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Teorie e dinamiche dei gruppi: ruoli, leadership e processi decisionali - Prof. Montali, Sintesi del corso di Psicologia Sociale

Processi decisionaliLeadershipDinamiche di gruppo

Una panoramica sul ruolo dei gruppi nella società e sulle dinamiche che li caratterizzano, tra cui la perdita di coordinazione, l'effetto di compensazione sociale, la socializzazione di gruppo e la struttura dei gruppi. Vengono inoltre presentate le teorie sui tipi di leader e la leadership transazionale e trasformazionale. Infine, si discute del pensiero di gruppo e della polarizzazione di gruppo come fenomeni che possono influenzare le decisioni prese dai gruppi.

Cosa imparerai

  • Come influiscono le dinamiche di gruppo sulla presa di decisioni?
  • Quali sono le fasi della socializzazione di gruppo?
  • Quali sono le teorie sui tipi di leader?

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 11/09/2022

valentina-fiorito
valentina-fiorito 🇮🇹

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Scarica Teorie e dinamiche dei gruppi: ruoli, leadership e processi decisionali - Prof. Montali e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! CAP 6 – Persone nei gruppi Trascorriamo molto tempo nei gruppi, i quali influenzano in grandissima misura le nostre vite; i gruppi sono categorie di persone. Possono essere grandi, piccoli, di breve durata, duraturi nel tempo. Non tutti gli insiemi di persone sono gruppi in senso psicologico, più probabilmente sono semplici aggregati di individui senza legami. I gruppi esercitano influenza su di noi tramite la loro mera presenza. La vostra prestazione migliora o peggiora quando avete un pubblico? Di questo si occupò Triplett; egli sottopose alcuni ragazzi a svolgere un compito semplice (avvolgere dei rocchetti) da soli o in compagnia e notò che se messi vicini a fare un compito la fanno meglio rispetto a farli da soli (facilitazione sociale). Tuttavia, la ricerca dimostrò che la presenza sociale può produrre un effetto del tutto opposto: se il compito è difficile o nuovo, la presenza di altri genera un peggioramento della prestazione individuale. Questa contraddizione può essere spiegata grazie alla teoria della pulsione elaborata da Zajonc, secondo cui la presenza fisica di altri membri della nostra stessa specie provoca istintivamente un’attivazione che ci facilita nella messa in atto di azioni automatiche, che conosciamo, ma ci ostacola quando il compito è complesso. Quando si osservano le prestazioni delle persone nei gruppi, si osservano due fenomeni:  La perdita di coordinazione = peggioramento della prestazione in gruppo rispetto alla prestazione individuale legato al fatto che si sono verificati problemi nella coordinazione del comportamento. (es. ci troviamo ma manca qualcuno)  L’inerzia sociale è una riduzione nell’impegno individuale, quando si svolge un compito collettivo. Ma perché siamo più inerti? o Equità del risultato – pensiamo o abbiamo visto che gli altri rimangono inerti perciò rimaniamo inerti pure noi o Conformità allo standard – non abbiamo un’idea chiara degli standard o delle norme del gruppo; in questo modo ce la prendiamo comoda e rimaniamo inerti. o Paura del giudizio – ci preoccupiamo di venire giudicati dagli altri Eppure, stare in gruppo talvolta può motivarci a lavorare persino con più intensità di quando simo soli, esiste quindi una situazione in cui trovarsi in gruppo incrementa la motivazione individuale e l’impegno. Si verifica quando il compito e il gruppo sono importanti per noi, così tanto che sentiamo il bisogno di compensare l’inerzia reale, percepita o prevista da parte degli altri: è l’effetto di compensazione sociale. Inoltre, le persone lavorare più duramente in gruppo solo se:  Fanno parte di un gruppo con alti livelli di coesione e di solidarietà  Si identificano fortemente con il gruppo  Credono e si aspettano che il gruppo sarà capace di ottenere risultati importanti La coesione è una proprietà basilare di un gruppo, dove esistono forti legami di apprezzamento reciproco, non si ha semplicemente un gruppo, ma un gruppo coeso. Socializzazione di gruppo= relazione dinamica tra il gruppo e i suoi membri che descrive il percorso dei membri in un gruppo in termini di coinvolgimento e di cambiamenti di ruoli. Ci sono diverse fasi (dall’ingresso fino all’uscita della persona di un gruppo) nel quali ci sono diversi passaggi di ruolo, varia il livello di coinvolgimento della persona.  Fase di esplorazione, il gruppo si chiede se questa persona va bene per loro e per i loro obiettivi e la persona si chiede se il gruppo va bene per sé  entrambi si esplorano  Fase di socializzazione - appena entra è un nuovo membro. Segue un processo di accomodamento e di assimilazione  Fase di mantenimento – diventa membro a pieno titolo. Tipicamente succedono dei processi di negoziazione del ruolo (è un anno che sono qui, posso decidere io questa volta?)  Fase di risocializzazione – membro marginale perché la negoziazione di ruolo non ha avuto esito positivo, può essere dovuta anche ad una perdita di interesse (può avere anche esito positivo). Segue ancora accomodamento e assimilazione.  Fase di ricordo – ex membro. Ci sono dei processi che possiamo osservare, tradizione e ricordo. Le transizioni di ruolo possono essere semplici, prive di complicazioni, o possono portare a situazioni conflittuali e sono caratterizzate da forme pubbliche di riconoscimento del passaggio di ruolo, questi rituali possono avere una funzione simbolica (consentono il riconoscimento pubblico di un cambiamento nell’identità), funzione di 1 apprendistato (ti diamo la medaglietta perché hai raggiunto un certo livello) oppure funzione di fidelizzazione (celebriamo il fatto che sei con noi da 1 anno). Perché entrare in un gruppo? La prossimità fisica, per il piacere della compagnia umana, realizzare obiettivi che da soli non si potrebbero conseguire, senso di appartenenza, ridurre l’incertezza sul nostre sé e anche perché il non-essere membro di un gruppo può portare a condurre un’esistenza solitaria. Elenchiamo ora alcuni elementi caratteristici di un gruppo, ovvero la struttura: • Ruoli – modelli di comportamento che distinguono le differenti attività all’interno del gruppo. Questi possono essere formali o informali, espliciti o impliciti, delineano una divisione del lavoro; generalmente, i ruoli agevolano il funzionamento del gruppo. In relazione allo status, i ruoli definiscono i modi in cui si strutturano le relazioni all'intero di un gruppo: i ruoli con uno status elevato sono valutati e considerati prestigiosi dal gruppo e permettono a chi li occupa di essere innovativo e influente. Nella maggior parte dei gruppi, il ruolo con lo status più alto è quello del leader. (esperimento di Zimbardo) • Reti di comunicazione – le persone che fanno parte di un gruppo di solito coordinano le proprie azioni, comunicano tra di loro. Le reti di comunicazione sono insiemi di regole che governano il modo in cui avviene la comunicazione tra i differenti ruoli di un gruppo. Le reti differiscono nel grado di centralizzazione: o In quelle di tipo centralizzato, le comunicazioni circolano passando per un centro di comunicazione o In quelle di tipo decentralizzato, ogni ruolo può comunicare direttamente con ogni altro • Leadership – quasi tutti i gruppi hanno dei leader, è la figura che aiuta le persone a funzionare come gruppo nella maniera migliore possibile per il raggiungimento di uno scopo, tutti seguono i leader, sono in grado di persuadere, coordinano. La leadership richiede che un individuo/ un’associazione influenzi il comportamento di un altro individuo o di un gruppo di individui; non è leadership quando si usa il potere per far fare le cose alle persone. La leadership c’è se le persone sono persuase a interiorizzare le norme di gruppo che esse mettono in atto come espressione delle proprie convinzioni. Una serie di ricerche hanno ricercato alcune caratteristiche, i Big Five, predittori di una leadership efficace e sono: l’estroversione (o l’iniziativa), la piacevolezza, la coscienziosità, la stabilità emotiva e l’intelligenza (o l’apertura mentale). Tra le teorie sui tipi di leader riconosciamo le teorie della contingenza, secondo cui l’efficacia di una leadership dipende dalla natura della situazione in cui questa si manifesta; si sono identificate due diverse leadership, che esistono in un gruppo e che non sono quasi mai concentrate in una persona (se non in gruppi piccoli): - Leader orientati al compito: severi, puntano al successo del gruppo, traggono autostima dal risultato piuttosto che dall’apprezzamento del gruppo; questi sono più efficaci quando il controllo della situazione è scarso (bisogno di un leader che diriga) e quando il controllo della situazione è forte (il gruppo si comporta bene, poco interesse per morale del gruppo) - Leader orientati alla relazione: amichevoli, non autoritari, socievoli, traggono autostima da relazioni di gruppo felici e armoniose, si occupa del benessere del gruppo, si sente realizzato nel momento in cui le persone stanno bene nel gruppo; questi sono più efficaci quando il controllo della situazione è intermedio. A questa teoria manca che la leadership non è io dico e gli altri eseguono, è una situazione di interazione, ha a che fare con una dimensione di scambio tra chi esercita la leadership e i cosiddetti follower (gregari), Introduciamo allora il discorso sulla Leadership transazionale: non è un fenomeno unidirezionale la leadership ma invece è concepita in una logica di scambio dinamico; i gregari danno al leader approvazione sociale, prestigio e potere; mentre il leader dà al gruppo una guida verso un obiettivo, apprezzamento e gratificazione, spinta e motivazione verso una certa strada. Secondo la teoria dello scambio leader-gregario, la leadership efficace si basa sulla capacità del leader di sviluppare relazioni di scambio personali di buona qualità (fiducia, il rispetto, impegno reciproco) con i singoli gregari. Per quanto riguarda invece la leadership trasformazione, questa si focalizza sul modo in cui i leader trasformano gli obiettivi e le azioni di gruppo, principalmente attraverso l’esercizio del carisma; devono avere fascino, forza seduttiva, sono estroversi. I leader guidano i gruppi, perciò la leadership dipende dalla misura in cui il gruppo permette al leader di essere guida e ciò a sua volta dipende dal modo in cui i gregari percepiscono il proprio leader. Secondo la teoria della categorizzazione de leader, abbiamo delle categorie che mi portano a dire chi è un buon leader, abbiamo diversi schemi di leader e riconosciamo una persona come leader quando il modo in cui ci appare e i suoi comportamenti sono congruenti alla nostra idea di buon leader  più il suo comportamento è armonico con lo schema, più lo riconosciamo come leader. 2
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