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Riassunto Sognando il futuro: da 2001, odissea nello spazio a Inception, Sintesi del corso di Storia Del Cinema Americano

Riassunto completo del libro Sognando il futuro: da 2001, odissea nello spazio a Inception di Paola Dalla Torre. Materia: Storytelling e linguaggi multimediali

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 05/02/2021

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Scarica Riassunto Sognando il futuro: da 2001, odissea nello spazio a Inception e più Sintesi del corso in PDF di Storia Del Cinema Americano solo su Docsity! Nel 1968 Stanley Kubrick con 2001: Odissea nello spazio apriva un nuovo cammino per il genere della fantascienza cinematografica. Se prima il filone fantascientifico era legato a una produzione di serie B, con Kubrick la fantascienza diventa un genere serio, con grandi produzioni e aperto a riflessioni filosofiche che riguardano l’umanità e capace di veicolare messaggi di grande portata. Kubrick intuì che l’evoluzione tecnologica e gli effetti speciali (2001 primo film che li utilizza) erano fondamentali per il cinema e che il nuovo secolo avrebbe portato con sé il rapporto dell’umanità con la tecnologia. (nascita del pc e internet, avvento della società dell’informazione rivoluziona il modo di relazionarci, di essere e di pensare. Il cinema da sempre è uno specchio attraverso cui la società si è raccontata. Il genere fantascientifico si fa portavoce del mondo contemporaneo, a livello tematico immagina un futuro iper-tecnologizzato in cui l’uomo deve confrontarsi con la tecnica. 1977 Star Wars di George Lucas e Incontri ravvicinanti del terzo tipo Steven Spielberg questi due pilastri consacrano la fantascienza come riflessione filosofica, ma soprattutto come genere di intrattenimento spettacolare e popolare, capace di attirare masse di persone al cinema. Il genere fantascientifico diventa filone portante della contemporaneità: - Affermazione tecnologie sempre più sofisticate - Fattori produttivi: i film fantascientifici (blockbuster spettacolari) fanno guadagnare - Fattori di riflessione filosofica ed etica sulla rivoluzione tecnologica-digitale - Fattori legati alla contemporaneità, modifica dello spazio, del tempo e dell’identità 2001: Odissea nello spazio 1968 Stanley Kubrick CROCEVIA TRA MODERNO E POSTMODERNO film di fantascienza in cui raccontare l’umanità, la sua nascita e la sua evoluzione. In questo film lo spettatore si aspetta sequenze ambientate nello spazio e di alieni, invece parte dall’inizio dei tempi dell’uomo si apre con la terra vista dallo spazio che si allinea con il sole  con la scritta “l’alba dell’umanità e la musica di Strauss  che c’è sempre in tutto il film nei momenti topici. (spiazzante per lo spettatore). Si alternano immagini della terra deserte, animali che vivono allo stato brado, tra cui le scimmie. Qualcosa improvvisamente spezza questo equilibrio: compare un immenso monolite nero perfettamente geometrico che non ha nulla a che fare con ciò che lo circonda. Le scimmie si avvicinano e lo guardano. Il monolite scompare e qualcosa è cambiato nelle scimmie, una di loro infatti armeggia un osso e capisce che può essere utilizzato come un’arma per procacciarsi il cibo e per accudire la comunità. (salto evolutivo per la prima volta primate “pensa”, entra in campo la razionalità che porterà in futuro a realizzare macchine sofisticate come le astronavi). Sequenza celebre scimmia lancia osso in aria e si trasforma in una navicella spaziale che fluttua. Film decisamente anomalo il regista vuole utilizzare questo genere come contenitore per riflettere sui grandi temi dell’umanità e la fantascienza è il genere che permette più di altri di fare considerazioni sull’umanità proiettata nel futuro e mai slegata dal suo passato. Per parlare dell’uomo che arriva sulla luna bisogna raccontare dove è nato quell’uomo.  scimmie nostri antenati. Kubrick demolisce punto per punto ogni assunto della concezione illuministica della razionalità, smonta ogni visione ottimistica verso uno scetticismo sulle reali possibilità dell’uomo.  simile al pensiero di Nietzche L’incipit opera una critica alla razionalità umana, l’ultima parte annuncia l’avvento di un nuovo uomo diverso dal primo fino ad allora raccontato. La prima parte sembrerebbe un inno alla razionalità invece è la sua demolizione, perché? - Paradigma illuministico razionalista razionalità è solo umana, nel film la razionalità arriva dal monolite alieno come dono 1 - La razionalità procede secondo processi logici e scientifici; nel film la scimmia ha un’illuminazione, nessun ragionamento logico - La razionalità moderna permette di progredire verso un futuro positivo, invece la scimmia uccide nemici ed i suoi simili la razionalità porta ad una violenza animale più ingegnosa Kubrick è in perfetta sintonia con i suoi tempi, interpreta e riflette su quello che stava causando smottamenti destinati a modificare le strutture culturali della società. Questo film affronta “ la crisi della modernità”: apertura verso nuovo paradigma della realtà quello postmoderno (che si affermerà definitivamente negli anni ’80)  apre la strada verso un nuovo modo di interpretare e vivere la realtà. Proteste studentesche ’68nuovo cammino. Questa pellicola ha molto successo tra i giovani che in quegli anni riempivano le sale, nel cinema i giovani vedevano la stessa carica eversiva e distruttiva verso il sistema nuovo uomo che abbandona la logica razionalistica, capitalistica, consumistica dei propri genitori, a favore di un nuovo rapporto spiritualistico con il mondo. (avvicinamento filosofie orientali anche con droghe). Abbandono razionalità, fusione con natura. New Age cinema mezzo attraverso cui il verbo New Age trova spazio. Tra i vari pensieri della N.A uno di quelli ricorrenti era l’idea che alla fine degli anni ’60, passaggio da un’età dominata dalla guerra e dal disordine verso un’età di pace di benessere. Terra alienata Idea astronomica, concetto chiave della N.A secondo cui quando i pianeti e il sole si allineano in una certa maniera si assiste ad un cambiamento epocale. Quasi tre ore di film in cui solo 40 minuti dialogo, il resto immagini e suoni. Finale ambiguo dopo il viaggio oltre l’infinito dell’astronauta protagonista, l’uomo si ritrova in una stanza dall’arredo settecentesco. Attraverso soggettive e stacchi di montaggio lo spettatore assiste a poco a poco al passaggio del giovane astronauta in vecchio morente nel letto. A questo punto ricompare il monolite nero, il vecchio morente è diventato un feto e con un movimento immersivo verso il monolite lo attraversa e viene proiettato nello spazio da cui guarda la terra. Quello a cui assistiamo è l’affermazione della ciclicità del tempo e della vita, l’affermazione di un nuovo “bambino” che guardi con occhi nuovi la realtà. Kubrick continua la sua demolizione della razionalità e indica la nuova strada da intraprendere: guardare in un altro modo la realtà attingendo ad altre culture, come quelle orientali. Il nuovo bambino che compare alla fine della pellicola è il nuovo uomo, Zarathustra di Nietzche, che si è liberato del fardello di una serie di pensieri e concetti sbagliati per aprirsi a un nuovo modo di rapportarsi con la realtà. Più che a un film di fantascienza ci troviamo di fronte un trattato di filosofia. Questa è l’interpretazione che ha dato l’autrice, ma ce ne potrebbero essere altre, così come dice Nietzche: la realtà non è comprensibile in maniera univoca, tutto dipende da come la si guarda e da come ognuno di noi la interpreta. Non esiste una verità unica e assoluta, ma una frammentazione di discorsi anche discordanti tra loro che caratterizzano il nuovo tessuto della realtà. Inizio film racconto del salto evolutivo umano, l’idea del regista non è creazionista o darwinista in un colpo solo distrugge due interpretazioni della realtà, quella religiosa e scientifica. Nuovo tipo di linguaggio filmico preannuncia film-concerto, già presente qua, ma che verrà sviluppato poi Nuovo approccio al film: Incipit titoli di testa  immersione dello spettatore in uno spazio audiovisivo inglobante, che coinvolga ogni senso di chi guarda. Anche la scena dell’osso che si trasforma in navicella o in quella del feto che galleggia nello spazio guardando la terra  ha questo scopo di catturare chi guarda con un vero e proprio bagno di suoni e immagini che deve essere la pellicola. Prevalenza del cinema del 2 - Problematiche riguardanti la società dell’informazione e della comunicazione di massa - Rapporto uomo macchina Tempio maya sede della Tyrrel corporation azienda che è a capo della realizzazione dei replicanti. I nuovi templi della modernità sono le grandi aziende tecnologiche. Nel film c’è critica della tecnologia utilizzata da chi vuole ottenere vantaggi economici e finanziari. Epoca della Terza Era delle Macchine in cui la struttura del capitalismo è diventata multinazionale e globalizzante. La Tyrrel corpration oltre ad essere luogo sacro della tecnologia è anche il luogo sacro di un capitalismo sfrenato. In questo mondo l’uomo non è più padrone della tecnologia perché: - Non riconosce i replicanti si confonde - Essi si ribellano all’uomo, ma lui non può farne a meno perché lavorano dove gli umani non riescono Si giunge così ad un universo post-umano l’uso spropositato della tecnologia ha reso l’uomo sempre più alienato e disumanizzato, mentre i replicanti sembrano più umani (non sono negativi). Es. fine film il capo dei replicanti presentato sempre come maligno salva il protagonista e poi muore poeticamente salutando il mondo. Nuova tendenza dei film di fantascienza inaugurata qui: quella di mettere in guardia lo spettatore di fronte ai pericoli che si aspettano se deleghiamo tutto alle macchine secondo il regista è necessario mettere dei paletti valoriali, altrimenti c’è il rischio di disumanizzarsi. Il genere di fantascienza è un genere morale: negatività di un futuro dominato in tutto e per tutto dalla tecnologia. Spazio e tempo Discontinuità spaziale postmoderna: frammentazione urbana, caos e messaggi contradditori, architettura pluralistica Tempo: confusione rispetto alla temporalità: siamo nel futuro, ma circondati da templi che ricordano il passato. Tecnologia moderna dall’aspetto retrò e continui riferimenti al genere noir tipo degli anni ’40. Tipico del postmoderno vive in un eterno presente. Vita dei replicanti progettata per farli vivere solo 4 anni vivono in maniera più accelerata metafora della accelerazione che caratterizza il tempo della nostra postmodernità. Incipit: racconta un futuro in cui non c’è più coesione sociale, comunicazione, solidarietà. All’inizio del film vediamo per le vie di L.A. tanta gente che non si guarda in faccia, totale mancanza di contatto umano. Per tutto il film ogni personaggio è solo, perso nella città. La postmodernità ha portato alle estreme conseguenze riguardo la condizione dell’uomo nella metropoli, che diventa sempre più un lunapark di stimolazioni percettive che lo induce ad una risposta sovraeccitata (schizofrenica euforia) rovescio della medaglia depressione. Es. J.F Sebastian nel film stato d’animo mistopicchi euforici e poi depressivi è solo, circondato da robot creati da lui e diventa amico dei replicanti ribelli per disperazione e per cercare un contatto che con gli umani non riesce ad ottenere.  destinato a fallire non c’è possibilità di salvezza per lui o per l’uomo raccontato nel film: la piaga della desocializzazione è troppo grande e non c’è rimedio. Riferimenti cristologici: Betty il replicante mostrato violento nella scena finale decide di salvare Dekard e affida a lui i suoi ultimi ricordi nel famoso monologo: <<ne ho viste cose che voi umani potete solo immaginare>>. Il replicante si immola per salvare l’umanità, Dekard viene ripreso con una luce improvvisa che viene dall’alto e una colomba che volta, mentre la pioggia cessa improvvisamente. Mani del replicante sanguinanti come le stimmate. 5 Concetto di identità: identità dell’uomo VS identità replicante. Che cosa definisce umano un uomo? I replicanti sembrano umani nella ricerca di libertà e vita maggiore, rispetto all’uomo disumanizzato (nella sua ricerca di potere e ricchezza o nella sua solitudine). Identità sconvolta dalla confusione che gli strumenti tecnologici hanno portato. Dune 1984 David Lynch Film tratto da romanzo bestseller Frank Herbert Lynch regista-autore mantiene un proprio stile e rifugge dalla spettacolarità, dal cinema main-stream americano, comunque non c’è ritorno alla figura autoriale nella postmodernità. “Viene da marte” non lo scelgono per girare film, perché progetti spesso definiti incomprensibili. Dune è un film ibrido, quello che ne è uscito è un’opera che non risponde né al romanzo né alla poetica di Lynch. E’ una saga fantascientifica lunghissima, trama quasi inesistente, difficile da comprendere, si struttura con la voce spin off dei protagonisti che commentano le vicende che gli accadono. Attento più alla psicologia dei personaggi che alla storia. Lynch lo sceglie proprio per questo, vuole dare vita ad un anti-blockbuster. Kolossal mancato ha tutte le caratteristiche del kolossal: grande budget, scenografie sontuose, effetti speciali avanzati per il tempo, un bestseller da cui partire. disastro al botteghino e segnerà definitiva rottura con Lynch e le case di produzione più importanti. Incipit: cielo stellato e voce di donna fuori campo che racconta la storia del pianeta Dune e dell’universo che lo circonda. Alla voce vengono associati degli occhi che compaiono sul cielo, che ci introducono in un universo onirico e complicato. Quello che interessa al regista è di non rendere tutto chiaro e comprensibile (com’era per Star Wars), ma inserirci in una dimensione allucinatoria, ambigua che colpisca per il tono di voce utilizzato e le immagini, non per l’azione e i risvolti del racconto. Narratività immersiva nuova modalità di sollecitazione dello spettatore prima audio e poi video. Film concerto molta importanza al suono prima parole, suoni e immagini, poi azione, effetti speciali. Coordinate spazio-temporali confuse: si muovono senza barriere tra mondi possibili. Spazio: tanti mondi es. tipo antico Egitto, mondi rinascimentali o altri quasi preistorici. Tempo: multistratificato. Al centro del cinema di Lynch c’è la ricerca di identità dei personaggi non più un’identità stabile (come nella modernità), ma aperta e fluida, che cambia completamente. Il protagonista (porta positività) è un giovane che scoprirà la propria missione di Messia, come Luke Skywalker, ma mentre Luke si definisce in base alle azioni che compie, il protagonista di Dune lavora sui suoi pensieri e sogni, sulla sua interiorità e vive la sua identità in uno spazio interiore. Arriverà a formare la sua identità tramite illuminazioni non attraverso la logica. Logicità della narrazione tradizionale sovvertita: immagini uguali durante tutto il film, staticità di molte sequenze Dune racconta azioni e personaggi come se fossero ritratti animati, lontani che li collocano in un tempo sospeso-morto. Ciò dona lentezza alla pellicola. L’immobilità di alcune sequenze danno ancora di più la sensazione di trovarsi in un tempo che non è quello reale, piuttosto quello di un sogno o dell’interiorità. L’utilizzo della voce interiore dei protagonisti in mezzo ai dialoghi crea confusione fra oggettivo e soggettivo, ma servono al regista per creare un immenso unico pensiero: il pensiero sognante, onirico e allucinato di un soggetto multiplo. La spezia prezioso materiale che viene estratto solo nel pianeta Dune, di cui tutti si vogliono appropriarsene perché in grado di allungare la vita, espandere la conoscenza e far viaggiare nello spazio e nel tempo. Metafora di due concetti: 6 1. Influenze neospiritualiste New Age, l’idea della spezia è l’idea di abbandonare il pensiero logico razionale e di aderire a un pensiero filosofico trascendentale. Il protagonista dopo aver mangiato la spezia diventa il Messia, capace di portare la pioggia sul pianeta desertico e di ridare ordine all’universo.  idea di religiosità non tradizionale 2. Metafora della tecnologia, a cui tutti vogliono accedere per ottenere sempre più potere personale e che permette di accrescere le proprie possibilità, sconfiggere le malattie, vincere i confini spazio- temporali (internet, viaggi). La spezia è anche il simbolo della funzione che il registra assegna al suo cinema: un cinema capace di espandere le coscienze degli individui, aprendone la mente attraverso la stimolazione sensoriale audiovisiva. Mostruoso e violenza nelle pellicole postmoderne l’uomo è per natura violento o mostruoso e non c’è possibilità di salvezza. Tutto il cinema contemporaneo americano ha aperto sempre di più le porte a questa negatività. Aspetto nichilista e negativo concentrato nell’antagonista il barone Vladimir, privo di qualsiasi umana pietà. Brazil 1985 Terry Gilliam Racconta un futuro cupo, in cui il centro nevralgico della vicenda è il riferimento a un potere indefinibile che domina l’umanità e la rende schiava. Ufficio ordinato in cui uomini e macchine lavorano in perfetta sincronia, ma basta una mosca incastrata in una stampante (succede x caso), perché l’esistenza degli individui cambi drasticamente. Non aiuta, anzi aumenta controllo e punizioni. La tecnologia lavora anche senza bisogno dell’uomo, in cui vi è un controllo degli individui tramite tv e mezzi di comunicazione  diretta conseguenza di una corsa tecnologica sfrenataMetafora del potere dei mass media e della tecnologia del futuro villaggio globale creato dai mass media, dove ci viene presentata una realtà modificata, dove l’apparenza diventa l’essenziale del vivere sociale. Brazil racconta il futuro del nostro villaggio globale, destinato a trasformarsi in prigione, in cui l’individuo è diventato solo l’ingranaggio di una macchina molto più grande di lui e soprattutto invisibile, in cui siamo sempre controllati. L’uomo è asservito a un potere occulto che lo imprigiona e lo circonda, di cui si intuiscono solo dei tratti, del quale è impossibile ribellarsi perché non se ne conosce esattamente il volto. Il futuro tecnologico e i mass mediale si svilupperà sempre più verso una forma di controllo degli individui. Dietro lo sviluppo tecnologico e mass mediale ci sono interessi economici di pochi che vogliono gestire il sistema e controllare i molti. (come le corporation in blade runner). Gillian sembra indicare l’unica via di salvezza per l’individuo: il sogno, cioè l’irrazionale, un modo di percepire la realtà che esuli dagli standard razionali richiesti dalla tecnologia. La pellicola si apre infatti, con il sogno del protagonista in cui immagina di avere due ali e volare verso la donna amata. Solo nei suoi sogni il protagonista si libera dalle catene imposte dalla società. Il regista ci suggerisce che solo il sogno ci può salvare da una realtà oppressivatipica dei film fantascientifici approccio irrazionale della realtà. Finale: il protagonista dopo un interrogatorio violento. Non si risveglia più dallo stato di semi-incoscienza. Non capisce e non vive più la realtàpotrebbe sembrare un finale negativo non ci si può ribellare al potere, chi lo fa cessa di vivere MA finale lievemente + positivo perché: il protagonista in quello stato riesce a vivere nella sua mente, la libertà e l’amore tanto desiderato e diventa sempre più sé stesso abbandonando le regole imposte da altri. L’unico modo per sfuggire alla prigione tecnologica è non pensare 7 Rispetto a eXsistenZ Matrix ha più successo, anche se raccontano lo stesso tema, eXsistenZ appare però più confuso, ambiguo e ostico rispetto al secondo dove la narrazione più chiara in cui si individua chiaramente la realtà dalla virtualità e in cui gli effetti speciali vengono esaltati e finale positivo attirano lo spettatore. Il cinema contemporaneo utilizza spesso le attrazioni, cioè elementi avvincenti, sensazionali che rompono la linearità del racconto. Picchi emotivi, effetti speciali, momenti di caos visivo e sensoriale percettivo. Nel cinema classico era importante la narrazione, qui invece c’è uno svilimento della narrazione a favore dell’immersione audiovisiva. Invece per quel che riguarda la storia raccontata, l’eroe principale ecc, assistiamo ad una riproposizione dei modelli classici con elementi moderni. Neo come Luke Skywalker cammino dell’eroe verso la vittoria. Questo film racconta ancora una volta una realtà dove la tecnologia ha preso il sopravvento: l’uomo non è più in grado di riconoscere la realtà, vive prigioniero in una virtualità mascherata da realtà, in cui è schiavo al servizio delle macchine che lo utilizzano come fonte di energia. Terra post-apocalittica dove il sole non batte più e la terra è andata in rovina a causa dell’eccessivo utilizzo della tecnologia e delle risorse. Il film è l’esempio più riuscito dei cosiddetti “high concept movie”: film dalla grande vendibilità sui mercati globali su diversi supporti: videogiochi, merchandising, spin off. Iconici occhiali utilizzati nel film diventati must della moda. Questi film funzionano secondo la logica del prototipo, cioè pensati per essere sfruttati in altri film, non solo nei sequel, ma anche su film simili che si basano sulla ripetizione o sull’aggiornamento del prototipo. “Bullet ballet”: nuovo effetto speciale per il tempotecnica per cui i personaggi sembrano fermarsi nello spazio e la visione è rallentata e ruota a 360 gradi intorno a loro. Paradosso film di fantascienza, soprattutto Matrix ci mettono in guardia dall’evoluzione tecnologica, ci mostrano la negatività di un modo avanzato tecnologicamente, ma alla base dei loro film è l’esaltazione delle possibilità tecnologiche della macchina cinematografica. La pellicola riflette sulla verità del mondo e la sua conoscibilità. Per molti studiosi il film è la versione aggiornata della caverna di Platone. In Matrix l’umanità vive in una grande caverna: il mondo digitale creato dalle macchine, le cui ombre sono a colori, affascinanti e seducenti talmente vere da sembrare realtà. Neo liberato da Morpheus aprirà gli occhi a fatica e arriverà a scoprire la verità e a volerla annunciare all’intera umanità.  Neo percepisce in maniera sfocata la realtà che lo circonda e troverà ostilità degli esseri umani che non vogliono essere liberati dalle loro catene preferendo la vita soggiogata che le macchine hanno costruito per loro. In Matrix tutto è inganno, i nostri sensi sono i primi a darci false verità e le tecnologie informatiche sono le prime che ci ingannano. Neo scoprirà che solo mettendo in dubbio ogni sua certezza si può arrivare a una certa forma di conoscenza. Il mondo che Neo credeva reale è solo virtuale e la matrice che ha creato tutto questo non è mai visibile. Torna il concetto secondo cui la realtà manipolata dalle tecnologie diventa opaca e si perde ogni certezza e ci si immerge in un grande ologramma collettivo. Tema religioso: cammino di Neo, l’Eletto e quello della cristologia cristiana e riferimenti alle filosofie orientali come il buddismo. Keanu ReevesNeo rappresenta una nuova forma di eroe super-eroe flessibileha tratti in comune con gli eroi dei fumetti ed è diverso da un eroe classico come Superman. Scena finale Neo invece di 10 sferrare colpi come avrebbe fatto Superman, entra letteralmente dentro il suo nemico per distruggerlo dall’interno. “uomo flessibile”parola per descrivere le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita delle persone. La precarietà lavorativa e l’incertezza del futuro non permettono agli individui di costruire identità certe, la società dell’informazione richiede perciò identità flessibili sempre pronte a nuove mutazioni. Altra differenza di Neo dall’eroe classico: le tappe che segnano il suo cammino, dalla cecità alla verità somigliano più ad un videogame che a una fiaba, pensate per livelli, con tecniche proprie dei videogame. Tutto questo fa di Neo l’eroe postmoderno per eccellenza: fluttuante e virtuale che strizza l’occhio ai grandi eroi del passato e che è in grado di compiere mirabolanti imprese grazie agli effetti speciali immersivi. Neo è la metafora del corpo tecnologizzato dell’uomo contemporaneo. Avatar 2009 James Cameronfilm innovativocinema 3D Cameron utilizza tecniche sofisticate la Motion Capture e la Performance Capturecatturare con precisione movimenti facciali, stati d’animo, sentimenti. Quello che si riesce ad ottenere utilizzando queste tecniche è la creazione di personaggi che nascono da un mix di persone, movenze di uno, aspetto di un altro. Nuove tecniche: VirtualCamera permette di riprodurre in tempo reale l’ambientazione permettendo al regista di vedere la scena direttamente nel momento in cui viene girata. La Simulcam che permette di vedere nel monitor contemporaneamente l’attore reale e il personaggio digitale. TRAMA: Pandora è un universo dove vivono pacificamente i Nav’ì, alieni dalle fattezze semi-umane. Pacificamente fino a che non arrivano gli umani che si vogliono appropriare di una pietra che serve da carburante. Inizia così una lotta tra umani, invasori che portano la violenza e vogliono distruggere Pandora e alieni che vogliono invece mantenere il loro mondo e le loro tradizioni intatte. La storia è raccontata da un ex marine sulla sedia a rotelle che viene inviato tra gli alieni per spiarli, attraverso un Avatar. Avatar è un clone virtuale dell’uomo, attraverso cui il protagonista prende le sembianze di un Nav’ì. A contatto con questi il protagonista riscoprirà una serie di valori (pace, ecologia amore per la natura, fratellanza accettazione del “diverso”, ricerca di una dimensione spiritualefilosofia New Age) che gli uomini sembrano aver dimenticato, accecati da una sete di ricchezza, potere, violenza. Deciderà di lottare dalla loro parte essendosi innamorato della figlia del capo degli alieni. Tipo Pochaontas, niente di nuovo per la trama, ma grande nelle innovazioni tecnologichefilm concertobagno di sensazioni occhiali 3D, ancora di più che nel passato. Perdita di spessore e consistenza del corpo umanoAvatar, il protagonista può vivere un’altra esistenza grazie al suo avatar, può nuovamente utilizzare le gambe, che invece nella realtà non può muovere. Postmodernità periodo di identità plurime, possiamo essere chiunque, non c’è limite alla nostra affermazione identitaria, disconoscimento del biologico a favore dell’affermazione del proprio desiderio, all’idea che ogni cosa pensata e voluta sia possibile. Questa pellicola ha un punto di vista sul mondo e sull’umanità differente da quello delle altre pellicole odierne: un punto di vista etico, morale e spirituale. Il cinema americano era diventato distante dal suo pubblico, violento, amorale con antieroi, un cinema che aveva perso i grandi valori positivi e ottimisti del cinema classico, perciò il genere della fantascienza proponendo storie attente alla morale e all’etica, ha recuperato elementi cardine del cinema classico: come lavoro, giustizia, legalità, solidarietà, religione e si è risintonizzato con il pubblico. Strange Days 1995 Kathryn Bigelowfantascienza, poliziesco, noir, thriller 11 Los Angeles futuristica, sembra che gli uomini vivano soltanto per lo squid, una nuova forma di droga tecnologica che permette di assumere l’identità di qualsiasi persona. Il protagonista è uno spacciatore di squid, droga che non è semplicemente la proiezione di una situazione, ma stimola i centri nervosi del cervello e fa vivere l’esperienza di una situazione in toto. Possiamo rivivere anche il passato come fa il protagonista quando era insieme alla donna amata ormai persavive ancorato ad un passato che ha perso e non riesce a superare, è senza scrupoli e non ha codice morale. Racconta la condizione dell’identità multipla e fluttuante dell’uomo in una postmodernità tecnologizzata in cui possiamo essere chiunque in cui ci sono illimitate possibilità. Questa onnipotenza a cosa ha portato? Umanità che ha perso sè stessa, che non riesce a sopravvivere, l’alba del nuovo millennio (ambientato capodanno 1999-2000), tutti si aspettano la fine del mondo. Los Angeles scenario infernale, violenza, sporcizia, la gente sembra aver bisogno solo di sballarsi, alcol, sesso, droghe per non affrontare il baratro che li sta inghiottendo. (desocializzazione). L’onnipotenza della droga che permette di essere chiunque, non ha portato alla felicità o alla libertà, anzi ha reso l’uomo un drogato, uno schiavo del mezzo tecnologico che offrendoci la possibilità di essere chiunque non ci fa essere nessuno. L’uomo è completamente svuotato, disumanizzato, la realtà non ha più nessun senso. Lo squid è una metafora della stimolazione tipica del cinema contemporaneo, entrambi cercano l’effetto sensazionale sullo spettatore, lo coinvolgono sensorialmente in una maniera invasiva e assoluta. Vivere l’esperienza della droga è adrenalina pura, crea dipendenza e soprattutto si cercano squid più impressionanti. Così il cinema contemporaneo è caratterizzato da picchi adrenalinici ed effetti speciali. Lo strumento cinematografico è stato il primo squid, la prima tecnologia che permetteva lo spettatore di staccarsi dalla realtà, di proiettarsi in un'altra identità. Il film è attraversato da un’atmosfera biblica, profetica con elementi New Age La città è un inferno e l’unico messia che parlava in maniera chiara alla gente è stato ucciso. La descrizione di L.A è vicina a quella di blade runner e alla descrizione infernale di New York in taxi driver (1976). Come gli altri film postmoderni anche questo recupera film, forme artistiche e pensieri filosofici precedenti assemblandoli insieme. Finaleprotagonista trova la salvezza grazie all’amore, ma non è un esempio di classicità hollywoodiana, si tratta di una versione violenta, adrenalinica non tipica di quell’universo. Si vive immersi in una società dello spettacolo in cui si esiste solo se si è presenti nel circuito della riproduzione audiovisiva. Voyerismo. Inception 2010 Christoper Nolan Tema: possibilità di entrare nei sogni delle persone per rubare idee e innestarne di nuove. Manipolazione dell’identità attraverso l’accesso al subconscio della gente, nel momento in cui sta sognando. Il protagonista naviga nella mente delle persone per programmare e riprogrammare l’identità, ma lui stesso è drogato del sogno dentro al sogno, sogno che aveva condiviso con la moglie che stremata tra sogno e realtà, si suicida. Cobb è combattuto tra rimanere nel mondo reale, dove ci sono i suoi figli e l’abbandonarsi ai propri sognidove c’è la moglie morta. Problema dell’identità: Anche Cobb ha problemi a distinguere realtà da sogno, si orienta con una trottola. Questo lavoro per Cobb è diventato una droga, come per il protagonista di strange Days, entrambi prigionieri di questa esperienza, per entrambi viverla significa mantenere in vita il passato con la donna amata. Erosione del confine tra sogno e realtà: sogno una realtà virtuale creata dalla nostra mente che ci inganna per la sua verosimiglianza. Il film ci descrive un mondo in cui l’uomo può vivere più identità e più mondi attraverso l’accesso al sogno, dove le difese razionali si abbassano e dove il desiderio si avvera. 12 Altro tema: responsabilità da parte di un figlio nei confronti dei genitori e della responsabilità tra fratelliscontro tra fratelli alla ricerca dell’amore esclusivo dei genitori e allo stesso tempo scontro tra umano e artificiale. In questo film Spielberg ci mostra come sia ancora presente la paura della contaminazione, la perdita della purezza dell’uomo a contatto con la macchina. Lo vediamo da come viene trattato David con tutte le persone che incontra, con timore e diffidenza, nonostante abbia un viso delicatissimo, occhi azzurri. L’evoluzione tecnologica sembra non andare di pari passo con l’evoluzione culturale, c’è ancora la paura della creatura così simile a noi, eppure così diversa, capace di ribellarsi e portatrice di caos. Attraverso una psicologia del personaggio Spielberg cerca di far superare questa paura. Tema della malattia mortale e difficoltà dell’uomo contemporaneo nell’accettare i propri limiti e la voglia di abbatterli tramite scienza e tecnologia. Come in blade runner i robot sono trattati da semplici strumenti che servono a soddisfare i bisogni umani, una razza inferiore che può essere schiavizzata. Da una parte ci sono gli “orga” gli umani sempre più disumanizzati e incapaci di accettare dolore e morte dall’altra i “mecha” i robot considerati inferiori, sempre più umani. Come in blade runner replicanti più umani dell’uomo. Il film inizia con una voce che mette al corrente lo spettatore sul futuro del pianeta: effetto serra ha fatto sciogliere le calotte polari, il livello dell’acqua degli oceani si è alzato e molte città sono state sommerse. Carestie, inondazioninascite controllate per non far sovrappopolare la terra che non è in grado di sfamare tutti. I robot che non mangiano e non consumano risorse sono essenziali per la struttura economica della società. Finale: New York inghiottita dalle acque, una grande potenza economica, culturale e politica dei nostri tempi diventata metaforicamente una nuova Atlantide, a causa dell’abuso dell’uomo delle risorse naturali, segno ormai di una civiltà persa. Finale positivo e idealistico influenzato da uno spiritualismo New Age. Visione positiva del robot è lui che dopo essere rimasto sommerso per 100 anni nelle acque viene risvegliato dagli alieni, che sono giunti in pace sulla terra e vogliono conoscere tutto dell’uomo. L’umanità è ormai estinta, l’unico testimone è David conserva tutti i ricordi dell’umanità: dove l’umanità ha fallito, l’intelligenza artificiale risulta l’unica in grado di preservare quell’umanità che gli uomini stessi non sono stati in grado di preservare. Gli umani sono invidiati dagli alieni per la loro anima, di non essere solo carne, ma soprattutto spirito. Ogni esistenza sembra avere significato solo se rimane legata all’aspetto sacro e spirituale. Lo scienziato che crea David si paragona a Dio nella creazione di Adamo. Sogno dell’uomo vincere la morte creare senza l’ausilio della donnacostruire macchine a propria immagine e somiglianza. Spielberg ci mostra robot che soffrono perché distrutti dai loro stessi creatori a cui sono fedeli. Wall-e 2008 Disneyfilm d’animazionefavola fantascientifica istruttiva e morale Robot che salva la terra e la vita dell’uomo sulla terra. Wall-e è l’ultimo robot rimasto su una terra disabitata, in cui a sopravvivere sono solo grattacieli di rifiuti. L’uomo è dovuto scappare nello spazio perché il mondo è diventata una discarica a cielo aperto in cui ogni forma di vita animale e vegetale sembra essere morta. Passa le giornate a compiere il lavoro per cui è stato progettato: impacchettare e impilare spazzatura, ha un solo amico, un insetto con cui comunica attraverso buffi suoni. Wall-e è un robot, ma ha tutte le caratteristiche di un bambino: non parla, comunica a gesti e suoni, è curioso di tutto ed ha una purezza e un’ingenuità sulle cose che lo circondano. Un giorno la sua vita sempre uguale viene stravolta da una bellissima robottina inviata sulla terra per vedere se ci sono tracce di vita vegetale, così da permettere 15 all’uomo di tornare a vivere sulla terra. Wall-e si innamora di Eve e quando lei completa la missione e viene richiamata Wall-e decide di seguirla. Arriverà così in un’astronave dove vivono gli uomini, dove ogni individuo gode di ogni comfort, con pc sempre accesi davanti agli occhi che comunicano solo via computer anche se sono seduti uno accanto all’altro, beve bevande iperproteiche e ascolta sempre musica. Individui che non sono più in grado di camminare, perché sempre seduti e perciò diventati obesi (America piaga sociale)umanità disumanizzata (descrive bene il nostro mondo odierno controllato dai mezzi di comunicazione). L’arrivo di Wall-e porterà scompiglio dentro l’astronave, questo permetterà agli individui di riscoprire nuovamente il valore della comunicazione diretta, del contatto, del camminare e del tornare ad una vita sulla terra e non all’interno di un paradiso artificiale che in realtà è una prigione. Tema biologico-ambientale: Manhattan sommersa dai rifiuti, rifiuti più alti dei grattacieli. Nel film si riflette sul futuro che lasceremo alle prossime generazionisarà negativo se sfruttiamo senza limiti le risorse che abbiamo. Problematica della bioetica: protagonista robot che ha sviluppato una sensibilità umana, sarà proprio lui a ricordare all’uomo le sue caratteristiche più umane: amore, solidarietà, capacità di sognare e quella di sacrificarsi gratuitamente per l’altro. La visione della tecnologia qui è positiva, come in A.I un robot bambino rappresenta la salvezza dell’uomo. La tecnologia se utilizzata entro i limiti giusti e infusa di uno spirito umano, è un alleato necessario per lo sviluppo e il progresso dell’uomo. 16
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