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Riassunto rivoluzione americana "La storia: progettare il futuro", Appunti di Storia

Indirizzato agli studenti di 4 superiore, appunti dal libro scritti a mano

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 17/05/2023

giuliahhhjjj
giuliahhhjjj 🇮🇹

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Scarica Riassunto rivoluzione americana "La storia: progettare il futuro" e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La rivoluzione americana Le colonie americane e i rapporti con la madrepatria Prima dell’arrivo dei colonizzatori europei, il territorio nordamericano era abitato da 5 milioni di nativi, suddivisi in tribù indiane. Tra gli europei che esplorarono il territorio abbiamo: - i Francesi che nel 1534 effettuarono la spedizione in Canada e poi si spinsero verso Sud (Mississipi, fino ad arrivare al golfo del Messico) -gli Spagnoli che fondarono la florida, il Texas, il Nuovo Messico e la California - gli olandesi, che nel 1624 fondarono la città di Nuova Amsterdam, cedendola 40 anni dopo agli inglese che la chiamarono New York La colonizzazione inglese Fu la più stabile e la più significativa. Essa non nacque da un piano di conquista prestabilito, ma fu il risultato di iniziative private da compagnie commerciali o singole persone alla ricerca della fortuna nel mondo. Si realizzò a partire dal 1607, quando venne fondata la colonia della Virginia su iniziativa della Virginia Company of London. Dalla Virginia, i coloni si spostarono verso sud fondando: - Carolina del nord - Carolina del sud - La Georgia - Maryland e Delaware Questo gruppo di colone, in particolare, si caratterizzò per uno scarso grado di urbanizzazione e per un’economia agricola fondata sul latifondo (con schiavi importati dall’AFRICA). Dal punto di vista religioso prevalevano gli anglicani e i cattolici. 2 GRUPPO: dalle colone settentrionali (Connecticut, Rhode Island) della regione denominata New England. Nacquero tra il 1620 e il 1640 dall’insediamento di puritani in fuga dalle persecuzioni religiose. Tra questi, ricordiamo i primi detti anche “padri pellegrini” sbarcati nel 1620 in Massachusetts dalla nave Mayflower. N.B la loro economia era fondata sulla piccola e media proprietà agricola e sulla pesca 3 GRUPPO: centrale della costa atlantica. Attorno all’ex territorio della Nuova Olanda, sorsero le colonie del New Jersey e della Pennsylvania. Qui vi era alta urbanizzazione, e una eterogeneità sia religiosa che linguistica. Le 13 colonie del Nord America conobbero , nella prima metà del 700, un significativo sviluppo sotto vari punti di vista: - Incremento demografico la popolazione passò da 250.000 a 2 milioni di abitanti - Incremento economico grazie al dinamismo britannico, al quale era strettamente legato - Incremento di produttività partecipavano ai traffici atlantici fornendo al mercato europeo riso, grano tabacco, pellicce ed indaco per colorazione dei tessuti - Erano però vincolate da precise regole: La produzione e il commercio dei beni dovevano rimanere a vantaggio della madrepatria Atti di navigazione (1651 e 1660), il quale affermava come spettasse a Londra il monopolio sui commerci da e per i territori d’oltremare. Tutte merci dovevano essere quindi trasportate nei porti della Gran Bretagna. Spesso, tuttavia, gli americani si davano al contrabbando con la francia e spagna del Nuovo Mondo Le autonomie politiche: Fino agli anni 60 del 700 le colonie e la Colonia britannica erano in rapporti pacifici tra loro: le colonie dipendevano da Londra, erano rette da governatori di nomina regia  questi sceglievano un consiglio di notabili locali che assistevano nell’esercizio del potere esecutivo. Il potere legislativo, era affidato invece alle assemblee elette direttamente dai coloni: es nelle colonie del nord l’attività democratica era molto vivace. Questa autonomia politica venne apprezzata anche dai sudditi americani, che consideravano indispensabile per continuare a godere della PROTEZIONE MILITARE della madrepatria per tutelarsi dagli attacchi dei coloni spagnoli e francesi I primi scontri Dopo la guerra dei sette anni, tuttavia, tale rapporto pacifico cominciò via via a sgretolarsi. Infatti alla battaglia parteciparono anche le colonie,ed il loro contributo fu decisivo per la vittoria. Ma all’indomani di questo successo la Gran Bretagna intraprese una politica imperiale più marcata con un controllo molto più stringente sui propri possedimenti. Per la loro difesa, era necessaria maggior presenza militare ed è proprio per tale motivo che ordinò alle 13 colonie di mantenere un corpo di spedizione di 10.000 uomini. La guerra dei francesi aveva dissestato le case statali e coloro che ne ricavarono maggiormente furono proprio le colonie d’oltremare: a causa di ciò, secondo il 1 ministro whig e il nuovo sovrano Giorgio II, era giusto che i sudditi americani si facessero carico per la propria sicurezza. Gli abitanti delle 13 colonie speravano di poter espandersi senza incontrare altre nuove resistenze se non quelle dei pellerossa, ma con il Royal Proclamation del 1763 di Giorgio III tale obiettivo venne bloccato, in quanto tale provvedimento vietava ai propri sudditi americani di stabilirsi al di la della catena dei monrti Appalachi. POLITICA FISCALE E LE RAZIONI DELLE COLONIE Il parlamento impose alle 13 colonie nuovi provvedimenti di natura fiscale, con lo scopo che contribuissero al risanamento delle finanze causato dalla guerra. -1764 Revenue Act/Sugar Act: controlli sul contrabbando + aumento dazi su vari prodotti di importazione (tra cui zucchero) . -1765 Stamp act, che rendeva obbligatorio l’uso di marche da bollo inglesi su qualsiasi documento a stampa, inaugurando la TASSAZIONE DIRETTA delle colonie da parte della Corona britannic Ciò, dalla reazione degli abitanti delle 13 colonie, scatenò una RIVOLTA FISCALE niente tasse senza rappresentanza i sudditi affermarono di voler essere considerati cittadini britannici a tutti gli effetti, organizzando numerose manifestazioni pubbliche (dall’associazione segreta Sons of Liberty) Ciò portò alla cancellazione dello Stamp Act, ma il clima di pace durò ben poco: a Boston, nel 1770, le truppe britanniche fecero fuoco su una folla di manifestanti che protestavano contro l’introduzione di una nuova tassa sull’importazione del thè, uccidendo 5 civili. Tal episodio, noto anche come massacro di Boston, riaccese numerose polemiche. E 3 anni dopo il governo di Londra assegnò alla sola Compagnia delle indie orientali il monopolio sulla vendita del thè: la loro risposta si traduce con l’episodio del Boston Tea Party (16 dicembre 1773) dove una sessantina di coloni travestiti da indiani presero d’assalto alcune navi inglesi della Compagnia delle Indie e rovesciarono in mare tutto il loro carico di tè. Come reagì Londra? Attraverso le “Leggi intollerabili” nel 1774 il porto di Boston fu chiuso e la città fu posta sotto controllo militare ed i poteri del governatore locale vennero rafforzati. Inoltre, poco tempo dopo, il Parlamento inglese votò il Quebec Act, una legge che assegnava al Canada il controllo dei territori al di là dei monti Appalachi compresi tra il fiume Ohio e il Mississipi ciò venne tradotto dai patrioti americani come un vero e proprio schiaffo alle loro rivendicazioni.
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