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Riassunto SANDERS - VOL 1 (Completo), Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Riassunto del primo volume di Storia della letteratura inglese, di Sanders, completo.

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

In vendita dal 18/12/2017

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Scarica Riassunto SANDERS - VOL 1 (Completo) e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! STORIA DELLA LETTERATURA INGLESE – SANDERS – Volume 1 INTRODUZIONE GLI ANGOLI DEI POETI e lo SVILUPPO DEL CANONE nella LETTERATURA INGLESE Con la sepoltura di CHAUCER all'interno dell'Abbazia di Westminster, avvenuta non come conseguenza della fama letteraria, ma della sua carica ricoperta, si avviò la tradizione inglese di seppellire all'interno di importanti cattedrali o abbazie i corpi dei più importanti scrittori inglesi, secondo il canone del momento. Altri esempi sono infatti quello della sepoltura di GOWER all'interno della Cattedrale di Southwark, oppure SPENSER, BEN JONSON e DRYDEN all'interno sempre di Westminster. Si sono poi aggiunte negli anni altre tombe o, in assenza dei corpi da seppellire, monumenti commemorativi e celebrativi all'interno dell'Abbazia, non più solamente di letterati, ma anche di semplici romanzieri. Ciò che è importante ed emerge da questa tradizione è una riflessione sull'arbitrarietà di questa scelta. L'Angolo dei poeti ha infatti da sempre commemorato un gruppo di scrittori selezionati in modo sorprendentemente arbitrario e, come qualsiasi altro tentativo di compilare una lista o un canone, rappresenta sostanzialmente le opinioni di alcuni uomini influenti che hanno voluto indicare determinate tendenze come significative per sé e per la loro epoca. Le lapidi non riflettono altro che una vaga successione di scelte soggettive, tutte riconosciute come tali nel momento in cui vennero prese e successivamente interpretate come categoriche o CANONICHE. Ognuno di questi poeti aveva dimostrato interesse e venerazione per i predecessori, nonché il desiderio di entrare a far parte della tradizione, desiderio che permane nel Novecento nell'animo di numerosi poeti e romanzieri. Da questa tradizione canonica prende origine anche la tradizione decorativa, che avvia la fabbricazione di statuette ed elementi decorativi correlati ai poeti canonici. Notiamo però come sia indipendente il canone dall'establishment, ossia quanto è possibile trovare poeti appartenenti a correnti o ideologie politiche diverse vicini, senza dipendere da questi appunto. Quando parliamo di criteri per l'individuazione e la compilazione dei canoni, teniamo presente che questo fenomeno è presente ancora oggi, per esempio nella stesura del presente volume di Storia della Letteratura inglese. Il gusto e a scelta di appartenenza o meno al canone dipendono infatti dal periodo in cui questo viene stabilito, dalla tradizione precedente, dagli studi alla base di questa scelta, ma anche dal gusto personale, che non può essere eliminato. Non dimentichiamo che per l'Inghilterra, ma anche in generale, la compilazione di un canone contribuisce anche all'espressione dell'unità del paese. Nel momento in cui la letteratura inglese è diventata materia di studio universitaria, i suoi primi studiosi hanno affermato la necessità di questa materia come riflesso della vita nazionale, come espressione della nazione, dei principi a cui si deve l'odierna libertà e l'odierno progresso: una voce dell'esperienza che parla a nome di tutte le epoche, rivolgendosi a chiunque la voglia ascoltare. Per la precisione è ANGUS a pronunciare queste parole ed è sempre ANGUS a realizzare un'opera complessa, esauriente, di larghe vedute e di ampio respiro, ma terribilmente noiosa, per l'approccio fattuale e cronologico. E' più prescrittiva e restrittiva l'opera di ARNOLD, che si dimostra fiducioso nell'ulteriore sviluppo della letteratura inglese, a patto però di non confondere il perituro con l'eterno. Questo canone da lui creato si estendeva da Chaucer fino a Wordsworth, se non a Tennyson, mentre il canone creato da Oxford si concentrava molto di più sulla letteratura in Old and Middle English. A Cambridge abbiamo invece la contrapposizione tra QUILLER-COUCH e LEAVIS: il primo offriva una grandiosa sintesi della materia, mentre il secondo propose una nuova compilazione del canone a posteriori, compiendo però delle clamorose esclusioni, come quella delle sorelle Bronte, di Dickens ad altri importanti autori, a favore di altri, come Jane Austen e Conrad, inserendone anche alcuni che avessero origini americane o tradizioni esterne a quella dell'Inghilterra. Si è via via andato formando il decentramento della letteratura di lingua inglese, con improvvise riscoperte o cambiamenti di gusto, ma anche cambiamenti di prospettiva. Il fenomeno di decentramento della letteratura inglese è sicuramente una conseguenza del fatto che la lingua inglese sia diventata la lingua internazionale parlata e scritta. Oggi la letteratura americana è riconosciuta come indipendente da quella inglese, così come quella scozzese. 1) LETTERATURA IN INGLESE ANTICO La letteratura di questo periodo è letteratura in inglese antico. Comunemente viene chiamato OLD ENGLISH, ma questa definizione crea una continuità, che però non esiste, con il MIDDLE ENGLISH e il MODERN ENGLISH. In realtà, come abbiamo appunto detto, questa continuità non esiste, poiché l’inglese antico è in realtà l’ANGLOSASSIONE, la lingua parlata dagli invasori angli, sassoni e iuti. Questi popoli occuparono la zona romana della Britannia e spinsero ai confini del Galles e della Cornovaglia. E’ dunque una cultura di invasioni e non ha continuità con le culture successive. Tramite l’opera di monaci celtici e benedettini provenienti da Roma e inviati da Gregorio Magno, avvenne la CRISTIANIZZAZIONE. La missione venne portata avanti da Sant’Agostino, primo arcivescovo di Canterbury. Durante questa missione vennero portati soprattutto testi ed è in questo modo che la scrittura runica, portata dagli anglosassoni, venne sostituita dal latino. E’ in questo modo che l’Inghilterra entra a far parte della cultura occidentale e latina. Nonostante però il latino come lingua ufficiale, rimane il volgare nella lingua parlata. Quando sembra essersi instaurato un periodo di pace e serenità, i VICHINGHI saccheggiano l’Inghilterra e le abbazie anglosassoni, distruggendo moltissimo materiale culturale: è solo con il REGNO DI ALFREDO che avremo la rinascita degli studi. Sono di questo periodo i MANOSCRITTI più importanti che ci rimangono della letteratura in inglese antico: 1) MANOSCRITTO JUNIUS 2) BEOWULF 3) VERCELLI BOOK 4) EXETER BOOK Si tratta di manoscritti antichi ricopiati dai monaci amanuensi, ma non per questo scritti da loro. Il più antico infatti viene attribuito ad un servo di un monastero, CAEDMON, il quale aveva paura di cantare ed esporsi in pubblico (NB: questo ci indica che la poesia era un’arte sociale e comunitaria). Lo SCOP (= poeta di professione), attraverso un WORD HOARD (= deposito verbale come chiuso nel petto) di termini elevati e prestigiosi, recitava i suoi versi in occasione di feste e cerimonie nei saloni reali. Questa POESIA IN INGLESE ANTICO si basava su un sistema allitterativo e sulla solennità di alcuni versi, come quelli della morte di BEOWULF. BEOWULF. Questo poema ha diversi PROBLEMI DI DATAZIONE: si pensava fosse pre-cristiano, ma in realtà da approfonditi studi veniamo a scoprire che Edoardo, che provava nei suoi confronti attrazione e devozione. In questo periodo si sviluppa una letteratura d’amore, grazie all’interesse di Eleonora D’Aquitania. Ecco dunque il FIN’ARMOS, il DE AMORE e il ROMAN DE LA ROSE, che ebbe influenza sulla letteratura inglese. I ROMANCES INGLESI E IL POETA GAWAIN. I romances inglesi, sebbene parlino di vita mondana e altrettanti argomenti, mantengono una fede espressa nei valori cristiani. Il più antico esempio è KING HORN, che dimostra di crescere ed evolversi attraverso l’avventura e l’amore. I ROMANCES vengono divisi in 3 gruppi: 1) LA MATERIA DI ROMA(leggende e miti classici) 2) LA MATERIA DI FRANCIA (storie di Carlo Magno e dei suoi cavalieri) 3) LA MATERIA DI BRETAGNA (storie arturiani o riguardanti eroi della tavola rotonda) Il miglior scrittore di Romances è sicuramente IL POETA DI GAWAIN, un poeta anonimo che compose SIR GAWAIN AND THE GREEN KNIGHT, una figura le cui origini sono da ricercare nel paganesimo e nella cultura celtica. In quest’opera abbiamo la FUSIONE di celtico, arturiano, cavalleresco e cristiano. Troviamo il personaggio poi tra combattimenti e preghiere, dando sfoggio della perfetta e nuova fusione. Questo romance ha anche una simbologia importante, tra cui quella del PENTANGOLO e quella della cintura indossata dalla tavola rotonda. TRAMA (Sir Gawain and the Green Knight): Un cavaliere armato irrompe nella corte di Artù in festa a Capodanno: è il Cavaliere Verde. Si sfideranno lui e Gawain: quest’ultimo gli mozza la testa, ma il Cavaliere la recupera, si inchina davanti al re e fugge. Gawain si prepara e parte per la sua missione. Alla fine della sua missione Gawain si sentirà fallibile e verrà preso dallo sconforto. LIRICHE INGLESI nel MEDIOEVO. La maggior parte dei componimenti lirici del Medioevo è rimasta nell’anonimato. I temi sono solitamente d’amore (esempio alcune liriche che avvicinano la donna alla natura). Altri temi sono quelli religiosi. L’INGHILTERRA del XIV SECOLO: (MORTE, DISGREGAZIONE E CAMBIAMENTI). Sotto il regno di Riccardo secondo abbiamo una RINASCITA delle lettere inglesi: vi sono infatti poeti molto importanti (CHAUCER, GOWER, , LANGLAND e il POETA DI GAWAIN) che si tengono aggiornati sulle corti internazioni e sul gusto, lo stile e la moda. In questo periodo riguadagna terreno la LINGUA INGLESE, a discapito di quella francese. Sempre in questo periodo abbiamo un importante cambiamento: la TRIPARTIZIONE della SOCIETA’, che consiste nella divisione: - CLERO - ARISTOCRAZIA GUERRIERA - TERZO STATO (Il popolo) Acquistano importanza demografica ed economica le città, dove si diffonde maggiormente la capacità di leggere e scrivere, contribuendo all’aumento dell’alfabetizzazione del popolo. (Questi cambiamenti sono ben visibili nei CANTERBURY TALES di CHAUCER). Il cambiamento più drammatico è però sicuramente la PESTE NERA, la più devastante delle pestilenze, quella bubbonica (1348, prima comparsa; 1349 culmine). La popolazione viene ridotta di almeno un terzo e anche il clero viene decimato. Grandi danni subirono il mercato e il commercio e la maggior parte della gente attribuì ad una maledizione divina la peste. La mancanza di lavoro e le condizioni drammatiche portarono a dei conflitti sociali e ad una PEASANTS’ REVOLT, ossia ad una rivolta dei contadini in seguito all’imposizione di un’altra tassa al terzo stato. Questa rivolta, che però finì male, insieme alla decimazione della popolazione e alla paura di un’ulteriore rivolta portarono ad una MAGGIORE MOBILITA’ SOCIALE. Si abbassò anche il livello intellettuale e culturale della Chiesa, oltre che il numero di ecclesiastici. Iniziano in questo periodo le critiche alle rendite papali e della Chiesa (da parte di Wycliff). Anche la vendita delle indulgenze venne criticata e i seguaci di Wyclif (I LOLLARDI) continuarono sulla sua linea, anche dopo la morte di quest’ultimo e dopo che le sue opere vennero bruciate. Questi seguaci tradussero nella lingua del volgo le SACRE SCRITTURE e questo fu importante perché diede l’impulso ai traduttori dell’epoca a riportare l’attenzione appunto sulle SACRE SCRITTURE. LANGLAND. Egli fu un povero chierico con delle conoscenze al pari di un teologo aggiornato e scrisse un’opera THE VISION OF PIERS PLOWMAN, ossia la visione di Piero L’Aratore. Si tratta di un’opera in cui Dio si rivela continuamente e si dimostra interessato alle vicende umane. Addirittura alle volte sembra che Dio risieda in PIERS. Gli aiutanti di Piers sono 4 buoni, esattamente come i 4 evangelisti e portano i loro nomi. In questo poema dunque troviamo una forte presenza religiosa. Sembra un tentativo di venire a patti con lo smarrimento, la corruzione e le contraddizioni miste dell’epoca. Al personaggio principale non viene offerta nessuna consolazione, se non minima, ai grandi mali del mondo. Tra le ambigue figure che troviamo nel poema, sicuramente c’è WILL, il sognatore (il cui nome = volontà), che rappresenta la buona volontà, la volontà di comportarsi bene, ma anche la meno ammirevole, testardaggine (=WILLNESS) umana. Esistono tre versioni del poema: 1) VERSIONE A à E’ un testo incompleto 2) VERSIONE B à E’ una revisione del lavoro precedente, con delle aggiunte 3) VERSIONE C à E’ la versione definitiva Nelle versioni B e C il poema assume una qualità decisamente visionaria con la descrizione della passione di Cristo e della sua discesa agli inferi per redimere i virtuosi morti prima di lui. In questo poema abbiamo la figura di Gesù la Domenica delle Palme in sella all’asinello, che rimanda alla figura del servo a causa dell’umiltà e della condizione. E’ utilizzato anche il latino in quest’opera, dunque vengono fusi inglese e latino, come se si fondessero umano e divino. GEOFFREY CHAUCER. Si tratta di un periodo tumultuoso, difficile e soprattutto di cambiamenti, in cui è necessario trovare un equilibrio: è questo che fa la poesia di CHAUCER. Nella sua opera, TROILO E CRISEIDE, egli esprime una serenità riguardo all’aldilà: egli pensa infatti che Dio, uno e trino, regni in eterno su tutto il Creato e apponga il proprio mistico sigillo alle aspirazioni umane. Riteneva inoltre che il mondo della natura e quello degli uomini fossero strettamente collegati nel divino schema del cosmo e che fossero anche ordinati in gerarchie, come il Regno dei Cieli. La sua opera più importante e ricordata è sicuramente “CANTERBURY TALES” (I racconti di Canterbury). Si tratta di un’opera in MIDDLE ENGLISH, che contiene 24 racconti, la cui stesura inizia nel 1387. Le storie sarebbero dovute essere 120, 4 per ogni pellegrino, 2 sulla via dell’andata, 2 sulla via del ritorno. GENERAL PROLOGUE. Nel General Prologue troviamo l’introduzione della situazione e la spiegazione per cui i pellegrini si incontrano alla TABARD INN, sulla riva meridionale del Tamigi. I pellegrini sono diretti a Canterbury per un pellegrinaggio per onorare la tomba di Thomas Becket, tradizione nata dopo l’assassinio dell’arcivescovo da parte di 4 cavalieri del re. Lo scopo del General Prologue non è però solo questo, ma anche quello di presentarci i personaggi nei limiti del possibile, secondo la loro condizione, dunque presentando la suddivisione in classi sociali. Il CAVALIERE è sicuramente il più importante. Viene rappresentato anche il terzo stato e Chaucer vi si colloca. Chaucer parla del CAVALIERE, del PARROCO e del CONTADINO, come l’incarnazione degli ideali cristiani: CAVALLERIA, POVERTA’ e MISSIONE DELLA CHIESA. Li ritiene inoltre tutti fratelli in quanto vuole alludere probabilmente alla loro comune mitezza di stampo cristiano e alla loro vicinanza a Dio. L’OSTIERE della Taverna propone che ogni personaggio racconti due storie durante il viaggio di andata e due al ritorno. L’opera è arrivata però a noi frammentaria e incompleta, dunque non vi sono tutte le storie ma solamente parte di queste. Le storie sono in generale appropriate ai gusti e alle professioni di chi le racconta, inserite nel contesto grazie al prologhi, interiezioni etc. Alcuni tra questi racconti non sono proprio moraleggianti, anzi, sono storie grossolane, di seduzione etc. Anche il PELLEGRINO CHAUCER (ndr: egli si inserisce tra i pellegrini) racconterà delle storie. Egli dice di essere un incompetente narratore tra narratori esperti e questo rende la situazione più veritiera. E’ questa una DICHIARAZIONE DI MODESTIA, ma non solo: è anche la dimostrazione di quanto siano necessarie franchezza e abilità espressiva. Chaucer approfitta di ciò anche per rappresentare i peccati del genere umano, per mostrarci un’ampia gamma di peccatori, colti durante un viaggio terreno che per i lettori originari dell’opera non poteva che prefigurare un viaggio ultraterreno. Si diletta inoltre anche nel tessere la propria idea contro l’inferiorità femminile, molto sostenuta all’epoca in cui egli visse. Per fare ciò porta l’esempio di una donna contro la concezione femminile medievale, LA DRAPPIERA DI BATH, che esprime il proprio punto di vista borghese. Si parla dei suoi 5 mariti, del poi ritrovato compagno ideale. E’ una donna intelligente, capace di occupare un ruolo centrale e non periferico. Chaucer scriverà anche THE BOOK OF THE DUCHESS, nel quale esalterà l’amore coniugale. Vi saranno poi in Chaucer altre eroine che soffrono per amore, oppure storie di ispirazione classica, ad Ovidio per esempio. Si parlerà inoltre della virtù femminile della PITEE, ossia della misericordia, che rende le donne facili vittime dell’inganno maschile pur essendo tale virtù e al tempo stesso una manifestazione della più nobile generosità di spirito. Nel prologo di piattaforme mobili per la rappresentazione dello spettacolo. Solitamente le GUIDLS rappresentavano scene bibliche che avevano a che fare con la professione di cui si occupavano nella vita quotidiana. Questo porta ad una mescolanza tra serio e giocoso. Inoltre la sentita necessità di un pentimento porta anche alle MORALITY PLAYS: uno dei più famosi è sicuramente EVERYMAN à si tratta della storia di EVERYMAN, che viene visitato improvvisamente dalla MORTE: egli si rende conto che nessuno dei suoi amici lo seguirà (COMPAGNIA, BENI TERRENI, PARENTELA, CUGINI), ma solamente BUONE AZIONI, che lo accompagnerà di fronte all’eterno. Nascono anche delle opere non in linea con la morale protestante, che vengono però represse, già da prima della Riforma. LA LETTERATURA RELIGIOSA del TARDO MEDIOEVO. Vengono scritte in questo periodo anche delle opere religiose che sono la trascrizione di vite e di esperienze intensamente private: la maggior parte di queste sono da parte di eremiti. Avremo poi anche una guida spirituale per suore cistercensi. In generale ci sarà in queste opere un progetto di redenzione in cui il Male avrà un ruolo importante, ma l’amore divino sarà la risposta a tutti i problemi. GUERRA DELLE DUE ROSE. In questo periodo della storia inglese ci fu una forte instabilità politica vi furono forti incertezze che sfociarono nella GUERRA DELLE DUE ROSE. Questa guerra fu per la successione al trono e vide contrapposti i LANCASTER agli YORK: in particolare si scontrarono JOHN OF GAUNT, duca di Lancaster (che era figlio di Edoardo III) e RICCARDO, duca di YORK. Si chiama guerra delle due rose perché gli stemmi di entrambe le casate erano due rose, una bianca e una rossa. Alla fine di questo conflitto si instaurò il regno degli YORK con EDOARDO IV, che però morì e il trono venne usurpato da suo fratello RICCARDO III, portando l’Inghilterra a un nuovo periodo di instabilità politica. Abbiamo dunque l’invasione di ENRICO TUDOR. La sua legittimazione al trono venne portata avanti dai propagandisti con l’idea che fosse probabile una sua discendenza da re Artù, oltre al suo sangue gallese. MALORY e CAXTON. Per quanto riguarda la “MATERIA DELLA BRETAGNA” ossia quel ramo di letteratura che si occupava delle vicende di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, l’apogeo fu nell’opera di MALORY, MORTE DARTHUR, in cui re Artù muore. Sappiamo però dell’esistenza di un certo MALORY che fu in prigione per crimini importanti: se questo Malory è lo stesso che scrisse l’opera (pubblicata in seguito da CAXTON) allora possiamo dire che è ironica la corrispondenza tra i valori cavallereschi del poema e i crimini poco cavallereschi compiuti. Quest’opera ebbe una grande influenza sui successivi poeti e narratori, come Spenser e Tennyson. Inoltre consideriamo CAXTON il vero precursore di una nuova era, che portò l’opera all’attenzione pubblica. 3) RINASCIMENTO e RIFORMA, dal 1510 al 1620 Durante questo periodo abbiamo l’egemonia di 5 re TUDOR, i quali si insediarono al trono rivendicando questo grazie alla (improbabile) discendenza da Re Artù. Sempre in questo periodo, con ENRICO VIII, abbiamo la dichiarazione di indipendenza dal Papa, con la Riforma inglese. Il re in questo momento è “capo supremo e re”. Si aggiunse al regno inglese anche il territorio Gallese, che subì in questo periodo un profondo cambiamento, passando da provincia occupata a parte dello stato inglese. Venne rafforzata in tutto ciò la LINGUA INGLESE, come noi oggi la conosciamo, ossia l’inglese standard. I rapporti invece con IRLANDA e SCOZIA continuarono ad essere tesi: in IRLANDA perché l’Inghilterra portò ed impose, più con le armi che con le leggi, i propri costumi, usi e il buon governo; in SCOZIA invece perché quest’ultima rafforzò la propria alleanza con la Francia, eterna nemica dell’Inghilterra. Sarà solamente nel 1603 che GIACOMO VI, figlio di Maria, moglie di Edoardo, riunirà sotto la stessa corona SCOZIA ed INGHILTERRA. Nacque così la GRAN BRETAGNA, un’isola unificata che corrispondeva al sogno arturiano. Questa riunione di 4 regni sotto la Gran Bretagna porta alla formazione di un unico credo, di un’unica frontiera e di un unico modo di esprimersi. La scissione con la Chiesa portò però ad un clero inglese impoverito e asservito completamente al re ed ai suoi ordini. In questo periodo ogni forma di dissenso veniva repressa in maniera violenta. Ad alcuni critici la dinastia Tudor appare molto simile alle dittature del 1900. LA POESIA alla CORTE di ENRICO VIII. In questo periodo, sebbene il latino rimanesse la lingua fondamentale per il sapere e la comunicazione tra intellettuali, la tradizione poetica inglese venne guardata con crescente orgoglio nazionalista, in particolare CHAUCER. Venne tenuto in considerazione anche GOWER, considerato un faro della poesia inglese. SKELTON – Si tratta del più autorevole e anziano tra i primi poeti dell’Era Tudor, che considera Chaucer e Gower come poeti la cui lingua non è moderna, non è adatta ai tempi che corrono. La loro lingua infatti non esprimeva, secondo Skelton, le raffinatezza, la trovava rude e noiosa: per questo motivo egli scrisse in LATINO, senza dimenticare però la sua lingua madre, che utilizzò in alcune ballate, composizioni nelle quali si fece sfuggire espressioni scurrili. // Quello che viene riconosciuto come il METRO SKELTONIANO non è che una serie di versi brevi, posti in rapida successione, con due o tre accenti ognuno, ma con un numero di sillabe indefinito. // Nelle sue opere egli parlerà anche dei vizi e delle ipocrisie del clero, dimostrandosi un poeta essenzialmente conservatore, poco incline alle influenze straniere. WYATT e HOWARD – Si tratta di due poeti dell’Era Tudor che si dimostrano molto più progressisti di Skelton. Nonostante furono tutti e tre degli innovatori, ognuno a modo proprio, rifacendosi tutti e tre alla cultura latina e non italiana, solo questi ultimi due vennero presi in considerazione dai poeti successivi; Skelton venne invece relegato al ruolo di reliquie di un’epoca semi-barbarica. Poteva essere ora, la poesia inglese, grazie a quella di questi due poeti, paragonata alla poesia latina e alla moderna poesia italiana. Entrambi conosceranno il pentametro giambico e il sonetto italiano. WYATT – Si tratta del poeta che introdusse in Inghilterra il PETRARCHISMO, traducendone liberamente i versi in inglese. Scrisse generalmente EPIGRAMMI, ossia poesie che solitamente erano di 8 versi. La maggior parte di questi epigrammi verte su argomenti di tipo politico, o sull’ambiguità e le incertezze del potere, oppure sulle difficoltà di trovare la propria strada nella carriera politica in questo periodo. Parla inoltre della difficoltà di ottenere favori a corte, della mutevolezza del destino e dell’arbitrarietà del potere, come nell’esempio di Anna Bolena e dei 5 sfortunati uomini decapitati perché si presumeva avessero avuto con la donna rapporti sessuali. Egli scriverà anche della poesia cortese: anche in questo caso di parla di potere, erotico piuttosto che politico. Si atteggerà ad amante petrarchesco non ricambiato, un uomo le cui amanti sono volubili, indifferenti e non certamente caste. I versi con cui si esprime sono di grande immediatezza e concretezza: parla direttamente all’amante chiedendogli come questo può finire. THE LONG LOVE THAT IN MY THOUGHT DOTH HARBUR. (Amor che nel penser mio vive e regna). Si tratta della traduzione di Wyatt di una poesia di Petrarca. Nei primi 4 versi del sonetto viene introdotto il concetto dell’AMORE come un tipo di guerriero che, armato, dimostra la sua presenza guerriera con l’insegna (che sarebbe il modo in cui ogni persona innamorata si mostra e si distingue). Questo sonetto parla dunque dell’amore e in particolare riprende l’amore petrarchesco, secondo cui la donna (SHE) fa soffrire l’uomo (THAT ME LEARNETH TO LOVE AND SUFFER) sottolineando che a lui ha insegnato ad amare, ma anche a soffrire. SURREY – E’ l’altro poeta di questo periodo che, stimando molto Wyatt, offre a lui un tributo: era rimasto molto colpito dalla capacità di adattare le forme della lirica amorosa alla lingua inglese e dall’armonia delle parole che Wyatt mutava dall’italiano. Quelli di Surrey sono versi scorrevoli e di grande equilibrio formale, che sembrano essere i precursori del gusto neoclassico. I suoi argomenti sono PASSIONI INTENSE e TRAVOLGENTI, come lamenti etc. se Wyatt si rifece alla poesia italiana, Surrey andò ancora più indietro, dedicandosi all’ENEIDE di VIRGILIO. UN’ELITE COLTA: MORE, ELYOT e ASCHAM. Si diffonde in questo periodo lo studio del greco classico in Inghilterra. ERASMO DA ROTTERDAM, nei suoi viaggi in Inghilterra e nella relativa permanenza, finì per assorbire l’entusiasmo platonico degli umanisti inglesi. In particolare fu colpito da THOMAS MORE, un giovane studioso. Per MORE ciò che doveva fare un intellettuale era di servire il suo re, tenendolo lontano dalla tirannia: per fare ciò doveva scrivere trattati politici che lo consigliassero. Nel fare ciò venne accusato di alto tradimento contro la persona del RE ENRICO VIII. More aveva capito questo anche prima che accadesse ciò e l’aveva scritto in una delle sue opere UTOPIA. Si tratta di una disquisizione intellettuale innovativa. More iniziò poi una HISTORY OF KING RICHARD III, non la portò a termine, ma fu abbastanza per dare inizio a quei pregiudizi che caratterizzano la stessa opera di Shakespeare. UTOPIA è un’opera che ragiona su di una forma di governo nuova, sconosciuta alla maggior parte degli stati europei al momento: è una MONARCHIA ELETTIVA, in cui sono spariti la proprietà privata, il denaro e la corruzione. Dovrebbe essere considerata come rivolta in modo esclusivo a un’elite rinascimentale particolarmente colta. ISTRUZIONE FEMMINILE. In questo periodo l’istruzione femminile si limitava alle donne di corte, per esempio Maria ed Elisabetta; per quanto riguarda le altre, anche se di origine aristocratica, era sempre abbastanza difficile accedere al sapere e ai primi rudimenti di latino. ENRICO VIII fu un ottimo dimenticato, anzi, viene considerato molto importante. Molto importante viene considerato anche il romance di SIDNEY, L’ARCADIA. Dall’opera di Sidney e dalle sue analisi delle fonti antiche, medievali e moderne, comprendiamo sia come la sua opera fosse di complessa origine, sia come la sua fosse un’opera di carattere aristocratico. L’ARCADIA di SIDNEY, testo che viene molto tenuto in considerazione dagli scrittori e dagli intellettuali del momento, ha un complesso modulo narrativo, di regole e comportamenti in conflitto tra loro. Lo scrittore affronta temi contrapposti, completamente agli antipodi, come fine cortesia e rozzo corteggiamento. Il tutto è strutturato in frasi lunghe e ragionamenti tortuosi. E’ in questo modo che l’opera rappresenta un complesso giardino tortuoso. L’Arcadia di Sidney ostenta quel genere di raffinatezza a cui aspirava gran parte degli intellettuali di quel periodo. A proposito di raffinatezza, anche se diversa, dobbiamo nominare THE ADVENTURE OF MASTER FJ, di George Gascologne, un’opera che tratta della narrazione di un triangolo amoroso, esattamente come EUPHEUS, di John Lyly. Un altro, NASHE, sembra mostrare meno fiducia nei valori tradizionali e ricercare una sperimentazione linguistica. Egli farà parlare infatti i suoi personaggi secondo la loro condizione, ma anche secondo la circostanza entro cui si trovano. Con LADY MARY WROTH abbiamo la prima narrativa femminile inglese: URANIA. Questo mondo fittizio finisce per sconvolgere i contemporanei, perché registra in modo forte troppo preciso e sgradevole gli scandali, le caratteristiche, i vizi e le manie alla corte di GIACOMO I. E’ un catalogo di infelicità e frustrazioni date dalle storie in cui l’amore intrappola chi è vulnerabile, o poco esperto, solitamente le donne. Sono quasi sempre le donne appunto ad essere oggetto di sofferenza, o per mariti gelosi, o per mariti incuranti di loro e della loro fedeltà, oppure ancora per mariti che le abbandonano. L’ISOLA E IL RESTO DEL MONDO: STORIA, COROGRAFIA e GEOGRAFIA. Durante questo periodo, ci fu una revisione delle consuetudini e del linguaggio nazionali. Quando fu arginata, durante gli anni di Elisabetta, che ricordiamo essere più equilibrata e meno radicale, quell’ondata di distruzione ed epurazione nei confronti di Roma e del Papa, un nuovo concetto di tradizione nazionale iniziò ad emergere. JOHN LELEND fu nominato l’ANTIQUARIO REALE da Enrico VIII e fu il fondatore di una scuola di RICERCHE STORICHE e GEOGRAFICHE. Mentre scriveva una STORIA ANTIQUATA DELLA NAZIONE, venne dichiarato mentalmente instabile: i manoscritti che però ci sono rimasti sono una fonte inestimabile di materiale importante per i successivi studiosi. I principali seguaci di LELEND, ossia STOW e CAMDEN, si concentrarono, il primo su LONDRA, scrivendone una storia, il secondo sull’ISOLA, attuando il consiglio del suo maestro, ossia di girare l’isola. Il primo, nel fare ciò, attribuisce a LONDRA origini importanti, mitiche e divine, come viene fatto per ROMA. CAMDEN invece, in seguito ai suoi viaggi per l’isola scrive un’opera sulla BRITANNIA. In quest’opera difende spesso le TRADIZIONI INGLESI e avremo poi una CRONACA del regno di Elisabetta. Una simile FEDE PATRIOTTICA la troveremo nelle CHRONICLES di HOLINSHED. Queste furono un’opera scritta a più mani, spesso revisionata e censurata. Non si tratta di un’opera originale ma di un compendio di notizie solo in parte originali: il resto infatti si divide in PRESTITI tratti da storici del passato e CONTRIBUTI di contemporanei. Furono, queste cronache, la FONTE di diversi drammi SHAKESPEARIANI à King John, Henry VIII, Macbeth, King Lear e Cymbeline, ma anche per la TETRALOGIA dei PLANTAGENETI. Questo testo affronta la storia da un punto di vista MONARCHICO. Lo zelo patriottico e propagandistico, oltre all’enfasi sulla Provvidenza e al destino della Britannia, non vengono trattate solo da queste cronache, ma anche da quegli scritti e quelle testimonianze di viaggi e navigazioni. Si parla di ESOTICO e MERAVIGLIOSO, due temi che incuriosiscono molto i lettori inglesi e li fanno sognare. Il più famoso tra questi narratori, le cui testimonianze vennero raccolta da HAKLUYT, fu SIR WALTER RALEGH: egli era uno dei più capaci e arroganti cortigiani di Elisabetta, ossessionato dall’idea di un insediamento inglese in GUIANA. Scrisse anche un’opera in cui è molto presente l’importanza della missione civilizzatrice della nazione inglese. Scrisse anche una STORIA DEL MONDO, nel periodo di prigionia dopo l’accusa di tradimento del re GIACOMO I. RALEGH, SPENSER e IL CULTO DI ELISABETTA. Dalle sue opere, possiamo capire come SIR WALTER RALEGH fosse uno stoico moderno, il cui spirito è sorretto dal sapere e dalla speranza in una resurrezione cristiana. Sempre nei suoi scritti notiamo come molto venne composto per ELISABETTA, che non è solamente una regina, ma una donna staccata dalle altre, una donna la cui bellezza non è minata da mutamenti terreni. Si tratta di versi encomiastici che esaltano il potere, la verginità, la bellezza e la forza di Elisabetta, che viene messa al pari delle DEE LUNARI, Diana e Cinzia. Inoltre si parla della sua età come dell’ETA’ DELL’ORO che era stata prevista. Anche il suo processo di invecchiamento si annulla, grazie ai poeti che continuano a vedere Elisabetta come una ninfa eternamente giovane. Questo CULTO DELLA REGINA venne rinforzato dal DIVIETO di rappresentarla finché non si fosse trovato un canone/ un criterio rappresentativo adatto. Di tutto questo Elisabetta ne era consapevole ed essendo una persona molto scaltra puntò molto sull’efficacia comunicativa delle icone laiche: si fece circondare da poeti, truccatori, parrucchieri e sarti. Era forte in lei l’AMORE PER LA TEATRALITA’: il momento di più alta teatralità è sicuramente quando l’INVINCIBILE ARMADA è alle coste dell’Inghilterra e si presenta all’orazione in pompa magna alle truppe a cavallo e con un armatura di ferro dicendo di avere “il corpo di una fragile donna, ma l’armatura di un re, precisamente del re d’Inghilterra. Inoltre la si ricorda con il nome di THE FAERIE QUEEN, ossia la REGINA DELLE FATE. E’ proprio “THE FAERIE QUEEN” il nome dell’opera epica che Edmund Spenser dedica alla regina. Elisabetta è BRITOMART, un’eroina il cui nome viene ripreso sicuramente da BRADAMANTE dell’Orlando Furioso di ARIOSTO. Nei primi tre libri (pubblicati nel 1590, anno in cui la regina è CAPO DELLO STATO, ma anche CAPO DELLA CHIESA) questa immagine è ribadita dalle descrizioni di SANTITA’, MODERAZIONE e CASTITA’. I successivi 3 libri parlano invece di AMICIZIA, GIUSTIZIA e CORTESIA. Il progetto di quest’opera, tra l’altro incompleta, si trova in una lettera indirizzata a RALEGH. Sempre in questa lettera parla della sua opera come di un’opera epica che si inserisce in una tradizione iniziata da Omero e continuata poi in Italia da Ariosto e Tasso. La regina viene descritta come la regina delle fate, ma anche come diretta discendente di eroi leggendari, come Artù. Forte è dunque l’INFLUENZA DI ARIOSTO. Mentre però il poema di Ariosto è contestualizzato, determinato dal punto di vista temporale, Spenser si guarda bene dal determinare temporalmente il suo, mostrando però una notevole sensibilità ai temi, ai codici e alle ambientazioni del ROMANCE CAVALLERESCO. Si tratta di un’opera complessa, la sua decodificazione è difficile, è un processo lungo, che deve tener conto di sovrastrutture allegoriche, metafore e diversi significati. La lingue che utilizza è volutamente artificiale: egli conosce molto bene i cambiamenti della propria lingua e decide di utilizzare questa artificialità per attirare l’attenzione sulla stessa artificiosità della poesia. Non solo l’opera si dimostrò importante per i contemporanei, ma anche per le successive correnti letterarie, fino ai pre raffaeliti, ai romantici e ai neo gotici. Per quanto riguarda il RITUALE DI CORTE, questo viene celebrato insieme all’intrattenimento aristocratico in eleganti ed appropriati palazzi. Viene descritta in quest’opera anche l’architettura, vengono descritti gli edifici, gli orti e giardini in modo preciso, mentre invece viene lasciata al VAGO quella parte che tratta di boschi, pianure e pascoli. Sarebbe un errore descrivere SPENSER come il poeta dell’ordine, del sangue nobile e della stasi, perché nonostante la sua produzione, le sue descrizioni etc, notiamo come egli si renda conto e parli di una DECADENZA DEL PRESENTE POLITICO. Nei primi libri abbiamo un fiducioso ottimismo, mentre negli altri la crescente sensazione di un mondo che va in frantumi. Infine SPENSER scriverà, esattamente come RALEGH circa la superiorità della nazione inglese, del governo e della cultura: in questo caso la grandezza e la superiorità sono descritte nei confronti dell’IRLANDA. LA POESIA NEL TARDO SECOLO XVI. I sonetti di questo periodo riadattano il sonetto petrarchesco, proponendo una donna che non è più irraggiungibile immagine di perfezione, bensì una creatura che riflette e talvolta offusca la gloria del suo divino Creatore. SPENSER scriverà, oltre ad AMORETTI, anche EPITHALAMION, l’apoteosi del corteggiamento descritto nei sonetti. Si tratta di un’ode nuziale che segue il percorso della coppia da un’alba d’estate fino alla consumazione del matrimonio, al calare della notte. La seconda ode nuziale, IL PRONTHALAMION, è composta in onore del matrimonio delle due figlie del conte, ed è più formale. La sua poesia è molto varia, ma generalmente è caratterizzata da un fiducioso nazionalismo e dal tentativo di costruire un raffinato discorso filosofico e politico nella lingua nazionale. Si distingue per la poesia anche SAMUEL DANIEL, caratterizzata da patriottismo e interesse per la storia, oltre che da fantasiose metafore verbali. Ricordiamo inoltre MICHAEL DRYTON, il quale descrive la serie di ribellioni, cambiamenti e contrasti che caratterizzano la politica interna inglese, quella irlandese e quella estera nell’epoca a lui contemporanea. Si dimostra un poeta molto versatile ed utilizza la storia come fonte per la poesia. In alcune poesie sembra anticipare certe ballate tardo vittoriane, mentre in altre (es: EPISTOLE questo, al contrario del precedente, il DIALOGO è INTERIORE, nel quale accumula le ragioni del suo rimpianto. L’io spiega nella PRIMA QUARTINA che il pensiero si confronta con il ricordo del preziosissimo tempo buttato via. Questo lo porta ad un pianto disperato che si esprime tramite il LINGUAGGIO DELLA SOFFERENZA (to weep, woe e moan) in un CLIMAX ASCENDENTE DI DOLORE. Con il DISTICO FINALE egli ribalta questa situazione, dicendo che se pensa al DEAR FRIEND, tutte le perdite sono sanate. SONNET 129. Nel sonetto numero 129, che appartiene alla seconda parte dei sonetti, quelli dedicati ad una DARK LADY, abbiamo la presentazione di un amore lussurioso. In particolare Shakespeare si dimena alla ricerca di una soluzione per questa voglia. Il narratore ha un dialogo con se stesso circa la sua sessualità: questo sonetto viene spesso ricollegato ad un aforisma latino che dice “OMNES ANIMAL POST COITUM TRISTE EST”. Questo accade perché, come ci dice Shakespeare nelle prime due quartine appena raggiunta, appena goduta questa sessualità, rende tristi, vuoti. Come dice nel DISTICO FINALE, tutto il mondo conosce ciò e nessuno lo conosce bene, questo paradiso che conduce all’interno. SONNET 130. Nel sonetto numero 130, che appartiene alla seconda parte dei sonetti, quelli dedicati ad una DARK LADY, abbiamo un chiaro esempio di cosa si intende con SHAKESPEARE che ribalta le solite metafore della sfera romantica. Il primo verso chiarisce già tutto questo: “Gli occhi della mia donna non hanno niente a che fare con il sole”. Il paragone tra gli occhi e il sole è sempre stato un cliche della letteratura dalle origini fino ai giorni nostri: viene invece ribaltato. Sempre nella prima quartina abbiamo altri esempi di metafore rovesciate: le labbra non sono rosse come il corallo, il seno non è bianco come la neve e i capelli sono neri. Nella SECONDA QUARTINA continua questa descrizione sulla base del rovesciamento delle metafore: le sue guance non sono rosee, il suo alito è forte e non delicato. Nella TERZA QUARTINA si parla delle voce, che pur essendo amata dal poeta, è considerata peggiore della musica. Non vi è in lei l’incedere di una dea e quando cammina calpesta il suolo, non sembra volteggiare. Nonostante ciò, viene specificato nel DISTICO FINALE, che agli occhi del poeta questa donna è bella e rara come ogni donna scritta falsamente. IL TEATRO NELL’ULTIMO DECENNIO DEL SECOLO XVI: KYD e MARLOWE. Mentre a noi contemporanei sembra che SHAKESPEARE fosse l’unico drammaturgo del periodo e sicuramente quello che compose più opere teatrali, ai suoi contemporanei Shakespeare sicuramente appariva come uno dei tanti drammaturghi del momento. Le opere teatrali vennero pubblicate, in particolare vennero pubblicate quelle di SHAKESPEARE da due ACTOR SHARERS, con il nome di FIRST FOLIO, contiene 36 opere, 18 delle quali inedite. Le altre erano state pubblicate in un formato più piccolo, l’in quarto, più piccolo dell’in folio. Nonostante ciò il valore dei testi teatrali era molto discusso à alcuni consideravano i testi teatrali sciocchezze, mentre BEN JONSON considerava questi testi alta letteratura. Sempre in questo periodo nascono teatri periferici, come i TEATRI di JAMES BURBAGE: dunque playhouse come il THEATRE, il GLOBE, il ROSE etc. Sempre questo impresario teatrale creò da un convento un teatro, il BLACKFRIARS THEATRE. Di questi teatri colpisce la capienza che si aggira intorno alle 3000 persone per i più piccoli. Le sale sono decorate e i costumi sono suntuosi. Abbiamo anche una novità: LE COMPAGNIE TEATRALI à Nascono infatti delle compagnie che rappresentano un’opera più volte, la riadattano etc. Queste compagnie sono formate da elementi maschili: anche le parti femminili sono rappresentate da uomini, anche se per lo più fanciulli con la voce ancora candida. Le figure chiave di questo periodo furono KYD e MARLOWE. Il primo scriverà THE SPANISH TRAGEDY, in cui viene presentato un nuovo personaggio, un cospiratore ossessivo, pensieroso, sospettoso e alienato, inaugurando una struttura dalla quale si sviluppò una serie di sperimentazioni drammatiche sul tema della vendetta, tra cui poi anche HAMLET. La fortuna di questa rappresentazione deriva anche dal fatto che la trama è fitta, l’azione è ricca di avvenimenti e i soliloqui del padre deciso a vendicare il figlio danno risalto al conflitto interiore del protagonista disilluso, creando la sensazione di un’anima torturata. In generale abbiamo un’azione violenta e un’ostentata retorica. // Il teatro di Marlowe è invece più improntato sull’immaginazione, sulla sfera intern, sull’ateismo, sul proibito. In TAMBURLAINE THE GREAT parla della natura che invia il personaggio, ma anche tutti noi, ad avere ambizioni e fare come lui che da umile pastore ha avuto natura nobile. In queste opere c’è il sogno e il suo potere evocativo, per poi ridimensionare il tutto. In quest’opera il personaggio è un eroe, un conquistatore, trasgressore e creatore di un nuovo ordine. In generale le sue opere sono intrise di un’atmosfera che fa pensare ad un Dio come osservatore indifferente e sebbene la fede in lui non produca alcun effetto tangibile, i suoi strumenti possono distruggere in ogni momento coloro che sfidano la sua autorità. Abbiamo una sistematica punizione dell’AUDACIA, anche in THE JEW OF MALTA. Anche in DOCTOR FAUSTUS il personaggio è di umili origini ma ambizioni ed audace: per lui la CONOSCENZA E’ POTERE. Sprofonderà, come gli altri personaggi, in un delirio di onnipotenza ogni volta che si oppone alle convenzioni. Egli CEDERA’ L’ANIMA a MEFISTOFELE per la conoscenza. Saprà che è finita, che ha venduto la sua anima e che, mentre l’orologio scandisce le sue ultime ore, egli avrà sprecato il proprio ingegno, ignorando il valore della redenzione cristiana. Infine, in EDWARD II, abbiamo una diversità: si basa su di un maggiore equilibrio tra il protagonista e i personaggi che lo circondano. Laddove altre opere celebrano il distacco dell’eroe dalle convenzioni sociali, questa opera analizza il problema del conflitto morale all’interno della società. EDWARD RIGETTA IL POTERE PER UNA PASSIONE OMOSESSUALE CHE RISULTA INACCETTABILE NEL RIGIDO CONTESTO STORICO ENTRO CUI E’ INSERITA. Questo rappresenta una grande e importante novità. E’ sicuramente il personaggio più tragico di tutta l’opera di Marlowe. IL TEATRO DI SHAKESPEARE. POLITICA E STORIA. Le opere teatrali di Shakespeare eclissarono quelle di KYD e MARLOWE fino ad almeno due secoli dopo la morte di questi. Durante questo periodo fu accesa la rivalità in particolare tra Marlowe e Shakespeare, in quanto sembra sempre che nelle opere di quest’ultimo, riecheggino parole di Marlowe, passaggi teatrali etc. SHAKESPEARE scrive 10 DRAMMI STORICI, che riscoprono i miti, i ricordi e le spiegazioni della storia recente che preoccupano gli storici dell’epoca TUDOR. In generale i temi sono di CONTRASTI, USURPAZIONI, GUERRE CIVILI etc, ma sostengono l’idea di un governo monarchico. Questo dimostra che la sua conoscenza della storia, ma anche della politica, era molto profonda e radicata e ciò che scriveva si basava su solide basi di conoscenza. E’ considerato IL poeta nazionale per la sua espressione della cultura popolare, per le sue efficaci asserzioni politiche e patriottiche. Nelle sue opere le parole INGHILTERRA e INGLESI compaiono un numero spropositato di volte, riportando addirittura una dichiarazione d’amore alla propria patria. Questa patria non è però un paradiso terrestre, ma un luogo che sta sprofondando nella disarmonia e nella guerra. Quella che viene presentata non è solamente un’Inghilterra legata alla corte, ma anche un’Inghilterra lontana dalla solita corte del re e dalla sua cerchia di nobili nemici: un’Inghilterra che prospera e soffre (questo si vede molto in HENRY V). abbiamo poi anche un principe che si sottrae alla reggia e si mescola con il suo popolo. I drammi storici inglesi esaminano come l’ordine civile sia correlato al governo centrale. Se il governo è in genere rappresentato dal concetto medievale di legge stabilita da un re designato da Dio, Shakespeare suggerisce che tanto il re quanto il suddito sono legati da una reciproca responsabilità. Solitamente, in queste opere, è chi governa a venire meno alle proprie responsabilità. Shakespeare scrive inoltre drammi di argomento romano, offrendo un’analisi retrospettiva di sistemi di governo diversi da quelli della maggior parte delle nazioni europee. Queste opere, sebbene si riferiscano ad un periodo storico diverso, riescono a rispecchiare anche con lucidità il presente di Shakespeare, ad esempio le sollevazioni per il grano, presenti allora come durante il periodo di Shakespeare. Il passato dunque rispecchia il presente. TRAGEDIA e MORTE. In Edward II vediamo come viene esplicitamente detto dal re che molti re hanno avuto fini tragiche: alcuni avvelenati dalle mogli, alcuni deposti, altri assassinati nel sonno. Per Shakespeare la natura stessa della tragedia sembrava si dovesse occupare della tragica storia di un re, o di uomini e donne di sangue reale: solamente Otello è di estrazione più modesta, provenendo infatti dalle file dell’esercito e non dalla famiglia reale. Queste tragedie, che derivano tutte da THE SPANISH TRAGEDY, che aveva introdotto il tema della vendetta, rappresentano in scena fatti sanguinosi, morti, eventi che piacevano evidentemente al pubblico inglese. Si tratta di una società ossessionata da omicidi e tradimenti: era una società che di fronte ai massacri si indignava, ma non si tirava indietro ad utilizzare la tortura su quelli coloro che erano traditori. Per quanto riguarda MACBETH si tratta di un caso a parte, in quanto può essere vista come una tragedia storica, oppure un’opera che riflette anche una situazione di profondo disagio politico nella quale, a dispetto dello iato tra passato e presente, nessun monarca può trovare conforto. Macbeth è un monarca ossessionato dalla solitudine e dal venir meno degli ideali e dell’influenza della corona. Macbeth è un re disperato, costretto a subite le deriderla, sono spinti nei meandri delle sue novità, delle ambiguità e delle sorprese. - VOLPONE à abbiamo in quest’opera un gruppo di animali italianizzati che si trovano a Venezia. In questa città ci sono mercanti senza scrupoli, mariti violenti e uomini di legge corrotti. Nel discorso di VOLPONE tutti i valori sono capovolti. Egli ostenta le proprie ricchezze come faceva una volta Venezia. Volpone è un aristocratico perfettamente integrato, con un talento particolare nello sfruttare il lato oscuro e passivo dell’avidità di mercanti. Ha una forte energia creativa, che interpreta splendidamente una serie di ruoli diversi. La giustizia in Volpone non è certo quella ideale in THE MERCHANT OF VENICE. JONSON e LA MODA NEOCLASSICA – Jonson è considerato il più autentico autore inglese neoclassico del periodo rinascimentale. Si paragonava volentieri ad ORAZIO e sappiamo che leggeva molte opere classiche, cosa che si può riscontrare in HYMENAEI. Il frutto più maturo di questo suo studio classico fu sicuramente la stesura degli EPIGRAMMES: brevi composizioni rivolte alla propria musa, a re Giacomo e a nobili e nobildonne. Sono intrisi di un MORALISMO ANTIURBANO, ispirato alla poesia latina. Il luogo di cui parla è un luogo ideale, caratterizzato da una gioia speciale nell’accoglienza. Questo posto rappresenta un forte legame tra la moderna aristocrazia e i patrizi romani. Nelle TRAGEDIE ROMANE che scrive troviamo virtù e vizi contrapposti: vediamo corruzione, venalità e tradimento, messi a confronto con la società moderna inglese. Ciò può essere notato in SEJANUS, opera di maggiore intensità, in cui Jonson fa proprio un parallelo tra passato e presente. La tragedia è incentrata sugli stratagemmi e i desideri di Tberio, un imperatore romano indolente, sospettoso e senza scrupoli. Si descrive anche la decadenza di Roma legata al governo assoluto di Tiberio à Seiano è sconfitto perché Tiberio può fare a meno di lui. Nelle sue opere abbiamo al difesa orgogliosa della professione di attore, da parte di PARIDE. << DEBOSCIATI e PERICOLOSI >>: UOMINI, DONNE e TRAGEDIE. La maggior parte delle tragedie scritte per le scene londinesi nell’ultima decade del secolo XVI e nei primi trent’’anni del secolo XVII riguardano le sorti funeste di imperatori, re, principi o nobili, in realtà una parte di opere di questo periodo scelsero come argomento l’infelicità domestica degli inglesi e le relazioni sempre più tese tra mariti e mogli della classe media. Molte di queste sono basate su eventi reali: fatti davvero accaduti di mariti che uccidono mogli adultere e i loro amanti. Quando parliamo invece di A WOMAN KILLED WITH KINDNESS, di THOMAS HEYWOOD, sappiamo che non è ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti. Lo scrittore apre con un matrimonio tra una presunta donna ideale e un uomo fiero della propria felicità e posizione sociale. La trama degenera quasi subito nello spargimento di sangue, nell’inganno e nella distruzione. Anne, la moglie, si ritrova implicata in una relazione adultera che teme si rivelerà un labirinto di peccato. Il marito la scopre a letto con l’amante e la bandisce da casa sua e dai suoi bambini. La tragedia si conclude con la moglie che muore in esilio e con un perdono finale del marito, che ha tanto sofferto. Molto famosa è anche THE MAID’S TRAGEDY, nella quale una donna si rifiuta di dormire con il marito la prima notte di nozze, essendo anche l’amante del re. Nel climax sanguinario il successore al trono trae una conclusione di natura morale dagli eventi di cui è stato testimone: “Ai re lussuriosi, capitano morti indesiderate e improvvise”. Anche CHAPMAN parla di una corte litigiosa e corrotta, con tanti malcontenti ed emarginati. L’acerrimo nemico di JONSON, che poi diventa suo cordiale amico, MARSTON. Egli è caratterizzato da molta indeterminatezza in ambito teatrale. Nella sua opera THE MALCONTENT egli espone in maniera aggrovigliata la corruzione morale e le giustificazioni della ricerca di giustizia politica. Esistono però in queste tragedie anche delle donne che affermano il loro potere in una società patriarcale: dimostrano di essere sicure di se stesse, dimostrano di essere indipendenti, anzi, saranno gli uomini a dipendere da loro, a non sentirsi sicuri di loro se non quando le sorvegliano. In altre vengono messe a nudo passioni represse, viene sottolineato il gusto intossicante dell’omicidio e della violenza. Alcuni di questi tragediografi dicono di ricordare i tragediografi antichi, classici, ma di non aver dimenticato i tragediografi contemporanei, nel comporre le loro opere. Gli obiettivi politici e morali del teatro di corte e del teatro pubblico non erano comunque necessariamente così diversi come si potrebbe pensare. Rappresentano un mondo calvinista, segnato dalla predestinazione. Si parla di passioni incestuose, di audacia, arroganza, discordia, cupidigia e orgoglio. NEL 1642 i TEATRI vennero CHIUSI, come misura temporanea e come un espediente per tacitare l’avversione puritana. Dovette apparire ovvio che lo stato inglese era ostile al teatro quando, cinque anni dopo, fu approvata un’ulteriore ordinanza parlamentare che vietata ogni forma di rappresentazione. Vennero riaperti nel 1660. Il Rinascimento inglese, che era iniziato come un’espansione della cultura inglese verso la nuova scuola e il nuovo stile europeo, finì con l’affermazione restrittiva e puritana dell’indipendenza nazionale dalle norme europee, estetiche e di governo. Il Rinascimento, dal punto di vista politico, si era affermato con un sovrano che era Capo dello stato e Capo della Chiesa, ma finisce ora con una sfida alla stessa idea di monarchia. 4) RIVOLUZIONE e RESTAURAZIONE: la LETTERATURA dal 1620 al 1690. Il SEICENTO è caratterizzato, dal punto di vista letterario, ma anche politico, dal CONTRASTO tra la corte e gli esuli puritani, che nel 1620 partivano per l’America. Mentre i PADRI PELLEGRINI rifiutavano la fusione di Stato e Chiesa nella figura del sovrano, il sovrano del momento, CARLO I, figlio di Giacomo, regnò dal 1620 portando avanti le proprie idee di fusione di Corona e Chiesa. Questi contrasti provocarono una disparità tra ideale dell’ordine e reale del disordine. Un aspetto importante della corte di Carlo I fu l’utilizzo del MASQUE, che rappresenta il desiderio di servirsi di simboli del teatro per consacrare il principio dell’investitura divina del monarca in terra. Si tratta del Seicento, il periodo in cuil’unione della corona inglese e scozzese sotto l’egemonia degli Stuart, insieme alla riconciliazione con la Spagna (nemico di sempre), sembrava inaugurare un periodo di pace. La caratteristica distintiva del MASQUE rispetto al teatro pubblico risiedeva nell’utilizzo di attori sia professionisti che dilettanti, o meglio, nel fatto che vi prendessero parte, rivestendo i ruoli principali, membri della famiglia reale e dell’aristocrazia. IL PROGRESSO DEL SAPERE: FRANCIS BACON e l’AUTHORIZED VERSION della BIBBIA. Se nei primi anni del 600, in particolare nel 1605, Francis Bacon aveva dedicato una delle sue opere (IL PROGRESSO DEL SAPERE) al re Giacomo I, per ingraziarselo e fargli promuovere quella che oggi chiameremo la RICERCA SCIENTIFICA, più avanti su di lui non graverà più l’obbligo pressante di compiacere il sovrano. Quest’opera cerca di operare una distinzione tra due forme di verità, una TEOLOGICA, che discende dalle parole e dagli oracoli divini, e determinata dalla fede, e una SCIENTIFICA, fondata su fenomeni naturali e sui dettami della ragione. Per lui sono due verità sullo stesso piano, anche se nella sua vita si occupa primariamente della prima. Si occupa inoltre di una DIFESA del VERO SAPERE rispetto alle distorsioni fuorvianti. Nel NOVUM ORGANUM egli esporrà il proprio METODO DI INDAGINE SCIENTIFICA. In Bacon è stato giustamente riconosciuto il padre della scienza moderna. Nei suoi ESSAYS, Bacon espone in forma aforistica e con chiaro intento didattico, i suoi pensieri circa temi come LA MORTE, LA LIBERTA’. Nelle fasi di apertura di questi 58 saggi, egli si dimostra DRAMMATICO. Per quanto riguarda la varietà di argomenti egli si dimostra molto aperto, parla della scienza politica, come dell’estetica e della teoria sociale. Questi saggi contengono diversi casi pratici, poiché Bacon aveva un passato di esperienza legale a contatto con la corte, dunque per esperienza diretta. Anche se il sovrano non dimostrò mai un reale interesse per i progetti di Bacon sulla Scienza, egli si dovette comunque dimostrarsi un valido difensore della Chiesa conoscendo ad avendo padronanza dei principi teologici. Tenne infatti una CONFERENZA DI HAMPTON COURT con vescovi e antagonisti puritani. Il risultato concreto di questa conferenza fu la decisione di autorizzare una NUOVA TRADUZIONE INGLESE della BIBBIA F 0E 0 doveva proporre una più precisa traduzione delle Sacre Scritture. Si ebbe in questo modo una via intermedia tra cattolicesimo e calvinismo. Le fonti per la traduzione furono la BIBBIA DEI VESCOVI, ma anche la BIBBIA DI GINVERA. Per quanto si proclamasse adatta ad essere letta in Chiesa, non ottenne mai un’autorizzazione formale. Grazie alla sua facilità di memorizzazione però, riuscì a soppiantare tutte le versioni precedenti dopo un’immediata diffusione. Per due secoli fu la versione ufficiale e in tutti i paesi di lingua inglese ci fu questa KING JAMES BIBLE. propone alla sua amata di trasformare la piccola stanza, nella quale loro si concedono all’amore, nel loro mondo. Dice che non gli interessa di quanto gli esploratori in mare espandano i loro confini del mondo con le loro scoperte. Durante quel tempo in cui le scoperte marittime erano considerate di estrema importanza, la nuove integrazioni alla mappa del mondo non significavano nulla per il poeta, dal momento in cui il suo mondo comprendeva solo la sua amata e lui. I loro mondi sono fusi in uno unico. Questo disegno di un parallelo intellettuale tra astronomia e geografia rafforza la metafisica della poesia. In seguito il poeta parla della bellezza unica dell’amore che egli e la sua amata condividono. Donne afferma che a volte egli e la sua amata stanno a fissarsi negli occhi così a lungo da riuscire a vedere il proprio volto negli occhi dell’altro. Questo riflesso del volto negli occhi rivela il vero cuore dei due amanti. I loro cuori sono veri e senza macchie in amore. Ciò significa che l’amore dell’uno per l’altro permette ai due di liberarsi di tutti i loro lati negativi e dei sentimenti oscuri nei confronti del mondo e ciò gli permette di diventare persone migliori. Il poeta aggiunge che al contrario del mondo, che è diviso in emisferi, il loro mondo d’amore non conosce confini. Non ha un freddo emisfero del Nord e nemmeno ha un emisfero occidentale, che dice addio al sole. Attraverso questo disegno geografico il poeta, ancora una volta, cerca di darci uno sguardo alla gioia non parallela del suo mondo di amore, dove c’è sempre il sole e fa sempre caldo. Infine il poeta sostiene che il loro amore sia puro e come le cose pure è indistruttibile. E’ difficile rompere il legame della sostanza pura, mentre la mescolanza di due cose causa impurità, che minaccia la longevità della sostanza. Gli amanti non si sentono minacciati, poiché non è mescolato con alcuna richiesta o intenzione egoistica ed è perfettamente puro. Il poeta è convinto, con questo così stretto legame, che nulla sia in grado di sminuire o fermare il flusso dell’amore che sgorga tra la sua amata e lui. THE GOOD MORROW è la celebrazione della poesia d’amore in quanto predica il concetto secondo il quale il vero amore è lo stato in cui si giunge quando la passione si eleva all’esperienza divina. Mostra che corpo e anima sono due facce della stessa medaglia e devono funzionare come una UNIFIED SENSIBILITY, come citato da T.S. Eliot. E’ infatti meraviglioso come Eliot ha concluso la poesia The Good Morrow, semplicemente il migliore tra i poemi metafisici. BATTER MY HEART F 0E 0 Questo sonetto appartiene ai Sonetti sacri. In questa poesia l’autore chiede a Dio di risvegliare in lui una violenta passione fisica e allo stesso tempo descrive l’evidente piacere intellettuale provato nell’esibizione di paradossi affrontati con modi da teologo. E’ una sorta di preghiera espressa in termini militari. Il tema è sacro, è amore per Dio, dal quale vuole essere imprigionato, per divorziare da Satana, a cui dice di essere promesso in sposo. Probabilmente per la condizione degli uomini di peccato. LA POESIA RELIGIOSA METAFISICA: HERBERT, CRASHAW e VAUGHAN – Il pittoresco appello ai sensi e alle emozioni, tipico dell'arte barocca continentale, costituì uno degli strumenti principali utilizzati dalla crociata controriformista per riconquistare i cuori e le anime di coloro che si erano allontanati dalla Chiesa cattolica a seguito della Riforma. Vi furono influenze gesuite e ci fu il successo di qualche cattolico presso cattolici e anglicani. Si diffusero i libri di emblemi, costituiti da tre parti: motto, raffigurazione simbolica ed esposizione: era molto importante infatti la rappresentazione figurativa ed il rapporto tra parola e immagine era molto stretto al momento. Era necessario, per la comprensione della lettura di un libro di emblemi, uno sforzo intellettuale, al pari di quello necessario per il wit. Siamo molto vicini alla composizione di Donne e degli altri poeti a lui successivi, definiti metafisici. HERBERT → Un esponente della poesia metafisica è HERBERT, il quale con eleganza e perizia artistica, compone una poesia coltivata, ma mai forzata, di umiltà spirituale. Porta parabole di Gesù illustrando i principali misteri di Dio e del Creato tramite storie molto curate nei particolari, ma semplici, di immediata comprensione, che non necessitano dunque di spiegazioni complesse. In questi componimenti non mancano poi i riferimenti al signore feudale, al quale bisogna garantire i propri obblighi per amore, nonostante la delusione del personaggio. CRASHAW → Nonostante le differenti premesse, Crashaw si converte al cattolicesimo. Nei suoi componimenti troviamo un barocco un po' stravagante e notiamo un'ossessione per il corpo umano e per delle particolari metafore. Oltre a quelle infatti dell'acqua tramutata in vino e el vino in sangue, troviamo le lacrime che diventano perle e le gocce di sangue rubini. Troviamo in lui anche un particolare amore per la musica. Egli si riallaccia ad una tradizione sia biblica sia mistica, di devozione al Verbo incarnato. La poesia ribadisce la necessità di rinnovare quotidianamente la fede attraverso il risveglio dell'intelletto e dei sensi e sottolinea la particolare importanza della musica. Descrive la bellezza degli strumenti e del canto degli uccelli. Egli si sforza di rappresentare un misticismo interiore e passionale usando metafore sensoriali tratte dalla realtà esterna e dalla dimensione umana. VAUGHAN → Abbiamo poi Vaughan, che torna a servirsi dell'universo più casto e intimista di Herbert come mezzo per comunicare un senso di riposta meraviglia. Si discosta molto da Herbert però perché, a differenza dell'altro scrittore, ricorre in modo assiduo e non estemporaneo a immagini tratte del mondo della natura. La sua poesia, infatti, si distingue per un'insistente disamina del creato in quanto luogo in cui si manifesta il divino. E' monarchico e anglicano fedele e si ritirerà a vita privata in campagna nel Galles. Questo rifugio dovette essergli congeniale, in quanto produsse molte poesie sacre. Abbiamo nella sua produzione un atteggiamento sovversivo e diverse allusioni a Cromwell e all'esercito parlamentare. Sostiene anche l'interesse per il personaggio di Giacobbe e i valori positivi, in quanto in grado di attenuare il dolore. LA POESIA SECOLARE: CORTIGIANI e CAVALIERS - Risalgono a questo periodo anche raccolte che contengono principalmente liriche amorose eleganti, brillanti e cortesi. Si tratta di poesie per lo più giocate sulla capacità del poeta di rendere famosa l'amata per la sua bellezza, ma anche di distruggere questa fama. Un chiaro esempio di scrittore di liriche amorose del periodo è CAREW, il quale compose inoltre un'elegia dedicata a Donne. Vi sono vari temi per i sonetti, per esempio quello della possibilità di definire una volta per tutte la bellezza femminile: l'amore è gioco, l'attrazione una forza del tutto arbitraria ed è l'appetito e non la qualità della carne a rendere piacevole il cibo. Si parla anche del piacere provato durante l'atto sessuale come una cosa comune a tutte le classi sociali. Abbiamo anche un altro esempio, quello di WALLER, molto ammirato poi da Dryden per la scorrevolezza e la capacità di chiudere in un distico un concetto. Anche HERRICK è un importante compositore poetico del periodo, un colto parroco delle campagne che scrisse versi molto CAVALIER. Nelle sue poesie egli corteggia e adula, amoreggia e ammonisce, osserva e paragona con poche elucubrazioni e ancor meno serietà. Parla della ricerca di modici piaceri e del tempo, vero nemico del piacere. Parlerà anche della vita di campagna come unità e coinvolgimento fisico. LETTERATURA POLITICA della GUERRA CIVILE - Durante la guerra civile, che vide prevalere Cromwell con la proclamazione del Commonwealth, uno Stato libero governato dall'autorità suprema della nazione: i rappresentanti del popolo riuniti in Parlamento. MILTON - Milton emerse come abile difensore di cause pubbliche, come quella del divorzio. Compì una rilettura antiepiscopale della Riforma Inglese. Scrisse anche sulla bellezza del concetto di libertà e sulla censura come assassinio. Espresse chiaramente la sua idea di un Commonwealth libero a forte matrice protestante, in grado di salvaguardare le libertà civili e religiose- l'autore azzarda addirittura la previsione che il Commonwealth così delineato potrebbe meglio garantire tali libertà tramite un sistema federale fondato su diverse assemblee provinciali subordinate a un parlamento nazionale. La carriera di Milton come apologeta pubblico della Rivoluzione inglese ebbe di fatto termine con la fine della Repubblica e la restaurazione di Carlo II, avvenuta nel Maggio del 1660. Proprio a causa del 1660 vide fallire le speranze di veder fiorire una vera repubblica protestante: fu apparentemente costretto ad abbandonare la letteratura politica e a indirizzare il suo impulso creativo verso il progetto, a lungo accarezzato, di comporre un poema epico in inglese. Fu così che inizio a scrivere PARADISE LOST, un poema epico che tratta dell'episodio di Adamo ed Eva, della perdita del paradiso terrestre. Milton analizza l'incapacità dell'essere umano di vivere secondo i dettami divini, ma il suo scopo è proprio quello di convincere il lettore della fondamentale giustizia dell'Eterna provvidenza di un Dio amorevole. PARADISE LOST - Paradise Lost è un poema epico che tratta dell'episodio di Adamo ed Eva, della perdita del paradiso terrestre. Milton analizza l'incapacità dell'essere umano di vivere secondo i dettami divini, ma il suo scopo è proprio quello di convincere il lettore della fondamentale giustizia dell'Eterna provvidenza di un Dio amorevole. Il fatto che Milton eviti deliberatamente di offrire una definizione precisa è tipico della sua accettazione dei limiti della conoscenza umana. Questo atteggiamento ricorre nell'intero poema e sta a significare l'impotenza della natura umana di fronte alla sfolgorante perfezione di una divinità che non può vedere, ma solo immaginare. La narrazione di Milton cerca di concentrarsi anche sulla differenza tra il mondo prima e dopo la caduta: si passa da un mondo sena stagioni, senza spine sulle rose, con belve mansuete, ad un mondo fatto di intemperie, gelo, vergogna e spargimenti di sangue. La saggezza che dimostra Adamo non sta nel fatto di saper discernere il bene dal male, ma nella volontà di obbedire. Le virtù che Paradise Lost cerca di promuovere sono la pazienza e la conoscenza illimitata, non la passività e l'ignoranza sottomessa. Il libro primo inizia con l'introduzione in cui Milton dice di spiegare l'intera materia, dalla disobbedienza dell'uomo alla perdita del Paradiso in cui era stato posto. Si parla della prima causa della caduta, ovvero il Serpente, allegoria del Male. Il poema entra poi nel vivo presentando Satana e tutti i suoi angeli ora precipitati all'Inferno. Satana abita, insieme a questi angeli, un luogo chiamato CAOS e del caos è il governatore. DRYDEN – Con l’ascesa al trono di Carlo II, Dryden divenne il poeta e il critico più importante del suo tempo e dimostrò fedeltà al nuovo governo. Scrisse dei panegirici, opere che suggeriscono che Dryden stesse cercando un possibile mecenate; in seguito però egli sarà costretto a guadagnarsi da vivere scrivendo per gli editori e non più per l’aristocrazia. Questi e altri poemi non drammatici sono occasionali e celebrano eventi pubblici. Di conseguenza essendo scritti per la nazione il POETA LAUREATO, come sarebbe stato nominato poi, veniva obbligato a scriverne un certo numero all’anno. Nel Novembre 1662 Dryden fu eletto nella Royal Society, delle cui attività si disinteressò completamente, finché ne venne espulso nel 1666 per non aver pagato le tasse associative. Le opere di Dryden contengono attacchi alla vita matrimoniale, ma anche celebrazioni della vita a due. Con la riapertura dei teatri Dryden si occupò anche della composizione di drammi, divenendo un drammaturgo apprezzato. Il lavoro teatrale divenne il suo mezzo di sostentamento. Scrive inoltre tragedie eroiche, chiamate così perché scritte in distici eroici. Scrisse anche un poema epico moderno, in quartine di pentametri, che lo portò ad essere più il importante poeta della sua generazione e fu cruciale per la sua, appunto, elezione a poeta laureato. Quando si diffuse la grande peste di Londra e vennero chiusi i teatri, Dryden si ritirò nel Wiltshire. Scrisse inoltre anche versi satirici, che attaccavano lo scrittore Thomas Shadwell. E’ una satira particolare, perché non sminuisce l’oggetto, anzi, lo rende più grande per vie insospettate, trasferendo il comico nella poesia. Tradusse inoltre anche Virgilio. Venne sepolto a Westminster e omaggiato da diverse elegie dopo la morte. Eliot fu uno dei molti ad apprezzarlo, considerandolo l’antenato di quasi tutto ciò che c’è di migliore nella poesia del diciottesimo secolo. SCRITTURA FEMMINILE nella RESTAURAZIONE Durante il periodo della Restaurazione, emersero anche delle figure femminili nelle arti in generale e più in particolare nella scrittura. APHRA BEHN è sicuramente la più importante ed è considerata la prima donna, in Inghilterra, a fare dello scrivere una professione, anche se questa fu una scelta dettata da non da una particolare inclinazione, bensì dalla necessità economica. Scrisse OROONOKO, ossia la storia dello schiavo reale. In questa storia assume il punto di vista sia dei colonizzatori, che dei colonizzati, dunque schiavizzati. Si tratta della storia di un principe africano, che viene portato in America. E’ un attacco al colonialismo, alla degradazione e alla sofferenza di altri esseri umani. E’ la storia romanzata e un po’ goffa dell’inganno con cui questo principe cade in trappola. Prima di cadere in trappola l’eroe è descritto come un uomo in grado di regnare bene e governare saggiamente. OROONOKO – Racconta la storia del nipote di un sovrano africano, che si innamora di Imoinda, la figlia del maggiore dei generali de re. La giovane piace pure al sovrano, il quale le dà il velo sacro e la forza a divenire una delle sue spose. Dopo aver trascorso malvolentieri il tempo nell’haremo de re pianificano la fuga con la complicità di altri. Venogno scoperti e quando la fanciulla dice di preferire la morte a una matrimonio con il vecchio tiranno, questi, furioso per l’affronto, la fa vendere come schiava. Oroonoko invece è adescato in una trappola ed è catturato dal cinico capitano inglese di un vascello. I due prigionieri vengono condotti in Surianame, al tempo una colonna britannica delle Indie occidentali. Verranno quindi assegnati loro dei nuovi nomi cristiani. Oroonoko e la fanciulla riescono a rivedersi, pur schiavi, ma il ricongiungimento è nuovamente minacciato dalle attenzioni del vicegovernatore. Organizza poi una rivolta e si trova costretto ad uccidere la fanciulla. Per tutta la durata del suo supplizio, per smembramento, Oroonoko fuma caldamente la pipa e stoicamente sopporta il dolore senza urlare. IL TEATRO DELLA RESTAURAZIONE – In seguito alla riapertura dei teatri, nel 1660, vennero riaperti i teatri dopo diciotto anni di chiusura forzata. Cambiano le tematiche in questo periodo e si orientano verso un libertinismo. Cambiano i temi, si passa dal dramma storico alla commedia che tratta di un adulterio. Il teatro è sicuramente uno degli ambiti che venne influenzato dal Seicento, essendo il Seicento appunto un’epoca rivoluzionaria. Secondo Dryden la produzione teatrale rispecchia la nuova società che si va formando con il nuovo re, Carlo II, e si va allontanando dal moralismo che pervadeva gli animi fino a prima di Carlo II. Le commedie degli ultimi anni del 600 hanno mantenuto tutta la loro immediatezza, la loro carica sovversiva, la loro capacità di mettere in discussione i preconcetti del pubblico. Se non particolarmente rivoluzionarie in sé, le opere teatrali di questo periodo nascono in risposta alla rivoluzione e al tentato sovvertimento dei valori che caratterizzano il Seicento inglese. Le commedie in particolare non pretendono di offrire una ridefinizione dei valori della loro epoca, ma continuano a irritare e a far ridere gli spettatori, spingendoli a porsi essi stessi alla ricerca di definizioni.
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