Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto schematico di: "Umani da sei milioni di anni. L'evoluzione della nostra specie" di Gianfranco Biondi e Olga Rickards, Schemi e mappe concettuali di Pedagogia

Riassunto che contiene in modo molto sintetico ma efficace la storia della specie umana, il quadro antropologico, le teorie evoluzionistiche dalle scimmie all'uomo di Neanderthal

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

In vendita dal 30/05/2018

ValentinaML
ValentinaML 🇮🇹

4.4

(26)

16 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto schematico di: "Umani da sei milioni di anni. L'evoluzione della nostra specie" di Gianfranco Biondi e Olga Rickards e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! UMANI DA SEI MILIONI DI ANNI - Biondi Il quadro antropologico Uno dei principali eventi scientifici, che ha portato alla ricostruzione della nostra storia evolutiva, è la tassonomia di Carlo Linneo. Lo studioso ha classificato i corpi attraverso la nomenclatura binomia, cioè attraverso la combinazione di due termini: uno riferito al genere, l'altro alla specie. Inoltre egli ha inserito l'uomo nello stesso ordine le scimmie antropomorfe facendo riferimento alle somiglianze anatomiche e morfologiche tra le due specie. Huxley: le differenze che separano l'uomo dal gorilla e lo scimpanzé non sono così grandi, come quelle che separano il gorilla dalle scimmie inferiori. Nei tratti anatomo-morfologici le principali differenze tra noi e le antropomorfe riguardano principalmente gli apparati coinvolti nella deambulazione (ampiezza del bacino, lunghezza del femore, muscoli dei glutei) in quanto l'umano è bipede al contrario delle scimmie che utilizzano tutti e quattro gli arti per muoversi. Inoltre l'uomo possiede la presa di precisione, il pensiero astratto, il linguaggio e il cervello maggiormente sviluppato. Il nostro pollice non è solo opponibile alle altre dita, ma il suo polpastrello può toccare tutti gli altri e garantire così la presa di precisione. Altre differenze riguardano le arcate dentarie (uomo a parabole, scimmie a U), i nostri canini sono più piccoli e ciò a comportato la scomparsa del diasistema (perfetta chiusura della bocca). Le scimmie possiedono 48 cromosomi mentre l'uomo 46. le somiglianze riguardano principalmente l'ambito genetico. L'etica evolutiva Secondo i creazionisti l'uomo sarebbe portatore di due essenza: biologica e spirituale (responsabile dell'etica, quindi di derivazione divina). Darwin sostiene che l'uomo sia esclusivamente prodotto dell'evoluzione. L'etica deriva dalla socialità, dagli istinti sociali e dall'impulso di aiutare e questo impulso è stato molto utile per sopravvivenza per chi lo a praticato. L'uomo non diventa sociale, al contrario discende da antenati che erano già del tutto sociali (abituati a vivere in gruppo). Da alcuni studi è risultato che la comparsa dell'empatia cognitiva è legata alla capacità di riconoscere se stessi come differenti degli altri e tale capacità è posseduta anche dalle scimmie antropomorfe, le quali possiedono anche la capacità di attuare un comportamento consolatorio dato sempre dalla presenza di un'empatia cognitiva. I testimoni del passato Un secondo evento scientifico fondamentale è il riconoscimento dei fossili come resti di esseri viventi nel passato (Cuvier, paleonotologia). Il processo di fossilizzazione è di natura casuale e per questo ci fornisce informazioni incomplete: è necessaria la deposizione di sedimenti in tempo breve, prima che l'organismo venga danneggiato, alcune specie e alcuni luoghi sono più favoriti rispetto ad altre specie ed altri luoghi. Il collocamento dei fossili nel tempo avviene tramite due sistemi: datazioni relative (analisi del fluoro, dove un maggiore livello di fluoro corrisponde ad una maggiore età e analisi stratigrafica) e datazioni assolute (forniscono la stima dell'età in anni del reperto e si basano su tecniche cronometriche legate al decadimento radioattivo). L'evoluzionismo darwiniano Il terso evento scientifico di estrema rilevanza si colloca nel 1859 quando Darwin (studi attraverso osservazioni dirette) pubblica la propria “Teoria dell'evoluzione” per selezione naturale, promulgata nell'opera “Origine della specie”. Tale teoria si oppone a quella del catastrofismo promulgata da Cuvier, secondo la quale le catastrofi naturali avrebbero periodicamente distrutto gli esseri viventi di una determinata regione che sarebbe poi stata ripopolata da esseri di un'altra area geografica. → secondo Darwin l'evoluzione è un processo graduale dove tutte le specie discendono da un unico antenato e che si affermano o scompaio in base alla selezione dell'ambiente. → Huxley ha ampliato e modificato tale teoria dandole il nome di “Teoria sintentica”: l'origine di una specie avviene attraverso l'isolamento riproduttivo di una popolazione che, a causa di questo isolamento, con il tempo si trasformerà in una nuova specie. L'individuo deve adattarsi all'ambiente, in caso contrario sarà eliminato con la selezione naturale. Un altro meccanismo evolutivo, oltre a quello selettivo, è quello della neutralità: alcuni caratteri non sembrerebbero più vantaggiosi di altri per una determinata popolazione. Essi sembrerebbero neutrali dal punto di vista selettivo e vengono ad affermarsi a causa di un processo chiamato deriva genetica: passando da una generazione all'altra, si verificano fluttuazioni casuali nelle frequenze di geni che portano alla formazione di una determinata popolazione. → Gould e Eldrege evoluzione per equilibri punteggiati: il processo evolutivo non è regolare, con presenza di piccoli e continui cambiamenti ma fortemente irregolare. Le specie rimanevano pressoché immutate per tutta la loro vita poi all'improvviso subivano delle repentine alterazioni e scomparivano dal record fossile. Il tempo profondo Buffon: Precambiano, Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico. Vita umana alla fine dell'era cenozoica, nei periodi terziario e quaternario. Una storia recente Grazie agli studi molecolari è stato possibile dimostrare che circa 6 milioni di anni fa gli ominidi si sono differenziati evolutivamente dalla linea che ha portato agli scimpanzé. Riarrangiamenti molecolari A causare variazioni nella specie sono spesso le mutazioni generiche che possono essere suddivise in due gruppi: perdita/duplicazione/inversione del DNA e quelle puntiformi, in cui la base è sostituita da un'altra. L'avvento di alcune mutazioni ha permesso ad alcune specie di ritrovarsi in posizione di vantaggio nei confronti di determinate malattie. Sul piano peleoantropologico delle specie omine, incluse le neandarteliane, possedevano già molti anni fa alcune caratteristiche come le nostre. Il bipedismo In tempi passati si pensava che il processo di umanizzazione avesse avuto inizio dallo sviluppo dell'encefalo. In realtà la storia degli ominidi è iniziata con l'assunzione della postura eretta e con l'andatura bipede, avvenuta probabilmente quando i primi ominidi occupavano ancora gli ambienti boscosi. Questa trasformazione locomotoria ha notevolmente modificato lo scheletro di noi ominidi. Il piede ha cessato di essere prensile e si è sviluppato un miglior punto di appoggio, hanno subito modifiche anche il femore e le ossa del bacino e hanno assunto una struttura più avvolgente. Anche le natiche si sono maggiormente sviluppate e la colonna vertebrale si è piegana a forma di S per ammortizzare i colpi durante la camminata, le braccia si sono accorciate e la testa è arrivata a trovarsi in uno stadio di equilibrio sulla colonna vertebrale. La postura eretta è stato un enorme successo evolutivo perché ha liberato braccia e mani dallo svolgere una funzione deambulatorie. Gli australopiteci e keniatropi da 4,2 a 2,5 milioni di anni fa, in Africa si è assistito ad una forte esplosione di forme omine, hanno convissuto diverse specie che oggi vengono classificate in due generi: Australopithecus (scimmia antropomorfa australe) e Kenyanthopus (uomo del Kenya). I parantropi Il cespuglio omino formato dagli australopiteci e dal keniatropo si è istinto 2,5 milioni d anni fa e da lì hanno avuto origine altre due linee evolutive: il genere Paranthropus e il genere Homo. I parantropi presentavano una conformazione anatomica simile a quella sustralopitecina con la sola
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved