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riassunto/recensione del libro esperienza ed educazione di John Dewey, Appunti di Didattica generale e speciale

riassunto/recensione del libro esperienza ed educazione di John Dewey

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 08/04/2024

alessiapiccolo01
alessiapiccolo01 🇮🇹

4 documenti

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Scarica riassunto/recensione del libro esperienza ed educazione di John Dewey e più Appunti in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! Recensione ESPERIENZ E EDUCAZIONE JOHN DEWEY John Dewey viene considerato uno dei pedagogisti più importanti e più influenti del 900, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista della prassi e del metodo. Studia filosofia e successivamente psicologia e pedagogia; durante i suoi studi entra in contatto con figure di grande rilevanza, in particolare Peirce e Hegel. La sua formazione è particolarmente influenzata dal pragmatismo americano e dall’evoluzionismo di Darwin; il pensiero filosofico di Dewey è una particolare visione del pragmatismo che lui stesso chiama “strumentalismo”.1 La pedagogia di Dewey nasce come risposta alla società americana del tempo, caratterizzata da fenomeni importanti come l’immigrazione, l’industrializzazione e le forte contrapposizione tra le classi sociali. Dewey decide di farsene carico interpretandoli in modo innovativo. Dewey rientra inoltre tra gli esponenti dell”attivismo”, che è impegnato a realizzare un progetto di nuova scuola. Questa corrente di pensiero fa riferimento alle scienze umane (psicologia, sociologia) e pone al centro il fanciullo e l’attività del fare tramite laboratori, attività manuali, gioco e lavoro (Dewey difatti fonda una scuola-laboratorio a Chicago); inoltre, considera importante stimolare l’apprendimento e conoscere gli interessi e le capacità degli allievi. Nello scritto “Esperienza e Educazione”, Dewey analizza l’educazione tradizionale in contrasto con la sua proposta di un’educazione progressiva . Critica i modi e le prassi dell’educazione tradizionale perché considerati lontani dalla vita umana. L’educazione tradizionale afferma Dewey: “consiste in un’ imposizione dall’alto e dal di fuori, essa impone norme, programmi e metodi di adulti a individui che si avviano solo lentamente alla maturità”2. Si evince dunque come l’educazione tradizionale qualifica l’imparare come l’acquisire ciò che sta nei libri e nelle teste degli adulti imponendo così una sorta di controllo esterno. Si può allora affermare che l’educazione tradizionale propone un sapere statico, codificato. La proposta alternativa di educazione progressiva pone al centro il concetto di libertà. Importante è l’osservazione delle capacità dell’alunno in modo da consentirgli di esprimerle al meglio. Il fare è centrale nell’educazione dell’individuo . Lo scopo di Dewey non consiste nel fornire all’individuo un quadro esatto del mondo ma nel consentirgli di agire all’interno del mondo nella maniera più efficace possibile: non siamo spettatori che osservano il mondo, noi siamo nel mondo, siamo al suo interno. Il pensiero di Dewey si articola intorno a una teoria dell’esperienza, più specificatamente possiamo parlare dell’apprendimento attraverso l’esperienza. L’esperienza accompagna il soggetto, l’individuo costruisce la propria mente facendo esperienza attraverso l’ambiente, pertanto l’educazione deve basarsi sull’esperienza. L’esperienza e l’educazione sono collegate tra loro ma non si equivalgono, in quanto non tutte le esperienze sono educative, vi sono anche le esperienze diseducative. Solo un certo tipo di esperienza consente dunque l’educazione . A tale proposito, Dewey critica fortemente l’educazione tradizionale, la quale offre una moltitudine di esperienze diseducative. 1 Franco Cambi, Manuale di storia della pedagogia, Laterza 2021 2 Nel testo, p. 5 L’esperienza diseducativa diminuisce la possibilità e capacità di reagire: “quanti studenti sono stati resi inetti dalle idee e quanti hanno perduto l’appetito dell’apprendere a causa del modo in cui si fa esperienza ?”3. Il guaio non è l’assenza di esperienze ma il carattere erroneo di esse. Si deve ragionare su cosa rende un esperienza educativa, è importante scegliere il tipo di esperienza da proporre. Secondo il mio punto di vista, un’affermazione estremamente importante è quella del critico Francesco Cappa : “come nessun uomo vive e muore per se stesso, nessuna esperienza vive e muore per se stessa”4. Cappa posiziona la vita degli esseri umani all’interno di una società democratica ove il problema di uno concerne anche gli altri. Il problema centrale di un’educazione basata sull’esperienza è quello di scegliere il tipo di esperienze presenti che potranno continuare a vivere nell’esperienze future. Da quest’affermazione possiamo dedurre come è importante emanare dei principi relativi alla costruzione di un’esperienza educativa . I criteri dell’esperienza educativa sono per Dewey la continuità e l’interazione. Continuità significa che ogni esperienza è legata a quella che l’ha Il pensiero di Dewey si articola intorno a una teoria dell’esperienza, più specificatamente possiamo parlare dell’apprendimento attraverso l’esperienza. L’esperienza accompagna il soggetto, l’individuo costruisce la propria mente facendo esperienza attraverso l’ambiente, pertanto l’educazione deve basarsi sull’esperienza. L’esperienza e l’educazione sono collegate tra loro ma non si equivalgono, in quanto non tutte le esperienze sono educative, vi sono anche le esperienze diseducative. Solo un certo tipo di esperienza consente dunque l’educazione . A tale proposito, Dewey critica fortemente l’educazione tradizionale, la quale offre una moltitudine di esperienze diseducative. 1 Franco Cambi, Manuale di storia della pedagogia, Laterza 2021 2 Nel testo, p. 5 L’esperienza diseducativa diminuisce la possibilità e capacità di reagire: “quanti studenti sono stati resi inetti dalle idee e quanti hanno perduto l’appetito dell’apprendere a causa del modo in cui si fa esperienza ?”3. Il guaio non è l’assenza di esperienze ma il carattere erroneo di esse. Si deve ragionare su cosa rende un esperienza educativa, è importante scegliere il tipo di esperienza da proporre. Secondo il mio punto di vista, un’affermazione estremamente importante è quella del critico Francesco Cappa : “come nessun uomo vive e muore per se stesso, nessuna esperienza vive e muore per se stessa”4. Cappa posiziona la vita degli esseri umani all’interno di una società democratica ove il problema di uno concerne anche gli altri. Il problema centrale di un’educazione basata sull’esperienza è quello di scegliere il tipo di esperienze presenti che potranno continuare a vivere nell’esperienze future. Da quest’affermazione possiamo dedurre come è importante emanare dei principi relativi alla costruzione di un’esperienza educativa . I criteri dell’esperienza educativa sono per Dewey la continuità e l’interazione. Continuità significa che ogni esperienza è legata a quella che l’ha preceduta: fare esperienza deve avere una sua continuità, l’esperienza deve crescere nel tempo, ogni esperienza riceve qualcosa da quella prima e modifica, in qualche modo, l’esperienza successiva. L’interazione esprime il secondo principio essenziale, che permette di interpretare l’esperienza nella sua funzione ed efficacia educativa. Ogni esperienza presuppone la reciprocità tra le condizioni oggettive e le condizioni interne. L’educazione tradizionale ha sempre dato poca importanza ai fattori interni, i quali devono essere considerati con la giusta importanza. Queste due condizioni oggettive e interne costituiscono la situazione, dire che l’individuo vive nel mondo significa, che l’individuo vive in una serie di situazioni . I due principi della continuità e dell’interazione sono considerati la longitudine e la latitudine dell’esperienza, questi criteri fanno si che un’esperienza sia educativa e pertanto devono quindi essere seguiti. Si evince dalle affermazioni di Dewey come ogni esperienza è una forza propulsiva5, per tale motivo una delle principali responsabilità dell’educatore è riconoscere le condizioni adeguate che facilitano le esperienze che conducono alla crescita . Anche la scuola si deve confrontare con il tema dell’esperienza. La scuola viene vista come una comunità di pratica educante, all’interno della quale si fa esperienza; l’educazione è un dispositivo, all’interno del quale come elemento fondamentale si colloca la dimensione esperenziale. L’insegnante non è più all’esterno, al di fuori, ma all’interno del processo educativo . Un individuo giovane o vecchio deve trarre dalla sua esperienza presente tutto quanto essa gli offre al momento. Noi viviamo nel nostro tempo e non in un altro, solo vivendo in ogni momento il pieno significato di ogni esperienza presente ci prepariamo a fare altrettanto nel futuro. E’ importante sottolineare come Dewey si distacchi dalla visione del suo tempo. A tale proposito, possiamo fare un paragone con Locke il quale considera l’esperienza il criterio fondante e allo stesso tempo il limite del conoscere umano: posso conoscere ciò che posso provare, ciò che posso esperire. Dewey vede invece l’esperienza come un processo nel quale gli individui e l’ambiente si determinano e si modificano reciprocamente, assegnando così un ruolo più attivo all’individuo.
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