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Fonetica e Fonologia del Linguaggio Italiano: Origini e Evoluzione, Appunti di Filologia romanza

FonologialinguisticaFoneticaLingue romane

Una panoramica della fonetica e fonologia del linguaggio italiano, dalla struttura dell'apparato fonatorio umano alle vocali e consonanti, passando per la storia della lingua latina e il suo evolversi nel volgare. Il testo illustra il funzionamento dei meccanismi laringei e vocali, distingue orali e nasali, e discute la differenza tra grafemi, fonemi e foni. Vengono inoltre presentate le differenze storico-linguistiche tra latino arcaico e latino volgare, e i fenomeni più notevoli che hanno contrassegnato la storia della latinità popolare.

Cosa imparerai

  • Quali sono le differenze tra vocali orali e nasali in italiano?
  • Come funzionano i meccanismi laringei e vocali nell'apparato fonatorio umano?
  • Come si distinguono grafemi, fonemi e foni?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 20/11/2021

DianaBrivio
DianaBrivio 🇮🇹

3.5

(6)

15 documenti

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Scarica Fonetica e Fonologia del Linguaggio Italiano: Origini e Evoluzione e più Appunti in PDF di Filologia romanza solo su Docsity! LUCA SERIANNI, LEZIONI DI GRAMMATICA STORICA ITALIANA, BULZONI, ROMA, 2005 Preliminari fonetici FONETICA: branca della linguistica che studia i suoni sotto il punto di vista del loro aspetto materiale. Essa non studia i suoni delle singole lingue ma tutti quelli che fanno parte del linguaggio verbale umano. Possiamo riscontrare tre prospettive in cui essa si dispone: - articolatoria > studia i suoni secondo la loro modalità di articolazione - acustica > studia i suoni nella loro forma di onde sonore che si propagano nello spazio - percettiva > studia i suoni rispetto alla percezione che ne hanno i destinatari DISTINZIONE TRA FONI E FONEMI: i fonemi sono unità astratte distintive cui noi riconduciamo tutte le nostre sensazioni uditive nell’ambito dei suoni linguistici. | fonemi vengono realizzati nel concreto della catena parlata dai foni. In italiano abbiamo un solo fonema /n/ ma diversi foni corrispondenti esempio andare, angolo. La scelta di quale n adoperare non è libera, non dipende dalla intenzione comunicativa del parlante ma è condizionata dal contesto fonico. In molti altri casi la scelta è libera e da luogo a parole diverse. Le coppie di termini che si distinguono solo per la presenza di un diverso fonema come, ad esempio, care-dare si dicono coppie minime. Noi riconosciamo i fonemi all’interno di un sistema tramite la prova di commutazione: dato che i fonemi possono comparire nello stesso contesto fonetico e se vengono scambiati danno luogo ad una differenza di significato si dice che sono in distribuzione contrastiva. Piò cambiare il rendimento funzionale di ciascuna coppia di fonemi ossia il numero di parole diverse ottenute dalla sostituzione di due fonemi dati Quasi tutte le lingue del mondo utilizzano per produrre i suoni l’area polmonare nella fase di espirazione. Da questa zona dell'apparato fonatorio umano il flusso d’aria passa nella trachea e nella laringe. Dentro quest’ultima vi è la glottide che accoglie le corde vocali, costituite da due pliche muscolari. Esse possono essere in condizione di riposo, permettendo il passaggio dell’aria, o tese opponendo così un ostacolo ad esso. Se il movimento di apertura e la conseguente chiusura delle corde viene ripetuto al altissima frequenza si mette in moto il meccanismo laringeo. Tutti i suoni prodotti tramite questa operazione sono detti sonori mentre quelli prodotti con pliche a riposo sono detti sordi. Considerando la modalità egressiva se le pliche vocali non si attivano, il flusso d’aria sale nella regione superiore e può essere modulato da altri organi. Se questi ultimi non entrano in movimento abbiamo silenzio, se accade il contrario avremo consonanti sorde. Se nella glottide abbiamo l’attivazione del meccanismo laringeo possiamo avere vocali, con assenza di ostacoli da parte degli organi fonatori superiori, o consonanti sonore in presenza dell'attività di altri organi fonatori. Le vocali sono quei suoni sempre sonori che non prevedono una ostruzione significativa del flusso d’aria da parte degli organi fonatori superiori. Il responsabile principale della differenza di timbro è la lingua che può muoversi orizzontalmente e verticalmente. Il velo palatino interviene anche esso nella produzione vocalica. La sua funzione è quella di chiudere o aprire il canale che consente l'ingresso o l’uscita dell’aria da parte delle fosse nasali. Si distinguono vocali orali e nasali: se nella fonazione il velo palatino si abbassa e l’aria esce sia da naso che bocca avremo vocali nasali mentre se il flusso esce solo dalla cavità orale avremo vocali orali. Le vocali toniche, cioè sotto accento, sono le 7 raggruppate nel triangolo o trapezio vocalico. Questo sistema è caratteristico del toscano, estraneo ai dialetti dell'estrema Italia meridionale (Salento, Sicilia, Calabria centro-meridionale) in cui mancano le vocali /e/ ed /0/. Inoltre in gran parte dell’Italia settentrionale l'opposizione vocale aperta-vocale chiusa tende a neutralizzarsi a favore di un grado intermedio. Le vocali italiane diventano 5 in posizione atona sia prima dell’accento che dopo di esso. Una vocale si dice in sillaba libera o aperta quando è posta alla fine della sillaba stessa mentre in sillaba implicata o chiusa quando la sillaba termina per consonante. Le consonanti sono suoni prodotti mediante una ostruzione significativa del flusso d’aria nella parte superiore dell’apparato fonatorio. Una consonante viene definita in base a 3 parametri: 1. modo di articolazione > indica il tipo di ostacolo che gli organi fonatori oppongono al flusso d’aria 2. luogo di articolazione > parte dell’apparato fonatorio in cui l'ostacolo viene posto 3. sonorità > attivazione o meno nella fonazione del meccanismo laringeo RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE: - parentesi uncinate per grafemi - //perfonemi - Parentesi quadre per foni A differenza dell’inventario alfabetico che non presenta difficoltà ovvero 21 grafemi + 5 stranieri, l'inventario fonematico è meno ovvio poiché non tutti gli studiosi concordano nel definire lo statuto delle varie realizzazioni. Un computo largo può farci ascrivere al novero dei fonemi italiani le seguenti unità: - 7 vocali toniche -. una consonante tenue in posizione intervocalica /z/ - 5 consonanti realizzabili come intense nella stessa posizione - 15 consonanti che tra due vocali ammettono l’opposizione tenue-intensa Totale: 43 fonemi che diventerebbero 45 includendovi le due semiconsonanti /j/ e /w/ Preliminari storico-linguistici Alla base dell’italiano ovvero del dialetto fiorentino trecentesco che ne costituisce in nucleo essenziale, come ai principi di tutte le altre lingue romanze non vi è il latino classico ma quello volgare. Il latino classico è l’idioma usato dai prosatori e poeti del periodo aureo della letteratura latina, tra la fine della repubblica romana e il principato di Augusto. L'etichetta si deve ad Aulo Gellio Il d.C. che si avvalse della divisione della popolazione romana in classi per censo e potere attribuita a re Servio Tullio. Molti studiosi preferiscono parlare invece che di latino volgare di latino tardo, popolare, quotidiano, colloquiale. Il termine latino volgare trova però la sua giustificazione nel fatto per cui le tendenze innovatrici della lingua dovettero giungere dall’inurbarsi dei rustici. C’è chi tende a vedere nel latino volgare niente altro che il latino parlato da tutti gli strati della popolazione in tutti i periodi della latinità. VARIABILE DIACRONICA Latino arcaico Latino tardo EI>I - Perdita della quantità vocalica ADAE - Caduta delle consonanti finali diverse Ol>U da M - Collasso del morfologia con perdita del genere neutro, delle declinazioni, dei verbi deponenti La zona di contatto tra i due blocchi prevedi alcuni elementi di continuità come la caduta di -M finale e la trasformazione -NS->S. È necessario fornire spazio anche alle altre due coordinate ovvero la variabile diatopica (lo spazio) e quella diafasica (il livello stilistico). Il latino volgare da cui muovono le lingue romanze è il latino parlato dell’uso quotidiano, in opposizione al latino classico che riproduce la lingua letteraria cristallizzata, quale era venuto atteggiandosi nell'età della decadenza: con diversi tratti arcaici ma con molte innovazioni,
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