Scarica riassunto re-inventare la famiglia e più Dispense in PDF di Sociologia Della Famiglia solo su Docsity! Re-inventare la famiglia = re-inventare noi stessi => le pratiche che mettiamo in campo -> superare familismo moralista e pensieri pan-psicologici => leggere la famiglia come SISTEMA -> insieme di relazioni, scambi di informazioni -> approccio sistemico è una postura + pensare sistemico -> obbliga a modificare in primis il nostro modo di osservare la realtà Obbiettivo del lavoro educativo -> comprendere cosa fa stare tutti i componenti della famiglia meglio => osservare il sistema familiare e agire in quella direzione -> operazione che ha bisogno di smontare i pregiudizi e allontanarsi dalla tendenza di stigmatizzare le persone (cambiare verbi/aggettivi assoluti con parole che aprano alla possibilità di essere) - Eliminare i pregiudizi - Riconoscere la cultura familiare, i copioni, le strategie, ciò che fatica a mostrarsi - Inventare nuovi pensieri, nuove possibilità, nuove modalità d’essere Sistemica -> approccio epistemologico + unione di percezione e azione + percezione estetica (=conoscenza tramite l’esperienza) + pratica circolare (-> permette di connettere e generare sempre nuove risposte) Esperienza autentica -> rinforza il contatto con il presente -> corpo, segnali, emozioni, vissuti, sentimenti -> indispensabile per la relazione di cura Rappresentazione estetica -> tradurre i simboli in messaggi -> in ambito personale per riuscire poi a farlo con gli altri Comprensione intelligente -> capacità di formulare ipotesi -> costruzione di senso (moltiplicando gli sguardi e le cornici) -> influenza delle tradizioni culturali e dei saperi personali Azione deliberata -> attitudine ad una scelta pensata -> valutando le possibili conseguenze -> etica della ricerca e del lavoro educativo Creazione di un forte rapporto tra teoria e prassi -> teoria costruita e validata tramite l’azione -> creare una teoria rispetto ad una famiglia = aprire possibilità Etica ed estetica (insieme a teoria e prassi) -> creano una visione integrata del rapporto famiglie e servizi Conoscere interagendo = attivare la percezione -> attività dinamica = guardare -> noi guardiamo qualcosa di non fisso => anche noi ci muoviamo con esso per definirlo -> estraiamo da questo delle percezioni -> influenzate dal modo di organizzare il nostro apparato percettivo (=> influenza di noi stessi => quando noi osserviamo un sistema ci inseriamo in questo con l’influenza della nostra esperienza -> utile un processo di zoom in e zoom out -> si ha solo nel momento in cui io ho consapevolezza dei miei pregiudizi) Ci avviciniamo alle cose orientati da domande -> derivanti da aspettative o pregiudizi Sguardo dipende dall’azione -> conoscenza è fatta di azioni = modalità con cui mi relaziono all’oggetto -> dettata dalle mie esperienze e dal retro-culturale => azione dice qualcosa su di me e sul mondo da cui provengo -> non parla di qualcosa di oggettivo ma di soggettivo (riferito alla persona che compie l’azione non all’oggetto in sé) Quando esprimo un giudizio su un soggetto attivo genero delle risposte (feedback/retroazioni) -> variano a seconda del contesto -> danno senso al messaggio + la presenza di altre persone influisce -> si innesca una reazione a catena La presenza di feedback è essenziale all’interno delle famiglie = sistemi -> fatti di circolarità = comunicazione -> genera continue risposte (-> intese come effetti che producono altre azioni) Difficoltà nel separare percezione e giudizio -> processi che avvengono insieme => necessità di consapevolezza epistemologica = atteggiamento interrogante sul nostro sguardo -> scegliamo come modalità di analisi della realtà l’approccio sistemico (non come unico approccio ma come modalità che ci insegna a moltiplicare ed indagare la complessità del nostro sguardo) Per una famiglia è utile provare a raccontarsi con metafore -> una delle più significative è quella musicale; famiglia = sistema integrato + spazi e ritmi condivisi = comunicazione umana -> livelli complessi + contesti multipli = composizione musicale -> strutture + specificità proprie + configurazione ben precisa; composizione musicale -> esplicita, appresa, ripetuta =/= comunicazione -> appresa inconsapevolmente MODELLO POLIFONICO DELLA COMUNICAZIONE UMANA (superamento modello telegrafico) -> intende la comunicazione come un’interazione complessa -> messa in comune, partecipazione SISTEMA -> insieme di unità in reciproca interazione => esseri viventi = sistemi aperti -> complesso di elementi da analizzare in interazione -> parte fondamentale sono il contesto e le relazioni (non i singoli elementi in sé); apertura al flusso delle cose = scambio di energia tra i singoli elementi -> cambiano ed evolvono + mantengono la stessa identità -> non mutano sotto l’aspetto organizzativo Proprietà dei sistemi: Totalità -> tutto è inscindibile -> se una parte si modifica => vengono coinvolti anche gli altri elementi Contemporaneità di prevalenza del tutto sul singolo e del singolo sul tutto Retroazione e circolarità -> presenza di feedback -> si ha un ritorno sull’agente inziale => circolarità (b e c hanno un ritorno su a) -> base modello cibernetico (=/= modello causa effetto -> a genera b + b genera c) -> retroazione positiva -> genera o sostiene le variazioni -> retroazione negativa -> blocca le variazioni -> genera omeostasi Omeostasi -> stato stazionario di un sistema (=parametri entro i limiti di variabilità) -> equilibrio si mantiene tramite retroazione negativa (metastabile) -> riduzione dei valori che si discostano dalla norma interna Soffermarsi eccessivamente sull’omeostasi ha portato a sottovalutare la tendenza dinamica dei sistemi (soprattutto quelli viventi) Equifinalità -> principio che definisce l’equilibrio nei sistemi aperti (=/= sistemi chiusi -> equilibrio dato dalle condizioni iniziali) => due sistemi con diversa origine possono arrivare allo stesso risultato (o due sistemi della stessa origine possono arrivare a risultati differenti) -> dipende dalle modalità organizzative del sistema stesso + dalle variazioni strutturali che si producono -> in relazione anche a questioni ambientali Approccio sistemico centralità della comunicazione umana = ciò che accade tra persona cultura occidentale -> mito dell’individuo -> legato alla capacità del soggetto di esistere e di definirsi -> creazione del personaggio -> scompare il sentirsi parte di un sistema ampio ecologia delle idee -> curiosità per ciò che appare scontato o privo di validità => importanza del tutto (NO tralasciare delle parti) -> storie = composizione a più mani -> create dagli ambienti in cui siamo inseriti educatore -> diventare parte del sistema (postura) -> essere strumento musicale e suonare con il resto della band (NO porsi al di fuori del sistema come direttore o semplice ascoltatore) => comprendere e adattarsi al sistema che si trova difronte ogni famiglia ha i suoi copioni che l’educatore deve comprendere per trovare una soluzione condivisa da tutti => per far si che la famiglia suoni insieme -> rispettato il senso del noi importante riuscire ad entrare in relazione con il sistema familiare e farne parte per lavorare insieme => evitare escalation schismogenetica -> provoca conflittualità e problematicità osservare il sistema e riconoscere le pratiche identificando le ridondanze => individuare le ripetizioni di schemi un corpo familiare lo ritroviamo nel momento in cui sappiamo leggere le interconnessioni -> in che modo un’azione (spesso non verbale) di un soggetto provoca un effetto su un altro soggetto Utilizzare un oggetto esterno per rappresentare la propria famiglia: oggetto esterno evoca lo stato mentale stato mentale metaforizza l’oggetto esterno il termine famiglia presenta diverse sfumature ® se non le riconosciamo tutte apertamente rischiamo di eliminarle dalle tutele e dai provvedimenti che le politiche sociali si trovano a strutturare ® non possiamo più parlare di famiglia tradizionale ma piuttosto di tradizioni familiari messa in crisi della famiglia monolitica l’intervento educativo non può strutturarsi su un modello di famiglia prestabilito ma deve rifarsi al sistema familiare -> si conosce in itinere -> tramite le storie che mettono in luce le relazioni che costituiscono il sistema le storie non sono le stesse ma differiscono sulla base di chi le racconta -> più una storia è raccontata allo stesso modo più è assunta come verità -> non apro possibilità di cambiamento => devo mantenere una condizione di cecità per poter dare e darmi nuove modalità di raccontare una famiglia => di essere scissione tra ciò che si impara nei luoghi scolastici e la vita personale -> frattura tra oggetti e contenuti dell’apprendimento + frattura emotiva che influenza le modalità e la motivazione all’apprendimento => bisogna ritrovare il valore dell’esperienza ® può essere fatta anche di pregiudizi che si sono costruite nell’arco della nostra vita -> per quanto riguarda la famiglia sono polarizzate (idea dei legami: salvifici, generatori di malessere, assolutamente positivi, circondati da un’aurea mitica, appiattiti) Pregiudizio giudizio o sentenza anticipata -> derivante da una scarsa conoscenza dei fatti per la sistemica sono inevitabili -> difficili da notare perché nascosti ed inconsapevoli idee preesistenti che contribuiscono alla formazione di un nostro pensiero saperli riconoscere + discuterne + provare a rintracciarli nelle nostre azioni => necessità di una riflessione sull’azione educativa per un approccio auto-consapevole -> diventare consapevoli delle nostre idee per trarne vantaggio parlare dei nostri pregiudizi (soprattutto con altri) -> interrogarli e metterli in discussione (stimolo alla riflessione) + considerarli solo punti di vista non verità assolute Domandare per accogliere e ricercare -> problematizzare temi scontati => aprire alla possibilità, molteplicità -> atto generativo -> domande che non generano risposte ma nuove domande + allargarsi in territori meno noti -> ri-attribusce dignità al soggetto come essere pensante formulare buone domande = rendere visibili i presupposti e rivederli -> descrivere la realtà e trasformarla tramite il linguaggio (-> rispondere a domande con altre domande = abitare lo spazio in cui siamo stati invitati -> ampliare la riflessione + invitare qualcuno ad abitare lo spazio di riflessione) prestare attenzione alle modalità in cui una domanda viene posta -> necessita di cura e tatto + domande generative => invitano ad una narrazione contestualizzata e a personalizzata la -> la grammatica di una storia è parte integrante di questa domande che esplorano presupposti evidenziano interazioni complesse focalizzano su particolari di culture domestiche -> compiti, ruoli, organizzazione ristrutturazione adozione di un nuovo punto di vista diverso dalla precedente interpretazione data ad una situazione o comportamento -> cambiamento di cornice modifica degli schemi abituali della famiglia utilizzando energie già presenti nel sistema agisce a livello meta = sul significato -> possibilità di affrontare diversamente una situazione = agire e pensare altrimenti -> amplia le possibilità NO utilizzo di nuove competenze per affrontate una situazione ma attribuire un nuovo significato ad essa per poterla vivere meglio -> ristrutturazione semantica portare il problema fuori dalla sua cornice abituale => tenere conto dei punti di vista dei componenti della famiglia + essere creativi -> rompere gli schemi preesistenti e costruire una nuova visione connotazione positiva ristrutturazione che conferma e giustifica tutti i comportamenti dei membri della famiglia-> riportare tutti sullo stesso piano -> riattivare la natura omeostatica del sistema utilizzo di un linguaggio paradossale per evitare giudizi morali (-> inevitabile quando si ricerca una connotazione positiva) -> connotazione positiva stabilisce una relazione di cura Sperimentare concetti -> connettere e mettere in comunicazione utili a comporre un universo di senso -> connettere pensiero ed azioni (realtà ed immaginazione/concreto ed astratto = modi diversi di rappresentare il mondo) -> saperle anche mantenere disgiunte -> non farle coincidere in modo stretto l’una con l’altra -> una descrizione rigida rischia di togliere spazio alla possibilità e al cambiamento -> costruire definizioni provvisorie -> bisogna monitorare anche i propri pregiudizi, le proprie mappe = analizzarle, comprenderle e capire come le abbiamo costruite Pensare ad alta voce -> lavorare in gruppo -> fondamentale nel lavoro educativo -> lavora con la complessità => pensare e agire secondo questa -> connettere idee di e progettualità -> costruire una mente collettiva -> incontro e scontro di idee e posizioni differenti (-> assumere posizioni flessibili e problematizzanti) + esprimere il proprio pensiero -> saperlo indagare = pratica di auto- riflessività = consapevolezza di sé e dei propri pregiudizi costruire significati o elaborare teorie personali costruire manufatti simbolici per rappresentare un’idea astratta (oggetti culturali) costruire metafore realizzare mappe tematiche progettare o realizzare ricerche sul campo -> per sperimentare concretamente inscenare dialoghi animati Trasformare l’esperienza in sapere Riflessione = valutazione critica delle premesse, del processo e dei contenuti ottenuti quando si voleva dare significato ad un’esperienza -> significato attribuito tramite il linguaggio, mappe, presupposti -> processo inevitabile; nel processo di riflessione è utile avere un qualcosa di scritto in cui riorganizziamo e strutturiamo il pensiero => esperienza comunicabile, riconoscibile ed indagabile -> progetto autobiografico -> valorizzare le risorse messe in campo (= lavoro da fare con le famiglie -> fiducia nelle possibilità generative) + mette in evidenza gli sviluppi ed i cambiamenti che si sono presentati (-> mostra le tappe ed i passaggi del nostro processo trasformativo + svela i nostri assunti => ci obbliga ad essere flessibili) -> non dare nulla per scontato + riflessione continua = mettere in luce sfaccettature/sfumature Memoria autobiografica -> non fatta solo di ricordi ma anche di oggetti concreti e visibili -> ci ricordano che le nostre idee e noi siamo frutto di qualcosa di reale e concreto (di esperienza); Ci muoviamo verso il cambiamento quando ciò che abbiamo non ci soddisfa -> porta a cercare qualcosa di nuovo => ogni teoria è il frammento di un’autobiografia -> si possono collocare nella storia di vita di chi l’ha ideata e di => importanza della storia autobiografica nel sapere (fatta di apprendimento, posture di indagine, relazioni) -> trovare una risposta al mondo (-> di cui noi facciamo esperienza -> “teoria locale”) -> agisce anche sulle relazioni intergenerazionali, sulla trasmissione della storia familiare -> teorie familiari collegate al sistema del sapere accreditati Il sapere non è immutabile -> sottoposto a verifica + rielaborato tramite le situazioni che ci troviamo di fronte + connessione di un sapere con un altro Importanza di riconoscere il legame tra teoria ed esperienza -> ciò che mettiamo in pratica e da dove l’abbiamo ereditato/quale storia di famiglia l’ha influenzato -> la cultura occidentale rende difficile questo processo -> tendenza a leggere il mondo tramite dualismi => diviso e segmentato -> azione e pensiero non visti in modo unitario -> rischio di avere un’azione non pensata + visti in opposizione + azione = esecuzione della teoria -> intesa in chiave scientifica (manca una dimensione emozionale e percettiva); nel lavoro con le famiglie necessitiamo di una visione ecologica -> si sofferma sui nessi, sulle connessioni Teoria dell’evoluzione di Darwin -> a garantire l’evoluzione e il cambiamento è la diversità che risiede nell’uomo -> affiancato a una visione storica e narrativa -> pensare evolutivo e biografico -> unione di mondo ed individuo, universale e locale -> conoscenza fatta di incertezze e sfumature; approccio universalistico ed evoluzionista tiene conto della molteplicità -> non si riferisce solo ad un ruolo ma considera un insieme di visioni che si sono susseguite nel tempo o che coesistono in mondi e luoghi vicini o distanti -> aiuta a percepirsi e collocarsi in un contesto più ampio => vedere come ammissibile diverse modalità di essere + considerare l’unicità ed individualità = validare l’interpretazione personale di quel ruolo (coesistenza di universale ed individuale) Es. genitorialità -> sembra abbia perso il suo carattere di universalità e sia sempre letta come un qualcosa di individuale (autonomia di scelta e mancanza di ruoli definiti) -> la sua universalità si esprime nel carattere simbolico che l’essere genitore assume in relazione all’identità -> era un “io” / “essere” riconosciuto universalmente (sono io e sono madre) Genitorialità -> bio-culturale -> biologico= riproduzione + sviluppo nella dimensione culturale e sociale (=> stretto legame tra antropologia e studi sulla famiglia) -> pluralità di ruoli, simboli e riti del fare famiglia (=pluralità delle modalità di interpretare l’esistenza umana e ciò che la attraversa) -> importanza della complessità = incontro tra locale ed universale -> leggere il dettaglio in relazione al contesto: definizione data comunemente è molto generale che rende difficile la sua delimitazione => la comprensione di ciò che stiamo analizzando (impossibile senza la comprensione e l’analisi del contesto*) immateriale -> prende vita grazie all’osservatore => lui lo delimita tramite la sua postura di ricerca ed indagine (Formenti) segna il confine tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori matrice dei significati -> Fruggeri suggerisce un’indicazione metodologica -> categorizzazione fondamentale all’analisi e alla comprensione* triplice evoluzione del suo significato: o prospettiva fattuale ed oggettivistica -> luogo reale e sociale = dove gli individui compiono azioni e si relazionano -> importanza dei feedback che il contesto dà per la crescita e lo sviluppo dell’individuo o prospettiva costruttivista e simbolica -> rappresentazioni più o meno condivise da chi abita il contesto che influenzano il modo di stare al suo interno, il modo di leggere l’esterno e le relazioni che si vengono a instaurare -> centralità del mondo dei significati e le rappresentazioni individuali (importanza semantica) -> valore che do alle azioni influisce sul mio agire e il modo in cui interpreto l’agire altrui (e mi comporto di conseguenza) ® osservare ed identificare il momento di difficoltà -> assumere responsabilità + limitare nel tempo e contestualizzarlo => legittimarlo + notare i momenti di positività ® osservarsi dà la possibilità di definire le proprie emozioni ed entrare in contatto con queste e ciò che invece si osserva da fuori -> capacità di ridefinirsi all’interno del contesto/della situazione (NO basarsi solo su come ci si sentiva in quel momento) -> collegamento che passa da uno spiazzamento e poi una riconnessione ® osservazione allargata ad altri membri del sistema -> possibilità di produrre nuovi significati insieme o di riconfermare quelli già individuati -> costruire il senso del noi insieme ® percorso e ricostruzione finale -> utili a trovare risorse, strategie, possibilità, capacità + pattern e ridondanze focus sulla famiglia rappresentata = indagare le modalità di interiorizzazione e i significati relativi all’esperienza relazionale; rischio (se si utilizza solo questo tipo di osservazione) -> avvallare la presenza di miti e leggende familiari senza poter proporre un’alternativa a queste Osservare in pedagogia = pratica di cura, attenzione e responsabilità -> come posiziono lo sguardo determina il lavoro educativo. Osservare servendosi di mezzi audiovisivi -> permette di soffermarsi su sequenze delle interazioni umane => rivederle ed analizzarle in modo più approfondito -> operazione che la pratica quotidiana non permette; il film è lo strumento privilegiato -> mette in scena processi costruttivi e trasformativi = lo sviluppo dell’individualità; *l’analisi di questa trasformazione permette anche di individuare i propri pregiudizi => modificarli nel corso del film -> questo avviene nel momento in cui devo colmare dei vuoti percettivi e di significato => uso la mia esperienza personale = operazione di completamento -> nel momento in cui il vuoto è colmato dalla storia stessa prendo coscienza dei miei pregiudizi; la condivisione di un film con altri fa si che diversi punti di vista si manifestino e collaborino -> permette più livelli di analisi primo -> legato ai pregiudizi * -> importanti da identificare perché nel lavoro educativo possono essere controproducenti secondo -> analisi della comunicazione come costituita da azioni che scaturiscono da altre azioni -> focus sulla comunicazione analogica che spesso viene trattata con superficialità ma in realtà amplia molto la comprensione della scena terzo -> servendosi della PNL ho la possibilità di riconoscere le strutture comunicative e di rappresentazione dell’altro => di sintonizzarmi su queste** = costruire un rapporto -> mi permette di conoscere i bisogni dell’altro = base del lavoro di cura + posso conoscere ed analizzare le mie strutture comunicative = auto-osservazione => modificarle Al centro delle osservazioni troviamo la comunicazione (articolata nei suoi modi, livelli e stili): fondamento delle relazioni umane => osservala permette all’operatore di migliorare le sue modalità comunicative => il modo in cui entra in relazione ed interagisce con gli individui del sistema familiare etimologicamente richiama l’idea di mettere insieme + essere sotto la stessa autorità e entro gli stessi confini => fa riferimento ad un’idea di scambio = dare e avere sistema => circolarità + interconnessione => molteplici livelli caratterizzata dal languaging = coordinamento delle azioni tra due individui produce effetti su chi partecipa -> attività relazionale => nell’approccio pragmatico ci interroghiamo sugli effetti (NO sul significato) non si può non comunicare aspetto verbale + aspetto analogico (-> prossemica + postura + sguardo + movimenti + gesti + linguaggio para verbale) instaura una causalità circolare di stimolo – risposta – rinforzo contiene messaggi di contenuto (= ciò che si dice) + messaggi di relazione (= relazione che si instaura con l’interlocutore) due tipi di scambio -> simmetrico (basato sull’eguaglianza) o complementare (basato su differenze tra i comunicanti) realizza la costruzione sociale della realtà (interazione tra persone a cui corrispondo degli effetti) ci serviamo della percezione per comunicare => utilizziamo i sensi durante la comunicazione realizziamo delle rappresentazioni mentali -> governati da meccanismi di generalizzazione (= poche esperienze le rendiamo rappresentative di tutto) + cancellazione (= attenzione solo ad alcuni aspetti) + distorsione (= usiamo le nostre mappe come strumenti neutri ed oggettivi -> in realtà non lo sono) mettiamo in campo dei filtri (-> neurofisiologici + socioculturali + psicologici) PNL = programmazione (-> utile ad individuare i programmi comunicativi usati per raggiungere obbiettivi specifici) neuro (-> esperienza filtrata tramite attività del sistema nervoso -> i sensi) linguistica (-> esperienza codificata e significata tramite il linguaggio) si basa sui feedback (-> intenzionale o spontaneo) -> elemento fondamentale dell’analisi ogni comportamento ha valore comunicativo -> ogni azione porta con sé un’informazione fraintendimenti = incongruenze tra i due livelli di comunicazione (verbale e analogica) la realtà è diversa dalla rappresentazione che ognuno di noi fa => importante rispettare il pensiero altrui + ascoltare, domandare e rispondere + utilizzo comunicazione sintonica (=valorizzazione dei punti in comune distonica -> parole di chiusura ed allontanamento -> no efficacia) ai sensi corrispondo 3 canali di ingresso -> vista – visivo + udito – uditivo + tatto e gusto – cenestesico; ogni stimolo sensoriale genera in noi una percezione su due livelli (-> tradotte in termini comunicativi): o sistema percettivo esterno -> stimolati da visione, udito e recezione di elementi reali o sistema percettivo interno -> stimolati dall’attivazione di ricordi, l’immaginazione e la creazione di elementi informazioni codificate in esperienze soggettive = aventi significati specifici -> determinano dei comportamenti; ognuno ha un metodo di codificazione e rappresentazione principale principale = canale privilegiato o visivo -> presta maggiore attenzione all’aspetto delle cose + orientamento degli occhi frontale o rivolto all’alto + maggioranza di metafore e parole visive o uditivo -> maggiore capacità riflessiva + propensione all’ascolto + linguaggio maggioranza di metafore e parole legate a questo mondo o cenestesico -> predilige il contatto fisico/conoscenza legata al gusto e all’olfatto + dà meno rilevanza all’aspetto estetico delle cose + memorizza tramite la pratica + linguaggio e metafore relative all’ambito sensoriale => **per entrare in sintonia con le persone bisogna sintonizzarsi sul loro sistema rappresentativo = calibrazione -> favorisce la risposta positiva agli stimoli presentati => rientra nel rapport (-> comprende anche empatia + rispecchiamento -> riproporre le modalità dell’altro in riferimento al linguaggio analogico e verbale -> legato all’ambito comportamentale + armonizzazione) Essere visti e raccontati positivamente dalla propria famiglia è un bisogno -> se la famiglia non è in grado di vedersi e vedermi in senso positivo faticherò anche io => attenzione alle modalità di narrazione di un sistema familiare -> sanno generare bellezza = immanente (parte della realtà) -> costruita tramite l’incontro tra un organismo ed il mondo => fatta di relazione -> tramite la quale ci ri-conosciamo (-> tramite la somiglianza -> empatia -> mi chiama in causa) -> importante che noi prestiamo attenzione al mondo per poter leggere i legami con esso e con gli altri -> attenzione fatta di sensi, di percezione ecc. => NO analisi, sezionamento, spiegazioni rigide. Che storie raccontano? -> processo di ricerca e posizionamento mentale -> rintracciare idee, immagini, organizzazione mentale (-> NO relazioni, organizzazione in modo strutturale). Narrazione -> processo di autocoscienza -> accettazione degli eventi e del modo di viverli e rappresentarli = di significarli => agisce sulle formazione dell’identità personale (processo dialettico forma la soggettività -> Husserl) => ha effetto concreto sulla nostre vite -> parliamo di memoria semantica; narrazione -> risorsa per auto-guarigione -> modo di prendersi cura della propria storia e di quella familiare -> riflessione sugli avvenimenti che la caratterizzano + possibilità di rivedere narrazioni sature di prospettive uniche (= storie dominanti) => far nascere in altro modo; riflessione auto-formativa -> prendere distanza dagli eventi del passato -> interrompere la riproduzione automatica della storia -> vale anche per le storie di famiglia tramandate (-> vanno oltre il tempo di una singola soggettività). Ecologia delle idee della famiglia -> obbiettivo: rintracciare le idee, le credenze, i paradigmi familiari => mette in luce le storie dominanti -> saturate dal problema -> diventa l’unico modo attraverso il quale viene letta la situazione => il sistema viene definito patologico -> non sa generare differenza/nuove visioni -> trame narrative rigide -> storie che non riescono a mettere in risalto la complessità -> non solo del sistema ma anche dell’identità del singolo. Bambini -> quando imparano a raccontare una storia imparano anche a pensarsi => imparano uno stile di rappresentazione -> costruiscono schemi entro i quali inseriscono sé stessi e gli altri -> identità narrativa strettamente legata alle modalità in cui racconta le storie; bambini comprendono subito che nella famiglia ci sono storie proibite => si adeguano a queste -> per non turbare l’equilibrio familiare. Cura delle storie raccontate diventa centrale (non più le dinamiche interattive) Centralità anche delle modalità di narrazione riguardanti il sistema fatte da esterni -> in primis gli operatori Per il loro benessere -> utili gli spazi di riflessione che aiutano a sbloccare una visione rigida della storia => necessaria per far si che l’operatore rimanga con uno sguardo riflessivo e flessibile => aperto alla complessità della realtà Prospettiva ecosistemica -> co-costruzione di narrazioni => importante riflettere anche sul punto di vista degli operatori -> orienta la narrazione e il percorso -> al pari degli altri (-> eguale importanza tra i componenti del sistema) -> NO controllo unilaterale; Professionista -> soggetto educante => maggiore consapevolezza Orientamenti nel lavoro educativo: Patogenico -> pathos + genesis (= malattia + creazione) -> medicina tradizionale -> visione di ogni evento come causa-effetto => problema ed effetti provocati (-> agente patogeno e sintomo) => porta ad approcciarsi al mondo in una prospettiva clinica -> divisione netta tra malati e sani => determinismo (-> dove c’è problema c’è malattia => classificazione netta della famiglia) + focus unicamente sugli aspetti negativi (-> NO visione dei punti di forza => NO costruzione di percorsi di risoluzione che partono dai fattori positivi) Salutogenico -> salus + genesis (= salute + creazione) -> approccio che ricerca le potenzialità e le risorse per uscire da una situazione sfavorevole -> si serve soprattutto di