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Riassunto del primo capitolo di I Promessi Sposi: la minaccia di Don Rodrigo, Sintesi del corso di Letteratura

Un riassunto del primo capitolo di i promessi sposi di alessandro manzoni. Si presenta la tranquilla e pacifica vita del prete don abbondio, che viene intimidito da due scagnozzi di don rodrigo per impedirgli di celebrare il matrimonio di renzo tramaglino e lucia mondella. Perpetua, la serva di don abbondio, riesce a farlo raccontare dopo aver promesso di mantenere il segreto.

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014

Caricato il 18/09/2014

paolopocho
paolopocho 🇮🇹

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Scarica Riassunto del primo capitolo di I Promessi Sposi: la minaccia di Don Rodrigo e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! Riassunto primo cap promessi sposi E' la sera del 7 Novembre 1628 e il curato sta tornando verso casa camminando quando si imbatte in due loschi figuri: sono gli scagnozzi di Don Rodrigo, un signorotto locale, che intimano all'uomo di non celebrare il matrimonio, previsto per l'indomani, fra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella e di non far parola con nessuno della loro conversazione. Don Abbondio, cui non viene lasciata possibilità di replica, non può far altro che tornare a casa preoccupato. Lo attende Perpetua, sua serva, che subito si accorge dello stato di agitazione dell'uomo e, con un po' di insistenza, riesce infine a farsi raccontare l'accaduto dopo aver solennemente promesso di non raccontare niente a nessuno. Analisi del testo e dei personaggi I primi periodi con cui si apre il romanzo sono lunghi, piuttosto complessi a livello sintattico e interamente dedicati alla descrizione geografica dei luoghi presso cui è ambientata inizialmente la vicenda. Siamo sulle rive del lago di Como, immersi nella campagna lecchese--->cioè luoghi molto familiari al Manzoni. Dopo la presentazione dello scenario, ecco che entra in scena una figura fondamentale dell'opera, quasi il motore da cui tutta la vicenda prende avvio: Don Abbondio. Don Abbondio L'autore, attraverso poche, efficaci parole, ci offre subito un quadro abbastanza preciso della personalità del prete: egli "tornava bel bello", "diceva tranquillamente il suo ufizio", girava gli occhi "oziosamente intorno". Si capisce quindi che Don Abbondio è un uomo sostanzialmente pacifico, tranquillo, che non vuole pensieri e noie. Si è fatto prete più per volere dei parenti che per vocazione religiosa, anche perché in quei tempi appartenere al clero offriva protezione e qualche privilegio e a Don Abbondio questi parvero motivi più che validi per diventare uomo di chiesa. Si può quindi immaginare lo sconcerto dell'uomo nel trovarsi di fronte gli scagnozzi di Don Rodrigo. I bravi Alla figura dei bravi e ai molti editti emanati per contrastarne le dilaganti malefatte, Manzoni dedica parecchie righe di questo primo capitolo. Vengono elencate le "grida" con cui i governatori della Lombardia avevano più volte tentato di mettere fuori legge il loro operato, ma l'autore infine ci fa capire che nonostante "gli sforzi fatti" i bravi erano ancora presenti nel territorio lombardo e ancora in fiorente attività da fuori legge. I bravi vengono descritti fisicamente, con molti dettagli sul loro aspetto e sul loro abbigliamento. Anche il loro atteggiamento nei confronti del curato è ben chiaro al lettore: quello che parla per primo è più sicuro, più esperto. Usa l'arte della minaccia in modo sottile, e, probabilmente, è anche quello che fa più paura a Don Abbondio. L'altro si lascia andare all'invettiva, bestemmia e grida contro il prete, prima di venir zittito dal suo compare che, con molta calma, riprende il discorso in maniera fintamente gentile. Perpetua L'ultimo personaggio a fare la sua comparsa in questo primo capitolo è Perpetua, la serva di Don Abbondio. Manzoni la descrive efficacemente in poche battute: sappiamo che ha 40 anni (l'età fissata dal Concilio di Trento per le governanti dei sacerdoti) e che non si è mai sposata, forse per aver rifiutato tutti i suoi pretendenti (come sostiene lei) o forse perché nessuno l'ha mai voluta veramente (come dicono, invece, le sua amiche). E' poi nella conversazione con Don Abbondio che viene fuori meglio il carattere della donna: devota e fedele al suo padrone, gli offre buoni consigli che l'uomo non ascolta per paura delle conseguenze. Perpetua è una voce "del popolo": ha buon senso, è schietta e anche un po' pettegola.
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