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riassunto sintetico ma esaustivo su Hegel, Appunti di Filosofia

il documento tratta la filosofia di Hegel nel suo intero in modo sintetico ma schematico, i concetti sono chiari e diretti, in modo da rimanere impressi più facilmente, compresa nel riassunto vi é una piccola parte di vita di Hegel, VOTO 8

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/06/2024

gabriele-pizzolante
gabriele-pizzolante 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto sintetico ma esaustivo su Hegel e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! VITA ED OPERE Nacque 1770 a Stoccarda Fonda nel 1802 con Schelling il Giornale Critico della Filosofia. Nel 1805 diviene professore a Jena. Pubblica nel 1807 la Fenomenologia dello Spirito; Nel 1817 l’Enciclopedia delle scienze filosofiche Nel 1818 venne chiamato a Berlino e divenne rettore dell’Università nel 1829. Mori nel 31 I CAPISALDI DEL SISTEMA Le tesi di fondo del suo Idealismo sono: Risoluzione del finito nell’infinito Razionalità del reale Funzione giustificatrice della filosofia FINITO ED INFINITO E’ un postulato idealistico che l’infinito (o assoluto) (o Spirito) si realizza in ogni aspetto del finito (realtà). Il finito è quindi una manifestazione parziale dell’infinito nonché un momento necessario. Il finito esiste unicamente nell’infinito. Il mondo (il finito) è la manifestazione, la realizzazione di Dio (infinito) L’Assoluto (o infinito) è in divenire, solo alla fine del processo, nell’ uomo acquista piena consapevolezza e coscienza di sé (attraverso le tre attività di arte, religione e filosofia) RAZIONALITA’ DEL REALE Come lui stesso scrisse: TUTTO CIO’ CHE E’ RAZIONALE E’ REALE, TUTTO CIO’ CHE E’ REALE E’ RAZIONALE. Nella 1 parte della frase, H. afferma che la ragione governa il mondo e quindi c’è unità sostanziale fra realtà e ragione. Ciò che è, è anche ciò che deve essere, ha una sua ragione d’essere, un fondamento Nella II parte della frase afferma che tutto ciò che avviene ha una ragione e va ricercata nonostante l’apparente caoticità del reale. La realtà quindi per H. è formata da una serie di gradi o momenti ciascuno dei quali rappresenta il risultato di quelli precedenti e presupposto dei seguenti (panlogismo) LA FUNZIONE DELLA FILOSOFIA La filosofia, ha per Hegel, il compito di prendere atto della realtà, comprendere ciò che è. Non guida, né determina la realtà. H. La paragona alla NOTTOLA DI MINERVA (civetta cara alla dea della Sapienza). \ Questo animale si leva alla fine del giorno, inizia il suo volo al crepuscolo. Così la filosofia sopraggiunge quando la realtà è già compiuta. Perde quindi il carattere di determinarla e guidarla. Ha quindi una funzione GIUSTIFICATRICE della realtà. LA DIALETTICA La parola dialettica ha assunto, nel corso dei secoli, un significato diverso: Per Kant aveva un significato negativo e stava ad indicare l’arte “sofistica” di costruire discorsi non sempre validi. Per H., conciliare il particolare con l’universale, l’identità e la differenza, rappresenta un processo che chiama dialettica. Es: bocciolo, fiore e frutto. Ogni singolo momento nega se stesso, e solo così si può affermare nella sua totalità. L’Assoluto è quindi il risultato di un processo, inteso però anche come totalità dei suoi momenti. E’ la dinamica del ricongiungimento dell’individuale con l’assoluto. IL VERO E’ TUTTO, L’INTERO. Cambia quindi la visione della sostanza, data fino ad ora dalle filosofie tradizionali che indicavano come sostanza ciò che restava immutato. L’Assoluto è quindi la totalità del reale e giunge a riconoscersi come tale attraverso un processo di autocoscienza, raggiunta attraverso la filosofia. Per Hegel consiste: nell’affermazione di una posizione (tesi) Nella negazione della stessa (antitesi) Nell’unificazione delle precedenti (sintesi) Il metodo dialettico opera quindi in base al principio di contraddizione, mediante il quale l’assoluto riconosce le opposizioni e le supera in una sintesi, senza annullarle come tali. 1)TESI (MOMENTO ASTRATTO O INTELLETTUALE) IDEA IN SE’ E PER SE’ o pura. Esso si fonda sui principi di identità e di non contraddizione (ogni cosa è se stessa e quindi diversa dalle altre) E’ l’intelletto a pensare isolatamente i concetti, in modo astratto e statico. La tesi è affermazione di un concetto astratto e limitato “ Alla coscienza servile l'essere-per-sé che sta nel signore è un essere-per-sé diverso, ossia è solo per lei, nella paura l'essere per sé è in lei stessa (coscienza); nel formare (elaborare la realtà) l'essere-per-sé diviene il suo proprio per lei, ed essa giunge alla consapevolezza di essere essa stessa in sé e per sé. “(Fenomenologia dello spirito) sia il lavoro che la paura conducono il servo alla «riappropriazione» di sé e alla «negazione» del signore La dialettica signoria/servitù trova la sua manifestazione filosofica nello stoicismo: trova la sua espressione storica nel periodo ellenistico (crisi della polis). Storicamente ciò determina un ripiegamento su se stessi, un’accettazione del dolore ed una indifferenza nei confronti della condizione attuale che si sostanzia nel concetto di libertà interiore. E’ indifferente essere servo o padrone, o meglio, è casuale e moralmente indifferente: la vera libertà risiede nell’interiorità della coscienza. Ma si tratta di una libertà astratta, di una libertà di principio, che isola l’uomo dalla vita attiva. scetticismo: lo scettico, sospende l’assenso su tutto ciò che è ritenuto vero e reale. Nega la realtà in se stessa, comprende che egli non dipende dalla realtà, ma la realtà, svuotata in se stessa di ogni contenuto, ne assume uno nella sua coscienza, e dipende cosí dalla sua coscienza. Lo scettico però si autocontraddice, affermando che tutto è vano e non vero, ma nello stesso tempo pretende di dire qualcosa di vero e reale. Questa contraddizione diventa esplicita con la figura della coscienza infelice, in cui vi è una separazione radicale fra uomo e Dio. La nullità della vita dello scettico si contrappone all’infinità di Dio. - coscienza infelice: storicamente identificabile con il cristianesimo medievale. Anche nel cristianesimo medievale, infatti, l’uomo vive per l’altro da sé (nonostante si tratti di un altro da sé meno estraneo rispetto al Dio degli ebrei, in quanto mediato dalla figura di Cristo), vive nel mondo, ma è rivolto al trascendente che lo mortifica e lo rende consapevole della propria inadeguatezza e nullità. Paradossalmente si potrebbe dire che l’uomo medievale vive per la morte, ossia struttura il proprio vivere hic et nunc in vista della salvezza eterna, sacrificando per tale fine ogni possibile riscatto mondano, considerato irrilevante ed insignificante rispetto alla vita eterna. LA RAGIONE La coscienza, nello sforzo di unificarsi con Dio, si rende conto di essere lei stessa Dio, l’Universale. E’ il passaggio alla ragione che avviene storicamente con il Rinascimento e l’età moderna. Solo nella ragione la ragione coglie la sintesi di soggetto ed oggetto. Si divide in ragione osservativa: attraverso la ragione l’uomo capisce che è inutile la ricerca di un Dio trascendente, ma che è nella natura (osservazione scientifica). Anche questo momento vedrà il superamento, in quanto la ragione si riconoscerà come qualcosa di distinto dal mondo e si passa quindi alla: Ragione attiva. L’unità di io e mondo non è qualcosa di dato, ma deve venire realizzato. Faustismo (piacere e necessità) l’uomo deluso dalla scienza si getta nella ricerca sfrenata del piacere (tragedia del Faust goethiano), ma col tempo si trova faccia a faccia col nulla. Legge del cuore: la ricerca del piacere individuale viene negata e superata nella ricerca del bene per l’umanità. L’uomo cerca di imporre al mondo le proprie leggi interiori, ma entra in conflitto con altre leggi del cuore di altri uomini - virtù e corso del mondo: l’uomo capisce che non esiste una vera morale se non è universale (al di là dei fanatismi e delle inclinazioni soggettive) L’ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE IN COMPENDIO (raccolta riassuntiva) Il sistema hegeliano si articola in tre sezioni: LOGICA, FILOSOFIA DELLA NATURA, FILOSOFIA DELLO SPIRITO LA LOGICA E’ la scienza dell’idea pura, dell’idea in sé e per sé FILOSOFIA DELLA NATURA L’idea nel suo farsi «altro da sé», nel suo essere fuori di sé. Uscendo fuori di sé, si aliena. LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO L’idea, dopo essersi estraniata da sé, ritorna in sé e si riconosce nella mrealtà. E’ la sintesi dei due momenti precedenti. Lo Spirito coincide e si manifesta con l’uomo Filosofia dello Spirito perché per H. lo Spirito è l’ultimo momento dello svolgimento triadico dell’Assoluto. Questo sviluppo dello Spirito, si articola in tre momenti: SPIRITO SOGGETTIVO (o coscienza individuale) SPIRITO OGGETTIVO (vita collettiva) SPIRITO ASSOLUTO Nello Spirito ogni grado è compreso e risolto in quello precedente: l’individuo è compreso nella società, la quale è presente nell’individuo fin dall’inizio. LO SPIRITO SOGGETTIVO Lo spirito soggettivo è lo spirito individuale considerato nel suo lento e progressivo emergere dalla natura e si articola in ANTROPOLOGIA: che studia lo Spirito come anima e si articola in Anima naturale: infanzia in cui l’individuo si trova in armonia col mondo circostante Anima senziente: giovinezza in cui l’individuo è in contrasto col proprio ambiente Anima reale: maturità in cui l’uomo si riconcilia con esso. FENOMENOLOGIA: studia lo Spirito come -coscienza Autocoscienza Ragione PSICOLOGIA: studia l’uomo come Spirito teoretico Spirito pratico Spirito libero LO SPIRITO OGGETTIVO Lo Spirito individuale scende in campo nella vita collettiva, mmanifestandosi in istituzioni sociali concrete. Esso si divide in: Diritto astratto Moralità eticità DIRITTO ASTRATTO Coincide con il diritto civile ed una parte di quello penale “L’ingresso di Dio nel mondo è lo Stato” - Diritto esterno: per H. non esiste un arbitro che possa regolare i rapporti ed i conflitti fra gli stati Momento inevitabile è la guerra perché preserva i popoli dalla fossilizzazione di una pace perpetua. Filosofia della storia o storia del mondo: la STORIA, che sembra priva di un piano razionale, è invece razionale (razionalità del reale) La storia del mondo ha come scopo che lo Spirito giunga a sapere ciò che è veramente ed il suo scopo è la realizzazione della LIBERTA’ DELLO SPIRITO (che si realizza nello Stato). La storia degli eroi non è altro che l’astuzia della ragione che li usa come mezzi per attuare i propri fini. LO SPIRITO ASSOLUTO Lo Spirito Assoluto è il momento in cui l’idea giunge alla piena coscienza della propria infinità attraverso l’arte, la religione e la filosofia Hanno tutte e tre lo stesso contenuto, cioè l’Assoluto, si distinguono solo nel modo in cui viene colto: Contemplato nell’arte Rappresentato nella religione Compreso nella filosofia L’ARTE Nell’arte lo Spirito si manifesta in forme sensibili, cioè le produzioni artistiche. Attraverso queste forme l’Assoluto viene contemplato, cioè emerge, viene alla luce. Si suddivide in Arte simbolica Arte classica Arte romantica ARTE SIMBOLICA: Caratteristica delle civiltà orientali e pre-elleniche E’ caratterizzata da uno squilibrio fra contenuto e forma. Diventa simbolica perché ricorre al simbolo (forme sfarzose, bizzarre) in quanto non riesce ad esprimere il messaggio con forme sensibili adeguate. ARTE CLASSICA: Rappresenta un equilibrio fra contenuto spirituale e forma sensibile. Mondo greco-classico realizza la perfetta bellezza. ARTE ROMANTICA: Europa cristiana medioevale e moderna in cui vi è nuovamente uno squilibrio fra forma e contenuto perché qualsiasi forma sensibile è insufficiente ad esprimere l’interiorità spirituale. Nell’arte simbolica il messaggio spirituale è così povero da non trovare una espressione figurativa adeguata, in quella romantica è così ricco che trova inadeguata ogni rappresentazione sensibile. Questo porta alla morte dell’arte in quanto inadeguata ad esprimere la profonda spiritualità moderna. LA RELIGIONE La religione è la conoscenza dell’Assoluto nella forma della rappresentazione. L’Assoluto è espresso ancora come oggetto (Dio) al di fuori del soggetto (l’uomo) Hegel individua lo sviluppo storico dell’idea di Dio nella coscienza umana attraverso tre stadi: Religione naturale orientale: Dio appare nelle forze della natura Religione greca, romana e giudaica in cui Dio appare in forma spirituale o in sembianze umane - religione assoluta: cioè quella cristiana. Dio appare come spirito. Solo in essa lo Spirito rivela se stesso. Sebbene la religione cristiana sia la più vicina alle verità della filosofia, essa presenta sempre dei limiti. La religione deve portare alla filosofia, dove lo Spirito si manifesta non più come rappresentazione, ma come concetto. LA FILOSOFIA Nella filosofia l’idea giunge alla piena coscienza di sé. E’ la comprensione che l’Assoluto o Dio ha di se stesso, è l’autocoscienza di Dio, che manifestandosi all’uomo, si svela a se stesso. I vari sistemi filosofici precedenti costituiscono una tappa necessaria al farsi della verità che supera la precedente ed è superata da ciò che segue. La filosofia è quindi STORIA DELLA FILOSOFIA. E’ la nottola di Minerva
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