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riassunto riassunto r, Esercizi di Diritto

risssunto riassunto riassunto riassunto

Tipologia: Esercizi

2022/2023

Caricato il 21/09/2023

neneeeeeeee
neneeeeeeee 🇮🇹

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Scarica riassunto riassunto r e più Esercizi in PDF di Diritto solo su Docsity! L’INTERAZIONE NEI GRUPPI LEZIONE 19 15-5-23 L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 2 Stoner (1961): le decisioni prese in gruppo sono più rischiose delle decisioni che i singoli prenderebbero individualmente • Metodologia: • Compito: i partecipanti dovevano prendere una decisione in relazione ad una serie di dilemmi. • Dilemmi presentavano soluzioni che variavano dalla bassa vs. alta assunzione di rischio. • Decisione rischiosa = decisione in cui si mette in gioco qualcosa di acquisito (POSTA), rischiando di perderlo, in vista dell’ottenimento di qualcosa di molto più rilevante (PREMIO). Tanto minori sono le probabilità di ottenere il premio, tanto più rischiosa è la decisione Subito dopo, formazione di gruppi e decisione di gruppo Decisione individuale su dilemma Nuova decisione individuale dopo alcune settimane L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 5 COMPITO: discutere in gruppo (13 gruppi da 6) nuovamente i dilemmi ed arrivare ad una decisione collegiale Risultati: 12 gruppi su 13 modificarono la decisione iniziale, presa individualmente, verso un maggior rischio. Dopo alcune settimane viene chiesto nuovamente ai partecipanti di esprimere il proprio giudizio sui medesimi dilemmi - il 45% non modifica la scelta iniziale individuale; - il 39% la cambia verso un maggiore rischio. - il 16% cambia verso una posizione più cauta. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 6 Come interpretare questo spostamento nelle decisioni di gruppo verso il rischio?  Diffusione della responsabilità: discutendo con altri, un individuo si sente meno direttamente responsabile (Wallach, Kogan, e Bem, 1962). Altrimenti, individualmente, è cauto per «non perdere la faccia».  Familiarità: la discussione di gruppo aumenta la familiarità dei singoli rispetto a problemi delicati.  “Rischio come valore”: nel corso della discussione di gruppo, diventa saliente un valore proprio della cultura americana, ossia l’apprezzamento per chi sa correre dei rischi (R. Brown, 1965). L’individuo si rende conto che gli altri non sono cauti come pensava e sceglie il rischio. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 7 Limiti: • Effetto “storia”: E’ possibile costruire storie che spingono a scelte orientate verso la cautela invece che verso il rischio (alcune storie non provocavano spostamento o spostamento verso la cautela). • Ogni storia utilizzata mostra uno spostamento di intensità e direzione caratteristico. • E’ possibile prevedere la direzione e l’intensità dello spostamento a partire dal pattern dei giudizi ottenuto nella fase di decisione individuale. Dopo la discussione di gruppo: • gli item con punteggio iniziale in favore del rischio mostrano uno spostamento consistente verso il rischio; • gli item con punteggio iniziale in favore della cautela mostrano invece uno spostamento consistente verso la cautela. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 10 1) Giudizio su scala Likert a 7 punti sul generale De Gaulle (-3, +3) 2) Giudizio su scala Likert sugli Americani 3) Scala di atteggiamenti Thurstone su De Gaulle (i.e., dire se il contento è fav o sfav; impersonale ed obiettiva, meno implicazione personale del partecipante). 4) Risultati: Fase consenso: gli atteggiamenti del gruppo sono più estremi di quelli del singolo. Fase post-consenso: il livello personale di implicazione dei partecipanti influenza le risposte > coinvolgirento > estremizzazione del giudizio L’INTERAZIONE NEI GRUPPI Le prese di posizione individuali dei soggetti dopo la discussione di gruppo sono più vicine al polo verso cui già tendevano i giudizi che già avevano precedentemente espresso individualmente. La polarizzazione è diretta verso un polo specifico, non è una generica assunzione di rischio maggiore. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI POLARIZZAZIONE DI GRUPPO  Si manifesta in tutti i casi nei quali le persone devono manifestare collettivamente un atteggiamento, operare una scelta, risolvere un problema.  E’ un effetto dell’interazione di gruppo L’INTERAZIONE NEI GRUPPI Cosa succede quando non ci sono differenze di posizione entro il gruppo? Nou'vE GoOT To RE KIPDING! “AU those in favor say 'Aye?” ‘A ye.” «4 , “Aye” 4 | , "A ye” ve. ye. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI  Propensione a mettersi d’accordo su una decisione che sembri accettabile e che permetta di evitare discussioni e di salvaguardare la coesione JANIS (1972) GROUP THINK L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 20 “Group think” (Janis, 1972) Conseguenze:  Forti pressioni alla ricerca dell’accordo;  Autocensura per astenersi dalla criticità;  Fiducia nella “moralità interna” del gruppo (impedisce una valutazione accurata delle conseguenze della decisione);  Influenza maggioritaria;  Stereotipizzazione dell'outgroup;  Percezione di unanimità;  Decisione disastrosa. L’INTERAZIONE NEI GRUPPI 21 Come evitare il group think: • Non lasciare la decisione ad un solo individuo (è importante valutare idee ed esperienze diverse, la divisione di responsabilità e dei compiti). • Importanza del ruolo del leader: deve essere neutrale, ed evitare di esprimere troppo le sue preferenze, deve incoraggiare l'espressione di punti di vista minoritari. • Nomina di Avvocati del Diavolo: istituzionalizzazione del dissenso L’INTERAZIONE NEI GRUPPI Lo scarso coinvolgimento dei membri del gruppo nei confronti del compito riduce il conflitto di idee entro il gruppo Se il conflitto è scarso e il gruppo è formale e con una leadership forte si verifica normalizzazione. L’alto coinvolgimento verso il tema/ compito alto porta alla polarizzazione. Il conflitto socio-cognitivo è la tipologia conflittuale più efficace per giungere a decisioni «maturate e razionali». conflitto s.c. > nei gruppi informali, coesi, egualitari conflitto s.c. < nei gruppi formali, con leadership forte Sono fenomeni che mostrano in che modo il comportamento di una persona/delle persone può essere influenzato dalla mera presenza degli altri. Gordon Allport (1954) “La psicologia sociale è il tentativo scientifico di comprendere come i pensieri, i sentimenti, i comportamenti degli individui sono influenzati dalla presenza effettiva, immaginata o implicita di altri esseri umani” Sono fenomeni attinenti al processo di INFLUENZA SOCIALE 25 INFLUENZA SOCIALE: Processi attraverso i quali gli individui o i gruppi, definiti fonti di influenza, modificano gli atteggiamenti, i giudizi e i comportamenti di altri individui o gruppi, ovvero i bersagli di influenza (Mucchi Faina, 1996) Tale influenza può essere esercitata dalla fonte in maniera intenzionale, ma può manifestarsi anche quando il bersaglio è semplicemente esposto agli atteggiamenti, ai giudizi e ai comportamenti della fonte. 26 IN CHE MODO LA MERA PRESENZA DEGLI ALTRI NEL CONTESTO INFLUENZA L’AZIONE DELL’INDIVIDUO? 27  Cosa accade nei lavori di gruppo in cui i singoli contributi non sono distinguibili? Latané, Williams e Harkins (1979) Condizioni sperimentali: partecipanti soli vs. in gruppo vs. “pseudo gruppo” (presenza altri vs. capacità coordinarsi). Compito: gridare più forte possibile da soli, in 2, in gruppi di 3 e di 6.  Il rumore prodotto dai gruppi è superiore a quello dei singoli, ma inferiore alla somma degli individui che li compongono. (coppia > gruppi)  Lo sforzo di ogni individuo è in proporzione inversa al numero di persone presenti nel gruppo (effettive o presunte). Social loafing (inerzia sociale): nei compiti in cui le persone devono collaborare per l’elaborazione di un prodotto o di un esito nel quale i singoli contributi non sono distinguibili → tendenza da parte delle persone a profondere meno sforzo in un lavoro collettivo rispetto ad uno individuale. Minimizzare lo sforzo personale per beneficiare di quello collettivo (free rider): - Impegnarsi quanto basta perché il gruppo raggiunga l’obiettivo; - Permette di conservare le energie per compiti in cui il contributo individuale è premiato 31 - L’inerzia sociale non è inevitabile: se si sa che il contributo individuale verrà monitorato e confrontato con quello altrui, non si verifica - È maggiore quando: - I compiti sono percepiti come poco rilevanti; - Non è disponibile uno standard di confronto a livello di performance di gruppo; - Il gruppo è formato da persone che non si conoscono; - I membri pensano di avere competenze uguali o inferiori a quelle degli altri. 32 ASCH https://www.youtube.com/watch?v=qA-gbpt7Ts8 35 Esperimento sull’influenza della maggioranza – CONFORMISMO  Compito percettivo non ambiguo (a differenza di Sherif) – 8 individui giudicano quale di 3 linee verticali di diversa lunghezza è uguale a una linea standard.  Giudizio espresso pubblicamente  Condizione di controllo: ciascun soggetto da risposte personali non concordate al compito percettivo.  Condizione sperimentale di gruppo: Per 12 volte, i 7 complici dello sperimentatore danno risposte deliberatamente non corrette in modo unanime. Erano previste anche 6 “prove neutrali”: in cui i complici davano risposte esatte per non insospettire i partecipanti). 36 40 Giudizio Evidenza percettiva Realtà sociale (consenso maggioritario) La spinta a conformare il proprio giudizio a quello degli altri è: • Un processo di ragionamento e non di suggestione • Un processo determinato da informazioni sulla realtà • Un processo finalizzato a ottenere una visione oggettiva del mondo  Tutti i partecipanti erano in grado di ricostruire e spiegare il processo di ragionamento che li aveva portati alla formulazione del proprio giudizio, fosse esso corretto o scorretto. • Conflitto tra percezione visiva e informazioni che provengono dalla situazione. • Il giudizio viene dato tenendo conto di entrambi i fattori 41 Secondo Deutsch e Gerard (1955) è necessario distinguere tra: a. influenza normativa: la forza che spinge un soggetto, in quanto membro di un gruppo, a rispondere alle attese positive di uno o più membri del proprio gruppo. b. influenza informativa: la forza che spinge un individuo isolato ad accettare le informazioni degli altri come prova circa la realtà (cf. Asch). IPOTESI: L’influenza normativa risulta essere più forte di quella informativa 42 Deutsch e Gerard (1955) Variazioni all’esperimento di Asch • Giudizi faccia-a-faccia vs. Giudizi espressi senza essere visti dagli altri ma con uno scopo di gruppo collaborativo.  Il conformismo (e il conflitto cognitivo) è maggiore quando le persone agiscono come membri di un gruppo (rispetto a quando sono individui isolati)  L’invidividuo (minoranza) a. resiste al gruppo = si sottrae alla pressione sociale per evitare l’errore collettivo b. devia = costituisce un ostacolo all’adattamento del gruppo Modello funzionalista dell’influenza sociale: Moscovici, criticamente, individua 5 punti che lo distinguono: 1) L’influenza sociale è distribuita in modo disuguale e viene esercitata secondo una modalità unilaterale:  Solo chi ha potere esercita influenza;  Chi ha il potere costituisce la maggioranza in grado di influenzare la minoranza;  Chi non ha potere può adeguarsi o porsi in posizione di marginalità. 2) La funzione dell’influenza sociale è quella di mantenere e rinforzare il controllo sociale:  Approccio di tipo struttural-funzionalista: Gli individui formano un gruppo solo grazie al controllo sociale (Hare, 1965);  Festinger (1954): teoria del confronto sociale per ridurre le divergenze intragruppo. 45 3) Le relazioni di dipendenza determinano la direzione e la rilevanza dell’influenza sociale esercitata in un gruppo - Asimmetria legata a status, ruolo e competenza, informazione: - Chi ha un status alto esercita maggiore influenza rispetto a chi ha uno status inferiore - Chi ha uno status alto influenza chi ha uno status inferiore. Esempio: esperimento di Milgram (1964) sull’obbedienza all’autorità 4) Il consenso che l’influenza è tesa a raggiungere è basato sulla norma dell’obiettività: - Quando non ci sono dati obiettivi per valutare una situazione, le persone si confrontano con gli altri e cercano una verità convenzionale basata sul consenso della maggioranza (i.e., bisogno individuale; cf. Festinger, 1954) 46 5) Tutti i processi sono visti nella prospettiva del conformismo, e il conformismo è considerato sottofondo comune di questi processi: Kiesler (1969): - Ogni cambiamento nel comportamento e delle credenze in direzione del gruppo è il risultato di una pressione di gruppo reale o immaginaria; - Ogni forma di influenza porta al conformismo. Secondo Moscovici il “modello funzionalista dell’influenza sociale”: • rappresenta una visione troppo riduttiva e meccanicistica dell’influenza sociale: I SISTEMI SOCIALI SONO DATI DI FATTO, NON COSTRUITI TRAMITE INTERAZIONE. • non spiega i fenomeni di innovazione nei gruppi. 47 3. Modello genetico dell’influenza sociale Il modello genetico dell’influenza sociale permette di: • Superare i limiti del modello funzionalista; Secondo il modello genetico infatti tutti i membri di un gruppo sono: • sia fonti di influenza • sia bersagli di influenza L’influenza quindi: • Non è necessariamente asimmetrica cioè: dalla maggioranza alla minoranza; • Non è solo funzionale al conformismo e all’uniformità ma anche al cambiamento sociale e all’innovazione. Negoziato:  Ogni partner ha la possibilità di proporre il proprio sistema di riferimento accettando o rifiutando quello dell’altro Accento è spostato dai:  Fattori predeterminati (assetto del gruppo e potere)  Al negoziato che ha luogo nell’interazione sociale 51 Conflitto maggioranza minoranza Negoziazione interindividuale o intergruppi Antagonismo Influenza Maggioritaria : il bersaglio della maggioritaria accetta, almeno formalmente, gli atteggiamenti, le norme e i comportamenti imposti dalla maggioranza Influenza Minoritaria: definisce una posizione antagonista e alternativa alla maggioranza e crea conflitto La minoranza:  non è intesa solo a livello quantitativo  ma come gruppo che si batte contro le norme dominanti. La maggioranza:  non è intesa solo a livello quantitativo, ma come gruppo che assume e diffonde le norme dominanti. La fonte di influenza:  non è fondata su relazione di potere  ma ha sede nei significati che emergono dall’insieme dei comportamenti dei soggetti (minoritari) durante gli incontri e le interazioni con i loro interlocutori (L’INNOVAZIONE, TRAMITE IL NEGOZIATO, PUÒ ESSERE PROMOSSA ANCHE DA GRUPPI SENZA POTERE) Importanza dello stile di comportamento adottato dalla minoranza nell’interazione e nei negoziati con la maggioranza 52 Mugny (1982): Le opinioni sono un oggetto di influenza più critico rispetto ai compiti percettivi (cf. Asch). la minoranza, per esercitare influenza, deve convincere la maggioranza (popolazione, che si adegua a chi gestiste il potere). Esempio: esperimenti di Mugny (1974) - Messaggi sull’inquinamento ambientale attribuiti ad un gruppo minoritario. - V.D: In 1 condizione si presenta il messaggio della minoranza come «originale e obiettivo» vs. controllo. - V.D: Variazione dello stile di negoziato: Stile rigido: Bisogna chiudere le industrie che non rispettano le norme di protezione ambientale. Stile flessibile: Bisogna obbligare chi costruisce automobili ad attrezzare i veicoli con accorgimenti anti-inquinamento Prima e dopo avere letto le comunicazioni i soggetti compilavano un questionario con item diretti ed indiretti (oltre il contenuto del mess)sul problema dell’inquinamento. Risultati: 1. lo stile flessibile porta a una influenza rilevante e diretta. 2. Se il messaggio minoritario era definito come “originale” la minoranza, anche rigida nelle sue posizioni, può avere maggiore influenza. 4. Condiscendenza e conversione Moscovici: la psicologia sociale deve impegnarsi a capire il cambiamento e l’innovazione. Il modello genetico dell’influenza sociale vuole spiegare tutti i tipi di influenza, non solo quella minoritaria. Assunto di base: l’influenza maggioritaria e quelle minoritaria hanno effetti differenti 57
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