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Riassunto programma storia dell’arte 5 anno, Sintesi del corso di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Riassunto degli argomenti principali trattati nel libro edizione verde compatta.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 22/05/2023

userannaaa
userannaaa 🇮🇹

2 documenti

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Scarica Riassunto programma storia dell’arte 5 anno e più Sintesi del corso in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Tra Settecento e Ottocento NEOCLASSICISMO Movimento che si sviluppa tra 1750 e il 1815 Motivo - al Barocco e Rococò (esagerazioni) - Scavi archeologici Pompei ed Ercolano 38 e 48 - Grand Tour (Inglese: Thomas Gray fa il Grand Tour) - (Italiano: Foscolo) Winckelmann: nobile semplicità e quieta grandezza imitare sensazioni dei classici (e non copiare) (Ed.Civica: anche nel restauro ci sono dei teorici, che parlano di emulare, copiare, e cose così - Canova: inoltre cerca di riportare in Italia tutte le opere perché tutte sono importanti concatenate, perché ogni opera essenziale per arrivare a quella successiva) riprendere classici: armonia, equilibrio, compostezza (Filosofia: Nietzsche) (Scienze: perfetto equilibrio? bene, è necessaio nella vita, perché quando per esempio cuociamo la carne la temperatura deve essere perfetta per evitare la denaturazione della carne, e le proteine scompaiono (benefici delle proteine) Canova: Amore e Psiche (Latino: Apuleio): Jacques Louis david: Giuramento degli Orazi: valori educativi (Storia: Hitler chiama Terzo REICH ossia impero, per riferirsi all’importanza dell’impero romano) - (Scienze Umane: Totalitarismi) Ottocento PREROMANTICISMO Goya: Il sonno della ragione genera mostri. Indica un uomo che dorme e i mostri che escono. 2 interpretazioni - neoclassica: se non facciamo attenzione alla ragione succedono cose brutte - romantica: se va via la ragione ci sono nuove entità positive “le passioni portano la ragione a nuove altezze” (Latino: Tacito ci siamo adattati al principato proprio quando abbiamo spento la ragione) (Storia: spegnere la razionalità con i Totalitarismi) - (Scienze Umane: gestione del potere) - (Inglese: 1984) (Ed. Civica: film onda) (Italiano: Foscolo preromantico, inizia questa esaltazione dell’io lirico in cui mette le sue emozioni) - (Inglese: Thoma Gray) (Filosofia: Nietzsche parla di apollineo razionale, e dionisiaco irrazionale) ROMANTICISMO E’ un’atmosfera che coinvolge molti aspetti, paesi, in modi simili e diversi basandosi però sull’esaltazione delle passioni, della natura, del sublime (non quello italiano rivolto al Risorgimento) Nasce dal 1830, e si è accomunati dal voler tornare nel passato (siamo periodo Restaurazione) e 1 rivoluzione industriale porta i lavoratori a lavorare in condizioni un po’ precarie, e ci si rende conto che la realtà non è così illuminata e razionale (come diceva Illuminismo) Realtà incontaminata e non corrotta prima (Latino: Giovenale mos maiorum età dell’oro) “le passioni portano la ragione a nuove altezze” Baudelaire Germania: Friedrich Il viandante sul mare di nebbia è l’emblema del sublime, sensazione di vuoto e piccolezza di fronte all’immensità della natura. (Filosofia: Nietzsche viandante - nichilismo attivo) (Italiano:Leopardi “Dialogo natura e islandese) (Scienze: potenza della natura e terra Tettonica) (Inglese: Wordsworth natura “i wandered lonely as a cloud2) (Latino: Plinio il Vecchio attratto dai mirabilia, muore vulcano, curiositas) (Ed. Civica: paesaggio come bene comune, Settis) (Storia: formazione Prussia sotto SOLO comando militare, Bismarck si affida solo ai soldati, senza dare importanza al popolo) - (Scienze Umane: Bismarck) Inghilterra: Turner scompone la luce in fibra evanescente, luce smaterializzata “ombra e tenebre, la sera del diluvio” potenza natura, fa catastrofi (Filosofia: vortice della vita come vortice natura) Francia: Gericault e Delacroix Romanticismo con artista engagé Gericault “Zattera della Medusa” Fatto di cronaca, zattera della Medusa naufraga nelle coste africane Gericault intervista sopravvissuti (Italiano: Verga, fa ricerca sul campo, foto) - (Storia: ricerca speranza, che morta migrazioni, sud durante politica doppia faccia durante questione meridionale) - legato alla speranza in generale (Filosofia: Marx dice che chi ripone speranza in religione fa male) - (Scienze Umane: Marx favorevole alla secolarizzazione, che cos’é) non viene data scialuppa di salvataggio (Inglese: Dickens, un po’ engaged) - (Scienze: bambini nelle workhouses non mangiano tanto, metabolismo poverini) - (Latino: Persio) Delacroix “Libertà che guida il popolo” Rappresenta il popolo che insorge (durante rivolta di Parigi 1830 per il vicario che diminuisce prezzi del pane) (Italiano: Renzo nel Tumulto milanese rivolta del pane, poi prosegui con ingenuità infatti rimangono cretini entrambi untori che vengono condannati per aver portato peste sono i figli); controlli austriaci) - (Storia: 5 giornate Milano per presenza austriaci) Donna si ispira alla Nike e fa scandalo (umanizzazione del divino) (Latino: Seneca umanizza filosofia, tipo con la prosa, e tecnicismi vari) Tanti riferimenti tipo calzino Gericault Autore engage (Inglese: Dickens, un po’ engaged) - (Scienze: bambini nelle workhouses non mangiano tanto, metabolismo poverini) - altro engage (Scienze Umane: Don Milani) poi (Filosofia: Kierkegaard 3 scelte di fronte alla libertà) - (Inglese: Joyce Dubliners, scelta ma poi immobilità come il cielo incombente plumbeo) - (Scienze Umane: fuga dalla libertà di Fromm) - (Storia: Totalitarismi, più fascismo) - (Italiano: D’annunzio) (Scienze: Grano, carboidrati) (Latino: Apuleio, Lucio sogna di diventare unuccello, modo simbolico per sorvolare sui problemi della vita) (Educazione Civica: di fronte alla scelta di partecipare al gruppo onda, la ragazza fa prevalere la sua opinione e non partecipa: PENSIERO CRITICO) Gauguin: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Gauguin è un borghese, ma non si ritrova in questa società corrotta, e ricerca natura incontaminata. Perciò viaggerà molto (Latino mos maiorum o viaggi) Opera ricca di simboli Ripercorre l’evoluzione: passato, presente, futuro (Scienze Umane: sviluppo stadiale, Bruner e Piaget) - (Italiano: fanciullino, Pascoli) - (Filosofia: Nietzsche il fanciullo nella metamorfosi) - (Latino: il primo che dà importanza al bambino e all'individualità nell’educazione è Quintiliano nell’Istitutio Oratoria) - legato allo sviluppo stadiale (Inglese: Dubliners si divide in 4 parti dall’infanzia, all’adolescenza, maturità e vecchiaia) (Scienze: mela, fruttosio isomero glucosio importante nel metabolismo, ma anche come carboidrato) (Storia: ricerca verso incontaminazione, viene sviluppata durante le campagne imperiali di Ottocento, in cui termine nazione cambia connotazione e una nazione si oppone verso l’altra società. Questa ricerca dell'incontaminazione in realtà portava aspetti negativi per la cultura che accoglie) - (Ed. Civica: colionialismo ha portato schiavi, evoluzione schiavi ieri e oggi) Divisionismo: politica e simbolista 1. 3 e paesaggio 2. massa persine non troppo aggettante e paesaggio ancora presente 3. hanno preso coscienza della loro condizione (Filosofia: Marx) - (Italiano: Verismo Verga non vedeva però possibilità di riscatto) - (Latino: Fedro che era rassegnato) - (Inglese: invece lui vede cambiamento, però da parte dei borghesi che devono aiutare i poveri)- (Scienze: metabolismo) - (Scienze Umane: Welfare State, garantisce istituzioni per tutela dei bisogni fondamentali; tipo donna che aveva partorito sarebbe stata assicurata da una tutela che le garantiva il lavoro) - (Ed. Civica: il pensiero critico garantisce possibilità ribalta) Nel 1920 arriva a Milano e il sindaco socialista vuole acquistarlo per proprietà della città di Milano (Storia: nascita Partito socialista 92, età Giolittiana, ha contatti con PSI) SECESSIONISMO ci si voleva staccare dalla bruttezza imposta dall’industrializzazione sugli oggetti: così ci si allontana dalla bruttezza positivista e si rinnova l'idea di bellezza (design) Gaudi: Klimt: apprende in modo non tradizionale e si allontana da questo, tanta natura, no prospettiva, periodo aureo che copre la crisi che tutti si staccano dalla tradizione Film su klimt: opera fatta da klimt ritraeva la zia, e fu sequestrata dai nazisti, poi l’austria lo riprende però la nipote lo vuole “WOMAN IN GOLD” AVANGUARDIE STORICHE Comprendoo artisti eterogenei, e tutti però riprenderanno caratteristiche del post impressionismo E’ importante il contesto: la fiducia nella verità assoluta, positivismo, nel 900, era eccessiva e si mette in crisi il periodo di certezza totale (Nietzsche, Freud, Einstein, Pirandello - condizione umana non è definibile, perché è tutto relativo-) Anche in arte succede: si presenta la soggettività rompere con la tradizione Espressionisti: uso antinaturalistico del colore 1905: Fauves (Matisse) e Die Brucke (Kierchner) Matisse: rappresenta la danza cosmica e soggettività del tempo, energia continua (Inglese: Joyce in letteratura rappresenta la relatività) (Italiano: Pirandello soggettività del tempo - Svevo influenzato da Freud) (Scienze Umane: in questo tempo viene messo al centro il bambino e la sua soggettività, scuole nuove tipo Freinet dà la possibilità di fare i propri libri, Claparède, Ferriere) (Filosofia: Nietzsche prospettivismo) (Storia: degenerazione razionalità ha portato catastrofi - PER OPPOSIZIONE l'oggettività del tempo con taylorismo ) (Latino: Tacito oggettivo per opposizione - Lucano soggettivo) energia continua- (Scienze: prodotta dal metabolismo) Munch: l’urlo di Munch, angoscia, pessimismo cosmico (che ha durante la vita), persone che lo lasciano solo (Filosofia: angoscia Kierkegaard) (Italiano: pessimismo cosmico Leopardi Dialogo natura e islandese) (Scienze: vulcanismi) quindi se da una parte natura provoca angoscia, terrore, dall’altra (Inglese: Wordsworth) ci sono 2 persone che lo isolano (Scienze Umane: norme e devianza sociale con ingroup e outgroup) e dall’altra parte (Latino: Seneca fa secessus e quindi isolamento a livello politico positivo perché così pensi a te stesso - come usi la tua vita) isolamento a livello storico (Storia: politica protezionistiche come Italia durante fascismo - America Wilson e repupubblicani ciao ciao) (Ed. Civica: carcerati) Futurismo: movimento nato in Italia, Manifesto 1909 con Marinetti vogliono sovrastare, sono spinti dal progresso e industrie sempre più sviluppate Boccioni Forme uniche della continuità nello spazio: Città che sale: compenetrazione, simultaneità, contemporaneità di quello che succede, dinamismo, coinvolgere spettatore; (Ed. Civica: rispetto ambiente, non si aveva perché si costruiva un sacco, impalcature) (Italiano: due manifesti del Futurismo) (Inglese: Orwell si oppone alla sopraffazione quando ad esempio deve lavorare ma si rifiuta) (Storia: interventisti della 1 guerra mondiale ed entrata) (Filosofia: Nietzsche volontà di potenza - Schopenhauer realtà è caos) (Scienze Umane: il bambino è spinto all’apprendimento naturalmente) (Scienze: forza del vulcano) (Latino: Giovenale ha questa forza dirompente indignatio) Balla: Dinamismo cane al guinzaglio: compenetrazione Cubismo: Picasso - periodo blu - periodo rosa - protocubismo - cubismo analitico - cubismo sintetico Dadaismo Giovani si rifugiano in Svizzera e si oppongono alla guerra, scrivendo un anti-manifesto La parola Dada non vuol dire nulla Duchamp realizza il re demade : presentazione della realtà in cui l’oggetto viene decontestualizzato dal suo contesto - La Fontaine Storia: totalitarismi Scienze umane: totalitarismi Filosofia: Nietzsche - Arendt “banalità del male” Inglese: Orwell Latino: Nerone secondo Tacito, fatto per dilettare uno e far star male i molti Scienze:strumentalizzazione natura da uomo biotech Surrealismo attività onirica senza razionale Dalì Winckelmann, Mengs, Canova, Thorvaldsen, operarono a Roma, che divenne, nella seconda metà del Settecento, la capitale incontrastata del neoclassicismo, il baricentro dal quale questo nuovo gusto si irradiò per tutta Europa. L’Italia, nel Settecento, fu la destinazione obbligata di quel «Grand Tour», che rappresentava, per la nobiltà e gli intellettuali europei, una fondamentale esperienza di formazione del gusto e dell’estetica artistica. Roma, in particolare, ove si stabilirono scuole ed accademie di tutta Europa, divenne la città dove avveniva l’educazione artistica di intere generazioni di pittori e scultori. Tra questi vi fu anche il David, che rappresentò il pittore più ortodosso del nuovo gusto neoclassico. Con l’opera di David, il neoclassicismo divenne lo stile della Rivoluzione Francese e ancor più divenne, in seguito, lo stile ufficiale dell’impero di Napoleone. Dalla fine del Settecento la nuova capitale del neoclassicismo non fu più Roma ma Parigi. Il neoclassicismo tende a scomparire subito dopo il 1815, con la sconfitta di Napoleone. Nei decenni successivi venne progressivamente sostituito dal Romanticismo che, al 1830, ha definitivamente soppiantato il neoclassicismo. Tuttavia, pur se non rappresenta più l’immagine di un’epoca, il neoclassicismo di fatto sopravvisse, come fatto stilistico, per quasi tutto l’Ottocento, soprattutto nella produzione aulica dell’arte ufficiale e di stato, e nelle Accademie di Belle Arti. Massimo teorico del neoclassicismo fu il Winckelmann. Nei suoi scritti egli affermava il primato dello stile classico (soprattutto greco, che lui idealizzava al di là della realtà storica), quale mezzo per ottenere la bellezza «ideale» contraddistinta da «nobile semplicità e calma grandezza». Winckelmann considerava l’arte come espressione di «un’idea concepita senza il soccorso dei sensi». Un’arte, quindi, tutta cerebrale e razionale, purificata dalle passioni, e fondata su canoni di bellezza astratta. Le sue teorie artistiche trovarono un riscontro immediato nell’attività scultorea di Antonio Canova e di Thorvaldsen. La scultura, più di ogni altra arte, sembrò adatta a far rivivere la classicità. Nella scultura neoclassica si avverte il legame più diretto ed immediato con l’idea di bellezza classica. I caratteri della scultura neoclassica sono la perfezione di esecuzione, la estrema levigatezza del modellato, la composizione molto equilibrata e simmetrica, senza scatti dinamici. La pittura neoclassica si riaffidò agli strumenti del naturalismo rinascimentale: la costruzione prospettica, il volume risaltato con il chiaroscuro, la precisione del disegno, immagini nitide senza giochi di luce ad effetto, la mancanza di tonalismi sensuali. I soggetti delle opere d’arte neoclassiche divennero personaggi e situazioni tratte dall’antichità classica e dalla mitologia. La storia antica, quindi, divenne un serbatoio di immagine allegoriche da utilizzare come metafora sulle situazioni del presente. Ciò è maggiormente avvertibile per un pittore come il David, nei cui quadri la storia del passato è solo un pretesto, o una metafora, per proporre valori ed idee per il proprio tempo. Opere: Antonio Canova, Amore e Psiche pag. 16 - Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi pag. 24 WINCKELMANN CANOVA JACQUES LOUIS DAVID PREROMANTICISMO GOYA ROMANTICISMO Il Romanticismo Il romanticismo è un movimento artistico dai contorni meno definiti rispetto al Neoclassicismo. Benché si affermi in Europa dopo che il Neoclassicismo ha esaurito la sua vitalità, ossia intorno al 1830, in realtà era nato molto prima. Le prime tematiche che lo preannunciavano sorsero già verso la metà del XVIII secolo (fermenti preromantici). Esse, tuttavia, rimasero in incubazione durante tutto lo sviluppo del neoclassicismo, per riapparire e consolidarsi solo nei primi decenni dell’Ottocento. Il romanticismo ha poi cominciato ad affievolirsi verso la metà del XIX secolo, anche se alcune sue suggestioni e propaggini giungono fino alla fine del secolo (e oltre: Romanticismo: costante di cultura). Il romanticismo è un movimento che si definisce bene proprio confrontandolo con il neoclassicismo. In sostanza, mentre il neoclassicismo dà importanza alla razionalità umana, il romanticismo rivaluta la sfera del sentimento, della passione ed anche della irrazionalità. Il neoclassicismo è profondamente laico, e persino ateo; per contro il romanticismo è un movimento di grandi suggestioni religiose. Il neoclassicismo aveva preso come riferimento la storia classica; il romanticismo, invece, guarda alla storia del medioevo, rivalutando questo periodo che, fino ad allora, era stato considerato buio e barbarico. Infine, mentre il neoclassicismo impostava la pratica artistica sulle regole e sul metodo, il romanticismo rivalutava l’ispirazione ed il genio individuale. È da considerare, inoltre, che, mentre il neoclassicismo è uno stile internazionale, ed in ciò rifiuta le espressioni locali considerandole folkloristiche, ossia di livello inferiore, il romanticismo si presenta con caratteristiche differenziate da nazione a nazione. Così, di fatto, risultano differenti il romanticismo inglese da quello francese, o il romanticismo italiano da quello tedesco, e così via. Il romanticismo, in realtà, a differenza del neoclassicismo, non è uno stile, in quanto non si fonda su dei princìpi formali definiti. Esso può essere invece considerato una poetica “(un modo di sentire” - Baudelaire-), in quanto, più che alla omogeneità stilistica, tende alla omogeneità dei contenuti. Questi contenuti della poetica romantica sono sintetizzabili in quattro grandi categorie: 1. l’armonia dell’uomo nella natura 2. il sentimento religioso 3. la rivalutazione dei caratteri nazionali dei popoli 4. il riferimento alle storie del medioevo. Il sublime conosce la sua prima definizione teorica grazie a E. Burke, nel 1756, con un saggio dal titolo: Ricerca filosofica sulla origine delle idee del sublime e del bello. Burke considera il bello e il sublime tra loro opposti. Il sublime non nasce dal piacere della misura e della forma bella, né dalla contemplazione disinteressata dell’oggetto, ma ha la sua radice nei sentimenti di paura e di orrore suscitati dall’infinito, dalla dismisura, da «tutto ciò che è terribile o riguarda cose terribili» (per es. il vuoto, l’oscurità, la solitudine, il silenzio, ecc.; riprendendo questi esempi Kant dirà: sono sublimi le alte querce e belle le aiuole; la notte è sublime, il giorno è bello). Si ha pertanto quel sentimento misto di sgomento e di piacere che è determinato sia dall’assolutamente grande e incommensurabile (la serie infinita dei numeri o l’illimitatezza del tempo e dello spazio: sublime matematico), sia dallo spettacolo dei grandi sconvolgimenti e fenomeni naturali che suscitano nell’uomo il senso della sua fragilità e finitezza (sublime dinamico). (Vedi libro il Sublime, il genio pag. 54-55). Uno dei tratti più caratteristici del romanticismo è la rivalutazione del lato passionale ed istintivo dell’uomo. Questa tendenza porta a ricercare le atmosfere buie e tenebrose, il mistero, le sensazioni forti, l’orrido ed il pauroso. L’artista romantico ha un animo ipersensibile, sempre pronto a continui turbamenti. L’artista non si sente più un borghese, ma inizia a comportarsi sempre più in modo anticonvenzionale. In alcuni casi, sono decisamente asociali e amorali. Sono artisti disperati e maledetti, che alimentano il proprio genio di trasgressioni ed eccessi. L’artista romantico è un personaggio fondamentalmente pessimista. Vive il proprio malessere psicologico con grande drammaticità. E il risultato di questo atteggiamento è un arte che, non di rado, ricerca l’orrore, come in alcuni quadri di Gericault che raffigurano teste di decapitati o nelle visioni allucinate di Goya quali «Saturno che divora i figli». L’arte romantica riscopre anche la sfera religiosa, dopo un secolo, il Settecento, che era stato fortemente laico ed anticlericale. Negli stessi anni iniziava, reale condizione sociale delle classi povere ed emarginate. Il realismo ebbe infatti una eredità nel realismo socialista, che si è sviluppato nel XX secolo presso quegli stati, come la Russia e la Cina, che hanno scelto il socialismo reale come forma di governo. Opere: Gustave Courbet, Gli spaccapietre, p.80 Il funerale a Ornans pag.81 – IMPRESSIONISMO L’Impressionismo L’impressionismo è un movimento pittorico francese che nasce intorno al 1860 a Parigi. È un movimento che deriva direttamente dal Realismo, in quanto come questo si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Ma, rispetto al realismo, non ne condivide l’impegno ideologico o politico: non si occupa dei problemi, ma solo dei lati gradevoli della società del tempo. La vicenda dell’Impressionismo è quasi una cometa che attraversa la storia dell’arte, rivoluzionandone completamente soprattutto la tecnica. Dura poco meno di venti anni: al 1886 l’impressionismo può già considerarsi una esperienza chiusa. Esso, tuttavia, lascia una eredità con cui faranno i conti tutte le esperienze pittoriche successive. Non è azzardato dire che è l’impressionismo ad aprire la storia dell’arte contemporanea. La tecnica impressionista nasce dalla scelta di rappresentare solo e soltanto la realtà sensibile. Evita qualsiasi riferimento alla costruzione ideale della realtà per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione. E per far ciò, cerca di riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile. Dal punto di vista della poetica, l’Impressionismo sembra indifferente ai soggetti. In realtà, proprio perché può rendere piacevole qualsiasi cosa rappresenti, l’impressionismo divenne lo stile della dolce vita parigina di quegli anni. Non c’è, nell’impressionismo, alcuna romantica evasione verso mondi idilliaci, sia rurali sia mitici; c’è invece una volontà dichiarata di calarsi interamente nella realtà urbana di quegli anni, per evidenziarne tutti i lati positivi e piacevoli. I protagonisti dell’impressionismo furono soprattutto pittori francesi. Tra essi, il più impressionista di tutti, fu Claude Monet. Gli altri grandi protagonisti furono: Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro e, seppure con qualche originalità, Edgar Degas. Un posto separato lo occupano, tra la schiera dei pittori definiti impressionisti: Edouard Manet, che fu in realtà il precursore del movimento, e Paul Cézanne, la cui opera è quella che per prima supera l’impressionismo degli inizi. Date fondamentali per seguire lo sviluppo dell’impressionismo sono: 1863: Eduard Manet espone «La colazione sull’erba» 1874: anno della prima mostra dei pittori impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar 1886: anno dell’ottava e ultima mostra impressionista. Punti fondamentali per seguire le specificità dell’impressionismo sono: 1. il problema della luce e del colore 2. la pittura en plein air (favorita dall’invenzione dei tubetti) 3. l’esaltazione dell’attimo fuggente 4. i soggetti urbani 5. Impressione retinica Il rinnovamento della tecnica pittorica, iniziata da Manet, parte proprio dalla scelta di rappresentare solo la realtà sensibile. Su questa scelta non poca influenza ebbero le scoperte scientifiche di quegli anni. Il meccanismo della visione umana divenne sempre più chiaro, e si capì meglio il procedimento ottico di percezione dei colori e della luce. (Teorie di Chevreul, che verranno poi applicate scientificamente nel postimpressionismo, soprattutto da Seurat e Signac – tecnica Pointilliste) Per far ciò, adottano le seguenti tecniche: 1. utilizzano solo colori puri; 2. non diluiscono i colori per realizzare il chiaro-scuro, che nelle loro tele è del tutto assente; 3. per esaltare la sensazione luminosa, accostano colori complementari; 4. non usano mai il nero; 5. anche le ombre sono colorate. La pittura, così come concepita dagli impressionisti, era solo colore. Essi, pertanto, riducono, e in alcuni casi sopprimono del tutto, la pratica del disegno. Questa scelta esecutiva si accostava alla altra caratteristica di questo movimento: le realizzazioni dei quadri al di fuori degli atelier , ma direttamente sul posto. È ciò che, con termine usuale, viene definito en plein air . La scelta dei pittori impressionisti di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee, portò questo stile ad esaltare su tutto la sensazione dell’ attimo fuggente . L’impressionismo è il primo movimento pittorico che ha un atteggiamento positivo nei confronti della città. E di una città in particolare: Parigi. La capitale francese, sul finire dell’Ottocento è, sempre più, la città più importante e gaudente d’Europa. In essa si raccolgono i maggiori intellettuali ed artisti, ci sono i maggiori teatri e locali di spettacolo, si trovano le cose più eleganti e alla moda, si possono godere di tutti i maggiori divertimenti del tempo. Opere; Edouard Manet, Colazione sull’erba, pag 110 Olympia, 112, Claude Monet, Impressione, sole nascente 115– la cattedrale di Rouen (serie)118 – Renoir, Degas, L’Assenzio, 122, Ballo al Moulin de la Galette pag. 126. MANET MONET DEGAS RENOIR POSTIMPRESSIONISMO Il postimpressionismo (SCHEDA) 1886/1900 arco temporale i cui protagonisti gettano le basi per il ‘900 e le avanguardie storiche • 1886 ultima mostra impressionista > alcuni artisti che avevano partecipato alle 8 mostre giungono a soluzioni differenti • Tutti vanno oltre il dato naturale • In Francia >> Georges Seurat >> NEOIMPRESSIONISMO >> Pointillisme >>> leggi di Chevreul > positivismo> fiducia nella scienza> rimandi al rinascimento • La grande Jatte tema vicino agli impressionisti ma lontano negli intenti (non attimo fuggente ma staticità, congelamento, no movimento) • In Italia>>>>DIVISIONISMO >>> Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo DUE DECLINAZIONI: una simbolista (letteraria) e una sociale (nascita socialismo, diritti lavoratori) >>>> tecnica meno puntinista più filamentosa >>> anticipa FUTURISMO • Paul Cézanne>> precursore del CUBISMO cerca l’essenza delle cose, approccio più razionale/formale la realtà viene colta nelle forme geometriche (cono cilindro sfera) • Vincent Van Gogh e Paul Gauguin privilegiano una pittura che esprima la loro interiorità, la soggettività. Gauguin più simbolista e primitivista, Van Gogh anticipa L’ESPRESSIONISMO pennellate vorticose che esprimono angoscia e male di vivere, uso antinaturalistico ed emotivo del colore Con il nome di Liberty si intende un vasto movimento artistico che, tra fine Ottocento ed inizi Novecento, interessò soprattutto l’architettura e le arti applicate. Il fenomeno prese nomi diversi, a seconda delle nazioni in cui sorse. In Francia prese il nome di «Art Nouveau», il Germania il nome di «Jugendstil», in Austria fu denominato «Secessione», in Spagna «Modernismo». In Italia ebbe inizialmente il nome di «Floreale», per assumere poi il più noto nome di «Liberty», così come veniva chiamato in Inghilterra. L’industrializzazione della seconda metà del XIX secolo portarono alla fine di molte attività artigianali, le campagne si spopolarono e le città non sono preparate ad accogliere queste grandi masse: il lavoro in fabbrica, al quale cominciavano ad essere addette anche le donne, si dimostrava faticoso e anche alienante. La produzione industriale di serie era molto scadente, di basso costo e pessima qualità. Negli ambienti artistici si sente la necessità di dare maggiore cura e bellezza a tali oggetti, mobili, complementi d’arredo, in modo da conciliare arte e produzione industriale (decorativismo). Nello stesso tempo vengono poste le basi per un’arte più moderna e in linea con i tempi. E’ così che l’Art Nouveau diventa in breve il gusto di tutta un’epoca, incarnando le contraddizioni di una società che sta precipitando sempre più verso la catastrofe che sarà la Prima guerra mondiale. Nato inizialmente in Belgio, grazie all’architetto Victor Horta, il Liberty si diffuse presto in tutta Europa, divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa. Esso si fondò sul concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione. Adottando le nuove tecniche di produzione industriale, ed i nuovi materiali, quali il ferro, il vetro e il cemento, di fatto il Liberty giunse per la prima volta alla definizione di una nuova progettualità: quella progettualità che definiamo industrial design. In spagna la corrente prende il nome di Modernismo e si realizza soprattutto nell’architettura con Antoni Gaudì architetto visionario e dalla grande creatività, fa convivere forme naturali (zoomorfismo, fitomorfismo) e un particolare uso del colore. Importanti i suoi progetti realizzati per case private a Barcellona e la celeberima “Sagrada Familia, grande cattedrale unica nel suo genere, ancora incompiuta. Il Liberty nacque dal rifiuto degli stili storici del passato, cercando invece ispirazione nella natura e nelle forme vegetali, creando uno stile nuovo, totalmente originale rispetto a quelli allora in voga. Caratteri distintivi del Liberty divennero l’accentuato linearismo e l’eleganza decorativa. Gustav Klimt (1862-1918) è il maggiore esponente della Secessione viennese. La sua pittura, benché abbia una cifra stilistica molto originale, (che si ispira tra l’altro all’arte italiana del rinascimento, così come ai mosaici ravennati) si basa spesso su soggetti di tipo simbolico: quali «Le tre età della vita», «Salomè», «Danae», «Giuditta», eccetera. Klimt elaborò uno stile inconfondibile molto originale e personale. Reinterpretando elementi della tradizione gotica e bizantina, egli componeva i suoi quadri come fossero dei mosaici o degli arabeschi. Faceva largo uso dell’oro, spesso utilizzato per lo sfondo, e di colori molti vivaci e puri. Le sue figure, connotate da torsioni e deformazioni che già preannunciano l’espressionismo, appaiono all’interno di tessuti coloristici molto vivaci e tendenti al bidimensionale. Ne risulta una spazialità del tutto inedita, in cui le immagini appaiono sospese tra realtà e sogno, in una dimensione dove il tempo sembra sciogliersi nel silenzio e con un preziosismo che pare “nascondere” sotto la sua pelle decorata, le inquietudini del tempo. Opere: (secessione viennese) Klimt, Giuditta pag. 185 – collegamento film Woman in gold Caratteri generali sul Novecento KLIMT AVANGUARDIE STORICHE Concetto di avanguardia Per la parte introduttiva alle avanguardie https://jamboard.google.com/d/19nhftjpjnAV1TiEbl7akS3iThwcvhUQb42vwtxVWf5c/viewer?f=0 L’Espressionismo Alla nascita dell’Espressionismo contribuirono diversi artisti operanti negli ultimi decenni dell’Ottocento. In particolare possono essere considerati dei pre-espressionisti: Van Gogh, Gauguin, Munch ed Ensor. In questi pittori sono già presenti molti degli elementi che costituiscono le caratteristiche più tipiche dell’espressionismo: l’accentuazione cromatica, il tratto forte ed inciso, la drammaticità dei contenuti. Opere: Edvard Munch, Il grido (o l’urlo)p.198 Il termine espressionismo indica, in senso molto generale, un’arte dove prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà, così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. In tal senso, il termine espressionismo prende una valenza molto universale. Al pari del termine «classico», che esprime sempre il concetto di misura ed armonia, o di «barocco» che caratterizza ogni manifestazione legata al fantasioso o all’irregolare, il termine «espressionismo» è sinonimo di deformazione. Nell’ambito delle avanguardie storiche, con il termine espressionismo indichiamo una serie di esperienze sorte soprattutto in Germania, che divenne la nazione che più si identificò, in senso non solo artistico, con questo fenomeno culturale. Il primo movimento che può essere considerato espressionista, nacque però in Francia nel 1905: i Fauves . Con questo termine vennero dispregiativamente indicati alcuni pittori, che esposero presso il Salon d’Automne quadri dall’impatto cromatico molto violento. Fauves, in francese, significa «belve». Di questo gruppo facevano parte Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet ed altri. La loro caratteristica era il colore, steso in tonalità pure. Le immagini che loro ottenevano erano sempre autonome rispetto alla realtà. Il dato visibile veniva reinterpretato con molta libertà, traducendo il tutto in segni colorati che creavano una pittura molto decorativa. (Gioia di vivere) Nello stesso anno, il 1905, che comparvero i Fauves si costituì a Dresda, in Germania, un gruppo di artisti che si diede il nome «Die Brücke» (il Ponte). I principali protagonisti di questo gruppo furono Ernest Ludwig Kirchner e Emil Nolde. In essi sono presenti i tratti tipici dell’espressionismo: la violenza cromatica e la deformazione caricaturale, ma in più vi è una forte carica di drammaticità, che, ad esempio, nei Fauves non era presente. Nell’espressionismo nordico, infatti, prevalgono sempre temi quali il disagio esistenziale, l’angoscia psicologica, la critica ad una società borghese ipocrita e ad uno stato militarista e violento. Alla definizione dell’espressionismo nordico fu determinante il contributo di pittori quali Munch ed Ensor. E, proprio da Munch, i pittori espressionisti presero la suggestione del fare pittura come esplosione di un grido interiore. Un grido che portasse in superficie tutti i dolori e le sofferenze umane ed intellettuali degli artisti del tempo. (Un secondo gruppo espressionista si costituì a Monaco, nel 1911: «Der Blaue Reiter» (Il Cavaliere Azzurro). Principali ispiratori del movimento furono Wassilj Kandiskij e Franz Marc. Con questo movimento l’espressionismo prese una svolta decisiva. Nella pittura fauvista, o dei pittori del gruppo Die Brücke, la tecnica era di rendere «espressiva» la realtà esterna, così da farla coincidere con le risonanze interiori dell’artista. Der Blaue Reiter propose invece un’arte dove la componente principale era l’espressione interiore dell’artista, che, al limite, poteva anche ignorare totalmente la realtà esterna a se stesso. Da qui, ad una pittura totalmente astratta, il passo era breve. Ed infatti, fu proprio Wassilj Kandiskij il primo pittore a scegliere la strada dell’astrattismo totale. ) Il gruppo Der Blaue Reiter si dissolse in breve tempo. La loro ultima mostra avvenne nel 1914. In quell’anno scoppiò la guerra, e Franz Marc, partito per il fronte, morì nel 1916. Il termine espressionismo nacque come alternativa alla definizione di impressionismo. Le differenze tra i due movimenti sono sostanziali e profonde. L’impressionismo rimase sempre legato alla realtà esteriore. L’artista impressionista limitava la sua sfera di azione all’interazione che c’è tra la luce e l’occhio. In tal modo, cercava di rappresentare la realtà con una nuova sensibilità, cogliendo solo quegli effetti luministici e coloristici che rendono piacevole ed interessante uno sguardo sul mondo esterno. L’espressionismo, invece, rifiutava il concetto di una pittura sensuale (ossia di una pittura tesa al piacere del senso della vista), spostando la visione dall’occhio all’interiorità più profonda dell’animo umano. Un’altra profonda differenza divide i due movimenti. L’impressionismo è stato sempre connotato da un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Era alla ricerca del bello, e proponeva immagini di indubbia gradevolezza. Di una vita connotata da ritmi piacevoli, e vissuta quasi con spensieratezza. Totalmente opposto è l’atteggiamento dell’espressionismo. La sua matrice di fondo rimane sempre profondamente drammatica. Quando l’artista espressionista vuol guardare dentro di sé, o dentro gli altri, trova sempre toni foschi e cupi. Al suo interno trova l’angoscia, dentro gli altri Opere: Pablo Picasso, Les demoiselles d’Avignon, pag. 214, Ritratto di Ambroise Vollard ,215, natura morta con sedia impagliata, 216, Guernica 218 Il Futurismo Il Futurismo è un’avanguardia storica di matrice totalmente italiana. Nato nel 1909, grazie al poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, il Futurismo divenne in breve tempo il movimento artistico di maggior novità nel panorama culturale italiano. Si rivolgeva a tutte le arti, comprendendo sia poeti che pittori, scultori, musicisti, e così via, proponendo in sostanza un nuovo atteggiamento nei confronti del concetto stesso di arte. Ciò che il futurismo rifiutava era il concetto di un’arte élitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica. Proponeva invece un balzo in avanti, per esplorare il mondo del futuro, fatto di parametri quali la modernità, contro l’antico, la velocità, contro la stasi, la violenza, contro la quiete, il movimento e così via. In sostanza il futurismo si connota già al suo nascere come un movimento che ha due caratteri fondamentali: - l’esaltazione della modernità - l’impeto irruento del fare artistico. Il futurismo ha una data di nascita precisa: il 20 febbraio 1909. In quel giorno, infatti, Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sul «Figaro», giornale parigino, il Manifesto del Futurismo. In questo scritto sono già contenuti tutti i caratteri del nuovo movimento. Dopo una parte introduttiva, Marinetti sintetizza in undici punti i principi del nuovo movimento. (vedi manifesto) pagina 224-5 In un altro suo scritto, Marinetti disse come doveva essere l’artista futurista. «Chi pensa e si esprime con originalità, forza, vivacità, entusiasmo, chiarezza, semplicità, agilità e sintesi. Chi odia i ruderi, i musei, i cimiteri, le biblioteche, il culturismo, il professoralismo, l’accademismo, l’imitazione del passato, il purismo, le lungaggini e le meticolosità. Chi vuole svecchiare, rinvigorire e rallegrare l’arte italiana, liberandola dalle imitazioni del passato, dal tradizionalismo e dall’accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei giovani». Il fenomeno del Futurismo ha quindi una spiegazione genetica molto chiara. La cultura dell’Ottocento era stata troppo condizionata dai modelli storici. Il passato, specie in Italia, era divenuto un vincolo dal quale sembrava impossibile affrancarsi. Oltre ciò, la tarda cultura ottocentesca si era anche caratterizzata per quel decadentismo, che proponeva un’arte fatta di estasi pensose, quale fuga dalla realtà nel mondo dei sogni. Contro tutto ciò insorse il futurismo, cercando un’arte che esprimesse vitalità e ottimismo, per costruire un mondo nuovo basato su una nuova estetica. L’adesione al futurismo coinvolse molte delle giovani leve di artisti, tra cui numerosi pittori, che crearono nel giro di pochi anni uno stile futurista ben chiaro e preciso. Tra essi, il maggior protagonista fu Umberto Boccioni, al quale si affiancarono Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo e Carlo Carrà. Il movimento ebbe due fasi, separate dalla prima guerra mondiale. Lo scoppio della guerra disperse molti degli artisti protagonisti della prima fase del Futurismo. Boccioni morì nel 1916 in guerra, altri artisti passarono alla Metafisica o a percorsi altri. Uno dei tratti più tipici del futurismo è proprio la grande produzione di manifesti. Attraverso questi scritti, gli artisti dichiaravano i propri obiettivi, e gli strumenti per ottenerli. Essi risultano, quindi, molto importanti per la comprensione del movimento. Da essi è possibile non solo valutare le intenzioni degli artisti, ma anche in che misura le intenzioni si sono attuate nella loro produzione reale. 1911. Nel Manifesto tecnico della pittura futurista, si legge: Il gesto, per noi, non sarà più un momento fermato del dinamismo universale: sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale. Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari. In questo passo si coglie già uno dei principali fondamenti della pittura futurista: l’intenzione di rappresentare non degli oggetti statici, ma degli oggetti in continuo movimento. E cercando soprattutto di rappresentarli dando l’idea del loro dinamismo. La sensazione dinamica doveva ricercarsi moltiplicando le immagini, scomponendole e ricomponendole secondo le direzioni del loro movimento. «I nostri corpi entrano nei divani, e i divani entrano in noi»: la frase esprime con estrema chiarezza uno dei tratti più tipici del futurismo: la scelta di intersercare le immagini, arrivando ad una rappresentazione di sintesi, dove tutte le cose si compenetrano tra loro, creando un nuovo tipo di spazialità. Parte del manifesto è ovviamente dedicata allo stile, affermando che la nuova pittura deve basarsi sulla scomposizione del colore, già attuata dai divisionisti. Ma il divisionismo deve essere solo uno strumento, non un fine della rappresentazione. La scomposizione dei colori (che loro definiscono «complementarismo congenito»), non solo deve esaltare la sensazione di dinamicità, ma deve contribuire a quella nuova spazialità, dove è proprio la luce, insieme al moto, a far compenetrare gli oggetti tra loro. Il manifesto si conclude con una sintesi finale, espressa in quattro punti: NOI PROCLAMIAMO: 1. Che il complementarismo congenito è una necessità assoluta nella pittura, come il verso libero nella poesia e come la polifonia nella musica; 2. Che il dinamismo universale deve essere reso come sensazione dinamica; 3. Che nell’interpretazione della Natura occorre sincerità e verginità; 4. Che il moto e la luce distruggono la materialità dei corpi. La pittura futurista ha molte analogie con il cubismo, e qualche notevole differenza. Il cubismo scomponeva l’oggetto in varie immagini, e poi le ricomponeva in una nuova rappresentazione. Il futurismo non intersecava diverse immagini della stessa cosa, ma interseca direttamente diverse cose tra loro. Il risultato stilistico a cui si giungeva era, però, molto simile ed affine. Del resto, non bisogna dimenticare che gli artisti futuristi erano ben a conoscenza di ciò che il cubismo faceva in Francia. Non solo perché il futurismo nacque, di fatto, a Parigi con Marinetti, ma anche perché uno di loro, Gino Severini, viveva ed operava nella capitale francese. Ciò che invece distingue principalmente i due movimenti, fu soprattutto il diverso valore dato al tempo. Come detto, la dimensione temporale era già stata introdotta nella pittura dal cubismo. Ma si trattava di un tempo lento, fatto di osservazione, riflessione e meditazione. Il futurismo ha invece il culto del tempo veloce . Del dinamismo che agita tutto, e deforma l’immagine delle cose. Nei quadri futuristi la velocità si traduceva in linee di forza rette, che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto che correva a grande velocità. Mentre, in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini, messe in sequenza tra loro. Così che le innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro, non appartengono a più persone, ma sempre alla stessa bambina, vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»). L’interesse per le immagini in movimento viene anche dagli studi di Muybridge sull’otturatore fotografico. Opere: Giacomo Balla, Dinamismo di un cane al guinzaglio p. 235 – Umberto Boccioni, La città che sale, p. 229 Forme uniche della continuità nello spazio p. 232 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------- L’Astrattismo (non abbiamo avuto il tempo di farlo, lo lascio comunque, potete leggerlo) Nelle arti figurative il concetto di astratto assume il significato di «non reale». L’arte astratta è quella che non rappresenta la realtà. L’arte astratta crea immagini che non appartengono alla nostra esperienza visiva. Essa, cioè, cerca di esprimere i propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori, senza imitare la realtà concreta in cui noi viviamo. L’astratto, in tal senso, nasce agli inizi di questo secolo. Ma esso era già presente in molta produzione estetica precedente, anche molto antica. Sono astratte sia le figurazioni che compaiono sui vasi greci più antichi, sia le miniature altomedievali, solo per fare alcuni esempi. In questi casi, però, la figurazione astratta aveva un solo fine estetico ben preciso: quello della decorazione. L’arte astratta di questo secolo ha, invece, un fine completamente diverso: quello della comunicazione. Vuole esprimere contenuti e significati, senza prendere in prestito nulla dalle immagini già esistenti intorno a noi. L’Astrattismo nasce quando nei quadri non vi è più alcun riferimento alla realtà. Nasce quando i pittori procedono in maniera totalmente autonoma rispetto alle forme reali, per cercare e trovare forme ed immagini del tutto inedite e diverse da quelle già esistenti. In questo caso, l’Astrattismo ha un procedimento che non è più definibile di astrazione, ma diviene totale invenzione. L’Astrattismo nasce intorno al 1910, grazie al pittore russo Wassilj Kandinskij. Egli operava, in quegli anni, a Monaco dove aveva fondato «Der Blaue Reiter». Il suo astrattismo conserva infatti una matrice fondamentalmente espressionistica. È teso a suscitare emozioni interiori, utilizzando solo la capacità dei colori di trasmettere delle sensazioni. Da questo momento, la nascita dell’Astrattismo ha la forza di liberare la fantasia di molti artisti, che si sentono totalmente svincolati dalle norme e dalle convenzioni fino ad allora imposte al fare artistico. I campi in cui agire per nuove sperimentazioni si aprono a dismisura. E le direzioni in cui 1909, anno di nascita del Futurismo. Ma rispetto a quest’ultimo movimento, la Metafisica si colloca decisamente agli antipodi. Nel Futurismo è tutto dinamismo e velocità; nella Metafisica predomina la stasi più immobile. Non solo non c’è la velocità, ma tutto sembra congelarsi in un istante senza tempo, dove le cose e gli spazi si pietrificano per sempre. Il Futurismo vuol rendere l’arte un grido alto e possente; nella Metafisica predomina invece la dimensione del silenzio più assoluto. Il Futurismo vuole totalmente rinnovare il linguaggio pittorico; la Metafisica si affida invece agli strumenti più tradizionali della pittura: soprattutto la prospettiva. Si potrebbe pensare che la Metafisica sia alla fine solo un movimento di retroguardia, fermo a posizioni accademiche. E invece riesce a trasmettere messaggi totalmente nuovi, la cui carica di suggestione è immediata ed evidente. Le atmosfere magiche ed enigmatiche dei quadri di De Chirico colpiscono proprio per l’apparente semplicità di ciò che mostrano. invece, le sue immagini mostrano una realtà che solo apparentemente assomiglia a quella che noi conosciamo dalla nostra esperienza. Uno sguardo più attento, ci mostra che la luce è irreale, e colora gli oggetti e il cielo di tinte innaturali. La prospettiva, che sembrava costruire uno spazio geometricamente plausibile, è invece quasi sempre volutamente deformata, così che lo spazio acquista un aspetto inedito. Le scene urbane, che sono protagoniste indiscusse di questi quadri, hanno un aspetto dilatato e vuoto. In esse predomina l’assenza di vita e il silenzio più assoluto. Le rappresentazioni di De Chirico superano la realtà, andando in qualche modo «oltre». Ci mostrano una nuova dimensione del reale. Da ciò il termine «metafisica» usata per definirla. Le immagini di De Chirico sono il contesto ultimo a cui può pervenire la realtà, creata dal nostro vivere. La Metafisica, come movimento dichiarato, sorse solo nel 1917, a Ferrara, dall’incontro tra De Chirico e Carlo Carrà. Quest’ultimo proveniva dalle file del Futurismo, ma se ne era progressivamente distaccato. L’incontro con De Chirico lo convinse al recupero della figura, e l’esplorazione di quel mondo arcaico e fisso che caratterizza la pittura metafisica di De Chirico. Dal Futurismo si convertì anche Giorgio Morandi, che nella purezza e severità delle immagini htra cui Alberto Savinio, fratello di De Chirico, Filippo De Pisis, Mario Sironi e Felice Casorati. Nel 1921 il gruppo della Metafisica era già sciolto, dato che la maggior parte dei suoi protagonisti si erano aggregati intorno alla corrente di Valori Plastici. Ma la pittura metafisica di fatto non scomparve, restando una cifra di fondo, molto riconoscibile, di Giorgio De Chirico, e di molti degli artisti che avevano condiviso la sua esperienza. Opere: Giorgio de Chirico, Le muse inquietanti, Canto d’amore Il Surrealismo La nascita della psicologia moderna, grazie a Freud, ha fornito molte suggestioni alla produzione artistica della prima metà del Novecento. Soprattutto nei paesi dell’Europa centro settentrionale, le correnti pre-espressionistiche e espressionistiche hanno ampiamente utilizzato il concetto di inconscio, per far emergere alcune delle caratteristiche più profonde dell’animo umano, di solito mascherate dall’ipocrisia della società borghese del tempo. Sempre da Freud, i pittori che dettero vita al Surrealismo, presero un altro elemento che diede loro la possibilità di scandagliare e far emergere l’inconscio: il sogno. Il sogno è quella produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera irreale o illogica. O, per meglio dire, possono essere svincolate dalla normale catena logica degli eventi reali, mostrando situazioni che, in genere, nella realtà sono impossibili a verificarsi. Il primo studio sistematico sull’argomento risale al 1900, quando Freud pubblicò L’interpretazione dei sogni . Secondo lo studioso, il sogno è la «via regia verso la scoperta dell’inconscio». Nel sonno, infatti, viene meno il controllo della coscienza sui pensieri dell’uomo, e può quindi liberamente emergere il suo inconscio, travestendosi in immagini di tipo simbolico. La funzione interpretativa è necessaria per capire il messaggio che proviene dall’inconscio, in termini di desideri, pulsioni o malesseri e disagi. Il sogno propone soprattutto immagini: si svolge, quindi, secondo un linguaggio analogico. Di qui, spesso, la sua difficoltà ad essere tradotto in parole, ossia in un linguaggio logico. La produzione figurativa può, dunque, risultare più immediata per la rappresentazione diretta ed immediata del sogno. E da qui, nacque la teoria del Surrealismo. Il Surrealismo, come movimento artistico, nacque nel 1924. Alla sua nascita contribuirono in maniera determinante sia il Dadaismo sia la pittura Metafisica. Teorico del gruppo fu soprattutto lo scrittore André Breton. Fu egli, nel 1924, a redigere il Manifesto del Surrealismo. Egli mosse da Freud, per chiedersi come mai sul sogno, che rappresenta molta dell’attività di pensiero dell’uomo, visto che trascorriamo buona parte della nostra vita a dormire, ci si sia interessati così poco. Secondo Breton, bisogna cercare il modo di giungere ad una realtà superiore (appunto una surrealtà), in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno. Il Surrealismo è dunque il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà. Sempre Breton così definisce il Surrealismo: «Automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato dal pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale». L’automatismo psichico è quindi un processo automatico che si realizza senza il controllo della ragione (il pensiero senza freni inibitori, siano essi morali o estetici, libero di vagare e raccogliere immagini, idee, parole, senza costrizioni o propositi precostituiti, senza scopi preordinati), e fa sì che l’inconscio, quella parte di noi che si fa viva nel sogno, emerga e si esprima divenendo operante mentre siamo svegli. È così raggiunta quella realtà superiore, la surrealtà, in cui si conciliano veglia e sogno. Al Surrealismo aderirono diversi pittori europei, tra i quali Max Ernst, Juan Mirò, René Magritte e Salvador Dalì. Non vi aderì Giorgio De Chirico, che pure aveva fornito con la sua pittura metafisica un contributo determinante alla nascita del movimento, mentre vi aderì, seppure con una certa originalità, il fratello Andrea, più noto con lo pseudonimo di Alberto Savinio. Il Surrealismo è un movimento che pratica una arte figurativa e non astratta. La sua figurazione non è ovviamente naturalistica, anche se ha con il naturalismo un dialogo serrato. E ciò per l’ovvio motivo che vuol trasfigurare la realtà, ma non negarla. In sostanza, procedendo per libera associazione di idee, si uniscono cose e spazi tra loro apparentemente estranei, per ricavarne una sensazione inedita. La bellezza surrealista nasce, allora, dal trovare due oggetti reali, veri, esistenti (l’ombrello e la macchina da cucire), che non hanno nulla in comune, assieme in un luogo ugualmente estraneo ad entrambi. Tale situazione genera una inattesa visione che sorprende per la sua assurdità e perché contraddice le nostre certezze. Caratteristica delle opere surrealiste è lo spostamento del senso, ossia la trasformazione delle immagini, che abitualmente siamo abituati a vedere in base al senso comune, in immagini che ci trasmettono l’idea di un diverso ordine della realtà. Tra i surrealisti, chi più gioca con gli spostamenti del senso, è il pittore belga René Magritte (1898- 1967). Dopo aver scoperto la pittura di De Chirico, si avvicinò nel 1927 al Surrealismo, divendone uno dei principali protagonisti. I suoi quadri sono realizzati in uno stile da illustratore, di evidenza quasi infantile. Nell’opera di Magritte è possibile trovare un po’ tutti gli elementi e le tecniche del surrealismo. Egli gioca con le immagini e le parole, accostando oggetti e nomi non loro, oppure disegnando una pipa e scrivendoci sotto che quella non è un pipa. Gioca con il rapporto tra immagine naturalistica e realtà, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso identico aspetto della realtà che rappresenta, al punto da confondersi con esso. Combina, nel medesimo quadro, cieli diurni e paesaggi notturni. Accosta, sospesi nel cielo, una nuvola ed un enorme masso di pietra. Trasforma gli animali in foglie o in pietra. Fa ritratti, dei quali nasconde la parte più significativa, il volto. Fa baciare due persone tra loro con la testa completamente coperta da un lenzuolo bianco. Il suo è un surrealismo molto mentale, anche se ha contenuti di una poesia lieve e suggestiva. Opere: Salvador Dalì, La persistenza della memoria p.261 – René Magritte, il tradimento delle immagini p.258 Consigli: integrare a questo compendio le opere e gli artisti, usando il libro di testo e gli appunti Buon lavoro! ESPRESSIONISMO FAUVES: MATISSE DIE BRÜCKE: KIRCHNER FUTURISMO BOCCIONI BALLA CUBISMO VAN GOGH DADAISMO DUCHAMP SURREALISMO DALI’ MAGRITTE
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