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Riassunto Riassunto Riassunto, Sintesi del corso di Storia

Riassunto Riassunto RiassuntoRiassunto Riassunto Riassunto

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 17/11/2023

silvanac123
silvanac123 🇮🇹

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Scarica Riassunto Riassunto Riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! RICERCA SU GESÙ STORICO: studiare la sua vita fino al ‘700 una ricerca storico-critica non c’era a partire da questa novità le fonti su Gesù sono state rilette da anni ’50 del ‘900 coinvolti anche studiosi italiani. • OLD QUEST • Illuminismo = clima storico-culturale e percorsi della ricerca. • La questione della ricerca sulla vita di Gesù in epoca moderna comincia alla fine del XVIII secolo: • -1778 > G.E. Lessing pubblicò alcuni frammenti di un'opera di H.S. Reimarus (1694-1768). • - 1972 > l’opera viene pubblicata integralmente. Le tesi di Reimarus (pubblicate da un suo allievo Lessing + punto di partenza delle riflessioni scientifiche su Gesù) punti centrali cui era giunto: 1. C'è una distinzione tra il Gesù storico e la fede degli apostoli; 2. La predicazione di Gesù va inquadrata nel contesto giudaico dell'epoca; 3. Non voleva realizzare nessuna nuova religione; 4. Gesù fu un Messia in senso nazionalista, che predicò la ribellione a Roma; 5. Il suo tentativo di ribellione fallì perché venne arrestato e condannato; 6. I suoi discepoli – per reagire al fallimento - trafugarono il corpo e cominciarono a dire che era risorto; 7. Tutta la religione cristiana si fonda essenzialmente su un inganno. Due capisaldi di metodo: 1. La distinzione fra l’azione di Gesù e la fede degli apostoli in Cristo: cioè tra Gesù pre- pasquale e il Gesù Cristo post-pasquale 2. Importanza del contesto giudaico M. Pesce retrodata l’inizio di questa ricerca alla fine del XVI sec.: Ben Abraham di Troki, nel Rafforzamento della fede del 1593 sosteneva già l’ebraicità di Gesù e la distinzione fra la predicazione di Gesù e il cristianesimo primitivo: «è noto che in nessuna parte del nuovo testamento Gesù volesse passare come autore di una Nuova Legge, ma al contrario ammetteva l’eterna durata della legge mosaica». Solo più tardi, nella seconda metà del XVIII secolo, si diffuse l’esigenza del necessario approfondimento di due dati: (A) differenze tra Chiesa primitiva e Gesù; (B) differenze non sempre armonizzabili tra i testi canonici. Il problema della fonti conosce una svolta nel XIX grazie alla scuola di Tubinga: fondatore e guida Ferdinand Christian Baur (1792-1860), il cui approccio problematico risente dell’idealismo hegeliano. Baur intuì che: • l’atteggiamento nei confronti della Legge fu elemento importante di differenziazione per i gruppi di seguaci. • Il canone è frutto di una tendenza concordista e omogeneizzante di diverse tradizioni. Prime reazioni: intellettuali e filosofi Le tesi di Reimarus – quando vennero divulgate con la pubblicazione dei suoi studi – fecero scalpore, specie nell'ambito tedesco dove si pubblicarono moltissimi libri dal titolo ‘Vita di Gesù’. Tra le opere più note e importanti di questa prima fase della ricerca: le vite di Gesù di Georg W. F. Hegel (1795), David F. Strauss (1835) Ernest Renan (1863) Lo sforzo di Baur di rintracciare il nucleo puro del messaggio evangelico prosegue con la Scuola liberale. Punto di partenza storico-critico: teoria delle due fonti per risolvere la questione dei rapporti fra i sinottici: Marco Matteo e Luca non sono redazioni diverse del medesimo e unico testo  sono testimonianza di flussi di memoria provenienti da luoghi diversi. L’esponente più significativo della teologia liberale Adolf von Harnack (185-1930): L’essenza del cristianesimo • I teologi I teologi si limitarono in un primo tempo a difendersi da questi tentativi di ricostruzione storica. Nel 1892 essi cominciarono a prendere parte al dibattito: segna un passaggio fondamentale il libro di Martin Kähler: Il cosiddetto Gesù storico [historisch] e l’autentico [geschichtlich] Cristo biblico. Col termine historisch egli indica i puri e semplici fatti del passato, con geschichtlich ciò che racchiude un significato duraturo = Contrapposizione tra historisch (puri e semplici fatti del passato) il Gesù storico-reale e geschichtlich (significato duraturo) il Cristo storico-biblico, predicato dagli Apostoli. La tesi di Kähler: solo il Cristo biblico è comprensibile per noi, ed egli solo ha significato durevole per la fede. • entrando nel XX secolo... 1901 W. Wrede = il Vangelo di Marco ha carattere tendenzioso - non obiettivo. 1906 A. Schweitzer pubblica la sua Storia della ricerca sulla vita di Gesù: da Reimarus a Wrede Ormai classica sintesi del problema. • Schweitzer In quest’opera l’autore dimostra che ciascuna delle immagini di Gesù delineate nelle varie monografie riflette i rispettivi autori: «L’indagine storica sulla vita di Gesù non è partita dal puro interesse storico, ma ha cercato il Gesù della storia come colui che poteva liberarlo dal DOGMA* (formulazioni storiche, “verità di fede”) […] Ogni epoca ha trovato i suoi pensieri in Gesù […] e ogni singolo lo creò secondo la propria personalità». *volontà di studiare Gesù privo di dogmi, affibbiati a lui dopo ritrovare il personaggio di Gesù “scrostato” dalle sedimentazioni della storia • NO QUEST - Bultmann principali punti: In un primo tempo la tesi di Kähler sull’impossibilità di cogliere il Gesù della storia non ebbe alcuna eco. Alcuni anni dopo fu ripresa da Rudolf Bultmann. Egli nel 1929 scriveva: «Io sono indubbiamente del parere che noi non possiamo sapere più nulla della vita e della personalità di Gesù, La «vecchia» ricerca aveva puntato ad un Gesù storico, contrapponendolo alla predicazione dei suoi discepoli; Bultmann aveva capovolto questa impostazione puntando sulla predicazione, resa indipendente dal Gesù storico; la «nuova ricerca» voleva ricomporre la frattura tra i due elementi. Il maggior teorico della New Quest fu J. Robinson con il suo La nuova ricerca del Gesù storico. Il primo post-bultmanniano a pubblicare un completo studio storico su Gesù (tuttora valido) secondo la nuova corrente fu nel 1956 Günther Bornkamm, con il suo Gesù di Nazaret. Nel frattempo, le posizioni scettiche di Bultmann trovarono sempre meno approvazione, come traspare dal volume miscellaneo intitolato Il Gesù della storia ed il Cristo del Kerygma, pubblicato nel 1960 (saggi di J. Jeremias, J. L. Hromàdka, N. A. Dahl, B. Reicke, P. Althaus, O. Cullmann, W. Grundmann, O. Michel, W. Michaelis, H. Riesenfeld, L. Goppelt, G. Delling). Dopo Käsemann si fa il tentativo di ricomporre il Gesù storico e il Gesù kerigmatico. Cambia completamente la base metodologica e l'approccio al problema: chi voglia esporre la teologia neotestamentaria mantenendone la struttura intrinseca, deve porsi anzitutto il problema del Gesù terreno. THIRD QUEST Nella seconda metà dello scorso secolo si colloca la fase chiamata «terza ricerca» del Gesù storico. Il nome pare sia stato coniato da Tom Wright per indicare un nuovo indirizzo e un nuovo impulso alla ricerca sul Gesù storico, dopo un periodo di stagnazione della precedente indagine. I detti ed i fatti di Gesù vengono collocati in un quadro storico più ampio, e si incoraggia un confronto con altre scienze, tra cui quelle sociali. Dagli anni 70 si comincia a dare molta attenzione alle fonti non canoniche (Köster e Robinson). La valutazione dei testi non canonici era già cambiata a partire dal 1934 quando Walter Bauer sostenne che prima sono nate le eresie e successivamente l'ortodossia. Ormai è condivisa l’idea che forme di cristianesimo considerate più tardi come eterodosse (Siria, Egitto) siano state anteriori a quelle delle comunità considerate ‘ortodosse'. Per molto tempo convissero varie tendenze nel cristianesimo e solo a partire dal II-III secolo si cominciò ad avviare un processo che avrebbe portato all'ortodossia. Inoltre, per molto tempo circolarono vari testi non canonizzati e nella catechesi fu utilizzata anche una tradizione orale. Le fonti ritenute più importanti fra quelle extra-canoniche sono: - lo strato più arcaico del Vangelo di Tommaso; - il vangelo degli Ebrei (frammenti)i; - la fonte dei logia (Q); - un Vangelo della croce ricostruito a partire dal Vangelo di Pietro Gli autori della third quest hanno dato molte versioni della figura di Cristo a seconda dei presupposti teologici e ideologici, la terza ricerca viene definita la ricerca dei mille Gesù. Alcuni autori danno molto spazio al contesto giudaico (Sanders), altri no (Crossan). Alcuni autori considerano Gesù come un Rabbi, altri un fariseo illuminato (H. Falk). Altri autori ancora prestano attenzione alla cultura ellenista e vedono in Gesù un filosofo cinico (Crossan, Borg). Altri vedono in Gesù un taumaturgo e un esorcista (Vermes) o un mago (Morton Smith). Alcuni vedono in Gesù un rivoluzionario (Jossa) o uno zelota (Brandon), altri un pacifista vittima dei propri nemici. In questa fase si colloca il citato libro di Meier dal titolo Un ebreo marginale (3 volumi).   • FOURTH QUEST (CONVEGNOROMA 2013) Una proposta degli ultimi anni ipotizza una «fourth quest», cioè una nuova fase della ricerca dopo il dichiarato fallimento della prima stagione illuministica e ottocentesca, dopo la seconda fase, sviluppatasi a metà del Novecento, e dopo la cosiddetta “third quest” segnata dalla riscoperta della ebraicità di Gesù. Si intende ora investigare sui veri obiettivi e sulle motivazioni delle parole e dei gesti del Gesù terreno. Su questa premessa, però, va rettamente compresa la distinzione tra “gesuologia” e “cristologia”. Il dato stesso della fede in Gesù risorto, dichiarata dalle prime comunità chiamate post- pasquali, è altrettanto storico quanto lo fu la vita di lui . La “risalita” dalla fede post-pasquale al Gesù terreno deve tener conto metodologicamente di tre fattori: 1)  ad interessarsi di Gesù, della sua vicenda e della sua persona storica, sono stati soltanto i suoi discepoli, cioè dei credenti in lui; 2)  nessuna figura di ebreo del I secolo gode di una documentazione tanto precoce e abbondante come quella che riguarda Gesu. Già nel I secolo suscitò un interesse non verificabile per nessun altro suo connazionale; 3) occorre ricordare che questa ampia documentazione rappresenta una molteplicità di interpretazioni della sua figura. Ma, per usare una metafora, queste interpretazioni non ne pregiudicano l’unicità e la storia reale, come gli esecutori di un’opera musicale non mascherano o tradiscono l’opera musicale interpretandola, ma la fanno vivere o rivivere. RICERCA SU GESÙ IN ITALIA • La ricerca sul cosiddetto ‘Gesù storico’ sembra conoscere nell’ultimi vent’anni un nuovo incremento fino a configurarsi come tema centrale nel dibattito contemporaneo relativo alle questioni religiose. • L’attenzione sulla figura di Gesù investe ormai da qualche tempo, insieme agli studi specialistici, anche l’interesse culturale in genere a livello di divulgazione più o meno alta. • Ciò avviene per noi macroscopicamente in Italia ma, dando uno sguardo alle pubblicazioni straniere, ci accorgiamo che l’attenzione su Gesù di Nazaret è diffusa almeno in tutto l’Occidente. Ricerca storica e Santa Sede La specificità della vicenda italiana è nel macroscopico l’intreccio tra 1. presenza-interventi della Santa Sede 2. progresso scientifico nel campo degli studi biblici 3 progresso della ricerca neotestamentaria e sulla figura del Gesù ‘storico’. Primi fermenti di rinnovamento tra Ottocento e Novecento Dopo l’unità il primo insegnamento di ruolo di Storia del Cristianesimo è affidato a Labanca nel 1892 (a Napoli in seguito alla soppressione delle Facoltà di Teologia 1873). Il dibattito si accende agli inizi del Novecento con il movimento cattolico modernista: G. Bonaccorsi e E. Bonaiuti diffondono in Italia lo studio della moderna filologia neotestamentaria. Pio X (1903-1914) Il pontificato di Pio X (1903-1914) = tendenza ad arginare le correnti assimilabili al cosiddetto ‘modernismo’. • Combatté quelle che considerava deviazioni della fede. • Promosse anche una riforma degli studi nei seminari che desse centralità alla formazione biblica. • Pose in discussione la stessa legittimità dell’esegesi storica della Bibbia. Nei decenni successivi il problema fondamentale sarà il rapporto tra teologia e ricerca storica. Benedetto XV (1914-1922) Fondamentale presa di posizione: l’enciclica Spiritus Paraclitus = un passo indietro sugli studi biblici. Secondo questo documento non è lecito interpretare le Scritture contro il consenso unanime dei Padri. Gerolamo, autore della Vulgata, è indicato come modello • di esegesi cattolica antimodernista e • di una spiritualità biblica indenne da critica storico-letteraria. Pio XI (1922-1939) Pio XI prosegue la lotta antimodernista fino all’eliminazione di ogni sacca di resistenza: scomunica doppia di Bonaiuti 1921 e 1924, nel 1925 è privato dell’abito ecclesiastico. Tuttavia nelle Università italiane del primo ventennio del secolo una ricca rete di cattedre dedicate agli studi storico-religiosi sembri destinata a promuovere l’incremento e il successo della scuola italiana. L’avvento del fascismo e i vincoli confessionali del Concordato (1929), insieme al succedersi dei pontefici sunnominati, bloccano ogni prospettiva di sviluppo originale. Domina sul piano accademico la Vita di Gesù di Giuseppe Ricciotti (1941). L’autore passa in rassegna la storia degli studi critici su Gesù, da Reimarus in poi, per liquidarla come un lungo episodio della lotta tra Gesù e il mondo e indicare gli storici come strumenti del diavolo. La fine della guerra non produce cambiamenti immediati: Il dopoguerra è un periodo poco fecondo anche dal punto di vista internazionale: circola un certo pessimismo post-bultmanniano. Pio XII (1939-1958) Pio XII (1939-1958) inaugura un nuovo corso con la Divino afflante Spiritu 1943, che rimuove le remore alle traduzioni dei vangeli in lingua italiana. Essa diede fondamento teologico alla necessità dell’esegesi storico-letteraria per la comprensione dell’Antico Testamento, esprimendo fiducia nel metodo storico-critico: LA RICERCA STORICA si configura come UN DOVERE RELIGIOSO. Scoperte archeologiche = nuovo interesse. (traduzione di opere straniere in Italia ancora molto limitata). Giovanni XXIII (1958-1963) e Paolo VI (1963-1978) Dalla Francia cominciano a giungere, oltre le opere di biblisti e teologi, quelle di storici rigorosi. La riflessione sul Gesù storico di provenienza francese filtra sommessamente in Italia, preparando e accompagnando lo svolgersi del Vaticano II: il più importante evento della storia della Chiesa cattolica degli ultimi secoli.
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