (in parallelo) altre storie e altre puntate. È potenzialmente infinita perché dentro la storia si creano vari temi narrativi che tengono lo spettatore stretto alla puntata. Nascono le SOAP Opera che sono ambientate in interni domestici dove vengono raccontate vicende familiari (problemi economici, passionali, ecc) dove il personaggio è fisso e reagisce in modo coerente alla storia (semplicità e linearità). La prima soap è del 1932 Clara, Lu and Em. Il tono può variare dall’umoristico al melodrammatico, dominano i personaggi femminili. Tra le più longeve Ma Perkins. Intermedialità La serialità contribuisce potentemente alla diffusione delle produzioni culturali mainstream attraverso una forte fidelizzazione del pubblico alla storia prediletta e ai personaggi preferiti. Le storie raccontate prima con i soliti personaggi sono attive contemporaneamente al cinema, nei fumetti, alla radio e sulla carta. Le fitte reti intermediali si intrecciano intorno ad Hollywood come crocevia ideale: dal libro al film, dal musical al film, dal musical alla radio, ecc. L'intermedialità riguarda anche le soap e le sitcom. Film Stella Dallas 1937 è un remake di un film muto del 1925, preso da un libro, che si trasforma in soap opera radiofonica. Questa fittissima intermedialità è sin dalle origini una delle caratteristiche proprie della cultura di massa mainstream. L’impatto delle narrazioni di massa viene moltiplicato da questa soluzione narrativa, che consente ai personaggi di rimanere vivi nell'immaginario collettivo. Questo discorso è ancora più d'impatto nei racconti Disney: Biancaneve e i 7 nani nasce nel 1937 ma verrà riprodotto nel corso di anni più volte, uguale per Cinderella che viene riproposto e vengono fatti anche vari sequel. 2. NARRAZIONI MAINSTREAM There's no place like home 1938: La MGM vuole ricavare dal libro “The Wonderful Wizard Of Oz” un film spettacolare. Per la parte di Dorothy viene scelta Judy Garland. Investe un budget considerevole per gli standard dell’epoca accompagnato da un’importante promozione pubblicitaria. Alla sua uscita, 1939, le persone non vengono subito travolte ma negli anni seguenti si impone come un importante luogo nell'immaginario collettivo americano. Diviso in tre parti (prologo, interludio centrale ed epilogo) il film è accompagnato da musiche che si impongono subito in classifica. Nella semplicità di questo film ripercorre una delle più importanti forme mitiche e narrative che ricorrono nella cultura occidentale, si può tirar fuori un vero e proprio percorso (il viaggio di ricerca) da fare con la protagonista che si vuole formare, crescere, maturare, integrare e acquistare la sicurezza necessaria per integrarsi nella sua comunità. La quest di questo film è anche il passaggio da bambini ad adulti dopo aver affrontato varie prove e/o rituali. Giunta al termine del percorso aiutata dai suoi amici Doroty deve rientrare un'esaltazione delle classi sociali più basse: persone semplici che combattono contro “squali” e un inno alla giustizia dove il bene vince sul male e festeggiano gli umili e i giusti. Lieto fine Nel passaggio da un mezzo di comunicazione all'altro le storie possono cambiare le loro caratteristiche, ecco 3 esempi: - 1934, The Children's Hour (pièce teatrale) storia di due insegnanti omosessuali accusate senza motivo, ma tuttavia una delle due è veramente innamorata dell’altra e per il senso di colpa si uccide. Nel film These Three 1936 riprende la storia invece triangolo amoroso etero che si conclude con il ricongiungimento della coppia innamorata - 1939, The Grapes of Wrath (romanzo) tentativo di emigrazione da parte della famiglia Joad in California dopo la Grande Depressione. Si conclude con la disgregazione della famiglia e un finale biblico. Nel film del 1940 cambia il finale che rimane pieno di speranza. - 1939, The big sleep (romanzo) due sorelle ricchissime che sono in mezzo ad eventi criminali sul quale indaga il detective Philipe Marlow. Nel film vengono tolti i riferimenti sessuali più spinti il finale è completamente diverso. Il lieto fine si affianca ad altre formazioni etico-narrative: l'inclinazione al conformismo promossa alla standardizzazione, il culto della violenza “giusta e il montaggio delle storie di fronte a minacce. In tutti e tre gli esempi vediamo un lieto fine. 3. CONTRONARRAZIONI IN MUSICA: BLUES, HILLIBILLY, FOLK La “Anthology of American Folk Music” Nel 1952 la Folkways Records, una piccola casa discografica newyorchese fondata nel 1948 da Asch e Distler, pubblica la Anthology of American Folk Music, una specie di monumento discografico al folk americano. 6 LP per un totale di 84 brani. La raccolta affianca brani che al momento della loro pubblicazione originaria sono destinati a sezioni di pubblico completamente diverse. Contiene anche i brani di numerosi altri musicisti hillbilly, blues afroamericani, gospel. Una raccolta come questa sarebbe impossibile prima della seconda guerra mondiale, poiché in quel periodo i segmenti del mercato musicale sono rigorosamente segregati. La musica hillbilly è eseguita da musicisti bianchi per un pubblico bianco viceversa la musica blues e gospel fatta dai neri per un pubblico nero. La costellazione folk da statunitense non si esaurisce con il hillbilly ma comprende anche il folk sindacale e di protesta. Tutte queste diverse musiche sono legate da loro da scambi e influenze che riguardano sia la forma musicale e poetica, sia i contenuti narrativi. Da New Orleans a Chicago Nel 1897 un consigliere comunale di New Orleans redige l'ordinanza che intende isolare un'area della città per riservarla all'esercizio della prostituzione. Il 6 luglio viene approvato tutto ciò e il quartiere Storyville diventa una vera e propria attrazione cittadina dove trovare musica strana e bordelli. Questo viene chiuso nel 1917 e tutti i musicisti cercano lavoro altrove: da un lato si recano dove esistono grosse comunità afroamericane, dall'altro seguono flussi migratori che stanno portando molti afroamericani del sud a Filadelfia, Detroit, New York e Chicago dove si suona nei quartieri malfamati. Il 1917 è anche l'anno della prima incisione di un gruppo che designerà quel particolare genere di musica: Original Dixieland Jass Band, un gruppo bianco che riscuoterà un sacco di successo sia per il pubblico bianco che nero. “Jass” che ben presto diventa “Jazz” è un verbo che significa scopare/scopata ma da questa parola volgare si creerà una situazione positiva che identifica il nuovo genere musicale e l’intera atmosfera socioculturale degli anni successivi la guerra. Molta della musica jazz fin dall’inizio mostra caratteristiche strutturali che la distanziano radicalmente dalla tradizione della musica occidentale la quale è rigorosamente scritta, gli strumenti percussivi sono assenti. Il jazz afroamericano nasce con l'improvvisazione e sono note totalmente libere, si diffonde soprattutto come musica strumentale da ballo. Consentono una performatività corporea sia agli esecutori che agli ascoltatori. Nascono anche le cantanti nere. La musica jazz ha un rapporto diretto con il blues, altra forma musicale di origine afroamericana. Il blues è tipico degli afroamericani che si spostavano in continuazione per suonare. La sua struttura è data da una strofa ripetuta e dalle altre in rima AAB. La fedeltà a questa architettura fa del blues una delle musiche più standardizzate che si incontra nel panorama della popular music. La semplicità del blues contrinuì al suo successo che ebbe fine con la crisi del 1929. Canti dalle prigioni Sulla ricerca folclorica sviluppatasi in Europa, negli anni '30 Lomax si interessa sia alla musica bianca che a quella nera ed inizia a cercare esempi di musica folk all'interno delle prigioni. Lomax incontra Huddie Ledbetter, un galeotto nero con un passato burrascoso e grandi capacità musicali, che dopo anni riesce a registrare alcune delle sue performance. Questo sarà uno sconto per la sua pena e Lomax diventerà il suo direttore musicale. Storie blues Originariamente il blues viene suonato il sabato sera nei juke joints o nelle barrelhouses (locali mal frequentati). La gente va in questi posti per liberarsi del peso della settimana, per divertirsi, per ballare e per condividere questa musica. Anche se nascono in un contesto sociale catastrofico non sempre il corpus di queste canzoni affrontano situazioni negative. Molto spesso di parla di ansia permanente, fragilità, disperata vulnerabilità. Le canzoni sono tutte soggettive, si ritrova in modo continuo “l'io”. Il blues si può dire che va in comune con le narrazioni mainstram del momento, racconta le cose terrene. Musica dalle campagne, dalle montagne e dalle pianure Brockman nuovo talent scout che scopre talenti ad Atlanta. Nuovo genere prima chiamato old time tunes poi dal 1925 hillibilly termine dispregiativo che indica i campagnoli bianchi del sud. La moda delle musiche hillibilly basate sul violino comincia ad esaurirsi quindi Ralph Peel parte per cercare di rinnovare il repertorio. Scopre un gruppo di musicisti, la Carter Family, di estrazione sociale medio-bassa, raramente scrivono la musica che fanno, sono dei viaggiatori. Molti musicisti hillibilly collaborano con musicisti afroamericani. Musica suonata con strumenti a corda, dalla struttura molto semplice, organizzata intorno a scansioni ritmiche elementari. La forza comunicativa di questa musica esce bene dalla crisi del 1929 poiché sebbene il mercato sia duramente colpito dalla crisi, la musica continua a circolare largamente per tutto il paese grazie a una serie di programmi radiofonici e di produzioni cinematografiche che tengono vivo il fenomeno e ne istituzionalizzano i caratteri fondamentali. Nasce la figura del singing cowboy. Costellazioni hillibilly Radio e cinema dunque costruiscono un ponte che conduce la musica hillibilly direttamente nel cuore delle narrazioni. Tuttavia l’universo musicale e testuale di questo genere si adatta solo in parte alle soluzioni di immagine proposte dai management radiofonici e cinematografici, poiché il suo orizzonte narrativo è assai più variegato e in qualche misura in contraddizione con i valori mainstream come le canzoni religiose, storie di amori infelici e vite senza speranza. Esempio delle disaster songs. Influenza del blues. L’underworld criminale delle canzoni hillibilly è prettamente maschile. Folk radicale Il jazz, il blues, la musica hillibilly non hanno una dichiarata valenza politica. Sono lamenti individuali, esprimono emozioni e cercano di coinvolgere, quasi mai si traggono delle conclusioni morali. Tuttavia nel panorama folclorico statunitense di questi anni cominciano a emergere canzoni che invece vogliono prendere una chiara posizione politica. In parte sono diffuse da organizzazioni sindacali radicali. Le musiche sono semplici e spesso sono derivate dal patrimonio di canzoni che appartengono alla musica hillbilly mentre i testi sono adattati alle esigenze delle lotte sindacali. Canzoni militanti Se si esamina l’insieme dei brani politicamente impegnati ci troviamo di fronte a tre tipi diversi di narrazione. La meno frequente è quella straniata: una voce narrante esterna descrive, in tono neutro, eventi sui quali non esprime alcun giudizio morale. 4. UN MONDO GIOVANE ED INQUIETO Essere giovani negli States I giovani e le giovani negli States tra gli anni '30 e la seconda guerra mondiale sono uno spazio sociale compatto, dotato di rituali, pratiche e valori che lo separano nettamente dal mondo degli adulti. La teen age è quando una ragazza/ragazzo americano vuole essere parte di un gruppo, comportarsi/parlare/vestirsi come questi. Le “high school”, negli anni '60-'70 dell’Ottocento, hanno come obiettivo quello di togliere dalle strade adolescenti privi di controllo e nasce il culto dell'ascesa sociale, che spinge molti genitori a iscrivere i propri figli a scuola per ottenere lavori più gratificanti in un futuro. Molto spesso, però, i figli delle famiglie più povere abbandonavano la scuola nella speranza di trovare un piccolo impiego (che però non trovavano a causa della loro classe sociale). Si creano così gruppi di ragazzi che vanno in giro per le città e i quartieri: le gang. Queste nascono in base all'etnia, quartiere, confessione religiosa. L’appartenenza alla gang è uno status temporaneo che accompagna il ragazzo dall’adolescenza fino all’età adulta. Quando questo trova una ragazza stabile abbandona la gang per formare una famiglia. Rare le gang femminili. Le ragazze passano il loro tempo in casa in gruppetti, le quali celebrano aspetti della femminilità che sono una parte essenziale dei valori mainstream. Esistono comunque occasioni sociali in cui possono uscire in gruppo. Si uniscono alle gang, gli “hoboes”: i lavoratori avventizi migranti che nello stesso tempo fanno parte degli homeless. Outsiders e insiders. Anche all'interno delle high school si creano gruppi distinti in base al carattere sociale ed etnico. Le distinzioni sociali si esprimono attraverso valori che incorporano atteggiamenti e comportamenti specifici: i gruppi élite passano buona parte del tempo libero a scuola anche dopo l'orario (attività sportive, redazione scolastica, cheerleader, teatro). L'ambiente scolastico, purtroppo, non è molto sereno ma la persona “in” può spingere il ragazzo “out” (con offese e maltrattamenti) ad abbandonare la scuola e cercarsi lavoro precocemente. Convergenze culturali Queste divergenze formate dai diversi gruppi che troviamo negli high school o quelli delle gang di strada sono ugualmente esposti all'impatto della cultura di massa, che valorizza potentemente il momento del consumo e del tempo libero rispetto a quello della produzione e del lavoro. Non appena hanno un po' di soldi i ragazzi si comprano una macchina con la quale provano subito a rimorchiare “la ragazza”: queste possono essere “facili” oppure ragazze per un “going steady” (relazione permanente). Nel contesto delle high school, i rapporti erotico-affettivi si sviluppano con il “dating system”: quando il ragazzo invita la ragazza senza controllo genitoriale presso un cinema o i locali da ballo. Con questa tecnica si può cambiare più volte partner senza vederci niente di male; con il going steady si tende a creare una coppia fissa. Sull'aspetto erotico si sa solo che le ragazze facili erano estromesse dai gruppi “in”, le ragazze che sanno tenere a bada sono le più rispettate. Ma fino a che punto ci si spingeva? All'epoca la questione non era proprio esplicita ma vengono forniti alcuni dati che riguardano la sessualità negli anni prima della seconda guerra mondiale: su 5.300 uomini bianchi la masturbazione e il petting eterosessuale sono virtualmente universali, 2/3 ha avuto incontri prematrimoniali e il 50% extramatrimoniali, 1/3 esperienze omosessuali. Su 5.940 donne bianche i 3/5 praticano la masturbazione il 90% ha accettato di fare petting, la metà ha avuto incontri prematrimoniali e l'1/4 incontri extramatrimoniali. Comunque sia la strada dei ragazzi e delle ragazze erano diverse: l'uomo trovare lavoro e farsi una famiglia, la donna invece al contrario. Le cose nel corso degli anni cambieranno, facendo aumentare l'occupazione femminile senza però emancipare la donna o comunque guadagnare egualmente all'uomo. Identità controcorrente All'interno di vari gruppi ovviamente si nota anche l'emergere di comportamenti nettamente divergenti: si esprime attraverso particolari scelte culturali, scelte di consumo, abbigliamento e tempo libero. In alcune gang giovanili sono popolari le jail song di derivazione folck-hillbilly, in cui si canta distinti tragici anti-eroi. Viene anche condivisa dai giovani hoboes che piano piano inizia a ricevere rispetto e una dignità culturale. Infatti, vengono nominati nelle canzoni o addirittura nella proiezione letteraria e iconografica. Un'altra gang che nasce per una barriera etnica è una gag giovanile che non viene né accettata dai bianchi né ben integrata con la società di origine: i pachucos e le pachuquitas (comunità messicana). Si differenziano con lo “zoot suit” (pantaloni abbondanti in vita e stretti in fondo con giacche piuttosto lunghe e cappelli a tesa molto larghi) e per un atteggiamento sfrontato. Dopo l'entrata della guerra dell’America, inizia una vera e propria caccia all'uomo perché si ritiene la gang uno sberleffo antipatriottico (vengono arrestati e viene vietato lo zoo suit). Pochi giorni dopo, scoppiano scontri tra migliaia giovani bianchi e neri ad Harlem a causa di una falsa notizia (poliziotto bianco uccide soldato nero): nasce così la segregazione delle comunità afroamericane con impressionante creatività musicale (charleston). I bianchi invece preferiscono ascoltare lo sweet jazz con vari arrangiamenti classici. I giovani neri invece iniziano ad apprezzare l'hot jazz che usa ritmi veloci e fa un largo spazio alle ballate con danze esuberanti e allegramente fisici: sono balli evidentemente derivati dalle tradizioni coreutiche afroamericane che diventano un forte segno di appartenenza comunitaria, permettono di vivere la musica con il corpo, la sensualità esce con il ballerino che colpisce l'immaginazione dei giornalisti bianchi che disprezzano. Questi balli vengono fatti principalmente da coppie nere che si abbandonano ad incontrollate e sconvenienti intimità: si ha paura che ciò contamini l'adolescente bianco che rimane incantato da queste nuove danze. Il 3 marzo 1937 una folla di sei/settecento fan è in fila per entrare al Paramount Theathre a vedere la Benny Goodman Orchestra; quando il concerto ha inizio la folla inizia a ballare in modo impazzito, queste scene si ripetono in modo continuo perché i ragazzi non riescono a trattenersi nell'esternare il loro entusiasmo per la musica. Stesse scene si ripetono nel 1942 con Sinatra che scatena il delirio: così il Paramount Theathre diventa un nuovo culto di massa. Specialmente nel mondo delle ragazze che urlano, svengono, si spogliano sembra un'espressione per liberarsi da un sistema di norme e valori. Questi esempi di universi giovanili stanno sperimentando autonomamente percorsi identitari costruiti attraverso il ricorso a pratiche cariche di imprevedibili significati simbolici. All’interno delle high school, grazie alla pubblicità, le ragazze sono più propense a comprare prodotti per la bellezza, reggiseni e make-up per conquistare “mr. Right”. Nel dopo guerra durante gli high school nasce il “going steady. Questo tipo di relazione è a lungo termine con un percorso che si immerge nel matrimonio: così nasce il matrimonio precoce e il “baby- boom”. I ragazzi dove aver ricevuto l’approvazione da famiglia e gruppo dei pari, iniziano a consumare l’amore che è unico e che viene coronato dai figli. Le ragazze così devono lasciare gli high school o il college e diventano madri casalinghe. Gli uomini preferiscono le bionde Come devono essere le donne statunitensi negli anni ’50? Sicuramente casalinghe e mamme ma senza dubbio belle e seducenti come le pin-up. La donna quindi si trova divisa in due per arrivare ad unica conclusione che sarebbe la moglie perfettina. Nel mentre escono film riguardanti donne sexy e anche la nuova rivista “Playboy” con il nudo fotografico. Nei film vengono rappresentate le donne che sono stufe delle proprie vite da casalinghe e che fanno venire il “capogiro” agli uomini. È quindi un bilico tra l’ennesimo avallo alla morale matrimoniale corrente e l’abbraccio all’idea materialista particolarmente spregiudicata. 6. POPULAR MUSIC La “popular music” nel secondo dopoguerra Nel dicembre 1949 si sentivano alla radio canzoni su Santa Claus, musica allegra e saltellante: nascono così le hit natalizie che si traduce in una valanga di dischi venduti. La Columbia dal 1948 inizia a produrre il 33 giri in vinile e pochi mesi più tardi, un’altra grande major discografica, la RCA, risponde rilanciando il 45 giri, un disco che contiene due canzoni che durano 3min. Importante utilizzo dei jukebox come pubblicità gratuita per i dischi venduti. Il mercato è dominato da un numero limitato di majors tutte con sede a New York (RCA, Capitol, Columbia, Decca, Mercury e MGM); tuttavia l’effervescenza economica del dopoguerra porta alla nascita di tantissime piccole etichette discografiche. La forma del mercato discografico ha un suo corrispettivo nell’ambito delle trasmissioni radiofoniche. Tutti possiedono una radio. Con l’arrivo della televisione il posto della radio nel sistema complessivo dei mass media cambia e con questo anche la struttura dell’emittenza radiofonica. Ancora dopo la SGM si continua a trasmettere brani musicali registrati dal vivo, ma nelle stazioni più piccole si utilizzano i dischi scelti dal conduttore della trasmissione, il DJ (Disk jockey). Da questa figura, nei primi anni ’50, poteva dipendere il successo o l’insuccesso di una canzone. Le canzoni pop sono ancora sull’apice del successo, eseguite da musicisti bianchi per un pubblico bianco. I teenagers nuovi possibili compratori. “Pop songs” Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 nelle scuole, nei juke joints, nelle sale da ballo si riduce vertiginosamente lo spazio per balli considerati pericolosamente al confine con l’universo della decadenza sociale e morale. Coerentemente con la normalizzazione etica in corso, anche lo stile delle canzoni pop varia completamente. Solo per le uscite a coppia si può andare al juke joints dove si trova il jukebox, ma ci si limita all’ascolto senza ballare. Quindi tra il 1950 e il 1954 si stabilisce un nuovo genere musicale: genere orchestrale. Le canzoni di successo degli altri generi comunque si avvicinano molto alla struttura delle pop music che a loro volta si collocano all’interno della tradizione sinfonico-romantica europea. Esclusa la presenza di basso e batteria. La struttura di queste canzoni prevede una varia articolazione di pochi elementi ricorrenti: una breve introduzione strumentale, una sequenza di strofe, talora intrecciata a dei ritornelli, un interludio orchestrale e infine una breve coda. Molto semplice sia per chi ascolta e sia per chi canta. Anche la presenza sulla scena dei cantanti cambia. Non sono giovanissimi, si vestono allo stesso modo, cantano da fermi. La gestualità in scena è coerente con un tipo di musica che esclude ogni accettazione ritmica. Storie pop Se dalla morfologia musicale si passa alle strutture narrative, ci si trova di fronte a una gamma di possibilità egualmente piuttosto limitata. Nel campione ci sono 4 brani strumentali; 6 novelty songs; e 7 situation songs (cioè canzoni che descrivono qualche personaggio curioso, o qualche situazione buffa): il tono va dall’allegro al sentimentale, con il kitsch che deborda soprattutto nelle hit di Natale. Però le canzoni d’amore sono quelle che dominano, essendo 48 su 65; di queste 11 descrivono esperienze infelici, 9 parlano di due amanti che sono costretti a separarsi, 26 sono canzoni di corteggiamento o di positiva passione amorosa. Il senso di queste canzoni è sempre lo stesso: la tristezza dell’allontanamento, la forza persistente del desiderio, la speranza di rincontrarsi, l’eternità dell’amore che non viene spezzato dalla lontananza. Tutto questo gruppo di canzoni ci dice che l’infelicità è contemplata, ma non è mai considerata così devastante da condurre a gesti drammatici, a tensioni profonde o a depressioni che non possano essere superate: la malinconia, il sogno, la speranza, l’eternità dell’amore sono tutti aspetti che aiutano a sostenere una fase difficile nella vita di una persona o di una coppia. Le canzoni da corteggiamento sono cantate spesso da uomini che “donano il proprio cuore” o “guardano sognanti il cielo” e sono più ripetitive e convenzionali rispetto a quelle delle donne che hanno una marcia in più. Si punta a descrivere la personalità femminile come relativamente più sensuale e passionale di quella maschile. Tutto culmina nel matrimonio, mezzo per la donna per disciplinare la sensualità. Nel mondo delle canzoni si ha qualche piccolo turbamento amoroso ma né violenza, né guerra, né povertà possono turbare la felicità. Le pop song, quindi, vengono cantate proprio per scacciare via turbamenti ed emozioni. Hard country La musica country si è imposta sin dagli anni Trenta a un pubblico specifico: ascoltatori di classe medio-bassa, originari delle aree centro-sud-orientali degli States. All’interno del genere si distinguono due filoni: uno più drammatico e uno più simile alle pop songs. Una parte del pubblico che apprezza la musica country viene da ambienti economicamente e socialmente disagiati. Il musicista Hank Williams con la sua difficile infanzia e periodi di alcolismo, riesce a trasmettere la vera “autenticità” nelle sue opere: nasce così l’hard country, che rifugge l’ottimismo e il candore della coeva cultura mainstream. Propone un panorama testuale più aspro, quasi tutto proiettato verso la descrizione di antieroi senza speranza. Nelle parole di Williams c’è spesso una dolorosa intensità poetica che dà alle sue canzoni uno spessore tale da trasformarle nel modello fondamentale dello stile hard country. Cooverizzazioni pop. Le scomparse premature di star della cultura di massa sono investite di un significato simbolico particolare. R&B Sia prima sia dopo la guerra molti milioni di neri se ne sono andati dal Sud e si sono trasferiti nelle grandi città dell’Ovest e del Nord, in cerca di fortuna. Le condizioni che trovano non sono comunque migliori, vengono reclusi in quartieri-ghetto. Ancora negli anni successivi alla fine della SGM il mercato discografico resta socialmente e razzialmente separato. Musicisti neri suonano per un pubblico nero. Adesso però, qualcosa sta cambiando. Nasce il R&B, termine standard per indicare l’intero insieme della musica pop afroamericana (Rhythm and Blues). Segno di nuovo rispetto per la comunità afroamericana. Musica nera in rapidissima evoluzione; i blues acustici non vanno più di moda, ma con ciò non si perde del tutto la tradizione del blues. Nasce il blues elettrico che è un sottogenere della musica blues che racchiude tutti gli stili di blues suonati con strumenti amplificati. La fondamentale matrice stilistica e poetica del country blues viene conservata, ciò che cambia è il ritmo che viene accelerato. I brani che costituiscono l’essenza dell’ R&B degli anni 50 sono il frutto di una combinazione che mescola tutti i generi della popular music afroamericana e che in qualche caso traggono spunto anche dal pop e dal country. Oltre che nella impostazione musicale la differenza tra il blues elettrico e le nuove canzoni R&B si misura anche sul territorio lirico. Il blues elettrico continua a parlare di temi precedenti alla SGM. Domina il tradizionale tema dei blues e della guerra dei sessi. Una parte di questi temi trova spazio anche nei testi delle canzoni R&B, anche se con questo nuovo stile si entra in un orizzonte valoriale diverso da quello tipico del blues. Il divertimento è al centro delle canzoni. Il successo di tutta questa variegata costellazione di musica è reso possibile dall’esistenza di un’articolata rete di case discografiche e di radio indipendenti. Sin dal 29 le majors hanno giudicato il mercato della musica nera come irrilevante.
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