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Riassunto Repubblica di Weimar, Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto completo sulla repubblica di Weimar e l'inizio dell'ascesa del Nazismo, adatto per l'esame di Maturità.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 02/12/2022

Saratmz
Saratmz 🇮🇹

4.8

(4)

23 documenti

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Scarica Riassunto Repubblica di Weimar e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA REPUBBLICA DI WEIMAR La guerra, che era costata dieci milioni di morti, non portò solo un mutamento nel quadro politico e territoriale europeo; lasciò in eredità una grande instabilità economica, sociale e politica, una profonda crisi morale, un radicale mutamento della cultura e del costume. Alla fine della guerra in Germania l’imperatore aveva abdicato ed era stata proclamata la repubblica, in cui prevalse il Partito socialdemocratico. Il socialismo però era diviso al suo interno e ci furono delle forze oppositrici come i rivoluzionari che hanno dato vita alla Lega di Spartaco. I Leader della lega erano Rosa Luxemburg e di Karl Liebnecht e avevano costituito il Partito Comunista Tedesco, tentando di abbattere il governo socialdemocratico e creare una repubblica socialista con l'appoggio dell'esercito: la socialdemocrazia stroncò ferocemente il moto nella cosiddetta ''settimana di sangue", a Berlino (10--17 gennaio 1919) attraverso i "corpi franchi" (squadre di volontari, quasi tutti ex militari disoccupati ancora abituati alla violenza ereditata dalla Prima guerra mondiale): Rosa Luxemburg e Karl Liebnecht furono trucidati. Due giorni dopo il massacro di Berlino, nel 1919 fu eletta a suffragio universale una Assemblea Nazionale, che presentò una nuova Costituzione, ispirata a principi di democrazia borghese. Nasce la Repubblica di Weimar, dal nome della città in cui i lavori si svolsero. La Repubblica era organizzata in uno Stato federale, con ampie autonomie ai singoli territori (Länder); Il presidente della Repubblica, il cui mandato durava sette anni, era eletto a suffragio universale e dotato di ampi poteri; anche il Parlamento era eletto a suffragio universale, col sistema proporzionale, il "cancelliere", capo del governo, e i ministri erano responsabili di fronte al Parlamento, e non solo di fronte al Presidente; era sancita la piena libertà d'opinione e di parola, infatti fu un periodo culturalmente molto ricco, perché gli artisti e gli intellettuali potevano esprimersi liberamente. A questa "perfetta" costituzione non corrispose però alcuna modificazione dell'assetto sociale, alcuna riforma sociale agraria e la crisi economica era incombente. L’economia del paese era già in ginocchio a causa del grande sforzo dovuto alla guerra, ma a ciò si aggiunse la disoccupazione dovuta alla difficoltà dei reduci di reinserirsi nella vita sociale e l’enorme risarcimento che la Nazione doveva pagare come punizione per aver causato la guerra. Per la Germania sconfitta, infatti, tra i Paesi vincitori le posizioni erano contrastanti: la Francia avrebbe voluto l'annientamento della potenza tedesca, Inghilterra e USA miravano invece ad una rapida ricostruzione della Germania per fare risalire l’economia, ma prevalse il revanscismo francese. Ciò portò ad una grave crisi economica. La Germania pagò una prima rata dei debiti di guerra nel 1921 e nel 1922 il ministro degli Esteri Rathenau, un ricco industriale semita che aveva tentato di accordarsi con le potenze vincitrici sui tempi dei pagamenti, fu assassinato da terroristi di estrema. Alla fine del 1922 la Germania sospese i pagamenti, chiedendo una dilazione. La reazione fu l'occupazione da parte di Francia e Belgio del bacino carbonifero della Ruhr. Ciò causò il crollo del marco. L'inflazione, dovuta all'emissione sempre più massiccia di carta-moneta aumentò e il marco diventò carta straccia; furono invece avvantaggiati i possessori di immobili e di terre, e gli industriali che saldarono con moneta svilita i loro debiti, mentre si facevano pagare in valuta straniera le merci esportate. Il governo ordinò allora la resistenza passiva: gli operai abbandonarono le fabbriche e la popolazione mostrò la sua ostilità agli occupanti: ma la resistenza non ebbe effetto perché gli industriali tedeschi si accordarono con gli occupanti stessi. Ma nell'aprile del 1922, poco prima di venire assassinato, Rathenau aveva firmato il Trattato di Rapallo tra Germania e URSS, che apriva un periodo di proficui scambi commerciali e di espansione per l'economia tedesca. Una ripresa economica si registrò con il governo di Gustav Stresemann, ricco industriale che portò avanti diversi obiettivi. 1. giungere ad accordi coi vincitori e in particolare con la Francia: il governo decise la fine della resistenza passiva della Ruhr e la ripresa dei pagamenti delle riparazioni; 2. stroncare ogni tentativo eversivo, sia da destra sia, particolarmente, da sinistra. Nel 1923 a Monaco Hitler e i nazisti tentarono un colpo di stato noto come “putsch di Monaco”, che venne però sventato dalla polizia con la conseguenza che Hitler e i suoi seguaci vennero incarcerati. Durante la carcerazione Hitler ebbe tempo di scrivere un libro dal titolo “Mein Kampf” (La mia battaglia) in cui evidenziava i punti fondamentali del suo progetto politico come l’espansione della razza ariana e l’annientamento della popolazione ebraica. 3. risanare l'economia tedesca. La svolta decisiva per il rilancio della economia tedesca fu costituita dall'accordo coi vincitori, nel 1924, sulla base del piano Dawes (dal nome del finanziere statunitense che l'aveva elaborato). Perché l'apparato produttivo si rimettesse pienamente in funzione occorreva l'aiuto della finanza internazionale: che non mancò, specie da parte degli industriali statunitensi che avevano capitali in eccedenza da investire. Anche la Francia approvò il piano Dawes e La Germania rientrò in possesso della Ruhr. Stresemann e il ministro degli Esteri francese, il socialista Aristide Briand firmarono il Trattato di Locarno del settembre 1925, che impegnava Francia, Belgio e Germania a non violare le comuni frontiere. Sulla scia dello spirito di Locarno (nuovo ottimismo per la ripresa economica), nel 1928 venne firmato il patto Briand-Kellogg (dal nome del ministro francese e del segretario di Stato americano): i rappresentanti di quindici Stati condannavano il ricorso alla guerra per regolare le controversie internazionali. Nel 1929 la Germania fu ammessa alla Società delle Nazioni; nello stesso anno il piano Young, progettato da un altro finanziere statunitense, dilazionava a 59 anni il pagamento delle riparazioni tedesche. Questa situazione durerà fino al crollo della Borsa di New York, perché anche la Germania dipendeva economicamente dagli USA. L’ascesa del nazismo Tra i partiti politici che minacciavano la Repubblica di Weimar c’era il Partito nazionalsocialista (abbreviato in nazista) fondato nel 1920 da Adolf Hitler, agitatore di origine austriaca. Gli aderenti al partito erano per lo più di origine popolare, ex militari ancora abituati al clima di violenza della guerra, ed erano organizzati nelle “Squadre d’Assalto” (SA), guidate dall’ex ufficiale Ernst Rohm e riconoscibili per le loro camicie brune. In seguito al putsch di Monaco il partito nazista aveva ottenuto grande fama e Hitler decise di proporlo alle elezioni tenute nel 1930, ottenendo sei milioni di voti e diventando il secondo partito per consensi, sostenuto da esercito e industriali. Nel 1932 Hitler si candidò alla carica di Presidente della Repubblica ma venne sconfitto dall’anziano von Hindenburg; nelle elezioni del 1933 però il suo partito divenne primo nei consensi e von Hindenburg nominò Hitler cancelliere. A questo punto l’obiettivo di Hitler era quello di estendere il proprio potere e per farlo approfittò dell’incendio del Reichstag. La sede del Parlamento venne distrutta da un rovinoso incendio e un comunista olandese venne arrestato perché si trovava nelle vicinanze: sfruttando l’arresto i nazisti accusarono dell’attentato i rivali comunisti e torturarono l’olandese per estorcergli la confessione e poi ghigliottinarlo. Allora venne emanato un decreto di emergenza con cui vennero sospese le libertà di stampa, parola e associazione e ripristinata la pena di morte. Deciso a governare senza il Parlamento, Hitler propose una legge con cui il potere legislativo sarebbe dovuto passare dal Parlamento al governo, ma per fare ciò era necessaria una modifica alla Costituzione. Per la modifica bisognava che ci fosse una grande maggioranza che Hitler non aveva, allora fece arrestare i comunisti oppositori e si fece aiutare da cattolici e liberali. Una volta approvata la legge i partiti oppositori vennero sciolti e la Germania si trasformò in una dittatura.
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