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Riassunto Radio nella Rete, Zanchini, Sintesi del corso di Storia Della Radio E Della Televisione

Riassunto completo de "La Radio nella Rete" per l'esame di Laboratorio di Comunicazione Radiofonica, 2018/2019, IULM

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 17/06/2019

elisafnt
elisafnt 🇮🇹

4.3

(3)

9 documenti

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Scarica Riassunto Radio nella Rete, Zanchini e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Radio E Della Televisione solo su Docsity! LA RADIO NELLA RETE – Giorgio Zanchini Radio in Italia: In Italia, radio come media di secondo piano [in un mercato già di suo ridotto rispetto a quello di altri paesi europei], percentuale di investimenti e pubblicità in crescita ma complessivamente bassa; responsabile anche la RAI che, in qualità di servizio di radiotelevisione pubblica, ha deciso di investire sulla televisione e non sulla radio [a differenza di paesi come UK, Danimarca..]. Radio in crescita:  Radio commerciali: in crescita in in SudAmerica e NordAfrica.  Radio comunitarie: in crescita invece in Africa e Medio-Oriente  Web radio: e web più in generale stanno condizionando anche le civiltà al di fuori dell’Occidente, perché i giovani hanno stile di vita che si somiglia sempre + indipendentemente dalla provenienza [sono più influenzati e fruiscono di più, ove possibile, dei social quindi il loro lifestyle. Web radio oggi + di 50mila. ECOSISTEMA INTERNET: Processo che inizia negli anni ‘90, accelerazione specialmente negli ultimi anni. Radio [come gli altri media] profondamente trasformata da web, acquisisce CROSSMEDIALITÀ [il medium nuovo non cancella mai definitivamente il precedente, sono possibili forme di convivenza.] Cambiato anche il modo di inviare e ricevere informazione >> sempre + diffuso il BROADCASTING [contenuti di interesse generale che vengono spediti nel web senza destinatario, indirizzati a apparecchi in area di ricezione]. C’era volontà di introdurre DAB [Digital Audio Broadcasting]: radio digitale di qualità + testi scritti, no successo. Vantaggi apportati da Internet:  Arricchite piattaforme x ascolto radiofonico: attualmente, le principali sono FM [radio in auto sempre % molto alte], onde lunghe, medie e corte, digitale, tv digitale, telefono, satellite, web, social.  PODCAST: termine che deriva dalla fusione di iPod e broadcasting, sistema che permette di scaricare su qualsiasi dispositivo i contenuti audio delle trasmissioni radio x renderli sempre disponibili. [BBC > 536 podcast disponibili]. Numero di ascoltatori che usano podcast come piattaforma principale x ascolto radio sempre in aumento [si prevede che, anche in futuro, la radio potrà sempre contare su % di ascoltatori live and local che ricercano nella radio le notizie dell’ultimo minuto ma radio sul web in esp].  Diversificazione offerta: digitalizzazione ha moltiplicato offerta audiovisivo Svantaggi apportati da Internet:  Funzione di orologio sociale inibita: ibridazione radio/web e radio/altri media ha indebolito la sua funzione “ritmica”, non vive più in corrispondenza e assecondando i ritmi quotidiani dell’ascoltatore  Rotta la SIMULTANEITÀ: essendo sempre disponibile sul web, radio non accompagna più live l’ascoltatore. Radio in diretta resta utile x notizie flash, podcast + utilizzato x contenuti di lunga durata.  Pubblico giovanile: difficile da catturare per la radio, non è + il canale principale x musica. Radio deve ripensarsi su piattaforme con immagini >> immagini seducono lo spettatore, attirano. Pericoloso perché fascia giovane mantiene la abitudini crescendo quindi radio va perdendo pubblico. ASCOLTO NELL’EPOCA DELLA DISATTENZIONE: Da considerare metamorfosi sociale degli ultimi 20 anni >> epoca della CONNESSIONE COSTANTE. Perchè? 1. Radio in grado di trovare il suo spazio nel mercato: suono senza immagine come bisogno umano, e non solo questo, è un bisogno umano anche la compagnia e la radio [connubio tra sfera pubblica e intimità] riesce a colmare questo bisogno attraverso voci umane >> si viene a creare RAPPORTO DI FIDUCIA. 2. Privatizzazione: radio in grado di adattarsi a mondo di flusso continuo? Sì, radio versatile, si infila in quei pochi minuti morti della nostra giornata. Podcast ha permesso ascolto ancora + elastico. Medium che è diventato [primo] esempio di broadcast portatile >> si parla di NARROWCASTING [ascolto indiv/privato] 3. Ascolto disattento: ascolto radio richiede concentrazione. Ascoltare conversazioni articolate, posizioni diversificate riguardo a diversi argomenti porta advantages a democrazia, a rischio a causa del fatto che ci rivolgiamo sempre più solo a social e I.A. e meno a “persone”. Nonostante ciò, non abbiamo livello di concentrazione così elevato da riuscire ad ascoltare dibattiti di 20 o 30 minuti. ASCOLTO SERIO ≠ ASCOLTO POPOLARE [passivo] >> sta diminuendo n° di ascoltatori di prog di contenuto RADIO COME MEZZO PURAMENTE ACUSTICO, C’È SOLTANTO UN SENSO, MEDIUM CARATTERIZZATO DALLA CECITÀ, ED È PROPRIO QUESTA CECITÀ AD AVER STIMOLATO UN’EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO CONNESSIONI TRA IERI E OGGI Rapporto tra conduttore e ascoltatore reso molto + interattivo attraverso nuove tecnologie [social, sms..], ascoltatori hanno + strumenti x intervenire:  Connessione ieri: rapporto col prossimo unidirez. conduttore parla, ascoltatore ascolta, non coinvolto.  Connessione oggi: entrare in contesto multimediale che permette connessioni e conversazioni multiple, ecosistema comunicativo, circolazione di contenuti tra i dispositivi connessi Come si è arrivati da “ieri” a “oggi”?  1° rivoluzione, anni ‘60: ingresso delle telefonate in radio, avvento dell’oralità di massa [inviati dei tgradio, dediche degli ascoltatori, quiz e giochi, partecipazione alle trasmissioni in diretta].  2° rivoluzione, today: introduzione smartphone, partecipazione molto più ampia di ospiti e pubblico, raggiungibili ovunque. Partecipazione e condivisione della radio: Pubblico ha cambiato ruolo e funzione >> oggi pubblico come parte integrante del processo di costruzione radio. Ci sono ancora tante trasmissioni che decidono di impedire completamente l’intervento del pubblico, specialmente programmi di approfondimento culturale e dibattito, e ci sono ascoltatori che preferiscono così. Nonostante ciò è nell’interesse della trasmissione ascoltare opinione del pubblico [magari non live ma attraverso ricezione social] per migliorarsi e intercettare nuovi ascoltatori. RIVOLUZIONE DIETRO AL MICROFONO:  Fine secolo: anni ‘90, Radio3. Andava in onda alle 10 del mattino, tema settimanale che veniva declinato da lun a ven. Grande organizzazione, tema deciso con settimane di anticipo e conduttore che arrivava superinformato sugli argomenti dei quali avrebbe dovuto discutere con gli ospiti >> ospiti live in studio. In trasmissione come Fine Secolo conduttore sviluppava ragionamento articolato con ospiti, che sono già di per sé imprevedibili, quindi nearly 0% contatto con pubblico. Solo lettere e messaggi sulla segreteria.  Radio Anch’io/Tutta la città ne parla: trasmissioni attuali, opposto di Fine Secolo >> partecipazione e interazione col pubblico fondamentale. Obiettivo è costruire spazio x dibattito nazionale, molto aperti. Genere di trasmissioni che necessità velocità, elasticità e versatilità da parte dei conduttori, che devono rispettare scaletta, ricevere e mettere in pratica suggerimenti da regia e dalla produzione ma anche prendere in considerazione messaggi del pubblico >> devono essere multitasking. Strumenti x partecipare:  Cellulare: ha reso collegamento tra ospiti e ascoltatori + semplice. N° verde morto, non esiste +.  Mail: strumento tutto sommato “antico”, ma è ancora uno dei pochi mezzi attraverso i quali esprimere un concetto intero e compiuto. Nonostante ciò, mezzo sorpassato.  Sms/Whatsapp: modo diretto x far arrivare la propria opinione nell’esatto momento in cui si vuole esprimerla, whatsapp ovviamente come evoluzione degli sms, specialmente messaggi audio.  Facebook: pilastro della social radio, strumento utile x coinvolgere e mobilitare ascoltatori [RadioRai indietro causa età di chi ci lavora dentro, incapacità utilizzo social, Radio Maria super influente]. Utilizzo dei social provoca conseguenze:  Esperienza dell’ascolto: non + simultanea, estesa nel tempo.  Comunità di ascoltatori: viene indebolita idea propria della “comunità”, dell’ascolto insieme, tutti nello stesso momento [vale uguale x la tv] >> PERSA SINCRONIA EMOZIONALE SOCIAL RADIO – effetti:  Mobilità: vedi “strumenti x partecipare”  Imprevedibilità: ogni trasmissione, oltre a possedere un durante [diretta, o comunque ascolto simultaneo] ha anche un prima e un dopo. C’è anche da dire che, a causa di questo continuo circolare di info, è aumentata anche l’imprevedibilità di una trasmissione, data da apporto ascoltatori alla diretta.  Democrazia: radio oggi molto + corale rispetto a qualche tempo fa, fruitore non + solo ricevente ma, anche qui, sempre + prosumer, “networked listener” >> più che democ, è aumentata partecipazione Cosa si è perso? Perdita in termini di attenzione, se conduttore segue ospiti e pone domande pertinente perde di vista testo scritturato per coinvolgere il pubblico e viceversa >> perché si perde attenzione? Per il nostro cervello risulta sempre + difficile gestire bombardamento di info che ci arrivano durante trasmissione, troppe attività simultanea. Forse x nativi digitali sarà diverso perché sono cresciuti allenando la gestione di questo sovraccarico.
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